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GERMANIA E URSS NELL'INVERNO 1940

IL TENTATIVO TEDESCO DI INSERIRE L’URSS NELLA COALIZIONE ANTIBRITANNICA

 

La visita di Molotov a Berlino, nei giorni 12 e 13 novembre 1940.

« Stabilire le grandi linee, i confini per la futura attività dei popoli... »

 

Dalle annotazioni del Ministro plenipotenziario Dr. Schmidt cir­ca l'intervista fra Hitler e Molo­tov, il 13 novembre 1940, a Berlino.

 

Una volta abbattuta l'Inghilterra, l'Impero mondiale britannico, co­me una gigantesca massa falli­mentare di 40 milioni di kmq, verrebbe in ripartizione. In questa massa fal­limentare, la Russia troverebbe la via per i mari liberi da ghiaccio e realmente aperti sul mondo.

Una minoranza di 45 milioni di Inglesi aveva finora governato i 600 milioni di abitanti dell'Im­pero mondiale britannico. Egli era in procinto di abbattere que­sta minoranza. Anche l'America non faceva altro che estrarre sin d'ora da questa massa fallimen­tare alcuni pezzi particolarmente adatti per gli Stati Uniti. La Ger­mania naturalmente desiderava evitare qualunque conflitto che la distraesse dalla sua lotta con­tro il cuore dell'Impero mondia­le, le Isole Britanniche: pertan­to a lui (al Führer) non era sim­patica neanche la guerra dell'Ita­lia contro la Grecia, perché at­tirava forze verso la periferia, anziché concentrarle in un sol punto contro l'Inghilterra. Lo stesso avverrebbe per una guer­ra nel Baltico. Il conflitto contro l'Inghilterra sarebbe stato com­battuto fino alle estreme conse­guenze, ed egli non aveva alcun dubbio che il crollo delle Isole Britanniche avrebbe portato alla dissoluzione dell'Impero. Utopia credere che l'impero mondiale potesse essere governato e man­tenuto insieme anche dal Canada. Sotto queste circostanze si apri­vano prospettive di portata mon­diale. Nel corso delle prossime settimane si sarebbero dovute chiarire in comuni trattative di­plomatiche con la Russia, e do­veva essere stabilita la compar­tecipazione della Russia alla so­luzione di questo problema. Tutti gli stati, che fossero in qualche modo interessati a questa massa fallimentare, dovevano sospendere tutti i conflitti esistenti fra di loro e dedicarsi esclusivamente alla ripartizione dell'Impero mon­diale britannico. Ciò valeva per la Germania, la Francia, l'Italia, la Russia ed il Giappone.

Molotov rispose di aver seguito con interesse il corso dei pensie­ri del Führer, e di essere d'accor­do con tutto ciò che aveva capito. Poteva tuttavia dire assai meno del Führer, poiché questi certa­mente aveva riflettuto di più su questi problemi, e si era fatto in proposito concetti più concreti.., Il führer spiegò al riguardo che l'ulteriore lavoro, nel senso della apertura di maggiori prospettive, non sarebbe stato facile, e pose l'accento al proposito sul fatto che la Germania non intendeva annettersi la Francia, come sem­brava che i Russi ammettessero. Voleva creare una coalizione di interessi, consistente nella Spagna, nella Francia, l'Italia, la Germa­nia, la Russia sovietica ed il Giap­pone, che in un certo qual modo rappresentasse una comunità d'interessi estendentesi dal Nord Afri­ca fino all'Asia orientale, di tutti coloro i quali volessero ripagarsi sulla massa fallimentare britannica...

Molotov rispose che il Führer aveva sollevato una serie di que­stioni che riguardavano non sol­tanto l'Europa, ma anche, oltre questa altri territori. Egli voleva invece innanzitutto esprimersi cir­ca un problema più vicino all'Europa, quello della Turchia. La Russia era unita ad una serie di altri stati come Potenza del Mar Nero. Sotto questi rapporti, esisteva ancora un problema non chiarito, sul quale la Commissione del Danubio proprio in quel mo­mento stava in consultazione (Conferenza del Danubio di Bu­carest, dal 29 ottobre al 20 di­cembre 1940). Oltracciò l'Unione Sovietica aveva espresso alla Ro­mania la propria insoddisfazione per il fatto che questo Paese, senza consultarsi con la Russia, aveva accettato la garanzia della Germania e dell'Italia...

Molotov aggiungeva che la Russia voleva costituirsi una garanzia contro un attacco sul Mar Nero non solamente sulla carta, ma anche « nella realtà », e riteneva di potersi mettere d'accordo con la Turchia al riguardo. In que­sto rapporto ritornò nuovamente sulla questione della garanzia rus­sa alla Bulgaria, e ripeté che il regime interno del Paese sarebbe rimasto intatto, mentre d'altra parte la Russia era pronta ad as­sicurare alla Bulgaria un accesso al Mare Egeo. Egli rivolgeva an­cora una volta al Führer, come a colui che doveva decidere sull'intera politica tedesca, la doman­da: quale posizione avrebbe pre­so la Germania circa questa ga­ranzia russa.

Il Führer rispose domandando a sua volta se allora la Bulgaria avesse richiesto tale garanzia, e dichiarò nuovamente che avrebbe dovuto chiedere al Duce quale fosse il suo punto di vista. Molotov sottolineò che egli non pretendeva dal Führer una deci­sione definitiva, bensì lo pregava soltanto di un'espressione prov­visoria del suo parere...

 

 

 

URSS 1941

 

IL RIORDINAMENTO DEI TERRITORI ORIENTALI. - Abbattuto dalla rivoluzione il regime zarista, la Russia proclamò il 15 marzo 1917 la Repubblica democratica e il 7 nov. 1917 la Repubblica comunista. Nei primi anni del regime bolscevico si verificò un movimento centrifugo, più o meno forte, da parte delle diverse popolazioni dell'Impero, favorito anche fino a un certo punto dal governo di Pietrogra­do. Si produsse così il distacco completo dalla Russia delle popolazioni più marginali rispetto al ter­ritorio ed etnicamente più differenziate, e la formazione di nuovi Stati indipendenti, rafforzati e sistemati dopo la fine della prima guerra mondiale. Si ebbero cosi le Repubbliche di Finlandia, di Estonia, di Lettonia e di Lituania, tutte riconosciute dalla Russia So­vietica nel 1920; la Repubblica Polacca (riconosciuta dalla Russia con la pace di Riga, 18 marzo 1921) assorbì, oltre alla Polonia russa del 1914, anche i finitimi territori ucraini e biancorussi. La Russia non riconobbe mai invece l'occupazione e l'annessione della Bessarabia da parte della Romania, men­tre cedette alla Turchia (pace di Mosca, 16 marzo 1921), il territorio di Artvin, Kars e Ardahan. Le altre unità etniche nel seno della Russia non si staccarono, ma formarono un certo numero di repubbli­che e di territori autonomi che furono poi riuniti in forma federativa nell'Unione delle Repubbliche Sovietiche Socialiste (U.R.S.S.), proclamata definitivamente il 27 dicembre 1922. Tuttavia l'auto­nomia delle singole unità dell'U.R.S.S. restò più che altro formale, essendo frustrata dall'uniformità del regime sovietico obbligatorio per tutte e dipendente direttamente dalla dittatura del comitato centrale del partito comunista di Mosca.

Al termine della sua sistemazione l'U.R.S.S. abbracciava nella sua parte europea (compresa la Cau­casia), 4 607 400 kmq. con una popolazione di 131 949 000 abitanti (censimento del 1939). Essa risultò composta amministrativamente dai seguenti stati membri dell'Unione: la Repubblica Sovietica. Federativa Socialista Russa (R.S.F.S.R.) o Russia senz'altro, comprendente l’85 % del territorio e il 66 % della popolazione della Russia europea (3 849 700 kmq. con 87 387 000 abitanti ; la R.S.F,S.R. si esten­de anche alla maggior parte della Russia asiatica) e le Repubbliche Sovietiche Socialiste della Rus­sia Bianca, dell'Ucraina, della Georgia, dell'Armenia e dell'Azerbaigian, queste ultime tre nella Transcaucasia. La Repubblica Federale Russa a sua volta compren­deva nel suo seno (sempre nella parte europea) 14 repubbliche autonome, distinte secondo un criterio etnico: le Repubbliche dei Tatari, del Daghestan, dei Cabardino-Balcari, dei Calmucchi, della Carelia, dei Comi, della Crimea, dei Mari, dei Mordvini, dei Tedeschi del Volga, degli Oseti settentrionali, degli Udmurti, dei Ceceni-Ingusci e dei Ciuvasci; oltre ai territori autonomi degli Adighei, dei Circassi e dei Caraciai nella Ciscaucasia.

Lo scoppio della seconda conflagrazione europea porse il destro alla Russia Sovietica per un'espan­sione territoriale mirante a ricuperare i paesi staccatisi al momento della rivoluzione. L'intervento nella campagna di Polonia (sett. 1939) valse all'Unione Sovietica l'acquisto dei territori polacchi a oriente dei fiumi Narev, Bug e San :198 940 kmq con circa 12 000 000 di abitanti (di cui una parte, la Galizia orien­tale, fuori dei confini russi del 1914); essi furono divisi tra le due Repubbliche S.S. dell'Ucraina e della Russia Bianca. Contemporaneamente l'U.R.S.S. induceva le Repubbliche d'Estonia (28 sett. 1939), di Lettonia (5 ott.1939) e di Lituania (10 ott.1939) a stringere con lei dei trattati detti di mutua assistenza, coi quali si riserbava inoltre l'occupazione delle basi di Paltiski, Osel e Dagb (Estonia), Pitrags, Vent­spils e Liepaja (Lettonia). I1 21 luglio 1940 le tre Repubbliche, costrette ad adottare il regime sovie­tico socialista, entrarono a far parte. dell'U.R.S.S. come stati membri; la Russia ricuperava in tal modo 174 640 kmq. con 6 milioni d'abitanti. Con la pace di Mosca (12 marzo 1940) la Russia aveva strap­pato alla Finlandia 35 000 kmq., oltre l'occupazione di Rango ; il nuovo territorio fu unito alla Re­pubblica autongma di Carelia e costituì un nuovo stato membro dell'Unione col nome di Repubblica S.S. Carelo-Finnica. Il 30 giugno 1940 la Romania fu costretta a restituire alla Russia la Bessarabia e a cederle la Bucovina settentrionale, già austriaca, col distretto di Hera sempre appartenuto alla Romania: complessivamente circa 50 000 kmq. con 3 650 000 abitanti, che in parte furono incorporati nell'Ucraina, e in parte costituirono la Repubblica S. S. Moldava.

La marcia espansionista dell'U.R.S.S. venne bruscamente arrestata dalla guerra delle Potenze antibolsceviche. Già la prima campagna (giugno-novembre 1941) portò le truppe tedesche e alleate ben al di la dei territori ricuperati dalla Russia nel 1939-40. Un immenso spazio orientale venne assi­curato all'Europa, e la sua amministrazione nell'inverno 1941-42, in attesa di ulteriori eventi, venne sistemata nel seguente modo: la Galizia Orientale (48 396 kmq. con 5 301 000 abitanti) venne annessa al Governatorato Generale; il territorio di Bialystok (26 600 kmq. con 1 346 000 abitanti) fu sottoposto alla diretta amministrazione civile del Reich; due Commissariati del Reich furono istituiti per i ter­ritori occupati: quello dell'Ostland (comprendente i Paesi Baltici e la Rutenia Bianca: 374 000 kmq. con 14 500 000 abitanti) e quello dell'Ucraina (circa 380 000 kmq. con 30 400 000 abitanti) ; la Finlandia ricuperò i territori perduti; ed occupo la Carelia Orientale (circa 70 000 kmq. e 300 000 abitanti) ; alla Ro­mania furono restituite la Bessarabia e la Bucovina settentrionale, ed affidata l'amministrazione del territorio tra il Nistro e il Bug (Transnistria, circa 41 700 kmq. con 2 194 000 abitanti). In conse­guenza della campagna del 1941, nel seno dell' U.R.S.S., oltre alla scomparsa di sette stati membri dell'Unione (Rep. Carelo-Finnica, Estonia, Lettonia, Lituania, Russia Bianca, Ucraina e Moldavia), è da registrare la soppressione (settembre 1941) della Repubblica autonoma dei Tedeschi del Volga, i cui abitanti (606 000 nel 1939) furono deportati al di là degli Urali.

 

“L’Europa e il mondo attraverso le due guerre”
Consociazione Turistica Italiana

Supplemento al n.1 Gennaio 1943 della Rivista “Le Vie d’Italia”

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