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Conferenza di Yalta - 10

Conferenza di Yalta 4 - 11 febbraio 1945


Il comunicato di Yalta

 

 

1. Disfatta della Germania

 

Abbiamo preso in esame e stabilito i piani militari delle tre potenze alleate per la sconfitta finale del comune nemico. Gli stati maggiori delle tre potenze alleate si sono incontrati giornalmente per tutto il periodo della conferenza. Queste riu­nioni hanno dato risultati assai soddisfacenti da ogni punto di vista ed hanno portato ad un più stretto coordinamento dello sforzo militare dei tre alleati. Si è avuto un vastissimo scambio di informazioni. Sono stati pienamente concordati e studiati nei particolari, il momento, l'obiettivo, il coordinamento dei nuovi e sempre più potenti colpi che verranno portati dalle nostre armate e dalle nostre forze aeree contro il cuore della Germania da est ad ovest da nord e da sud.

 

I nostri piani militari coordinati saranno resi noti sol­tanto quando saranno eseguiti, ma riteniamo che la stretta collaborazione tra i tre stati maggiori raggiunta in questa con­ferenza porterà ad una abbreviazione della durata della guerra. I tre stati maggiori si incontreranno di nuovo in futuro tutte le volte che se ne presenterà la necessità.

 

La Germania nazista è condannata. Il popolo tedesco ten­tando di proseguire la resistenza disperata non farà che rendere più gravosa a se stesso questa sconfitta.

 

 

2. Occupazione e controllo della Germania

 

Ci siamo accordati su una comune linea di condotta e su comuni progetti per l’applicazione dei termini di resa in­condizionata che imporremo in comune alla Germania nazista, quando sarà definitivamente infranta la resistenza armata tedesca. Questi termini non verranno resi noti fino al momento della definitiva sconfitta della Germania. Secondo i piani su cui ci siamo accordati, le forze delle tre potenze occuperanno ciascuna una zona separata della Germania. Il piano prevede una amministrazione e un controllo coordinato per mezzo di una commissione di controllo centrale che sarà composta da tre comandanti supremi delle tre potenze ed avrà sede in Ber­lino. Abbiamo deciso che la Francia venga invitata dalle tre potenze ad assumere il controllo di una zona di occupazione, se lo desidererà, ed a partecipare come quarto membro alla commissione di controllo. I limiti della zona di controllo fran­cese saranno stabiliti dai quattro governi interessati per mezzo dei loro rappresentanti nella commissione consultiva europea.

 

È nostro inflessibile proposito distruggere il militarismo tedesco e il nazismo e far sì che la Germania non sia mai più in grado di turbare la pace mondiale. Siamo decisi a disarmare e a sciogliere tutte le forze armate tedesche; sciogliere defini­tivamente lo stato maggiore generale tedesco; a rimuovere o distruggere tutto l’equipaggiamento militare tedesco; a eli­minare o a controllare tutta l’industria tedesca che potrebbe essere adoperata per la produzione bellica; a portare di fronte alla giustizia tutti i criminali di guerra e a chiedere una rapida punizione e una completa riparazione per le distruzioni com­piute dai tedeschi; a distruggere il partito nazista, le leggi, le organizzazioni, le istituzioni naziste; ad eliminare ogni influenza nazista e militarista da tutti i pubblici uffici e dalla vita cultu­rale ed economica del popolo; e a prendere di comune accordo in Germania tutte le altre misure che potranno essere neces­sarie per la pace futura e per la salvezza del mondo. Non è nostro intento distruggere il popolo tedesco, ma soltanto quan­do il nazismo e il militarismo saranno estirpati i tedeschi po­tranno aspirare ad un decoroso livello di vita e potranno trovar sposto al consesso delle nazioni.

 

 

3. Riparazioni tedesche

 

Abbiamo preso in considerazione la questione dei danni causati dalla Germania alle nazioni alleate in questa guerra e riteniamo giusto che la Germania sia obbligata a compensare i danni arrecati nella maggior misura possibile. Verrà costituita una commissione per la compensazione dei danni. Questa com­missione studierà il problema della misura e dei metodi per compensare i danni causati dalla Germania ai paesi alleati. La commissione avrà la sua sede a Mosca.

 

 

4. Conferenza delle Nazioni Unite

 

Desideriamo al più presto possibile costituire con i nostri alleati una organizzazione generale internazionale per il man­tenimento della pace e della sicurezza. Riteniamo che questo sia essenziale, sia per prevenire le aggressioni che per rimuo­vere le cause politiche economiche sociali di una guerra per mezzo di una stretta e continua collaborazione di tutte le nazioni amanti della pace. Le basi di questa organizzazione sono state poste a Dumbarton-Oaks, dove però non venne raggiunto un accordo sull’importante questione della procedura per la vota­zione. L’attuale conferenza ha potuto risolvere anche questa difficoltà. Abbiamo concordato che per il 25 aprile 1945 venga convocata a San Francisco una conferenza delle Nazioni Unite per preparare il piano di questa organizzazione secondo le linee proposte durante le conversazioni preliminari di Dumbarton­-Oaks. Il governo della Cina e il governo provvisorio francese saranno immediatamente consultati e invitati a farsi patrocina­tori della conferenza insieme ai governi degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e dell’URSS. Non appena saranno completate le consultazioni con la Cina e con la Francia sarà reso pub­blico il testo delle proposte circa la procedura per la votazione.

 

 

5. Dichiarazione sull’Europa liberata

 

Abbiamo redatto e sottoscritto una dichiarazione sull'Europa liberata. Questa dichiarazione contempla la politica delle tre potenze e la loro azione comune nell'affrontare i problemi economici e politici dell'Europa liberata secondo i principi democratici.

Ecco il testo della dichiarazione:

 

« Il presidente del Consiglio dei commissari del popolo dell’URSS, il primo ministro del Regno Unito ed il presidente degli Stati Uniti d’America si sono consultati circa i comuni interessi dei popoli di questi paesi e di quelli dell'Europa liberata. Essi dichiarano in comune di essersi reciprocamente accordati per coordinare, durante il temporaneo periodo di in­stabilità nell’Europa liberata, la politica dei loro tre governi circa l’assistenza da prestare ai popoli dell'Europa liberata dalla dominazione della Germania nazista ed ai popoli degli Stati già satelliti dell’Asse, perché essi possano risolvere con metodo democratico i loro urgenti problemi politici ed economici.

 

« La fondazione dell’ordine in Europa e la ricostruzione della vita economica nazionale devono essere perseguite me­diante procedimenti che mettano in condizione i popoli liberati di distruggere le ultime vestigia di nazismo e di fascismo, e di creare istituzioni democratiche di loro propria scelta. Questo è il principio della Carta atlantica: diritto di tutti i popoli di scegliere quella forma di governo sotto la quale essi vogliono vivere; restaurazione dei diritti sovrani e dell’autogoverno pres­so quei popoli che ne sono stati forzatamente privati dai paesi aggressori.

 

« Per creare le condizioni nelle quali i popoli liberati pas­sano esercitare i loro diritti, i tre governi, ove necessario, assi­steranno in comune i popoli di ogni paese europeo già satellite dell’Asse:

1) nell’attuare le condizioni di pace;

2) nell’attua­re le misure d'emergenza dirette a soccorrere la popolazione bisognosa;

3) nello stabilire autorità governative provvisorie in cui vengano largamente rappresentati tutti gli elementi democratici della popolazione e che si impegnino a stabilire quanto prima possibile, attraverso libere elezioni, governi responsabili di fronte alla volontà popolare.

 

« I tre governi consulteranno le altre nazioni e le autorità provvisorie o gli altri governi in Europa allorché saranno prese in considerazione questioni di diretto interesse per loro.

 

« Quando, secondo l’opinione dei tre governi, le condizioni di un qualsiasi paese dell'Europa liberata o di un ex satellite dell’Asse renderanno necessario un tale provvedimento, essi si consulteranno immediatamente sulle misure necessarie al fine di soddisfare alle responsabilità comuni assunte con questa dichiarazione.

 

« Con questa dichiarazione riaffermiamo la nostra fede nei principi della Carta atlantica e il nostro impegno di stabilire, con le altre nazioni amanti della pace, un ordine mondiale retto dalla legge e rivolto alla pace, alla sicurezza, alla libertà e al benessere generale di tutta l’umanità.

 

« Diramando questa dichiarazione le tre potenze esprimono la speranza che il governo provvisorio della Repubblica francese si associ con loro nella procedura suggerita ».

 

 

6. Sulla Polonia

 

Siamo venuti alla conferenza di Crimea decisi a risolvere le nostre divergenze a proposito della Polonia. Abbiamo piena­mente discusso tutti gli aspetti della questione. Abbiamo riaf­fermato il comune desiderio di vedere una Polonia forte, libera, indipendente e democratica. Alla conclusione delle nostre di­scussioni ci siamo accordati sulle condizioni con le quali potrà essere formato un nuovo governo provvisorio polacco di unione nazionale in modo tale da ottenere il riconoscimento di tutte le tre grandi potenze.

 

Ecco il testo dell'accordo raggiunto:

 

« In Polonia, in seguito alla completa liberazione di questo paese da parte dell’Esercito rosso, si è venuta a creare una nuova situazione. Ciò richiede la formazione di un governo provvisorio polacco su basi più vaste di quanto non sia stato possibile prima della recente liberazione della Polonia occidentale. Il governo provvisorio che attualmente è in funziona, in Polonia dovrà essere quindi riorganizzato su più vaste basi democratiche con l’inclusione di personalità democratiche della Polonia stessa e di emigrati. Questo nuovo governo sarà chia­mato Governo provvisorio polacco di unione nazionale.

 

« Molotov, Harriman e Sir Archibald Clark Kerr sono autorizzati a consultarsi come commissione di prima istanza a Mosca con i membri dell’attuale governo provvisorio e con altre personalità democratiche polacche all’interno e all'esterno, al fine di organizzare l’attuale governo secondo i principi sopra men­zionati. Questo Governo provvisorio polacco di unione nazionale si assumerà l’impegno di tenere libere elezioni al più presto possibile sulla base del suffragio universale e del voto segreto. A queste elezioni avranno diritto di partecipare e presentare candidati tutti i partiti democratici e antinazisti.

 

« Allorché il Governo provvisorio polacco di unità nazio­nale sarà stato definitivamente formato in conformità a quanto sopra detto, il governo dell'URSS — che ora mantiene rela­zioni diplomatiche col presente governo provvisorio della Po­lonia — il Regno Unito e il governo degli Stati Uniti stabili­ranno relazioni diplomatiche con il nuovo Governo provvisorio polacco di unità nazionale ed effettueranno lo scambio degli ambasciatori dalle cui relazioni i rispettivi governi verranno tenuti informati sulla situazione in Polonia.

 

« I tre capi di governo riconoscono che la frontiera orien­tale della Polonia dovrà seguire la linea Curzon, con deviazioni — in alcuni tratti — da cinque a otto chilometri in favore della Polonia. Essi riconoscono che la Polonia deve ricevere considerevoli compensi territoriali a nord e all’ovest. Essi sanno che deve essere chiesto il parere del nuovo Governo provviso­rio polacco di unità nazionale per la determinazione di questi compensi e che la determinazione finale delle frontiere occi­dentali della Polonia verrà fatta alla Conferenza della pace ».

 

 

7. Sulla Jugoslavia

 

Abbiamo stabilito di consigliare al maresciallo Tito e al dott. Subasic che l'accordo stabilito fra loro venga messo in pratica immediatamente e che il governo venga formato sulla base di quell'accordo.

 

Abbiamo inoltre consigliato che il nuovo governo, appena sarà formato, dichiari che:

1. L’Assemblea antifascista di liberazione nazionale (AV­NOJ) venga ampliata fino ad includere membri dell’ultimo parlamento jugoslavo (Skupsina) che non si sono compromessi collaborando col nemico, formando così un organismo che fun­gerà temporaneamente da parlamento.

2. Gli atti legislativi approvati dall’assemblea di libera­zione nazionale dovranno essere successivamente notificati all’Assemblea costituente.

 

È stata fatta una rassegna generale anche delle altre que­stioni balcaniche.

 

 

8. Conferenza dei ministri degli affari esteri

 

Durante tutta la conferenza si sono avuti ogni giorno oltre alle quotidiane riunioni dei capi dei governi e dei ministri degli esteri, colloqui separati dei tre ministri degli esteri e dei loro consiglieri.

 

Queste riunioni si sono provate di grande valore cosicché la conferenza ha deciso che venga istituito un organismo perma­nente che assicuri regolari consultazioni tra i tre ministri degli esteri. Essi perciò si incontreranno con la frequenza che sarà necessaria, probabilmente circa ogni tre o quattro mesi. Queste riunioni saranno tenute alternativamente nelle tre capitali. La prima avrà luogo a Londra dopo la conferenza delle Nazioni Unite per l'organizzazione mondiale.

 

 

9. Unità nell'organizzazione della pace e nella conduzione della guerra

 

La nostra riunione qui in Crimea ha riaffermato la nostra comune determinazione di mantenere e di rafforzare nella pace futura quell'unità di scopi e di azioni che ha reso possibile e sicura la vittoria per le Nazioni Unite in questa guerra. Noi crediamo che questo sia un sacro obbligo che i nostri governi hanno verso i nostri popoli ed i popoli del mondo.

 

Solo attraverso una continua e sempre maggiore collaborazione e comprensione tra i nostri tre grandi paesi e tra tutte le nazioni amanti della pace si potrà realizzare la più alta aspirazione dell’umanità: una pace sicura e duratura che, secondo le parole della Carta atlantica, « garantisca a tutti gli uomini di tutti i paesi di vivere liberi dal timore e dal bisogno ».

 

Si ritiene che la vittoria in questa guerra e la costituzione della progettata organizzazione internazionale creerà la maggiore opportunità che si sia mai avuta di creare negli anni futuri le condizioni essenziali di tale pace.

 

Firmato: Winston Churchill

Franklin D. Roosevelt

J. V. Stalin

 

 

Conferenza di Yalta 4 - 11 febbraio 1945

 

 

Conferenza di Yalta 4 - 11 febbraio 1945

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