Volare è passione e vocazione, che riempie di sè una vita.
Adolf Galland
Teheran 10
Il comunicato della Conferenza di Teheran
Noi, il presidente degli Stati Uniti d’America, i primi ministri di Gran Bretagna e dell’Unione Sovietica, ci siamo riuniti a convegno nei quattro giorni scorsi, in questa città capitale della Persia, nostra alleata, ed abbiamo tracciato e riaffermato la nostra comune politica.
Abbiamo espresso la nostra ferma determinazione che i nostri paesi agiscano di concerto sia nella guerra sia nella pace che seguirà.
Per quanto riguarda la guerra, i nostri stati maggiori hanno partecipato alle nostre discussioni generali, ed insieme con essi abbiamo concordato i piani per la distruzione delle forze germaniche. Abbiamo raggiunto un accordo completo sul tempo l'ampiezza delle operazioni che saranno intraprese all’est, all’ovest e al sud.
La perfetta intesa cui siamo giunti è sicura garanzia che la vittoria sarà nostra.
Nei riguardi della pace, abbiamo la certezza che la nostra concordia la farà durevole. Siamo profondamente compresi della suprema responsabilità, che incombe a noi e alle altre Nazioni
Unite, di giungere ad una pace che si imponga alla buona volontà della grandissima maggioranza dei popoli del mondo, e bandisca per molte generazioni la piaga e il terrore della guerra.
Con l'assistenza dei nostri consulenti diplomatici, abbiamo passato in rassegna i problemi del futuro. Ci sforzeremo di ottenere la collaborazione o la partecipazione attiva di tutti i paesi, grandi e piccoli, i cui popoli sono — come lo sono i nostri popoli — con profonda sincerità di cuore e di animo, intenti e protesi alla eliminazione della tirannia, della schiavitù, dell’intolleranza e dell’oppressione. Li accoglieremo con gioia, in qualunque momento essi vogliano entrare nella grande famiglia di tutte le nazioni democratiche del mondo.
Non c’è forza che possa impedirci di distruggere gli eserciti della Germania in terra, i suoi sottomarini in mare, le sue industrie belliche dall'aria.
I nostri attacchi non conosceranno tregua e andranno aumentando d'intensità.
Alla fine di questi nostri cordiali colloqui, guardiamo con fiducia al giorno in cui tutti i popoli della terra potranno vivere una vita libera, non oppressa da tirannie e conforme ai desideri e alla coscienza di ciascuno.
Siamo venuti a questo convegno animati da speranza e volontà ferma. Ci separiamo amici nel fatto, nello spirito, nei propositi.
Teheran, 1° dicembre 1943
Franklin D. Roosevelt
Winston S. Churchill
Josef V. Stalin