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Carteggio Churchill Stalin - I semestre 1944

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Messaggio personale di Churchill al maresciallo Stalin

 

Ricevuto il 1° gennaio 1944

 

Vi ringrazio moltissimo. Trasmetto all'ammiraglio Fraser, ai suoi ufficiali ed ai suoi uomini le vostre con­gratulazioni. Essi gradiranno il riconoscimento di un alleato valoroso ed onorato. Sono assai lieto che abbiate riconquistato Korosten, della cui perdita ci informaste a Teheran. Desidererei potessimo incontrarci una volta alla settimana. Vi prego di dare i miei saluti al signor Molotov. Se mi invierete la musica del nuovo inno sovietico, disporrò perché esso venga suonato dalla British Broadcastíng Corporation ogni qual volta ver­ranno annunciate importanti vittorie russe.

 

 

 

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Messaggio personale

del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Vi invierò col prossimo corriere la musica del nuovo inno sovietico. V. M. Molotov mi ha incaricato di ringraziarvi a nome suo per i vostri saluti e di trasmettervi i suoi migliori auguri. Sono pienamente d'accordo con voi sull'utilità di frequenti incontri.

 

2 gennaio 1944

 

 

 

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Messaggio personale e segretissimo
di Churchill al maresciallo Stalin

 

Ricevuto il 5 gennaio 1944

 

Le splendide avanzate che state facendo oltre Vitebsk e ad ovest e sud-ovest di Kiev riempiono di gioia i nostri cuori. Spero di poter dare prima della fine del mese un piccolo contributo per il quale ho lavorato.

 

Intanto ogni cosa va a gonfie vele per "Overlord". Il generale Montgomery è passato di qui nel corso del suo trasferimento per prendere il comando del suo gruppo d'armate. Egli ha, naturalmente, le sue idee particolari sui dettagli del piano, ma è pieno di voglia di impegnare il nemico e di fiducia nei risultati.

 

2. Il Presidente Benes deve venirmi a visitare oggi. È un uomo saggio e potrebbe essere d'aiuto per por­tare la Polonia alla ragione.

 

3. Mi sto rafforzando di giorno in giorno. Beaver­brook è con me e vi invia i suoi più calorosi saluti. Mio figlio Randolph sta per essere paracadutato presso Tito col generale di brigata Maclean, capo della nostra mis­sione, così sarò tenuto bene informato. Tutti gli uffi­ciali hanno ricevuto istruzioni di lavorare nella più stretta armonia con qualunque missione voi possiate inviare. Molti ringraziamenti per il vostro aiuto per i greci.

 

 

 

— 4 —

Personale e segreto
dal premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ricevuto il vostro messaggio del 5 gennaio. Sono lieto di apprendere da voi che i preparativi per "Over­lord" sono in pieno sviluppo e che voi prenderete altre misure prima della fine del mese.

 

2. Devo dire, visto che avete toccato l'argomento, che a giudicare dall'ultima dichiarazione del Governo polacco in esilio e da altre affermazioni dei Capi polac­chi, si capisce che non c'è speranza che quegli ambienti politici possano essere portati alla ragione. Sono incorreggibili.

 

3. Vi prego di porgere i miei ringraziamenti ed i migliori auguri a Lord Beaverbrook.

 

4. La nostra offensiva procede senza soste, par­ticolarmente nel sud, per quanto i tedeschi resistano disperatamente dovunque possono.

 

7 gennaio 1944

 

 

— 5 —

Messaggio segretissimo e personale di Churchill al maresciallo Stalin

 

Ricevuto il 12 gennaio 1944

 

Ho inviato la seguente lettera a Tito tramite la nostra delegazione che sarà lanciata col paracadute nei prossimi giorni. Ve la invio come informazione stretta­mente personale:

 

“Africa, 8 gennaio 1944

 

Signore,

Vi ringrazio moltissimo per il cortese messaggio riguardante la mia salute, inviatomi da voi e dall'eroico esercito di patrioti e di partigiani della Jugoslavia. Dal maggiore Ashkin,* che è mio amico, ho appreso tutto sui vostri eroici sforzi. È il mio più ardente desiderio darvi ogni aiuto umanamente possibile rifornendovi dal mare, appoggiandovi dall'aria e inviando commandos ad aiutarvi nei combattimenti sulle isole. Anche il gene­rale Maclean è mio amico e collega alla Camera dei Comuni. Con lui, presso il vostro Comando, entrerà presto in servizio mio figlio, il maggiore Randolph Churchill, che è pure membro del Parlamento. Uno sco­po supremo è innanzi a noi: ripulire il suolo d'Europa dal sudicio marciume nazi-fascista. Potete star certo che noi inglesi non abbiamo alcuna intenzione di im­porre il futuro governo alla Jugoslavia. Nello stesso tempo speriamo che tutti opereranno insieme il meglio possibile per la disfatta del comune nemico e poi stabi­liremo la forma di governo in accordo con la volontà del popolo.

 

Ho deciso che il Governo britannico non fornisca più aiuti militari a Mihajlovic ed appoggi soltanto voi; saremmo lieti se il Governo Reale jugoslavo lo esclu­desse dai suoi Consigli. Re Pietro II è però sfuggito giovanissimo dalle infide grinfie del principe reggente Paolo ed è venuto da noi come rappresentante della Jugoslavia e come giovane principe in difficoltà. Non sarebbe cavalleresco od onorevole per la Gran Bretagna metterlo da parte. Né possiamo chiedergli di troncare tutti i legami esistenti con la sua patria. Spero perciò che voi comprenderete che noi dovremo in ogni caso ri­manere in relazioni ufficiali con lui, mentre nello stesso tempo daremo a voi il maggior aiuto militare possibile. Spero anche che cessino polemiche da ambo le parti, perché esse giovano soltanto ai tedeschi.

 

Potete star sicuro che io lavorerò in strettissimo contatto con i miei amici Maresciallo Stalin e Presidente Roosevelt; spero vivamente che la missione militare che il Governo sovietico sta per inviare al vostro Quartier Generale lavorerà in eguale armonia con la delegazione anglo-americana agli ordini del generale Maclean. Vi prego di corrispondere con me tramite il generale Mac­lean e di farmi sapere tutto quello che io posso fare per aiutarvi, perché io farò certamente del mio meglio.

 

Augurandomi la fine delle vostre sofferenze e la liberazione dell'Europa da ogni tirannia, credetemi il vostro fedele

 

Winston Churchill”

 

* Deve trattarsi di un errore nel testo inglese. L'inviato di Chur­chill presso Tito era il maggiore F. W. Deakin.

 

 

 

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PERSONALE E SEGRETO

MESSAGGIO DI CHURCHILL AL MARESCIALLO STALIN

 

Ricevuto il 12 gennaio 1944

 

Assistiamo quasi di ora in ora alle sorprendenti avanzate delle armate sovietiche. Secondo il mio modesto parere sembra che Zhmerinka possa essere molto im­portante. Sé fossimo di nuovo a Teheran, vi direi adesso attraverso al tavolo: "Vogliate farmi sapere, con adeguato anticipo, quando dovremo smettere di buttar giù Berlino, allo scopo di lasciare sufficienti possibilità di alloggio per le armate sovietiche."

 

Tutti i piani per la nostra guerra in Italia sono stati qui stabiliti in modo soddisfacente. Ricambio con viva cordialità la vostra stretta di mano.

 

 

 

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Personale e segreto

dal premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ricevuto il vostro messaggio del 12 gennaio. Effet­tivamente, le nostre. armate hanno di recente ottenuto successi, ma siamo ancora molto lontani da Berlino. Per di più i tedeschi stanno ora sferrando contrattac­chi molto violenti, particolarmente a est della Vinnitsa. Non vi è naturalmente alcun pericolo, ma laggiù sono riusciti a respingere le nostre avanguardie e a fermare temporaneamente la nostra avanzata. Perciò voi non dovete rallentare, ma piuttosto intensificare al massimo possibile i bombardamenti di Berlino. Nel tempo che impiegheremo per giungervi tutti i tedeschi avranno avuto la possibilità di ricostruire tutti gli stabili dei quali voi e noi avremo bisogno.

 

Il vostro messaggio a Tito, che voi state tanto incoraggiando col vostro aiuto, è di grande importanza.

Spero che i vostri preparativi congiunti a quelli americani per "Overlord" procedano bene.

 

14 gennaio 1944

 

 

 

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Messaggio personale

di Churchill al maresciallo Stalin

 

Ricevuto il 15 gennaio 1944

 

La musica promessa nel vostro messaggio del 2 gennaio è arrivata ora: sarà suonata domenica sera dall'orchestra sinfonica della B.B.C. al completo, prima del giornale radio delle 21.

 

 

 

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Personale e segretissimo

messaggio di Churchill al maresciallo Stalin

 

Ho visto che posso organizzare un convoglio artico supplementare, composto di venti navi per la maggior parte degli Stati Uniti, in partenza dal Regno Unito tra il 15 e il 18 marzo, senza pregiudicare le nostre principali operazioni. Spero che vi farà piacere.

 

Sono lieto di apprendere dall'ammiraglio Fraser della H.M.S. Duke of York del sincero e cordiale incontro coll'ammiraglio Golovko e con tutti i vostri ufficiali ed equipaggi nella baia di Kola prima dell'af­fondamento dello Scharnhorst. Egli mi ha riferito quan­ta simpatia si sia manifestata tra i componenti di ogni grado delle nostre due Marine.

 

Sono lieto che vi sia piaciuto il mio messaggio al Maresciallo Tito. Continueremo di certo a bombardare incessantemente Berlino.

 

Ora sono in navigazione, ma potete esser certo che al ritorno in sede, sarà mia prima cura interessarmi al buon esito di “Overlord”.

 

17 gennaio 1944

 

 

 

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Personale e segreto

dal premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Vi ringrazio di avermi informato circa la vostra decisione di inviare all’Unione Sovietica un convoglio supplementare di venti navi verso la metà di marzo, oltre a quelle già previste prima. Esse saranno di grande utilità per il nostro fronte.

 

20 gennaio 1944

 

 

 

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Personale e segretissimo

Messaggio di Churchill al maresciallo Stalin

 

Ricevuto il 22 gennaio 1944

 

Abbiamo sferrato contro le armate tedesche che difendono Roma il grande attacco di cui vi ho parlato a Teheran, le condizioni meteorologiche sembrano favorevoli. Spero di avere fra poco buone notizie per voi.

 

2. vi spedisco un telegramma congiunto del Presidente e mio riguardo alle navi italiane. Ho faticato molto a sistemare questa faccenda, ma spero che le proposte saranno di vostro gradimento. In caso contrario, fatemelo sapere privatamente ed io vedrò se si potrà fare qualche altra cosa.

 

3. vi telegrafo a parte a proposito dei miei colloqui con i polacchi.

 

 

 

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Segretissimo e personale

messaggio di Churchill e del presidente Roosevelt al maresciallo Stalin

 

Con riferimento alla consegna alla Russia Sovietica delle navi italiane richiesta dal governo sovietico alla conferenza di Mosca e concordata tra noi e voi a Teheran abbiamo ricevuto un memorandum dai Capi di Stato Maggiore riuniti, contenuto nel telegramma che seguirà immediatamente. Per le ragioni esposte in questo memorandum, pensiamo che sarebbe pregiudizievole per gli interessi di noi tutti effettuare ora qualsiasi trasferimento o farne parola agli italiani fino a quando la loro cooperazione non avrà più importanza operativa.

 

Tuttavia se, dopo attente considerazioni, desiderate che si proceda, potremo stabilire un approccio segreto col Maresciallo Badoglio allo scopo di concludere i necessari accordi senza che questi siano resi noti a tutte le forze navali italiane. Se, in questo modo, si potesse raggiungere una soluzione, i necessari accordi con gli esponenti della Marina italiana potrebbero essere lasciati a lui. Questi accordi dovrebbero prevedere l’invio delle navi italiane scelte in determinati porti alleati dove esse verrebbero prese in consegna da equipaggi russi; questi le porterebbero nei porti della Russia settentrionale che sono gli unici accessibili nei quali si può provvedere alle riparazioni eventualmente neces­sarie.

 

Noi siamo consci, tuttavia, dei pericoli di tale pro­cedimento per le ragioni che vi abbiamo esposto, ed abbiamo quindi deciso di sottoporvi la seguente alter­nativa che, dal punto di vista militare, presenta molti vantaggi.

 

La nave da battaglia Royal Sovereign è stata di recente completamente rimodernata negli Stati Uniti. È dotata di radar per ogni tipo di armamento. Gli Stati Uniti appronteranno anche un incrociatore leggero, pressappoco nello stesso periodo.

 

Il Governo di Sua Maestà e quello degli Stati Uniti sono d'accordo da parte loro che queste navi siano prese in consegna da equipaggi sovietici nei porti ingle­si e fatte salpare per i porti della Russia del Nord. Potrete così fare le modifiche che ritenete necessarie per le operazioni nell'Artico.

 

Queste navi potrebbero essere concesse in prestito temporaneo alla Russia Sovietica e batterebbero ban­diera sovietica fino a che, senza pregiudizio per le ope­razioni militari, non si rendessero disponibili le navi italiane.

 

Il Governo di Sua Maestà ed il Governo degli Stati Uniti faranno in modo di procurare 20.000 ton­nellate di naviglio mercantile ciascuno, disponibili al più presto possibile, in attesa che si possano ottenere le navi mercantili italiane senza pregiudizio per le pre­viste operazioni principali “Overlord” e “Anvil”.

 

Questa alternativa presenta il vantaggio che il Go­verno sovietico potrebbe disporre delle navi molto prima che se queste dovessero essere riparate e rese adatte alle acque del nord. Cosi se i nostri sforzi influissero favorevolmente sui turchi e gli Stretti venissero aperti, quelle navi sarebbero pronte per operare nel Mar Nero. Noi speriamo che vorrete considerare con molta atten­zione questa alternativa che pensiamo sia, sotto ogni aspetto, più vantaggiosa della prima proposta.

 

Churchill - Roosevelt

 

 

 

— 13 —

Segretissimo e personale

messaggio di Churchill e del presidente Roosevelt al maresciallo Stalin

 

Ricevuto il 23 gennaio 1944

 

Con riferimento al nostro telegramma immedia­tamente precedente.

 

I nostri Capi di Stato Maggiore riuniti, con l'ap­poggio di dati, hanno fatto le seguenti esplicite racco­mandazioni:

 

(a) Il momento attuale è inadatto per effettuare il trasferimento delle navi italiane catturate, a causa delle operazioni alleate in corso.

 

(b) Per imporre il trasferimento ora si dovrebbero allontanare mezzi italiani necessari ed impegnati in ope­razioni in corso e si interferirebbe con l'assistenza che vien loro data dai cantieri di riparazione italiani. Potreb­be inoltre provocare l'autoaffondamento delle navi da guerra italiane e la perdita della cooperazione italiana, con conseguente pregiudizio per "Overlord" e "Anvil".

 

(c) Non appena le operazioni lo permetteranno, si potrà procedere alla consegna delle navi italiane.

 

Churchill - Roosevelt

 

 

 

— 14 —

Segretissimo e personale

messaggio di Churchill al maresciallo Stalin

 

Ricevuto il 24 gennaio 1944

 

Vi rimandiamo immediatamente l'ambasciatore Clark Kerr perché vi possa illustrare una serie di difficoltà che, pur sembrando inizialmente insignificanti, possono portare a conseguenze gravissime per entrambi.

 

2. Sono rimasto molto impressionato ed anche sorpreso per il pessimo effetto prodotto qui dalla faccenda della Pravda * alla quale è stata data tanta pubblicità ufficiale da parte del Governo sovietico. Anche i migliori amici che la Russia Sovietica conta in Inghilterra sono rimasti sbalorditi. Ciò che rende questa storia così offensiva è il fatto che non riusciamo a capirla. Sono

certo che voi sapete che non avrei mai negoziato separatamente con i tedeschi e che noi vi informiamo di ogni loro passo, come voi avete informato noi. Noi non abbiamo mai pensato di concludere una pace separata anche nell'anno in cui eravamo del tutto soli e nel quale avremmo potuto farlo senza gravi perdite per l'Impero Britannico e largamente a vostre spese. Perché dovremmo pensarvi ora, mentre le sorti di noi tre procedono verso la vittoria? Se qualcosa è capitato o qualcosa è stato pubblicato sui giornali inglesi che vi abbia dato fastidio, perché non mandare un telegramma o inviare il vostro ambasciatore a conferire con noi?

 

In questo modo tutto il danno che è stato fatto e tutti i sospetti che sono sorti sarebbero stati evitati.

 

3. Io raccolgo ogni giorno lunghi estratti del War the Working Class che sembrano muovere continui attacchi dei simpatizzanti di sinistra alla nostra amministrazione in Italia ed alla politica in Grecia. Visto che voi avete un rappresentante nella Commissione per l'Italia, noi vorremmo che queste critiche fossero for­mulate in quella sede: noi le ascolteremmo e chiarirem­mo i nostri punti di vista tra Governi. Poiché questi attacchi vengono fatti apertamente sui giornali sovietici i quali, in materia di politica estera sono ritenuti, a torto o a ragione, non in contrasto con la politica dell'Unione Sovietica, il disaccordo tra i nostri Governi diventa una seria questione parlamentare. Ho rimandato il mio discorso alla Camera dei Comuni fino a che non veda: l'esito dei combattimenti in Italia, i quali non vanno troppo male: ma tra una settimana o dieci giorni io dovrò parlare alla Camera dei Comuni e trattare della faccenda alla quale ho sopra accennato perché non pos­so lasciare senza risposta accuse e critiche.

 

4. Sono stato assai incoraggiato dalla buona impres­sione riportata a Teheran riguardo alle nostre relazioni e dal messaggio che mi avete inviato tramite il signor Benes e mi sforzo giorno e notte di far andare le cose secondo i vostri desideri e i comuni interessi dei nostri tre Governi. Sono certo che, se ci fossimo incontrati, queste difficoltà non sarebbero sorte.

 

Sto lavorando costantemente per garantire il suc­cesso del secondo fronte e per estenderne la portata e il mio lavoro è reso più difficile dalle punture di spillo del tipo di quelle sopra ricordate.

 

Ovviamente poche parole dette da voi disperdereb­bero ogni nube. Abbiamo sempre convenuto di scriverci con franchezza e così faccio; ma spero che vogliate rice­vere Clark Kerr al suo arrivo e lasciare che vi spieghi più a lungo la situazione, come doveroso fra Alleati non solo accomunati in guerra ma anche legati dal nostro trattato ventennale.

 

5. Finora non ho potuto telegrafarvi a proposito dei colloqui con i polacchi perché, in una questione la cui importanza è a lunga scadenza, devo sapere cosa ne pensano gli Stati Uniti. Spero, tuttavia, di potervi inviare un messaggio entro pochi giorni.

 

6. Il generale di brigata Maclean e mio figlio Randolph sono stati paracadutati e salvi al Quartier Generale di Tito.

 

* Churchill fa riferimento ad un servizio dal Cairo dell’inviato speciale della Pravda pubblicato il 17 gennaio 1944 che riportava come avesse avuto luogo un incontro tra il ministro degli esteri tedesco von Ribbentrop e i comandanti inglesi con lo scopo di stabilire i termini di una pace separata.

 

 

 

— 15 —

Personale e segreto del premier Stalin
al primo ministro Churchill ed al presidente Roosevelt

 

I messaggi congiunti firmati da voi, signor Primo Ministro e da voi, signor Presidente, riguardo il trasfe­rimento alla Unione Sovietica delle navi italiane sono arrivati il 23 gennaio.

 

Devo dirvi che, dopo aver avuto a Teheran la vostra risposta congiunta favorevole alla mia domanda a proposito del trasferimento delle navi italiane all'Unio­ne Sovietica entro il gennaio 1944, avevo considerato chiuso l'argomento; non mi è mai venuto in mente che questa decisione raggiunta e concordata tra noi tre potesse essere comunque riveduta. Tanto più che avevamo convenuto allora che la faccenda sarebbe stata completamente sistemata con gli italiani entro dicembre e gennaio. Vedo ora che non è così e che nulla è stato detto agli italiani su questo punto.

 

Tuttavia, allo scopo di non dilazionare gli accordi su questa questione, che è di così vitale importanza per la nostra lotta comune contro la Germania, l'Unio­ne Sovietica acconsente ad accettare la vostra proposta di trasferire la nave di battaglia Royal Sovereign ed un incrociatore dai porti britannici all'U.R.S.S. e di met­tere temporaneamente a disposizione del Comando na­vale sovietico le due navi, fino a quando si renderanno disponibili per l'Unione Sovietica le corrispondenti navi italiane. Allo stesso modo, siamo pronti ad accettare dagli U.S.A. e dall'Inghilterra 20.000 tonnellate di naviglio mercantile per ciascuno, che impiegheremo sino a quando non saremo riforniti, di navi italiane per lo stesso tonnellaggio. Quello che conta è che non vi siano ulteriori ritardi in proposito e che le navi sopra ricordate ci siano consegnate entro la fine di febbraio.

 

Nella vostra risposta non vi è però alcun cenno riguardo al trasferimento all'Unione Sovietica per la fine di gennaio degli otto cacciatorpediniere italiani e dei quattro sommergibili, al quale voi signor Primo Ministro, e voi, signor Presidente, avevate dato il vostro consenso a Teheran. Ora questo argomento dei caccia­torpediniere e dei sommergibili è di estrema importanza per l'Unione Sovietica, perché senza di essi, il trasferi­mento di una corazzata e di un incrociatore non avrebbe scopo. Ammetterete che gli incrociatori e le corazzate sono inutili senza i cacciatorpediniere. Dato che l'intera flotta italiana è a vostra disposizione, non dovrebbe essere difficile per voi mettere in atto le decisioni di Teheran per il trasferimento di otto cacciatorpediniere e di quattro sommergibili dalla Marina italiana all'Unio­ne Sovietica. Io sono anche disposto ad accettare, per l'Unione Sovietica, al posto dei cacciatorpediniere e dei sommergibili italiani, altrettanti cacciatorpediniere e sommergibili americani od inglesi. Il trasferimento dei caccia e dei sommergibili non dovrebbe essere differito e dovrebbe avvenire simultaneamente a quello della corazzata e dell'incrociatore, secondo gli accordi di noi tre a Teheran.

 

29 gennaio1944

 

 

 

— 15 —

Personale e segreto

Dal premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 24 gennaio. Sono un po' in ritardo con la risposta causa l'ur­genza dei miei impegni al fronte.

 

Per quanto riguarda l'articolo della Pravda il suo significato non deve essere sopravvalutato, né vi è motivo di porsi domande sul diritto che i giornali hanno di pubblicare rapporti e voci ricevute da corrispondenti esperti e provati. In ogni caso noi russi non abbiamo mai protestato per questa sorta di interferenza negli affari della stampa britannica, anche se abbiamo avuto

e abbiamo tuttora, molte più ragioni di voi per farlo. La nostra Tass smentisce soltanto una piccolissima parte delle corrispondenze pubblicate sui giornali inglesi e che dovrebbero essere smentite.

 

Per venire al nocciolo della questione, non posso essere d'accordo con voi che l'Inghilterra avrebbe potuto stipulare una pace separata con la Germania, largamente a spese dell'U.R.S.S. e senza serie perdite per l'Impero Britannico. Penso che lo abbiate detto avventatamente, perché ricordo dichiarazioni di diverso genere fatte da voi. Ricordo, per esempio, che quando l'Inghilterra si trovava in difficoltà prima che l'Unione Sovietica venisse coinvolta nella guerra contro la Germania, voi pensavate che il Governo britannico avrebbe dovuto andarsene in Canada e combattere la Germania attraverso l'oceano.

 

D'altra parte voi ammetteste che fu l'Unione Sovietica che, tenendo impegnato Hitler, eliminò il pericolo che, senza dubbio, minacciava la Gran Bretagna da parte della Germania. Se, tuttavia, ammettiamo che l'Inghilterra avrebbe potuto cavarsela senza l'U.R.S.S. possiamo dire esattamente lo stesso dell'Unione Sovietica. Avrei preferito non rivangare questi argomenti,

ma devo farlo per ricordarvi i fatti.

 

Quando al War and the Working Class tutto quello che posso dire è che si tratta di una rivista sindacale per i cui articoli il Governo non può essere

ritenuto responsabile. Tuttavia, questo giornale, come gli altri nostri giornali, è fedele al principio fondamentale della più stretta amicizia con gli Alleati, il che non vieta, anzi presuppone, anche critiche amichevoli.

 

Come voi, anch'io fui favorevolmente impressio­nato dal nostro incontro a Teheran e dal nostro co­mune lavoro.

Vedrò certamente il signor Kerr, quando arriverà.

 

29 gennaio 1944

 

 

 

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Segretissimo e personale

messaggio di Churchill al maresciallo Stalin

 

Ricevuto il 1° febbraio 1944

 

Giovedì scorso, accompagnato dal Ministro degli Esteri e con gli esponenti del Gabinetto di Guerra, mi sono incontrato con i rappresentanti del Governo po­lacco a Londra. Li ho avvertiti che la sicurezza dei confini russi verso la Germania era una cosa della mas­sima importanza per il Governo di Sua Maestà e che certamente avremmo appoggiato l'Unione Sovietica in tutte le misure che noi avessimo giudicato necessarie a questo scopo. Ho fatto notare che la Russia ha subito due terribili invasioni e grandi devastazioni e stragi ad opera della Germania, che la Polonia aveva ottenuto la restaurazione della sua indipendenza ed il suo rico­noscimento come nazione dopo la prima guerra mon­diale, e che era la politica dei Grandi Alleati restaurare nuovamente la Polonia dopo questa guerra. Ho detto che sebbene noi fossimo entrati in guerra per la causa della Polonia, non ci battevamo per una particolare linea di frontiera, ma per l'esistenza di una Polonia forte e libera ed indipendente, cosa a cui lo stesso maresciallo Stalin si era dichiarato favorevole. Inoltre anche se in ogni caso l'Inghilterra avrebbe combattuto per anni sino a che succedesse qualcosa alla Germania, la liberazione della Polonia dalla oppressione tedesca sta per essere realizzata soprattutto per gli enormi sacri­fici delle armate russe. Perciò gli Alleati avevano il diritto di chiedere alla Polonia di lasciare loro ampia facoltà circa i suoi futuri confini.

 

2. Ho poi detto di ritenere, in base agli accordi di Teheran, che il Governo sovietico fosse disposto ad accettare le frontiere orientali della Polonia conforme­mente alla linea Curzon soggetta a discussione in base a considerazioni etnografiche, e raccomandai loro di ac­cettare la linea Curzon come base delle discussioni. Ho parlato dei compensi che la Polonia riceverebbe al nord e all'ovest. Al nord ci sarebbe la Prussia orientale; ma qui non ho accennato al punto riguardante Konigsberg. All'ovest riceverebbe sicuro appoggio per l'occupazione della Germania sino alla linea dell'Oder. Ho detto che, in conseguenza della loro liberazione ad opera delle forze alleate, era loro dovere accettare questo compito e proteggere le loro frontiere contro l'aggressione te­desca verso est. Ho aggiunto che, per questo compito, avrebbero avuto bisogno di avere alle loro spalle una Russia favorevole e che, suppongo, sarebbero sostenuti dalla garanzia delle tre Grandi Potenze contro un ulte­riore attacco tedesco. La Gran Bretagna darebbe vo­lentieri una simile garanzia se su questo fosse d'accordo la sua alleata, la Russia sovietica.

 

Non potevo prevedere l'atteggiamento degli Stati Uniti ma ritenevo che le tre Grandi Potenze avrebbero fatto fronte comune contro ogni perturbatore della pace, in ogni caso per lungo tempo dopo che la guerra fosse finita. Ho precisato che il Governo polacco non avrebbe dovuto impegnarsi ad accettare la linea Curzon come base delle trattative se non come parte della transazione che concedeva loro larghi compensi al nord e all'ovest dei quali avevo parlato.

 

3. Ho detto infine che se la politica russa si fosse sviluppata nel senso che aveva descritto, io avrei sol­lecitato il Governo polacco a decidere su quella base e il Governo di Sua Maestà avrebbe sostenuto la con­ferma di tale sistemazione da parte della Conferenza della pace o nelle Conferenze per la sistemazione della Europa dopo la distruzione del regime di Hitler, e non avrebbe appoggiato ulteriori rivendicazioni territoriali polacche.

 

Se i Ministri polacchi avessero accettato di rag­giungere un accordo su quelle basi, sarebbe loro dovere, al momento opportuno, non soltanto riconoscerlo, ma raccomandarlo con coraggio al loro popolo, anche se avessero corso il rischio di essere sconfessati dagli estre­misti.

 

4. I Ministri polacchi, si sono dimostrati lontani dal respingere le proposte così presentate, ma hanno chiesto tempo per esaminare la questione con gli altri loro colleghi; dopo di che hanno fatto una serie di richieste nessuna delle quali sembra essere in contrasto con lo schema generale delle proposte che ho fatto loro in particolare desiderano che sia loro assicurato che la Polonia sia libera ed indipendente nel nuovo territorio ad essa assegnato; che venga garantita dalle Grandi Potenze contro le rivendicazioni della Germa­nia; che queste stesse Grandi Potenze la aiutino anche ad espellere i tedeschi dai nuovi territori che le saranno assegnati; e che nelle regioni destinate a passare alla Russia sovietica tutti i polacchi che lo volessero siano aiutati a partire verso le loro residenze. Essi hanno anche chiesto quale sarà là loro posizione se una grande parte della Polonia ad ovest della linea Curzon dovesse essere occupata dalle armate sovietiche avanzanti. Sarà loro permesso di ritornare in patria e formare un Go­verno fondato su una più larga base di volontà popolare e sarà loro concesso di adempiere le funzioni ammini­strative nei territori liberati nello stesso modo degli altri Governi che sono stati travolti da invasione? In particolare essi sono molto preoccupati per le relazioni tra il movimento clandestino polacco e le forze sovie­tiche in avanzata, restando sottinteso che il loro primo desiderio era di partecipare alla cacciata dei tedeschi. Questo movimento clandestino fa sorgere problemi importanti per il nostro comune sforzo bellico.

 

5. Noi annettiamo anche molta importanza al coordinamento della nostra azione nelle differenti re­gioni che speriamo di liberare. Voi conoscete la poli­tica che seguiamo in Italia. Là, vi abbiamo accolto pie­namente nei nostri Consigli e desideriamo fare altret­tanto in Francia e negli altri paesi che contiamo di liberare. Riteniamo che tale uniformità d'azione abbia grande importanza, ora ed in futuro, per la causa delle Nazioni Unite.

 

6. È altamente desiderabile un accordo di principio il più possibile sollecito sulla frontiera del nuovo Stato polacco, per addivenire ad una soluzione soddisfacente di questi due importantissimi problemi.

 

7. Tuttavia, mentre ognuno converrà che la Russia sovietica ha il diritto di riconoscere o di non riconoscere qualsiasi Governo straniero, non convenite anche voi che il chiedere mutamenti in un Governo straniero si avvicina a quella interferenza con la sovranità interna alla quale voi ed io ci siamo dichiarati contrari? Devo precisare che questo punto di vista è rigorosamente sostenuto dal Governo di Sua Maestà.

 

8. Io riferisco ora questo colloquio, che chiarisce la politica attuale del Governo di Sua Maestà su questo difficile problema, al mio amico e compagno Maresciallo Stalin. Spero vivamente che questa esposizione sia di aiuto. Avevo sempre sperato di rimandare la discus­sione sulle questioni delle frontiere fino alla fine della guerra, quando i vincitori si sarebbero radunati insieme intorno al tavolo delle trattative. I pericoli che hanno obbligato il Governo di Sua Maestà a scostarsi da questo principio sono gravi e incombenti. Se, come possiamo giustamente sperare, la vittoriosa avanzata degli eserciti sovietici continua e una gran parte della Polonia viene liberata dagli oppressori tedeschi, sa­ranno assolutamente necessari buoni rapporti tra l’Unione Sovietica e chiunque possa parlare in nome della Polonia. La costituzione in Varsavia di un Go­verno polacco diverso da quello che abbiamo ricono­sciuto fino ad ora, in concomitanza con disordini nel paese, farebbe nascere in Gran Bretagna e negli Stati Uniti un fermento pregiudizievole per quello stretto accordo tra le tre Grandi Potenze dal quale dipende il futuro del mondo.

 

9. Desidero porre in chiaro che questo messaggio non deve essere inteso come un intervento o una inter­ferenza fra i Governi dell'Unione Sovietica e della Po­lonia. È una dichiarazione a grandi linee della posizione del Governo di Sua Maestà nei confronti di un problema al quale noi siamo profondamente interessati.

 

10. Sarei contento se potessi sapere da voi quali passi siete disposti a fare per aiutarci a risolvere questo grave problema. Potrete sicuramente far conto sui nostri buoni uffici per quanto essi possono valere.

 

11. Invio una copia di questo messaggio al Pre­sidente degli Stati Uniti, raccomandandogli il segreto assoluto.

 

 

 

— 17 —

Personale e segreto

dal premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Il vostro messaggio sulla questione polacca mi è pervenuto tramite il signor Kerr che è arrivato a Mosca pochi giorni or sono e col quale ho avuto un utile colloquio.

 

Vedo che dedicate molta attenzione al problema delle relazioni sovietico-polacche. Tutti noi apprezziamo grandemente i vostri sforzi.

 

Ho la sensazione che la prima questione che deve essere completamente chiarita fin da ora sia quella delle frontiere sovietico-polacche. Voi avete naturalmente ragione nel far notare che la Polonia debba essere guidata su questo punto dagli Alleati. In quanto al Governo sovietico, esso ha già espresso, ripetutamente e chiara­mente, il suo punto di vista sul problema delle fron­tiere. Abbiamo dichiarato che non consideriamo defi­nitivi i confini del 1939, e abbiamo aderito alla linea Curzon facendo con questo importanti concessioni ai Polacchi. Tuttavia il Governo polacco ha eluso le nostre proposte per la linea Curzon e, nelle sue dichia­razioni ufficiali, continua a sostenere come definitiva la frontiera impostaci dal Trattato di Riga.* Deduco dalla vostra lettera che il Governo polacco è disposto a riconoscere la linea Curzon, ma i Polacchi non hanno mai fatto una dichiarazione simile.

 

Penso che il Governo polacco dovrebbe stabilire ufficialmente in una dichiarazione che la linea di confine stabilita dal Trattato di Riga sarà riveduta e che la linea Curzon è la nuova linea di confine fra l'U.R.S.S. e la Polonia.

 

Esso dovrebbe dichiararlo ufficialmente, come il Governo sovietico ha già fatto dichiarando che la linea di confine del 1939 sarà modificata e che la frontiera sovietico-polacca dovrà seguire la linea Curzon.

 

A proposito della vostra dichiarazione che la Po­lonia potrà estendere considerevolmente le sue fron­tiere all'ovest e al nord, noi siamo d'accordo su questo, salvo, come già sapete, un emendamento. Io ricordai questo emendamento a voi e al Presidente a Teheran. Noi reclamiamo il trasferimento all'Unione Sovietica della parte nord-est della Prussia orientale, compreso il porto di Königsberg, in quanto è uno di quelli liberi dai ghiacci. È l'unico territorio tedesco chiesto da noi. Se non si riconosce questa richiesta minima dell'Unione Sovietica, la concessione dell'U.R.S.S. di riconoscere la linea Curzon diventa del tutto inutile, come già vi dissi a Teheran.

 

Ultima cosa: la composizione del Governo polacco. Penso che vi rendiate conto che non possiamo ristabilire relazioni con l'attuale Governo polacco. Infatti, a cosa servirebbe ristabilire relazioni con esso se non siamo tutti sicuri che domani saremo costretti ad interrom­perle di nuovo a causa di un'altra provocazione fascista da parte sua analoga all' "affare Katyn"?

In periodo recente, il Governo polacco, il cui tono è dato da Soshkowski, non ha tralasciato di fare dichiarazioni ostili all'Unione Sovietica. Le dichiarazioni oltremodo anti­sovietiche degli ambasciatori polacchi in Messico ed in Canada e del generale Anders nel Medio Oriente, la ostilità che supera ogni limite, l'annientamento, su istru­zione del Governo polacco, di partigiani polacchi che combattevano gli invasori hitleriani, queste e molte altre azioni filo-fasciste del Governo polacco sono note. Stando così le cose, non ci si può aspettare nulla di buono a meno che la composizione del Governo polacco sia completamente migliorata. D'altra parte, l'elimina­zione di elementi imperialisti filo-fascisti e l'inclusione di uomini di mentalità democratica dovrebbero creare, come è lecito attendersi, condizioni più favorevoli per le normali relazioni sovietico-polacche, per risolvere il problema delle frontiere e, in generale, per la rinascita della Polonia come stato forte e indipendente. Gli inte­ressati al miglioramento del Governo polacco su queste basi sono, in primo luogo, i polacchi stessi, le larghe masse del popolo polacco.

A proposito, nel maggio scorso voi mi scriveste dicendo che la composizione del Governo polacco avrebbe potuto essere migliorata e che voi vi sareste adoperato a questo fine. Allora non pensavate che questa sarebbe stata una interferenza con la sovranità interna della Polonia.

 

Riguardo alle richieste fatte dai Ministri polacchi, e ricordate al punto 4 della vostra lettera, penso che non sarà difficile raggiungere un accordo su di esse.

 

4 febbraio 1944

 

* Trattato di pace tra Russia Sovietica e Polonia firmato a Riga il 18 marzo 1921, in virtù di cui Ucraina orientale e Bielorussia occidentale furono cedute alla Polonia.

 

 

 

— 18 —

Segretissimo e personale

messaggio personale congiunto

dal presidente Roosevelt e da Churchill al maresciallo Stalin

 

Si accusa ricevuta del vostro messaggio riguardante la consegna delle navi italiane alla Russia sovietica.

 

È nostra intenzione effettuare il trasferimento con­venuto a Teheran al più presto possibile, senza com­promettere il successo delle operazioni "Anvil" e "Overlord" che noi tutti abbiamo convenuto debbano avere precedenza assoluta nel nostro comune sforzo di sconfiggere la Germania al più presto possibile.

 

Non abbiamo nessuna intenzione di non portare a termine i trasferimenti concordati a Teheran. La nave di battaglia inglese e l'incrociatore americano possono essere resi disponibili senza alcun ritardo e faremo im­mediatamente uno sforzo per rendere disponibili otto cacciatorpediniere della Marina inglese. Anche i quattro sommergibili saranno temporaneamente forniti dalla Gran Bretagna. Siamo convinti che provocare lo scon­tento della Marina italiana in questo momento sarebbe quello che avete così appropriatamente definito una inutile diversione, che influirebbe negativamente sulla prospettiva del nostro successo in Francia.

 

7 febbraio 1944

 

 

 

— 19 —

Personale e segretissimo

messaggio di Churchill al maresciallo Stalin

 

Molte grazie per il vostro telegramma sugli affari polacchi. Il signor Eden ed io abbiamo trascorso una lunga giornata con i Polacchi domenica scorsa e stiamo dandoci molto da fare.

Tra due o tre giorni vi riferirò ulteriormente.

 

2. I miei consiglieri militari sono profondamente impressionati dei recenti sviluppi sul vostro fronte. Vi porgo le mie sincere congratulazioni.

 

3. La battaglia in Italia non è andata secondo le mie speranze o i miei piani. Benché lo sbarco sia stato una brillante manovra e abbia realizzato una completa sorpresa, il vantaggio è andato perduto ed ora è neces­sario battersi duramente. Tuttavia il nemico ha portato altre cinque divisioni a sud di Roma e noi ne stiamo ora impegnando attivamente diciassette. Abbiamo buone speranze di un soddisfacente risultato, e in ogni modo il fronte verrà d'ora in poi tenuto sotto pressione.

 

4. Sono riuscito soltanto ora ad organizzare con l'Ammiragliato britannico e l'Amministrazione ameri­cana dei trasporti navali di guerra un altro convoglio supplementare da inviare in marzo nella Russia del Nord. Spero che l'effettivo numero di navi sarà 18 o 20, quasi tutte americane. Anche se questo convoglio non accre­sce il totale dei rifornimenti dovuti in base agli accor­di ve li fa pervenire molto più rapidamente e lungo la rotta settentrionale che capisco essere per voi di gran lunga preferibile a quella persiana.

 

I convogli artici si sono aperti la strada bene e nell'ultima occasione, gli U-boats sono stati bersagliati a dovere dalla nostra scorta.

 

I migliori auguri.

 

 

 

— 20 —

Al maresciallo Stalin

 

Mio caro Maresciallo Stalin,

 

ho ricevuto dall'ambasciatore sovietico la musica e le parole dell'inno nazionale sovietico, che siete stato tanto gentile di mandarmi, come vi avevo chiesto.

 

Questa musica dal ritmo travolgente è già stata suonata in parecchie occasioni dalla British Broadcasting Corporation e continuerà ad essere eseguita in occasione delle celebrazioni delle vittorie russe. Sono certo perciò, che il popolo britannico tra breve conoscerà perfettamente l'inno, di cui io sono personalmente orgoglioso di possedere una copia.

 

Sinceramente vostro

Winston Churchill

10 febbraio 1944

 

 

 

— 21 —

Personale e segreto

dal premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ho ricevuto il 9 febbraio il vostro messaggio.

 

Vi ringrazio per le congratulazioni. Le nostre trup­pe stanno ancora incalzando in molti settori, ma i tede­schi contrattaccano accanitamente.

 

Ho letto la vostra comunicazione riguardo all'Ita­lia: spero che in un prossimo futuro le posizioni degli Alleati possano migliorare.

 

Il Governo sovietico vi è molto grato per la notizia dell'invio all'U.R.S.S. di un convoglio supplementare nel mese di marzo.

 

Vi prego di accettare i migliori di accettare auguri.

 

11 febbraio 1944

 

 

 

— 22 —

Urgente segreto e personale

messaggio di Churchill al maresciallo Stalin

 

Ricevuto il 19 febbraio 1944

 

Abbiamo avuto febbrili e continue consultazioni con i polacchi e sono lieto di poter dire che finalmente abbiamo raggiunto qualche risultato. Spero di essere in grado, domani o dopodomani, di spedirvi un tele­gramma con proposte che possiate valutare.

 

Vi avviso che molto probabilmente queste propo­ste divideranno il Governo polacco.

 

2. Il signor Eden ed io ci compiacciamo per la liquidazione della sacca a sud. Noi, stiamo sostenendo combattimenti molto duri e continui sul fronte italiano, ma ho fiducia che alla fine otterremo un buon risultato.

 

Nel frattempo i preparativi per "Overlord" pro­cedono bene.

 

 

 

— 23 —

Messaggio personale e riservatissimo
di Churchill al maresciallo Stalin

 

Ricevuto il 27 febbraio1944

 

Il mio prossimo telegramma per voi è stato visto dal Primo Ministro e dal Ministro degli Esteri di Polonia; è stato redatto in stretta collaborazione ed è stato spedito con il loro consenso. Io spero vivamente . che possa essere il mezzo per raggiungere un accordo ope­rate tra la Polonia e la Russia Sovietica durante la guerra e che possa diventare il fondamento di una pace duratura e dell'amicizia tra i due paesi nell'ambito di una generale sistemazione dell'Europa.

 

2. Ne spedisco una copia anche al Presidente degli Stati Uniti.

 

3. Il signor Eden ed io vi porgiamo i nostri mi­gliori saluti.

 

Londra, 20 febbraio 1944

 

 

 

— 24 —

Messaggio personale e segretissimo
di Churchill al maresciallo Stalin

 

Ricevuto il 27 febbraio 1944

 

Il Segretario di Stato per gli Affari Esteri ed io abbiamo avuto molte e lunghe discussioni, con il Primo Ministro polacco degli Esteri.

 

Non tenterò neppure di ripetere tutti gli argo­menti che sono stati esposti, ma mi limiterò a esporvi quello che io ritengo sia il nucleo del punto di vista polacco.

 

Il Governo polacco è disposto a riconoscere che la linea di Riga non rispecchia più la reale situazione e, con la nostra partecipazione, vuole discutere con il Governo sovietico, nel quadro di una sistemazione generale, tanto il problema della nuova frontiera tra la Polonia e l'Unione Sovietica, quanto le future fron­tiere settentrionali ed occidentali della Polonia. Poiché però non può ancora essere definito ufficialmente e con precisione. il compenso che la Polonia riceverà al

nord e all'ovest, è chiaro che attualmente i governanti polacchi non possono, con una dichiarazione, rendere di pubblico dominio la loro decisione di cedere i terri­tori sopra menzionati, perché questo apparirebbe come una concessione incondizionata e produrrebbe come conseguenza il loro immediato disconoscimento da parte di larghe masse di popolazione all'estero e da parte del movimento clandestino in Polonia, con il quale essi si tengono in costante contatto. È evidente d'altra parte che la sistemazione territoriale polacco-sovietica, che deve essere una parte essenziale del generale assetto territoriale dell'Europa, potrà essere formalmente ap­provata e ratificata solo quando le potenze vincitrici si riuniranno intorno a un tavolo al momento di con­cludere un armistizio o la pace.

 

Per dette ragioni il Governo polacco, fino a quando non sarà tornato in territorio polacco ed avrà avuto la possibilità di consultare la popolazione, non potrà in alcun modo rinunciare ai suoi diritti su qualsiasi parte della Polonia come è stata sino ad ora costituita; ma la vigorosa continuazione della guerra contro Hitler in collaborazione con le armate sovietiche sarebbe gran­demente favorita se il Governo sovietico facilitasse il ritorno più sollecito possibile del Governo polacco nei territori liberati, e se, in accordo con gli alleati inglesi e americani, man mano che le truppe sovietiche avan­zano, detto Governo si accordasse di volta in volta con il Governo polacco per stabilire l'amministrazione ci­vile polacca nelle zone in causa. Questa procedura con­corderebbe unitariamente con quella da seguirsi nel caso di altri paesi che venissero liberati. Il Governo polacco è naturalmente molto interessato a che i di­stretti da porsi sotto l'amministrazione civile polacca comprendano anche località come Vilna e Lvov, dove si trovano grandi concentrazioni di polacchi e che i territori ad est della linea di demarcazione vengano amministrati dalle autorità militari sovietiche con l'as­sistenza di rappresentanti delle Nazioni Unite.

 

Essi fanno notare che in tal modo si troverebbero nella migliore condizione per arruolare per lo sforzo bellico tutti i polacchi fisicamente idonei. Io li ho informati del fatto che voi non volete permettere che Vilna e Lvov vengano assoggettate all'amministrazione polacca, ed essi hanno perfettamente compreso. D'altra parte, io vorrei poter loro assicurare che la zona che verrà posta sotto l'amministrazione polacca includerà almeno tutti i territori ad occidente della linea Curzon.

 

Riguardo alle negoziazioni per la frontiera con­template al paragrafo 2, il Governo polacco, considerato il carattere misto delle popolazioni della Polonia orien­tale, favorirebbe un accordo di frontiera, per poter assicurare la maggior omogeneità possibile in entrambe le zone e, nel contempo, da ridurre al massimo le pro­porzioni e le difficoltà di uno scambio di popolazioni. Personalmente non ho alcun dubbio; soprattutto in vista dell'immediato accordo pratico contemplato dal Governo polacco ed espresso al paragrafo 3, che questi negoziati approderanno inevitabilmente alla soluzione che voi desiderate riguardo al futuro delle frontiere polacco-sovietiche, ma mi sembra inutile e inopportuno sottolinearlo pubblicamente in questo stadio delle trat­tative.

 

Per quanto riguarda la guerra contro la Germania, che essi vogliono proseguire con il massimo vigore, il Governo polacco ritiene che sia indispensabile con­cordare un piano d'azione con il Governo sovietico in relazione all'avanzata delle armate di liberazione sul suolo polacco, dal quale queste armate stanno scacciando l'invasore tedesco. Essi mi assicurano categoricamente che non hanno mai impartito al movimento clandestino l'ordine di attaccare i "partigiani". Al contrario, dopo le consultazioni con i capi del movimento clandestino e con il popolo, hanno dato a tutti i polacchi che già combattono o in procinto di ribellarsi contro la tiran­nide hitleriana i seguenti ordini:

 

Quando l'esercito russo entra in qualsiasi zona della Polonia, il movimento clandestino dovrà palesare la propria qualità e andare incontro a tutte le richieste dei comandanti sovietici, anche se i contatti ufficiali polacco-sovietici non siano ancora stati ristabiliti. I comandanti militari polacchi, accompagnati dalle locali autorità civili clandestine, dovranno incontrarsi e di­chiarare al comandante delle truppe sovietiche entranti che secondo le istruzioni del Governo polacco, cui essi rimangono fedeli, sono pronti a coordinare la loro azione con la sua, nella lotta contro il nemico comune.

 

Questi ordini, che sono già in vigore, mi sembrano, e penso lo sembrino anche a voi, altamente significativi ed importanti.

 

Il 6 febbraio ho detto per la prima volta al Gover­no polacco che il Governo sovietico voleva sistemare le frontiere della Prussia orientale in modo da annettere anche Königsberg. La notizia ha colto di sorpresa il Governo polacco, che vede in tale decisione una so­stanziale riduzione della estensione e della importanza economica dei territori tedeschi che verrebbero incorpo­rati nella Polonia come compenso di ciò che perde. Ma io ho affermato che, secondo il parere del Governo di Sua Maestà, la richiesta russa è da considerare legittima. Considerando, come io faccio, questa guerra contro la invasione germanica come parte di un conflitto che dura da 30 anni, dal 1914 ad oggi, ho, ricordato al signor Mikolajczyk che il suolo di questa parte della Prussia orientale era bagnato dal sangue dei soldati russi offerto generosamente per la causa comune. L’avanzata delle armate russe in questa zona nell'agosto del 1914, la vittoria russa a Gumbinnen e tante altre azioni con la loro spinta in avanti e con gli ostacoli alla loro mobilitazione, costrinsero i tedeschi a richia­mare due corpi d'armata dall'avanzata su Parigi, richia­mo che doveva avere una decisiva importanza per la vittoria sulla Marna. Il disastro di Tannemberg non ha in alcun modo cancellato questo grande risultato. Perciò mi sembra che i russi abbiano un diritto storico e ben fondato su questo territorio tedesco.

 

Riguardo alla composizione del Governo polacco, questo non può ammettere alcuna ingerenza straniera. Essi tuttavia assicurano al Governo russo che, quando saranno stabilite relazioni diplomatiche con l'Unione Sovietica, essi ammetteranno fra i membri del Governo soltanto persone pienamente decise a collaborare con l'Unione Sovietica.

 

Sono del parere che è molto meglio che simili cambiamenti avvengano naturalmente e come risultante di una ulteriore valutazione fatta dai Polacchi stessi, dei loro interessi complessivi. Sarebbe mia opinione che il momento per la ripresa formale di tali relazioni debba attendere la ricostituzione di un Governo polacco all'at­to della liberazione di Varsavia quando trarrà origine

naturalmente dalle circostanze createsi con quel glo­rioso evento.

 

Sarebbe in armonia con l'assicurazione che ho ricevuto da voi che, in un accordo riguardante i punti sopra esposti, il Governo sovietico si unisse a quello di Sua Maestà nell'intavolare trattative fra di noi e con la Polonia per: primo, riconoscere e rispettare la sovranità, l'indipendenza e l'integrità della Polonia rico­stituita ed il suo diritto a risolvere i suoi problemi interni senza interferenze straniere; secondo: fare del proprio meglio per assicurare a tempo debito l'annes­sione alla Polonia della città libera di Danzica, di Op­peln, della Slesia, della Prussia orientale, ad ovest ed a sud di una linea partente da Königsberg e di tutto il territorio fino all'Oder che il Governo polacco ritenga opportuno prendere; terzo: trasferire la popolazione tedesca dalla Polonia e dai territori tedeschi che verran­no annessi alla Polonia; quarto: stabilire la procedura per lo scambio delle popolazioni tra la Polonia e l'Unio­ne Sovietica e per il ritorno alla madre patria dei cit­tadini delle Potenze in questione. Tutte le proposte reciproche da parte della Polonia, dell'Unione Sovietica e del Regno Unito dovrebbero, secondo me, essere redatte in forma tale da potersi includere in un singolo documento o in un unico corpo epistolare.

 

Ho informato i Ministri polacchi che se la siste­mazione che è stata ora abbozzata nei vari dispacci che ci siamo scambiati dovesse realizzarsi ed essere osservata nella sua essenza da tutte le parti contraenti, il Governo di Sua Maestà sosterrà questo accordo alla Conferenza che si terrà dopo la sconfitta di Hitler e anche che noi vogliamo garantire l'accordo stesso in avvenire con tutte le nostre capacità.

 

Londra, 20 febbraio 1944

 

 

 

— 25 —

Personale e segreto

dal premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 19 febbraio. Grazie per le comunicazioni. Colgo l'occasione per farvi presente che finora non ho avuto risposta riguardo agli otto cacciatorpediniere britannici e americani e le altre navi che avrebbero dovuto essere messe temporanea­mente a disposizione dei sovietici in cambio delle navi da guerra e mercantili italiane, secondo gli accordi in­tercorsi a Teheran fra voi, il Presidente e me. Non riesco a spiegarmi il lungo ritardo.

 

Attendo una risposta al mio messaggio del 29 gennaio.

 

21 febbraio 1944

 

 

 

— 26 —

Segretissimo e personale

 

messaggio di Churchill al maresciallo Stalin

 

Navi italiane.

 

Vi ho inviato un messaggio il 17 febbraio, firmato da me e dal Presidente ed anche un secondo messaggio privato tramite l'ambasciatore Clark Kerr, il quale doveva personalmente esporvene la sostanza.

 

Il nocciolo era che io vi avrei fornito gli otto cacciatorpediniere e quattro sommergibili oltre ad una corazzata e a ventimila tonnellate di navi mercantili. Gli Stati Uniti vi forniranno un incrociatore e venti­mila tonnellate di naviglio mercantile. Mi aveva molto meravigliato non aver ricevuto un vostro messaggio che mi desse atto di questo, perché speravo che avreste apprezzato lo sforzo che avevo fatto. Avevo dedotto che l'ambasciatore Clark Kerr voleva consegnarvi perso­nalmente il messaggio ma che non poteva farlo perché vi trovavate lontano, al fronte. Gli ho telegrafato di mettere le cose in chiaro. Non si è perso tempo nella preparazione delle unità.

 

22 febbraio 1944

 

 

 

— 27 —

Messaggio di Churchill al maresciallo Stalin

 

In questo 26° anniversario della fondazione della Armata Rossa, desidero inviare a voi e a tutte le vostre armate l'espressione della mia profonda ammirazione per le loro magnifiche imprese. Ispirati e guidati dai vostri comandi e mossi dall'amore per la terra di Russia, fiduciosi nell'intelligenza e nella decisione dei loro Capi, i vostri soldati marceranno verso la vittoria e dopo la vittoria verso una pace onorata.

 

 

 

— 28 —

Segreto e personale

dal premier Stalin

al primo ministro Churchill e al presidente Roosevelt

 

Ho ricevuto il 24 febbraio i vostri due messaggi, compreso il messaggio del 7 febbraio concernente le navi italiane. Ho anche letto una lettera del signor Kerr al riguardo, indirizzata a V. M. Molotov.

 

Ringrazio voi e il Presidente per la notizia del prestito all'Unione Sovietica di otto cacciatorpediniere e di quattro sottomarini oltre alle 20.000 tonnellate di naviglio mercantile da parte della Gran Bretagna e dell'incrociatore e le 20.000 tonnellate di naviglio mer­cantile da parte degli Stati Uniti. Il signor Kerr ci ha informato del fatto che tutti i cacciatorpediniere, sono di modello vecchio, sicché sono piuttosto perplesso sulle loro possibilità di combattimento. Mi sembra che la Marina britannica e quella americana non dovrebbero avere difficoltà a fornire, su otto cacciatorpediniere al­meno 4 moderni e non tutti vecchi. Spero quindi che voi e il Presidente farete il possibile per fornirmeli.

 

Come conseguenza delle operazioni militari della Germania e dell'Italia abbiamo perso una parte con­siderevole dei nostri cacciatorpediniere. È perciò essen­ziale per noi essere compensati di quelle perdite almeno in parte.

 

26 febbraio 1944

 

 

 

— 29 —

Messaggio del maresciallo Stalin
al primo ministro Churchill

 

Spedito il 29 febbraio 1944

 

Vi prego di accettare i miei più vivi ringraziamenti e quelli delle forze armate russe per le vostre congra­tulazioni in occasione del 26° anniversario della fonda­zione dell'Armata Rossa e per il vostro apprezzamento per i risultati da essa conseguiti nella lotta contro il nostro comune nemico, la Germania di Hitler.

 

 

 

— 30 —

Segreto e personale

dal premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Entrambi i vostri messaggi del 20 febbraio sulla questione polacca mi sono giunti tramite il signor Kerr il 27 febbraio.

 

Ora che ho letto il resoconto dettagliato della vostra conversazione con i Capi del Governo polacco in esilio, sono ancor pi ú convinto che uomini di quel ge­nere non potranno mai stabilire delle normali relazioni con l'U.R.S.S. Basta notare che essi, lungi dall'essere disposti a riconoscere come confine la "linea Curzon", rivendicano Lvov e Vilna. Riguardo poi al desiderio di assoggettare determinati territori sovietici ad un con­trollo straniero, noi non siamo nemmeno disposti a discutere una simile intrusione perché, come voi potete capire, il solo fatto che sia stata proposta è un affronto all'Unione Sovietica.

 

Ho già scritto al Presidente che i tempi non sono ancora maturi per la soluzione del problema delle rela­zioni sovietico-polacche. Sono costretto a riaffermare l'esattezza di questa conclusione.

 

3 marzo 1944

 

 

 

— 31 —

Personale e segretissimo

messaggio di Churchill al maresciallo Stalin

 

Vi ringrazio per il vostro messaggio del 3 marzo sulla questione polacca.

 

2. Ho fatto capire ben chiaramente ai Polacchi che non otterranno né Lvov né Vilna e il riferimento a questi luoghi, come il mio messaggio chiariva, sugge­riva solamente uno dei modi in cui i Polacchi avrebbero potuto essere utili alla causa comune.

 

Esso certamente non intendeva suonare come un affronto da parte dei Polacchi o mio. Tuttavia se vi sembra che tale riferimento sia un ostacolo, vi prego di considerarlo revocato e cancellato dal messaggio.

 

3. Vi ho proposto di considerare l'occupazione russa della linea Curzon realtà de facto nell'accordo con i Polacchi, dal memento in cui le vostre armate raggiungeranno queste posizioni e vi ho detto che una volta reso effettivo l'accordo stabilito a grandi linee nelle nostre conversazioni e corrispondenze, il Governo di Sua Maestà britannica lo sosterrà alle conferenze per l'armistizio o per la pace. Io non dubito che esso sarà parimenti sostenuto dal Governo degli Stati Uniti. Quindi voi otterrete de facto la linea Curzon con l'as­senso dei Polacchi appena la raggiungerete, e con la benedizione dei vostri Alleati occidentali all'atto della sistemazione generale.

 

4. Con la forza si può ottenere molto, ma con laforza sostenuta dalla buona volontà di tutto il mondo si può ottenere di pii.

 

Spero vivamente che voi non vorrete chiudere definitivamente la porta ad una effettiva collaborazione con i Polacchi che potranno aiutare la causa comune durante la guerra e darvi tutto quello che vorrete al momento della pace. Sarò veramente molto dispiaciuto se nulla sarà sistemato e se voi non riuscirete ad avere alcuna relazione con il Governo polacco che noi conti­nueremo a considerare come il Governo dell'alleato per il quale abbiamo dichiarato guerra ad Hitler. Il Gabinetto di Guerra mi incarica di dirvi che tutti condividerebbero tale disappunto. Il nostro unico conforto sarà la consapevolezza di avere fatto tutto il possibile.

 

5. Avete parlato all'ambasciatore Clark Kerr del pericolo che la questione polacca faccia sorgere una frattura fra voi e me. Mi auguro vivamente di poterlo impedire. Tutte le mie speranze per il futuro del mondo sono fondate sull'amicizia e sulla collaborazione tra le democrazie occidentali e la Russia Sovietica.

 

Londra, 7 marzo 1944

 

 

 

— 32 —

Messaggio personale e segretissimo

di Churchill e del presidente Roosevelt

al maresciallo Stalin

 

Ricevuto il 9 marzo 1944

 

È stato solo per uno scrupolo di sincerità che il Primo Ministro ha dato disposizione all'ambasciatore Clark Kerr di informarvi del fatto che i cacciatorpedi­niere che vi dovevamo prestare erano di vecchio tipo. In effetti si tratta di unità buone, efficienti e molto efficaci pei servizi di scorta. Vi sono soltanto sette cac­ciatorpediniere moderni in tutta la flotta italiana men­tre gli altri sono cacciatorpediniere più vecchi o silu­ranti. Per di più, questi cacciatorpediniere italiani, an­che quando li avremo, sono assolutamente inadatti ad operare nel nord senza lunghissimi lavori. Di conse­guenza ritengo che quegli otto che il Governo britan­nico ha trovato possano costituire per voi una più rapida e più adeguata forma di aiuto. Il Primo Ministro si rammarica di non poter per il momento disporre per voi di cacciatorpediniere nuovi.

 

Ne ha perduti due, due settimane fa, uno dei quali nel convoglio per la Russia; e solo nell'operazione “Overlord”, per la manovra di accostamento alla spiag­gia e per il tiro contro le batterie dovrà impiegare non meno di quarantadue cacciatorpediniere, gran parte dei quali potrebbe venire affondata. Ogni singola unità di questo tipo in suo possesso viene sfruttata al limite delle sue possibilità per il comune vantaggio. Il movi­mento della flotta giapponese verso Singapore crea per entrambi una nuova situazione nell'Oceano Indiano. La battaglia nella testa di ponte di Anzio ed in genere in tutto il Mediterraneo è al culmine delle sue inten­sità. Grandi convogli di truppe stanno attraversando l'Atlantico con l'esercito statunitense di liberazione. I convogli per la Russia verranno inviati sino all'ultimo istante prima di “Overlord” con fortissime scorte di cacciatorpediniere.

 

Infine vi è lo stesso “Overlord”. La situazione in cui si trova il Presidente è altrettanto difficile, ma in questo momento lo è ancora di più per l'intensità delle massicce operazioni nel Pacifico. La nostra comune intenzione di destinare a voi le navi italiane, concordata a Mosca e a Teheran, rimane invariata e noi rivolge­remo ufficialmente una richiesta al Governo italiano appena quest'ultimo si sarà rafforzato ed i nuovi Mi­nistri saranno entrati in carica.

 

Non vi è dubbio sul nostro diritto di disporre della flotta italiana; si tratta semplicemente di esercitarlo con il minor danno per il nostro comune interesse. Frat­tanto stiamo preparando tutte le nostre unità già spe­cificate per inviarvele in prestito, come già pattuito.

 

Roosevelt - Churchill

 

 

 

— 33 —

Personale e segretissimo

messaggio di Churchill al maresciallo Stalin

 

Sarete certamente lieto di apprendere che l'ultimo convoglio russo è ora arrivato salvo a destinazione e che quattro U-boats tra quelli che lo hanno attaccato sono stati sicuramente affondati dalla scorta durante il viaggio.

 

 

 

— 34 —

Personale e segreto dal maresciallo Stalin
al primo ministro Churchill

 

Molti ringraziamenti per le informazioni riguar­danti l'ultimo convoglio, che ha recato i carichi tanto necessari all'Unione Sovietica. Sono stato profonda­mente soddisfatto nell'apprendere dal vostro telegram­ma che quattro U-boats nemici sono stati affondati lungo il viaggio.

 

13 marzo 1944

 

 

 

— 35 —

Personale e segreto

dal premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Mi è giunto il 12 marzo, tramite il signor Kerr, il vostro messaggio del 7 marzo concernente la que­stione polacca. Vi ringrazio per gli schiarimenti che mi date nel messaggio.

 

Benché la nostra corrispondenza sia considerata segreta e personale, è accaduto alcune volte in passato che il contenuto dei miei messaggi a voi diretti sia finito sulla stampa britannica con rilevanti deformazioni del testo, deformazioni che io non posso rettificare. Questa, secondo me, è una violazione del segreto. Que­sta circostanza mi rende difficile esprimere liberamente la mia opinione. Spero che vorrete dare giusto peso alla faccenda.

 

16 marzo 1944

 

 

 

— 36 —

Segreto e personale dal premier Stalin

al primo ministro Churchill e al presidente Roosevelt

 

Ho ricevuto il vostro messaggio riguardante la ces­sione di otto cacciatorpediniere dal Governo britannico all'Unione Sovietica. Posso anche convenire che dette unità sono perfettamente in grado di compiere servizi di scorta, ma certamente capirete che l'Unione Sovietica ha anche bisogno di cacciatorpediniere per altri compiti bellici.

 

Il diritto degli Alleati di disporre della flotta italiana è del tutto fuori questione, naturalmente, e questo dovrebbe essere chiarito al Governo italiano, specialmente per quanto riguarda le navi italiane che devono essere cedute all'Unione Sovietica.

 

17 marzo 1944

 

 

 

— 37 —

Personale e segretissimo

messaggio del primo ministro Churchill al maresciallo Stalin

 

Vostro telegramma del 16 marzo.

 

Debbo anzitutto congratularmi nuovamente con voi per le splendide vittorie dei vostri eserciti ed anche per l'estrema moderazione da voi dimostrata nelle trat­tative con i Finlandesi.

 

Ritengo che essi siano preoccupati dell'internamen­to di nove divisioni germaniche in Finlandia per timore che queste nove divisioni internino loro. Vi siamo vera­mente grati di tenerci continuamente al corrente di tutte le vostre azioni in questo settore.

 

2. Riguardo ai Polacchi non posso in alcun modo essere incolpato d'aver rivelato la vostra corrispondenza segreta. Le notizie sono state fornite tanto al corrispon­dente dell'americano Herald Tribune quanto al corri­spondente del londinese Times dall'Ambasciata sovie­tica a Londra. Nell'ultimo caso sono state fornite dall’ambasciatore Gusev in persona.

 

3. Dovrò quanto prima fare alla Camera dei Comu­ni una relazione sulla questione polacca. Questo mi costringerà a rendere noto che i tentativi di giungere ad un accordo fra il Governo sovietico e quello polacco, col quale siamo rimasti in rapporti continui fin dal tempo dell'invasione della Polonia nel 1939, sono falliti; che siamo attualmente convinti che per tutti i muta­menti territoriali si debba attendere l'armistizio e le conferenze per la pace delle Potenze vincitrici e che nel frattempo non possiamo riconoscere trasferimenti ter­ritoriali coercitivi.

 

4. Invio copia del presente telegramma al Presi­dente degli Stati Uniti. Vorrei soltanto avere migliori notizie da dargli per il bene di tutti.

 

5. Da ultimo consentitemi di esprimere la viva speranza che la divergenza verificatasi fra noi a propo­sito della Polonia non abbia ad influire in alcun modo sulla nostra collaborazione in altri settori nei quali il mantenimento di un'azione comune è della massima

importanza.

 

Londra, 21 marzo 1944

 

 

 

— 38 —

Messaggio personale e segreto
del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Mi sono recentemente pervenuti due vostri mes­saggi sulla questione polacca e ho letto la dichiarazione fatta in proposito dal signor Kerr a V. M. Molotov, se­condo le vostre istruzioni. Non mi è stato possibile rispondere più sollecitamente in quanto gli impegni al fronte mi tengono spésso lontano da questioni non mi­litari.

 

Mi accingo a rispondervi punto per punto.

 

Sono stato colpito dal fatto che entrambi i vostri messaggi e specialmente la dichiarazione del signor Kerr contengono minacce contro l'Unione Sovietica. Desidero attirare la vostra attenzione su questo particolare, poi­ché le minacce come sistema non soltanto sono fuori posto nei rapporti fra alleati, ma possono anche rivelarsi controproducenti.

 

Agli sforzi dell'Unione Sovietica per mantenere e rendere effettiva la “Linea Curzon” si allude in uno dei vostri messaggi come ad una politica di forza. Questo implica che voi stiate tentando di presentare la “Linea Curzon” come illegale e illegittime le rivendicazioni su di essa. Sono in completo disaccordo con voi. Debbo farvi rilevare che a Teheran voi, il Presidente ed io convenimmo che la “Linea Curzon” era legale. Allora voi riteneste perfettamente corretta la posizione del Governo sovietico sulla questione e diceste che sarebbe stato folle il rifiuto della “Linea Curzon” da parte dei rappresentanti del Governo polacco in esilio. Ora invece voi sostenete posizioni contrarie.

 

Questo significa forse che voi non riconoscete più validi gli accordi da noi raggiunti a Teheran e siete pronto a violare gli accordi stessi? Dal canto mio non dubito che, se aveste mantenuto il vostro atteggiamento di Teheran, il conflitto con il Governo polacco in esilio sarebbe già stato risolto. Io ed il Governo sovietico ri­maniamo fermi sulle posizioni di Teheran e non abbia­mo intenzione di tornare indietro perché siamo convinti che l'adozione della “Linea Curzon” sia testimonianza non di una politica di forza, ma di una politica che rista­bilisce i diritti dell'Unione Sovietica su questi territori che persino Curzon e il Consiglio Supremo delle Potenze Alleate riconobbero come non polacchi nel 1919.

 

Voi dite, nel vostro messaggio del 7 marzo, che il problema della frontiera russo-polacca dovrà essere ac­cantonato fino alla convocazione della conferenza per l'armistizio. Ritengo che su questo punto vi sia un malinteso. L'Unione Sovietica non è né intende entrare in guerra con la Polonia. Essa non si trova in conflitto col popolo polacco ed anzi si considera alleata della Polonia e del popolo polacco. Questa è la ragione per cui la Russia versa il suo sangue per liberare la Polonia dall'oppressione germanica. Sarebbe quindi strano par­lare di un armistizio tra U.R.S.S. e Polonia. Viceversa l'Unione Sovietica si trova in conflitto con il Governo polacco in esilio, che non rappresenta gli interessi del popolo polacco, né esprime le sue aspirazioni.

E sarebbe strano voler identificare la Polonia col Governo polacco in esilio a Londra, un Governo completamente staccato dalla Polonia. In verità ho sempre trovato difficile stabilire la differenza fra il Governo polacco in esilio e il Governo jugoslavo in esilio, che gli è affine, o fra alcuni generali del Governo polacco in esilio e il gene­rale serbo Mihajlovic.

 

Nel vostro messaggio del 21 marzo mi comunicate la vostra intenzione di fare una dichiarazione alla Ca­mera dei Comuni riguardo il rinvio di tutti i problemi territoriali alle conferenze di armistizio o di pace delle potenze vittoriose e mi dite altresì che non potete rico­noscere alcun trasferimento territoriale “coercitivo”. A mio giudizio voi fate apparire l'Unione Sovietica come ostile alla Polonia e praticamente negate il carattere di liberazione alla guerra condotta dall'Unione Sovietica contro l'aggressione germanica. Ciò significa fare alla Unione Sovietica accuse infondate che possono screditarla. Non dubito che la vostra dichiarazione sarà valu­tata dal popolo sovietico e dall'opinione pubblica mon­diale come un insulto gratuito all'Unione Sovietica.

 

Certamente voi siete libero di fare tutte le dichia­razioni che volete alla Camera dei Comuni: sono affari vostri. Ma se farete una dichiarazione del genere, io la considererò un atto ingiusto e ostile nei confronti dell’Unione Sovietica.

 

Nel vostro messaggio esprimete la speranza che la frattura sulla questione polacca non abbia ad influire sulla nostra cooperazione in altri settori. Per quanto mi concerne io sono sempre stato, e rimango ancora, per la cooperazione. Temo però che se il sistema di diffamazione ed intimidazione continuasse, la nostra col­laborazione non ne trarrebbe certo vantaggio.

 

23 marzo 1944

 

 

 

 

— 39 —

Messaggio personale e segreto
del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ho fatto un'inchiesta rigorosa su quanto da voi comunicatomi sul fatto che il contenuto della corrispon­denza fra voi e me sarebbe stato divulgato attraverso l'Ambasciata sovietica a Londra e particolarmente l'am­basciatore F. T. Gusev. L'inchiesta ha accertato che né l'Ambasciata come tale, né F. T. Gusev personalmente possono essere minimamente ritenuti responsabili, in quanto non hanno nessuno dei documenti il cui conte­nuto è stato divulgato dai giornali britannici. In altre parole l'indiscrezione è di provenienza britannica e non sovietica. Gusev desidererebbe che si svolgessero ulte­riori indagini al fine di provare che né lui né alcun suo dipendente hanno avuto a che fare con la divulgazione del contenuto della nostra corrispondenza. Appare chia­ro che voi siete stato male informato riguardo a Gusev e all'Ambasciata sovietica.

 

25 marzo 1944

 

 

 

— 40 —

Personale e segretissimo

messaggio del primo ministro Churchill
e del presidente Roosevelt al maresciallo Stalin

 

A seguito dei nostri colloqui di Teheran, la tra­versata in massa del mare avrà luogo intorno alla data "R" che i generali Deane e Burrows hanno recentemente avuto ordine di sottoporre al Comando sovietico. Agiremo con tutte le nostre forze.

 

2. Intorno alla metà di maggio sferreremo un'of­fensiva della massima potenza sul fronte italiano.

 

3. Dopo Teheran le vostre forze armate hanno con­seguito una magnifica serie di vittorie per la causa comune. Proprio nel mese in cui voi ritenevate che sarebbero rimaste inattive, esse hanno ottenuto questi grandi successi. Vi mandiamo i nostri migliori auguri e siamo certi che i vostri eserciti ed i nostri, operando concordemente secondo gli accordi di Teheran, schiac­ceranno gli hitleriani.

 

Roosevelt e Churchill

 

18 aprile 1944

 

 

 

— 41 —

Segreto e personale dal premier Stalin
al primo ministro Churchill e al presidente Roosevelt

 

Ricevuto il vostro messaggio del 18 aprile.

 

Il Governo sovietico è contento di apprendere che, secondo l'accordo di Teheran, gli sbarchi avverranno alla data prestabilita che già i generali Deane e Burrows hanno comunicato al nostro Stato Maggiore e che voi agirete con il massimo delle forze. Sono fiducioso nella riuscita dell'operazione.

 

Spero che anche le operazioni che voi state per intraprendere in Italia siano coronate da successo.

Come concordato a Teheran, l'Armata Rossa sfer­rerà nel medesimo tempo un nuovo attacco, così da dare il massimo appoggio all'azione anglo-americana.

 

Vi prego di accettare i miei ringraziamenti per gli auguri che mi avete fatto in occasione dei successi dell’Armata Rossa.

 

Mi unisco a voi nell'auspicare che i nostri eserciti riuniti, aiutandosi l'un l'altro, avranno ragione degli hitleriani, portando così a compimento la loro storica missione.

 

22 aprile 1944

 

 

 

— 42 —

Personale e segreto

messaggio del primo ministro Churchill al maresciallo Stalin

 

L'autunno scorso diedi disposizioni perché una se­rie di quattro convogli, ciascuno dei quali composto da circa 35 navi fra britanniche ed americane, salpasse ver­so i vostri porti settentrionali e fui poi in grado di aggiungere al programma previsto altri due minori con­vogli supplementari, di 20 navi ciascuno, per un totale di 180 navi, dalle quali si contava di far trasportare un carico di circa un milione di tonnellate. La serie di convogli in partenza è stata ora completata ed è con il massimo piacere che vi comunico i risultati degli sforzi da noi sostenuti.

 

2. Escludendo le navi di soccorso, la Royal Navy ha convogliato ai vostri porti del nord 191 unità, com­prendenti 49 navi britanniche e 118 navi americane di rifornimenti vari, una nave-gru per aiutare le operazioni di scarico, 5 navi con carichi militari americani e 18 petroliere.

In tonnellate il carico trasportato era costituito da:

 

 

tonnellate

Inglesi

232.600

Americani

830.500

carburante per aviazione, alcool e combustibili

171.500

rifornimenti militari americani

25.000

Totale

1.259.600

 

3. Malgrado robusti attacchi sferrati dal sempre vigile nemico, la Royal Navy è riuscita a far giungere indenni ai vostri porti tutte le navi inviate, ad ecce­zione di tre; ho il piacere di comunicarvi che in queste operazioni le nostre perdite si sono limitate all'affonda­mento di due cacciatorpediniere e all'abbattimento di un caccia, largamente compensate dall'aver inflitto al nemico la perdita dello Scbarnhorst, di otto U-boats e cinque aerei. In questa zona abbiamo anche danneg­giato seriamente la Tirpitz.

 

4. Tutto questo ha avuto felice esito e sono lieto che queste armi giungano al vostro valoroso esercito nel momento in cui sta ottenendo grandi vittorie. Appena avremo superato il momento cruciale di “Overlord”, vedrò di fare dei piani per inviarvene altre. Ho già impartito direttive perché si studi la cosa in modo da stabilire un nuovo programma di rifornimenti via mare se l'andamento della battaglia lo permetterà. Mi aspetto perdite navali molto gravi in questa particolare opera­zione “Overlord”, durante la quale le navi da guerra saranno a lungo esposte al fuoco delle batterie costiere e tutte le unità saranno in grave pericolo a causa delle mine. Pensiamo di poter fronteggiare agevolmente gli U-boats e l'aviazione nemica, ma le piccole motosilu­ranti, con la loro grande velocità, saranno grave pericolo di notte. Devo al signor Lyttelton, Ministro della Pro­duzione, che ha avuto larga parte in questa faccenda dei rifornimenti via Artico, il fatto di potervi ora infor­mare che tutto è andato assai meglio di quanto speravamo.

 

Molti auguri.

 

3 maggio 1944

 

 

 

— 43 —

Riservato e personale

dal premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ricevuto il vostro messaggio del 3 maggio.

 

L'organizzazione dei convogli che hanno portato le scorte ai porti sovietici settentrionali è davvero de­gna di riconoscimento e di lode. Vi ringrazio per le eccezionali cure che avete dedicato a questo argomento. Vi sembra opportuno che il Governo sovietico confe­risca una onorificenza al signor Lyttelton per i suoi segnalati servizi? Saremmo lieti di conferire decorazioni anche ad altri che si siano distinti nella fase organiz­zativa e durante la navigazione dei convogli.

 

Sono lieto di apprendere che avete dato istruzioni per lo studio dell'invio di ulteriori convogli; dei quali abbiamo ancora un grandissimo bisogno.

 

Mi rendo conto di quanta attenzione assorba l’ “Overlord” che certamente esigerà uno sforzo imma­ne, ma che promette, anche immensi benefici per l'in­tero corso della guerra.

 

I migliori saluti.

 

8 maggio1944

 

 

 

— 44 —

Messaggio congiunto

del presidente Roosevelt e del primo ministro Churchill
al maresciallo Stalin

 

Ricevuto il 14 maggio 1944

 

Per poter dare la massima potenza all'attacco con­tro le coste settentrionali della Francia, abbiamo tra­sferito parte dei nostri mezzi da sbarco dal Mediterra­neo all'Inghilterra. Questo, insieme alla necessità di usare le nostre forze terrestri mediterranee nelle bat­taglie italiane attualmente in corso, rende impossibile attaccare le coste mediterranee della Francia simultanea­mente con l'operazione “Overlord”. Stiamo preparando i piani per sferrare tale attacco più tardi e a questo scopo mezzi da sbarco supplementari sono in corso di invio dagli Stati Uniti al Mediterraneo. Per tener lon­tano dal fronte settentrionale ed orientale della Francia il maggior numero possibile di forze tedesche, noi at­tacchiamo i tedeschi in Italia con la massima intensità e, al tempo stesso, manteniamo la minaccia contro la costa mediterranea della Francia.

 

Roosevelt - Churchill

 

 

 

— 45 —

Segreto e personale

dal premier Stalin
al primo ministro Churchill e al presidente Roosevelt

 

Ricevuto il vostro messaggio congiunto. Voi potete decidere per il meglio la distribuzione delle vostre forze. L'essenziale è, logicamente, di assicurare ad “Overlord” un successo completo. Sono fiducioso anche nella pos­sibilità di riuscita dell'attacco sferrato in Italia.

 

15 maggio 1944

 

 

 

— 46 —

Personale e segretissimo

messaggio da Churchill a Stalin

 

Vi ringrazio molto del vostro messaggio dell'8 maggio.

 

Il signor Lyttelton sarebbe certamente molto ono­rato di ricevere una onorificenza sovietica e io mi occuperò presto di chiedere al Re il consenso perché questo possa avvenire. Vi sono una o due altre persone che hanno fatto molto e, in considerazione della vostra offerta, desidero occuparmene con maggior attenzione di quanto abbia potuto fare finora. Permettetemi di tele­grafarvi ancora in proposito.

 

2. La battaglia in Italia è andata molto bene. I polacchi hanno combattuto valorosamente, ma hanno dovuto ritirarsi con gravi perdite dalle posizioni che avevano conquistato a nord di Cassino. Hanno perduto molte migliaia di uomini. Hanno tuttavia attaccato di nuovo con successo. Anche i francesi si sono distinti. Il generale Alexander ha diretto la battaglia con gran­dissima decisione, e la conquista di Cassino è un trofeo. Le nostre perdite fino al 17 maggio sono state circa 13.000; abbiamo 7.000 prigionieri tedeschi e vi sono stati molti morti. Ci stiamo ora avvicinando alla linea Adolf Hitler che speriamo di sfondare con energia.

 

3. Avevamo deciso di rimandare l'attacco dalla testa di ponte di Anzio fino a che non si fosse rag­giunto il momento migliore nella battaglia principale. Ma vi sono buone ragioni per cominciare subito.

 

4. Spero che questa armata tedesca di 17 o 18 divisioni, 5 o 6 delle quali sono già state annientate, sarà molto mal ridotta alla fine di questa battaglia. Questo ci darebbe la possibilità di organizzare imme­diatamente un’operazione anfibia tale da minacciare tutta la costa dal golfo di Genova al golfo del Leone. Non può ancora essere stabilito esattamente dove at­taccare. Gli americani hanno fatto un'ottima cosa man­dandoci altri mezzi da sbarco a tal fine; spero che riu­sciremo a tenere impegnate su questo fronte 30 o 35 divisioni tedesche lontano da “Overlord”.

 

5. Come certamente capite, tutti i nostri sforzi sono concentrati su questo. Tutti i capi sono fiduciosi e le truppe fremono di impazienza.

 

6. Ho anche chiesto al Ministero degli Esteri di farvi pervenire tramite il signor Molotov un telegram­ma da me inviato al Maresciallo Tito dal quale ap­prenderete esattamente a che punto siamo. Mio figlio Randolph, che avete incontrato a Teheran, si trova con il Maresciallo Tito e mi scrive degli ottimi rapporti esistenti fra la Missione sovietica e la nostra. Possa continuare così.

 

19 maggio 1944

 

 

 

— 47 —

Segreto e personale del premier Stalin
al primo ministro Churchill

 

Mi è giunto il vostro messaggio del 19 maggio.

 

Come mi chiedete, attenderò la vostra comunica­zione definitiva riguardo al signor Lyttelton e alle altre persone designate per l'onorificenza. Congratulazioni per la vittoriosa offensiva alleata condotta in Italia sotto la guida del generale Alexander. L'importante ora è di far si che le operazioni alleate contro le forze tedesche in Italia tengano lontano da “Overlord” un considere­vole contingente tedesco. Ho letto il vostro telegramma al maresciallo Tito. Anch'io mi compiaccio per le buone relazioni tra le nostre missioni in Jugoslavia e spero che continuino così.

 

22 maggio 1944

 

 

 

— 48 —

SEGRETISSIMO

Messaggio personale di Churchill
al Maresciallo Stalin

 

Ricevuto il 24 maggio1944

 

La battaglia in Italia è al culmine.

 

La notte scorsa, tra il 22 e il 23 maggio, noi (in­glesi e francesi) abbiamo attaccato sul fronte principale e gli americani hanno sferrato un massiccio attacco ad Anzio, contro le linee di collegamento. Il nemico ha richiamato dal nord di Roma un reggimento della 278a divisione di fanteria e 2 divisioni corazzate, la 29a e la 90a. Evidentemente Hitler, lungi dal ritirarsi sotto la protezione di una forte retroguardia, come i comandi americani si attendevano, ha deciso ostinatamente di far proseguire i combattimenti a sud di Roma. Se l'ar­mata di Kesselring viene sconfitta e parzialmente di­strutta in quelle zone, avremo buone possibilità per il futuro. La divisione Hermann Göring, che fa parte della riserva speciale di Hitler, potrebbe essere costretta a scendere in campo contro di noi, il che costituirebbe un vantaggio per l’ “Overlord”. La battaglia è da consi­derarsi decisiva e le nostre forze non superano di molto quelle nemiche.

 

2. Spero di potervi preparare un nuovo program­ma per i convogli dell'Artico, ma devo prima vedere cosa perderemo, in cacciatorpediniere e incrociatori nella parte navale dell' “Overlord”. Ho ispezionato molte truppe britanniche ed americane e le ho trovate vera­mente ansiose di entrare in azione. Tutte le attrezzature nautiche sono state predisposte in modo da consentire lo sbarco simultaneo di un gran numero di uomini e mezzi, protetti da potentissime artiglierie dalla parte del mare. Abbiamo a disposizione 11.000 aerei moder­nissimi pronti ad entrare in azione nello stesso giorno.

 

3. I migliori auguri per la grande offensiva che sta­te preparando. Non mi sono ancora congratulato con voi per la riconquista di Odessa e Sebastopoli. Lo faccio adesso.

 

 

 

— 49 —

Personale e segreto

dal premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Vi sono molto obbligato per le informazioni sulla campagna in Italia, di cui parlate nel vostro ultimo messaggio. Seguiamo con ammirazione i vostri successi.

Le notizie che ci date sui preparativi per l'opera­zione “Overlord”, ora in pieno sviluppo, sono molto incoraggianti. La cosa più importante è che le truppe inglesi e americane si mostrino così piene di risolutezza.

 

Mi rallegro che siate pronti a riprendere in seguito il progetto dei convogli artici.

 

Vi ringrazio delle congratulazioni. Ci stiamo pre­parando con tutte le nostre forze per nuove e più grandi operazioni.

 

26 maggio1944

 

 

 

— 50 —

SEGRETISSIMO

 

Messaggio personale
del primo ministro Churchill al maresciallo Stalin

 

Vi ringrazio molto del vostro telegramma. La cam­pagna in Italia procede bene e spero vivamente che sia stata isolata parte delle truppe nemiche. Non pen­siamo a Roma che come ad un obbiettivo secondario. Il nostro obbiettivo principale è di impegnare in batta­glia il più gran numero possibile di tedeschi e annien­tarli. Non appena la campagna sarà vinta, faremo con­vergere tutte le nostre forze del Mediterraneo nella migliore operazione anfibia possibile per sostenere “Overlord”.

 

2. Noi basiamo tutto su “Overlord” e tutto quan­to è umanamente possibile sarà fatto o rischiato.

 

28 maggio 1944

 

 

 

— 51 —

Messaggio personale e segreto
del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Grazie del vostro ultimo messaggio sulla campa­gna in Italia. Anche noi speriamo nel suo buon esito finale, destinato a facilitare gli sforzi comportati da “Overlord”.

 

Vi auguriamo ulteriori successi.

 

30 maggio 1944

 

 

 

— 52 —

Messaggio personale, privato e segretissimo
dal primo ministro Churchill al maresciallo Stalin

 

Avrete appreso con piacere l'ingresso degli Alleati in Roma. Ciò che abbiamo sempre considerato come il nostro più importante obbiettivo è di tagliar fuori il maggior numero possibile di divisioni nemiche. Ora il generale Alexander sta spostando verso nord, in dire­zione di Terni, un forte contingente di reparti corazzati che dovrebbe consentirci di isolare tutte le divisioni mandate da Hitler a combattere a sud di Roma. Benché lo sbarco anfibio ad Anzio e a Nettuno non abbia dato risultati immediati, come avevo sperato nel progettarlo, è stata una mossa strategicamente esatta che alla fine ha dato i suoi frutti. In primo luogo ha allontanato dieci divisioni dalle seguenti zone:

 

1 dalla Francia,

1 dalla Renania,

4 dalla Jugoslavia e dall'Istria,

1 dalla Danimarca e

3 dall'Italia settentrionale.

 

In secondo luogo ha causato una battaglia difensiva nella quale, nonostante la nostra perdita di circa 25.000 uomini, i tedeschi sono stati respinti e gran parte della forza di combattimento delle loro divisioni è stata distrutta con una perdita di circa 30.000 uomini. Da ultimo lo sbarco di Anzio ha reso possibile il tipo di spostamento per il quale era stato progettato, ma su una scala molto più vasta. Il generale Alexander sta ora concentrando ogni sforzo per aggirare le divisioni a sud di Roma. Parecchie si sono ritirate sui monti, abbandonando gran parte degli armamenti pesanti, ma speriamo in una buona retata di prigionieri e di ma­teriale. Non appena l'operazione sarà conclusa decide­remo il modo migliore di usare le nostre truppe ora in Italia per sostenere l'azione principale. Le truppe in­glesi, americane, della Francia libera e polacche hanno tutte sfondato o battuto in attacchi frontali le truppe tedesche e vi sono diverse importanti alternative ché dovranno presto essere prese in considerazione.

 

2. Sono appena ritornato da una visita di due gior­ni al Quartier Generale del generale Eisenhower in occasione dell'imbarco delle truppe. È estremamente difficile avere condizioni atmosferiche adatte, soprattut­to perché bisogna prevedere l'impiego simultaneo di grandi forze navali e terrestri in relazione alle maree, alle onde, alla nebbia ed alla nuvolosità. Con grande rincrescimento il generale Eisenhower si è visto costretto a ritardare di una notte, ma le previsioni del tempo stan­no ora subendo un mutamento molto favorevole e questa notte si parte. Impiegheremo 5.000 navi e ab­biamo a disposizione 11.000 aerei in perfetta efficienza.

 

5 giugno 1944

 

 

 

 

— 53 —

Dal premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Mi congratulo con voi per la presa di Roma, una grande vittoria per le truppe alleate anglo-americane. Nell'Unione Sovietica la notizia è stata causa di viva soddisfazione.

 

5 giugno 1944

 

 

 

— 54 —

Messaggio segretissimo e personale
di Churchill al maresciallo Stalin

 

Tutto è iniziato bene. Abbiamo in gran parte supe­rato le mine, gli ostacoli e le batterie costiere. Gli sbar­chi aerei sono ben riusciti su larga scala. Gli sbarchi della fanteria procedono rapidamente e molti carri armati e cannoni semoventi sono già a terra.

 

Le previsioni del tempo sono da medie a buone.

 

6 giugno 1944

 

 

 

— 55 —

Messaggio segreto e personale
del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ho ricevuto la vostra comunicazione riguardante il fortunato varo dell'operazione “Overlord”. È per tutti noi fonte di gioia e di speranza in ulteriori successi.

 

L'offensiva estiva delle truppe sovietiche, da va­rarsi conformemente agli accordi raggiunti alla Confe­renza di Teheran, comincerà a metà giugno in uno dei settori vitali del fronte. L'offensiva generale si svilup­perà a stadi, attraverso il progressivo impiego delle truppe in azioni di attacco. Fra la fine di giugno e la fine di luglio l'azione si svilupperà in un'offensiva ge­nerale da parte delle truppe sovietiche.

 

Non mancherò di tenervi informato sul corso delle operazioni.

 

6 giugno 1944

 

 

 

— 56 —

Messaggio personale e segretissimo

di Churchill al maresciallo Stalin

 

Vi ringrazio per il vostro messaggio e per le con­gratulazioni per Roma. Riguardo ad “Overlord”, sono molto soddisfatto della situazione almeno fino a mez­zogiorno di oggi, 7 giugno. Soltanto su una delle spiag­ge degli americani ci sono state serie difficoltà, ora su­perate. Ventimila uomini delle truppe aviotrasportate hanno felicemente atterrato dietro le linee nemiche e si sono messi in contatto rispettivamente con le forze americane e inglesi giunte per mare. Abbiamo fatto la traversata con piccole perdite. Ci aspettavamo di per­dere circa diecimila uomini. Per questa sera speriamo di averne a terra quasi 250.000, insieme a una consi­derevole quantità di carri armati fatti sbarcare con mezzi marittimi speciali o giunti a riva coi loro mezzi. Fra questi ultimi vi sono state molte perdite, specialmente nel settore americano, a causa delle onde che hanno rovesciato questi carri armati anfibi. Ci dobbiamo ora aspettare possenti contrattacchi, ma pensiamo di essere più forti nei mezzi corazzati e, naturalmente, di avere una netta supremazia aerea, purché le nuvole si alzino.

 

2. Ieri notte presso Caen ha avuto luogo, fra i nostri mezzi corazzati appena sbarcati e cinquanta carri armati nemici della 21a divisione Panzer Grenadier, uno scontro in seguito al quale il nemico ha abbandonato il campo. La 7a divisione corazzata inglese sta ora avan­zando e dovrebbe assicurarci la superiorità per alcuni giorni. Il problema è quanti mezzi possono mandarci contro nella prossima settimana. Il tempo sulla Manica non pare debba impedire in alcun modo i nostri continui sbarchi. Sembra veramente più favorevole di prima. Tutti i comandanti sono contenti che in questo sbarco le cose siano andate meglio di quanto ci si aspettasse.

 

3. Particolarmente segreto. Stiamo progettando di costruire molto velocemente due grandi porti artificiali sulle spiagge della grande baia sabbiosa dell'estuario della Senna. Finora non si è mai visto nulla di simile. Grandi transatlantici potranno scaricare e portare a numerosi pontili i rifornimenti per le truppe. Questo certo il nemico non se lo aspetta e consentirà che le ope­razioni possano procedere, indipendentemente dalle con­dizioni meteorologiche. Speriamo di prendere Cherbourg nella prima fase dell'operazione.

 

4. D'altra parte il nemico concentrerà le sue trup­pe rapidamente e i combattimenti saranno duri e au­menteranno di proporzioni. Tuttavia speriamo di avere il giorno D+ 30 circa 25 divisioni schierate al com­pleto, con entrambi i fianchi dell'eventuale fronte pog­gianti sul mare e in possesso di almeno tre buoni porti, Cherbourg e i due porti artificiali. Questo fronte sarà costantemente alimentato e ingrandito, e speriamo di includervi in seguito la penisola di Brest. Ma tutto questo dipende dai casi della guerra che voi, Maresciallo Stalin, ben conoscete.

 

5. Speriamo che questo fortunato sbarco e la vit­toria di Roma, i frutti della quale devono ancora essere raccolti dall'isolamento delle divisioni tedesche, ralle­grino i vostri valorosi soldati dopo tutto il peso che hanno dovuto sopportare, e che nessuno al di fuori del vostro paese ha condiviso più di me.

 

6. Mentre dettavo quanto precede ho ricevuto il vostro messaggio a proposito del favorevole inizio della “Overlord”, nel quale parlate di una offensiva estiva delle forze sovietiche. Vi ringrazio vivamente. Spero che noterete che non vi abbiamo mai fatto alcuna do­manda, poiché confidiamo completamente in voi, nella vostra nazione e nei vostri eserciti.

 

7 giugno 1944

 

 

 

— 57 —

Messaggio personale e segreto
del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 7 giugno, che mi informa del favorevole svolgimento della “Overlord”. Noi tutti ci congratuliamo con voi e con le valorose truppe britanniche e U.S. e vi auguriamo sinceramente ulteriori successi.

I preparativi per l'offensiva estiva delle truppe sovietiche sono quasi completati. Domani, 10 giugno, avrà inizio il primo “round” sul fronte di Leningrado.

 

9 giugno 1944

 

 

 

— 58 —

Segretissimo messaggio personale
del primo ministro Churchill al Maresciallo Stalin

 

Sono felice di ricevere il vostro messaggio, che ho comunicato al generale Eisenhower. Il mondo intero può vedere realizzato il progetto di Teheran nei nostri attacchi coordinati contro il comune nemico. Possa la fortuna accompagnare l'esercito sovietico.

 

2. Entro questa notte, giorno 10, dovremmo di­sporre a terra di circa 400.000 uomini e inoltre di una larga superiorità in mezzi corazzati e di un crescente contingente di artiglieria e di autocarri. Abbiamo tro­vato tre piccoli porti di pescatori che possono smaltire un traffico marittimo superiore all'aspettativa. Inoltre i due grandi porti artificiali procedono bene. I rapporti dal fronte di combattimento sono soddisfacenti. Rite­niamo che Rommel abbia sciupato alcune delle sue ri­serve strategiche in contrattacchi tattici. Questi sono sempre stati sostenuti. Ci dobbiamo però aspettare le reazioni strategiche del nemico in un prossimo futuro.

 

3. Il generale Alexander sta inseguendo veloce­mente verso nord i resti delle sconfitte truppe di Kes­selring. Probabilmente queste si fermeranno sulla linea Rimini-Pisa, dove è stata fatta qualche fortificazione. Il generale Alexander riferisce che l'efficienza bellica delle venti divisioni tedesche è molto ridotta. Ve ne sono sei o sette che si stanno ritirando verso nord, coperte da retroguardie e guastatori. Egli le insegue, mentre i rastrellamenti continuano.

 

10 giugno 1944

 

 

 

— 59 —

SEGRETISSIMO

 

Messaggio personale
del primo ministro Churchill al maresciallo Stalin

 

Sono sbalordito di quello che è accaduto al mare­sciallo Badoglio *. Sono del parere che abbiamo perduto il solo uomo competente con cui potevamo trattare e che ci sarebbe servito di più. L'attuale massa di anziani e affamati politicanti cercherà naturalmente di esaspe­rare le pretese italiane e questo potrebbe esserci di grande disturbo. Mi sarebbe di grande aiuto conoscere il vostro parere su questo punto.

 

* Si riferisce alle dimissioni rassegnate dalla carica di capo del governo.

 

 

 

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Messaggio segreto e personale
del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ho ricevuto il vostro messaggio sulle dimissioni di Badoglio. Queste dimissioni sono una sorpresa anche per me. Pensavo che senza il consenso degli Alleati — inglesi ed americani — Badoglio non avrebbe potuto essere allontanato e sostituito da Bonomi. Invece dal vostro messaggio risulta che ciò è accaduto contro la volontà degli Alleati. Bisogna aspettarsi che certi ambienti italiani cerchino di cambiare a loro favore i ter­mini dell'armistizio. Qualsiasi cosa accada, se le circo­stanze facessero sembrare opportuno a voi ed agli ame­ricani che l'Italia debba avere un Governo diverso da quello di Bonomi, potete essere certi che da parte sovietica non saranno sollevate difficoltà.

 

2. Ho ricevuto anche il vostro messaggio del 10 giugno. Grazie per le informazioni. Sembra che lo sbarco progettato in così grandi proporzioni sia stato coronato da successo. Io e i miei colleghi dobbiamo riconoscere che questa è un'impresa senza precedenti nella storia militare, sia per le sue enormi proporzioni che per l'arditezza del piano e la magistrale esecuzione.

Come è noto, il progetto di Napoleone di attraver­sare la Manica falli miseramente. Quell'esaltato di Hitler, che per due anni è andato gridando che avrebbe attraversato la Manica, non ha neppure osato fare un tentativo per mettere in atto la sua minaccia. Solo i nostri alleati sono stati in grado di realizzare gloriosamente questo grande piano. La storia lo ricorderà come un avvenimento di primissimo ordine.

 

11 giugno 1944

 

 

 

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Messaggio personale e segretissimo
dal primo ministro Churchill al maresciallo Stalin

 

Il vostro messaggio dell’11 giugno ha fatto molto piacere sia a me che a tutto il Gabinetto, al quale io l'ho letto. Il vostro primo paragrafo è in accordo con ciò che il Presidente Roosevelt ha concordato, cioè che la faccenda deve essere esaminata dal Comitato consultivo congiunto e, dopo discussione, deve essere rimessa ai tre Governi che si consulteranno sull'atteg­giamento da assumere nei riguardi del nuovo Governo. Nel frattempo Badoglio, che sembra essere in rapporti amichevoli con Bonomi, andrà avanti ancora per un poco.

 

2. Come forse avrete letto sui giornali, ho visitato lunedì il settore britannico del fronte, Si continua a com­battere, ed in quel momento avevamo 14 divisioni in azione su un fronte di circa 70 miglia. Il nemico invece ha 13 divisioni di gran lunga inferiori alle nostre. Stan­no arrivando affrettatamente rinforzi dalle retrovie, ma pensiamo di poter fare arrivare i nostri molto più velo­cemente dal mare. È veramente meraviglioso vedere questa città di navi che si stende lungo la costa per quasi 50 miglia e apparentemente al sicuro dagli attacchi aerei e dai sommergibili, che sono così vicini. Dobbiamo circondare Caen e catturare un po' di prigionieri. Due giorni fa il numero dei prigionieri era di 13.000, cioè più di tutti i morti e feriti che avevamo avuto fino a quel momento. Si può quindi dire che il nemico ha avuto perdite quasi doppie delle nostre, benché noi abbiamo sempre attaccato. Nel corso della giornata di ieri i nostri sono avanzati bene, benché la resistenza nemica si stia facendo più forte, a causa dell'affluenza al fronte delle riserve strategiche. Penso che probabilmente riu­sciremo ad impegnare in battaglia tra giugno e luglio circa un milione di uomini. Per la metà di agosto, se­condo i nostri piani, avremo in campo due milioni di uomini.

 

3. Moltissimi auguri per le vostre operazioni in Carelia.

 

14 giugno 1944

 

 

 

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Messaggio personale e segreto
del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ricevuto il vostro messaggio del 14 giugno.

 

Credo che abbiate ragione nel proporre che la que­stione di un nuovo Governo in Italia sia esaminata in fase preliminare dal Comitato consultivo congiunto per l'Italia, in modo che i nostri tre Governi possano giun­gere a un punto di vista comune su questo problema.

 

Ho letto con grande interesse le notizie che mi date sulle operazioni militari nella. Francia settentrio­nale. Vi auguro ogni successo per il progettato accer­chiamento di Caen e per l'ulteriore sviluppo delle opera­zioni in Normandia.

 

Vi ringrazio degli auguri per il successo della nostra offensiva. Le nostre operazioni si stanno svolgendo secondo i piani e saranno di vitale importanza per l'in­tero fronte Alleato.

 

15 giugno 1944

 

 

 

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Messaggio personale e segretissimo

di Churchill al maresciallo Stalin

 

Spero di riprendere i convogli nordici per la Russia intorno al 10 agosto. Mi sono consultato col Presidente Roosevelt, che è pienamente d'accordo. Speriamo di poter caricare in un prossimo futuro 30 mercantili, due terzi dei quali saranno americani. La normale corrispon­denza ufficiale passerà per le solite vie.

 

2. Vostro telegramma del 15 giugno sull'Italia. Avrete visto il telegramma n. 285 del 14 giugno, in­viato dal Foreign Office all'Alto Commissario a Napoli, ripetuto a Mosca col n. 1796.

 

Vi ringrazio per il modo col quale avete conside­rato l'imprevista situazione creatasi. Devo anche co­municarvi che, dopo aver sentito il parere del Presi­dente degli Stati Uniti e dei nostri rappresentanti sul posto, mi sono convinto che sarebbe impossibile far tornare in carica Badoglio, e che egli stesso sente di averne abbastanza. Ci ha aiutati bene. Sono d'accordo che queste questioni debbano ora essere esaminate dal Comitato consultivo per l'Italia affinché i nostri tre Governi possano dare contemporaneamente la loro opi­nione su questo punto. Ciò che più importa è che il nuovo Governo italiano capisca esattamente quali sono gli obblighi che ha ereditato.

 

3. La campagna in Normandia è in pieno sviluppo su un fronte di 70 miglia, e crescerà costantemente in proporzioni e in violenza. In questo frangente il suo corso deve essere misurato appunto secondo questo aumento di proporzioni e di violenza piuttosto che dalle conquiste territoriali. Abbiamo avuto circa 30.000 per­dite e ne abbiamo certamente inflitte di più al nemico. Tre giorni fa avevamo catturato 13.000 prigionieri, e da allora ne sono stati presi molti altri. Abbiamo a terra circa 550.000 uomini, divisi in 20 divisioni, più Corpi speciali etc. Il nemico ne ha circa 16, ma più deboli. Ho appena avuto una conversazione col generale Mar­shall dell'esercito statunitense, che mi dice di essere ben sicuro delle posizioni e che il pericolo che il nemico sferri un contrattacco su grande scala nei prossimi giorni è stato scongiurato, poiché Rommel ha prematuramente fatto avanzare le riserve strategiche per sostenere le prime linee.

 

4. Hitler ha lanciato la sua arma segreta su Londra. Abbiamo avuto una notte rumorosa. Crediamo di riu­scire a controllare l'attacco. Buona fortuna in questi tempi movimentati.

 

17 giugno 1944

 

 

 

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Segreto e personale

dal premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Grazie per la notizia che voi e il Presidente pro­gettate di riprendere i convogli nordici per l'Unione Sovietica verso il 10 di agosto. Questo ci sarà di grande aiuto.

 

Quanto alla situazione italiana, penso che siate già al corrente della decisione del Comitato consultivo circa il nuovo Governo italiano. Il Governo sovietico non ha alcuna obiezione in proposito.

 

Siamo felici del procedere delle operazioni degli eserciti britannico e statunitense in Normandia, che hanno già assunto così grandi proporzioni. Auguro con tutto il cuore ulteriori successi alle vostre truppe.

 

2. La seconda fase dell'offensiva estiva delle truppe sovietiche inizierà entro una settimana. L'offensiva im­pegnerà 130 divisioni, delle quali alcune corazzate. Io e i miei colleghi ci aspettiamo grandi successi e spero che la campagna sarà di grande aiuto alle operazioni alleate in Francia e in Italia.

 

21 giugno 1944

 

 

 

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Messaggio personale e segretissimo

di Churchill al maresciallo Stalin

 

Le notizie contenute nel vostro telegramma del 21 giugno mi hanno molto rallegrato. Siamo felici dei risultati iniziali delle vostre immense operazioni e non cesseremo di estendere con ogni mezzo i nostri fronti impegnati col nemico e di continuare l'azione con la massima intensità possibile.

 

2. Gli americani sperano di prendere Cherbourg entro pochi giorni. La caduta di Cherbourg disimpe­gnerebbe tre divisioni americane che potrebbero rinfor­zare la nostra offensiva a sud; probabilmente a Cher­bourg 25.000 prigionieri cadranno nelle nostre mani.

 

3. Abbiamo avuto tre o quattro giorni di burrasca, cosa eccezionale in giugno, il che ha ritardato la costru­zione e danneggiato molto i nostri porti artificiali an­cora incompleti. Abbiamo procurato i mezzi per ripa­rarli e rinforzarli. Dai due porti artificiali stiamo co­struendo a gran velocità con bulldozer e reti metalliche distese le strade verso l'entroterra. Così con Cherbourg stabiliremo una grande base, dalla quale contingenti considerevoli potranno essere riforniti, indipendente­mente dal tempo.

 

4. Sul fronte britannico abbiamo avuto un duro combattimento che ha impegnato quattro delle cinque divisioni Panzer. Il nuovo attacco britannico in quella zona è stato ritardato di qualche giorno dal maltempo, che ha impedito il completamento di molte divisioni. L'offensiva comincerà domani.

 

5. L'avanzata in Italia procede celermente; spe­riamo di occupare Firenze entro giugno e di éntrare in contatto con la linea Pisa-Rimini per la metà o la fine di luglio. Fra breve vi manderò un telegramma circa le diverse possibilità strategiche che ci si prospettano. Il principio informatore che, secondo me, dovremmo se­guire è di impegnare costantemente il più grande numero di hitleriani sul fronte più vasto ed efficace possibile. È solo combattendo duramente che potremo sollevarvi di una parte del peso della guerra.

 

6. Non preoccupatevi delle vanterie dei tedeschi per i risultati delle loro bombe volanti, che non hanno avuto effetti sensibili sul lavoro e sulla vita di Londra. Durante i sette giorni di bombardamento le vittime sono state fra le 10 e 11.000. Le vie e i parchi sono ancora pieni di gente che si gode il sole nelle ore libere. I dibattiti parlamentari continuano anche durante gli allarmi. Lo sviluppo dei missili potrà essere assai più temibile, quando verrà. La popolazione è orgogliosa di dividere in piccola parte i pericoli dei nostri soldati e dei vostri, che sono tanto ammirati in Gran Bretagna. Possa la fortuna arridere al vostro nuovo attacco.

 

25 giugno 1944

 

 

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Messaggio riservato e personale
del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ricevo il vostro messaggio del 25 giugno.

 

Nel frattempo le truppe Alleate hanno liberato Cherbourg, coronando così i loro sforzi in Normandia con un'altra grande vittoria. Mi rallegro dei continui successi dei valorosi soldati britannici e statunitensi che stanno battendosi sia nella Francia settentrionale che in Italia.

 

Mentre le proporzioni della campagna nella Francia settentrionale sono sempre più vaste e pericolose per Hitler, il fortunato sviluppo dell’offensiva alleata in Italia è anch’esso degno della più alta considerazione e lode.

 

Vi auguro ulteriori successi.

 

Quanto alla vostra offensiva, possiamo dire che non daremo tregua ai tedeschi ma continueremo a estendere il fronte della nostra operazione, aumentando la forza del nostro attacco contro le armate tedesche, suppongo che sarete d’accordo che questo è essenziale per la nostra causa comune.

 

Circa le bombe volanti di Hitler, quest’arma, come si può vedere, non può influire seriamente né sulle operazioni in Normandia, né sulla popolazione londinese, il cui coraggio è veramente eccezionale.

 

27 giugno 1944

 

 

 

— 67 —

Messaggio personale

per il primo ministro Churchill

 

vi prego di accettare i miei più vivi rallegramenti per la liberazione di Cherbourg dagli invasori tedeschi.

 

Mi congratulo con le valorose truppe britanniche e statunitensi in occasione del loro brillante successo.

 

J. Stalin

 

27 giugno 1944

 

 

 

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Messaggio personale

di Churchill al Maresciallo Stalin

 

Vostro messaggio del 27 giugno. Siamo lusingati delle vostre congratulazioni per la liberazione di Cherbourg e per i vostri rallegramenti alle truppe americane e britanniche in occasione di questa vittoria così significativa.

 

29 giugno 1944

 

 

 

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