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Carteggio Roosevelt Stalin - 1943

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Al signor Franklin D. Roosevelt

 

Spedito il 1° gennaio 1943

 

Vorrei pregarvi, signor Presidente, di accettare e di trasmettere al Congresso degli Stati Uniti la mia gratitudine per i saluti cor­diali e gli auguri inviati alle Forze Armate sovietiche in nome del popolo americano.

J. Stalin

 

 

 

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Messaggio personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Spedito il 5 gennaio 1943

 

Ho ricevuto il vostro messaggio riguardante l'Estremo Oriente. Vi ringrazio per la prontezza nell'inviare 100 bombardieri per la Russia nell'Estremo Oriente. Devo dire tuttavia che attualmente la Russia non ha bisogno di aerei in Estremo Oriente, dove non sta combattendo, ma sul fronte sovietico-tedesco, dove è in corso un'aspra lotta contro i tedeschi. L'arrivo di questi aerei, senza piloti, dato che abbiamo piloti sufficienti, sul fronte sud-occidentale o centrale, sarebbe di estrema importanza in questo settore della nostra lotta contro Hitler.

 

Per quanto riguarda il corso della guerra sui nostri fronti, la nostra offensiva sta facendo, in generale, progressi soddisfacenti.

 

 

 

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Da Roosevelt a Stalin

 

Dopo aver letto la vostra risposta al mio radio-messaggio sull’Estremo Oriente, ho avuto la sensazione di non essere stato molto chiaro. Come avevo già precisato in relazione al Caucaso meridionale, non è possibile inviare attualmente alla Russia bom­bardieri pesanti che non siano unità organizzate già esistenti. La nostra proposta riguardante i 100 aerei si riferisce a una situazione che potrebbe verificarsi nel caso, si iniziassero le ostilità tra il Giap­pone e la Russia.

 

In tali circostanze avremmo pensato che, raggruppando le nostre unità aeree nel Pacifico, si potrebbe concentrare un centinaio di apparecchi in unità organizzate nella Siberia Orientale, affinché la loro azione, insieme con le vostre operazioni nella zona, ci avrebbe permesso di ridurre le nostre forze aeree in qualche altra zona del Pacifico. Il mio radio-messaggio era perciò di natura preventiva per un piano difensivo solo in caso di attacco.

 

Le azioni immediate proposte erano in relazione all'indagine del generale Bradley e ai suoi colloqui con gli ufficiali sovietici.

 

Solamente attraverso tale indagine preliminare e attraverso una organizzazione preordinata sarà possibile attuare un aiuto tem­pestivo, nel caso di un inizio delle ostilità in Siberia. Vorrei in­viare quanto prima a Mosca il generale Marshall, e, se si potrà combinare, spero che potrete discutere questo problema diretta­mente con lui in tale occasione.

 

Egli potrà riferirvi sulla attuale situazione in Africa e anche sulle operazioni in programma per quest'anno su tutti i fronti. Ritengo che ciò sarebbe molto utile, e cos í egli potrebbe ottenere le ultime informazioni sulla situazione.

 

Nel frattempo vi sarei grato se mi inviaste una sollecita ri­sposta alla mia proposta del 30 dicembre riguardante il viaggio, senza ulteriori indugi, del generale Bradley e del suo seguito in Estremo Oriente per procedere all'ispezione e ai colloqui fra i capi di Stato Maggiore.

 

Vi esprimo il mio profondo apprezzamento per l'avanzata con­tinua dei vostri eserciti. Comincia a sentirsi l'effetto del prin­cipio di logoramento delle forze nemiche su tutti i fronti.

 

8 gennaio 1943

 

 

 

— 4 —

Da Roosevelt a Stalin

 

Ho dato disposizioni affinché vi vengano assegnati nell'anno 1943, a partire da gennaio, 200 aerei da trasporto C-47.

 

La vostra Missione qui sarà messa al corrente sulle date di consegna nei vari mesi. Farò il possibile per assegnarvi altri 100 aerei; voi potete comunque contare sicuramente sui 200 apparecchi suddetti.

 

9 gennaio 1943

 

 

 

— 5 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Inviato il 13 gennaio 1943

 

Vi ringrazio per la vostra decisione di inviare duecento aerei da trasporto all'Unione Sovietica.

 

Per quanto riguarda l'invio di unità di bombardieri in Estre­mo Oriente, ho già fatto notare nei miei precedenti messaggi che quello di cui noi abbiamo bisogno non sono delle unità aeree, bensì apparecchi senza piloti, dato che abbiamo piloti in numero pi ú che sufficiente. In secondo luogo, noi abbiamo bisogno del vostro aiuto, per quanto riguarda l'aviazione, non in Estremo Oriente, dove la Russia non sta combattendo, ma sul fronte so­vietico-tedesco, dove vi è una particolare necessità di aiuto aereo.

 

Sono rimasto piuttosto sorpreso dalla vostra proposta secondo la quale il generale Bradley ispezionerebbe gli obiettivi militari russi in Estremo Oriente e in altre località dell'Unione Sovietica. Mi sembra che sia ovvio che solo i russi debbano ispezionare gli obiettivi militari russi, così come solo gli Americani ispeziona­no gli obiettivi americani. Non si possono ammettere equivoci su questo punto.

 

Per quanto riguarda la visita del generale Marshall all'Unione Sovietica, vi dirò che non ho le idee molto chiare sulla sua missione. Vi prego di farmi cortesemente sapere lo scopo di questa visita in modo che io possa considerare il problema con piena cogni­zione di causa e possa conseguentemente darvi una risposta.

 

I miei colleghi sono stupiti dal fatto che le operazioni in Africa sono giunte a un punto morto e,

suppongono, anche per un lungo periodo. Potreste chiarire questa questione?

 

 

 

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A Sua Eccellenza J. V. Stalin, comandante supremo delle Forze Armate

dell'Unione delle Repubbliche Socialiste So­vietiche - Mosca

 

Come comandante supremo delle Forze Armate degli Stati Uniti d'America, mi congratulo con voi per la brillante vittoria ottenuta a Stalingrado dalle truppe sotto il vostro comando su­premo.

I centosessantadue giorni di epica lotta per la città che per sempre ha reso glorioso il vostro nome, e il risultato decisivo che oggi festeggiano tutti gli americani,, sarà uno dei più grandi capi­toli di questa guerra dei popoli uniti contro il nazismo e i suoi seguaci. I comandanti e i soldati del vostro esercito al fronte, e gli uomini e le donne che li hanno sostenuti nelle fabbriche e nei campi, si sono riuniti non solo per coprire di gloria le armi del proprio Paese, ma anche per suscitare con il loro esempio una nuova determinazione tra le Nazioni Unite a impegnare tutte le energie per ottenere la disfatta finale e la resa incondizionata del nemico comune.

 

Franklin D. Roosevelt

 

 

 

— 7 —

Al signor Franklin D. Roosevelt, comandante in capo delle Forze Armate

degli Stati Uniti d'America La Casa Bianca, Washington

 

Vi ringrazio per le vostre congratulazioni in occasione della vittoria delle truppe sovietiche a Stalingrado.

 

Sono certo che le operazioni combinate delle Forze Armate degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e dell'Unione Sovietica condurranno presto alla vittoria sul nostro nemico comune.

J. Stalin

 

 

 

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Personale e segretissimo da Stalin a Roosevelt

 

Il 12 febbraio ho ricevuto dal signor Churchill un messaggio con il quale mi dà informazioni supplementari sulle decisioni da voi prese a Casablanca. Poiché, come dichiara il signor Churchill, il suo messaggio rispecchiava anche la vostra opinione, vorrei fare alcuni commenti, che ho già inviato al signor Churchill.

 

Dal messaggio risulta che la data precedentemente fissata per la conclusione delle operazioni in Tunisia, cioè febbraio, è stata rimandata ora ad aprile. Non occorre dimostrare quanto risulti inopportuno un rinvio delle operazioni contro i tedeschi e gli italiani. È in questo momento, mentre le truppe russe ancora im­pegnate in una vasta offensiva, che è indispensabile l'azione delle truppe anglo-americane nel Nord-Africa. Una pressione simul­tanea sulla Germania  esercitata sul nostro fronte e sul vostro in Tunisia, avrebbe una grande influenza positiva per la nostra cau­sa comune e creerebbe delle difficoltà molto serie a Mussolini e Hitler. Si accelererebbero le operazioni che avete in programma in Sicilia e nel Mediterraneo orientale.

 

Per quanto riguarda l'apertura di un secondo fronte in Europa, particolarmente in Francia, si è stabilito, secondo quanto appare dal1 vostra comunicazione, di iniziare le operazioni in agosto o settembre. Secondo me, tuttavia, la situazione richiede che si riducano al massimo questi limiti di tempo, e, per quanto ri­guarda l'apertura di un secondo fronte in Occidente, venga fis­sata una data molto più prossima di quella indicata. È molto im­portante, a mio avviso, per non dare modo al nemico di ripren­dersi, che il colpo a occidente sia sferrato, invece che nella secon­da metà dell'anno, in primavera o al principio dell'estate.

 

Secondo informazioni degne di fede in nostro possesso, dalla fine di dicembre, quando per qualche ragione l'offensiva anglo-ame­ricana in Tunisia è stata sospesa, i tedeschi hanno trasferito 27 di­visioni, di cui cinque corazzate, dalla Francia, dai Paesi Bassi e dalla Germania al fronte sovietico-tedesco. In altre parole, in­vece di essere aiutata la Russia, distogliendo forze tedesche dal fronte sovietico-tedesco, è stato favorito Hitler, che ha potuto, a causa della tregua nelle operazioni anglo-americane in Tunisia, trasferire altre truppe contro i russi.

 

Quanto sopra esposto indica che quanto prima approfittere­mo delle difficoltà di Hitler, tanto più facilmente potremo antici­pare la sua disfatta. Se non teniamo presente questa circostanza, traendo profitto dalla situazione presente nel comune interesse, può benissimo darsi che i tedeschi, avuta una tregua e avendo ricostruito le proprie forze, possano riprendersi. È chiaro che, sia per noi che per voi, non si debba commettere un tale; poco desiderabile, errore di calcolo.

 

26 febbraio1943

 

 

 

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Da Roosevelt a Stalin personale e segreto

 

In risposta al vostro messaggio del 16 febbraio, nel quale espo­nevate alcune considerazioni, da voi trasmesse al signor Churchill in risposta al suo messaggio del 12 febbraio, desidero dichiarare che condivido il vostro rammarico per il fatto che le operazioni al­leate nel Nord-Africa non procedono secondo i piani stabiliti. Le operazioni sono state interrotte da un, serie di piogge inaspet­tate che hanno reso le comunicazioni terrestri estremamente dif­ficoltose sia per il trasporto dei rifornimenti che delle truppe dai porti al fronte. Queste piogge hanno reso impraticabile tanto la pianura come la montagna.

 

Sono pienamente conscio dell'effetto sfavorevole che questo ritardo ha per lo sforzo comune alleato, e sto prendendo tutte le misure possibili per iniziare una nuova offensiva in Africa contro le forze dell'Asse in modo da portare a termine la disfatta.

 

Voi siete a conoscenza della grave dispersione dei mezzi di trasporto americani nel momento attuale, e vi posso assicurare che si sta facendo di tutto per migliorare i nostri trasporti.

 

Comprendo l'importanza di uno sforzo militare in Europa in un futuro immediato, al fine di far diminuire la resistenza dell'As­se al vostro eroico esercito. Potete essere certo che lo sforzo bel­lico americano verrà diretto al continente europeo non appena si sarà ottenuta la vittoria nel Nord-Africa e si avranno a disposizione i mezzi di trasporto necessari.

 

Vi auguriamo che continui il successo ottenuto dal vostro eroico esercito, che è di stimolo per tutti noi.

 

22 febbraio 1943

 

 

 

— 10 —

Da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 23 febbraio 1943

 

In nome del popolo degli Stati Uniti, voglio esprimere all'Ar­mata Rossa, in occasione del suo venticinquesimo anniversario, la nostra profonda ammirazione per le sue magnifiche vittorie, mai superate nella storia. Per mesi l'Armata Rossa, nonostante le enormi perdite di materiali, trasporti e territorio, ha negato la vittoria a un nemico potentissimo. Lo ha fermato a Leningrado, a Mosca, a Voronezh, nel Caucaso e finalmente a Stalingrado, in una battaglia immortale, non solo ha sconfitto il nemico, ma ha lanciato una grande offensiva, che sta avanzando su tutto il fronte dal Baltico al Mar Nero. La ritirata forzata del nemico sta costan­dogli enormemente in uomini, materiali, territori e soprattutto mo­ralmente. Tali vittorie le può ottenere solo un esercito con una gui­da capace, una solida organizzazione, un addestramento adeguato a vincere il nemico senza tener conto dei sacrifici. Voglio anche rendere un tributo al popolo russo, sul quale si basa l'Armata Rossa e dal quale dipende per gli uomini, le donne e i materiali. Anch’esso dà tutta la propria energia per la guerra e sopporta grandi sacrifici. L'Armata Rossa e il popolo russo hanno costretto sicura­mente le forze di Hitler verso la sconfitta definitiva, e si sono gua­dagnati l'eterna ammirazione del popolo degli Stati Uniti.

 

 

 

— 11 —

Al Presidente degli Stati Uniti d'America,

Franklin D. Roosevelt - Washington

 

Spedito il 23 febbraio 1943

 

Vi prego di accettare il mio sincero ringraziamento per il vostro amichevole messaggio in occasione del venticinquesimo anniver­sario dell'Armata Rossa e per l'alto elogio delle sue vittorie.

 

Condivido la vostra certezza che questi successi apriranno la via alla disfatta totale del nostro nemico comune, che deve ve­nire distrutto, dalla potenza combinata dei nostri Paesi e di tutte le nazioni amanti della libertà.

 

J. Stalin

 

 

 

— 12 —

Personale e segretissimo da Stalin a Roosevelt

 

Ora che sono in possesso della risposta del signor Churchill al mio messaggio del 16 febbraio, considero mio dovere rispondere al vostro messaggio del 22 febbraio, che era anch'esso una ri­sposta al mio del 16 febbraio.

 

Ho appreso dal messaggio del signor Churchill che le opera­zioni anglo-americane nel Nord-Africa, invece di venire accele­rate, sono state rimandate fino alla fine d'aprile; per giunta nean­che questa data viene segnalata con precisione. In altre parole, nel periodo più importante dei combattimenti contro le truppe di Hitler, in febbraio e in marzo, l'offensiva anglo-americana nel Nord-Africa, lungi dall'essere rafforzata, viene invece rimandata, e la data prevista per l'inizio viene posposta. Nel frattempo la Germania è riuscita a trasferire dall'Occidènte 36 divisioni, di cui sei corazzate, che verranno impiegate contro le truppe sovietiche. È facile comprendere quante difficoltà questo abbia portato all’esercito sovietico e in che misura abbia favorito la posizione dei tedeschi sul fronte sovietico-tedesco.

 

Il signor Churchill mi ha anche informato che l'operazione anglo-americana contro la Sicilia è prevista per il mese di giugno. Per quanto questa operazione sia importante, non potrà in alcun modo sostituire un secondo fronte in Francia. Naturalmente, però, sono molto lieto per la vostra intenzione di accelerare la prepa­razione.

 

Nello stesso tempo considero mio dovere dichiarare che una rapida apertura di un secondo fronte in Francia è la cosa più im­portante. Ricorderete che voi e il signor Churchill avevate pen­sato che potesse essere possibile aprire un secondo fronte già nel 1942, o, al massimo, in questa primavera. I motivi per deci­dere una cosa del genere erano molto gravi. Ecco perché era na­turale che facessi notare, nel mio messaggio del 16 febbraio, la ne­cessità di attaccare in Occidente non più tardi di questa primavera o al principio dell'estate.

 

Mentre le truppe sovietiche hanno combattuto strenuamente per tutto l'inverno, e continuano a combattere, Hitler sta pren­dendo importanti misure per potenziare e riorganizzare il suo esercito per operazioni di primavera e d'estate contro la Russia; è perciò particolarmente importante per noi che l'attacco da ovest non subisca altri ritardi, e che venga sferrato in primavera o al principio dell'estate.

 

Mi rendo conto delle considerevoli difficoltà causate dalla scar­sezza dei mezzi di trasporto, di cui mi avete fatto cenno nel vostro messaggio. Pur tuttavia, penso di dovervi mettere in guardia, nell’'interesse della nostra causa comune, sul pericolo gravissimo che deriverebbe da un ulteriore ritardo nell'aprire un secondo fronte in Francia.

 

Questa è la ragione per cui la indeterminatezza della vostra risposta, e di quella del signor Churchill, sonò causa di preoc­cupazioni per me, preoccupazioni che non posso fare a meno di esprimere.

 

19 marzo 1943

 

 

 

— 13 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Il governo sovietico considera il comportamento del governo polacco nei riguardi della Russia completamente anormale e contra­rio a tutte le regole e consuetudini che governano le relazioni tra due Stati alleati.

 

La campagna anti-sovietica di calunnie, lanciata dai fascisti te­deschi in seguito all'assassinio, commesso da essi stessi, degli uffi­ciali polacchi nella zona di Smolensk, nel territorio occupato dai tedeschi, è stata immediatamente utilizzata dal governo di Si­korski e rilevata dalla stampa ufficiale polacca in ogni maniera. Il governo di Sikorski, non solo non ha smentito questa infame ca­lunnia fascista contro la Russia, ma non ha ritenuto nemmeno necessario rivolgere al governo sovietico alcuna domanda o informarsi sulla questione.

 

Le autorità di Hitler, dopo aver compiuto il loro mostruoso delitto contro gli ufficiali polacchi, stanno ora svolgendo una far­sesca investigazione, usando allo scopo alcuni elementi filofascisti polacchi, da essi stessi scelti nella Polonia occupata, dove tutto è sotto il tallone di Hitler e dove nessun polacco onesto può aprire bocca. Sia il governo polacco sia quello di Hitler hanno chiamato, per questa «inchiesta », la Croce Rossa Internazionale, che è co­stretta, in un regime di impiccagioni e di sterminio in massa della popolazione civile, a partecipare a questa inchiesta farsesca diretta da Hitler. È ovvio che questa « inchiesta », che per di più viene con­dotta alle spalle del governo sovietico, non può ottenere la fiducia di chiunque abbia una parvenza d'onestà.

 

Il fatto che questa campagna anti-sovietica si sia iniziata con­temporaneamente sulla stampa tedesca e polacca, e che segua una identica linea di condotta, è la prova più evidente dei rapporti e della collusione che esiste in questa campagna ostile tra Hitler, il nemico degli Alleati, e il governo di Sikorski.

 

Mentre i popoli dell'Unione Sovietica versano il proprio san­gue in una dura lotta contro la Germania di Hitler, e impiegano tutte le proprie forze per sconfiggere il nemico comune di tutte le nazioni democratiche amanti della libertà, il governo di Sikorski colpisce a tradimento l'Unione Sovietica per aiutare la tirannia di Hitler. Queste circostanze obbligano il governo sovietico a conside­rare che l'attuale governo polacco, essendosi messo in collusione con il governo di Hitler, ha praticamente interrotto le relazioni di alleanza con la Russia e ha assunto una posizione ostile verso l'Unione Sovietica.

 

Per queste ragioni il governo sovietico ha deciso di interrom­pere le relazioni con questo governo.

 

Ritengo necessario informarvi di quanto sopra esposto, e con­fido che il governo degli Stati Uniti comprenderà i motivi che hanno obbligato il governo sovietico a prendere queste misure.

 

21 aprile 1943

 

 

 

— 14 —

Personale e segreto dal Presidente a Stalin

 

Ho ricevuto il vostro telegramma nel corso di un viaggio d'ispe­zione nelle regioni occidentali degli Stati Uniti. Comprendo per­fettamente il vostro problema, ma nello stesso tempo spero che voi possiate trovare nella attuale situazione una via per definire il vostro atteggiamento come una temporanea sospensione delle trattative con il governo polacco in esilio a Londra, piuttosto che una completa rottura delle relazioni diplomatiche tra l'Unione Sovietica e la Polonia.

 

Non posso credere che Sikorski abbia potuto in qualche modo collaborare con i banditi di Hitler. Tuttavia, ritengo che abbia commesso un errore nel sottoporre la questione alla Croce Rossa Internazionale. Inoltre sono propenso a credere che il Primo mi­nistro Churchill troverà il modo di persuadere il governo polacco di Londra ad agire in futuro con maggiore buon senso.

Vi sarei molto grato se mi faceste sapere se vi posso essere utile in qualche modo in questo caso, e specialmente per quanto ri­guarda l'aver cura degli eventuali cittadini polacchi che voi desi­deraste allontanare dalla Russia.

 

Tra l'altro, negli Stati Uniti ci sono diversi milioni di polacchi, molti dei quali militano nell'esercito o nella marina. Vi posso assi­curare che tutti loro sono decisamente contro Hitler. Tuttavia que­sta situazione non potrà essere migliorata dalla notizia di una rot­tura diplomatica completa tra il governo sovietico e quello polacco.

 

26 aprile 1943

 

 

 

— 15 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Devo purtroppo dirvi che la vostra risposta non mi giunse che il 27 aprile, mentre già il 25 aprile il governo sovietico era stato obbligato a interrompere le relazioni con il governo polacco.

 

Siccome il governo polacco, per circa due settimane, non solo non ha interrotto la campagna ostile contro l'Unione Sovietica, utile solamente a Hitler, ma anzi l'ha intensificata, sulla stampa e per radio, l'opinione pubblica sovietica si è sentita profondamente offesa da tale condotta, ed è pertanto diventato impossibile che il governo sovietico rimandasse la sua decisione.

 

Può darsi benissimo che il signor Sikorski, personalmente, non abbia alcuna intenzione di collaborare con i banditi nazisti. Sarei lieto di vedere questa ipotesi suffragata dai fatti, ma la mia impres­sione è che alcuni elementi filo-hitleriani, sia all'interno che nei circoli legati al governo polacco, abbiano indotto il signor Sikorski a seguirli, con il risultato che il governo polacco è diventato, forse contro il proprio volere, uno strumento nelle mani di Hitler nella campagna anti-sovietica che voi conoscete.

 

Anch'io credo che il Primo ministro Churchill troverà il modo di indurre il governo polacco alla ragione e lo aiuterà ad agire, d'ora in poi, secondo il buon senso. Posso sbagliarmi, ma ritengo che uno dei nostri doveri di alleati è quello di impedire che questo o quel nostro alleato adotti un atteggiamento ostile verso un altro alleato, con gioia e vantaggio del nemico comune.

 

Per quanto riguarda i polacchi in Russia e il loro futuro, posso assicurarvi che gli organismi governativi sovietici li hanno sempre trattati, e continueranno a trattarli, come amici, come un popolo a noi vicino e amico. È chiaro che non si è mai posto il problema, né si sarebbe potuto porre, di una loro deportazione dalla Russia. Se tuttavia essi volessero lasciare la Russia, il governo sovietico, come già ha fatto in passato, non ostacolerà il loro desiderio e cer­cherà effettivamente di aiutarli.

 

29 aprile 1943

 

 

 

— 16 —

Da Roosevelt a Stalin

 

 

Caro signor Stalin,

 

vi mando questa lettera personale per mezzo del mio vecchio amico, Joseph E. Davies. Essa si riferisce solamente a un argomento che ritengo sia più facile da trattare attraverso un comune amico. Il signor Litvinov è l'unica persona con la quale ne ho parlato.

 

Desidero liberarmi dalle difficoltà connesse con le conferenze alle quali partecipino molte persone o l'etichetta delle conversa­zioni diplomatiche. Per questo, la cosa più semplice e pratica che mi viene in mente è quella di una visita semplice e senza forma­lità di pochi giorni tra voi e me.

 

Comprendo appieno il vostro desiderio di mantenere un contatto quotidiano con le vostre operazioni belliche; neppure io ritengo consigliabile assentarmi da Washington per molto tempo. Vi sono due aspetti del problema: uno si riferisce alla coordinazione della visita nel tempo. Vi è sempre la possibilità che la magnifica difesa russa, a cui seguirà l'offensiva, determini il crollo della Germania nel prossimo inverno. In tal caso dobbiamo essere preparati a pren­dere le successive misure. Nessuno di noi è attualmente preparato a questo, perciò ritengo che voi e io dobbiamo incontrarci durante l'estate.

 

Il secondo aspetto del problema riguarda la sede dell'incontro. L'Africa è praticamente da scartare in estate e Khartum è terri­torio britannico. L'Islanda non mi piace, perché sia per voi che per me significa un volo piuttosto difficile e inoltre, per parlare con franchezza, risulterebbe difficile in tal caso non invitare an­che il Primo ministro Churchill.

 

Propongo quindi di incontrarci in una località o dall'una o dall'altra parte dello stretto di Bering. Questa zona disterebbe circa tre giorni di volo da Washington e circa due da Mosca, se il tempo è favorevole. Ciò significa che, in caso di necessità, po­treste far ritorno a Mosca in due giorni.

Ritengo che nessuno di noi voglia portare un seguito. Io verrei accompagnato da Harry Hopkins, interprete e stenografo; voi e io potremmo avere un incontro senza alcuna formalità, che noi chiamiamo « incontro delle menti ». Non credo che vi sia assolutamente bisogno di accordi o dichiarazioni ufficiali.

 

Naturalmente si parlerebbe della situazione militare e navale, ma ritengo che si potrebbe farlo senza che vi siano presenti gli uf­ficiali di Stato Maggiore.

 

Il signor Davies non è a conoscenza della nostra situazione mi­litare, né dei progetti post-bellici di questo governo, e l'ho in­viato da voi con il solo scopo di parlare del nostro incontro.

 

Spero vivamente che le nostre truppe riusciranno ad avere il controllo completo della Tunisia verso la fine di maggio, e Churchill e io lavoreremo, la prossima settimana, per la seconda fase dell’offensiva.

 

Noi pensiamo che la Germania sferrerà un attacco contro di voi quest'estate, e gli esperti del mio

 

Stato Maggiore ritengono che esso verrà diretto contro il centro delle vostre linee.

 

State facendo un grande lavoro. Buona fortuna!

 

Sempre sinceramente, vostro

 

5 maggio 1943          

Franklin D. Roosevelt

 

 

 

— 17 —

Personale e segreta dal Presidente a Stalin

 

Desidero informarvi che il Primo ministro Churchill si re­cherà la prossima settimana a Washington per discutere le nostre prossime misure. Il generale Belyaev, naturalmente, verrà tenuto al corrente delle nostre conversazioni.

 

6 maggio 1943

 

 

 

— 18 —

Al Presidente Roosevelt, Washington

 

Spedito l'8 maggio 1943

 

Mi congratulo con voi e con le valorose truppe americane e britanniche per la brillante vittoria ottenuta, che ha condotto alla liberazione di Biserta e Tunisi dalla tirannia di Hiler. Vi auguro ulteriori successi.

J. Stalin

 

 

 

— 19 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 14 maggio 1943

 

Desidero esprimervi la mia gratitudine per il vostro cortese mes­saggio di congratulazioni per il successo delle nostre truppe nella liberazione della Tunisia. Adesso che abbiamo riguadagnato l'ini­ziativa, si può ragionevolmente aspettarsi ulteriori successi sul fron­te occidentale e orientale, come pure ulteriori rifornimenti, com­presi quelli di aerei.

 

 

 

— 20 —

Personale e Segreto dal Presidente a Stalin

 

Ricevuto il 20 maggio 1943

Ritengo che le seguenti valutazioni americane delle perdite dell'Asse nel Nord-Africa, nel periodo 8 dicembre 1940 - 12 mag­gio 1943, saranno di vostro interesse. Queste cifre concordano sostanzialmente con la valutazione fatta dagli inglesi, con ecce­zione delle perdite di uomini: la valutazione inglese è leggermente inferiore alla nostra.

 

1. Totale delle perdite di uomini: 625.000.

 

2. Totale delle perdite di aerei: nel Nord-Africa e nel Medi­terraneo distrutti 7596, probabilmente distrutti 1748, danneg­giati 4499.

 

3. Totale delle perdite di carri armati: non inferiori a 2100.

 

4. Totale delle perdite di navi mercantili: affondate 625 (circa 2.200.000 tonnellate), danneggiate 371 (circa. 1.600.000 tonnellate).

 

5. Perdite italiane di uomini in Africa Orientale: 150.000 (esclu­si gli indigeni).

 

 

 

— 21 —

Da Stalin a Roosevelt

Caro signor Roosevelt,

 

il signor Davies mi ha consegnato la vostra lettera.

 

Sono d'accordo con voi che bisognerà aspettarsi, forse in giu­gno, che i tedeschi sferrino una nuova grande offensiva sul fronte sovietico-tedesco. Hitler ha già concentrato circa 200 divisioni, e 20 dei suoi alleati, contro di noi. Siamo pronti a respingere la nuova offensiva tedesca e a contrattaccare, ma siamo a corto di aerei e di carburante per l'aviazione. Naturalmente, attualmente è impossi­bile prevedere quali saranno le misure militari e di altro genere che dovremo adottare. Ciò dipenderà dallo svolgimento degli eventi sul nostro fronte. Molto dipenderà anche dalla rapidità e intensità con cui verranno condotte le operazioni anglo-americane in Europa.

 

Ho accennato a queste importanti circostanze, affinché si possa spiegare il perché non posso ancora essere preciso riguardo alla vo­stra proposta di un incontro.

 

Sono d'accordo che il momento è propizio per un tale incontro, e che non si deve rimandarlo. Ma vi prego di valutare accuratamente l'importanza delle circostanze a cui ho accennato, poiché i mesi estivi saranno estremamente decisivi per le truppe sovietiche. Siccome non so in che modo si svilupperanno gli eventi sul fronte sovietico-tedesco nel mese di giugno, non sarò in grado di lasciare Mosca durante quel mese. Pertanto propongo di organizzare l'in­contro in luglio o agosto. Se voi siete d'accordo, vi comunicherò con due settimane d'anticipo la data dell'incontro, in luglio o in agosto. Se, dopo che io vi avrò comunicato la data, voi la confer­merete, sarò in grado di arrivare in tempo.

 

Il signor Davies vi informerà personalmente circa il luogo dell’incontro.

 

Sono del vostro parere circa l'opportunità di ridurre al minimo il numero dei vostri consiglieri e dei miei.

 

Vi ringrazio di aver inviato a Mosca il signor Davies, che co­nosce l'Unione Sovietica e che può giudicare imparzialmente le cose.

 

Molto sinceramente,

 

26 maggio 1943

J. Stalin

 

 

 

— 22 —

Da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 4 giugno 1943

 

I capi dello Stato Maggiore congiunto hanno approvato recente­mente alcune decisioni che riscuotono tanto l'approvazione del signor Churchill come la mia.

 

Dato che tali decisioni sono di carattere estremamente segreto, ho incaricato, l'ambasciatore Standley di consegnarvele personal­mente.

 

 

 

— 23 —

Da Roosevelt a Stalin

Personale e segretissimo

 

Ricevuto il 4 giugno 1943

 

La strategia fondamentale approvata nelle recenti decisioni dello Stato Maggiore congiunto è suddivisa nei punti seguenti:

 

a) Rivolgere particolare cura alla minaccia costituita dai som­mergibili nemici, in relazione con la sicurezza delle linee di co­municazione marittime alleate, e all'aiuto all'Unione Sovietica con tutti i mezzi possibili.

 

b) Organizzare una fase preparatoria per la partecipazione del­la Turchia alla guerra, sia come alleato passivo che attivo.

 

c) Indebolire la potenza militare giapponese, esercitando una pressione continua nei suoi riguardi.

 

d) Attuare quelle misure che risulteranno possibili al fine di mantenere la Cina in guerra come forza effettiva e come base dalla quale si possano condurre le operazioni contro il Giappone.

 

e) Dare l'aiuto e l'assistenza necessarie alle Forze Armate fran­cesi in Africa, in modo che possano prepararsi a partecipare attiva­mente all'offensiva da condurre nel territorio occupato dal nemico in Europa.

 

In relazione al punto a), siamo stati molto incoraggiati dai ri­sultati ottenuti recentemente nella lotta contro i sommergibili ne­mici: con l'impiego di aerei di grande autonomia dotati di nuovi strumenti e attrezzature e con l'azione di gruppi di speciali navi d'assalto. Dal primo di maggio, abbiamo distrutto in media più di un sommergibile al giorno. Un ritmo di questo genere nella lotta contro i sommergibili per un certo periodo di tempo avrà una tre­menda influenza morale sugli equipaggi della lotta subacquea tedesca. Ciò avrà come conseguenza la riduzione delle perdite di navi e perciò accrescerà il nostro tonnellaggio totale.

 

Per quanto riguarda l'assistenza alla Russia, sono state adottate le seguenti decisioni: l'offensiva aerea, che si sta sviluppando at­tualmente contro i territori occupati dal nemico in Europa, verrà in­tensificata con il triplice scopo di distruggere le industrie ne­miche, di ridurre gradatamente la forza aerea da caccia tedesca, e di minare il morale della popolazione civile tedesca. Gli eventi delle ultime tre settimane, durante le quali sono state gravemente attaccate la Francia, l'Italia, la Germania, la Sicilia e la Sardegna, dimostrano che l'offensiva aerea é già in fase di progresso.

Le forze dell'aviazione da bombardamento britannica sono in continuo au­mento. Il contingente aereo americano da bombardamento pe­sante in Inghilterra è aumentato costantemente e continuerà ad aumentare. Nel mese di marzo vi erano in Inghilterra circa 350 bombardieri pesanti americani, mentre attualmente sono circa 700. Si prevede che ve ne siano 900 per la fine di giugno, 1150 per la fine di settembre e 2500 per i primi di aprile.

 

Si è deciso di eliminare l'Italia dalla guerra il più presto possi­bile. Il progetto per l'attacco in Sicilia viene denominato « Husky ». Sono state impartite istruzioni al generale Eisenhower affinché, appena si sia completato il progetto «Husky », egli si tenga pronto a lanciare immediatamente un'offensiva diretta a provocare il crollo dell'Italia. Le forze che il generale Eisenhower avrà a disposizione per queste operazioni saranno tutte quelle attualmente nel Mediter­raneo, eccetto quattro divisioni americane e tre britanniche che verranno inviate in Inghilterra come parate integrante di una con­centrazione di forze in quel Paese, a cui si accennerà più oltre.

 

Il crollo dell'Italia faciliterà molto l'offensiva aerea contro la Germania meridionale e orientale, favorirà l'ulteriore indeboli­mento dell'azione da caccia tedesca e metterà in pericolo la po­sizione dell'Asse nei Balcani.

 

Dato che l'Africa è saldamente nelle nostre mani, si è deciso che si può ora ricominciare una concentrazione di forze terrestri in Inghilterra. Lo Stato Maggiore congiunto anglo-americano si è occupato fino a questo momento, e si occupa tuttora, di integrare i piani necessari con i dati pii recenti in modo da trarre vantaggio da un qualsiasi segno di debolezza del nemico in Francia o in Nor­vegia. Secondo i piani attuali, nelle isole britanniche vi sarà una concentrazione sufficiente di uomini e di materiali per intrapren­dere nella primavera del 1944 un'invasione su larga scala del con­tinente europeo. Per quell'epoca l'offensiva aerea avrà raggiunto la massima intensità. Un certo numero di grossi mezzi da sbarco ha dovuto necessariamente venire inviato nel Pacifico sud-occiden­tale, nelle Aleutine e nel Mediterraneo. La necessità di questi invii ha naturalmente ridotto in proporzione il numero di questi mezzi spediti in Inghilterra. Questo è stato il fattore di maggiore impor­tanza nella limitazione delle operazioni oltre i confini dell'Inghil­terra.

 

Le su esposte decisioni tendono a obbligare il nemico a disper­dere le sue forze terrestri in maniera notevole, sia a causa delle of­fensive attuali che in difesa di probabili offensive. Inoltre il nemico verrà sottoposto a una pesante e continua pressione da parte del­l'aviazione. Nel momento in cui appaiono evidenti segni di debo­lezza dell'Asse in qualsiasi settore, le offensive attuali, e la minac­cia di ulteriori offensive, potranno facilmente e rapidamente essere trasformate in operazioni di successo. Riteniamo che queste deci­sioni, come sono state qui esposte, richiederanno l'impiego di tutte le risorse possibili.

 

 

 

— 24 —

Personale e segreto dal Presidente a Stalin

 

Ricevuto il 5 giugno 1943

 

Permettetemi di esprimervi il mio sincero ringraziamento per la cortesia di cui avete dato prova a me e al governo degli Stati Uniti nell'accogliere tosi cordialmente il signor Davies. Egli è ri­tornato felicemente a Washington e mi ha portato il vostro mes­saggio. Sono lieto di constatare che esiste un accordo completo di principio tra di noi su tutti i problemi esposti nella vostra lettera. D'accordo con il vostro messaggio e con quanto stabilito da voi con il signor Davies, resto in attesa di vostre ulteriori comunicazioni.

 

Vi prego di trasmettere un sincero saluto e cordiali auguri per­sonali al signor Brown.

 

 

 

— 25 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Spedito l'11 giugno 1943

 

Ho ricevuto il 4 giugno il messaggio con cui mi informavate di alcune decisioni strategiche adottate da voi e dal signor Churchill. Vi ringrazio per l'informazione.

 

Risulta dalla vostra comunicazione che tali decisioni sono in contraddizione con quelle stabilite al principio dell'anno da voi e dal signor Churchill in relazione alla data di apertura di un se­condo fronte nell'Europa occidentale.

 

Senza dubbio ricordate che il messaggio comune del 26 gen­naio, inviatomi da voi e dal signor Churchill, annunciava la de­cisione adottata allora di distogliere ingenti forze tedesche di terra e di cielo dal fronte russo, e di costringere alla resa la Germania nell'anno 1943.

 

In seguito, il 12 febbraio, il signor Churchill mi comunicava a nome vostro e suo la data stabilita per le operazioni anglo-ameri­cane in Tunisia e nel Mediterraneo, nonché sulla costa occidentale europea. Il messaggio diceva che la Gran Bretagna e gli Stati Uniti stavano vigorosamente preparandosi a forzare la Manica nell'ago­sto del 1943, e che se l'operazione fosse stata ostacolata dal maltempo o per altre cause, si sarebbe allora preparata per il settembre 1943 con un maggior impiego di forze. Adesso, nel maggio del 1943, voi e il signor Churchill avete deciso di rimandare l'invasione anglo­americana dell'Europa occidentale fino alla primavera del 1944. In altre parole, l'apertura di un secondo fronte in Europa occiden­tale, già in precedenza rinviata dal 1942 al 1943, viene ancora ri­mandata, questa volta fino alla primavera del 1944.

 

Le vostre decisioni creano delle difficoltà eccezionali all'Unione Sovietica, la quale, mobilitando tutte le proprie risorse, da due anni conduce la lotta contro le forze principali della Germania e dei suoi satelliti, e lascia che l'esercito sovietico, che non combatte sol­tanto per il proprio Paese, ma anche per gli Alleati, compia il lavoro da solo, contro un nemico che è ancora molto forte e pericoloso.

 

È forse necessario che io faccia notare la scoraggiante e nega­tiva impressione che produrrà nel popolo e nell'esercito sovietico questo nuovo rinvio dell'apertura di un secondo fronte e il rifiuto di un aiuto sostanziale e atteso all'esercito sovietico, che già tanto si è prodigato, da parte degli eserciti anglo-americani?

 

Quanto al governo sovietico, non può appoggiare questa de­cisione, la quale, inoltre, è stata adottata senza la sua partecipazione e senza che si sia neanche tentato di discutere insieme un proble­ma così importante, che potrebbe incidere gravemente sull'anda­mento futuro della guerra.

 

 

 

— 26 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Desidero rispondervi circa la vostra richiesta speciale riguar­dante la fornitura di alluminio.

L'Unione Sovietica riceverà nei mesi di luglio, agosto e settem­bre, dal Canada e dagli Stati Uniti i seguenti rifornimenti: Allumi­nio di prima qualità 5000 tonnellate il mese; alluminio di seconda qualità. 1000 tonnellate il mese.

 

L'alluminio di seconda scelta è di alta qualità e viene da noi impiegato nella costruzione di apparecchi aerei.

 

Gli invii mensili di alluminio di prima qualità, che superano di 1000 tonnellate le 4000 previste dall'accordo, possono rendere necessario che gli invii successivi al mese di settembre noi si di­minuisca la quantità per raggiungere una compensazione. Io spero che ciò non sia necessario. Sono spiacente che a causa della scar­sezza di alluminio di prima qualità, ci sia impossibile aumentare il quantitativo previsto dall'accordo. Tuttavia l'alluminio di seconda scelta viene considerato come un'offerta supplementare. Vi terre­mo informato nei prossimi due mesi del nuovo elenco delle con­segne per ottobre, novembre e dicembre. Nello stesso tempo cerche­remo di informarvi anche per le consegne per il resto dell'anno ufficiale.

 

16 giugno 1943

 

 

 

— 27 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ho dato disposizioni affinché riceviate nel restante periodo del 1943 il seguente numero di aerei supplementari, a parte quanto stabilito nel nuovo accordo:

78 bombardieri B-25

600 caccia P-40N

 

Non disponiamo di caccia più manovrabili del tipo P-40N, che è stato usato nei recenti combattimenti in Tunisia con eccel­lenti risultati. Questo aereo ha dato prova di essere la nostra mi­gliore protezione contro i bombardieri in picchiata. Si è rivelato inoltre molto utile come copertura durante gli attacchi a bassa quota del tipo P-39.

 

In novembre saremo in grado di fornirvi l'ordine di consegna per l'ultima metà dell'anno

ufficiale, dato che allora saremo in possesso di nuovi dati sulla situazione aerea.

 

16 giugno 1943

 

 

 

— 28 —

Personale e segreto dal Presidente a Stalin

 

Ricevuto il 20 giugno 1943

 

Sono completamente d'accordo con quanto vi ha telegrafato il Primo ministro. Vi prego di credere che si sta facendo tutto quello che è possibile fare.

 

Confido che comprenderete e terrete conto che la situazione della flotta è ancora difficile. Tuttavia, siamo incoraggiati dai pro­gressi ottenuti dalla nostra azione anti-sommergibili nel corso dei due ultimi mesi. Si è raggiunto un netto vantaggio come flotta di­sponibile.

 

Ho tardato qualche giorno a rispondervi poiché ero assente al momento in cui giunse il vostro telegramma.

 

 

 

— 29 —

Al Maresciallo Joseph V. Stalin, comandante in capo delle Forze armate

dell'Unione Sovietica - Cremlino, Mosca

 

Ricevuto il 22 giugno 1943

 

Saranno domani due anni da quando i caporioni nazisti, se­guendo la loro consueta doppiezza, scatenarono a tradimento l'at­tacco brutale all'Unione Sovietica. Aggiunsero così alla lista cre­scente dei loro nemici le poderose forze dell'Unione Sovietica.

 

Questi capi nazisti avevano sottovalutato la misura nella quale il popolo e il governo sovietico avevano sviluppato la loro po­tenza militare per difendere il loro Paese, né avevano tenuto de­bitamente conto della fermezza e del valore del popolo sovietico, dimostrati negli ultimi due anni. Tutti i popoli amanti della li­bertà hanno guardato con crescente ammirazione alle storiche imprese delle Forze Armate sovietiche e ai sacrifici quasi incredi­bili che compie il popolo russo.

La potenza crescente di tutte le forze delle Nazioni Unite, impiegate contro il nemico comune, dimo­stra lo spirito di unità e di sacrificio necessario per ottenere la vit­toria definitiva. Questo stesso spirito, ne sono certo, ci animerà nell’affrontare i gravi compiti della pace, che la vittoria porterà al mondo.

Franklin D. Roosevelt

 

 

 

— 30 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Vi accludo il testo della mia risposta al messaggio inviatomi dal signor Churchill, e sul quale vi siete dichiarato d'accordo nel messaggio consegnatomi dal signor Standley il 20 giugno.

 

24 giugno 1943

 

Allegato:

Messaggio personale e segreto dal Primo ministro J. V. Stalin

al Primo ministro, signor W. Churchill

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 19 giugno.

 

Capisco perfettamente la difficoltà di organizzare un'invasione anglo-americana dell'Europa occidentale e, in particolare, di tra­sferire le truppe attraverso la Manica. Tale difficoltà appare evi­dente anche dalle vostre comunicazioni.

 

Dai vostri messaggi dell'anno scorso e di questo, ho avuto l'impressione che voi e il Presidente vi rendevate pienamente conto delle difficoltà di organizzare una tale operazione, e vi stavate preparando all'invasione adeguatamente, tenendo presenti gli ostacoli e il necessario impiego di uomini e di mezzi. Già l'anno scorso mi avevate detto che sarebbe stata effettuata nel 1943 un'invasione su larga scala dell'Europa da parte delle truppe anglo-americane.

 

Nel promemoria consegnato il 10 giugno 1942 a V. M. Molotov, scrivevate:

 

« Infine, e questa è la cosa più importante, stiamo concentrando i nostri maggiori sforzi per preparare e organizzare nel 1943 un'invasione su larga scala del continente europeo da parte delle truppe anglo-americane. Noi non fissiamo un limite alla portata e agli obiettivi di questa operazione, che verrà condotta in un primo tempo con l'impiego di più di un milione di uomini, bri­tannici e americani, e di una forza aerea di potenza adeguata.»

 

Al principio di quest'anno mi avete comunicato due volte, a nome vostro e del Presidente, le decisioni riguardanti l'invasione anglo-americana dell'Europa occidentale, volta a « distogliere in­genti forze tedesche di terra e di cielo dal fronte russo ». Voi vi eravate imposti il compito di piegare la Germania già nel 1943, e avevate fissato il mese di settembre come ultima data per l'in­vasione.

 

Nel vostro messaggio del 26 gennaio scrivevate:

 

« Abbiamo avuto dei colloqui con i nostri consulenti militari, e abbiamo deciso le operazioni che intraprenderanno le forze ame­ricane e britanniche nei primi nove mesi del 1943. Desideriamo in­formarvi sulle nostre intenzioni immediate. Riteniamo che queste operazioni, insieme con la vostra poderosa offensiva, riusciranno certamente a piegare la Germania nel corso del 1943 ».

 

Nel messaggio successivo, ricevuto da me il 12 febbraio, scri­vevate, specificando la data dell'invasione dell'Europa occidentale, decisa da voi e dal Presidente:

 

« Stiamo anche effettuando i preparativi, sino al limite delle nostre risorse, di un'operazione per forzare la Manica in agosto, alla quale parteciperanno unità britanniche e americane. I fattori, da cui dipende anche questa operazione, sono la disponibilità di navi e mezzi da sbarco. Se l'operazione verrà rimandata a causa delle condizioni meteorologiche o per altre ragioni, verrà prepa­rata con maggiori forze per settembre ».

 

Nel febbraio scorso, quando mi scrivevate circa questi piani e circa la data prevista per l'invasione dell'Europa occidentale, le difficoltà relative a questa operazione erano maggiori che non ades­so. Da allora i tedeschi hanno subito più di una sconfitta: sono sta­ti ricacciati dalle nostre truppe nel sud, dove hanno subito note­voli perdite; sono stati battuti e scacciati dal Nord-Africa dalle truppe anglo-americane; nella lotta sottomarina si sono trovati in una posizione peggiore che mai, mentre è aumentata la superio­rità anglo-americana; è anche noto che gli inglesi e gli americani hanno raggiunto una superiorità nel cielo dell'Europa e che la flotta mercantile e da guerra hanno incrementato il loro tonnel­laggio.

 

Da tutto ciò ne consegue che le condizioni per aprire un se­condo fronte nell'Europa occidentale nel 1943, non solo non sono peggiorate, ma al contrario, sono migliorate in misura notevole.

 

Stando cos í le cose, il governo sovietico non poteva supporre che il governo britannico e quello americano modificassero la deci­sione di invadere l'Europa occidentale, che venne adottata ai primi dell'anno. In effetti, il governo sovietico aveva motivo di ritenere che le decisioni anglo-americane sarebbero state attuate, che si stava preparando una adeguata organizzazione e che il secondo fronte nell'Europa occidentale sarebbe stato aperto nel 1943.

 

Questa è la ragione per la quale, quando voi ora scrivete che « non sarebbe di nessun aiuto per la Russia se noi impegnassimo un centinaio di migliaia di uomini in un disastroso attacco attra­verso la Manica », non posso che ricordarvi quanto segue: prima di tutto il vostro promemoria del giugno 1942, nel quale dichiara­vate che si stava preparando un'invasione non con l'impiego di centomila uomini, ma con l'impiego di forze anglo-americane che superavano il milione di uomini all'inizio dell'operazione; in se­condo luogo il vostro messaggio di febbraio, nel quale accen­navate a imponenti misure preparatorie all'invasione dell'Europa occidentale nell'agosto o settembre 1943, che, apparentemente, presupponevano un'operazione con l'impiego non di centomila uomini, ma di una forza adeguata.

 

Così che, quando voi ora dichiarate: « non riesco a capire in che modo una disfatta britannica e una carneficina possano aiu­tare gli eserciti sovietici », è chiaro che una dichiarazione di que­sto genere in relazione all'Unione Sovietica risulta assolutamente senza fondamento ed è in contrasto con le vostre precedenti deci­sioni, a cui ho accennato più sopra, relative alle vaste e impor­tanti misure anglo-americane volte a organizzare un'invasione du­rante il corso dell'anno, e dalle quali dipende il buon esito delle operazioni.

 

Non mi dilungherò sul fatto che questa importante decisione, che modifica le precedenti decisioni da voi adottate per l'invasione dell'Europa occidentale, fu raggiunta da voi e dal Presidente sen­za che vi fosse una partecipazione sovietica né che fossero stati invitati dei rappresentanti sovietici alla Conferenza di Washington, sebbene voi non ignoriate il ruolo che l'Unione Sovietica ha nella guerra contro la Germania e l'interesse notevole che la Russia ha nel problema dell'apertura di un secondo fronte.

 

Non occorre dire che il governo sovietico non può tollerare questa indifferenza verso gli interessi sovietici nella guerra contro il nemico comune.

 

Voi dite di « comprendere perfettamente » la mia delusione. Devo dirvi che qui si tratta non solo

della delusione del governo sovietico, ma si tratta di conservare la sua fiducia negli Alleati, fiducia che viene messa a dura prova. Non bisogna dimenticare che si tratta di salvare milioni di vite umane nei territori occu­pati dell'Europa occidentale e della Russia, di cercare di ridurre gli enormi sacrifici a cui sono costretti gli eserciti sovietici, rispet­to ai quali i sacrifici degli eserciti anglo-americani sono insigni­ficanti.

 

24 giugno 1943

 

 

 

31 —

Al signor Franklin D. Roosevelt,

presidente degli Stati Uniti d'America - Washington

 

Spedito il 26 giugno 1943

 

Vi ringrazio per le vostre lodi per la fermezza e il valore di­mostrati dalle Forze Armate e dal popolo sovietico contro gli invasori nazisti.

 

Dopo due anni di lotta dell'Unione Sovietica contro la Germa­nia di Hitler e i suoi vassalli, e dopo i fieri colpi assestati dagli Alleati agli italo-tedeschi nel Nord-Africa, si è arrivati a creare le condizioni adatte per la sconfitta definitiva del nemico comune.

 

Non dubito che quanto prima sferreremo da oriente e da oc­cidente i nostri attacchi combinati al nemico, tanto prima otter­remo la vittoria.

T. Stalin

 

 

 

— 32 —

Segreto e personale da Roosevelt a Stalin

 

In seguito allo sfortunato affondamento di una delle vostre navi nel Pacifico settentrionale, e del quale sono profondamente addo­lorato, ho dato disposizioni affinché in futuro vengano prese tutte le precauzioni possibili.

 

Sebbene non sia in possesso di notizie dettagliate, penso di potermi certamente congratulare con voi per il meraviglioso com­portamento delle vostre truppe nella lotta contro l'offensiva tede­sca a Kursk.

 

Spero di avere presto vostre notizie circa l'altra questione, che ritengo sia ancora di grande importanza per voi e per me.

 

 

 

— 33 —

Da Roosevelt a Stalin

 

Durante un mese di poderosa lotta, le vostre truppe, con la loro abilità, il loro coraggio, i loro sacrifici e con uno sforzo, in­cessante, hanno non solo fermato l'offensiva tedesca, da tempo pre­parata, ma hanno anche lanciato una controffensiva coronata da successo e che avrà importanti conseguenze.

 

Vi invio le più sincere congratulazioni per l'Armata Rossa, per il popolo sovietico e per voi in occasione della grande vittoria di Orel.

 

L'Unione Sovietica può andare giustamente orgogliosa dell’eroismo dei suoi soldati.

 

6 agosto 1943

 

 

 

— 34 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Ora che sono tornato dal fronte, posso rispondere al vostro ultimo messaggio del 16 luglio. Sono certo che, vi renderete conto della nostra posizione militare e capirete il ritardo.

 

Contrariamente alle nostre previsioni, i tedeschi hanno sfer­rato l'offensiva in luglio invece che in giugno, e attualmente i combattimenti sul fronte sovietico-tedesco sono in pieno svolgi­mento. Come sapete, le truppe sovietiche hanno respinto l'offensiva di luglio degli hitleriani, sono passate al contrattacco occupando Orel e Belgorod, e stanno esercitando tuttora una forte pressione sul nemico.

 

È chiaro che nella presente situazione cruciale sul fronte so­vietico-tedesco, il Comando sovietico deve sopportare grandi sforzi ed esercitare la massima vigilanza verso le attività del nemico. Per questa ragione anch'io sono obbligato a mettere da parte tutti gli altri problemi e tutti gli altri doveri, in certa misura, tranne quello fondamentale di dirigere il fronte. Devo recarmi più frequente­mente nei vari settori e subordinare tutte le altre cose agli impegni del fronte.

 

Spero capirete che in queste circostanze non posso partire per un lungo viaggio e che non sarò in grado, sfortunatamente, né in estate né in autunno, di poter mantenere la promessa fattavi tra­mite il signor Davies.

 

Sono molto spiacente di tutto questo, ma come sapete le circo­stanze sono più forti degli uomini, e noi dobbiamo piegarci al loro volere.

 

Considero molto opportuno che dei rappresentanti responsabili dei nostri due Paesi si incontrino. Data l'attuale situazione mili­tare, l'incontro potrebbe avere luogo sia ad Astrakhan che ad Arcangelo. Se ciò non vi andasse bene personalmente, potreste in­viare una persona dotata di pieni poteri, e che goda della vostra fiducia, in una di queste due città. Se accetterete questa proposta, dovremo prima di tutto specificare quali problemi dovranno essere discussi alla conferenza, e formulare proposte relative.

 

Come avevo già specificato al signor Davies, non ho obiezioni da muovere alla partecipazione del signor Churchill, trasformando così la stessa da una conferenza a due a una conferenza a tre. Io sono sempre di quest'avviso, a patto che voi non abbiate obie­zioni al riguardo.

 

Colgo l'occasione per congratularmi con voi e con le forze an­glo-americane per il brillante successo conseguito in Sicilia, che ha portato alla caduta di Mussolini e della sua banda.

 

Vi ringrazio per le vostre congratulazioni all'Armata Rossa e al popolo sovietico in occasione del loro successo a Orel.

 

8 agosto 1943

 

 

 

— 35 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 6 settembre 1943

 

Sia il Primo ministro che io siamo dell'opinione che si debba effettuare un incontro politico-militare al livello dei rappresentanti degli Esteri.

 

Ritengo che questo incontro si dovrebbe tenere il più presto possibile. Forse il 25 settembre sarebbe una data opportuna. Quale è la vostra opinione?

 

Il Primo ministro ha suggerito Londra o qualche altra loca­lità in Inghilterra, e io sarei d'accordo nell'inviare un mio rap­presentante in qualcuna di queste località se anche voi pensate che sia la cosa migliore. Sono propenso, tuttavia, a considerare una zona più appartata dove l'incontro sarebbe meno distur­bato dai giornalisti. Forse Casablanca o Tunisi, e io non ho niente da obiettare per quanto riguarda la Sicilia, tranne che le comu­nicazioni con quest'ultima sono piú problematiche. I rappresen­tanti politici dovrebbero naturalmente riferire ai rispettivi governi, dato che io non penso che si possa dar loro pieni poteri. Essi potrebbero essere consigliati sulla situazione bellica da uno o due esperti militari, sebbene io non desideri che l'incontro si sviluppi, a un certo punto, fino a diventare una conferenza su vasta scala di capi di Stato Maggiore.

 

Se parteciperanno il signor Molotov e il signor Eden io desi­dererei inviare il signor Hull, ma nello stesso tempo non vorrei che il signor Hull intraprendesse un viaggio così lungo: man­derei perciò il signor Welles, sottosegretario di Stato. Il signor Harriman parteciperebbe all'incontro, poiché conosce molto bene i problemi relativi alle comunicazioni marittime e agli affari commerciali. Cercherò di inviare qualcuno del mio Stato Mag­giore come consigliere militare. Egli resterebbe in continuo con­tatto con i lavori dello Stato Maggiore congiunto.

 

Permettetemi di congratularmi ancora con voi per la tenacia e il valore dei vostri eserciti.

È davvero un'azione magnifica.

 

Sebbene questa conferenza futura sia una cosa ottima, tuttavia spero che voi, il signor Churchill e io ci si possa incontrare il più presto possibile. Io, personalmente, potrei combinare di parteci­pare all'incontro in un luogo distante come il Nord-Africa, tra il 15 novembre e il 15 dicembre. Sono certo che comprenderete che io non posso, secondo quanto stabilisce la nostra Costituzione, assentarmi per più di venti giorni da Washington, poiché nessuno può firmare per me durante la mia assenza.

 

Perché, in relazione con le attuali sedute della Commissione incaricata di risolvere le questioni con gli italiani, non inviate in Sicilia un ufficiale al quartier generale del generale Eisenhower? Egli potrebbe unirsi con i britannici e con gli americani che stanno attualmente lavorando intorno a questo problema.

 

Per quanto mi riguarda, non vi sono obiezioni a che si aggiun­ga un membro francese alla Commissione, dato che stiamo termi­nando di equipaggiare dieci o undici loro divisioni nel Nord-Africa. Tuttavia non sarebbe saggio permettere ai francesi di par­tecipare alle discussioni relative all'occupazione militare dell'Italia. Se gli italiani adempiranno le condizioni di resa, che hanno già firmato, spero che essi appoggeranno sinceramente le truppe d'oc­cupazione. Oltre a ciò, gli italiani non amano per niente i francesi, e se noi permetteremo ai francesi di partecipare alle discussioni sull'occupazione, i civili e i militari italiani se ne sen­tirebbero molto offesi.

 

In seguito potremo discutere il problema di una conferenza con i greci e gli jugoslavi.

 

 

 

— 36 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Ho ricevuto il 6 settembre il vostro messaggio riguardante nu­merose importanti questioni.

 

1. Sono ancora del parere che il problema più, urgente sia quello di organizzare una commissione politico-militare delle tre Potenze, che potrebbe inizialmente funzionare in Sicilia o in Algeria. L'invio di un ufficiale sovietico presso il quartier generale di Eisenhower non può assolutamente sostituire la Commissione politico-militare, la quale occorre che diriga sul posto le trattative con l'Italia e con i governi delle altre nazioni che si staccheranno dalla Germania. È passato già molto tempo senza che si sia arri­vati ad alcun progresso.

 

Per quanto riguarda la partecipazione della Francia alla Com­missione, ho già espresso la mia opinione al riguardo.

 

Tuttavia se avete dei dubbi, potremo naturalmente discutere la questione anche dopo la creazione

della Commissione delle tre Potenze.

 

2. La data proposta dal Primo ministro per l'incontro dei no­stri tre rappresentanti, cioè ai primi di ottobre, sarebbe accettabile. Per quanto riguarda il luogo dell'incontro, propongo Mosca. Per quella data i tre Governi potrebbero raggiungere un accordo sul tipo degli argomenti da discutere, come pure sulle proposte da presentare, senza di che la conferenza non potrà dare i risultati che i nostri Governi aspettano.

 

3. Circa un incontro personale tra di noi con la partecipazione del signor Churchill, ho anch'io desiderio di realizzarlo al più presto. La data che voi proponete è di mio gradimento. Sarebbe opportuno designare e un Paese nel quale siano rappresentate le nostre tre nazioni, come per esempio l'Iran. Tuttavia vorrei ag­giungere che occorrerà stabilire la data dell'incontro tenendo pre­sente la situazione sul fronte sovietico-tedesco, dove sono impe­gnate da ambedue le parti più di cinquecento divisioni, e dove si richiede un controllo quotidiano da parte del Comando supremo russo.

 

4. Vi ringrazio per le vostre congratulazioni in occasione delle vittorie dell'esercito sovietico. Colgo l'occasione per congratular­mi con voi e con le forze anglo-americane per i loro recenti bril­lanti successi ottenuti in Italia.

 

8 settembre 1943

 

 

 

— 37 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto l’11settembre 1943

 

Vi ringrazio per il vostro messaggio, che ho ricevuto oggi.

 

Sono d'accordo con voi sulla necessità di creare immediata­mente la commissione politico-militare, ma ritengo che l'Algeria sarebbe meglio della Sicilia, non fosse altro che per le comuni­cazioni, e perciò propongo che essi si incontrino in Algeria martedì 21 settembre. Saranno date ai rappresentanti informazioni esaurienti per quanto riguarda il progresso delle trattative attuali e future, ma comunque essi dovranno disporre di pieni poteri. Naturalmente, prima delle decisioni definitive, si dovrà richiedere l'autorizzazione ai rispettivi Governi.

 

Desidero molto che un rappresentante francese partecipi alla commissione. Per tutti noi è di grande importanza che le deli­berazioni della commissione avvengano con la massima segretezza.

 

Circa l'incontro dei nostri tre rappresentanti accetto con pia­cere che l'incontro si tenga a Mosca ai primi di ottobre, per esem­pio lunedì 4. Fra due o tre giorni vi invierò un elenco non uffi­ciale degli argomenti da discutere, ma ritengo che i tre membri, dopo essersi conosciuti, potranno liberamente trattare qualunque altro problema che possa presentarsi.

 

Sono lieto che voi siate disposto ad accettare la terza proposta, e ritengo che la data della fine di novembre vada bene. Com­prendo perfettamente che le vicende belliche possano modificare la situazione per voi o per il signor Churchill o per me stesso. Nel frattempo possiamo procedere su questa base. Personalmente ho solo qualche dubbio riguardo alla località, ma solo perché essa si trova più lontana da Washington di quanto non pensassi. Il mio Congresso terrà una sessione per quella data e secondo la Costituzione io dovrò prendere delle decisioni legislative nel giro di dieci giorni. In altre parole dovrò ricevere i documenti e resti­tuirli al Congresso entro dieci giorni, ma Teheran rende ciò ri­schioso se le condizioni del tempo per volare sono avverse. Se la rotta delle Azzorre non è possibile, dovremo servirci della rotta del Brasile attraverso l'Oceano Atlantico meridionale. Per queste ragioni spero che voi possiate prendere in considerazione qualche località dell'Egitto, che è anche uno Stato neutrale e dove si può organizzare tutto convenientemente.

 

Spero sinceramente che riusciremo a ottenere dei progressi.

 

 

 

 

— 38 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Devo purtroppo ritornare sull'argomento dell'incontro dei mi­nistri degli Esteri, ma dopo un ulteriore esame della questione, considero che il segretario di Stato Hull debba partecipare perso­nalmente all'incontro con il signor Molotov e il signor Eden.

 

Per ragioni di salute, il signor Hull considera con difficoltà un viaggio cosí lungo come quello per recarsi a Mosca. Sarebbe possi­bile tenere la conferenza in Inghilterra? Ritengo che sarebbe nell’interesse di tutti noi che il signor Hull partecipasse personal­mente alla conferenza.

 

Sono sicuro che gli inglesi saranno disposti ad accettare que­sto cambiamento. Si potrebbe stabilire per il 15 ottobre la data dell'inizio delle sessioni?

 

27 settembre 1943

 

 

 

— 39 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Ho ricevuto oggi il vostro messaggio del 27 settembre.

 

Condivido il vostro parere circa l'opportunità di una parteci­pazione personale del signor Hull alla prossima conferenza dei rappresentanti dei tre Governi.

 

Nello stesso tempo devo richiamare la vostra attenzione sulle grandi difficoltà che sorgerebbero qualora si decidesse di mutare la decisione, già concordata, di tenere la conferenza a Mosca. Se, come ora voi proponete, la conferenza non si terrà a Mosca, ma in Inghilterra, V. M. Molotov, che ritengo debba partecipare come rap­presentante sovietico alla Conferenza delle tre Potenze, non potrà farne parte. Siccome A. Y. Vyisinskij, che è il suo primo sosti­tuto per il Commissariato del Popolo per gli Affari Esteri, dovrà, come sapete, partire per l'Algeria tra breve, Molotov non sarà in grado di lasciare la Russia, almeno nell'immediato futuro.

 

Inoltre, come sapete, la stampa britannica e americana da tem­po annuncia che il prossimo incontro dovrà tenersi a Mosca, e un cambiamento nel programma darebbe adito a spiacevoli commenti.

 

Non ho obiezioni contro la data del 15 ottobre, fissata per l'in­contro. È da presumersi che per quella data i tre Governi abbiano raggiunto un accordo definitivo sull'ordine del giorno della con­ferenza.

 

28 settembre 1943

 

 

 

— 40 —

Personale e segreto dal presidente Roosevelt al maresciallo Stalin

 

Il Primo ministro della Gran Bretagna e io siamo d'accordo nell'accettare la proposta del generale Eisenhower, secondo la quale il documento delle condizioni definitive di resa, dopo la fir­ma da parte del governo italiano, non deve divenire di pubblico dominio se non quando sarà opportuno.

 

28 settembre 1943

 

 

 

— 41 —

Personale e segreto dal presidente Roosevelt al maresciallo Stalin

 

Il comandante supremo alleato nel Mediterraneo, Eisenhower, ha raccomandato di apportare le seguenti modifiche al Documento di Resa dell'Italia.

 

Cambiare la denominazione in Condizioni integrative dell'armi­stizio con l'Italia. Cambiare l'ultima frase della parte introduttiva nel seguente modo: « e sono state accettate senza condizioni dal maresciallo Pietro Badoglio, capo del governo italiano ». Elimina­re le dichiarazioni di resa incondizionata nel paragrafo 1.

 

Il generale e tutti i suoi Comandanti superiori sono d'accordo nel raccomandare questo punto come altamente vantaggioso per il nostro progresso nello sgominare le forze tedesche in Italia, poi­ché favorirà il passaggio dell'esercito italiano, della marina e della popolazione civile dalla nostra parte.

 

Eisenhower richiede con urgenza che fino a che non si prenda una decisione circa queste proposte, si mantenga la segretezza sulle condizioni del documento di resa poiché tale segretezza è « assolutamente necessaria per il nostro successo in Italia ».

 

Spero che queste proposte del generale Eisenhower vengano approvate dalle Potenze alleate, dato che sono molto vantaggiose per noi dal punto di vista militare e non possono recarci alcun danno.

 

Si richiede che comunichiate la vostra approvazione telegra­ficamente il più presto possibile.

 

1° ottobre 1943

 

 

 

— 42 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Non ho obiezioni contro l'approvazione vostra e del Primo ministro britannico per la proposta del generale Eisenhower secondo la quale il documento definitivo di resa venga tenuto segreto dopo la firma del governo italiano e che per il momento non venga pubblicato.

 

2 ottobre 1943

 

 

 

— 43 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ho ricevuto il vostro telegramma: la nostra delegazione si tro­verà a Mosca per il 15 ottobre. Sebbene io non consideri che que­sta conferenza debba pianificare o raccomandare una determinata strategia militare, non ho obiezioni contro un più ampio scambio di vedute sulla vostra proposta riguardante l'occupazione della Francia, e anzi l'accetto di buon grado.

 

Il generale Deane, che diverrà membro della nostra Missione, verrà tenuto pienamente al corrente dei nostri piani e intenzioni.

 

Sono d'accordo che questa debba essere una Conferenza delle tre Potenze e che qualsiasi discussione sulle nostre proposte debba essere limitata esclusivamente alle future intenzioni e piani di queste tre Potenze. Ciò non escluderebbe tuttavia una più ampia partecipazione in un periodo successivo e in circostanza che siano di gradimento per i nostri tre Governi.

 

Sono certo che raggiungeremo un accordo circa le importanti decisioni che dovremo definitivamente adottare. In questo modo questa Conferenza preliminare servirà per saggiare il terreno, e se sorgeranno delle difficoltà durante l'incontro dei nostri mini­stri degli Esteri, ho grande speranza che esse potranno essere su­perate quando voi, il signor Churchill e io ci incontreremo.

 

Sembra che gli eserciti americano e britannico entreranno a Roma nelle prossime settimane.

 

4 ottobre 1943

 

 

 

— 44 —

Messaggio personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 1° ottobre solo oggi, 5 ot­tobre. Non ho obiezioni da fare ai cambiamenti da voi proposti nel Documento di Resa dell'Italia.

 

5 ottobre 1943

 

 

 

— 45 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 4 ottobre.

 

Per quanto riguarda le questioni militari, cioè le misure anglo-americane per abbreviare la guerra, voi conoscete già il punto di vista del governo sovietico dal mio precedente messaggio. È ancora mia speranza che a questo riguardo sarà utile una conferenza preliminare delle tre Potenze, che sgombrerà il terreno per ulteriori importanti decisioni.

 

Se vi ho ben compreso, la Conferenza di Mosca si limiterà a una decisione di problemi riguardanti solamente i nostri tre Paesi: di conseguenza si può considerare che non sarà posta all'ordine del giorno una dichiarazione delle quattro Potenze.

 

I nostri rappresentanti dovrebbero fare del loro meglio per superare le difficoltà che possano sorgere nel loro lavoro. Circa le decisioni, esse potranno naturalmente essere prese solamente dai nostri Governi: spero che ciò avvenga quando voi, il signor Chur­chill e io ci incontreremo personalmente.

 

Auguro agli eserciti americano e britannico di realizzare con successo la loro missione e di entrare in Roma. Sarà questo un altro colpo per Mussolini e Hitler.

 

6 ottobre 1943

 

 

 

— 46 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 13 ottobre 1943

 

Badoglio dichiarerà la guerra alla Germania il 13 ottobre.

 

Le Forze Armate Alleate si sono assicurate la possibilità di com­piere operazioni navali e aeree nelle Azzorre. Questa misura si basa su un vecchio trattato.

 

12 ottobre 1943

 

 

 

— 47 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 13 ottobre. Vi ringrazio per le notizie. Vi auguro molti successi per le Forze Armate degli Stati Uniti d'America e della Gran Bretagna.

 

14 ottobre 1943

 

 

 

— 48 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Il segretario di Stato e il suo seguito sono felicemente in viag­gio per Mosca, ma dubito che essi possano arrivare prima del 17. Vi terrò informato al riguardo.

 

Sono molto preoccupato circa la sede dell'altro incontro, ma di questo problema vi parlerò in un altro messaggio.

 

14 ottobre 1943

 

 

 

— 49 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Il problema del mio viaggio alla località da voi suggerita è così vivo, che mi sembra di dovervi dire francamente che, a causa della Costituzione, non posso correre questo rischio.

 

Il Congresso sarà in sessione. Dovrò deliberare su nuove leggi e risoluzioni e dovrò restituirle al Congresso nel termine di dieci giorni dalla data di ricevimento. Questo non può essere fatto né per via radio né telegraficamente. La località da voi proposta è così distante che non vi è garanzia che queste difficoltà possano essere superate. La possibilità di un ritardo dei voli attraverso le montagne, verso occidente o verso oriente, è reale. Sappiamo per esperienza che gli aerei possono avere spesso un ritardo di tre o quattro giorni in ambedue le direzioni. Non credo che nessuno di noi abbia bisogno dei servizi diplomatici, dato che ciascuno di­sporrà di un personale adeguato e di collaboratori tecnici. Vorrei avanzare perciò qualche altra proposta, e spero che voi possiate prenderla in considerazione o proporre qualche altra località dove io possa essere sicuro di adempiere i miei obblighi costituzionali.

 

Sotto molti aspetti andrebbe bene il Cairo, io so che esiste un albergo e alcune ville fuori città vicino alle Piramidi, che po­trebbero venire completamente . isolate. All'Asmara, l'ex-capitale dell'Eritrea Italiana, si dice vi siano magnifici edifici e un aeropor­to utilizzabile tutto l'anno.

 

Vi è inoltre la possibilità di incontrarsi in qualche porto del Mediterraneo orientale, disponendo ognuno di noi di una nave. Se questa idea vi sembra accettabile, potremmo facilmente mettervi a disposizione una nave, per voi e per il vostro seguito, in modo che possiate essere completamente indipendente e nello stesso tempo ri­manere in contatto permanente con il vostro fronte.

 

Un'altra proposta è per i dintorni di Bagdad, dove potremmo disporre di tre confortevoli campi con relative scorte russe, britan­niche e americane. Mi sembra che valga la pena di considerare quest'ultima idea.

 

Ritengo che in ogni caso si debba assolutamente escludere la stampa, e che si debba circondare il luogo con una cintura di si­curezza, in modo da non essere disturbati in alcun modo. Che cosa vi sembra del 20 o 25 novembre come data dell'incontro?

 

Attribuisco grandissima importanza alle conversazioni personali e dirette che voi, il signor Churchill e io avremo, dato che da esse dipendono le speranze del mondo futuro. La vostra continua ini­ziativa lungo tutto il fronte ci è di grande conforto.

 

14 ottobre 1943

 

 

 

— 50 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 14 ottobre. Vi ringrazio per le notizie relative al segretario di Stato e al suo seguito, che si trovano in viaggio. Spero che essi arriveranno presto felicemente a Mosca.

 

Circa l’argomento trattato nel vostro secondo messaggio, vi invierò una risposta dopo essermi consultato con i miei colleghi di governo.

 

17 ottobre 1943

 

 

 

— 51 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Riguardo alla nota del signor Molotov all'Incaricato d'Affari degli Stati Uniti del 14 ottobre, e finché non vi siano malintesi circa la rappresentanza alla commissione politico-militare, ritengo di dover chiarire, che, come vi comunicavo nel mio telegramma del 5 settembre, la rappresentanza francese dovrà partecipare solo alle questioni che non siano relative all'occupazione dell'Italia, e che verranno stabilite dai tre Governi che hanno creato la Com­missione in base agli argomenti che essi riterranno interessino di­rettamente la Francia.

 

Ritengo che sotto questo aspetto alla rappresentanza francese debba corrispondere, come avevo suggerito nel mio messaggio del 13 ottobre, quanto è stato accordato ai Governi della Cina, Brasile, Grecia e Jugoslavia, o a qualsiasi altro Governo che venga invitato a partecipare di mutuo accordo.

 

17 ottobre 1943

 

 

 

— 52 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Riguardo alla sede dell'incontro dei tre capi di Governo, vorrei comunicarvi quanto segue.

Purtroppo non posso ritenere adatta nessuna delle località da voi proposte in luogo di Teheran. Non si tratta di una questione di sicurezza, dato che questo non mi preoccupa.

 

Nel corso delle operazioni delle truppe sovietiche in estate e in autunno di quest'anno, è risultato evidente che le nostre forze saranno in grado di continuare l'offensiva contro l'esercito tedesco, e che la campagna d'estate verrà così prolungata nell'inverno. I miei colleghi ritengono che le operazioni richiedono una guida quotidiana del Comando supremo, come pure il mio contatto per­sonale con il Comando. A Teheran, queste condizioni possono venire soddisfatte dalle comunicazioni dirette telefoniche o telegrafiche con Mosca, mentre non è così nelle altre località. Per questa ragione, i miei colleghi insistono su Teheran.

 

Sono d'accordo con voi che la stampa venga esclusa. Condivido anche la vostra proposta di fissare, come possibile date per l'incon­tro, il 20 o il 25 novembre.

 

Il signor Hull è arrivato felicemente a Mosca, e confido che la sua presenza alla Conferenza delle tre Potenze sarà di grande utilità.

 

19 ottobre 1943

 

 

— 53 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 17 ottobre. Non ho obie­zioni da muovere alla vostra proposta riguardante i poteri da accordare alla rappresentanza francese nella Commissione Alleata politico-militare.

 

21 ottobre 1943

 

 

 

— 54 —

Personale e segreto per il maresciallo Stalin

 

Ricevuto il 25 ottobre 1943

 

Ho ricevuto il vostro messaggio, riguardante il nostro incontro, oggi, 21 ottobre. Sono molto deluso.

 

Capisco bene le ragioni di una guida quotidiana da parte del Comando supremo e dei vostri contatti personali con il Comando, ciò che è la ragione di così brillanti risultati. Vi prego di volere accettare la mia assicurazione su questo punto.

 

Tutto ciò è della più grande importanza, ma desidero che vi rendiate conto che esistono altri punti di vitale importanza che, secondo il governo costituzionale americano, sono i miei indero­gabili doveri. Io non posso cambiarli. Secondo la nostra Costi­tuzione, gli atti legislativi devono venir approvati dal Presidente entro dieci giorni dalla ratifica. In altri termini, il Presidente deve ricevere i documenti originali e rimandarli al Congresso entro dieci giorni, con la sua approvazione o il suo veto. Come vi ho già detto in precedenza non posso fare ciò per telegrafo o per radio.

 

La difficoltà a Teheran è semplicemente questa: le montagne che circondano la città spesso impediscono le comunicazioni aeree per alcuni giorni. Il rischio di un ritardo è duplice: sia per l'aereo che reca i documenti da Washington, che per quello che li riporta al Congresso. Devo purtroppo dire che, come capo dello Stato, non posso recarmi in una località che mi renda impossibile adem­piere i miei doveri costituzionali.

 

Posso assumermi il rischio connesso con l'invio dei documenti se mi sarà possibile organizzare un sistema di turni di volo fino alla zona del golfo Persico. Non posso, in tutti i casi, affrontare i ritardi dei voli attraverso le montagne che portano alla valle di Teheran. I membri del mio gabinetto e i dirigenti degli organi legislativi sono completamente d'accordo con me su questo punto.

 

Si può tuttavia avanzare un'altra proposta pratica. Potremo re­carci tutti e tre a Basra, dove saremo completamente protetti in tre campi, attrezzati e difesi dalle nostre rispettive truppe. Voi potreste stabilire, come sapete, una speciale linea telefonica, da voi controllata, tra Basra e Teheran, dove verrebbe collegata con la vostra linea fino in Russia. Potreste cos í soddisfare le vostre esi­genze per mezzo di un simile servizio diretto, e per aereo sareste solamente poco più distante dalla Russia che a Teheran.

 

Non tengo minimamente conto del fatto che dovrei viaggiare dagli Stati Uniti fino a circa 600 miglia dal territorio russo.

 

Devo attenermi a una forma costituzionale di governo che esi­ste da più di centocinquant'anni. Se non fosse per questo fatto, sarei lieto di percorrere dieci volte questa distanza per incontrarmi con voi.

 

Il vostro dovere verso il vostro popolo di proseguire nella di­struzione del nostro comune nemico è grande, ma vi prego di non dimenticare il mio grave dovere verso il governo americano e verso l'enorme sforzo bellico degli Stati Uniti.

 

Considero l'incontro fra noi tre della massima importanza, non solo per i nostri popoli, oggi, ma anche per assicurare un mon­do pacifico alle generazioni future., Di questo avevo già parlato con voi.

 

Le generazioni future considererebbero una tragedia il fatto che poche centinaia di miglia abbiano impedito a voi, al signor Churchill e a me di incontrarsi.

 

Ci tengo a ripetere che se non fosse per le circostanze che me lo impediscono, e sulle quali non posso influire, mi recherei vo­lentieri a Teheran.

 

Riguardo al problema delle vostre comunicazioni, potrei sug­gerire Basra?

 

Se questa proposta non è di vostro gradimento, posso sperare che possiate riprendere in esame Bagdad o l'Asmara, o persino Ankara? Ritengo che quest'ultimo luogo debba essere preso in considerazione. È un territorio neutrale, e potrebbe darsi che ai turchi non dispiacerebbe l'idea di averci come ospiti. Naturalmente di questo non ne ho fatto parola con loro, né con nessun altro.

 

Vi prego di essermi di aiuto in questa critica situazione.

 

Roosevelt

 

 

 

— 55 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Il signor Hull mi ha consegnato il vostro ultimo messaggio il 25 ottobre, e ne ho discusso con lui. Io non avevo risposto imme­diatamente, ritenendo che il signor Hull vi avesse informato sulla nostra conversazione e vi avrebbe riferito le mie considerazioni circa l'incontro con voi e con il signor Churchill.

 

Non posso far a meno di tener conto delle circostanze che vi impediscono il viaggio a Teheran. Naturalmente, dipende soltanto da voi il decidere se potete recarvici. Per quanto mi riguarda, non vi è una città più adatta di quella menzionata.

 

La carica che ricopro di comandante supremo delle Forze Ar­mate sovietiche, mi obbliga a dirigere le operazioni militari giorno per giorno. Questo è particolarmente importante ora, dato che la campagna estiva di quattro mesi si è trasformata in campagna in­vernale, e le operazioni si sviluppano praticamente su tutto il fron­te, per circa 2600 chilometri. Data la situazione, io, come coman­dante supremo, non posso recarmi più lontano di Teheran. I miei colleghi di Governo ritengono che presentemente io non debba lasciare la Russia per nessun motivo, in seguito alla situa­zione oltremodo complicata al fronte.

 

Questo mi suggerisce l'idea che ho esposto al signor Hull. Io potrei benissimo essere sostituito alla conferenza dal mio vice-pre­sidente V. M. Molotov, il quale, secondo la nostra Costituzione, potrebbe fruire di pieni poteri durante le trattative, come se fosse lo stesso capo del Governo. In questo caso si eliminerebbero tutte le difficoltà inerenti alla scelta considerata conveniente.

 

5 novembre 1943

 

 

 

— 56 —

Personale e segreto dal Presidente al maresciallo Stalin

 

Il vostro ambasciatore, signor Gromyko, mi ha consegnato gen­tilmente il vostro messaggio del 5 novembre, e ve ne ringrazio.

 

Spero di poter partire di qui tra pochi giorni e di essere al Cai­ro per il 22 novembre. Sarete lieto di apprendere che ho escogi­tato un sistema secondo il quale, quando saprò che una legge che richiede il mio veto è stata approvata dal Congresso, volerò a Tu­nisi per firmarla e indi rinviarla

al Congresso.

 

Sono molto contento del fatto che così potrò recarmi a Teheran.

Come vi ho già detto, considero della più grande importanza che voi, il signor Churchill e io ci si incontri, e anche se il nostro incontro non durasse più di due giorni, la situazione attuale
lo richiede veramente. Ritengo perciò che le delegazioni debbano cominciare i loro lavori il 22 novembre al Cairo, e spero che il signor Molotov e i vostri rappresentanti militari si trovino al Cairo per quella data.

 

Potremo quindi recarci tutti a Teheran il 26 novembre e in­contrarci con voi il 27, il 28 o il 30, per tutto il tempo che voi potrete fermarvi. Churchill e io e il nostro seguito potremmo al­lora ritornare al Cairo per portare a termine i particolari.

 

Il mondo intero è in attesa di questo nostro incontro, e il fatto che voi, il signor Churchill e io ci conosceremo di persona avrà grande importanza per formare un'opinione positiva verso le no­stre nazioni, e contribuirà ad abbattere ulteriormente il morale dei nazisti, anche se non faremo dichiarazioni ufficiali così im­portanti come quelle del recente e riuscitissimo incontro di Mosca.

 

Aspetto con grande ansia di poter parlare con voi.

 

8 novembre 1943

Roosevelt

 

 

 

— 57 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Ho ricevuto il vostro messaggio dell'8 novembre. Vi ringra­zio per la risposta.

 

Sono d'accordo con voi circa il piano per il nostro incontro nell'Iran, e spero che anche il signor Churchill lo sia.

 

V. M. Molotov e i nostri rappresentanti militari arriveranno al Cairo il 22 novembre, dove si riuniranno con voi per accordarsi sui particolari del nostro incontro nell'Iran.

 

10 novembre 1943

 

 

 

— 58 —

Personale e segretissimo da Stalin a Roosevelt

 

Per ragioni gravi, V. M. Molotov sarà impossibilitato a tro­varsi al Cairo il 22 novembre. Egli mi accompagnerà nell'Iran alla fine del mese. Informo contemporaneamente il signor Chur­chill di questa notizia.

 

P. S. - Per colpa di alcuni collaboratori, questo messaggio è stato purtroppo ritardato, ma spero che arrivi in tempo lo stesso.

 

12 novembre 1943

 

 

 

— 59 —

Personale e segretissimo da Stalin a Roosevelt

 

Spedito il 13 novembre 1943

 

Ritengo necessario informarvi che oggi ho inviato al signor Churchill il seguente messaggio:

 

« Ho ricevuto oggi due vostri messaggi.

Nonostante abbia comunicato al Presidente che V. M. Molo­tov sarebbe arrivato al Cairo il 22 novembre, devo dire che sfor­tunatamente Molotov, per gravi ragioni, non sarà in grado di recarsi al Cairo. Egli si recherà con me a Teheran verso la fine di novembre. Mi accompagnerà pure un gruppo di esperti militari.

È ovvio che l'incontro di Teheran riguarderà solamente, come d'accordo, i tre capi di Governo. Si dovrà escludere assolutamente la partecipazione di rappresentanti di qualsiasi altra Potenza.

Vi auguro i migliori successi per la vostra conferenza con i cinesi sulle questioni dell'Estremo Oriente. »

 

12 novembre 1943

 

 

 

— 60 —

Personale e segreto dal Presidente al maresciallo Stalin

 

Ricevuto il 13 novembre 1943

 

Il vostro telegramma del 10 novembre, con il piano concreto del nostro incontro, mi rende naturalmente molto lieto. Sarò molto contento di vedere il signor Molotov al Cairo il 22 novembre.

 

Parto ora per il Nord-Africa.

 

Cordiali saluti.

 

 

 

— 61 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Sono sinceramente lieto delle vostre, continue vittorie.

 

Sono appena arrivato. Sono spiacente per il signor Molotov, e spero che si rimetta presto. Sarò contento di vederlo insieme con, voi a Teheran. Fatemi sapere quando pensate di andarci. Da do­mani sarò al Cairo e il signor Churchill si troverà nelle vicinanze.

 

20 novembre 1943

 

 

 

— 62 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 24 novembre 1943

 

Stamane sono arrivato al Cairo è ho iniziato i colloqui col Primo ministro. Verso la fine della settimana la conferenza seguirà con la partecipazione del Generalissimo, dopo di che egli ritor­nerà in Cina. In seguito il Primo ministro, e io stesso, accompa­gnati dai nostri collaboratori, potremo recarci , a Teheran per in­contrarci con voi, con il signor Molotov e con i vostri ufficiali di Stato Maggiore. Io potrei arrivare nel pomeriggio del 29 novem­bre, se ciò vi conviene. Sono disposto a fermarmi da due a quat­tro giorni, a seconda del tempo in cui potrete lasciare le vostre importanti responsabilità. Vi sarò molto grato se mi telegraferete il giorno in cui desiderate iniziare la conferenza e per quanti giorni potrete fermarvi. Vi sarò molto grato se mi terrete infor­mato dei vostri piani poiché so che il maltempo causa spesso ritardi nel viaggio da Mosca a Teheran in questo periodo dell'anno.

 

So che la vostra Ambasciata e l'Ambasciata britannica a Te­heran sono situate vicino, mentre la mia legazione si trova a una certa distanza. Mi hanno informato che noi tre correremmo inu­tilmente dei rischi nel recarci alle sedute se risiedessimo troppo lontano.

 

Dove, secondo voi, dovremmo abitare?

 

Aspetto con ansia di poter parlare con voi.

 

 

 

— 63 —

Personale e segretissimo da Stalin a Roosevelt

 

Ho ricevuto il vostro messaggio dal Cairo. Sarò a vostra dispo­sizione a Teheran il 28 novembre sera.

 

25 novembre 1943

 

 

 

— 64 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Ricevuto il 27 novembre 1943

 

Vi ringrazio molto per il vostro messaggio del 23 novembre che mi informava della vostra intenzione di arrivare a Teheran il 28 o il 29 di novembre.

 

Per quanto mi riguarda, spero di esservi per il 27. Mi farà molto piacere vedervi.

 

 

 

— 65 —

Da Roosevelt a Stalin

 

Proposte presentate dalla delegazione degli Stati Uniti alla Conferenza di Mosca

 

Durante la recente Conferenza di Mosca, la delegazione degli Stati Uniti ha proposto che vengano messe a disposizione alcune basi aeree in Russia, nelle quali gli aerei degli Stati Uniti possano fare rifornimento di carburante, si possa provvedere a riparazioni di emergenza e caricare esplosivi in rapporto con i bombarda­menti a spola dell'Inghilterra. È stato inoltre proposto di favorire un più effettivo scambio reciproco di informazioni meteorologiche e che vengano migliorate le comunicazioni aeree e per radio tra i nostri due Paesi.

 

Secondo quanto avevo inteso, la Russia, era d'accordo in linea di principio su queste proposte, e le corrispondenti autorità sovietiche avevano ricevuto istruzioni di incontrarsi con la Missione mi­litare al fine di esaminare le misure concrete necessarie all'attua­zione di queste proposte.

 

Spero che sarà possibile realizzare rapidamente questi accordi.

 

29 novembre 1943

 

 

 

— 66 —

Da Roosevelt a Stalin

 

Piano preliminare per le operazioni navali nel Pacifico nord-occidentale

 

Desidererei combinare con voi in questo momento lo scambio di informazioni e i piani preliminari più appropriati nella pre­sente situazione per eventuali operazioni contro il Giappone, non appena la Germania sarà stata eliminata dalla guerra. Quanto più riusciremo a portare avanti questi piani preliminari, senza ovvia­mente pregiudicare la situazione, tanto prima la guerra nel suo complesso potrà essere condotta a termine.

 

In particolare, ho in mente i seguenti punti:

 

a) Saremmo lieti di ricevere sicure informazioni militari con­cernenti il Giappone.

 

b) Considerando il fatto che i porti, per i vostri sottomarini e cacciatorpediniere nell'Estremo Oriente, possono venire seriamente minacciati da attacchi aerei o terrestri, ritenete opportuno che gli Stati Uniti estendano le loro basi in maniera sufficiente ad assi­curare una base per queste forze negli Stati Uniti?

 

c) In caso di un attacco americano contro le Curili del Nord, che aiuto diretto e indiretto sareste in grado di fornire?

 

d) Potreste indicare quali porti, qualora ve ne siano, potrebbero utilizzare le nostri unità, e potreste fornire dei dati sugli stessi in rapporto al loro uso navale come capacità per l'imbarco di materiali?

 

Se lo riterrete opportuno, queste questioni potranno venire di­scusse con la nostra Missione militare a Mosca, in modo simile a quanto proposto per i piani riguardanti le operazioni aeree.

 

29 novembre 1943

 

 

 

— 67 —

Da Roosevelt a Stalin

 

Piano preliminare per le operazioni aeree nel Pacifico nord-occidentale

 

È nostra opinione che, al fine di abbreviare la guerra, risulterà della massima importanza il bombardamento del Giappone dalle vostre Province Marittime, non appena si inizieranno le ostilità tra la Russia e il Giappone, poiché ci sarà possibile distrug­gere i centri militari e industriali giapponesi.

 

Se siete d'accordo, potreste comunicare alla mia Missione mi­litare a Mosca tutte le informazioni riguardanti gli aeroporti, alloggiamenti, i rifornimenti, i mezzi di comunicazione e le condizioni meteorologiche delle Province Marittime e delle rotte che le uniscono all'Alaska. Il nostro obiettivo è di creare le basi per l'im­piego della massima forza aerea da bombardamento possibile, da circa 100 a 1000 quadrimotori da bombardamento, con relativi equipaggi e personale ausiliario: il numero dipenderà dalle possi­bilità esistenti.

 

È della massima importanza che la pianificazione a questo fine venga iniziata immediatamente. Comprendo che le ispezioni con­crete da parte nostra dovranno venire limitate a pochissimi in­dividui e portate a termine con assoluta segretezza. Naturalmente siamo disposti a sottostare a qualsiasi condizione che vorrete porci al riguardo.

 

Sono convinto che, se i suddetti piani verranno attuati subito, potremo iniziare prima le operazioni di bombardamento contro il Giappone.

 

29 novembre 1943

 

 

 

— 68 —

Al maresciallo Joseph V. Stalin Primo ministro dell'U.R.S.S. - Mosca (Russia)

 

Caro maresciallo Stalin,

 

Il giorno della nostra partenza da Teheran le condizioni del tempo erano ideali per sorvolare le montagne, e il nostro viaggio per il Cairo è stato così facile e comodo. Mi affretto ad esprimervi la mia gratitudine personale per la vostra sollecitudine e per la vostra ospitalità nel riservarmi un appartamento nella vostra am­basciata a Teheran. Non solo mi sono trovato a mio agio, ma mi rendo conto che in un così breve periodo di tempo, essendo stati così vicini, abbiamo potuto concludere molte cose.

 

Ritengo che le importanti giornate del nostro incontro siano state una pietra miliare nel progresso umano, e ne sono profonda­mente soddisfatto. Ringrazio voi e i membri del vostro seguito e il personale addetto per le molte gentilezze usate a me e al mio seguito.

Sto per tornare a casa e durante il viaggio visiterò le mie trup­pe in Italia.

 

Cordialmente vostro,

 

3 dicembre 1943        

Franklin D. Roosevelt

 

 

 

— 69 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

La nostra delegazione è giunta a destinazione felicemente e tutti noi sinceramente speriamo che anche voi abbiate fatto un felice ritorno. Ritengo che la conferenza sia stata un grande suc­cesso, e che rappresenti un evento storico, sono certo, non solo nel confermare la nostra capacità di combattere insieme una guer­ra, ma anche di lavorare per la pace futura in completo accordo. Sono stato molto soddisfatto dei nostri incontri personali, in par­ticolare sono stato lieto di aver avuto l'occasione di conoscervi. Aspetto di vedervi ancora qualche volta, e, fino a quel momento, auguro il più grande successo a voi e alle vostre truppe.

 

4 dicembre 1943

 

 

 

— 70 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Vi ringrazio per il vostro telegramma.

 

Sono d'accordo con voi che la Conferenza di Teheran è stata un grande successo e che i nostri incontri personali sono stati di grande importanza sotto molti aspetti. Spero che il nemico comune dei popoli, la Germania di Hitler, se ne accorgerà presto. Adesso abbiamo la certezza che i nostri popoli coopereranno in armonia, sia nel presente che dopo la guerra.

 

Auguro a voi e alle vostre Forze Armate i migliori successi nelle importantissime operazioni future.

 

Spero inoltre che il nostro incontro a Teheran non sarà l'ul­timo e che avremo occasione di vederci ancora.

 

6 dicembre 1943

 

 

 

— 71 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 7 dicembre 1943

 

È stato deciso di nominare, con effetto immediato, il generale Eisenhower comandante delle operazioni per forzare la Manica.

 

 

 

— 72 —

Personale e segreto dal Presidente e dal Primo ministro al maresciallo Stalin

 

Ricevuto il 7 dicembre 1943

 

Nel corso della conferenza testé conclusa al Cairo, abbiamo raggiunto le seguenti decisioni circa la condotta della guerra con­tro la Germania nel 1944, in aggiunta agli accordi stipulati da noi tre a Teheran.

 

Al fine di disorganizzare il sistema militare, economico e in­dustriale tedesco, di distruggere le forze aeree da caccia tedesche, e di gettare le basi delle operazioni per forzare la Manica, sarà data l'assoluta precedenza strategica ai bombardamenti contro la Germania.

 

L'azione prevista per il mese di marzo nel golfo del Bengala è stata ridotta per potenziare le operazioni anfibie contro la Fran­cia meridionale.

 

Abbiamo impartito disposizioni affinché si compia il maggiore sforzo possibile per aumentare la produzione di mezzi da sbarco negli Stati Uniti e in Gran Bretagna per forzare la Manica. Allo stesso scopo è stato ordinato di trasferire un certo numero di mezzi da sbarco dal Pacifico.

 

 

 

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Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Ho ricevuto il vostro messaggio circa la designazione del ge­nerale Eisenhower. Ne sono lieto. Gli augura un ottimo successo nel preparare e portare a termine le decisive operazioni future.

 

10 dicembre 1943

 

 

 

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Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Vi ringrazio per la vostra lettera, che ho ricevuto per mezzo del vostro ambasciatore il 18 dicembre.

 

Sono lieto che mi sia stata data l'occasione di esservi utile a Teheran. Anch'io annetto grande importanza al nostro incontro e alle conversazioni che abbiamo avuto sul problema essenziale di accelerare la vittoria comune e di stabilire una pace durevole tra le nazioni.

 

20 dicembre 1943

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