Documenti

OPERAZIONE BARBAROSSA I

« Quando Barbarossa attaccherà la Russia il mondo tratterà il respiro. »

Adolf Hitler, 3 febbraio 1941

 

 

LA LOTTA SARA’ DIFFERENTE DA QUELLA IN OCCIDENTE

(dal discorso di Hitler ai generali del 30 gennaio 1941

 

Lotta di due concezioni di vita. Giudizio assolutamente negativo sul comunismo: è delinquenza sociale. Dobbiamo abbandonare il concetto del cameratismo fra mi­litari. Il comunista non è un camerata prima e non lo è dopo. Si tratta di una guerra di annientamento. Se non consideriamo la cosa in questo modo potremo vincere il nemico, ma fra 30 anni ci troveremo di nuovo di fronte il nemico comunista. Non facciamo una guerra per preservare il nemico.

Futura sistemazione: la Russia settentrionale appartiene alla Finlandia. Protettorati Stati Baltici, Ucraina, Russia Bianca.

Lotta contro la Russia: Annientamento dei commissari bolscevichi e dell'intellighen­zia comunista. I commissari e gli appartenenti alla Ghepeu sono dei delinquenti e devono essere trattati come tali. Le truppe quindi non devono sortire dalle mani del Führer, il Führer deve dare ordini che si accordino con i sentimenti delle truppe.

La lotta sarà molto differente da quella in occidente. In oriente durezza oggi significa

clemenza domani.

 

 

Hitler e i suoi generali 

 

 

 

DIRETTIVE « BARBAROSSA » DEL 31 GENNAIO 1941

 

1. Compito. Per il caso che la Russia dovesse mutare il suo attuale atteggiamento verso la Germania si devono prendere precauzional­mente tutte le misure che permettano, anche prima della fine della guerra contro l'Inghilterra, di abbattere la Russia Sovietica con una rapida campagna.

Le operazioni devono essere condotte in maniera che la massa dell'esercito russo che si trova nella Russia occidentale venga annien­tata con una profonda penetrazione di cunei di forze corazzate e venga impedita la ritirata di reparti efficienti verso l'interno della Russia.

 

2. Situazione del nemico. Può essere assunto come verosimile che la Russia accetti il combattimento con grandi forze almeno a ovest del Dnepr e della Düna, utilizzando le fortificazioni sulla nuova e sulla vecchia linea di frontiera, qua e là rinforzate, ed i numerosi corsi d'acqua, utili per la difesa. Il comando russo deve attribuire particolare importanza ad assicurare con forze sufficienti più a lungo possibile la difesa delle sue basi aeree e navali poste nelle Provincie Baltiche ed il contatto dell'ala meridionale del suo schieramento col Mar Nero. A seguito di uno sfavorevole andamento dei combattimenti che possono prevedersi a nord e a sud delle paludi del Pripjat i Russi dovranno cercare di arrestare l'attacco tedesco sulla linea Dnepr -Düna. È da prevedere l'impiego offensivo di forti contingenti russi appoggiati anche da mezzi corazzati sia per contrastare le infiltrazioni tedesche che per riportare sulla linea Dnepr - Düna forze in pericolo.

 

3. Obiettivo. Primo obiettivo del comando supremo nel quadro dei compiti assegnati è quello di frantumare il fronte della massa dell'esercito russo prevista nella parte occidentale della Russia con rapide azioni in profondità di forti reparti celeri a nord e a sud delle paludi del Pripjat e sfruttare queste incursioni con l'annientamento dei gruppi nemici isolati.

A sud delle paludi del Pripjat — Gruppo di Armate Sud, feldmare­sciallo von Rundstedt — utilizzare la rapida avanzata di forti re­parti corazzati nella zona di Lublino in direzione Kiev per isolare dai loro collegamenti attraverso il Dnepr le forze nemiche che si trovano nella Galizia e nell'Ucraina occidentale, assicurarsi il possesso dei passaggi sul Dnepr intorno e a sud di Kiev per la successiva collaborazione del Gruppo di Armate Sud con le forze tedesche operanti nella Russia settentrionale o per l'assolvimento di ulteriori com­piti nella Russia meridionale. A nord delle paludi del Pripjat il Gruppo di Armate Centro — feldmaresciallo von Bock — lo sfondamento, che dovrà essere operato con l'impiego di forti reparti celeri dalla zona di Varsavia e di Suwalki in direzione di Smolensk, dovrà es­sere utilizzato per la irruzione di forti reparti celeri per annientare, in collaborazione col Gruppo di Armate nord — feldmaresciallo von Leeb — che attacca dalla Prussia Orientale in direzione Leningrado, le forze nemiche che combattono nella zona del Baltico, e ciò in collaborazione anche con le forze finlandesi ed eventualmente con forze tedesche fatte affluire dalla Norvegia. Ciò per eliminare defi­nitivamente le ultime possibilità di resistenza del nemico nella Rus­sia settentrionale ed assicurarsi la libertà di movimento per ulte­riori compiti, eventualmente in collaborazione con le forze tedesche operanti nella Russia meridionale. Nel caso di un sorprendente com­pleto crollo della resistenza nemica nella Russia settentrionale può essere presa in considerazione un'immediata avanzata verso Mosca. L'inizio delle operazioni sarà oggetto di un ordine unitario per tutto lo schieramento (giorno B, ora Y).

Per la condotta delle operazioni varranno i principi che si sono di­mostrati validi nella campagna di Polonia. Bisogna però prevedere che in questo caso, malgrado la chiara formazione di punti di mag­giore impegno le forze nemiche dovranno venire attaccate anche in altri settori del fronte. Solo così potrà essere evitato che il nemico si ritiri tempestivamente con reparti ancora efficienti e sfugga all'an­nientamento a ovest della linea Dnepr - Düna. Inoltre è da prevedersi un'attività più massiccia dell'aeronautica russa dato che l'aeronautica tedesca non potrà impiegare tutte le sue forze per le operazioni con­tro la Russia. Le truppe dovranno anche aspettarsi l'impiego dall'aria di aggressivi chimici da parte del nemico.

 

 

 

Industria bellica tedesca 

 

 

 

STRATEGIA GLOBALE: ISTRUZIONI DI HITLER PER IL PERIODO SUCCESSIVO ALL'OPERAZIONE « BARBAROSSA »

 

Istruzioni del Führer N. 32 dell'11 giugno 1941

 

A. Dopo l'annientamento dell'esercito russo la Germania e l'Italia occuperanno militarmente tutta l'Europa continentale — esclusa in un primo tempo la peni­sola iberica. Non vi sarà quindi più nes­sun serio pericolo da parte terrestre per la zona europea. Per la sicurezza e per eventuali ulteriori operazioni offensive occorreranno quindi forze notevolmente inferiori a quelle attualmente necessarie. La massa degli armamenti potrà essere riservata verso la Marina e l'Aeronau­tica.

L'intensificazione della collaborazione franco-tedesca dovrà impegnare ed im­pegnerà ulteriori forze inglesi, eliminerà il pericolo di aggiramento del fronte africano, ridurrà ancora le possibilità di manovra della flotta inglese nel Mediterraneo occidentale e difenderà dagli attacchi anglosassoni il lungo fianco sud‑occidentale dello scacchiere europeo comprese le coste atlantiche dell'Africa settentrionale ed occidentale. Alla Spa­gna verrà posto ad un certo momento il quesito se sia o no disposta a collaborare a scacciare gli inglesi da Gibilterra.

La possibilità di effettuare una forte pres­sione sulla Turchia e sull'Iran facilita la possibilità di poter utilizzare prima o poi anche queste due nazioni per la lotta contro l'Inghilterra.

 

B. Da una tale situazione quale si verificherà dopo la vittoriosa conclusione della campagna orientale possono deri­vare i seguenti compiti che saranno sufficienti per l'esercito per il tardo autunno 1941 e per l'inverno 1941/42:

1. I territori orientali conquistati de­vono essere organizzati, e la loro eco­nomia deve essere utilizzata con la com­pleta collaborazione delle forze armate. La necessaria entità delle forze di sicu­rezza nella zona russa potrà essere accertata più tardi. Secondo le attuali previsioni, però, potranno essere sufficienti circa 60 divisioni ed una flotta aerea, oltre alle forze armate amiche ed alleate, per gli ulteriori compiti in oriente.

2. è prevista una prosecuzione della lot­ta contro le posizioni inglesi nel Mediterraneo e nel vicino oriente con un attacco concentrico dalla Libia attraverso l'Egitto, dalla Bulgaria attraverso la Turchia ed eventualmente dalla Transcaucasia attraverso l'Iran.

 

 

 

 

 

 

ECONOMIA DI GUERRA PER LA CAMPAGNA ORIENTALE

Dalle memorie del capo dell’ufficio per l’economia di guerra e per gli armamenti del Comando Supremo generale Thomas

 

Il lavoro portò come risultato l'espletamento delle istruzioni date dal Reichsmars­chall circa le previste operazioni. Il mio ufficio si preoccupò di fornire un quadro realistico sull'economia bellica offensiva e difensiva dell'Unione Sovietica e ritenne necessario sottolineare i punti che avrebbero potuto portare difficoltà alle opera­zioni militari.

Il risultato di questo lavoro, condotto sulla base di dati sicuri accuratamente raccolti può essere riassunto come segue:

« Una operazione che porti all'occupazione della zona europea dell'URSS (senza la zona degli Urali) avrà i seguenti risultati:

 

I. Per i primi mesi si avrà un alleggerimento della situazione tedesca nel settore dell'alimentazione ed in quello delle materie prime se si riuscirà, attraverso una rapida occupazione:

a) ad impedire la distruzione dei magazzini,

b) a conquistare intatta la zona petrolifera del Caucaso,

c) a risolvere la questione dei trasporti.

 

II. Per una maggiore durata della guerra un effettivo alleggerimento della situazione

dipenderà dalle seguenti condizioni:

a) in tutti i settori:

1. dalla risoluzione del problema dei trasporti,

2. dalla permanenza delle popolazioni e dalla possibilità di ottenerne la col­laborazione.

b)  nel settore dell'agricoltura:

1. dalla possibilità di evitare una distruzione del parco trattori e dalla possibilità di integrazione del parco trattori e macchine in genere riprendendo la lavorazione in URSS,

2. dalla possibilità di rifornimento di carburanti.

 

c) nel settore industriale:

1. dalla cattura di opifici intatti o dalla loro rapida rimessa in efficienza.

2. dalla garanzia di rifornimento dell'industria con materie prime che non si trovano nella zona europea dell'URSS.

 

III. Resta da risolvere, fino a che non sarà realizzato un collegamento col lontano

Oriente, il rifornimento della Germania di caucciù, volframio, rame, platino, sta­gno, asbesto e canapa di Manilla.

 

IV. I territori a sud del Volga e della foce del Don incluso il Caucaso devono essere compresi negli obiettivi dell'operazione. La zona petrolifera del Caucaso è indispensabile per l'utilizzazione delle zone occupate.

 

V. Nel settore specifico degli armamenti l'operazione porterà alla cattura di circa il 75% dell'intera industria russa degli armamenti e di circa il 100% dell'industria ottica e meccanica di precisione. All'URSS rimane il 25% dell'industria degli armamenti e circa 1'1% di quella ottica e meccanica di precisione ».

 

Il lavoro venne apprezzato dal Comando Supremo anche per il buon materiale car­tografico, ma non venne data risposta circa le difficoltà prospettate dato che esse dovevano venire risolte nel complesso del quadro politico-militare ». 

 

 

 

 

 

 

Nota dell’ambasciatore tedesco a Mosca Friedrich von der Schulenburg sull’assunzione da parte di Stalin della carica di Presidente del Consiglio dei Commissari del Popolo in sostituzione di Molotov

 

7 maggio 1941

 

La ragione di questo cambiamento può essere cercata nei recenti errori di politica estera che hanno portato ad un raffreddamento della cordialità di rapporti tedesco-sovietici, per la cui creazione e per il cui mantenimento Stalin si è consapevolmente battuto.

Con la sua nuova carica Stalin assume la responsabilità di tutti gli atti del suo Governo, sia all'interno che all'estero... Sono convinto che Stalin si servirà della sua nuova posizione per collaborare perso­nalmente al mantenimento e allo sviluppo delle buone relazioni tra l'Unione Sovietica e la Germania.

 

 

 

 

 

 

Telegramma di F. von der Schulenburg al Ministero de­gli Esteri tedesco

 

13 giugno 1941

 

Il commissario del popolo Molotov mi ha consegnato in questo momento il seguente testo di un comunicato Tass che sarà trasmesso per radio stasera e pubblicato domattina nei giornali:

 

“ Ancor prima del ritorno a Londra dell'ambasciatore Cripps, ma soprattutto dopo il suo ritorno, hanno avuto grande diffusione nella stampa inglese e straniera voci di un'imminente guerra tra l’ Unione Sovietica e la Germania. Si sosterrebbe:

1) che la Germania avrebbe presentato all' U.R.S.S. diverse richieste di carattere territoriale ed economico e che negoziati sarebbero imminenti tra la Germania e l'U.R.S.S. per un nuovo e più stretto accordo;

2) che l' Unione Sovietica avrebbe respinto le richieste e che in seguito a tale rifiuto la Germania avrebbe cominciato a concentrare truppe alle frontiere dell' Unione Sovietica, allo scopo di attaccarla;

3) che, da parte sua, l'Unione Sovietica avrebbe iniziato intensi preparativi per una guerra con la Germania e avrebbe concentrato le sue truppe alla frontiera tedesca.

Nonostante l'evidente assurdità di queste voci, i circoli responsa­bili di Mosca hanno ritenuto necessario dichiarare che si tratta di una grossolana manovra propagandistica delle forte schierate contro l' U­nione Sovietica e contro la Germania, che hanno interesse ad allargare ed inasprire la guerra ”.

 

 

 

 

 

 

F. von der Schulenburg al Ministero degli Esteri tedesco

 

Mosca, 22 giugno 1941, ore 17

 

Molotov mi ha convocato nel suo ufficio questa sera alle 9.30 po­meridiane. Dopo aver citato le pretese ripetute violazioni di frontiera da parte di apparecchi germanici, osservando che Dekanosov aveva ri­cevuto ordine di richiamare l'attenzione del ministro degli Esteri del Reich su questo argomento, Molotov ha fatto la seguente dichiarazione:

 

“ Vi sono numerosi sintomi che indicano come il Governo tedesco sia in­soddisfatto del Governo sovietico. Corrono persino voci che sia imminen­te una guerra tra la Germania e l' Unione Sovietica. Tali voci trovano credito nel fatto che non ci fu alcuna reazione di qualsiasi specie da parte tedesca al comunicato Tass del 15 giugno, il quale non fu nem­meno pubblicato in Germania. Il Governo sovietico non riesce a capire le ragioni dell'insoddisfazione tedesca. Se la questione jugoslava aveva a suo tempo dato origine a tale malcontento, egli, Molotov, è convinto di aver chiarito definitivamente con la precedente nota tale questione, la quale per di più è ormai cosa passata. Egli sarebbe assai grato se gli potessi indicare le ragioni che hanno provocato l'attuale situazione nei rapporti tra la Germania e la Russia sovietica.

Risposi di non poter rispondere alla domanda perché privo di in­formazioni in merito e che avrei comunque trasmesso a Berlino la sua dichiarazione.

 

 

 

 

 

  

Un minuto a mezzanotte: J. von Ribbentrop invia F. von der Schulenburg

la dichiarazione da leggere a Molotov

 

Berlino, 21 giugno 1941

 

1. Appena ricevuto questo telegramma, si dovrà distruggere tutto il materiale relativo ai cifrari che ancora si trova costi. L'impianto ra­dio dev'essere messa fuori uso.

2. Vi prego di informare il signor Molotov che avete da fargli una comunicazione urgente e che desiderereste pertanto essere ricevuto da lui subito. Vi prego quindi di fargli la seguente dichiarazione:

 

"... Il Governo del Reich dichiara che il Governo sovietico, contraria­mente agli impegni che si era assunto:

1) non ha soltanto continuato, ma persino intensificato i suoi subdoli tentativi di nuocere alla Germania e all'Europa;

2) ha adottato una politica estera sempre più antitedesca;

3) ha concentrato tutte le sue forze, sul piede di guerra, ai con­fini della Germania.

Con ciò il Governo sovietico ha violato i suoi trattati con la Ger­mania e si prepara ad attaccare la Germania alle spalle, mentre essa combatte per la sua esistenza. Il Fuhrer ha pertanto ordinato che le forze armate tedesche si oppongano a questa minaccia con tutti i mezzi a loro disposizione."

 

Vi prego di non intavolare alcuna discussione in merito a questa dichiarazione. Spetta al Governo della Russia Sovietica garantire la sicurezza del personale dell'Ambasciata.

 

Al termine della lettura della dichiarazione Molotov chiese: « È la guerra. I vostri aero­plani hanno bombardato poco fa una decina di villaggi indi­fesi. Siete convinti che ci siamo meritati questo? » Ero l’ultimo atto politico dell’ambasciatore tedesco, tre anni dopo coinvolto nella congiura del 20 luglio venne arrestato e giustiziato.

 

 

 

 

 

 

 

« I tedeschi pensano che tutto sarà finito in otto settimane... »

Galeazzo Ciano, 21 giugno 1943

 

DAL DIARIO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI ITALIANO GALEAZZO CIANO

 

21 giugno 1941

Numerosi sono i segni che lasciano pre­vedere molto prossimo l'inizio delle ope­razioni contro la Russia. L'idea di una guerra contro la Russia è, in sé e per sé, popolare: la distruzione del bolscevismo dovrebbe essere annoverata tra gli avvenimenti di maggior momento della civiltà umana. Ma questa guerra non mi piace come sintomo, poiché le manca un motivo evidente e persuasi­vo: la tendenza generale di questa guer­ra è di essere un « faut de mieux », il tentativo cioè di trovare una scappa­toia a una situazione sfavorevole, sviluppatasi diversamente dal previsto. Quale ne sarà l'esito? I tedeschi pen­sano che in otto settimane tutto sarà finito, ed è anche possibile, poiché i lo­ro giudizi di natura militare si sono sem­pre rivelati più esatti di quelli di ca­rattere politico. Ma se così non fosse? Se l'esercito sovietico avesse una capa­cità di resistenza maggiore di quella dei Paesi capitalistici? Quale effetto potreb­be avere questo sulle masse proletarie del mondo intero?

 

 

22 giugno 1941

Alle tre del mattino, Bismarck mi porta una lunga lettera di Hitler per il du­ce.

Hitler chiarisce i motivi della sua iniziativa. Benché la lettera cominci con la solita assicurazione che la Gran Bre­tagna ha perduto la guerra, il tono è ben lungi dall'essere ispirato. Ne infor­mo per telefono il duce, che si trova tuttora a Riccione. Poi sempre nelle pri­me ore del mattino, cerco di mettermi in contatto con l'ambasciatore sovieti­co, per comunicargli la dichiarazione di guerra. Non riesco a rintracciarlo pri­ma delle 12,30: lui e l'intero persona­le d'ambasciata, se ne erano andati tran­quillamente a fare il bagno a Fregene. Accoglie la mia comunicazione con una certa indifferenza, ma questo rientra nella sua natura. La comunicazione ha luogo rapidamente senza parole superflue. Il colloquio é durato due minuti, e non è stato affatto drammatico. Doma­ni Mussolini invierà la propria risposta a Hitler. Il duce ci tiene molto alla partecipazione di un Corpo di spedizione italiano in Russia, ma dalla lettera di Hitler risulta chiaramente che il Führer non vede la cosa troppo di buon occhio. Riccardi ha un violento scoppio di col­lera, pensando allo sviluppo che avran­no i problemi economici, e conclude con queste parole: « L'unica cosa che potrebbe ancora sorprendermi, di que­sto regime, sarebbe vedere un uomo incinto, tutto il resto l'abbiamo già avuto ».

 

 

Soldati tedeschi in marcia 

 

 

 

L’APPELLO DI HITLER AI SOLDATI DEL FRONTE ORIENTALE

 per spiegare le ragioni dell’attacco all'Unione Sovietica

 

SOLDATI DEL FRONTE ORIENTALE!

 

Oppresso da pesanti preoccupazioni, dopo essermi imposto silenzio per lunghi me­si, è ora giunto il momento di parlare chiaramente a voi, miei soldati del fronte orientale.

Quando la Germania, il 3 settembre 1939, ricevette la dichiarazione di guerra in­glese, si rinnovò il tentativo britannico di combattere ogni inizio di consolidamento e quindi di progresso dell'Europa con la lotta alla maggiore potenza del continente. Così l'Inghilterra ha abbattuto in parecchie guerre la Spagna. Così fece la guerra all'Olanda.

Così, più tardi, con l'aiuto di tutta l'Europa combatté la Francia. E così, all'inizio del secolo cominciò I'accerchiamento dell'Impero tedesco e poi, nel 1914 la guerra mondiale. La Germania venne sottomessa solo a causa delle sue divisioni interne. Il nuovo risorgimento del popolo dalla miseria dalla fame e dall'ignominioso di­sprezzo avvenne nel segno di una vera rinascita interna. Particolarmente l'Inghil­terra non ne era né toccata né minacciata.

Malgrado ciò cominciò subito la nuova campagna di odio e di accerchiamento con­tro la Germania.

Oltre che contro di noi l'odio della congiura internazionale si rivolse anche contro quegli altri popoli derelitti dalla fortuna che erano costretti a guadagnarsi il pane quotidiano attraverso una durissima lotta per l'esistenza. In particolare venne con­testato, se non formalmente vietato anche all'Italia e al Giappone come alla Ger­mania l'accesso ai beni del mondo. Il patto di unione di queste nazioni fu solo un atto di difesa contro la minacciosa coalizione mondiale della ricchezza e della forza. Dal maggio all'agosto 1939 l'Inghilterra riuscì a far credere al mondo che la Lituania, l'Estonia, la Lettonia, la Finlandia, la Bessarabia, nonché l'Ucraina erano direttamente minacciate dalla Germania. Una parte di questi Stati si lasciò con­vincere ad entrare nel patto di garanzia e passò quindi a far parte del fronte di ac­cerchiamento dalla Germania.

 

 

Il doppio gioco degli incendiari giudaico-bolscevichi

 

In queste condizioni considerai la mia responsabilità non solo verso la mia co­scienza, ma verso la storia del popolo tedesco e decisi non solo di assicurare que­sti popoli ed i loro governi della falsità delle affermazioni inglesi ma anche di difendere i nostri interessi con una spiegazione oltre le frontiere della maggiore po­tenza dell'Est.

Comprenderete, miei soldati che questo passo è stato per me molto difficile e molto amaro.

Il popolo tedesco non aveva mai avuto sentimenti ostili contro le popolazioni russe.

È stata per me una grave decisione quella di inviare a Mosca i miei ministri per cercare di rompere la politica di accerchiamento dell'Inghilterra nei confronti della Germania.

Io lo feci solo per un senso di responsabilità verso il popolo tedesco, ed anche nella speranza di poter ridurre il numero delle vittime che altrimenti vi sarebbero state. Mentre dunque la Germania assicurava solennemente a Mosca che i suddetti ter­ritori e nazioni, esclusa la Lituania, erano estranei agli interessi tedeschi, venne stipulato un accordo da valere per il caso in cui riuscisse effettivamente all'Inghil­terra di spingere la Polonia in una guerra contro la Germania. Anche qui venne raggiunta una limitazione delle aspirazioni tedesche che non era affatto proporzionale alla potenza delle armi tedesche. Durante la nostra avanzata in Polonia i governanti sovietici, contrariamente ai termini del trattato, avanzarono pretese anche sulla Lituania.

L'Impero tedesco non aveva mai avuto l'intenzione di occupare la Lituania e non ha mai esternato richieste in questo senso al governo lituano, ma anzi aveva re­spinto, come non corrispondente alle linee della politica tedesca, una richiesta del governo lituano del tempo di inviare in Lituania delle truppe tedesche. Malgrado tutto accettai questa nuova richiesta sovietica. Questa però era solo l'inizio di continui ricatti che da allora si ripeterono.

 

 

La collaborazione anglo-sovietica ed il suo scopo:
prolungare la guerra il più possibile

 

La vittoria in Polonia, che venne ottenuta dalle sole forze tedesche, mi dette l'oc­casione di indirizzare di nuovo alle potenze occidentali un'offerta di pace, la quale venne però respinta dai guerrafondai internazionali.

La ragione di questo rigetto risiedeva nel fatto che l'Inghilterra sperava di mobili­tare contro la Germania una coalizione europea della quale facessero parte i Bal­cani e la Russia sovietica. Così Londra decise di mandare a Mosca il signor Cripps con il compito di riprendere e di consolidare ad ogni costo le relazioni fra l'In­ghilterra e la Russia.

Già nell'autunno 1939 e nella primavera 1940 si videro i primi risultati. Mentre la Russia si disponeva a soggiogare militarmente non solo la Finlandia, ma anche gli Stati baltici, essa motivava questa azione con la dichiarazione che essa doveva proteggere questi Stati da minacce straniere o prevenirle. E qui non poteva trat­tarsi che della Germania.

Mentre voi, miei soldati, con l'azione iniziata il 10 maggio 1940 avete spezzato la potenza franco-britannica, da parte russa venne continuato un minaccioso ammassa­mento di forze sul nostro fronte orientale.

Già nell'agosto 1940 sentii di non potermi assumere la responsabilità nei confronti dello Stato tedesco di lasciare le nostre provincie orientali, già tante volte deva­state, indifese di fronte a questo massiccio ammassamento di divisioni bolsceviche. Così accadde quello che era previsto dalla collaborazione anglo-sovietica e cioè l'immobilizzazione sul fronte orientale di tante forze tedesche da rendere impos­sibile una rapida conclusione della guerra nello scacchiere occidentale con il solo impiego delle forze aeree.

La Germania fino dal 1933 ha cercato con infinita pazienza di conquistare amicizie fra gli Stati dell'Europa sud-orientale. Noi avevamo il massimo interesse al loro con­solidamento ed alla loro tranquillità interna. L'invasione russa della Romania ed i legami della Grecia con l'Inghilterra minacciavano di trasformare anche questi territori in un campo di battaglia.

Per chiarire in maniera inequivocabile questi problemi e per chiarire la posizione russa verso la Germania, nonché sotto la pressione degli ammassamenti in continuo aumento sul nostro fronte orientale ho invitato il signor Molotov a Berlino.

 

 

Le sfacciate pretese di Molotov

 

Il ministro degli esteri sovietico richiese chiarimenti e la risposta della Germania alle quattro domande seguenti.

1a. domanda: La garanzia tedesca alla Romania, nel caso di un attacco da parte della Russia, si rivolgerebbe anche contro la Russia?

Mia risposta: La garanzia tedesca è generale e ci impegna incondizionatamente. La Russia non ha mai dichiarato di avere altri interessi in Romania oltre la Bessarabia. Già l'occupazione della Bucovina settentrionale fu un atto contrario a questa ga­ranzia. lo non credevo che la Russia potesse avere altre mire contro questo paese. 2a domanda: La Russia si sente di nuovo minacciata dalla Finlandia. La Germania è pronta a non fornire alcun aiuto alla Finlandia ed a ritirare immediatamente le truppe che già stanno marciando verso Kirkenes?

Mia risposta: La Germania non ha e non ha mai avuto interessi politici in Finlandia. Una nuova guerra della Russia contro il piccolo popolo finlandese non potrebbe essere considerata accettabile dal governo del Reich, tanto più che non potremo mai credere a una minaccia alla Russia da parte della Finlandia. Noi non desideriamo che si accenda di nuovo nel Baltico un focolaio di guerra.

3' domanda: La Germania sarebbe disposta a consentire che la Russia fornisse ga­ranzie alla Bulgaria e che inviasse truppe in Bulgaria a tale scopo, con l'assicura­zione da parte russa che non vi è nessuna intenzione di cogliere l'occasione per togliere di mezzo il re?

Mia risposta: La Bulgaria è uno Stato sovrano e non mi risulta che essa, come invece ha fatto la Romania nei confronti della Germania, abbia richiesto, e particolarmente alla Russia, tali garanzie. Comunque avrei dovuto consultarmi in proposito con i miei alleati.

4a domanda: La Russia ha bisogno comunque di libero passaggio attraverso i Dar­danelli e richiede perciò l'occupazione di alcuni punti chiave nei Dardanelli e sul Bosforo. La Germania sarebbe o no d'accordo?

Mia risposta: La Germania è disposta In ogni momento a dare il suo assenso ad una variazione dello status degli stati rivieraschi del Mar Nero fissato dalla con­venzione di Montreux.

La Germania non è però disposta ad acconsentire alla conquista di punti chiave negli stretti da parte della Russia.

 

 

Miei soldati!

 

Io ho preso qui la posizione che dovevo prendere, non solo come capo responsabile dello Stato tedesco, ma come rappresentante della cultura e della civiltà europea.

 

 

Il risultato è stato un intensificarsi
dell'attività sovietica contro la Germania

 

Sono stati trasferiti fino ad una pericolosa vicinanza dalle frontiere tedesche un numero sempre crescente di reparti corazzati e di paracadutisti. Voi, miei soldati, sa­pete bene che fino a poche settimane fa non vi era alla frontiera orientale neppure una divisione corazzata o motorizzata tedesca.

Se vi fosse però stato bisogno di una conferma della coalizione formatasi fra l'In­ghilterra e la Russia, questa è stata data dal conflitto jugoslavo.

Il governo sovietico non solo ha organizzato il Putsch, ma pochi giorni dopo ha stipulato il trattato di amicizia diretto a rafforzare i Serbi nella loro volontà di re­sistenza alla pacificazione dei Balcani e di rivolta contro la Germania. E questa non è stata un'azione platonica.

È stata per me una grave decisione quella di inviare a Mosca i miei ministri per cercare di rompere la politica di accerchiamento dell'Inghilterra nei confronti della Germania.

Io lo feci solo per un senso di responsabilità verso il popolo tedesco, ed anche nella speranza di poter ridurre il numero delle vittime che altrimenti vi sarebbero state. Mentre dunque la Germania assicurava solennemente a Mosca che i suddetti ter­ritori e nazioni, esclusa la Lituania, erano estranei agli interessi tedeschi, venne stipulato un accordo da valere per il caso in cui riuscisse effettivamente all'Inghil­terra di spingere la Polonia in una guerra contro la Germania. Anche qui venne raggiunta una limitazione delle aspirazioni tedesche che non era affatto proporzionale alla potenza delle armi tedesche. Durante la nostra avanzata in Polonia i governanti sovietici, contrariamente ai termini del trattato, avanzarono pretese anche sulla Lituania.

L'Impero tedesco non aveva mai avuto l'intenzione di occupare la Lituania e non ha mai esternato richieste in questo senso al governo lituano, ma anzi aveva re­spinto, come non corrispondente alle linee della politica tedesca, una richiesta del governo lituano del tempo di inviare in Lituania delle truppe tedesche. Malgrado tutto accettai questa nuova richiesta sovietica. Questa però era solo l'inizio di continui ricatti che da allora si ripeterono.

 

 

La collaborazione anglo-sovietica ed il suo scopo:
prolungare la guerra il più possibile

 

La vittoria in Polonia, che venne ottenuta dalle sole forze tedesche, mi dette l'oc­casione di indirizzare di nuovo alle potenze occidentali un'offerta di pace, la quale venne però respinta dai guerrafondai internazionali.

La ragione di questo rigetto risiedeva nel fatto che l'Inghilterra sperava di mobili­tare contro la Germania una coalizione europea della quale facessero parte i Bal­cani e la Russia sovietica. Così Londra decise di mandare a Mosca il signor Cripps con il compito di riprendere e di consolidare ad ogni costo le relazioni fra l'In­ghilterra e la Russia.

Già nell'autunno 1939 e nella primavera 1940 si videro i primi risultati. Mentre la Russia si disponeva a soggiogare militarmente non solo la Finlandia, ma anche gli Stati baltici, essa motivava questa azione con la dichiarazione che essa doveva proteggere questi Stati da minacce straniere o prevenirle. E qui non poteva trat­tarsi che della Germania.

Mentre voi, miei soldati, con l'azione iniziata il 10 maggio 1940 avete spezzato la potenza franco-britannica, da parte russa venne continuato un minaccioso ammassa­mento di forze sul nostro fronte orientale.

Già nell'agosto 1940 sentii di non potermi assumere la responsabilità nei confronti dello Stato tedesco di lasciare le nostre provincie orientali, già tante volte deva­state, indifese di fronte a questo massiccio ammassamento di divisioni bolsceviche. Così accadde quello che era previsto dalla collaborazione anglo-sovietica e cioè l'immobilizzazione sul fronte orientale di tante forze tedesche da rendere impos­sibile una rapida conclusione della guerra nello scacchiere occidentale con il solo impiego delle forze aeree.

La Germania fino dal 1933 ha cercato con infinita pazienza di conquistare amicizie fra gli Stati dell'Europa sud-orientale. Noi avevamo il massimo interesse al loro con­solidamento ed alla loro tranquillità interna. L'invasione russa della Romania ed i legami della Grecia con l'Inghilterra minacciavano di trasformare anche questi territori in un campo di battaglia.

Per chiarire in maniera inequivocabile questi problemi e per chiarire la posizione russa verso la Germania, nonché sotto la pressione degli ammassamenti in continuo aumento sul nostro fronte orientale ho invitato il signor Molotov a Berlino.

 

 

Le sfacciate pretese di Molotov

 

Il ministro degli esteri sovietico richiese chiarimenti e la risposta della Germania alle quattro domande seguenti.

1a. domanda: La garanzia tedesca alla Romania, nel caso di un attacco da parte della Russia, si rivolgerebbe anche contro la Russia?

Mia risposta: La garanzia tedesca è generale e ci impegna incondizionatamente. La Russia non ha mai dichiarato di avere altri interessi in Romania oltre la Bessarabia. Già l'occupazione della Bucovina settentrionale fu un atto contrario a questa ga­ranzia. lo non credevo che la Russia potesse avere altre mire contro questo paese.

2a. domanda: La Russia si sente di nuovo minacciata dalla Finlandia. La Germania è pronta a non fornire alcun aiuto alla Finlandia ed a ritirare immediatamente le truppe che già stanno marciando verso Kirkenes?

Mia risposta: La Germania non ha e non ha mai avuto interessi politici in Finlandia. Una nuova guerra della Russia contro il piccolo popolo finlandese non potrebbe essere considerata accettabile dal governo del Reich, tanto più che non potremo mai credere a una minaccia alla Russia da parte della Finlandia. Noi non desideriamo che si accenda di nuovo nel Baltico un focolaio di guerra.

3a. domanda: La Germania sarebbe disposta a consentire che la Russia fornisse ga­ranzie alla Bulgaria e che inviasse truppe in Bulgaria a tale scopo, con l'assicura­zione da parte russa che non vi è nessuna intenzione di cogliere l'occasione per togliere di mezzo il re?

Mia risposta: La Bulgaria è uno Stato sovrano e non mi risulta che essa, come invece ha fatto la Romania nei confronti della Germania, abbia richiesto, e particolarmente alla Russia, tali garanzie. Comunque avrei dovuto consultarmi in proposito con i miei alleati.

4a. domanda: La Russia ha bisogno comunque di libero passaggio attraverso i Dar­danelli e richiede perciò l'occupazione di alcuni punti chiave nei Dardanelli e sul Bosforo. La Germania sarebbe o no d'accordo?

Mia risposta: La Germania è disposta In ogni momento a dare il suo assenso ad una variazione dello status degli stati rivieraschi del Mar Nero fissato dalla con­venzione di Montreux.

La Germania non è però disposta ad acconsentire alla conquista di punti chiave negli stretti da parte della Russia.

 

 

Miei soldati!

 

Io ho preso qui la posizione che dovevo prendere, non solo come capo responsabile dello Stato tedesco, ma come rappresentante della cultura e della civiltà europea.

 

 

Il risultato è stato un intensificarsi
dell'attività sovietica contro la Germania

 

Sono stati trasferiti fino ad una pericolosa vicinanza dalle frontiere tedesche un numero sempre crescente di reparti corazzati e di paracadutisti. Voi, miei soldati, sa­pete bene che fino a poche settimane fa non vi era alla frontiera orientale neppure una divisione corazzata o motorizzata tedesca.

Se vi fosse però stato bisogno di una conferma della coalizione formatasi fra l'In­ghilterra e la Russia, questa è stata data dal conflitto jugoslavo.

Il governo sovietico non solo ha organizzato il Putsch, ma pochi giorni dopo ha stipulato il trattato di amicizia diretto a rafforzare i Serbi nella loro volontà di re­sistenza alla pacificazione dei Balcani e di rivolta contro la Germania. E questa non è stata un'azione platonica.

 

 

Mosca chiede la mobilitazione dell'esercito serbo

 

Con la vittoria delle forze dell'Asse è però fallito il piano di invischiare la Germania in una lunga campagna nel settore sudorientale e nel frattempo completare lo schieramento dell'esercito sovietico, rafforzarne l'efficacia e poi insieme all'In­ghilterra e con l'apporto delle attese forniture americane soffocare lo Stato tedesco e l'Italia.

La Russia ha così non solo infranto il nostro patto di amicizia, ma ha miserabil­mente tradito.

Se io sono stato finora costretto dalle circostanze a mantenere il silenzio, è però ora giunto il momento nel quale un ulteriore mantenimento di un atteggiamento passivo non sarebbe stato solo un peccato di omissione, ma un crimine non solo verso il popolo tedesco ma verso tutta l'Europa.

Oggi alla nostra frontiera ci sono circa 160 divisioni russe. Da settimane si verifi­cano continue violazioni di frontiera non solo nel nostro settore ma anche nell’estremo nord ed in Romania. Nella notte fra il 17 ed il 18 giugno per la prima volta pattuglie russe si sono spinte sul suolo tedesco e sono state ricacciate solo dopo prolungati conflitti a fuoco.

È giunta l'ora in cui è indispensabile agire contro questo complotto dei guerra­fondai anglogiudaici e dei padroni ebrei della centrale di Mosca.

 

 

In questo momento, soldati del fronte orientale, si completa uno schieramento
quale il mondo non ha mai visto l'uguale, sia per estensione che per importanza

 

I nostri camerati si trovano sulle rive del Mar Glaciale Artico insieme alle divisioni finlandesi col vincitore di Narvik. Soldati tedeschi al comando del conquistatore della Norvegia accanto agli eroici combattenti della libertà finlandesi al comando del loro maresciallo stanno difendendo la Finlandia. Sul fronte orientale ci siete voi. In Romania alle foci del Pruth, sul Danubio fino alle rive del Mar Nero vi sono soldati tedeschi e romeni uniti sotto il capo dello Stato romeno Antonescu.

Se questo fronte, il più grande che mai abbia visto la storia, si muove non è solo per porre le premesse di una conclusione definitiva della grande guerra o per difendere momentaneamente i paesi minacciati, ma per salvare la civiltà e la cul­tura europee.

Soldati tedeschi! Voi state entrando in una lotta dura e greve di responsabilità.

 

 

Nelle vostre mani è il destino dell'Europa,

il futuro dello Stato tedesco, la sopravvivenza del nostro popolo.

Possa Iddio aiutarci tutti in questa lotta!

 

 

 

 

Adolf Hitler
Führer e comandante supremo delle forze armate

 

 

 

22 giugno 1941 cittadini in una via di Mosca 

 

 

 

IL PRIMO BOL­LETTINO DI GUERRA

DEL COMAN­DO SUPREMO DELL'ESERCITO SOVIETICO

 

Al mattino del 22 giugno truppe dell'esercito regolare tedesco han­no attaccato nostre forze di frontiera su tutto il fronte dal Mar Baltico al Mar Nero. Esse sono state da noi contenute nella prima metà della giornata. All'ini­zio del pomeriggio le truppe tedesche sono nuovamente venute a contatto con le avanguardie sovietiche. Dopo aspri combattimenti il nemico è stato respinto ed ha subito forti perdite.

Solo nei settori di Gradno e di Krista­nopol, nella zona della Polonia presi­diata dalle truppe sovietiche, il nemico è riuscito ad ottenere piccoli successi locali occupando le località di Kalvar e di Stojanov a circa 15 chilometri dalla frontiera e di Tchanowit a circa 10 chilo­metri dalla frontiera.

L'aviazione nemica ha attaccato varie località ed aeroporti russi. Dovunque ha incontrato una energica resistenza sia da parte della nostra caccia che dall'antiaerea ed ha subito gravi danni. Sono stati abbattuti 65 aerei tedeschi ».

 

 

 

Soldati sovietici in parata 

 

 

 

IL GIURAMENTO DEL SOLDATO DELL’ARMATA ROSSA

 

Io, cittadino dell’URSS, all’atto dell’ingresso nei ranghi dell’armata rossa degli operai e dei contadini giuro e prometto solennemente di essere un combattente leale, valoroso, disciplinato ed attento, di mantenere rigidamente i segreti militari e di stato e di eseguire senza riserve tutti gli ordini e le disposizioni dei comandanti, dei commissari politici e dei superiori.

Prometto di apprendere coscienziosamente l’istruzione militare, di custodire con tutti i mezzi i beni militari e del popolo e di essere fedele fino al mio ultimo respiro al mio popolo, alla mia patria ed al governo degli operai e dei contadini.

Sono pronto per difendere la mia patria, l’URSS, agli ordini del governo degli operai e dei contadini e come soldato dell’armata rossa degli operai e dei contadini prometto di difenderla valorosamente con onore e lealmente senza risparmiare il mio sangue e la mia vita allo scopo di raggiungere la completa vittoria sul nemico. Se dovessi infrangere per cattiva volontà questo mio solenne giuramento mi possa raggiungere la dura punizione della legge dell’Unione Sovietica e del disprezzo di tutti i lavoratori.

 

 

 

 

 

 

ORDINANZA SUI COMMISSARI POLITICI DELL’ARMATA ROSSA

 

Istruzioni per il trattamento dei commissari politici

 

1. Le truppe devono essere convinte di quanto segue:

In questa lotta è sbagliato risparmiare e trattare secondo il diritto delle genti questi elementi. Essi sono un pericolo per la sicurezza e per la rapida pacificazione dei territori conquistati.

 

2. I commissari politici sono i promotori di barbari sistemi asiatici di lotta. Contro di essi si deve quindi agire immediatamente e con tutto il rigore. Di regola quindi quando vengano catturati in combattimento o resistano, devono essere passati immediatamente per le armi.

Nella lotta contro il bolscevismo non ci si deve aspettare dal nemico un comportamento ispirato ai principi di umanità o del diritto delle genti. Particolarmente si deve attendere da parte dei commissari di qualsiasi tipo, quali responsabili della resistenza, un trattamento crudele, pieno di odio ed inumano dei nostri prigionieri.

 

 

  

Leningrado l'assedio 

 

 

 

MOSCA E LENINGRADO DOVRANNO ESSERE RASE AL SUOLO

 

Dal diario del capo di Stato maggiore generale, generale Franz Halder.

 

3 luglio (12° giorno della campagna orientale): ... notizie di fonte ne­mica ... in complesso può essere ritenuto certo, dopo che il nemico non dà più segni di attività nella sacca di Novgorod, che le truppe russe che si trovavano nella sacca di Bialystok, che un generale russo prigioniero calcola ammontare a 15-20 divisioni, sono state comple­tamente frantumate. Davanti al settore del gruppo di armate Nord si può calcolare vi sia un massimo di 12-15 divisioni, mentre i sintomi di arretramento che si notano di fronte al settore del gruppo di ar­mate Sud sono da attribuirsi non ad un preordinato piano di ripiega­mento ma al fatto che il nemico è stato logorato dai violenti combat­timenti cui è stato sottoposto e che lo hanno in gran parte demolito. Si può quindi già considerare come portato a termine il compito as­segnato di battere la massa dell'esercito russo prima della Düna e del Dniepr. Ritengo che si possa prestar fede a quanto ha asserito il ge­nerale comandante russo, da noi fatto prigioniero, che cioè ad oriente della Düna e del Dniepr incontreremo reparti isolati che non potranno ostacolare in maniera apprezzabile lo sviluppo delle operazioni te­desche.

Non credo di esagerare se affermo che la campagna di Russia sarà vinta entro 14 giorni. Naturalmente ciò non significherà la fine delle operazioni. L'estensione del territorio e l'accanita resistenza condotta con tutti i mezzi ci terranno occupati ancora per molte settimane...

 

 

Ulteriori piani:

 

 

Non appena la condotta di guerra in oriente passerà dal campo dell'annientamento delle forze armate nemiche a quello dell'abbattimento dell'economia del nemico, i compiti relativi alla guerra contro 1'Inghilterra torneranno in primo piano e dovranno essere affrontati.

Essi sono:

Preparazione dell'offensiva contro la testa di sbarco fra il Nilo e l'Eufrate dalla Cirenaica e attraverso l'Anatolia e forse anche dal Caucaso attraverso l'Iran. Il primo, che rimane sempre dipendente dal trasporto oltremare e quindi ad eventualità imprevedibili, diventerà un teatro di operazioni secondario e verrà affidato principalmente alle forze armate italiane. Saranno impiegate solo due divisioni coraz­zate tedesche (la 5.a leggera e la l5.a) che dovranno essere portate alla loro piena efficienza e integrate con varie aggregazioni.

L'operazione   attraverso l'Anatolia contro la Siria eventualmente appoggiata da una operazione dal Caucaso, dovrà essere preceduta da un ammassa­mento delle forze occor­renti in Bulgaria, che dovrà servire anche come pressione politica sulla Turchia, per ottenere il passaggio attraverso il ter­ritorio di quest'ultima...

 

8 luglio ore 12,30:

Rap­porto del Führer tenuto presso il suo posto di comando: ... (riassunto) ... È fermo intendimento del Führer di radere al suolo Mosca e Leningrado ad evitare che vi rimangano delle popolazioni che poi dovremo nutrire durante l'inverno. Le città devono essere distrutte dall'aviazione. Non devono essere impiegati    carri armati.
« Catastrofe di un popolo, che deve togliere l'appog­gio non solo al bolscevi­smo, ma a tutti i mosco­viti... »

 

 

 

 

 

 

 

12 luglio 1941

 

L'ACCORDO ANGLO-SOVIETICO PER LA CONDOTTA COMUNE DELLE OPERAZIONI CONTRO LA GERMANIA

 

Accordo stipulato a Mosca fra il governo di sua maestà britannica ed il governo dell'unione delle repubbliche socialiste sovietiche per una condotta comune della guerra contro la Germania.   

 

Il governo di sua maestà britannica e il governo dell'URSS hanno stipulato il presente accordo e dichiarano quanto segue: 

 

1. I due governi si impegnano di fornirsi ogni aiuto ed appoggio scambievole per l'attuale guerra contro la Germania di Hitler.

 

2. Essi si impegnano inoltre a non trattare e a non stipulare nessun armistizio o pace senza essersi consultati.

 

Protocollo del suddetto accordo: Al momento della stipulazione dell'accordo fra il governo di sua maestà britannica ed il governo dell'URSS per una condotta comune della guerra contro la Germania le parti contraenti hanno convenuto che l'accordo entri immediatamente in vigore senza bisogno di ratifica.

 

 

 

Un carro pesante sovietico distrutto 

 

 

 

21 agosto 1941

 

HITLER CONTRO IL COMANDO SUPREMO DELL'ESERCITO:

PRECEDENZA ALLA CRIMEA...!

 

Appunti del Capo di Stato maggiore dell'esercito

 

22.8.41 (62° giorno): Arriva l'ordine del Führer del 21.8 (WFSt L Nr. 441412/41). Esso è determinante per i risultati che otterrà questa campagna:

 

« Il consiglio dell'esercito, per la prosecuzione delle operazioni sul fronte orientale, non collima con i miei intendimenti.

Io ordino quanto segue:

 

1. Gli obiettivi più importanti, da raggiungersi prima dell'inizio dell'inverno, non consistono nella presa di Mosca, ma nella conquista della Crimea, della zona industriale e carbonifera del Donez e l'interruzione dei rifornimenti russi di pe­trolio dal Caucaso, a nord l’isolamento di Leningrado ed il ricongiungimento con i finlandesi.

 

2. La posizione eccezionalmente favorevole, dal punto di vista operativo, ottenuta raggiungendo la linea Gomel-Potschop deve essere immediatamente utilizzata per una operazione concentrica delle ali interne dei gruppi di armate Sud e Centro. Il loro obiettivo deve essere non solo di respingere la quinta armata russa oltre il Dniepr con un attacco della nostra sesta armata, ma di annientare il nemico prima che possa sfuggire oltre la linea del settore Desna-Konotop-Sula. Verrà così data la necessaria sicurezza al gruppo di armate Sud per consolidarsi ad est del medio corso del Dnepr e continuare le operazioni con il centro e l'ala sinistra in direzione Rostov - Charcov.

 

3. Il gruppo di armate Centro, senza preoccupazioni di ulteriori operazioni, impie­gherà tutte le truppe occorrenti per raggiungere l'annientamento della quinta armata russa resistendo su posizioni facilmente difendibili ad eventuali attacchi nemici contro il centro dello schieramento.

Niente viene variato alla direttiva di avanzare con l'ala sinistra del gruppo di armate Centro fino all'altipiano di Toropez e stabilire qui il contatto con l'ala destra del gruppo di armate Nord.

 

4. La conquista della penisola della Crimea è di enorme importanza per assicurare i nostri rifornimenti di petrolio dalla Romania. Deve essere effettuato un rapido superamento del Dnepr in direzione Crimea, con tutti i mezzi, anche con l'im­piego di reparti celeri, prima che il nemico possa far affluire nuove forze.

 

5. Uno stretto isolamento di Leningrado, la riunione con i finlandesi e l'annienta­mento della quinta armata sovietica costituiscono le necessarie premesse per mettere le nostre forze in grado di attaccare, come dagli ordini dati a comple­mento dell'ordine 34 del 12.8, il gruppo di armate Timoscenko, con probabilità di batterlo.

 

f.to Adolf Hitler

http://www.squadratlantica.it/