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Cenni biografici e cose notevoli

A

 

Affitti e prestiti, Legge degli 

Legge del 11 marzo 1941 che autorizzava il presidente degli USA a vendere, trasferire, scambiare, affittare, prestare o adoperare materiali a beneficio di ogni paese la cui difesa fosse ritenuta vitale a quella degli USA. Si potevano così aiutare i paesi in guerra con l’Asse, senza violare formalmente la neutralità e senza allarmare, all’interno, i fautori dell’isolazionismo.

La legge abbandonava il principio del cash and carry adottato nella revisione del 1937 della legge di neutralità, secondo cui le esportazioni (escluse quelle di armi e munizioni, rigorosamente vietate nei confronti di paesi belligeranti) dovevano restare libere a condizione che al momento di lasciare il territorio americano qualunque titolo o interesse sulle merci vendute fosse passato al compratore straniero e questi provvedesse al trasporto su navi non americane.

Durante la neutralità e dopo l’entrata in guerra degli USA furono accordati aiuti a 41 Stati (tra cui in prima linea Impero britannico, URSS, Francia e Cina) per circa 0,7 miliardi di dollari. Gli USA ricevettero nello stesso periodo da 18 dei governi assistiti (soprattutto dall’Impero britannico) beni e servigi per 7,8 miliardi di dollari, a titolo di reverse lend-lease. Rimase in vigore sino al 27 settembre 1947.

 

 

 

 

Harold Rupert Leofric George Alexander of Tunis (contea di Tyrone, Irlanda settentrionale 1891 - Slough, Londra, 1969)

Partecipò alla prima guerra mondiale; nel periodo successivo gli furono affidati varî incarichi militari in patria e in India, dove lo raggiunse la nomina a maggior generale (1937); nella seconda guerra mondiale comandò (1940) il corpo di spedizione britannico durante la ritirata di Dunkerque; destinato a dirigere la grande ritirata attraverso la Birmania (primavera del 1942), fu, nell'estate dello stesso anno, trasferito nel Medio Oriente, dove assunse il comando della IX armata; comandante in capo di tutte le forze britanniche nell'Africa settentrionale (1943) e, poco dopo, di tutte le forze alleate in Italia. Il 28 settembre 1943, insieme al gen. Eisenhower, ricevette sulla corazzata inglese Nelson il maresciallo Badoglio, per la firma dell'armistizio "lungo". Ebbe parte decisiva nella condotta della campagna d'Italia e il 26 novembre 1944, promosso maresciallo e divenuto comandante supremo di tutte le forze alleate nel Mediterraneo, prese anche il comando delle operazioni di sbarco nella Francia meridionale. Dal 1946 governatore generale del Canada e visconte con il titolo di Alexander of Tunis; ministro della Difesa dal gennaio 1952 all'ottobre 1954.

 

 

 

 

Tomasz Arciszewski (Sierzchowie 1877 - Londra1955); fece parte delle legioni polacche nella prima guerra mondiale e fu in varî governi nel ventennio fra le due guerre. Durante la seconda guerra mondiale diresse in Polonia il movimento socialista clandestino, emigrando poi in Inghilterra, dove fu presidente del Governo provvisorio polacco (1944-45).

 

 

 

 

Clement Richard  Attlee (Putney, Londra, 1883 - Londra1967)

Sindaco di Stepney nel 1919 e deputato laburista di quel collegio dal 1922; sottosegretario alla Guerra nel primo gabinetto MacDonald (1924); quindi, nel secondo, cancelliere del ducato di Lancaster e ministro delle Poste (1929-31). All'opposizione dal 1931, ne divenne ufficialmente il capo nel 1935. Avversario implacabile della politica di appeasement con le dittature, rifiutò di collaborare con Chamberlain, ma partecipò col suo partito al governo di unione nazionale presieduto da Churchill (1940), in cui rivestì le cariche di Lord del Sigillo privato, ministro dei Dominî e Lord presidente del Consiglio. Rotta la coalizione dopo il congresso socialista di Blackpool (1945), succedette a Churchill come primo ministro il 26 luglio 1945 continuando nella carica fino alle elezioni del 1951 quando il potere passò ai conservatori. Nell'azione svolta dal partito laburista, (di cui conservò la direzione fino al dicembre 1955 quando, dimessosi, fu nominato conte dalla regina Elisabetta, entrando così a far parte della Camera dei Lords), spetta il merito di aver formulato la teoria della democrazia sociale, fondata sulla pianificazione economica nel rispetto delle libertà politiche, e di avere, una volta passato all'opposizione, mantenuto l'unità del suo partito, nonostante dissidî interni anche gravi. Nel 1954 pubblicò un volume di memorie (As it happened).

 

 

 

 

Claude John Eyre Auchinleck (Aldershot1884 - Marrākesh 1981

Nella seconda guerra mondiale comandò fino al dicembre 1940 l’Home forces inviata in Norvegia e dal luglio 1941 all'agosto 1942 fu comandante in capo del Medio Oriente. Trasformò il Corpo del deserto in 8a armata e diresse l'offensiva che nel novembre 1941 portò le forze britanniche in Cirenaica; dopo la controffensiva intrapresa nel maggio 1942 da Rommel, che giunse ad el-῾Alamein, fu destinato in India quale comandante in capo delle truppe anglo-indiane; nel 1946 fu promosso maresciallo.

 

 

 

 

B

 

Pietro Badoglio (Grazzano Monferrato 1871 - ivi 1956)

Capitano di S. M. durante la guerra libica, ten. col. all'inizio della I guerra mondiale, dopo la ritirata di Caporetto  (novembre 1917) fu chiamato dal comando del 27º corpo d'armata alla carica di sottocapo dello Stato Maggiore generale.

Capo di S. M. dell'esercito nel 1919, fu poi (1924-25) ambasciatore in Brasile; quindi (1925) capo di S. M. generale e (1926) maresciallo d'Italia. Governatore della Libia dal 1929 al 1933, nel 1935-36 condusse, in qualità di Alto Commissario per le colonie dell'Africa Orientale, la campagna contro l'Etiopia.

Dal 1937 al 1941 presiedette il Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Riassunte nel 1936 le funzioni di capo di S. M. generale, che giuridicamente non aveva mai lasciate, si dimise (novembre 1940) in seguito dell'insuccesso della campagna di Grecia.

Ritornò sulla scena politica il 25 luglio 1943, allorché venne chiamato dal re a sostituire Mussolini. Costituito un ministero di funzionari, concluse con gli Alleati l'armistizio di Cassibile (3 settembre 1943) e - reso noto questo dagli Alleati il successivo 8 - abbandonò la capitale trasferendosi col re e le più alte autorità militari a Brindisi.

Osteggiato per il suo passato e per la sua politica ambigua dalle forze antifasciste non monarchiche, costretto a firmare a Malta il 29 settembre "l’armistizio lungo", ostile all'abdicazione del re, dovette proseguire nel sistema di un ministero tecnico, finché il ritorno di  Togliatti dall’URSS e l'atteggiamento da questo assunto gli permisero il 22 aprile 1944 di costituire - accordatisi i partiti sulla luogotenenza del principe Umberto - un nuovo gabinetto su più larga base, durato fino alla liberazione di Roma e alla costituzione del ministero Bonomi (10 giugno1944).

Si ritirò allora a vita privata. Senatore del regno dal 1919, fu dichiarato decaduto nel 1946, ma il provvedimento fu annullato dalla Cassazione nel 1948. 

 

 

 

 

William Maxwell Aitken Beaverbrook (Maple, Toronto, 1879 - Mickleham 1964)

Uomo politico e finanziere anglo-canadese, trasferitosi in Inghilterra nel 1910 deputato per il Partito conservatore dal 1910 al 1916, ministro dell'Informazione nel 1918. Amico di W. Churchill, durante la seconda guerra mondiale ministro della Produzione aeronautica (1940-41) e dei Rifornimenti (1941-42). A partire dal 1916 creò un potente trust giornalistico (Daily Express, Sunday ExpressEvening StandardEvening Citizen), mediante il quale sostenne con vigore gli interessi imperiali britannici opponendosi, fra l'altro, nel secondo dopoguerra, al Piano Marshall e all'Unione occidentale.

 

 

 

 

Omar Nelson Bradley (Clark 1893 - New York 1981)

Durante la seconda guerra mondiale partecipò alle operazioni in Africa settentrionale, alla conquista della Tunisia e della Sicilia e quindi, al comando di un’armata allo sbarco in Normandia. Fu quindi nominato comandante di un gruppo d'armate, con cui si attestò sul Reno e operò l'accerchiamento a largo raggio della Ruhr. Dal 1949 al 1953 fu capo di stato maggiore generale.

 

 

 

 

C

 

Casablanca, conferenza di

Definita come la conferenza della "resa incondizionata", fu la più lunga e importante riunione militare di tutta la seconda Guerra mondiale (14-26 gennaio 1943).

Ad essa presero parte Roosevelt e Churchill, con i rispettivi capi militari. Come rivela Cordell Hull, "il principio della resa incondizionata rivoluzionò la nostra politica nei confronti dell'Asse e dei suoi satelliti" e fu una sorpresa per tutti, quando Roosevelt lo annunziò a Casablanca. Sino a quel momento il Dipartimento di stato era ostile a tale principio sia perché, irrigidendo nella resistenza le potenze dell'Asse, avrebbe prolungato la guerra; sia perché, una volta raggiunta la vittoria, esso comportava l'assunzione di tutti i poteri e compiti governativi, cosa alla quale gli Alleati non erano preparati. Al convegno, di carattere strettamente militare, venne invitato anche Stalin che, non intervenuto, venne tenuto al corrente delle discussioni e diede alla fine la sua adesione di principio; fu tenuto il collegamento anche con Ch'ang-Kai-Shek. Nei colloqui generali e particolari venne passata in rassegna tutta la situazione bellica e alla fine venne deciso di alleggerire il peso sostenuto dalle armate sovietiche impegnando il nemico nel modo più pesante possibile sul fronte più opportuno. Venne deciso cioè di aprire il secondo fronte in Europa, giusta gli impegni presi fra Roosevelt e Molotov ai primi di giugno del 1942, a Washington. Alcuni degli intervenuti insistevano perché l'invasione avvenisse nel settore balcanico, in Iugoslavia, altri sulle spiagge olandesi, altri ancora alle bocche del Rodano, altri infine, più "tradizionalisti", pensavano alla parte più stretta della Manica. Alla fine prevalse l'opinione di aprire il secondo fronte con lo sbarco in Sicilia per continuare poi l'invasione dell'Italia continentale. 

 

 

 

 

Chiang Kai-shek (Fenghua, Zhejiang, 1887 - Taibei 1975)

Il cui nome ufficiale era Jiang Zhongzheng, essendo Jieshi un soprannome; più noto come Chiang Kai-shek, con la forma dialettale cantonese del soprannome. 

Partecipò alla rivoluzione del 1911 e dal 1918 fu uno dei comandanti militari del Guomindang.

Assunta la guida del governo centrale stabilito a Nanchino nel 1927,  pose fine alla collaborazione tra il Guomindang e i comunisti. Accettò un fronte unito con il Partito comunista cinese (PCC) nel 1937, ma l'alleanza si rivelò precaria e diede luogo a una ripresa della guerra civile (1946).

Fu definitivamente sconfitto nel 1949 e si rifugiò a Taiwan, dove fu a capo del regime nazionalista.

 

 

 

 

Winston Leonard Spencer Churchill (Blenheim Palace, Oxford, 1874 - Londra 1965)

Ufficiale, in India e nel Sudan (1897-98), partecipò (1899-1902), dapprima come tenente di cavalleria, poi come giornalista, alla guerra anglo-boera.

Deputato conservatore (1900), passò poi al liberalismo; sottosegretario alle Colonie nel 1908-10, fu successivamente ministro del Commercio (1908-09), degli Interni e primo lord dell'Ammiragliato (1911-1915). L'opera da lui compiuta in tale qualità per il rafforzamento della flotta si rivelò preziosa allo scoppio del conflitto mondiale.

Nel corso della prima guerra mondiale fu l'ideatore delle spedizioni di Anversa dei Dardanelli, ma le disastrose vicende di quest'ultima lo costrinsero a lasciare l'Ammiragliato. Dopo un periodo di guerra sul fronte francese, tornò al governo come ministro delle Munizioni (1916). Ministro della Guerra e Aeronautica alla fine del conflitto (1919), propugnò l'intervento armato contro la Russia sovietica.

Nel 1921 fu ministro delle Colonie, ma cadde nelle elezioni del 1922. Rientrato (1924) nel partito conservatore, nominato cancelliere dello Scacchiere sotto St. Baldwin (1924-29), si fece promotore di una dura politica deflazionistica. Caduto il gabinetto Baldwin, fu all'opposizione per 10 anni, criticando la politica del disarmo unilaterale e la condotta del governo laburista in India. Durante la crisi che sboccò nella seconda guerra mondiale, criticò aspramente la conciliante politica estera di Baldwin e di Chamberlain nei riguardi di Hitler e di Mussolini, critica che si accentuò dopo Monaco.

Il 3 settembre 1939 Chamberlain gli affidò l'Ammiragliato quale primo lord. Organizzò allora il blocco navale della Germania cercando al tempo stesso un ravvicinamento con l'URSS. Fautore della guerra a oltranza e di una più energica coordinazione degli sforzi militari, fu l'uomo sul quale si appuntarono gli sguardi di tutta la nazione quando, con l'invasione tedesca della Norvegia e poi della Francia, la situazione divenne gravissima per l'Inghilterra. Capo di un governo di coalizione (10 maggio 1940), con la sua energia e la popolarità che seppe conquistare, impersonò la volontà di resistenza contro la minaccia nazista nel difficilissimo periodo 1940-41. La strategia unitaria politico-militare di tutto il conflitto, che egli seppe concepire e attuare in gran parte, si concretò nella sua partecipazione a tutte le decisioni fondamentali della guerra.

Dopo la vittoria sulla Germania e la fine del ministero di coalizione, formò il 23 maggio 1945 un governo di transizione: ma l'esito delle elezioni del 5 luglio lo costrinse a dimettersi.

Capo dell'opposizione, fu tra i primi a propugnare l'unione delle democrazie occidentali e l'unità europea in chiave antisovietica. Tornato al potere con le elezioni dell'ottobre 1951, il suo governo lasciò sussistere gran parte delle riforme attuate dal precedente ministero laburista, mentre in politica estera tentò ripetutamente di raggiungere un miglioramento dei rapporti con l'URSS.

Nell'aprile 1955 si ritirò a vita privata.

 

 

 


Comitato di Lublino  (Comitato Polacco di Liberazione Nazionale, 21 luglio 1944 - marzo 1945) Organismo politico guida della resistenza polacca, sorto il 21 luglio 1944, che si costituì il 31 dicembre seguente in governo provvisorio della Polonia, presieduto da Boleslas Bierut e riconosciuto dall'Urss. Nel gennaio 1945 il Comitato, allargato ad alcuni esponenti del governo polacco in esilio a Londra, ottenne il riconoscimento ufficiale delle potenze occidentali. (PBM La storia)

 

 

 

 

Richard Stafford Cripps (Londra 1889 - Zurigo 1952)

Deputato laburista di Bristol (1931), per le sue posizioni di estrema sinistra fu espulso dal partito dal 1939 al 1945. Ambasciatore a Mosca (1940), ebbe dal 1942 varî incarichi ministeriali, finché nel 1947 fu nominato cancelliere dello Scacchiere. Nell'agosto 1949 studiò e realizzò la svalutazione della sterlina; campione della politica dell'austerity, incrementò la produzione e l'esportazione riducendo fortemente lo sbilancio commerciale. Il 19 ottobre 1950, per ragioni di salute, si dimise da tutte le cariche rinunciando anche al mandato parlamentare.

 

 

 

 

Curzon (Linea)
Confine orientale provvisorio polacco, stabilito dalle potenze alleate su suggerimento del ministro degli Esteri britannico George Nathaniel Curzon l'8 dicembre 1919. Contestato dalla Polonia, che estese il suo territorio ancora più a oriente, e dall'Urss, costituì, con qualche modifica, la base dell'accordo di spartizione previsto dal patto di non aggressione tedesco-sovietico (agosto 1939) e, successivamente, il confine orientale polacco fissato dalla conferenza di Potsdam (1945). (PBM La storia)

 

 

 

 

D

 

François Darlan (Nérac 1881 - Algeri 1942)

Comandante effettivo dell'intera flotta francese dal 1939, nel 1940 accettò di entrare nel gabinetto Pétain come ministro della Marina. Legato dalla parola data al ministro inglese A. V. Alexander di non cedere la flotta alla Germania, fu all'inizio del regime di Vichy uno dei capi della fazione attendista, ma poi dal 1940 al 1942, successore designato di Pétain, fu il vero arbitro della politica di Vichy, collaborando attivamente con la Germania (colloquio di Berchtesgaden e protocolli del maggio1941).

Tuttavia in missione ad Algeri al momento dello sbarco angloamericano, ordinò la cessazione del fuoco, soppiantando così nel favore degli alleati il generale H.-H. Giraud; dichiarò di assumere "con l'approvazione delle autorità americane la responsabilità degli interessi francesi in Africa" (13 novembre 1942), e creò il Consiglio imperiale francese. Poco dopo fu ucciso dal giovane monarchico F. Bonnier de la Chapelle





De Gaulle, Charles-André-Joseph-Marie (Lilla 1890 - Colombey- les-Deux-Eglises, Haute-Marne, 1970) Uscito dalla scuola militare di Saint-Cyr (1912), partecipò alla Prima guerra mondiale: due volte ferito, cadde prigioniero nel 1916. Docente di Storia militare a Saint-Cyr (1921), fu poi ufficiale dello stato maggiore di Petain, quindi (1929-31) dell’armata del Levante, a Beirut.

Segretario del Consiglio supremo di difesa (1932- 36), anche attraverso alcuni scritti (Au fil de l’épée, 1932; Vers l’armée de métier, 1933) si convinse che in un futuro conflitto avrebbe svolto un ruolo decisivo l’azione combinata di massicce formazioni di carri armati, dirette allo sfondamento, con l’aviazione. Ma le sue proposte di riorganizzare in questo senso l’esercito francese rimasero inascoltate.

Colonnello allo scoppio della guerra, fu promosso generale per aver arrestato l’avanzata dei tedeschi a Laon (17- 19 maggio 1940), sebbene disponesse solo di una divisione corazzata. Sottosegretario alla Guerra del gabinetto Reynaud, quando nel giugno 1940 la Francia fu occupata dai tedeschi e si costituì il governo francese collaborazionista del maresciallo Petain per concludere l’armistizio con la Germania, rientrava da una missione in Inghilterra. Contrario alla resa, tornò precipitosamente a Londra e da qui lanciò ai francesi, il 18 giugno 1940, il suo primo appello alla resistenza esortandoli alla lotta a fianco della Gran Bretagna.

Da allora e fino al 1944 diventò il simbolo dell’intera Resistenza francese: fondatore del movimento della Francia libera, a capo del Comitato francese di liberazione nazionale (Algeri, 1943), nel 1944 divenne capo del governo provvisorio della Repubblica francese. Entrato da trionfatore a Parigi il 25 agosto 1944, riuscì nel giro di pochi giorni ad avere in mano tutte le leve di comando e nel 1944-45 fu a capo dei primi governi provvisori, rassegnando tuttavia le dimissioni quando fu respinto un suo progetto di riforma costituzionale diretto a rafforzare i poteri dell’esecutivo. Nel gennaio 1946 abbandonò il governo e nel 1947 diede vita a un movimento politico, il Rassemblement du Peuple Francais, ma, trovandosi isolato, lo sciolse poco dopo per ritirarsi a vita privata (1953).

Seguì un lungo periodo di eclisse, con l’abbandono della vita politica e il crollo del gollismo come forza politica nelle elezioni del 1956. In una fase di grave crisi per la Repubblica, in particolare per il precipitare della situazione in Algeria, dove stava naufragando il tentativo di sconfiggere le forze dell’insurrezione anticolonialista, accettò di formare un governo nazionale (giugno 1958). Fece quindi varare una nuova Costituzione, sancita da un referendum popolare, che portò alla nascita della Quinta repubblica, basata sul ruolo primario del presidente della Repubblica, la cui elezione era demandata al suffragio universale e diretto. Respinti i propositi di rivincita dei colonialisti, fondato un suo partito e vinte le elezioni, nel dicembre1958,  fu eletto presidente della Repubblica. Quindi avviò le trattative che condussero (1962) all’indipendenza dell’Algeria, rimanendo al potere fino al 1969.

In politica estera fu un acceso nazionalista, ritenendo che alla Francia spettasse un ruolo propulsore all’interno dell’Europa. Auspicando, nel contempo, la formazione di un’Europa « delle patrie » autonoma dalle due superpotenze. Fu critico verso l’intervento americano in Vietnam e firmò (1962) in uno spirito di riconciliazione un trattato di cooperazione con la Repubblica Federale Tedesca. Svolse una politica di fronda in seno alla NATO – fino all’allontanamento del comando e delle basi dalla Francia (1966) – e al Mercato comune, opponendosi all’ingresso della Gran Bretagna; avviò rapporti diplomatici con la Repubblica popolare cinese (1964) e, insieme, un avvicinamento all’URSS, con una spregiudicata politica delle «mani libere» che suscitò riserve nell’opinione pubblica francese. Nelle elezioni presidenziali del 1965 fu eletto solo al ballottaggio e in quelle legislative del 1967 lo schieramento gollista perse 40 dei precedenti 284 seggi. De Gaulle proseguì tuttavia nella sua politica. Inoltre, espresse con decisione la volontà di dotare la Francia di una sua force de frappe (la forza d’urto atomica), in modo da rendere il Paese autosufficiente sul piano della difesa militare. In politica interna proclamò il principio della «partecipazione», chiamando tutte le forze sociali alla gestione responsabile della produzione e della cosa pubblica. Affrontò le violente dimostrazioni del maggio 1968 con risolutezza: da un lato promise riforme, dall’altro indisse nuove elezioni che furono per lui un successo. La progettata riforma regionale e quella del senato da lui proposte incontrarono una seria opposizione. Quindi, nella convinzione di avere ancora dietro di sé il Paese, indisse su queste riforme un referendum (1969), che venne respinto.

Rassegnate le dimissioni, trascorse gli ultimi mesi della sua vita in ritiro, dedicandosi alla stesura delle sue memorie.

 

 

 

 

Dumbarton Oaks (Conferenza di)

Svoltasi dal 21 agosto al 7 ottobre 1944. Stati Uniti e Gran Bretagna vi esaminarono con l’Unione Sovietica i problemi della guerra contro la Germania, e con la Cina quelli contro il Giappone.

Contemporaneamente i rappresentanti delle quattro potenze concordarono alcune proposte per la creazione di un’organizzazione internazionale generale, che costituirono una premessa per la formulazione della Carta delle Nazioni Unite.

 

 

 

 

E

 

Sir Robert Anthony Eden (Windlestone, Durham, 1897- Alvediston, Wiltshire, 1977)

Conservatore dal 1923, sottosegretario agli Esteri (1931-33), incaricato ufficiale presso la Società delle Nazioni (1935) e ministro degli Esteri (1935-38), si adoperò per una politica di netta opposizione alle dittature europee e a favore dell’S.D.N.; contrario alla politica di distensione nei riguardi della Germania e dell'Italia perseguita da Chamberlain, si dimise nel febbraio 1938.

Allo scoppio della II guerra mondiale, fu ministro dei Dominions con Chamberlain, poi nel gabinetto Churchill assunse il ministero della Guerra, e passò infine (1939-45) alla direzione del Foreign Office. A fianco di Churchill in tutti gli incontri e le più importanti conferenze ufficiali durante la guerra, fu capo della delegazione inglese alla conferenza di San Francisco(1945), affermandosi come la personalità più in vista all'interno del partito conservatore, dopo Churchill.

Dopo il ritorno al governo dei conservatori (1951) assunse di nuovo il portafoglio degli Esteri, con la vicepresidenza del Consiglio. Con le dimissioni di Churchill (5 aprile 1955) fu nominato primo ministro e continuò l'opera del suo predecessore, sia nella politica estera sia in quella interna: soprattutto nello sforzo di consolidamento della solidarietà europeo-occidentale (UEO, NATO) e di distensione con l'URSS. L'incontro al vertice a Ginevra (luglio1955) diede, con la sua collaborazione, un avvio alla politica di distensione. Ma mentre la situazione economica inglese segnava sotto il governo di Eden notevoli progressi, si apriva la lunga crisi di Cipro e, nel luglio 1956, quella, più grave, di Suez, per la quale si assunse la responsabilità di un intervento armato (31 ottobre - 7 novembre 1956) d'intesa con la Francia e Israele. Di fronte al fallimento diplomatico e militare di questo intervento, diede le dimissioni il 18 gennaio 1957.

 

 

 

 

Dwight David Eisenhower  (Denison,Texas, 1890 - Washington 1969)

Durante la seconda guerra mondiale, diresse dapprima la divisione piani di guerra; successivamente (giugno 1942) fu comandante in capo delle forze americane in Europa; guidò le operazioni per lo sbarco nell'Africa del Nord (novembre 1942) e l'occupazione della Tunisia e dell'Italia (1943); nel dicembre 1943 fu nominato comandante supremo delle forze di spedizione alleate in Europa. Capo di S. M. generale degli USA, dal novembre 1945 attuò la smobilitazione delle forze armate americane in Europa, lasciando l'esercito nel febbraio 1948. Dal maggio 1948 al gennaio1953 fu presidente della Columbia University.

In conseguenza della tensione sempre più sensibile fra l'URSS e l'Occidente, il 19 dicembre 1950 fu richiamato in servizio e nominato da Truman capo supremo delle forze armate del Patto Atlantico. Candidato del Partito repubblicano nel luglio 1952, lasciò l'esercito e il 4 novembre 1952 fu eletto presidente della Repubblica, carica cui sarebbe stato confermato nel novembre1956. In politica interna incoraggiò l'iniziativa privata e l'espansione industriale. La promessa elettorale del pareggio del bilancio non fu mantenuta nonostante la riduzione delle spese militari, cui si sopperì con lo sviluppo delle armi nucleari strategiche e tattiche. I primi due anni della presidenza videro imperversare negli USA la reazione anticomunista fomentata dalle clamorose inchieste del sen. McCarthy ed esauritasi lentamente dopo la condanna (dicembre 1954) di quest'ultimo da parte del Senato.

Di grande importanza fu la decisione della Corte Suprema americana sull'incostituzionalità della segregazione razziale nelle scuole (1954), come pure l'invio di truppe federali da nell'Arkansas (1957) in occasione dei disordini razziali. Sul piano internazionale, al rigido anticomunismo del segretario di stato J. F. Dulles e all'estensione del sistema di alleanze occidentali affiancò i primi tentativi di distensione con l'URSS (vertice di Ginevra del 1955). Dopo la morte di Dulles (maggio 1959) accentuò il suo impegno in politica estera; l'avvio di un processo di dialogo con Mosca fu tuttavia bloccato dall'incidente dell'U-2, l'aereo spia statunitense abbattuto nel maggio 1960 durante un volo di ricognizione sull'URSS.

 

 

 

 

G

 

Stanisław Grabski  (1871- 1949)

Economista e uomo politico, fu ministro della Pubblica Istruzione (1923-25) e degli Affari di Culto (1926) e presidente del Consiglio Nazionale Polacco a Londra (1942-44).

 

 

 

 

Andrej Andreevič Gromyko (Minsk 1909 - Mosca 1989)

Entrato nel servizio diplomatico nel 1939, dapprima consigliere d'ambasciata, nel 1943-46 fu ambasciatore presso gli Stati Uniti d'America, per divenire (1946-49) capo della delegazione sovietica alle Nazioni Unite. Viceministro degli Esteri nel periodo 1949-57 (tranne un incarico di ambasciatore a Londra nel 1952-53), nel 1957 prese il posto di Molotov, rimanendo, sia nel periodo di Chruščëv che di Brežnev, l'autorevole capo della diplomazia sovietica. Membro del comitato centrale del Partito comunista dell'URSS dal 1956, nel 1973 entrò nel Politburo. Col nuovo corso politico inaugurato da Gorbačëv (alla cui ascesa aveva contribuito) veniva eletto alla carica di presidente del presidium del Soviet supremo (2 luglio 1985), corrispondente a quella di capo dello Stato.

 

 

 

 

H

 

William Averell Harriman (New York 1891 - ivi 1986)

Repubblicano, passò al partito democratico sotto il governo Roosevelt, di cui fu collaboratore dal 1934. Nel 1941 fu incaricato di provvedere all'applicazione della legge Affitti e prestiti tra USA e Gran Bretagna e nel 1942 tra USA e URSS; fu quindi ambasciatore a Mosca (1943-46) e a Londra (1946), ministro del Commercio (1946-48), rappresentante dell'ECA (Economic cooperation administration) in Europa (1948-50), "assistente speciale" del presidente e direttore della MSA (Mutual security administration) (1951-53), di nuovo ambasciatore a Londra (1953), governatore dello stato di New York (1955-58), "ambasciatore viaggiante" del presidente J. F. Kennedy (gennaio - dicembre 1961); in qualità di assistente segretario di Stato per gli affari estremo-orientali (1961-63) siglò a Mosca l'accordo per il bando degli esperimenti atomici nell'atmosfera (1963); fu inoltre sottosegretario di Stato per gli affari politici (1963-65), "ambasciatore viaggiante" del presidente Johnson (1965-68); diresse (maggio 1968 - gennaio 1969) la delegazione statunitense ai colloquî di Parigi per la pace nel Vietnam.

 

 

 

 

Heinrich Himmler (Monaco di Baviera 1900-Luneburgo 1945)

Aderì al movimento hitleriano ed ebbe (1929) l’incarico di organizzare le SS, di cui fu comandante supremo (Reichsführer SS). Nominato comandante della polizia politica della Baviera nel 1933 e della polizia di tutto il Reich l’anno successivo, tenne praticamente il controllo di ogni attività del partito e del governo e fu quindi tra il 1938 e il 1945 uno dei maggiori responsabili della politica nazista in patria e nei Paesi occupati. Ministro degli Interni del Reich (dal 1943), ebbe il comando dell’esercito della riserva dopo l’attentato contro Hitler del 20 luglio 1944. Prima del crollo tedesco, intavolò senza successo trattative con il conte F. Bernadotte per offrire la resa agli Alleati. Catturato dagli inglesi, si uccise.

 

 

 

 

Adolf Hitler (Braunau am Inn, Austria Superiore 1889 – Berlino 1945)

Figlio di un impiegato bavarese della dogana austriaca frequentò a Linz la scuola tecnica fino alla morte del padre avvenuta nel 1903 e, dopo la morte della madre, si trasferì nel 1907 a Vienna, dove, caduta ogni illusione di poter seguire gli studi di arte e di architettura, si dovette rivolgere, per vivere, al mestiere di decoratore e di pittore. Negli anni viennesi si avvicinò ossessivamente alla musica, incarnando in Richard Wagner la concezione romantica del genio. Sempre a Vienna l'antisemitismo di K. Lueger e le ideologie nazionaliste e pangermaniste ebbero su di lui una grande influenza.

Trasferitosi a Monaco di Baviera nel 1912, vi lavorò come operaio edile; e, allo scoppio della prima guerra mondiale, si arruolò come volontario nelle file bavaresi: ferito nella battaglia della Somme (1916), la fine della guerra lo trovò ricoverato in un ospedale per il temporaneo accecamento causatagli dai gas asfissianti, lanciati durante la battaglia della Somme (1916). Sconvolto per la sconfitta tedesca, si convinse che la catastrofe militare si doveva attribuire al tradimento interno alimentato dal marxismo e dal giudaismo.

Ebbe così inizio con determinazione nel primo dopoguerra la sua partecipazione alla vita politica, con il fine di riedificare la Grande Germania, contro gli intenti "distruttivi" del trattato di Versailles, sostenuto dai "traditori" interni della Repubblica di Weimar (1919-33). Entrato nel settembre 1919 nel Deutsche Arbeiterpartei, (Partito tedesco dei lavoratori) fondato da A. Dexler, trasformato nel 1920 in National-sozialistische deutsche Arbeiterpartei (Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori), nel luglio 1921 ne divenne il capo. L'abbandono da parte del governo della politica di "resistenza passiva", già opposta all'occupazione francese della Ruhr, lo spinse, alleandosi con E. Ludendorff, a organizzare il putsch di Monaco (8-9 novembre 1923) per abbattere la Repubblica di Weimar. Fallito il tentativo fu condannato a cinque anni di fortezza, nella prigione di Landsberg.

In carcere abbozzò l'opera biografica e programmatica Mein Kampf .

Rilasciato nel dicembre 1924, grazie a un'amnistia, riprendendo il programma dei "25 punti" del 1920, si volse a ricostituire il partito, facendone lo strumento fedele ed efficace della sua volontà anche attraverso le organizzazioni paramilitari SA (Sturm abteilungen) e SS (Schutz Staffeln).

La crisi economica e finanziaria e la crescente disoccupazione agevolarono il convogliamento verso il nazionalsocialismo del malcontento di vasti strati della popolazione. Hitler colse Il primo grande successo politico nelle elezioni per il Reichstag del settembre 1930, in cui ottenne oltre sei milioni di voti.

Scatenò quindi, dopo essersi accordato con i Tedeschi nazionali ed il Fronte di Harzburg, una battaglia per impadronirsi del potere. Dichiarando da un lato di voler rispettare la legalità nelle modifiche costituzionali e dall'altro impegnando il partito in un'azione violenta di squadrismo terroristico.

Nel luglio 1932 conseguì la vittoria politica risolutiva alle elezioni per il Reichstag, mentre in aprile era stato sconfitto alle presidenziali da von Hindenburg.

Cancelliere del Reich dal 30 gennaio 1933, costituì un ministero di coalizione; ma, ottenuti già nel marzo seguente i pieni poteri, attraverso la soppressione delle libertà democratiche impose al paese una ferrea dittatura.

Dopo il plebiscito del 19 agosto 1934, fondò il suo potere personale su un difficile equilibrio tra le forze rappresentate dal partito e dall'esercito. Da quel momento in poi la biografia di Hitler e la storia tedesca vanno a coincidere.

Con l'ascesa al potere in Germania, si consolidò l'affermazione del fascismo in Europa mentre il succedersi incalzante di una politica indirizzata a distruggere le clausole del trattato di Versailles, pose le basi per lo scoppio della seconda guerra mondiale.

Nel 1936: militarizzazione della Renania; aiuti ai nazionalisti nella guerra civile in Spagna; costituzione dell'asse Roma-Berlino; patto Antikomintern.

Nel 1938: annessione dell'Austria alla Germania (Anschluss); cessione dei Sudeti da parte della Cecoslovacchia decisa alla conferenza di Monaco; "Notte dei Cristalli" contro gli Ebrei in Germania.

Nel 1939: occupazione di Boemia e Moravia; Patto d'Acciaio con l’Italia e di non aggressione con l’URSS.

Il 1º settembre1939 l’invasione della Polonia provocò lo scoppio delle seconda guerra mondiale.

Convinto che la guerra fosse il solo mezzo per realizzare il "Nuovo Ordine" germanico; si nominò nel 1941 comandante in capo dell'esercito, trascinando la nazione tedesca verso la rovina.

La disfatta militare fece nascere dalle file della Wehrmacht il fallito attentato del 20 luglio 1944, che provocò l'eccidio dei suoi promotori.

Con le ultime battute della guerra, davanti alla dilagante avanzata nemica Hitler si ritirò a Berlino dove, nel bunker del palazzo della Cancelleria, morì suicida con la compagna Eva Braun il 30 aprile 1945.

 

 

 

 

Harry Lloyd Hopkins (Sioux City, Iowa, 1890 - New York 1946)

Consigliere e collaboratore di F. D. Roosevelt (1933-45), fu amministratore federale dei soccorsi di emergenza; organizzò il "Civil works" e il "Works progress" (1935-38), fu ministro del Commercio (1938-40), amministratore del piano di affitti e prestiti (1941) e del consiglio di guerra del Pacifico, e incaricato di diverse missioni diplomatiche. Fu per qualche mese consigliere anche di Truman. Ammalato, si dimise (1945) da tutte le cariche pubbliche. Importanti le carte pubblicate dopo la sua morte da R. E. Sherwood (Roosevelt and Hopkins. An intimate history, 1948) che rivelano particolari sulla politica estera americana negli anni 1940-45.

 

 

 

 

Cordell Hull (contea di Overton, Tennessee, 1871 - Bethesda, Maryland, 1955)

Studioso di problemi finanziarî, ebbe parte nell'emanazione delle leggi sull'income tax (1913) e sull'imposta successoria (1916); quale democratico passò dalla Camera dei rappresentanti al Senato nel 1932.

Roosevelt lo nominò segretario di stato per gli Esteri (1933) e, come tale, partecipò alla conferenza economica di Londra (1933), dove sostenne, in contrasto con il nazionalismo economico degli Stati Uniti, la necessità della riduzione delle tariffe doganali. Diresse le delegazioni alle conferenze panamericane di Montevideo (1933),Buenos Aires (1936), Lima (1938) e concluse numerosi trattati commerciali. Tra l'altro, col trattato del 24 settembre 1940 (Trattato Hull - Trujillo), garantì l'indipendenza finanziaria della Repubblica Dominicana, stabilendo la rinunzia, da parte degli Stati Uniti, all'ingerenza sulle dogane e a qualsiasi intervento.

Assecondò la politica interventista di Roosevelt nella seconda guerra mondiale. Si dimise per motivi di salute (1944), ma fu poi delegato (1945) degli Stati Uniti alla conferenza di San Francisco. Premio Nobel per la pace (1945). Scrisse due volumi di memorie (1948).

 

 

 

 

I

 

İsmet İnönü (Smirne 1884 - Ankara 1973)

Ufficiale di stato maggiore, si schierò alla fine della prima guerra mondiale al fianco di Kemal Atatürk, che iniziava in Anatolia la lotta per l'indipendenza, ed ebbe il comando generale delle forze operanti sul fronte contro i Greci (1921-22). Presiedette la delegazione turca a Losanna (1923), e fu capo del governo turco (1923-24 e 1925-37) negli anni delle grandi riforme di occidentalizzazione, sì da esser considerato il più fido collaboratore di Kemal. Alla morte di questo (1938), gli successe (11 novembre) nella presidenza della Repubblica, continuando in politica estera il rafforzamento delle relazioni con la Gran Bretagna iniziato da Atatürk.

Nel corso della Seconda guerra mondiale mantenne la Turchia neutrale. Solo nel febbraio 1945 dichiarò guerra alla Germania, partecipando in seguito alla costituzione dell’ONU. 

Il 21 maggio 1950, si ritirò per la sconfitta elettorale del Partito repubblicano del popolo e passò a capeggiare l'opposizione parlamentare. Nel 1961 assunse la presidenza del Consiglio, ma, messo in minoranza (dicembre 1964) nel Partito repubblicano del popolo, lasciò la guida del governo (febbraio 1965) e tornò a capeggiare l'opposizione. Nel maggio 1972 lasciò la presidenza del suo partito essendo in contrasto con la linea politica di sinistra condotta da Ecevit.

 

 

 

 

Hastings Lionel Ismay (Nani Zal, India, 1887 - Broadway, Worcestershire, 1965)

Segretario del Gabinetto di guerra e del Comitato di difesa imperiale, fu per tutta la seconda guerra mondiale il collaboratore diretto di  Churchill, come capo di stato maggiore. Dopo il 1945, mantenne le funzioni di capo di stato maggiore del nuovo governo Attlee. Quando Churchill tornò al potere lo nominò segretario di stato per le relazioni con il Commonwealth. Dal1952 al 1957 fu segretario generale della NATO. Nel 1947 era stato creato barone di Wormington.

 

 

 

 

J

 

Jalta (Conferenza di)

Fu tenuta dal 4 all’11 febbraio 1945 da Churchill, Roosevelt e Stalin per discutere i piani per la conclusione della guerra contro le potenze dell’Asse, l’occupazione della Germania e il successivo assetto dell’Europa e dell’Estremo Oriente. In particolare, furono previsti lo smembramento della Germania in Stati indipendenti e lo spostamento a Ovest delle frontiere della Polonia (furono tuttavia definiti solo i confini orientali, lungo la linea Curzon), e si toccarono i problemi della frontiera italiana con l’Austria e la Iugoslavia; l’URSS si impegnò a entrare in guerra contro il Giappone, dopo la sconfitta della Germania, in cambio del possesso delle isole Curili e di tutta l’isola di Sachalin. Nella conferenza furono inoltre sviluppati i lavori, avviati a Dumbarton Oaks (v.), in merito alla Carta delle Nazioni Unite (in particolare fu trovato un accordo sulla procedura di voto nel Consiglio di sicurezza) e si stabilì che la Conferenza delle Nazioni Unite sarebbe stata convocata a San Francisco il 25 aprile 1945.

 

 

 

 

K

 

Katyn (Eccidio di)

Il 13 aprile 1943 la radio tedesca dava notizia che nella foresta a oriente di Smolensk, in località Kozie Gory non lungi dal villaggio di Katyn, erano state trovate sette fosse comuni contenenti i corpi di circa 10.000 militari polacchi, ancora identificabili dalle uniformi.

I cadaveri si presentavano con le mani legate sul dorso, finiti con un colpo di pistola alla nuca e in stato di avanzata putrefazione, ma non tanto però da non consentire il parziale riconoscimento dai gradi e dai documenti rimasti loro addosso.

La radio tedesca accusava di questo misfatto le autorità sovietiche. Due giorni dopo radio-Mosca respingeva l'accusa, addossando la responsabilità dell'eccidio ai Tedeschi, nuovi occupanti della zona.

La rivelazione, abilmente sfruttata da questi per fini di propaganda bellica e diretta a dividere gli Alleati occidentali dall'URSS, causò enorme angoscia in Polonia, presso il governo polacco di Londra e presso le unità polacche comandate dal gen. Anders, in formazione nel vicino Oriente. Questi, in un dispaccio del 15 aprile 1943 diretto al governo polacco di Londra, si affrettò a ricordare come - incaricato di costituire un'armata polacca su suolo sovietico per combattere i Tedeschi (dopo la firma dell'accordo sovietico-polacco del 30 luglio 1941) - tutte le insistenze spiegate da lui e dall'ambasciatore Kot presso Stalin, Molotov, Vyšinskij e i capi della NKVD, e le ricerche compiute in tutto il territorio sovietico per aver notizie sulla sorte di 10-12.000 ufficiali e sottufficiali polacchi fatti prigionieri nella Polonia orientale, internati nei campi di concentramento di Kozel′sk, Starobel′sk e Ostaškov, non erano giunte ad alcun risultato.

Il governo polacco di Londra  richiese il 17 aprile l'intervento della Croce Rossa Internazionale perché disponesse per un'inchiesta. A questo atto il governo sovietico rispondeva il 25 aprile 1943 con la rottura delle relazioni diplomatiche con la Polonia, accusandola di fare il gioco della propaganda nazista.

La Croce Rossa internazionale mancando l'assenso sovietico non diede corso all'inchiesta. Questa fu compiuta separatamente sia da una commissione internazionale di medici, inviati dal governo tedesco, sia da una commissione della Croce Rossa polacca del territorio occupato. A conclusione dei lavori svoltisi nella primavera del 1944 il numero dei militari polacchi uccisi a Katyn fu precisato intorno ai 4150.

Nel settembre del 1944, appena riconquistata Smolensk, i Russi nominarono una speciale commissione d'inchiesta, composta, oltre che da medici e scienziati, dallo scrittore Aleksej Tolstoj, dal metropolita Mikolaj e dal presidente del comitato panslavo di Mosca gen. Gundurov. La commissione, a lavori conclusi, affermò che il massacro era da attribuirsi ai Tedeschi i quali: “nel condurre ad effetto la loro politica di sterminio fisico dei popoli slavi, lo avrebbero compiuto nell'autunno del 1941, uccidendo non solo a Katyn, ma anche in altri luoghi, complessivamente 11.000 ufficiali e sottufficiali polacchi”.

La vicenda si trascinò a lungo e, nonostante tentativi di mediazione da parte inglese e americana, contribuì a rendere definitiva la rottura fra il governo polacco di Londra e quello sovietico. Essa ebbe uno strascico anche al processo di Norimberga, il tribunale militare internazionale (contrario il giudice sovietico) non formalizzò l'accusa formulata contro i criminali di guerra nazisti per la strage di Katyn.

Solo nel 1990 il governo sovietico ammise che la responsabilità del massacro spettava alla NKVD, definendolo « uno dei maggiori crimini dello stalinismo ».

 

 

 

 

George Frost Kennan (Milwaukee1904 - Princeton, New Jersey, 2005); formulò per primo nel 1947 la dottrina Truman. Salvo due brevi parentesi (1952-53 e 1961-63, quando fu rispettivamente ambasciatore in URSS e in Iugoslavia), si dedicò prevalentemente alla sua attività di studioso. Assertore, fin dagli anni Cinquanta, di una politica tendenzialmente neoisolazionista, sostenne la necessità di un disimpegno militare graduale e bilanciato dall'Europa e fu stato contrario alla guerra nel Vietnam e in generale agli interventi militari nel Terzo Mondo in aree lontane dagli USA

 

 

 

 

William Franklin Knox (Boston 1874 -Washington 1944)

Dirigente del partito progressista che appoggiò (1912) la candidatura di Theodore Roosevelt alla presidenza degli USA, fu poi preposto da W. R. Hearst al gruppo dei giornali di Boston, e divenne direttore di tutte le attività Hearst (1927-30); passò poi a dirigere il Chicago Daily News.

Repubblicano, fu contrario al New Deal, ma accettò il portafoglio della marina offertogli da F. D. Roosevelt (1940), e diede vigoroso impulso al potenziamento della marina da guerra.

 

 

 

 

Albert Kesselring (Metz 1885 - Bad Nauheim1960)

Dapprima ufficiale dell'esercito, passò (1935) nell'aeronautica, di cui divenne (1938) capo di Stato Maggiore. Nella seconda guerra mondiale ebbe il comando della seconda flotta aerea, che guidò nell'offensiva contro la Gran Bretagna, nella campagna di Mosca, nell'Africa settentrionale. Nel 1942 fu nominato comandante in capo di tutte le forze tedesche nel Mediterraneo; nel 1943 divenne capo del gruppo di armate Sud, dislocato nell'Italia meridionale. Dopo i suoi successi sulla linea Gustav contro gli Alleati, fu nominato capo di tutte le forze tedesche in Italia, e pertanto responsabile delle forme e dei modi dell'occupazione. Nel 1945 fu chiamato ad assumere il comando del fronte occidentale.

Processato quale criminale di guerra, fu condannato a morte nel 1947 da un tribunale alleato, ma la condanna fu poi commutata nel carcere a vita. Nel 1952 fu amnistiato dagli Alleati.

Dopo l'uscita dal carcere pubblicò Soldat bis zum letzten Tag (1953), Gedanken zum zweiten Weltkrieg (1955).

 

 

 

 

L

 

 

Jean-Marie-Gabriel de Lattre de Tassigny (Mouilleron-en-Pareds, Vandea, 1889 - Parigi 1952)

Capo di stato maggiore della 5a armata nel 1939, nel 1941 comandante superiore in Tunisia, tornò nel 1942 in Francia a dirigervi la resistenza. Condannato a 10 anni di carcere, riuscì a fuggire a Londra per unirsi a De Gaulle. Nel 1944 sbarcò, a capo della 1a armata francese, nella Francia meridionale e, a fianco delle truppe alleate, raggiunse il Danubio. Capo di stato maggiore generale dell'esercito nel 1945, nel 1948 fu comandante delle forze terrestri dell'Unione occidentale; sul finire del 1950 fu inviato nel Tonchino a dirigervi le operazioni difensive contro la lega Viet-minh. Dopo la morte è stato onorato della nomina a maresciallo di Francia.

 

 

 

 

Maksim Maksimovič Litvinov (Białystok 1876 - Mosca 1951)

Esponente del partito socialdemocratico russo, fu arrestato a Kiev nel 1901 per attività rivoluzionaria, ma nel 1902 riuscì a evadere riparando in Svizzera. L'anno seguente aderì alla frazione bolscevica e nel 1919 entrò nel commissariato del popolo agli Affari Esteri. Rappresentante diplomatico in Estonia (1921), guidò in seguito la delegazione sovietica nella commissione preparatoria della conferenza per il disarmo di Ginevra (1927-30). Come vice di G. V. Čičerin fu artefice di un patto di rinuncia alla guerra firmato nel febbraio 1929 da URSS, Polonia, Romania, Turchia, Lettonia, Estonia e Lituania. Commissario del popolo agli Affari Esteri dal 1930, fu il principale delegato sovietico alla conferenza mondiale per il disarmo, iniziata a Ginevra nel febbraio 1932; contribuì a stabilire regolari relazioni diplomatiche con gli USA (novembre 1933) e ottenne l'ammissione dell'URSS alla Società delle Nazioni (18 settembre 1934). Sostenitore della politica societaria della sicurezza collettiva, in risposta al dinamismo hitleriano, concluse nel1935 i trattati con la Francia (2 maggio) e la Cecoslovacchia (16 maggio). Nel maggio1939 fu sostituito come commissario agli Esteri da V. M. Molotov. Ambasciatore negli USA (1941-43), fu vice commissario agli Esteri dal 1944 alla morte.

 

 

 

 

 

M

 

Harold Macmillan (Londra 1894 - Birch Grove, Sussex,1986)

Deputato conservatore (1924), si distinse per gli studî sulla riforma sociale (The middle way, 1938) e su questioni di politica estera. Sottosegretario alle Colonie (1942), rappresentante inglese per il Nord Africa e il Mediterraneo (1942-45), alto commissario britannico nella commissione consultiva per l'Italia (1943), vicepresidente della Commissione alleata di controllo (1944), alla fine di tale anno fu incaricato di tentare di comporre la guerra civile in Grecia. Ministro dell'Aviazione nel maggio-luglio 1945, durante il successivo governo laburista fu all'opposizione, condividendo tuttavia la politica estera di quel ministero. Col ritorno dei conservatori al potere, ebbe le cariche di ministro delle Abitazioni (1951), della Difesa (1954), degli Esteri (aprile 1955) e di cancelliere dello Scacchiere (dicembre 1955). È stato primo ministro, succedendo ad Eden, dal gennaio 1957 all'ottobre 1963, quando fu sostituito da A. Douglas Home. Da allora assunse la direzione dell'omonima casa editrice. Dal 1984 duca di Stockton.

 

 

 

 

 

Vjačeslav Michajlovič Molotov, pseudonimo di V. M. Skrjabin (Kukarka 1890 - Mosca 1986)

Bolscevico dal 1906, più volte arrestato e confinato, dopo la rivoluzione d'ottobre ricoprì varie cariche nelle organizzazioni di partito e dal 1921 al 1930 fu segretario del comitato centrale. Stretto collaboratore di Stalin, fu membro supplente (1921-26) del Politbjuro e dal 1926 al 1952 membro effettivo. Presidente del consiglio dei commissarî del popolo dal 1930 al 1941, come commissario del popolo agli Esteri (1939-49) firmò il patto di non aggressione con la Germania e i successivi accordi sulla spartizione dell'Europa centro-orientale (agosto-settembre 1939) e partecipò alle conferenze di Teheran, Yalta e Potsdam (1943-45). Vicepresidente del Comitato nazionale della Difesa (1941-45) e del consiglio dei ministri dal 1946, dopo la morte di Stalin ricoprì le cariche di primo vicepresidente del consiglio (1953-57), ministro degli Esteri (1953-56) e ministro del Controllo statale (1956-57). Membro del Presidium del comitato centrale (1952-57), Molotov si schierò contro la politica di Chruščëv , perduta la sua battaglia politica, nell'agosto 1957 venne inviato quale ambasciatore in Mongolia e successivamente a Vienna come rappresentante sovietico presso l'AIEA (1960-62). Espulso dal partito comunista nel febbraio 1964, vi fu riammesso nel 1984.

 

 

 

 

 

Sir Bernard Law, poi lord di Alamein Montgomery (Kennington Oval, Londra, 1887 - Alton, Hampshire, 1976)

Dopo aver partecipato alla prima guerra mondiale, passò nelle guarnigioni di stanza in Renania, dove studiò i metodi militari tedeschi; quindi fu in Egitto, nelle Indie, in Palestina eTransgiordania.

Durante la seconda guerra mondiale, dopo aver partecipato alla campagna di Francia (1940), alla testa della 3a divisione, che riuscì a reimbarcare a Dunkerque, e aver comandato in Gran Bretagna la difesa del settore sud-orientale, fu (agosto 1942) posto a capo dell'8a armata in Africa del Nord. Qui la sua azione, che ebbe inizio (23 ottobre 1942) con l'offensiva di el-Alamein, permise alle sue truppe di raggiungere in dicembre la Tunisia: fattore decisivo di questo successo, cui soprattutto è legato il suo nome, fu il geniale impiego tattico dell'artiglieria nella fase preparatoria della battaglia. Dopo aver partecipato alla campagna di Sicilia e d'Italia, fu prescelto per l'organizzazione del secondo fronte in Europa (2 gennaio1944). In collaborazione con Eisenhower, operò lo sbarco in Francia (6 giugno 1944) in qualità di comandante di tutte le forze alleate terrestri; il successo gli valse il bastone di maresciallo. Fallito il tentativo alleato di superare la linea Sigfrido con l'azione di Arnhem, puntò con il 21º gruppo d'armate verso Nord, impadronendosi di Anversa (ottobre 1944); con una serie di abili manovre ebbe una parte di primo piano nel rintuzzare l'offensiva tedesca delle Ardenne (dicembre 1944 - gennaio 1945). Entrato in Vestfalia dopo la battaglia del Reno, passò nel Hannover, raggiungendo infine Amburgo,  Lubecca, il Baltico. Dopo la fine delle ostilità fu successivamente comandante in capo delle forze di occupazione in Germania e membro della commissione alleata di controllo (1945), capo di S. M. imperiale (1946), vicecomandante supremo di tutte le forze della NATO (1951-58).

Ha pubblicato volumi di memorie di guerra, fra i quali El Alamein to the river Sangro (1948).

 

 

 

 

 

Draz̆a Mihajlović  (Ivanjica 1893 - Belgrado 1946)

Partecipò alle guerre balcaniche e alla prima guerra mondiale. Allo scoppio della seconda guerra mondiale era colonnello. Dopo il crollo iugoslavo raccolse intorno a sé, sulle montagne della Bosnia, delle formazioni di cetnici, con le quali iniziò la resistenza ai Tedeschi e, dopo il luglio 1941, la lotta contro i partigiani di Tito. Monarchico, sostenitore della supremazia serba, fu nominato dal governo in esilio comandante dell'"esercito iugoslavo in patria" e ministro della Guerra. Abbandonata quasi completamente la resistenza contro gli italo-tedeschi, concentrò i suoi sforzi contro Tito, agendo talvolta anche d'intesa con gli occupanti, pur di preparare il ritorno alla Iugoslavia prebellica dei Karađorević. Abbandonato dopo la Conferenza di Teheran dagli occidentali, continuò la resistenza anche dopo la vittoria di Tito, sinché, catturato nel marzo 1946, fu processato come collaborazionista e criminale di guerra e fucilato.

 

 

 

 

 

Stanisław  Mikołajczyk (Holsterhausen,Vestfalia, 1901 - Chevy Chase, Maryland, 1966)

Svolse intensa attività nel Partito dei contadini. Eletto nel 1930 deputato al Sejm, vi contrastò il regime di J. Piłsudski. Dopo l'invasione tedesca della Polonia (1939) si rifugiò a Parigi e poi a Londra, divenendo vicepresidente (1940-41), quindi presidente (1941-43) del consiglio nazionale in esilio.

Dapprima ministro degli Interni, guidò, dal luglio 1943al novembre 1944, il governo polacco a Londra.

Nel giugno 1945, seguendo le indicazioni emerse alla conferenza di Yalta, favorevoli alla costituzione di un governo provvisorio polacco di unità nazionale, tornò in patria e accettò il posto di vicepresidente del Consiglio e ministro dell'Agricoltura nel gabinetto del socialista Osóbka-Morawski, e assunse poi la presidenza del Partito dei contadini. Passato all'opposizione dopo l'esito sfavorevole delle elezioni del gennaio 1947, per evitare l'arresto nell'ottobre fuggì da Varsavia, rifugiandosi a New York.

 

 

 

 

 

P

 

Piètro II Karađorđević re di Iugoslavia. (Belgrado 1923 - Los Angeles 1970) figlio di Alessandro I.

Dopo l'uccisione del padre a Marsiglia fu proclamato re (10 ottobre 1934) sotto la reggenza dello zio, il principe Paolo. Quando questi fu deposto dal generale D. Simović (27 marzo 1941), esercitò il potere per poche settimane, fino all'invasione del paese da parte delle truppe dell'Asse. Costituito a Londra un governo in esilio, garantì inizialmente il suo sostegno alle formazioni cetniche organizzate in patria dal generale  Mihailović, entrate presto in conflitto con il movimento di resistenza, sviluppatosi sotto la direzione di Tito. Fallito nel corso del 1944 ogni tentativo di accordo con Tito, privato del trono in seguito alla proclamazione della repubblica (novembre 1945), si recò in esilio negli Stati Uniti.

 

 

 

 

 

Q

 

Vidkun Quisling (provincia di Telemark 1887 - Oslo 1945)

Addetto militare a Pietroburgo (1918-19), rimase quasi ininterrottamente in Russia fino al 1929 per conto del Comitato internazionale di soccorso Nansen; tornato in patria fu ministro della Difesa nazionale (1931-33) nel governo Kolstad e fondò (1933) il partito Nasjonal Samling, di tendenza filonazista. Scoppiata la seconda guerra mondiale, dopo l'occupazione tedesca della Norvegia creò di sua iniziativa un governo filotedesco, che comunque Hitler fece sciogliere per attribuendo a Quisling soltanto il titolo di "commissario per la smobilitazione". Più tardi (1942) poté costituire un sedicente "governo nazionale", costituito di soli membri del Nasjonal Samling, che collaborò attivamente con i nazisti. Arresosi (maggio1945) al Fronte patriottico, fu condannato a morte e giustiziato.

 

 

 

 

R

 

Erwin Johannes Rommel (Heidenheim, Württemberg, 1891 - Ulma 1944)

Partecipò alla prima guerra mondiale, segnalandosi nelle campagne di Francia(1914-15), di Romania (1916), d'Italia (1917); aderì fin dall'inizio al partito nazista e vi divenne membro delle sezioni d'assalto. Le sue moderne teorie sull'impiego dei carri gli valsero il comando della scuola militare di Wiener Neustadt (1938). Nella seconda guerra mondiale partecipò alla campagna di Polonia come colonnello addetto al quartier generale di Hitler; quindi (1940) comandò la 7a divisione corazzata che, dopo lo sfondamento sulla Mosa, puntò direttamente su Abbeville, dividendo in due l'esercito francese. Inviato in Libia alla testa del Deutsche  Afrika Korps (1941), vi si rivelò capo militare di grande talento tattico e audacia, nel corso delle offensive del gennaio e, più ancora, del giugno 1942, quando fulmineamente conquistò Tobruch e portò gli Italo-Tedeschi ad el-Alamein, per cui fu nominato feldmaresciallo; ma tale azione determinò, per l'allontanamento dalle basi, uno dei presupposti che, con la superiorità degli uomini e dei mezzi, consentì la vittoriosa controffensiva del maresciallo Montgomery; dopo strenua resistenza (23 ottobre – 2 novembre 1942), dovette abbandonare l'Egitto e la Libia, ma effettuando assai abilmente il ripiegamento fino in Tunisia. Rimpatriato, comandò le truppe che, dopo il 25 luglio 1943, invasero la Valle Padana; nel 1944 fu nominato ispettore del Vallo atlantico, quindi comandante del gruppo d'armate B della battaglia di Normandia, durante la quale, il 17 giugno, fu gravemente ferito. Divenuto nel corso della guerra sempre più critico nei confronti della politica di Hitler che, dopo l'invasione della Normandia, sollecitò a una pace separata con gli Alleati occidentali; dopo l'attentato del 20 luglio 1944, pur trovandosi ancora convalescente in ospedale, fu sospettato di esserne coinvolto: costretto a scegliere il suicidio o il processo pubblico, si uccise.

 

 

 

 

Franklin Delano Roosevelt (Hyde Park, New York, 1882 - Warm Springs, Georgia, 1945).

Avvocato, entrò nel 1910 nella vita politica e fu eletto senatore democratico dello stato di New York.

Dal 1913 al 1920 fu sottosegretario di stato alla Marina nel governo di Wilson, del quale condivideva le vedute di politica estera. Minorato dalla poliomelite nell'uso degli arti inferiori (1921), non rinunciò all'attività politica; nel dopoguerra divenne figura di primo piano nell'ambito del partito democratico, svolgendo una parte decisiva nelle convenzioni nazionali del 1924 e 1928, anno in cui fu eletto governatore dello stato di New York. Rieletto governatore nel 1930 quando già il paese era in piena crisi economica, l'8 novembre 1932 fu eletto presidente degli USA con un forte scarto di voti, preannunciando nel corso della sua vigorosa campagna elettorale un New Deal per il popolo americano. Entrato in carica nel marzo 1933 e ottenuti dal Congresso pieni poteri in materia di politica finanziaria, impose un programma di risoluti interventi governativi nella vita economica della nazione intesi soprattutto ad aiutare l'agricoltura e ad accrescere il potere d'acquisto dei consumatori. Questa politica urtava contro fortissimi interessi e tradizioni e sollevava, col suo tentativo di attribuire nuovi poteri e funzioni all'autorità statale, gravi dubbi tra i costituzionalisti, sì che durissima fu l'opposizione della Corte suprema, mentre l'opinione pubblica americana era profondamente divisa. Tuttavia Roosevelt, che aveva curato la propaganda in tutti i suoi aspetti, fino a raccogliere attorno a sé i migliori intellettuali del nuovo liberalismo americano (l'epoca delle sue presidenze è perciò assai importante nella storia della cultura e dell'arte statunitensi), non cedette, pur temperando e manovrando con opportunità, e poté presentarsi alle elezioni del 1936 avendo attuato gran parte del suo programma. La netta vittoria elettorale conseguita gli permise di adottare altri più radicali provvedimenti.

In politica estera, mantenne la tradizione isolazionista, appoggiando una serie di leggi di neutralità tese a evitare il coinvolgimento degli USA nella crisi europea degli anni Trenta. Si rifiutò comunque, come il suo predecessore Hoover, di riconoscere le annessioni territoriali giapponesi in Manciuria, mentre nel novembre 1933 allacciò relazioni diplomatiche con l'Unione Sovietica, nella speranza, poi delusa, di creare con essa una corrente di scambi commerciali; con i paesi dell'America Latina perseguì la cosiddetta politica di buon vicinato, tesa a instaurare una collaborazione politico-economica su basi di reciproca fiducia.

Con l'aprirsi delle ostilità in Europa, Roosevelt, eletto presidente per la terza volta nel 1940, abbandonò le posizioni isolazioniste e riuscì a portare gli USA a fianco della Gran Bretagna. 

Nel marzo 1941 ottenne dal Congresso l'approvazione della legge affitti e prestiti e nell'agosto seguente concordò con Churchill i principi della Carta atlantica. Assunto con l’entrata in guerra il comando delle forze armate, partecipò, con Churchill e Stalin, alle varie conferenze in cui fu stabilita la conduzione strategica della guerra e discusso il futuro assetto mondiale.

Rieletto nel 1944, la morte improvvisa per emorragia cerebrale il 12 aprile 1945 gli impedì di vedere la vittoria e la nascita delle Nazioni Unite, al cui progetto aveva dato le sue ultime energie.

 

 

 

 

Rundstedt Karl Rudolf Gerd von (Aschersleben, Sassonia,1875 - Hannover 1953)

Combattente nella prima guerra mondiale, collaborò in seguito con H. von Seeckt e W. von Fritsch ai piani per il riarmo clandestino della Germania. Lasciato l'esercito nel 1938, tornò in servizio all'inizio delle ostilità contro la Polonia, al comando delle armate del Sud, con le quali occupò Varsavia. Partecipò più tardi alla progettazione e alla realizzazione dei piani di invasione della Francia, ove si guadagnò il grado di feldmaresciallo. Durante l'attacco all'Unione Sovietica comandò le armate del Sud conquistando Kiev e Charkov, ma fu dimesso da Hitler dopo la ritirata di Rostov. Richiamato (1942) al comando supremo del fronte occidentale, ingaggiò insieme a  Rommel la lotta contro l'invasione alleata (1944). Rimosso dal comando nel luglio 1944 e reintegrato nel settembre seguente, guidò l'offensiva delle Ardenne tentando poi di ritardare l'avanzata alleata. Catturato (1945), fu rilasciato per motivi di salute.

 

 

 

 

S

 

 

Władisław Sikorski (Tuszów 1881 - Gibilterra 1943).

Nel corso della prima guerra mondiale organizzò la legione polacca dell'esercito austriaco e, dopo la ricostituzione della Polonia, si distinse nella difesa di Varsavia durante la guerra russo-polacca (1920-21). Capo di S. M. (dal 1921), presidente del Consiglio e ministro degli Interni (1922-23), poi ministro della Guerra (1924-25), dopo essere stato destituito dal comando (1928) si oppose alla politica di Piłsudski ed emigrò a Parigi.

Dopo il crollo della Polonia nel 1939, fu nominato presidente del Consiglio e ministro della Guerra del governo polacco in esilio a Parigi. Qui e poi a Londra, dove nel giugno1940 si era trasferito con il suo governo, riorganizzò le forze polacche per contribuire alla guerra alleata.

Con l'accordo del 30 luglio 1941, che riconosceva la non validità dei mutamenti territoriali successivi al patto Molotov-Ribbentrop, S. riallacciò le relazioni diplomatiche con l'URSS, rotte da Mosca nell'aprile 1943 a seguito della questione di Katyn.

Perì nel luglio seguente in un incidente aereo le cui cause non sono mai state chiarite.

 

 

 

 

Kazimierz Sonsnkowki (Varsavia 1885 - Arundel, Canada 1969).

Seguace di J. Piłsudski, si arruolò nelle legioni polacche. Dopo la fine della prima guerra mondiale fu ministro degli esteri (1920-24). Ispettore generale dell'esercito (1927), allo scoppio della seconda guerra mondiale diresse le operazioni sul fronte sud. Seguì poi in esilio il governo di W. Sikorski e nel 1943 ebbe il comando in capo dell'esercito. Si dimise però l'anno successivo ritirandosi in Canada. (Sapere)

 

 

 

 

Iosif Vissarionovič Stalin,  pseudonimo di I.V. Džugašvili (Gori, Tblisi, 1879-Mosca 1953).

Di modeste origini familiari, dal 1894 al 1899 frequentò il seminario teologico di Tblisi. Ove, nonostante la severa vigilanza, familiarizzò con le idee liberali e poi rivoluzionarie. Nel 1898 si iscrisse all’organizzazione segreta socialista di Tblisi e un anno più tardi venne per questo espulso dal seminario; cominciò allora l’attività politica che nel 1902 doveva portarlo al carcere di Batum, poi in Siberia. Tornato nel Caucaso nel 1904, aderì al Partito Operaio Socialdemocratico Russo, partecipando agli avvenimenti rivoluzionari del 1905.

Da quest’epoca sino al 1917 emerse sempre più dall’attività provinciale di partito nel Caucaso, per imporsi sul piano nazionale. Nel 1912 fu chiamato a far parte del Comitato centrale del partito; nel 1913 con il saggio Il marxismo e il problema nazionale, nel quale svolse le idee di Lenin sul problema delle nazionalità, acquisì una certa notorietà negli ambienti rivoluzionari. Tornato a Pietrogrado nel marzo 1917, assunse con Kamenev la direzione della Pravda, aderendo in aprile alle tesi rivoluzionarie di Lenin.

Membro del Politbjuro dall’ottobre 1917, dopo la rivoluzione fu commissario del popolo alle Nazionalità (1917-23) e commissario del popolo all’Ispezione operaia e contadina (1919-23). Nel 1922 assunse la carica di segretario generale del Comitato centrale, carica di carattere più organizzativo che politico, che gli permise di esercitare un crescente controllo sull’apparato del partito e dello Stato. Dopo la morte di Lenin, intraprese un’accanita lotta contro Trockij; base ideologica del contrasto fu la contrapposizione fra la teoria staliniana del «socialismo in un solo Paese», incentrata sull’autosufficienza della Rivoluzione russa, e la visione rivoluzionaria di Trockij, che inseriva il processo di edificazione del socialismo in un più ampio fenomeno di carattere internazionale.

Consolidata la propria posizione nel partito dopo l’espulsione di Trockij (1927), annientò ogni forma di opposizione interna provocando l’allontanamento dalle cariche direttive dei principali protagonisti dell’epoca rivoluzionaria, sottoposti nella seconda metà degli anni Trenta ai grandi processi politici; a partire dal 1928, l’azione repressiva colpì anche ampi settori della società sovietica. Stalin al tempo stesso promosse la radicale trasformazione della struttura economica russa, attraverso la collettivizzazione dell’agricoltura e l’avvio a tappe forzate del processo di industrializzazione.

Sul piano internazionale, dopo una fase di isolamento nei primi anni Trenta e l’avvicinamento alle potenze occidentali verso la metà del decennio, nell’agosto 1939 strinse un’alleanza con la Germania, che riportò la Russia a una politica espansionistica, ma non servì ad allontanare da essa l’aggressione militare.

La guerra contro la Germania di Hitler, nel corso della quale fece leva sui valori tradizionali, quali la coscienza patriottica e la solidarietà slava, ne mise alla prova le doti come capo politico-militare.

Discussa è la parte che realmente Stalin, dal 1941 capo del governo e comandante delle forze armate, ebbe nella formulazione strategica della guerra; certo, si dimostrarono le sue doti di comandante, e comunque furono di buon livello gli alti ufficiali di cui si circondò. Con la vittoria sulla Germania Stalin raggiunse una posizione di grande prestigio internazionale, sancita dalla partecipazione alle Conferenze di Teheran, Yalta e Potsdam.

In seguito all’instaurazione nei Paesi dell’Europa orientale di regimi comunisti, alla formula ideologica del socialismo in un solo Paese sostituì quella di un «campo socialista» minacciato dalle forze dell’imperialismo: le condizioni create dalla Guerra fredda servirono da giustificazione al rigido accentramento imposto ai partiti comunisti al potere.

La morte lo colse mentre il problema dei rapporti con l’Occidente e col nuovo mondo comunista (Cina, Iugoslavia) era giunto a un punto morto e nella stessa Unione Sovietica tornavano a farsi sentire fortemente motivi di crisi economica e sociale.

 

 

 

 

Edward Riley iunior Stettinius (Chicago1900 - Rapidan, Virginia, 1949); divenne (1940) membro della commissione consultiva del Consiglio della difesa nazionale, ed esecutore (1941-43) della legge "affitti e prestiti". Sottosegretario (1943), poi segretario (1944-45) di stato, presiedette la conferenza di Dumbarton Oaks, e accompagnò il presidente Roosevelt a quella di Jalta. Diresse la delegazione statunitense alla conferenza di San Francisco per la costituzione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, presso la quale rappresentò poi il suo paese (1945-46).

 

 

 

 

Invan Subasic (Velika Gorica, Zagabria, 1890 - Zagabria 1955) Bano del banato autonomo della Croazia (1939), dopo il crollo iugoslavo seguì il re e il governo Simovic in esilio a Londra. Dopo le dimissioni del governo Purić (1944), formò un gabinetto da cui escluse ogni elemento serbo. Quando il favore degli Alleati si volse verso Tito, raggiunse con lui ad un accordo (1944), con cui Mihajlović e i cetnici erano abbandonati alla loro sorte, le due parti s'impegnavano a formare una Iugoslavia federale, ma non era eliminato il dualismo fra il governo reale e quello del Consiglio antifascista di liberazione nazionale iugoslavo. Con un nuovo accordo (1945), Šubašić, Milan Grol e Juraj Šutej entrarono nel governo provvisorio creato da Tito, nel quale ebbe il portafoglio degli Esteri, ma lo stesso anno si dimise per l'impossibilità di mettere d'accordo gl'indirizzi politici di Tito con l'orientamento del governo di Londra.

 

 

 

 

T

 

 

Tedder Sir Arthur (Glenguin, Scozia, 1890 - Banstead,Surrey, 1967)

Partecipò alla prima guerra mondiale in Francia (1915-17) e in Medio Oriente (1918-20). All'inizio della seconda guerra mondiale fu assegnato al ministero della Produzione aeronautica; poi vicecomandante (1940) e comandante in capo (1941) delle operazioni aeree nel Medio Oriente, riuscì a strappare agli Italo-Tedeschi la supremazia aerea, e partecipò quindi alla prima parte della campagna d'Italia, fino al 27 dicembre 1943, quando, costituendosi in Inghilterra il Corpo d'invasione dell'Europa, fu nominato vice-comandante supremo delle forze aeree britanniche e americane: in tal veste organizzò e condusse la campagna aerea in Europa fino al crollo della Germania. Maresciallo dell'aria (1945), fu nominato (1946) barone di Glenguin e capo di Stato Maggiore generale dell'aviazione britannica (1946-50).

 

 

 

 

eherān (Conferenza di)

Si tenne dal 28 novembre al 1° dicembre 1943 fra Roosevelt, Churchill e Stalin e fu diretta a stabilire ulteriori accordi, di natura militare e politica, in ordine alla continuazione della guerra sino alla vittoria finale.

La questione polacca, resa più acuta dalla rottura dei rapporti fra il governo in esilio e i Sovieti (25 aprile 1943) in conseguenza delle accuse tedesche all'URSS per la strage di Katyn (v.) e dall'avvicinarsi dell'armata rossa ai territorî polacchi, fu uno dei primi argomenti dei colloqui, senza che venisse raggiunto alcun risultato.

Confermata la decisione presa a Mosca ai primi di novembre di attuare un'organizzazione per la sicurezza internazionale, fu deciso di inviare aiuti ai partigiani iugoslavi in materiale ed equipaggiamento, nonché di dare ad essi appoggio con azioni di commandos, mentre, su richiesta di Stalin, gli Anglosassoni rinunciarono a intraprendere sbarchi in Istria e nei Balcani; di effettuare lo sbarco in Normandia (operazione "Overlord") nel maggio del 1944, con contemporanea offensiva sovietica di alleggerimento; dichiarata "sommamente augurabile" l'entrata in guerra della Turchia a fianco degli Alleati prima della fine dell'anno; in questo caso, ove la Turchia si fosse venuta a trovare in guerra con la Bulgaria, l'URSS a sua volta avrebbe dichiarato guerra a quest'ultima. Una dichiarazione sull'Irān, resa pubblica il 7 dicembre 1943, stabilito il mutuo accordo delle potenze verso quel paese, gli offriva la più ampia garanzia d'indipendenza, sovranità e integrità territoriale, con impegno di continuare l'assistenza economica. Politicamente, sin da allora cominciò a delinearsi la spartizione dell'Europa in zone d'influenza.

 

 

 

 

Harry Spencer Truman (Lamar, Missouri, 1884 -Kansas City 1972)

Figlio di agricoltori, trascorse l'infanzia lavorando la terra e studiando nelle scuole secondarie. Dopo un intervallo di vita cittadina, tornò all'azienda paterna e vi restò occupato per dieci anni. Tornato in patria dalla prima guerra mondiale col grado di capitano, si dedicò al commercio, ma crisi postbellica lo portò al fallimento. Studiò in seguito legge. Entrato nel Partito democratico (1922), dopo aver ricoperto cariche di contea e di stato fu eletto al Senato federale (1934). Divenuto molto popolare dopo aver assunto la presidenza di una commissione d'inchiesta sul programma di difesa nazionale e sui profitti legati allo sforzo bellico (1941), divenne vicepresidente di F. D. Roosevelt, per succedergli alla sua morte nell’aprile 1945. Durante la presidenza dovette prendere importanti decisioni nel delicato periodo finale del secondo conflitto mondiale (richiesta di resa incondizionata alla Germania, autorizzazione al lancio della bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki) e in quello iniziale della guerra fredda con l'URSS.

In politica estera la Dottrina Truman, garantiva il sostegno statunitense a tutte le nazioni "minacciate dal comunismo", trovò applicazione pratica nel 1947 nella concessione di aiuti finanziari a Grecia e Turchia, nella firma del Trattato interamericano di assistenza reciproca, ma soprattutto nel piano Marshall per la ricostruzione dell'Europa. Negli affari interni tentò invano di riprendere la politica rooseveltiana del New deal (ribattezzata Fair deal e incentrata soprattutto sul controllo federale dei prezzi), scontrandosi con l'opposizione congiunta di repubblicani e democratici del sud, contrapposti al presidente anche in materia di diritti civili. Rieletto a sorpresa nelle presidenziali del1948 (i democratici del sud, spaccando il partito, avevano proposto un loro candidato), reagì all'aggravarsi della guerra fredda favorendo l'istituzione della NATO e con l'intervento  militare in Corea; contrario tuttavia a un ulteriore allargamento del conflitto coreano, nell'aprile 1951 destituì il gen. D. MacArthur, disposto a un'azione militare contro la Cina popolare, intervenuta a sua volta a fianco delle truppe nord-coreane. 

Tra gli scritti si ricordano soprattutto quello autobiografico (Memoirs, 2 voll.,1955-56).

 

 

 

V

 

Andrej Januarevič Vyšinskij (Odessa 1883 - New York 1954)

Dopo aver preso parte alla rivoluzione del 1905 nelle file socialiste, nel 1920 passò dai menscevichi al Partito comunista. Docente alla facoltà giuridica dell'università di Mosca (1925-27), dal 1935 procuratore generale dell'Unione, ebbe una parte di primo piano nei numerosi processi della grande epurazione (1936-38).

Allo scoppio della seconda Guerra mondiale fu nominato vicepresidente del Consiglio dei commissarî del popolo e viceministro degli Esteri, e svolse una parte eminente nella diplomazia sovietica durante la guerra. In particolare, dal 1943, fu rappresentante sovietico nella commissione consultiva per l'Italia, alle N. U., nelle conversazioni per i trattati di pace, per la Germania, per la navigazione danubiana, ecc., con uno stile diplomatico fra i più intransigenti.

Il 4 marzo 1949 successe a Molotov nella carica di ministro degli Esteri.

 

 

 

 

W

 

Archibald Percival Wavell, visconte di Winchester e di Cirenaica, lord (Colchester 1883 - Londra 1950) Partecipò alla guerra contro i Boeri (1899-1902) e alla prima guerra mondiale, servendo poi in Egitto con il gen. E. H. H. Allenby e nel corpo di occupazione sul Reno (1919-20). Richiamato al War Office e inviato più tardi in Rhodesia del Sud, nel 1939 fu nominato comandante in capo delle forze britanniche nel Medio Oriente. In tale veste diresse vittoriosamente le operazioni contro gli Italiani in Cirenaica (dicembre 1940 - gennaio 1941) e in AOI (gennaio - maggio 1941); ma non riuscì ad arrestare l'invasione tedesca della Grecia e di Creta, né a fermare le truppe di Rommel in Nord Africa. Trasferito (luglio 1941) al comando in capo delle forze britanniche delle Indie, dovette indietreggiare di fronte all'avanzata giapponese in Malesia, Singapore e Burma. Lasciato il comando nel giugno 1943, fu promosso maresciallo di campo e nominato viceré dell'India, carica che mantenne fino al 1947.

 

 

 

 

Heinrich von Vietinghoff- Sheel (1887 - )

Ispettore delle truppe corazzate tedesche nel 1938, comandò il 13° corpo d’armata nel corso dell’attacco alla Francia nel maggio 1940. Nel 1941 nominato comandante del 46° corpo corazzato sul fronte orientale. Successivamente fu aiutante di Model nella 9° armata.

Dopo la caduta di Mussolini fu inviato in Italia al comando della 10° armata. Durante la lunga campagna d’Italia si batté sotto il comando di Kesselring sulla linea Gustav con il XIV corpo corazzato e il LI corpo da montagna. Verso la fine del 1944 sostituì Kesselring, rimasto ferito ,come comandante in capo del fronte italiano. Nell’aprile 1945 trattò con gli Alleati la resa dei tedeschi in Italia.

 

 

 

 

Wendell Lewis Willkie (Elwood, Indiana,1892 - New York 1944)

Presidente della Commonwealth and Southern Company (1933); democratico, si oppose alle misure più restrittive della libertà d'impresa imposte col New Deal, passando al partito repubblicano.

Candidato alla presidenza nel 1940, appoggiò poi la politica estera di Roosevelt, patrocinando tra i repubblicani l'abbandono dell'isolazionismo.

Su incarico di Roosevelt visitò (1942) il Medio Oriente, l'Egitto, l'URSS e la Cina. Descrisse queste esperienze in One World (1943).

 

 

 

 

Karl Friedrich Otto Wolff (Darmstadt 1900 - Rosenheim 1984)
Partecipò alla Prima guerra mondiale, raggiungendo il grado di capitano. Nel 1919 entrò a far parte dei Freikorps. Nel 1931 si iscrisse al Partito Nazionalsocialista, divenendo capo dello Stato maggiore generale di Himmler. Nel 1939 venne nominato ufficiale di collegamento tra Himmler e Hitler.
Inviato in Italia, dove rimase dal febbraio all'ottobre del 1944, in qualità di Governatore Militare e di Comandante supremo delle SS e della Polizia.
Già a partire dall'ottobre 1944 iniziò i contatti per il possibile ritiro delle truppe tedesche dall'Italia; incontrando Allen Dulles, capo del servizio segreto statunitense, e i generali Terence Airey (inglese) e Lyman Lemnitzer (statunitense). Nell'aprile 1945, all'insaputa di Hitler, negoziò la resa con gli Alleati di tutte le forze tedesche operanti in Italia (Operazione Sunrise).
Appena scarcerato dagli Alleati fu portato di fronte a un tribunale tedesco e condannato a quattro anni di prigione. Nel 1962 venne nuovamente processato per aver preso parte alla deportazione di ebrei verso il campo di sterminio di Treblinka, e condannato a quindici anni di prigione; fu rilasciato dopo sei anni per motivi di salute.

 

 

 

 

Z

Georgij Konstantinovič  Žukov  (Strelkovka, Kaluga,1896 - Mosca 1974)
Di origine contadina, entrò nell'esercito allo scoppio della prima guerra mondiale, raggiunse nel 1918 l'Armata rossa, si iscrisse al partito comunista  nel 1919, nel corso della guerra civile si segnalò nella lotta contro i generali bianchi Denikin e Vrangel. Comandante di divisione nel 1937, l'anno seguente riportò importanti successi sui Giapponesi in Manciuria. Comandante d'armata nel 1940, al momento dell'aggressione tedesca era capo di S. M.; fu preposto alla difesa di Mosca nel 1941, quindi nel 1942-43 vinse la battaglia di Stalingrado. A capo del 1º fronte d'Ucraina, si portò nel 1944 fino ai Carpazî, impadronendosi di Černovcy e di Tarnopol; a capo del 1º fronte bielorusso, occupò Varsavia, Łódz, Poznań, Küstrin e Berlino (1945).
A fine marzo 1946, fu trasferito, per volere di Stalin, dal comando delle truppe sovietiche in Germania alla circoscrizione di Odessa; membro del comitato centrale del partito comunista (1953-56) e del presidium (1957), dal 1955 al 1957 fu ministro della Difesa.

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