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LA GERMANIA E IL MEDIO ORIENTE

CRONOLOGIA DETTAGLAITA DELLA RIVOLTA ANTIBRITANNICA IN IRAQ

 

1° aprile 1941 Colpo di stato a Baghdad. Il primo ministro generale Taha el-Hashimi viene deposto e il reggente, emiro Abdullah, si rifugia presso la base della RAF di Habbaniya, per poi lasciare il Paese a bordo della cannoniera HMS Cockchafer.

§ Le forze italo-tedesche riconquistano Mersa Brega.

 

2 aprile Arrivo a Baghdad del nuovo ambasciatore britannico, sir Kinahan Corwallis.

 

3 aprile Il ministero della guerra chiede a Wavell quali forze possa schierare in Iraq in caso di emergenza.

§  Le forze italo-tedesche riconquistano Bengasi.

 

6 aprile Il maresciallo dell'aria Smart chiede a Longmore rinforzi, ricevendo un rifiuto.

 

7 aprile Wavell riferisce al ministero della guerra che un intervento militare in Iraq è al di là delle sue forze e consiglia di ricorrere alla diplomazia.

§ Le forze italo-tedesche riconquistano Derna.

 

12 aprile Il convoglio BP7 parte da Karachi per Bassora con i primi elementi della 20a Brigata di fanteria indiana.

 

16 aprile Cornwallis informa il governo iracheno che la Gran Bretagna sta per sbarcare, nel rispetto dei termini del trattato anglo-iracheno, forze militari a Bassora.

 

17 aprile Il governo iracheno chiede assistenza militare alla Germania in caso di guerra con la Gran Bretagna.

§ Arrivo di 364 soldati del I Battaglione del Reggimento King's Own Royal, provenienti da Karachi, alla base della RAF di Shaibah vicino a Bassora. È primo ponte aereo su larga scala per il trasporto di truppe durante la guerra effettuato dai britannici.

 

19 aprile Il primo contingente della 10a Divisione britannica giunge inaspettato al porto di Makil presso Bassora e comincia la costruzione di una base.

§ Invio dall'Egitto di 6 caccia Gladiator in rinforzo alla base della RAF di Habbaniya.

 

29 aprile Evacuazione di 250 civili britannici da Baghdad; mentre altri 350 si rifugiano nell'ambasciata britannica e 150 nella legazione statunitense.

§ Gli insorti iracheni assediano la base aerea e l'acquartieramento britannico a ovest di Baghdad.
§ Il 1° King's Own si sposta con un ponte aereo da Shaibah ad Habbaniya a difesa della base RAF.

§ Sbarco a Bassora del resto della 20a Brigata di fanteria indiana.

 

30 aprile Ultimatum degli insorti iracheni al vice maresciallo dell'aria Smart per il "cessate operazioni" alla base RAF di Habbaniya.

 

1 ° maggio Il vice maresciallo dell'aria Longmore invia 18 bombardieri Wellington alla base della RAF di Shaibah.

 

2 maggio I britannici lanciarono un attacco preventivo contro gli assedianti di Habbaniya.

§ La 20a Brigata fanteria indiana consolida la sua posizione a ovest del porto di Makil a nord di Bassora.

 

3 maggio Wavell riceve l'ordine da Churchill di inviare un corpo di spedizione dalla Palestina, a sostegno della base RAF di . Habbaniya.

§ Pesanti attacchi aerei della RAF contro le basi dell'aviazione reale irachena intorno a Baghdad.

 

4 maggio Quattro bimotori Blenheim arrivano ad Habbaniya dal Cairo.

§ Proseguono gli attacchi aerei della RAF contro le basi aeree della aviazione irachena intorno a Baghdad.

 

6 maggio Termina l'assedio di Habbaniya. Le forze irachene ripiegano dalle alture che sovrastano la base verso Fallujah e Ramadi.

§ Arrivo a Bassora di un convoglio della 21a Brigata di fanteria indiana.

 

8 maggio La 10a Divisione indiana mette in sicurezza Ashar e l'intera regione di Bassora e Shaibah.

§ Il comandante in capo del Medio Oriente Wavell subentra nel comando dell'Irak meridionale al generale E.P. Quinan, GOC (General Officer Commanding) della Force Sabine.

 

11 maggio La Habforce lascia la Palestina dirigendosi verso l'Irak attraversando 800 km di deserto.

 

15 maggio Primo attacco di He.111 della Luftwaffe alle avanguardie della Habforce.

 

18 maggio La Kingcol (colonna del generale di brigata J.J. Kingstone) arriva ad Habbaniya e si prepara ad attaccare Fallujah.

§ Il maggiore generale Clark arriva in volo ad Habbaniya insieme con il nuovo comandante dell'aviazione, il vice maresciallo dell'aria D'Albiac.

 

19 maggio Vittorioso attacco su Fallujah da parte della Brigata mista Habbaniya.

 

22 maggio Duro ma infruttuoso contrattacco sferrato su Fallujah dalla 6a Brigata fanteria irachena da Baghdad.

 

25 maggio Arrivo della Habforce ad Habbaniya.

 

27 maggio La colonna nord lascia Fallujah e attraversa l'Eufrate avanzando a settentrione di Baghdad per tagliare la strada e la ferrovia Baghdad-Mosul.

§ La 10a Divisione indiana comincia l'avanzata a nord di Bassora, la 201 Brigata per via di terra e la 21 a, nell'ambito dell'Operazione Regatta (Regata), risalendo il Tigri su imbarcazioni.

 

28 maggio La colonna sud lascia Fallujah e guida l'avanzata verso Baghdad, impadronendosi del forte di Khan Nugta.

§ Fallimento degli attacchi britannici alle difese irachene del regolatore di acque di Abu Ghraib.

§ Arrivo a Mosul della squadriglia di CR.42 comandata dal cap. Francesco Sforza.

 

29 maggio La colonna nord non riesce a sfondare ad Al Kadhimain.

§ Primo combattimento tra i caccia italiani e inglesi: un Gladiator ed un CR.42 abbattuti.

§ La colonna sud attraversa il canale Abu Ghraib ad appena 8 chilometri da Baghdad.

§ Rashid Ali, il Gran Muftì  insieme ad altre 40 persone, riparano in Iran.

 

30 maggio L'ambasciatore tedesco dott. Fritz Gobba abbandona Baghdad e raggiunge Mosul.

 

31 maggio Resa di Baghdad.

 

1° giugno Ritorno a Baghdad del reggente, emiro Abdullah.

§ La missione italiana è costretta ad abbandonare l’Irak e ritirarsi ad Aleppo in Siria.

 

3 giugno Presa di Mosul da parte di forze aviotrasportate del 2/4° Gurkha Rifles.

 

5 giugno Presa di Kirkuk.

 

6 giugno Mercol (la colonna del maggiore E.J.H. Merry) impegna in combattimento Fawzi el-Qawuki ad Abu Kemal e caccia i guerriglieri al di là del confine siriano.

 

10 giugno Rashid Alì el-Galiani raggiunge Roma.

 

10 ottobre Anche Gran Muftì di Gerusalemme giunge a Roma.

 

6 giugno Mercol (la colonna del maggiore E.J.H. Merry) impegna in combattimento Fawzi el-Qawuki ad Abu Kemal e caccia i guerriglieri al di là del confine siriano.

 

10 giugno Rashid Alì el-Galiani raggiunge Roma.

 

10 ottobre Anche Gran Muftì di Gerusalemme giunge a Roma.

 

 

 

 IL MEDIO ORIENTE NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE

 

Iraq 

 

L'IRAQ. - I vilayet di Bassora, Baghdad e Mosul, staccati dall'Impe­ro Ottomano nel 1918 e occupati da forze mili­tari inglesi, furono riu­niti in un unico Stato arabo, comprendente i bacini medi e inferiori del Tigri e dell'Eufrate, cioè all'incirca l'antica Mesopotamia e Babilo­nia, che assunse ufficiai­mente il nome di Iraq, che in origine designava soltanto il territorio da Baghdad al golfo Per­sico. Assegnato come mandato all'Inghilterra (2 marzo 1921), lo Stato fu eretto a Regno il 23 agosto 1921. La delimi­tazione della frontiera col Negd (Arabia Saudiana), attraverso il de­serto che fascia a sud-o­vest l'Iraq, fu compiuta col trattato di Moham­merah (5 maggio 1922), che lasciò tra i due Sta­ti un territorio neutrale dì circa 5040 kmq., ricco di pozzi frequentati con parità di diritti dai pa­stori nomadi di entram­bi i paesi. La frontiera settentrionale diede luo­go a contestazioni da parte della Turchia circa il territorio di Mosul, abitato in prevalenza da Curdi; la questione fu de­finita con l'accordo di Ankara (5 luglio 1926), che lasciava all'Iraq il territorio contestato. L'Iraq ha una superficie ufficialmente calcolata di 291 980 kmq. con una popolazione di 3 600 000 abitanti.

Col trattato anglo-iracheno di Baghdad (30 giugno 1930) l'Inghilterra concesse la piena indipendenza all'Iraq, rinunciando ai mandato, con effetto dalla data dell'ammissione dell'Iraq alla Società delle Nazioni, che ebbe luogo il 3 ottobre 1932. Il rapporto di mandato venne sostituito da un patto di amicizia e di alleanza, che assicura alla Gran Bretagna la difesa degli interessi imperiali e vincola l'Iraq alla politica inglese, rendendone illusoria l'indipendenza. L'Iraq possiede i giacimenti petroli­feri più importanti del Levante. Essi si suddividono in tre zone: di Khanigin (pozzi di Naftkhanah), di Kirkuk e di Mosul; di gran lunga la più importante, per ricchezza e per qualità del prodotto, è la zona di Kirkuk. Lo sfruttamento intensivo data dagli ultimi decenni, cioè dopo la prima guerra mon­diale. Ma ancora nel 1931 la produzione non superava le 120 000 tonn., mentre è salita a circa 4 400 000 tonn. nel 1939. Il grande incremento si ebbe dopo il 1935, anno in cui furono inaugurati gli oleodotti, che uniscono i pozzi di Kirkuk ai porti del Mediterraneo, eliminando le difficoltà di trasporto del petrolio dall'interno al mare. La costruzione degli oleodotti diede luogo a una rivalità tra la Francia e la Gran Bretagna, mandatarie rispettivamente per la Siria e per la Palestina. Il litigio fu risolto col compromesso d'una duplice tubazione, che corre affiancata da Kirkuk a Hadithe sull'Eufrate. donde un condotto si dirige a Tripoli di Siria (km. 850) e l'altro a Haifa in Palestina (km. 1000).

Durante il presente conflitto la Gran Bretagna tendeva a dare, del patto d'alleanza anglo-ira­cheno, un'interpretazione a lei favorevole, che le consentisse la piena disponibilità del paese, il quale, per la sua posizione geografica, aveva assunto un'importanza essenziale per le comunicazioni impe­riali tra il teatro d'operazioni del Levante mediterraneo e le basi di rifornimento dell'India. Sopratutto il diritto di passaggio e di stazionamento di truppe britanniche e l'uso degli aeroporti dell'Iraq suscitarono in una parte della nazione dei vivi contrasti, che si espressero nel colpo di stato del 4 aprile 1941, che portò al potere uno dei più fieri capi nazionalisti, Rascid Ali-el-Kailani. Il contrasto tra il nuovo Governo iracheno e le autorità inglesi circa i diritti derivanti dal trattato degenerò presto in conflitto armato (2 maggio 1941), nel quale la coraggiosa resistenza dei nazionalisti non potè prevalere contro la schiacciante superiorità del nemico, che occupò la capitale Baghdad e vi insediò un Governo docile ai desideri e agli interessi britannici. Da allora l'Iraq deve considerarsi uno stato nominalmente indipendente, ma in realtà soggetto all'occupazione militare inglese.

 

 

 

Siria 

 

LA SIRIA. - Sotto il nome di Siria o di Stati del Levante furono riuniti i vilayet turchi di Aleppo, Beirut, Damasco e Deir ez-Zor (111 653 kmq. con 3130 000 ab. nel 1935, oltre a circa 90 000 kmq. di deserto con u numero imprecisato di nomadi). Staccati dalla Turchia nel 1918, essi furono assegnati come mandato alla Francia dalla conferenza di San Remo (25 aprile 1920), confermato dalla Società delle Nazioni il 24 luglio 1922. Il paese venne allora diviso in quattro stati riuniti in federazione: di Damasco, di Aleppo, del Libano e degli Alauiti; ai quali fu aggiunto nel 1921 anche il Gebel Druso. Col 1° genn. 1925, Damasco e Aleppo furono fusi in un unico Stato di Siria (capitale Damasco), da cui dipendeva il sangiaccato autonomo di Alessandretta, mentre i territori degli Alauiti (o di Lattakia-Laodioea) e del Gebel Druso formarono governi autonomi fino al 9 sett.1936, quando furono assorbiti dalla Siria.

Il 2 sett. 1938 fu costituita nel sangiaccato di Alessandretta la Repubblica autonoma del Hatai

in base a un accordo franco-turco; e il 23 giugno 1939 il territorio (4800 kmq. e 275 000 abitanti, con lieve maggioranza di turchi) venne ceduto alla Turchia, con atto arbitrario della Francia che disponeva di paesi che le erano affidati in mandato. L'Italia, quale Potenza mandante, presentò una pretesta formale Il 10 luglio 1939.

 

 

Palestina e Transgiordania 

 

PALESTINA E TRANSGIORDANIA. - La Palestina, occupata militarmente dall'Inghilterra nel 1917, le fu assegnata come mandato dalla conferenza di San Remo (25 aprile 1920), confermato dalla Società delle Nazioni (24 luglio 1922). Essa comprende un territorio di 26 300 kmq. con una popolati­ne salita da 757 000 abitanti nel 1922 a 1591000 nel 1939. Il Governo britannico si era impegnato con la nota Balfour (2 novembre 1917) a costituire in Palestina un centro nazionale ebraico. La Transgiordania, unita dapprima con la Palestina sotto mandato britannico, ne fu staccata il 25 maggio 1923. La superficie è calcolata di 86 300 kmq. e la popolazione di 300 000 abitanti. L'appartenenza del territorio di Maan e porto di Aqaba nel golfo omonimo, annesso alla Transgiordania nell'ottobre 1925, non fu mai riconosciuta dall'Arabia Saudiana.

 

 

Penisola arabica 1943

 

REGNI E SULTANATI ARABI. - La penisola arabica è suddivisa tra i seguenti stati e possedimen­ti:

- 1° L'Arabia Saudiana, risultante dall'unione (11 gennaio 1926) del Sultanato del Negd e del Regno del Hegiaz nella persona di Ibn Saud. Il Negd, ex regno dei Uahabiti, si calcola misuri 1 072 000 kmq. con circa 3 milioni di ab.; il Hegiaz, 472 000 kmq. con circa 2 milioni d'ab.; dall'Arabia Saudiana dipende inol­tre l'Emirato dell'Asir, sottomesso dai Uahabiti il 21 ottobre 1926, con 359 000 kmq. e 750 000 ab.

– 2° L'Iemen, Imamato arabo indipendente, con circa 100 000 kmq. e 2 500 000 ab.

- 3° La colonia e protet­torato britannico di Aden, comprendente il possedimento di Aden (194 kmq. con 47 000 ab.), l'isola di Perim (13 kmq. con 1700 ab.), e il protettorato dei Nove Distretti, contestato dall'Iemen (24 800 kmq. con 100 000 ab.). Nel 1933, con atto unilaterale privo di validità internazionale, il Governo britannico estese il proprio protettorato sul Hadramaut, 151500 kmq. e 120 000 ab.

- 4° Una serie di Emirati e Sultanati lungo la costa arabica del golfo d'Oman e del golfo Persico, tutti legati all'Impero Britan­nico (e precisamente al Governo dell'India) da trattati speciali, privi di valore giuridico internazio­nale. Essi sono: il Sultanato di Mascat e l'Imamato di Oman, comprendenti insieme 150 900 kmq. e circa 1 500 000 ab.; sei piccoli Sultanati della Costa dei Pirati, misuranti insieme 15 600 kmq. con 150 000 ab.; l'Emirato di el-Qatar, con 22 100 kmq. e 26 000 ab.; l'Emirato di el-Bahrein, di 522 kmq. con circa 200 000 ab., il cui possesso è rivendicato dalla Persia; e il Sultanato del Kueit, con 5000 kmq. e 120000 ab. Secondo le autorità britanniche dipenderebbero dal Governo dell'India anche le isole Kuria Muria (75 kmq. con 100 ab.).

 

 

Iran 1943

 

L'IRAN. - Il nome Iran ha sostituito dal 22 marzo 1935 l'antico nome di Persia come denomina­zione ufficiale dell'Impero che occupa la parte occidentale della regione iranica. Esso misura 1 643 558 kmq.; il censimento del 1933 ha dato una popolazione di 15 055 115 ab., tra cui circa 2 milioni di nomadi.

L'Impero di Persia, situato fra le sfere d'influenza britannica e russa nell'Asia occidentale, ne subì le opposte pressioni. Col patto del 31 agosto 1907 le due Potenze si accordarono attribuendo alla sfera d'influenza russa la Persia settentrionale fino a Esfahan e Yezd, e a quella britannica la provincia del Kerman, restando neutrale la zona intermedia. Alla fine della guerra del 1914-18, per la sconfitta dell'Impero Ottomano e il crollo di quello russo, l'Inghilterra rimase padrona del paese, su cui tentò di imporre il suo protettorato col trattato di Teheran (9 agosto 1919). Ma la Persia, dopo aver stipu­lato (26 febbraio 1921) un accordo con la Russia sovietica che rinunciava ad ogni diritto sul territorio iranico, denunciò (22 giugno 1921) il trattato di Teheran e ottenne anche dalla Gran Bretagna il rico­noscimento della piena indipendenza. L'Iran non potè però salvarsi da un nuovo intervento anglo - russo nel 1941, che portò all'occupazione militare parziale del territorio e all'effettivo controllo poli­tico sullo Stato da parte di Londra e di Mosca. Da quanto si è venuti a conoscere degli accordi an­glo-russo-iranici di Teheran, non pubblicati sinora, alla Russia sarebbero state assegnate come zona d'occupazione la Persia nord-ovest fino a Qazvin, la zona costiera tra il Caspio e la catena dell'Elburz, e il distretto di Meshhed; all'Inghilterra, le provincie di Kermanshah, del Luristan e del Khuzistan, confinanti con l'Iraq, oltre al controllo, alle due Potenze, della ferrovia transiranica.

 

CREDITO

L’Europa e il mondo attraverso le due guerre Consociazione Turistica Italiana Supplemento al n.1 Gennaio 1943 della Rivista Le Vie d’Italia






DALLA SCRIVANIA DI W. CHURCHILL



Il Primo Ministro W. Churchill al ministro per d'India

8 aprile 1941

 

Tempo fa voi affermaste di poter essere in grado di cedere al Medio Oriente un'altra divisione, traendola dalle truppe di frontiera. La si­tuazione nell'Iraq si è inasprita. Noi dobbiamo impadronirci di Bassora, poiché gli americani sono sempre più desiderosi di creare laggiù una grande base aerea di montaggio, alla quale possano accedere diretta­mente. Questo progetto ci pare importantissimo in considerazione dell'indubbia tendenza della guerra ad estendersi verso Oriente.

Sto per riferire ai capi di Stato Maggiore che voi esaminerete la possibilità di simile cessione. Anche il generale Auchinleck è del parere che si possa rinunciare ad un'altra unità.

 

 

 

 

 

Il Primo Ministro W. Churchill al generale Ismay per il Comitato dei capi di S. M. e per tutti gli interessati

 

20 aprile 1941

 

Si dovrebbero inviare truppe a Bassora il più celermente possibile. Si dovrebbe affrettare l'arrivo almeno delle tre brigate inizialmente promesse.

 

 

 

 

 

Il Primo Ministro W. Churchill al ministro degli Esteri

 

20 aprile 1941

 

Si dovrebbe far capire a sir Kinahan Cornwallis (1) che l'invio di trup­pe nell'Iraq ha come obiettivo principale la difesa e la creazione di una grande base di montaggio a Bassora e che quello che accade al nord del paese, ad eccezione di Habbaniya, ci preoccupa per il momento in maniera del tutto secondaria. Per giustificare lo sbarco delle truppe e per evitare spargimento di sangue furono invocati i diritti derivan­tici dal trattato, ma, se necessario, per garantirlo si sarebbe dovuto im­piegare la forza sino alle estreme conseguenze. Infatti, la nostra posizio­ne a Bassora non si fonda unicamente sul trattato, ma anche su una nuova situazione creata dalla guerra. Non si può garantire che non s'invieranno truppe a Bagdad o non se ne trasporteranno attraverso la Palestina; né si dovrebbe riconoscere il diritto di chiedere simili garan­zie a un Governo il quale ha usurpato il potere con un colpo di Stato o a un paese dove i nostri diritti contrattuali sono stati tosi a lungo violati nel loro spirito. Sir Kinahan Cornwallis non dovrebbe tuttavia impegnarsi personalmente con spiegazioni troppo particolareggiate.

 

(1) L'ambasciatore britannico a Bagdad.

 

 

 

 

 

Il Primo Ministro W. Churchill al generale Wavell

4 maggio 1941

 

Un intervento nell'Iraq era inevitabile. Noi dovevamo stabilire una base a Bassora e controllare tale porto per proteggere il petrolio per­siano in caso di necessità.

La linea di comunicazione con la Turchia attraverso l'Iraq aveva inoltre assunto una maggiore importanza a causa della superiorità aerea germanica nell'Egeo... Qualora non avessimo inviato truppe a Bassora, Habbaniya avrebbe potuto cadere sotto il controllo dell'Asse; inoltre, avremmo dovuto più tardi effettuare uno sbarco a Bassora superando l'opposizione nemica, invece di essere in grado di procu­rarci in tale località una testa di ponte senza alcuna resistenza... Non si può neppur pensare ad accettare l'offerta turca di mediazione. Noi non possiamo fare alcuna concessione. La sicurezza dell'Egitto resta la preoccupazione suprema; ma è indispensabile fare tutto quel che possiamo per salvare Habbaniya e controllare l'oleodotto che arriva al Mediterraneo.

 

 

 

 

 

Il Primo Ministro W. Churchill al generale Ismay per il Comitato dei capi di S. M.

 

6 maggio 1941

 

Si dovrebbero esaminare immediatamente i telegrammi dei generali Wavell e Auchinleck riferendone a me, oggi stesso, prima di colazione, alla Camera dei Comuni.

Particolare attenzione richiedono i seguenti punti:

1) Perché le forze citate, che paiono considerevoli, dovrebbero es­sere giudicate insufficienti per affrontare l'esercito iracheno? Che ne dite in proposito? Che idea aver tenuto tutto questo tempo in Pale­stina la divisione di cavalleria senza che apprendesse i rudimenti dell'organizzazione di una colonna mobile!

a) Perché le truppe che si trovano a Habbaniya dovrebbero ri­piegare prima del 12 maggio?

A quel che si è sinora appreso, le loro perdite sono state insignificanti. La fanteria ha compiuto una brillan­te sortita la scorsa notte; ci è stato inoltre riferito che il bombardamento cessa tutte le volte che compaiono i nostri apparecchi. La nostra avia­zione dovrebbe compiere grandi sforzi per aiutare ed incoraggiare Habbaniya. Certamente altri reparti di fanteria potrebbero essere tra­sportati in volo laggiù di rinforzo dall'Egitto. All'ufficiale comandante dovrebbe essere impartito l'ordine tassativo di resistere.

Come si può negoziare un accordo secondo il suggerimento del ge­nerale Wavell? Immaginatevi che gli iracheni, sotto istigazione te­desca, insistano affinché sgombriamo Bassora e trasferiamo le truppe in Palestina facendole passare attraverso il loro territorio, a piccoli distaccamenti che sarebbero così alla loro mercé. Secondo il parere dell'ufficiale di marina di grado più elevato che si trova a Bassora, un crol­lo o una resa sarebbero disastrosi; questa è anche l'opinione del gover­no dell'India. Io sono inquieto per l'atteggiamento del generale Wavell. Pare che egli sia stato colto altrettanto di sorpresa sul suo fianco o­rientale come lo fu su quello occidentale e che, nonostante il numero enorme di uomini a sua disposizione e i grossi convogli che gli arri­vano, abbia grandi difficoltà a mettere insieme battaglioni e compagnie. Ho l'impressione ch'egli sia esaurito. Le proposte del comandante in capo in India circa il rafforzamento di Bassora mi sembrano degne di essere esaminate assai favorevolmente.

 

 

 

 

 

I capi di Stato Maggiore al generale Wavell e agli altri interessati

 

6 maggio 1941

 

Il vostro telegramma di ieri è stato preso in esame dal Comitato di Difesa. Non si può prendere in considerazione un accordo attraverso negoziati se non sulla base di una ritirata da parte degli iracheni e con garanzie contro i futuri disegni dell'Asse circa l'Iraq. La situazione si presenta in questi termini: Rascid Alì è stato per lungo tempo in strettissimi rapporti con le potenze dell'Asse e stava semplicemente aspettando che quelle potessero venirgli in aiuto. Il nostro arrivo a Bas­sora lo ha costretto ad agire prima che l'Asse fosse pronto. Vi è così una magnifica occasione per riprendere le redini della situazione con un intervento energico, purché non si ritardi.

I capi di Stato Maggiore hanno pertanto espresso al Comitato di Difesa il parere che essi sono pronti ad assumersi la responsabilità dell'invio al pi ú presto possibile delle forze specificate nel vostro tele­gramma. Il Comitato di Difesa dà istruzioni affinché il vicemaresciallo dell'aria venga informato che gli sarà dato aiuto e che per il momento è suo dovere difendere Habbaniya fino all'ultimo. Compatibilmente con l'esigenza della sicurezza dell'Egitto, si dovrebbe fornire alle operazioni nell'Iraq il massimo appoggio aereo possibile.

 

 

 

 

 

Il Primo Ministro W. Churchill al vice maresciallo dell'aria Smart

 

7 maggio 1941

 

La vostra energica e magnifica azione ha in gran parte ristabilito la situazione. Noi tutti seguiamo la magnifica lotta che voi state condu­cendo. Vi sarà inviato ogni possibile aiuto. Tenete duro.

 

 

 

 

 

Il Primo Ministro W. Churchill al generale Wavell

 

7 maggio 1941

 

Sembra che la posizione di Habbaniya sia molto migliorata e che un'audace operazione contro gli iracheni possa ora soffocare la ri­volta prima dell'arrivo dei tedeschi. Questi possono naturalmente arrivarvi direttamente con i bombardieri pesanti, ma avrebbero il fatto loro e non potrebbero operare a lungo. Dobbiamo prevenire l'effetto morale del loro arrivo con un colpo sbalorditivo. Ritengo che, se Rutba e Habbaniya sono ormai svincolate dalla pressione nemica, la [nostra] colonna s'impadronirà di Bagdad o sfrutterà in pieno il succes­so in altro modo. Altri telegrammi vi vengono inviati sull'azione da svolgere per sobillare le tribù e sulla politica del Governo.

 

 

 

 

 

Il generale Wavell ai capi di Stato Mag­giore

 

8 maggio 1941

 

Ritengo che dobbiate rendervi conto dei limiti di un'azione militare in Iraq durante i prossimi mesi senta il concorso di una situa situazione politica favorevole. Le forze provenienti dall'India possono tenere Bas­sora, ma non possono, a mio giudizio, spingersi verso nord ove non sia pienamente assicurata la collaborazione della popolazione locale e delle tribù. Le forze provenienti dalla Palestina possono soccorrere Hab­baniya e occupare le vie d'accesso da Bagdad per impedire un'ulteriore avanzata contro Habbaniya; ma non sono in grado di entrare a Bag­dad o di mantenervisi contro l'opposizione dei suoi abitanti... Al fine di evitare pertanto un grosso impegno militare in una zona non decisiva, raccomando ancora di cercare con ogni mezzo di giungere ad una soluzio­ne politica.

 

 

 

 

 

Il Primo Ministro W. Churchill al generale Wavell

 

9 maggio 1941

 

1. Il Comitato di Difesa ha esaminato il vostro telegramma dell'8 mag­gio sull'Iraq.
Dalle nostre informazioni risulta che Rascid Ali e i suoi partigiani si trovano in difficoltà disperate. Comunque stiano le cose, voi dovete combatterli energicamente. La colonna mobile palestinese, una volta pronta, dovrebbe avanzare come voi proponete, o più presto se possibile, ed impegnare attivamente il nemico, a Rutba oppure a Habbaniya. Una volta poi che si sia unita alle forze di Habbaniya, do­vreste sfruttare al massimo la situazione, non esitando a cercare di pe­netrare in Bagdad anche con formazioni piccolissime e correndo lo stesso genere di rischi che i tedeschi sono soliti affrontare e sfruttare.

2. Non si può pensare a negoziare con Rascid Ali, a meno ch'egli non accetti immediatamente le condizioni contenute nel telegramma dei capi di S. M. Tali negoziati farebbero soltanto perdere tempo, dando modo all'aviazione tedesca d'intervenire. Noi non riteniamo che l'eventuale invio di unità terrestri nell'Iraq possa ora influire sfavore­volmente sui vostri problemi nel deserto occidentale. L'aviazione deve fare del suo meglio per fronteggiare entrambe le situazioni. Solo nel caso che voi siate effettivamente impegnato, o prossimo ad impegnarvi, in una offensiva nel deserto occidentale, Tedder dovrebbe negare il necessario appoggio aereo alle operazioni irachene.

 

[…]

 

Non v'è bisogno che vi preoccupiate troppo circa il lontano futuro nell'Iraq. Il vostro compito immediato è di avere un Governo amico insediato a Bagdad e di battere le forze di Rascid Ali con la massi­ma energia. Noi non desideriamo essere per il momento impegnati in un'avanzata in grande stile da Bassora sino al fiume, né abbiamo or­dinato l'occupazione di Kirkuk o di Mosul. Non intendiamo mini­mamente mutare la condizione di Stato sovrano dell'Iraq; istruzioni complete sono state diramate su questo punto in conformità alle vostre idee. Ma quel che importa è agire, cioè far avanzare rapidamente la colonna mobile per ristabilire un collegamento effettivo fra Bagdad e la Palestina. Ogni giorno conta, perché i tedeschi potrebbero non tardare.
Noi speravamo che la colonna potesse esser pronta a marciare il giorno io e che avrebbe raggiunto Habbaniya il giorno 12, ritenendo che Habbaniya possa tenere, come ha fatto sin qui, sino a quel gior­no, ed anche assai più a lungo. Noi confidiamo che queste date possano essere rispettate e che farete del vostro meglio per affrettare il movimento.

 

 

 

 

 

La risposta di Wavell

13 maggio 1941

 

Senta attendere “Ti­ger” ho ordinato che tutti i carri armati disponi­bili si uniscano alla formazione di Gott e attacchino il nemico nella zo­na di Sollum... Se le cose andranno bene nel deserto occidentale, cercherò di trasferire altre truppe in Palestina per le operazioni nell'Iraq... Cercheremo di liquidare rapidamente questo noioso affare iracheno... Faccio del mio meglio per rafforzare Creta contro l'attacco imminente. Nel pomeriggio di oggi ho discusso con Catroux della questione siriana.

 

 

 

 

 

Il Primo Ministro W. Churchill al generale Auchinleck

 

14 maggio 1941

 

1. Sono felicissimo che vi rechiate a Bassora per incontrarvi con Wavell. Egli vi riferirà su "Tiger" e "Scorcher" [difesa di Creta]. Una vittoria in Libia farebbe giudicare diversamente tutta la situazione dell'Iraq, sia da parte dei tedeschi sia degli stessi iracheni.

2. Vi siamo molto grati per gli energici sforzi fatti nella zona di Bassora. Quanto piú forze l'India può concentrarvi, tanto meglio sarà. Non ci siamo però ancora sentiti in grado d'impegnarci in una seria avanzata (salvo che con piccole formazioni quando l'avanzare è facile) verso nord in direzione di Bagdad e tanto meno di occupare in forze Kirkuk e/o Mosul; ciò non può essere preso in considerazione sino a quando non sappiamo quel che succede di "Tiger" e "Scorcher". Perciò per il momento ci limitiamo a cercare di far insediare a Bagdad un Governo amico e di allestire a Bassora la testa di ponte più ampia possibile. Ancor meno possiamo tentare di prevalere in Siria nel mo­mento attuale, anche se possiamo permettere ai liberi francesi di fare laggiù del loro meglio. La disfatta dei tedeschi in Libia è sempre l'av­venimento che deciderà la situazione; non si possono fare progetti più vasti e a più lunga scadenza sinché ciò non sia un fatto compiuto. In seguito ogni cosa diverrà molto più facile.








LA GERMANIA E IL MEDIO ORIENTE

 

Dalla Direttiva n. 30: Medio Oriente

 

Quartier Generale del Führer, 23 maggio 1941

Segreto

 

1. Il movimento arabo di libe­razione nel Medio Oriente è il nostro naturale alleato con­tro l'Inghilterra. A questo pro­posito il sollevamento dell'Irak assume particolare signi­ficato: rafforza ben oltre i confini irakeni le forze anti­inglesi nel Medio Oriente, di­sturba i collegamenti inglesi e immobilizza truppe inglesi e tonnellaggio navale inglese a danno di altri teatri d'ope­razioni.

Mi sono pertanto deciso a spingere in avanti gli svilup­pi nel Medio Oriente appog­giando l'Irak.

Se e come si debba più tardi portare ad un controllo defini­tivo la posizione britannica fra il Mediterraneo ed il Gol­fo Persico — in correlazione con un'offensiva contro il Ca­nale di Suez — verrà comun­que deciso soltanto dopo l'operazione Barbarossa.

 

2. Per riassumere le mie deci­sioni singole, per l'appoggio dell'Irak ordino:

l'invio di una missione mi­litare,

la fornitura di armi.

 

3. La missione militare (nome convenzionale: Sonderstab F [Stato maggiore speciale F]) è alle dipendenze del generale dell'aeronautica Felmy. Suoi compiti sono:

a) consigliare ed assistere le For­ze armate irakene.

b) se possibile creare anche fuori dall'Irak collegamenti milita­ri con forze nemiche dell'Inghilterra.

e) acquistare esperienze e documentazioni per le Forze armate tedesche in questa zona. Il coordinamento relativo a que­sti compiti è regolato dal Capo dell'OKW. Per quanto riguarda le dipendenze gerarchiche, vale quanto segue:

a) dal capo della Missione mili­tare dipendono tutti i compo­nenti delle Forze armate di­staccati in Irak, all'infuori del comando di collegamento del­la Siria.

b) il capo della Missione milita­re è sottoposto al Capo dell'OKW, con la limitazione che ordini e direttive per le for­mazioni aeree sono emesse esclusivamente dal comandan­te in capo della Luftwaffe.

c) il capo della Missione militare ha rapporti soltanto con le autorità militari dell'Irak. Le trattative col Governo irakeno in questioni relative alla Mis­sione vengono svolte dal rappresentante del ministero de­gli esteri in Irak.

d) i componenti della Missione militare hanno inizialmente la veste di volontari (come fu la legione Condor). Essi portano uniforme tropicale con distin­tivi irakeni. Questi ultimi do­vranno anche essere portati dai velivoli tedeschi...

6. La manovra della Propaganda nel Medio Orientale è compito del ministro degli esteri, che al proposito collaborerà col­l'OKW (WFSt/WPr).

Concetto fondamentale della propaganda è:

« La vittoria dell'Asse com­porta la liberazione dei paesi del Medio Oriente dal giogo

britannico, e con ciò l'autode­terminazione. Chi ama la li­bertà, entra pertanto nel fron­te contro l'Inghilterra ».

Deve pertanto essere esclusa la propaganda contro la po­sizione francese in Siria.

7. Componenti delle Forze arma­te italiane che vengano even­tualmente impiegati in Irak, in base alla presente direttiva, do­vranno avere collaborazione. Ci si sforzerà di ottenere che siano posti alle dipendenze della Missione militare tede­sca.

 

F.to Adolf Hitler

http://www.squadratlantica.it/