Volare è passione e vocazione, che riempie di sè una vita.
Adolf Galland
Carteggio Roosevelt Stalin - 1944
— 1 —
Messaggio dal Primo ministro J. V. Stalin al presidente F. D. Roosevelt
Sono lieto di apprendere dalla stampa che la vostra salute è migliorata. Vi invio i miei migliori saluti e vi auguro una rapida e completa guarigione.
4 gennaio 1944
— 2 —
Personale e segreto da Roosevelt a Stalin
Ricevuto l’11 febbraio 1944
Ho seguito con la massima attenzione gli ultimi sviluppi delle vostre relazioni con la Polonia. Credo di conoscere esattamente il vostro punto di vista sull'argomento, e colgo pertanto l'occasione per esporvi le mie idee sulla base delle nostre conversazioni a Teheran. Prima di tutto consentitemi di chiarire che io non voglio né intendo permettermi di darvi dei suggerimenti, né tantomeno dei consigli, su quali siano gli interessi della Russia in questa vertenza, dato che comprendo benissimo che la futura sicurezza del vostro Paese riguarda a buon diritto sopratutto voi. Le considerazioni che mi accingo a farvi sono solamente dettate da argomenti di più vasta portata, relativi allo scopo comune per il quale noi tutti stiamo lavorando.
Come sapete, la stragrande maggioranza del nostro popolo e il Congresso hanno accolto con entusiasmo le grandi questioni di principio ratificate alla Conferenza di Mosca e di Teheran, e io so che siete d'accordo con me nel ritenere della massima importanza che la fiducia in questi accordi non sia messa in dubbio. Confido che si potrà trovare una soluzione che tuteli gli interessi della Russia e soddisfi il vostro desiderio di vedere una Polonia amica e indipendente, che nello stesso tempo non sia contraria alla cooperazione così magnificamente instaurata a Mosca e a Teheran. Ho esaminato accuratamente i punti di vista del vostro Governo, esposti dal signor Molotov al Signor Harriman il 18 gennaio, e riguardanti l'impossibilità, da parte sovietica, di trattare in qualsiasi modo con il governo polacco in esilio nella sua formazione attuale, e alla proposta del signor Molotov, secondo la quale il governo polacco debba venire ricostituito con l'inclusione di elementi polacchi che si trovano attualmente negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e nell'Unione Sovietica. Comprendo benissimo il vostro desiderio di trattare solamente con un governo polacco nel quale voi possiate riporre piena fiducia e sul quale possiate fare affidamento per stabilire relazioni amichevoli di lunga durata con l'Unione Sovietica, ma spero sinceramente che, fino a quando questo problema non sia risolto, non si debba fare niente che possa trasformare questo problema particolare in qualcosa che pregiudichi gli interessi generali della futura collaborazione internazionale. Dato che l'opinione pubblica si orienta verso il principio della collaborazione internazionale, è nostro preciso dovere impedire qualsiasi azione che possa ostacolare il raggiungimento del nostro obiettivo principale.
Il Primo ministro Churchill mi ha detto che si sta adoperando per persuadere il Primo ministro polacco ad accettare senza riserve, come base per le attrattive riguardanti i mutamenti territoriali, quanto è stato proposto dal vostro, Governo. Non sarebbe possibile, su questa base, arrivare a una soluzione sulla composizione del governo polacco, che lasci allo stesso Primo ministro polacco la facoltà di apportare quei cambiamenti nel suo Governo che si reputino necessari, senza che vi sia una prèssione palese o un'imposizione da parte di un paese straniero?
Mi sembra che come ordine di precedenza, dovrebbe essere considerato prima di tutto il fatto che i partigiani polacchi debbano collaborare con le vostre truppe che avanzano, e non agire contro di esse. Questo è particolarmente impattante ora che avanzano, e estremamente utile un'assicurazione in questo senso da parte di tutti i polacchi.
— 7 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Ho ricevuto il vostro messaggio sulla questione polacca. È ovvio che una giusta soluzione di questo problema è di grande importanza sia per l'Unione Sovietica che per la nostra causa comune.
Vi sono due punti principali da considerare: primo, la frontiera sovietico-polacca, secondo, la composizione del governo polacco. Voi conoscete il punto di vista del governo sovietico dalle dichiarazioni pubblicate recentemente e dalla lettera di V. M. Molotov in risposta alla nota del signor Hull, ricevuta a Mosca il 22 gennaio tramite l'ambasciatore sovietico Gromyko.
Mi riferisco prima di tutto alla frontiera sovietico-polacca. Come sapete, il governo sovietico ha dichiarato ufficialmente che non considera immutabile la frontiera del 1939, e si è dichiarato d'accordo sulla Linea Curzon. Con questa dichiarazione abbiamo fatto importanti concessioni riguardo alla questione della frontiera, era logico attendersi una dichiarazione adeguata da parte del governo polacco. Quest'ultimo avrebbe dovuto dichiarare ufficialmente che la frontiera stabilita dal Trattato di Riga, andava riveduta, e che la Linea Curzon veniva accettata come la nuova frontiera tra l'Unione Sovietica e la Polonia. Avrebbe inoltre dovuto fare una dichiarazione ufficiale sul riconoscimento della Linea Curzon, come ha fatto il governo sovietico. Ma il governo polacco a Londra si è rifiutato di trattare, e ha continuato a insistere, nelle dichiarazioni ufficiali, che la frontiera, impostaci dal Trattato di Riga in un momento difficile, deve restare immutata. Non vi è dunque nessuna base per un accordo, poiché la posizione dell'attuale governo polacco ne preclude, come è ovvio, qualsiasi possibilità.
Date queste circostanze, anche il problema della composizione del governo polacco è divenuto più acuto. È chiaro che il governo polacco, nel quale gli elementi filo fascisti e imperialisti, ostili all'Unione Sovietica, svolgono una funzione principale, come ad esempio Sonsnkowki, nel quale è difficile trovare un elemento veramente democratico, non può venire accettato in Polonia né, come insegna l'esperienza, può stabilire relazioni amichevoli con le nazioni democratiche che la circondano. È evidente che un tale governo polacco non può istituire relazioni amichevoli con l'Unione Sovietica, e non ci si può aspettare che non semini discordia tra i Paesi democratici, i quali, al contrario, dovrebbero rafforzare la loro unità. Di conseguenza, è estremamente urgente un radicale miglioramento della composizione del governo polacco.
Ho tardato a rispondervi perché ero occupato al fronte.
16 febbraio 1944
— 8 —
Personale e segreto da Roosevelt a Stalin
Ricevuto il 18 febbraio 1944
Sono lieto di informarvi, in risposta al vostro messaggio del 29 gennaio, che le navi degli Stati Uniti più sotto indicate sono a disposizione del Comando navale sovietico per un uso temporaneo, fino a quando non verranno sostituite da un uguale tonnellaggio di unità italiane, che verranno messe a disposizione dell'Unione Sovietica: l'incrociatore Milwaukee, il cui arrivo è previsto per l'8 marzo in un porto inglese non ancora stabilito.
I mercantili da 10.000 tonnellate John Gorrie e Harry Percy, che si trovavano rispettivamente a Liverpool e a Glasgow.
— 9 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Ho ricevuto il vostro messaggio del 18 febbraio. Vi sono grato per le notizie. Esso tuttavia non esaurisce il problema, poiché non accenna ai cacciatorpediniere e ai sottomarini anglo-americani, che devono sostituire quelli italiani secondo quanto stabilito a Teheran. Aspetto una sollecita risposta a questi punti, a cui accennavo nel mio messaggio del 29 gennaio.
21 febbraio 1944
— 10 —
Da Roosevelt a Stalin
Ricevuto il 21 febbraio 1944
I recenti successi delle vostre truppe nella zona nord-ocidentale e in Ucraina sono stati seguiti con grande interesse e profonda soddisfazione. Vi invio i miei migliori auguri e congratulazioni.
— 11 —
Personale da Stalin a Roosevelt
Ho ricevuto il vostro messaggio con le vostre congratulazioni per i recenti successi delle truppe sovietiche. Vi prego di accettare i sensi della mia gratitudine per i vostri amichevoli auguri.
23 febbraio 1944
— 12 —
A Sua Eccellenza J. V. Stalin, comandante supremo delle Forze Armate
dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche - Mosca
Ricevuto il 23 febbraio 1944 - (Ritradotto)
In occasione del ventiseiesimo anniversario dell'Armata Rossa, desidero trasmettere a voi, comandante supremo, le mie sincere congratulazioni per le importanti e grandiose vittorie ottenute dalle Forze Armate dell'Unione Sovietica nello scorso anno. Le magnifiche vittorie ottenute dall'Armata Rossa sotto la vostra guida sono state fonte di incitamento per tutti noi. L'eroica difesa di Leningrado fu coronata e ricompensata dalla recente completa sconfitta del nemico alle porte di quella città. Per effetto della vittoriosa offensiva dell'Armata Rossa, milioni di cittadini sovietici sono stati liberati dall'oppressione e dalla schiavitù. Questi risultati, insieme con l'accordo raggiunto a Mosca e a Teheran, ci assicurano la definitiva vittoria sugli aggressori nazisti.
Franklin D. Roosevelt
— 13 —
Personale e segreto da Roosevelt a Stalin
Ricevuto il 24 febbraio 1944
Ho ricevuto il vostro messaggio del 21 febbraio sul prestito di navi anglo-americane alla marina sovietica.
A quanto mi risulta, la Gran Bretagna vi fornirà la nave da battaglia, i quattro sottomarini e gli otto cacciatorpediniere. Ho telegrafato al Primo ministro a questo riguardo. Quando saprò qualcosa da lui, ve lo comunicherò.
— 14 —
Personale e segreto da Roosevelt a Stalin
Ricevuto il 25 febbraio 1944
In riferimento al mio messaggio del 23 febbraio, ho ricevuto una risposta del Primo ministro Churchill e l'accordo, nei termini in cui vi è stato esposto, è ora confermato.
— 15 —
Personale e segreto da Roosevelt a Stalin
Ricevuto il 25 febbraio 1944
Negli ultimi mesi, i governi delle Nazioni Unite hanno preso diversi provvedimenti per gettare le basi di un'azione comune post-bellica nel campo delle relazioni economiche internazionali. Ricorderete che la Conferenza delle Nazioni Unite, tenuta nel maggio del 1943, sulle risorse alimentari e l'agricoltura, aveva creato una commissione provvisoria, la quale sta elaborando delle proposte, da formulare ai vari Governi, per la creazione di un'organizzazione permanente in questo campo. Più recentemente è stata creata, ed è attualmente in funzione, l'Amministrazione per gli aiuti e la ricostruzione delle Nazioni Unite.
Per circa un anno non si sono tenute discussioni tecniche non ufficiali, al livello degli esperti, fra molte delle Nazioni Unite, sui problemi relativi al meccanismo della stabilizzazione monetaria internazionale. Tali discussioni preludono a una, possibile convocazione di una Conferenza monetaria delle Nazioni Unite. Analoghe discussioni hanno avuto luogo, sebbene in scala minore, per quanto riguarda l'opportunità di creare delle organizzazioni che facilitino gli investimenti internazionali. Tra alcune delle Nazioni Unite si sono inoltre svolte discussioni non ufficiali riguardanti la politica commerciale, la politica merceologica e le attività dei cereali. Sono in programma discussioni circa l'aviazione civile, il petrolio e altri problemi. In aprile si terrà una conferenza dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, in parte dedicata all'esame delle sue attività future.
La necessità, sia di discussioni non ufficiali sia di conferenze ufficiali su vari problemi economici, è stata sottolineata in un documento presentato dal segretario di Stato alla Conferenza dei ministri degli Esteri a Mosca, denominato « Principi del nostro programma per la cooperazione economica internazionale ». È stato proposto che « è giunto il momento di creare una commissione, che comprenda i rappresentanti delle Nazioni Unite principali, ed eventualmente di alcune altre, per una pianificazione comune delle procedure da seguire in questi problemi ». Secondo me, è evidente che esiste la palese necessità di una sezione delle Nazioni Unite per la pianificazione comune delle procedure secondo le quali si debbano prendere in esame i vari campi della cooperazione economica internazionale, gli argomenti da discutere, l'ordine delle discussioni, i mezzi con i quali si devono coordinare gli accordi esistenti e quelli previsti e le attività future.
In questo momento non è mia intenzione, in relazione a ciò, trattare i pii vasti problemi di una organizzazione internazionale per il mantenimento della pace e della sicurezza. Sono già in esame tra i nostri Governi, secondo le clausole del Trattato di Mosca, discussioni preliminari su questo argomento. La questione che voglio qui sollevare è di procedere a dei passi per la creazione di un apparato delle Nazioni Unite per la collaborazione economica post-bellica, argomento che fu accennato alla Conferenza di Mosca dal segretario di Stato, e fu discusso a Teheran da voi, dal Primo ministro e da me.
Vi sarei molto grato se mi faceste conoscere il vostro punto di vista circa la proposta fatta dal segretario di Stato a Mosca, nonché qualsiasi altra considerazione riguardo alla miglior procedura da seguire in questo problema di così grande importanza.
— 16 —
Dal Primo ministro J. V. Stalin al Presidente e al Primo ministro Churchill
Personale e segreto
Ho ricevuto i vostri due messaggi, concernenti le navi italiane, per mezzo del signor Harriman il 24 e il 25 febbraio. Ho anche ricevuto il messaggio vostro e del Primo ministro del 7 febbraio, trasmessomi dall'ambasciatore britannico Kerr il 24 febbraio.
Ringrazio voi e il Primo ministro per le notizie riguardanti il prestito temporaneo di otto cacciatorpediniere e di quattro sottomarini all'Unione Sovietica, nonché di una nave da battaglia e di ventimila tonnellate di navi mercantili prestate dalla Gran Bretagna, e di un incrociatore e di ventimila tonnellate di navi mercantili prestate dagli Stati Uniti. Il signor Kerr ci ha specificatamente avvisato che tutti i cacciatorpediniere sono stati varati molto tempo fa, e io ho dei dubbi sulle loro possibilità d'impiego. Mi sembra che la marina britannica e americana non dovrebbe trovare difficoltà nell'assegnare almeno quattro degli otto cacciatorpediniere, di recente allestimento. Spero ancora che voi e il Primo ministro possiate consegnare almeno quattro cacciatorpediniere moderni. Come risultato delle operazioni militari tedesche e italiane abbiamo perso una buona parte dei nostri cacciatorpediniere, è perciò molto importante per noi poter compensare questa perdita almeno in parte.
26 febbraio 1944
— 17 —
Al signor Franklin D. Roosevelt, presidente degli Stati Uniti d'America
La Casa Bianca, Washington
Spedito il 28 febbraio 1944
Vi prego di accettare la mia sincera gratitudine per le vostre amichevoli congratulazioni in occasione del ventiseiesimo anniversario dell'Armata Rossa e dei successi ottenuti dalle Forze Armate dell'Unione Sovietica nella lotta contro gli invasori di Hitler.
Sono profondamente convinto che non è lontano il giorno in cui la lotta vittoriosa delle Forze Armate dell'Unione Sovietica, unitamente a quelle degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, otterranno, in base agli accordi raggiunti a Mosca e a Teheran, il risultato di una sconfitta definitiva del nostro comune nemico, la Germania di Hitler.
J. Stalin
— 18 —
Da Roosevelt a Stalin
Ricevuto il 28 febbraio 1944
Sono a conoscenza del messaggio inviatovi dal Primo ministro in data 20 febbraio, riguardante l'accordo tra il governo sovietico e polacco su un tentativo di risolvere il problema della frontiera polacca post-bellica.
Se verrà accettata, la proposta del Primo ministro affretterà il termine da noi previsto di una rapida sconfitta delta Germania, e vi prego di esaminarla favorevolmente e con benevolenza.
Ritengo, come vi ho già detto, che il problema più urgente sia quello di garantire che le vostre truppe ricevano l'aiuto dei polacchi quando entreranno in Polonia.
—19 —
Da Stalin a Roosevelt - Personale e segreto
Per quanto sia mio desiderio accogliere favorevolmente il messaggio del signor Churchill sui polacchi, che voi conoscete, credo di poter affermare che il governo polacco in esilio non desidera instaurare relazioni normali con la Russia. Basti dire che gli emigrati polacchi a Londra non solo respingono la Linea Curzon, ma rivendicano anche Leopoli e Vilna, capitale della Lituania.
Posso dire solo che non è ancora maturo il momento per una soluzione del problema delle
relazioni polacco-sovietiche. Per vostra conoscenza accludo la mia risposta al signor Churchill su questa questione.
3 marzo 1944
Allegato:
Personale e segreto - Dal Primo ministro Stalin al Primo ministro Churchill
Ho ricevuto per mezzo del signor Kerr il 27 febbraio ambedue i messaggi del 20 febbraio riguardanti la questione polacca.
Ora che ho esaminato dettagliatamente la relazione delle vostre conversazioni con i dirigenti del governo polacco in esilio, sono più che mai convinto che uomini, come loro non sono in grado di stabilire relazioni normali con la Russia. Basti rilevare che essi, non solo sono disposti a riconoscere la Linea Curzon, ma reclamano sia Leopoli che Vilna. Per quanto riguarda il desiderio di sottomettere alcuni territori sovietici al controllo straniero, non possiamo prendere in considerazione una simile usurpazione poiché, secondo il nostro punto di vista, il solo fatto di porre una questione di questo genere è un affronto per l'Unione Sovietica.
Ho già scritto al Presidente che non è ancora maturo il momento per una soluzione del problema delle relazioni sovietico-polacche. Devo riconoscere che questa conclusione era giusta.
3 marzo 1944
— 20 —
Personale e segreto da Roosevelt a Stalin
Ricevuto il 4 marzo 1944
Oggi ho dichiarato durante una conferenza stampa, in risposta a domande insistenti, che le navi da guerra e mercantili italiane vengono attualmente impiegate dal Comando Alleato nel Mediterraneo, e che, per aiutare la marina sovietica nella sua lotta, verranno assegnate alla stessa alcune navi italiane, o un tonnellaggio corrispondente di navi americane e britanniche.
— 21 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Ho ricevuto la vostra comunicazione circa la dichiarazione da voi fatta alla conferenza stampa tenuta a Washington, riguardante il trasferimento di un certo numero di navi italiane, o del loro equivalente in navi americane e britanniche, all'Unione Sovietica. Ve ne ringrazio.
6 marzo 1944
— 22 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Ho ricevuto il vostro messaggio sulla collaborazione post-bellica nel campo economico.
I problemi sulla collaborazione economica internazionale, segnalati nel promemoria del signor Hull, rivestono senza dubbio una grande importanza e meritano la nostra attenzione. Ritengo che sia il momento opportuno per creare un organismo delle Nazioni Unite per lo studio di questi problemi, che stabilisca la procedura d'esame dei vari, aspetti della collaborazione economica internazionale, in accordo con le decisioni adottate alle conferenze di Mosca e di Teheran:
10 marzo 1944
— 23 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt e Churchill
Ho ricevuto il vostro messaggio sulla cessione di otto cacciatorpediniere all'Unione Sovietica da parte del governo britannico. D'accordo che tali navi vanno benissimo per il servizio di scorta, ma certamente comprenderete che l'Unione Sovietica ha anche bisogno di cacciatorpediniere adatti per altre operazioni. È assolutamente incontestabile il diritto degli Alleati di disporre della marina italiana, naturalmente, e ciò bisogna che venga chiarito al governo italiano, in particolare per quanto riguarda le navi che devono venire cedute alla Russia.
— 24 —
Da Roosevelt a Stalin
Ricevuto il 18 marzo 1944
Ho spedito oggi per via aerea una lettera personale al presidente Inonu a proposito del cromo, poiché mi è nota l'importanza del cromo turco per la Germania. Ho inviato la lettera dell'Ambasciatore Steinhardt ad Ankara, affinché provveda a consegnarla. Sono sicuro che voi siete d'accordo, ma vi prego di farmi sapere se questo passo non è in contrasto con qualche iniziativa da voi presa o che pensate di prendere, in modo che io possa impedire la consegna della lettera. Il testo condensato della mia missiva al presidente Inonu è il seguente:
« Quasi ogni giorno si presentano molti problemi sui quali amerei discutere con voi, e mi dispiace che tanta distanza ci divida.
Voglio scrivervi oggi sull'argomento del cromo.
Come sapete, la Russia, con l'occupazione di Nikopol, ha tolto ai tedeschi una notevole fonte di manganese. Per molti usi, il minerale di cromo turco può sostituire il manganese, e l'aver tolto ai tedeschi il manganese di Nikopol accresce l'importanza del cromo turco per la produzione bellica tedesca.
È ovvio che i continui ingenti invii di minerale di cromo dalla Turchia alla Germania sono divenuti un problema che è fonte di grande preoccupazione per le Nazioni Unite. Voi potete nel modo migliore decidere come si possa privare la Germania della possibilità di ottenere ulteriori forniture di minerale di cromo turco. Conoscendo la vostra abilità, spero che riuscirete in un modo o nell'altro a raggiungere tale scopo. Sono convinto che comprenderete come questa sia un'occasione unica per la Turchia di apportare il proprio contributo al vero benessere del mondo.
Non ho bisogno di dirvi quanto mi abbiano fatto piacere le nostre conversazioni al Cairo, e credo che ora voi e io possiamo parlare come vecchi amici.
Vi invio i miei migliori auguri e spero in un nostro prossimo incontro ».
Invio al signor Churchill un telegramma analogo.
— 28 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Ho ricevuto il vostro messaggio contenente in sintesi il testo della vostra lettera al presidente della Turchia circa le consegne di cromo turco alla Germania.
L'esposizione che voi proponente ai turchi mi sembra molto opportuna, sebbene abbia poche speranze in un risultato positivo.
20 marzo 1944
— 29 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Dato che il signor Churchill vi ha inviato, come mi ha informato, copia del suo messaggio del 21 marzo indirizzato a me circa la questione polacca, ritengo doveroso inviarvi, per vostra conoscenza, copia della mia risposta al suo messaggio.
Accludo la copia.
23 marzo 1944
Allegato:
Personale e segreto dal Primo ministro Stalin al Primo ministro Churchill
Ho ricevuto ultimamente due messaggi da voi sulla questione polacca e ho letto la dichiarazione fatta al riguardo dal signor Kerr al signor Molotov, in accordo con le vostre istruzioni. Non ho potuto rispondere prima, dato che spesso gli affari del fronte mi distolgono da ogni altro problema.
Vi rispondo ora argomento per argomento.
Sono rimasto sorpreso dal fatto c sia i vostri messaggi sia in particolare la dichiarazione di Kerr siano irti di minacce verso l'Unione Sovietica. Vorrei richiamare la vostra attenzione su questa circostanza poiché le minacce sono un metodo non solo fuori luogo nelle relazioni fra alleati, ma anche dannoso, dato che può condurre a risultati opposti. Gli sforzi dell'Unione Sovietica per sostenere e attuare la Linea Curzon vengono qualificati in uno dei vostri messaggi come una politica di forza. Ciò significa che ora cercate di definire la Linea Curzon illegittima, e ingiusta la lotta per ottenerla. Sono in totale disaccordo con voi. Devo far notare che a Teheran voi, il Presidente e io abbiamo convenuto di considerare legale la Linea Curzon.
Allora ritenevate che il governo sovietico mantenesse una posizione giusta sull'argomento, e avete dichiarato che sarebbe insensato, per i rappresentanti del governo polacco in esilio, di non riconoscere la Linea Curzon. Ma ora sostenete quasi il contrario.
Questo vuol dire forse che non riconoscete più gli accordi di Teheran e che siete disposto a violarli? Io non dubito che, se aveste mantenuto l'atteggiamento assunto a Teheran, il conflitto con il governo polacco in esilio si sarebbe potuto risolvere. Per quanto riguarda me e il governo sovietico, noi ci atteniamo tuttora al punto di vista di Teheran, e non abbiamo alcuna intenzione di metterlo di nuovo in discussione,, poiché riteniamo che l'attuazione della Linea Curzon rispecchia non una politica di forza ma una politica tendente a ristabilire i diritti legittimi dell'Unione Sovietica verso quei territori, che lo stesso Curzon e il Consiglio supremo delle Potenze Alleate hanno riconosciuto non appartenenti alla Polonia nel 1919.
Voi dite, nel vostro messaggio del 7 marzo, che il problema della frontiera sovietico-polacca deve essere rimandato fino a che non venga convocata la Conferenza per l'armistizio. Ritengo che qui vi sia un malinteso. L'Unione Sovietica non desidera né intende combattere una guerra contro la Polonia. Non ha nessun contrasto con il popolo polacco e si considera alleata della Polonia e del popolo polacco. È per questa ragione che sta versando il proprio sangue per liberare la Polonia dall'oppressione tedesca. Sarebbe perciò strano parlare di un armistizio tra la Russia e la Polonia. L'Unione Sovietica è però in contrasto con il governo polacco in esilio, il quale non rappresenta gli interessi del popolo polacco né rispecchia le loro aspirazioni. Sarebbe anche strano identificare la Polonia con il governo polacco in esilio a Londra, un governo che è staccato dalla Polonia. Non riesco a vedere alcuna differenza tra il governo polacco in esilio e il governo jugoslavo in esilio, che sono affini, o tra alcuni generali del governo polacco in esilio e il generale serbo Mihajlovic.
Nel messaggio del 21 marzo mi comunicate la vostra intenzione di fare una dichiarazione alla Camera dei Comuni secondo la quale tutte le questioni territoriali devono essere rimandate alle conferenze per l'armistizio o per la pace delle Potenze vittoriose, e che nel frattempo voi non potete riconoscere nessuna cessione di territori operata con la forza. In questo modo farete credere che l'Unione Sovietica è ostile alla Polonia, e praticamente negate che la lotta condotta dall'Unione Sovietica contro l'aggressione tedesca sia una guerra di liberazione. Ciò equivale ad attribuire all'Unione Sovietica quello che in realtà non esiste e che può gettare il discredito su di lei. Senza dubbio, i popoli dell'Unione Sovietica e l'opinione pubblica mondiale considereranno la vostra dichiarazione come un insulto gratuito all'Unione Sovietica.
Naturalmente voi siete libero di fare le dichiarazioni che volete alla Camera dei Comuni, ciò è affar vostro. Ma se farete una dichiarazione di questo genere, io la considererò un atto ingiusto e poco amichevole verso l'Unione Sovietica.
Nel vostro messaggio esprimete la speranza che una rottura sulla questione polacca non pregiudicherà la nostra collaborazione in altri campi. Per quanto mi riguarda, io sono sempre stato, e sono, per la collaborazione. Ma temo che il metodo dell'intimidazione e della diffamazione, se verrà continuato, non apporterà benefici alla nostra cooperazione.
23 marzo 1944
— 30 —
Da Roosevelt a Stalin
Ricevuto il 23 marzo 1944
L'ambasciatore Harriman mi ha appena comunicato che l'Unione Sovietica pensa di non partecipare alla Conferenza della Organizzazione Internazionale del Lavoro, che avrà inizio il 2 aprile a Filadelfia.
Ho esaminato attentamente il ruolo che l'Organizzazione Internazionale del Lavoro deve avere nel migliorare costantemente le condizioni sociali e di lavoro nel mondo. È mio vivo desiderio che voi siate informato su questo problema.
L'Organizzazione Internazionale del Lavoro dovrebbe essere, a mio parere, lo strumento regolatore della politica internazionale sui problemi riguardanti direttamente il benessere nel lavoro e la collaborazione internazionale in questo campo. Desidererei che questa organizzazione divenisse un'istituzione con funzioni simili a quelle di un organo delle Nazioni Unite per lo studio dei problemi economici e sociali relativi al lavoro, e alla politica economica internazionale interessata direttamente al miglioramento del tenore di vita. Sarebbe increscioso se i nostri due governi non approfittassero della conferenza di Filadelfia per favorire lo sviluppo dei nostri obiettivi comuni. Noi potremmo per questo adattare l'esistente Organizzazione Internazionale del Lavoro ai compiti che ci sono dinanzi, senza perdita di tempo.
Dietro mie istruzioni, i delegati del governo degli Stati Uniti alla Conferenza di Filadelfia proporranno l'adozione di misure tendenti ad ampliare le attività e le funzioni dell' Organizzazione Internazionale del Lavoro, e solleveranno la questione della sua futura relazione con altre organizzazioni internazionali. Dato che vi interessate di questi problemi, e dal momento che esistono molti problemi sociali ed economici di interesse comune per i nostri due governi, spero sinceramente che il vostro governo prenda parte a questa conferenza.
— 31 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Condivido il vostro desiderio per una cooperazione tra i nostri due governi nello studio dei problemi economici e sociali legati con il miglioramento del benessere nel lavoro su scala internazionale. L'Unione Sovietica, tuttavia, non può inviare rappresentanti alla conferenza dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro a Filadelfia per le ragioni esposte nella lettera al signor Harriman, poiché i sindacati sovietici si sono opposti a tale partecipazione, e il governo sovietico non può non tener conto della loro opinione.
È ovvio che se l'Organizzazione Internazionale del Lavoro dovesse divenire un organo delle Nazioni Unite, e non della Lega delle Nazioni, con la quale l'Unione Sovietica non può associarsi, sarebbe probabile una partecipazione sovietica. Spero che ciò possa realizzarsi, e che in futuro verranno prese misure adeguate al riguardo.
25 marzo 1944
— 32 —
Personale e segreto dal Presidente al maresciallo Stalin
Ricevuto il 25 marzo 1944
Verranno rilasciati i passaporti al prof. Lange e al padre Orlemanski, secondo la vostra richiesta, affinché possano accettare il vostro invito di visitare l'Unione Sovietica. Sui nostri mezzi di trasporto, tuttavia, attualmente sovraffollati a causa delle operazioni militari, non vi sono posti disponibili e di conseguenza il viaggio dagli Stati Uniti all'Unione Sovietica dovrà avvenire con mezzi di trasporto sovietici. Credo che capirete che il prof. Lange e il padre Orlemanski viaggiano come privati cittadini e che il governo degli Stati Uniti non può assumersi nessuna responsabilità per le loro opinioni o per le loro attività. Potrebbe essere necessario per il governo degli Stati Uniti chiarire questo punto nel caso che questo viaggio venisse commentato dalla stampa.
— 33 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Ho ricevuto il vostro messaggio, nel quale mi avvisate che sono stati rilasciati i passaporti al prof. Lange e al padre Orlemanski. Sebbene i mezzi di trasporto sovietici siano molto affollati, procureremo noi un mezzo di trasporto a Lange e Orlemanski. Il governo sovietico considera la visita di Lange e Orlemanski nell'Unione Sovietica come quella di due privati cittadini.
28 marzo 1944
— 34 —
Personale e segreto da Roosevelt a Stalin
Ricevuto il 4 aprile 1944
Vi ringrazio molto per il vostro messaggio del 25 marzo. Spero che alla prossima conferenza venga chiarito che l'Organizzazione Internazionale del Lavoro non farà più parte della Lega delle Nazioni e che aderirà alle Nazioni Unite. Tuttavia spero che l'Unione Sovietica manderà dei rappresentanti alla successiva conferenza.
Vi terrò informato dei lavori della conferenza di Filadelfia.
— 35 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Ho ricevuto il vostro messaggio sull'Organizzazione Internazionale del Lavoro il 4 aprile. Vi ringrazio per la vostra risposta. Ritengo che l'attuazione delle misure di un nuovo ordinamento dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro spianerà il terreno per una futura partecipazione sovietica ai suoi lavori.
6 aprile 1944
— 36 —
Messaggio dal signor Churchill e dal presidente Roosevelt al maresciallo Stalin
Personale e segretissimo
1. In conformità alle trattative di Teheran, lo sbarco generale avrà luogo verso la data «R », secondo quanto è stato comunicato dai generali Deane e Burrows allo Stato Maggiore sovietico. Agiremo con tutte le nostre energie.
2. A metà maggio lanceremo un'energica offensiva contro la penisola italiana.
3. Dopo l'incontro di Teheran, le vostre truppe hanno ottenuto una magnifica serie di vittorie per la causa comune. Anche nel mese in cui voi avevate pensato che non vi sarebbe stata un'attività di rilievo, esse hanno riportato grandi vittorie. Vi inviamo i nostri migliori auguri e confidiamo che le vostre truppe, insieme con le nostre, operando all'unisono con gli accordi raggiunti a Teheran, annienteranno gli hitleriani.
18 aprile 1944
Churchill
Roosevelt
— 37 —
Personale e segreto da Stalin al Presidente e al Primo ministro Churchill
Ho ricevuto il vostro messaggio del 18 aprile.
Il governo sovietico ha appreso con soddisfazione che, secondo gli accordi di Teheran, lo sbarco avverrà nel momento prestabilito, e su ciò i generali Deane e Burrows hanno già informato il nostro Stato Maggiore. Siamo lieti di apprendere che agirete con la massima energia. Sono certo che l'operazione prevista avrà successo.
Spero inoltre che anche le operazioni che state per iniziare in Italia avranno un esito favorevole. Come avevamo stabilito a Teheran, l'Armata Rossa lancerà contemporaneamente una nuova offensiva in modo da apportare il massimo appoggio alle operazioni anglo-americane. Vi prego di accettare i sensi della mia gratitudine per gli auguri da voi espressi in occasione dei successi dell’Armata Rossa. Mi unisco a quanto da voi dichiarato, che cioè i nostri e i vostri eserciti, aiutandosi a vicenda, sconfiggeranno Hitler e compiranno così la loro missione storica.
22 aprile 1944
— 38 —
Al signor Franklin D. Roosevelt, presidente degli Stati Uniti d'America.
La Casa Bianca - Washington
Vi prego di accettare le sincere condoglianze del governo sovietico in occasione della grave perdita subita dagli Stati Uniti per la morte di Franklin Knox, sottosegretario della Marina americana.
J. Stalin
— 39 —
Personale e confidenziale dal Presidente al maresciallo Stalin
29 aprile 1944
Accettate, vi prego, la mia sincera gratitudine, e quella del Governo e del popolo americano per il vostro gentile messaggio in occasione della tragica morte del signor Frank Knox, sottosegretario della Marina.
5 maggio 1944
— 40 —
A Franklin D. Roosevelt, presidente degli Stati Uniti d'America
Spedito il 6 maggio 1944
Caro amico,
vi ringrazio molto per aver aiutato il padre Stanislaw Orlemanski a ottenere il permesso di venire a Mosca.
Vi auguro buona salute e molti successi.
Sinceramente vostro
Stalin
— 41 —
Personale e segreto da Roosevelt a Stalin
Vi sarei grato se mi comunicaste il vostro punto di vista sull’opportunità di pubblicare una dichiarazione, dopo il giorno « D », più o meno del seguente tenore, in nome del governo sovietico, del governo degli Stati Uniti e del governo britannico:
« È stata fatta la proposta che i Governi Alleati pubblichino una dichiarazione comune diretta al popolo della Germania e ai popoli simpatizzanti con quest'ultima, nella quale si metta in rilievo il recente sbarco operato sul continente europeo. Non sono d'accordo con questa dichiarazione poiché potrebbe esagerare l'importanza di questi sbarchi. Ciò che io desidero far notare al popolo tedesco e ai suoi simpatizzanti è che la loro sconfitta è inevitabile. Desidero anche sottolineare che da questo momento non è logico da parte loro continuare la guerra. Essi devono rendersi conto seriamente che, con i loro obiettivi presenti e con i dirigenti attuali, è inevitabile che vengano totalmente sconfitti.
D'ora in avanti, ogni perdita umana è per i tedeschi una perdita inutile. È anche vero che, da un punto di vista realistico, anche gli Alleati subiscono delle perdite. Tuttavia la superiorità numerica degli Alleati nei confronti della popolazione e delle risorse tedesche è così grande che i tedeschi subiranno un colpo molto più grave degli Alleati, e fino all'ultimo uomo, e che la sola tenacia non potrà aiutare a lungo la Germania. È stato già chiarito esaurientemente che gli Alleati non cercano la totale distruzione del popolo della Germania. Ciò che essi vogliono è solamente la distruzione totale della filosofia di quei tedeschi che hanno dichiarato di voler asservire il mondo.
Gli Alleati vogliono conquistare l'ultimo fine della libertà umana, una libertà veramente più ampia, politica, intellettuale e religiosa, e una maggiore giustizia economica e sociale.
Il nostro tempo ci insegna che nessuno può essere sufficientemente forte da dominare il mondo intero. Il governo degli Stati Uniti e il popolo americano, che è due volte quello della Germania, dice al popolo tedesco che è tempo. di abbandonare la via del male.
La stragrande maggioranza della popolazione mondiale, circa due miliardi di uomini, la pensa nello stesso modo. Solo la Germania e il Giappone restano di fronte al resto dell'umanità.
Ogni tedesco sa in fondo al cuore che questa è la verità. La Germania e il Giappone hanno commesso un terribile e disastroso errore. La Germania e il Giappone devono espiare giustamente la pazzesca distruzione di vite e di beni da essi commessa. Essi devono rinunciare ai principi che sono stati loro imposti, devono ora riconoscere chiaramente la falsità di questi principi.
Quanto più rapidamente terminerà la lotta e la carneficina, tanto prima si giungerà a una civiltà più elevata in tutto il mondo.
Le offensive che sferrano gli eserciti americano, britannico e sovietico e i loro alleati nel teatro europeo si svilupperanno, come noi speriamo, con successo. Tuttavia il popolo tedesco deve rendersi conto che queste offensive sono solo una parte di quelle che, aumentando di entità, condurranno inevitabilmente alla vittoria. »
Il Primo ministro Churchill è d'accordo nel seguirmi con una dichiarazione dello stesso tenore.
23 maggio 1944
— 42 —
A Sua Eccellenza J. V. Stalin comandante supremo delle Forze Armate
dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche
Mosca
Mio caro maresciallo Stalin,
vi invio due diplomi d'onore per Stalingrado e Leningrado, città che si sono guadagnate l'ammirazione sincera del popolo americano. L'eroismo degli abitanti di queste due città e dei soldati che le hanno cos í valentemente difese, non solo è stato fonte di ispirazione per il popolo degli Stati Uniti, ma è anche servito a stringere ancor più i legami di amicizia che uniscono i nostri due Paesi. Stalingrado e Leningrado sono diventate il sinonimo della forza d'animo e della tenacia, che ci hanno permesso di resistere e che ci renderanno possibile infine vincere l'aggressione dei nostri nemici.
Spero che, nel consegnare questi diplomi alle due città, riterrete opportuno trasmettere ai loro abitanti l'espressione mia personale di amicizia e di ammirazione e la mia speranza che i nostri popoli continueranno a sviluppare quella profonda comprensione che ha contraddistinto il nostro sforzo comune.
Molto sinceramente, vostro
25 maggio 1944
Franklin D. Roosevelt
— 43 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Ho ricevuto la vostra comunicazione circa la dichiarazione al popolo tedesco.
Data l'esperienza della guerra contro i tedeschi e dato il loro carattere, non ritengo che la dichiarazione da voi proposta possa ottenere un effetto positivo, visto che sarebbe sincronizzata con l'inizio dello sbarco e non con il momento in cui lo sbarco angloamericano e la successiva offensiva sovietica avranno ottenuto notevoli successi.
Per quanto riguarda il carattere della dichiarazione, potremo ripensarci quando le circostanze favoriranno la sua pubblicazione.
26 maggio 1944
— 44 —
Personale e segreto da Roosevelt a Stalin
Con riferimento al mio messaggio del 23 maggio, in cui proponevo di esaminare un appello che avrei dovuto pubblicare per influenzare il popolo tedesco, sono stato informato che la proposta non è stata approvata dal Primo ministro inglese e dal suo Governo.
Siccome l'appello proposto non ha un'importanza molto grande, e dato che vi è stata una precisa e ferma opposizione da parte del governo britannico, propongo che non si proceda, per il momento, a pubblicare nessuna dichiarazione di questo genere.
27 maggio 1944
— 45 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Ho ricevuto il vostro messaggio che mi informava della vostra decisione di non procedere per il momento a nessuna dichiarazione al popolo tedesco.
Vi ringrazio per la comunicazione.
30 maggio 1944
— 46 —
Personale e segreto da Roosevelt a Stalin
Ho ricevuto il vostro messaggio del 26 maggio riguardante la mia proposta di fare una dichiarazione per influenzare il popolo tedesco.
Il messaggio che vi ho inviato il 27 maggio, e che evidentemente si è incontrato con il vostro, corrisponde alla vostra opinione, secondo la quale per il momento non è il caso di fare questa dichiarazione.
30 maggio 1944
— 47 —
Dal Primo ministro Stalin al presidente Roosevelt
Mi congratulo con voi per la liberazione di Roma, magnifica vittoria delle truppe anglo-americane.
La notizia è stata motivo di grande soddisfazione nell'Unione Sovietica.
5 giugno 1944
— 48 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Spedito il 7 giugno 1944
Considero necessario farvi sapere che il 6 giugno, in risposta a un messaggio del signor Churchill, gli ho inviato il seguente personale, riguardante il piano per un'offensiva sovietica estiva.
« Ho ricevuto la vostra comunicazione sul fortunato inizio dell' « Overlord ». Ciò è per noi motivo di gioia e di speranza di ulteriori successi.
L'offensiva estiva sovietica, secondo gli accordi di Teheran, avrà inizio a metà giugno in uno dei settori vitali del fronte. L'offensiva generale si svilupperà per gradi, per mezzo dell'intervento consecutivo delle truppe in azione offensive. Tra la fine di giugno e la fine di luglio le operazioni si trasformeranno in offensiva generale delle truppe sovietiche.
6 giugno 1944
— 49 —
Personale e segreto da Roosevelt a Stalin
Ricevuto l'8 giugno 1944
Ho ricevuto il vostro messaggio di congratulazioni per la caduta di Roma e ve ne ringrazio molto; vi ringrazio anche per avermi mandato copia del vostro messaggio al signor Churchill. Tutto ciò mi ha fatto molto piacere.
Le notizie dalla Francia settentrionale riportano che tutto procede secondo le previsioni.
Vi invio i miei più cordiali saluti.
— 50 —
Personale e segreto da Roosevelt a Stalin
Ricevuto il 19 giugno 1944
Come sapete il signor Mikolajczyk, Primo ministro polacco, ha appena terminato una breve visita a Washington, e, per le ragioni che l'ambasciatore Harriman vi ha già spiegato, ho ritenuto che la mia visita fosse auspicabile e necessaria nello stesso tempo.
Voi sapete pertanto che la sua visita non è legata ad alcun tentativo, da parte mia, di ingerirmi in merito alle divergenze esistenti tra il governo polacco in esilio e il governo sovietico. Sebbene si sia proceduto a un sincero e utile scambio di vedute su numerosi argomenti relativi alla Polonia, vi posso assicurare che non è stato elaborato nessun piano o proposta specifica riguardante le relazioni sovietico-polacche. Ritengo tuttavia che potrebbe essere di vostro interesse conoscere la mia impressione personale del signor Mikolajczyk e della sua posizione verso i problemi che si pongono al suo Paese.
Il signor Mikolajczyk mi è sembrato un uomo molto sincero e ragionevole, il cui unico desiderio è di agire nel modo migliore per il suo Paese. Egli sa perfettamente che l'avvenire della Polonia dipende da una base di relazioni veramente buone con l'Unione Sovietica e per raggiungere questo scopo farà, a mio giudizio, ogni sforzo. La sua prima preoccupazione è la necessità vitale di stabilire la migliore collaborazione tra l'Armata Rossa e le forze clandestine polacche nella lotta comune contro il nostro nemico. Egli ritiene che il coordinamento tra le vostre truppe e le forze organizzate clandestine polacche è un fattore militare della piú grande importanza non solamente per le vostre truppe a Oriente, ma anche per il compito principale di abbattere la belva nazista per mezzo dei nostri sforzi combinati.
La mia impressione è che il Primo ministro pensi soltanto alla Polonia e al popolo polacco, e che non permetterà che nessuna considerazione meschina sia di ostacolo ai suoi tentativi di raggiungere una soluzione con voi. In effetti ritengo che egli non esiterebbe a venire a Mosca, se sapesse che voi vedete di buon occhio un tale passo da parte sua, per discutere personalmente e francamente con voi i problemi che riguardano i vostri due Paesi, e particolarmente l'urgenza di una cooperazione militare immediata. Sono certo che capirete che con questa osservazione non sto assolutamente cercando di imporvi i miei punti di vista personali in un problema che è di particolare rilievo per voi e per il vostro Paese. Ho creduto tuttavia che aveste il diritto di conoscere la mia opinione sincera sulle impressioni riportate nelle conversazioni con il Primo ministro Mikolajczyk.
— 51 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Sono in grado di comunicarvi che, al massimo tra una settimana, l'esercito sovietico inizierà la seconda fase della sua offensiva. Saranno impiegate centotrenta divisioni, comprese quelle corazzate. Io e i miei colleghi contiamo di ottenere importanti successi. Spero che ciò sarà di sostanziale aiuto per le operazioni Alleate in Francia e in Italia.
21 giugno 1944
— 52 —
Personale e segreto da Roosevelt a Stalin
Ricevuto il 23 giugno 1944
Vi ringrazio per il vostro messaggio del 21 giugno. La vostra brillante offensiva, insieme con i nostri sforzi sul fronte occidentale, spingeranno rapidamente i nazisti in una situazione molto difficile.
— 53 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Vi ringrazio per le informazioni circa il vostro incontro con il signor Mikolajczyk.
La collaborazione militare tra l'Armata Rossa e le forze clandestine polacche che combattono gli invasori nazisti è senza dubbio essenziale per la disfatta definitiva del nostro comune nemico. A questo riguardo è certamente di grande importanza un'equa soluzione al problema delle relazioni sovietico-polacche. Voi siete a conoscenza del punto di vista del governo sovietico e del suo desiderio di vedere una Polonia forte, indipendente e democratica, nonché delle relazioni sovietico-polacche di buon vicinato e basate su una durevole amicizia. Secondo il governo sovietico è condizione essenziale per raggiungere ciò un rimpasto del governo polacco in esilio che garantisca la partecipazione dei dirigenti polacchi che si trovano in Inghilterra, negli Stati Uniti e nell’Unione Sovietica, e più particolarmente degli elementi democratici polacchi che si trovano nella stessa Polonia. È pure una condizione essenziale il riconoscimento, da parte del governo polacco, della Linea Curzon come nuovo confine tra l'Unione Sovietica e la Polonia.
Devo notare tuttavia che la dichiarazione del signor Mikolajczyk a Washington rivela che egli non ha fatto un solo passo avanti rispetto a questo punto. Ecco perché in questo momento mi è difficile esprimere un parere circa una visita a Mosca del signor Mikolajczyk.
Noi tutti apprezziamo moltissimo il vostro interessamento per le relazioni sovietico-polacche e gli sforzi che fate in questo campo.
Mosca, 24 giugno 1944
— 54 —
Personale e segreto dal Primo ministro J. V. Stalin al Presidente, signor F. D. Roosevelt
Ho ricevuto il vostro messaggio concernente i due diplomi d'onore per Stalingrado e Leningrado. Essi mi sono stati trasmessi dall'ambasciatore Harriman e verranno inoltrati a destinazione. Nel riceverli ho fatto la seguente dichiarazione:
« Accetto i diplomi del presidente Roosevelt come simbolo della feconda cooperazione tra i nostri due Paesi in nome della libertà e del progresso umano.
I diplomi verranno consegnati ai rappresentanti di Stalingrado e Leningrado. »
Vi prego di accettare la mia gratitudine per l'alto apprezzamento degli sforzi compiuti da Stalingrado e Leningrado nella lotta contro gli invasori tedeschi.
27 giugno 1944
— 55 —
Personale al Presidente, signor F. D. Roosevelt
Vi prego di accettare le mie più cordiali congratulazioni in occasione della liberazione di Cherbourg dagli invasori tedeschi. Saluto le valorose truppe americane e britanniche per il loro brillante successo.
27 giugno 1944
J. Stalin
— 56 —
Personale e confidenziale da Roosevelt a Stalin
Ricevuto il 28 giugno 1944
Le notizie della vostra grande vittoria a Vitebsk mi hanno molto rallegrato. Io invio le mie congratulazioni a voi personalmente e al vostro valoroso esercito.
— 57 —
Personale e segreto dal Primo ministro J. V. Stalin al Presidente, signor Roosevelt
Vi ringrazio a nome mio e a nome dell'Armata Rossa per le vostre congratulazioni in occasione della liberazione di Vitebsk da parte delle truppe sovietiche.
30 giugno 1944
— 58 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Ricevuto il 19 luglio 1944
Ritengo che se la situazione si svolgerà in modo così rapido e con tale successo, dovremo combinare nel prossimo futuro un incontro tra voi, il Primo ministro e me. Il signor Churchill è dello stesso parere.
Per me la cosa migliore sarebbe che ci incontrassimo tra il 10 e il 15 settembre. Sono attualmente in viaggio per l'Estremo Oriente e dovrò rimanere a Washington per parecchie settimane al mio ritorno.
Sia per me che per voi, la zona più centrale sarebbe la Scozia del nord. Voi potreste raggiungerla con una nave o in aereo e io potrei recarmici via mare.
Spero che mi farete sapere le vostre decisioni. Si potrà ottenere sicurezza e segretezza sia a terra sia a bordo.
— 59 —
Al maresciallo J. V. Stalin - Mosca
Mio caro maresciallo,
proprio mentre stavo partendo per questo viaggio nel Pacifico, ho ricevuto la vostra bella fotografia incorniciata, che considero molto ben riuscita. Sono particolarmente lieto di averla e ve ne sono molto grato.
La velocità con cui avanzano le vostre truppe è impressionar te, e io desidero molto incontrarvi per sapere come avete organizzato le comunicazioni e i rifornimenti con le truppe avanzanti.
Abbiamo occupato l'isola chiave di Saipan dopo perdite piuttosto ingenti e siamo attualmente impegnati nell'occupazione di Guam. Nello stesso tempo abbiamo appena ricevuto notizie delle difficoltà esistenti in Germania e specialmente nel quartier generale di Hitler. Tutto ciò va molto bene.
Con i miei più cordiali saluti.
Molto sinceramente vostro
21 luglio 1944
Franklin D. Roosevelt
— 60 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Condivido la vostra opinione circa l'opportunità di un incontro tra voi, il signor Churchill e me.
Debbo dirvi che in questo momento, in cui l'Armata Rossa è cos í duramente impegnata su un fronte tanto vasto, non posso lasciare, sia pure per breve tempo, la direzione delle operazioni al fronte. Anche i miei collaboratori ritengono che ciò sia assolutamente impossibile.
22 luglio 1944
— 61 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Vi invio per conoscenza il testo del mio messaggio al Primo ministro signor Churchill sulla questione polacca.
23 luglio 1944
Segreto e personale da Stalin a Churchill
Ho ricevuto il vostro messaggio del 20 luglio. Vi scrivo per il momento circa la questione polacca solamente.
Gli eventi sul nostro fronte si stanno sviluppando con un ritmo molto veloce. Lublino, una delle più importanti città della Polonia, è stata oggi occupata dalle nostre truppe, le quali continuano ad avanzare.
In questa situazione ci troviamo di fronte al problema pratico dell'amministrazione del territorio polacco. Noi non desideriamo creare, né lo faremo, una nostra amministrazione su suolo polacco, poiché non vogliamo interferire con gli affari interni della Polonia. I polacchi stessi dovranno occuparsene. Abbiamo perciò considerato opportuno metterci in contatto con il Comitato Polacco di Liberazione Nazionale, costituito recentemente dal Consiglio Nazionale della Polonia, creato a Varsavia alla fine dello scorso anno e che è formato da rappresentanti di gruppi e partiti politici democratici, come sapete dal vostro ambasciatore a Mosca. Il Comitato Polacco di Liberazione Nazionale intende creare un'amministrazione su territorio polacco, e io spero che questo progetto venga realizzato. Non abbiamo potuto trovare in Polonia altre forze capaci di organizzare un'amministrazione. Le cosiddette organizzazioni clandestine, dirette dal governo polacco a Londra, sono risultate effimere e prive di influenza. Per quanto riguarda il Comitato polacco, non posso considerarlo alla stregua di un governo polacco, ma può darsi che in seguito serva come base per la formazione di un governo provvisorio costituito da forze democratiche.
Per quanto riguarda Mikolajczyk, non rifiuterò certamente di vederlo. Sarebbe preferibile, tuttavia, che egli si mettesse in contatto con il Comitato Nazionale Polacco, che è ben disposto verso di lui.
23 luglio 1944
— 62 —
Personale e segreto da Roosevelt a Stalin
Ricevuto il 28 luglio 1944
Mi è giunto il vostro telegramma circa la situazione polacca: il Primo ministro Churchill mi comunica che Mikolajczyk partirà per Mosca per incontrarsi con voi.
Non occorre che vi dica quanto io speri che possiate risolvere l'intero problema con il massimo vantaggio per i nostri sforzi comuni.
— 63 —
Personale e segreto da Roosevelt a Stalin
Ricevuto il 28 luglio 1944
In vista dell'attuale rapido sviluppo delle operazioni belliche, capisco perfettamente le vostre difficoltà a partecipare a una conferenza con il Primo ministro Churchill e me, spero che tale proposta sia da voi tenuta presente e che ci si possa riunire il più presto possibile.
Stiamo avvicinandoci al momento in cui dovranno essere prese altre decisioni strategiche e un incontro del genere mi sarebbe di grande aiuto.
— 64 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Ho ricevuto i vostri messaggi del 28 luglio. Condivido la vostra opinione sull'importanza di un incontro, ma le circostanze relative alle operazioni sul nostro fronte, alle quali avevo accennato l'ultima volta, mi impediscono, purtroppo, di pensare alla possibilità di incontrarci nell'immediato futuro.
Per quanto riguarda la questione polacca, essa dipende principalmente dai polacchi stessi e dall'abilità dei membri del governo polacco in esilio di cooperare con il Comitato di Liberazione Nazionale, il quale è già entrato in funzione in Polonia e attorno al quale stanno sempre più riunendosi le forze democratiche polacche. Da parte mia sono pronto ad aiutare i polacchi per quanto possibile.
2 agosto 1944
— 65 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Desidero informarvi sul mio incontro con Mikolajczyk, Grabski e Romer. Il colloquio che ho avuto con Mikolajczyk mi ha convinto che egli non possiede informazioni sufficienti sulla Polonia. Al tempo stesso ho avuto l'impressione che Mikolajczyk sia favorevole nel trovare una via per finire i polacchi.
Siccome non considero corretto imporre una decisione ai polacchi, ho suggerito a Mikolajczky che egli e i suoi colleghi si riunissero e discutessero i loro problemi con i rappresentanti del Comitato di Liberazione Nazionale Polacco, e per primo il problema della rapida unificazione di tutte le forze democratiche della libera Polonia. Alcuni incontri hanno già avuto luogo, e ne ho avuto conferma dalle due parti. La delegazione del Comitato Nazionale ha proposto la Costituzione del 1921 come base per il governo polacco, e ha offerto al gruppo di Mikolajczyk, se la proposta è accettabile per loro, quattro portafogli, includendo la carica di Primo ministro per Mikolajczyk. Egli, tuttavia, è in dubbio se accettare la proposta. Mi dispiace dire che tali incontri non hanno dato gli effetti sperati. Purtuttavia sono stati utili, perché hanno permesso a Mikolajczyk e Morawski, come pure a Bierut, appena giunto da Varsavia, uno scambio di idee e soprattutto di confermare il reciproco desiderio di cooperare del Comitato Nazionale Polacco e di Mikolajczyk per creare in questa direzione delle possibilità concrete. Questo può considerarsi il primo passo nei rapporti tra il Comitato di Liberazione Nazionale Polacco e il gruppo Mikolajczyk. Speriamo che in avvenire le cose possano migliorare.
Mi consta che il Comitato di Liberazione Nazionale Polacco a Lublino ha deciso di invitare il prof. Lange a far parte dello stesso e ad accettare la carica di ministro degli Esteri. Se Lange, un ben noto leader democratico polacco, avesse la possibilità di recarsi in Polonia per occupare questa carica, ciò senza dubbio favorirebbe l'unità polacca e la lotta contro il nemico comune. Spero che voi condividiate questa opinione e che non rifiutiate il vostro appoggio in questo problema, di così grande importanza per la causa degli Alleati.
9 agosto 1944
— 66 —
Personale e segreto da Roosevelt a Stalin
Ricevuto il 12 agosto 1944
Ho ricevuto il vostro telegramma del 9 agosto e vi ringrazio del riepilogo che avevate avuto la gentilezza di farmi sulle trattative del Primo ministro Mikolajczyk con voi e con il Comitato Polacco a Mosca.
Come sapete, è mio desiderio che emerga da questi colloqui una soluzione che soddisfi tutte le esigenze e che permetta la formazione di un governo polacco provvisorio legale e realmente rappresentativo.
Sono sicuro che comprenderete la difficoltà di questo Governo ad assicurare iniziative ufficiali riguardo a Lange nella presente fase. Egli ha, naturalmente, come privato cittadino, tutti i diritti legali di agire secondo coscienza, inclusa la rinuncia alla cittadinanza americana.
Sono certo che comprenderete le ragioni per cui, nelle presenti circostanze e particolarmente prima della conclusione dei colloqui fra il Primo ministro Mikolajczyk, di cui continuiamo a riconoscere il Governo, e il Comitato Polacco, il governo degli Stati Uniti non vuole ingerirsi nella richiesta del Comitato Polacco affinché il prof. Lange ne faccia parte in qualità di ministro responsabile degli Affari Esteri, né vuole esprimere alcuna opinione in merito a tale richiesta.
— 67 —
Urgente e segretissimo da Roosevelt e Churchill a Stalin
Stiamo preoccupandoci di quale sarà la reazione dell'opinione pubblica mondiale, nel caso che venissero effettivamente abbandonati gli anti-nazisti di Varsavia. È nostro convincimento che noi tre dobbiamo fare il possibile per salvare il maggior numero di patrioti.
Confidiamo che invierete ai patrioti polacchi di Varsavia rifornimenti e munizioni, o pensate che potreste aiutarci più rapidamente con i nostri aerei? Speriamo nella vostra approvazione. Il fattore tempo è della massima importanza.
20 agosto 1944
Roosevelt
Churchill
— 68 —
Personale e segreto da Roosevelt a Stalin
Ricevuto il 20 agosto 1944
Ho appena visto i nostri comandanti del fronte del Pacifico. Sebbene molto lusingato dai progressi conseguiti, sono molto preoccupato dall'immensità del compito.
Mi è stato riferito da Harriman il vostro consenso alla immediata preparazione per una futura collaborazione tra le nostre forze. Il generale Dean mi ha comunicato le proposte da lui presentate allo Stato Maggiore dell'Armata Rossa, riguardanti la collaborazione sovietico-americana. Spero che vorrete sollecitare il vostro Stato Maggiore a proseguire speditamente insieme alla Missione militare degli Stati Uniti nella preparazione dei piani relativi. I capi di Stato Maggiore degli Stati Uniti hanno autorizzato la Missione militare a rappresentarli nell'elaborazione di questi piani strategici in attesa del momento in cui sarete pronti ad agire. Ritengo che per preparare una rapida conclusione della guerra nel Pacifico non vi sia nulla di più importante da fare in questo momento.
— 69 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Ho ricevuto il vostro messaggio relativo al problema del Pacifico e mi rendo conto dell'importanza che annettete ad esso. Noi pure consideriamo molto importante una vostra vittoria laggiù.
Nello stesso tempo sono certo che voi vi renderete conto dello sforzo in cui sono impegnate le nostre truppe per assicurare il successo della lotta che si svolge in Europa. Tutto questo ci fa sperare che non sia lontano il giorno in cui riusciremo ad assolvere il nostro impegno ed essere quindi in grado di dedicarci ad altri compiti. È mio desiderio che il generale Dean possa collaborare con il nostro Stato Maggiore.
22 agosto 1944
— 70 —
Personale e segreto da Roosevelt a Stalin
Ricevuto il I settembre 1944
La dichiarazione della vostra delegazione a Dumbarton Oaks, secondo la quale il governo sovietico potrebbe richiedere che ognuna delle diciassette Repubbliche dell'Unione fosse considerata come singolo membro della nuova organizzazione Internazionale, mi preoccupa molto. Benché la vostra delegazione abbia dichiarato che il problema non sarà riproposto nella presente fase delle trattative, sento il dovere di avvertirvi che, per quanto riguarda gli Stati Uniti e certamente altre nazioni importanti, tutto il progetto sarebbe definitivamente messo in pericolo se la questione venisse sollevata in qualsiasi fase prima della definitiva istituzione dell'inizio delle attività dell'Organizzazione Internazionale. Spero che vi sia possibile rassicurarmi a questo riguardo.
Il rinvio di questa questione non pregiudicherà la possibilità di un'ulteriore discussione quando l'Assemblea sarà creata. L'Assemblea avrà allora i poteri per prendere una decisione.
— 71 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Ho ricevuto il vostro messaggio sulla partecipazione dell'Unione delle Repubbliche Sovietiche all'Organizzazione Internazionale di sicurezza.
Annetto eccezionale importanza alla dichiarazione fatta dalla delegazione sovietica sull'argomento. Dopo gli emendamenti costituzionali avvenuti nel nostro Paese ai primi di quest'anno, i governi delle Repubbliche dell'Unione sono particolarmente sensibili alle reazioni dei Paesi amici all'estensione dei loro diritti nel campo delle relazioni internazionali, estensione prevista dalla Costituzione sovietica.
Saprete certamente che l'Ucraina e la Russia Bianca, membri dell'Unione Sovietica, sono per esempio superiori, come popolazione e come importanza politica a molte nazioni che tutti considerano giusto facciano parte dei membri fondatori dell'Organizzazione Internazionale. Spero perciò che mi si presenti l'opportunità di potervi chiarire l'importanza della questione sollevata dalla delegazione sovietica a Dumbarton Oaks.
7 settembre 1944
— 72 —
Personale e segreto da Roosevelt a Stalin
Ricevuto il 9 settembre 1944
Ho avuto un interessante e piacevole colloquio con il vostro ambasciatore circa lo svolgimento delle trattative di Dumbarton Oaks. Apparentemente rimane un solo punto importante sul quale non abbiamo raggiunto un accordo, ed è la questione delle votazioni nel Consiglio. Noi e i britannici consideriamo che nelle decisioni del Consiglio le parti in causa non abbiano diritto di voto, anche se una delle parti è membro permanente del Consiglio, mentre ho saputo dal vostro ambasciatore che il vostro Governo è di parere contrario.
Tradizionalmente, sino dalla fondazione degli Stati Uniti, le parti in causa non hanno diritto di voto. So che l'opinione pubblica negli Stati Uniti non capirebbe né appoggerebbe un progetto per un'organizzazione internazionale che violasse questa tradizione. Inoltre sono persuaso che molti Paesi seguono lo stesso principio e sono convinto che sarebbe difficile per i Paesi più piccoli accettare un'Organizzazione Internazionale nella quale le grandi Potenze insistessero per avere il diritto di voto in controversie che le interessino direttamente. Essi, molto probabilmente, vedrebbero in ciò un tentativo, da parte delle grandi Potenze, di porsi al di sopra della legge. Da parte mia avrei, inoltre, dei grossi problemi col Senato.
Spero perciò che troverete possibile dare istruzioni alla vostra delegazione di trattare un accordo secondo la nostra proposta sul voto. Le trattative di Dumbarton Oaks potranno in questo caso concludersi rapidamente con pieno e grande successo.
— 73 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Sono in possesso del vostro messaggio sulle trattative di Dumbarton Oaks.
È pure mio desiderio che così importanti trattative possano concludersi con successo. Sarebbe certo un passo importante verso una successiva cooperazione tra i nostri Paesi per assicurare una futura e completa pace e sicurezza.
Il successo dell'Organizzazione Internazionale dipende molto, a mio giudizio, dalla procedura di voto in seno al Consiglio, perché è essenziale che quest'ultimo basi la sua attività su un principio di accordo e unanimità tra le quattro Potenze in ogni questione, includendo quei casi in cui sia interessata direttamente una di esse. La proposta originale americana di stabilire una procedura di voto speciale per quei casi in cui uno o più membri del Consiglio, che abbiano la qualità di membri permanenti, siano direttamente interessati, mi sembra corretta. In altro modo sarebbe nullo l'accordo raggiunto alla Conferenza di Teheran, dove fummo guidati soprattutto dal desiderio di assicurare prima di ogni altra cosa l'unità d'azione delle quattro Potenze, unità così necessaria per prevenire future aggressioni. Questa unità implica, naturalmente, che fra le grandi Potenze non vi siano sospetti. L'Unione Sovietica non può ignorare l'esistenza di alcuni assurdi pregiudizi che ostacolano un atteggiamento obiettivo nei suoi confronti. Inoltre le altre nazioni devono considerare le probabili conseguenze di una mancanza di unità tra le Grandi Potenze.
Mi auguro che teniate conto dell'importanza di queste considerazioni, e che si possa giungere a un accordo definitivo in merito.
14 settembre 1944
— 74 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Ho ricevuto il messaggio vostro e del signor Churchill circa la Conferenza di Quebec, che mi informa sui vostri piani strategici futuri. La comunicazione mostra il grande compito che le forze armate americane e britanniche devono assolvere. Permettete che auguri a voi e alle vostre armate molti successi.
Attualmente le truppe sovietiche stanno liquidando nel Baltico il nucleo di resistenza tedesco che preme sul nostro fianco sinistro. Non riusciremo ad avanzare nella Germania orientale senza prima aver sgominato questo gruppo. Inoltre le nostre forze hanno due compiti immediati da assolvere: eliminare l'Ungheria dalla guerra e mettere a dura prova le difese tedesche sul fronte orientale e, se questo sarà possibile, sgominarle.
29 settembre 1944
— 75 —
Personale e segreto da Roosevelt a Stalin
Ricevuto il 5 ottobre 1944
Sebbene desiderassi che il prossimo incontro avvenisse tra voi, Churchill e me, apprendo che il Primo ministro preferirebbe avere un colloquio con voi al più presto.
Sono sicuro che capirete che in questa guerra mondiale non vi è una sola questione che non interessi, politicamente o militarmente, gli Stati Uniti. Sono convinto fermamente che noi tre, e solo noi tre, possiamo trovare una soluzione ai problemi non ancora risolti. In questo senso, pur condividendo il desiderio del signor Churchill per un incontro, preferisco che il vostro colloquio col Primo ministro sia una preparazione dell'incontro di noi tre, che potrebbe aver luogo, per quanto mi concerne, in qualsiasi momento dopo le elezioni negli Stati Uniti.
Suggerirei in questo caso, se voi e il Primo ministro lo approvate, che il mio ambasciatore non potrebbe, naturalmente, prendere impegni per il governo degli Stati Uniti negli importanti problemi che dovranno essere discussi fra voi e il signor Churchill.
Avrete per allora ricevuto la dichiarazione della posizione adottata dai nostri capi di Stato Maggiore congiunti, riguardo alla guerra contro il Giappone, e desidero sottolineare ancora una volta la mia completa adesione alle vostre assicurazioni al riguardo. I nostri tre Paesi stanno portando a termine una guerra vittoriosa sulla Germania, e sono certo che avremo un successo non minore nella lotta contro una nazione che non è certamente meno nemica della Russia che degli Stati Uniti.
— 76 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Il vostro messaggio del 5 ottobre mi ha lasciato alquanto perplesso. - Avevo immaginato che il signor Churchill venendo a Mosca avrebbe rispettato l'accordo stabilito con voi a Quebec. Sembra però che la mia supposizione sia diversa dalla realtà. Non so che argomenti vogliano trattare il signor Churchill e il signor Eden a Mosca. Nessuno dei due mi ha informato di ciò. Il signor Churchill mi ha comunicato, in un suo messaggio, la sua intenzione di venire a Mosca, se ciò mi trovasse d'accordo. Naturalmente, ho dato le mie condizioni. Le cose, riguardo alla visita di Churchill a Mosca, stanno a questo punto.
Vi informerò, quando avrò chiarito la situazione con il signor Churchill.
8 ottobre 1944
— 77 —
Da Stalin e Churchill a Roosevelt
1. In una discussione priva di formalità abbiamo esaminato in via preliminare la situazione per quanto ci riguarda, e abbiamo elaborato un piano di incontri ufficiali e non ufficiali. Abbiamo invitato i signori Mikolajciyk, Romer e Grabski a raggiungerci subito per ulteriori trattative con noi e con il Comitato Nazionale Polacco. Siamo d'accordo nel non riferire nei nostri colloqui le conclusioni di Dumbarton Oaks, delle quali si discuterà in un successivo incontro a tre. Dobbiamo considerare il miglior modo per raggiungere un accordo sulla politica verso i Balcani, includendo Ungheria e Turchia. Abbiamo predisposto affinché il signor Harriman sia presente come osservatore a tutti gli incontri di una certa importanza, e che il generale Dean sia pure presente quando siano trattate questioni militari.
Ci siamo accordati sui contatti tecnici tra i nostri alti ufficiali e il generale Dean per i problemi militari, e anche per gli incontri successivi che richiederanno la nostra presenza e per quelli dei due sottosegretari agli Esteri con il signor Harriman. Vi daremo ampia informazione dei progressi fatti.
2. Cogliamo l'occasione per inviarvi i nostri migliori auguri e per esprimervi le nostre congratulazioni per il valore delle truppe americane e per la condotta della guerra sul fronte occidentale da parte del generale Eisenhower.
10 ottobre 1944
Churchill
Stalin
— 78 —
Personale e segreto da Roosevelt a Stalin e Churchill
Ricevuto il 12 ottobre 1944
Grazie per il vostro messaggio comune del 10 ottobre, n. 794.
Sono molto lieto di sapere che state raggiungendo un accordo sulla politica internazionale, nel quale siamo tutti interessati, dati i nostri sforzi comuni, presenti e futuri, per prevenire altre guerre mondiali.
Roosevelt
— 79 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
1. Durante la permanenza del signor Churchill e del signor Eden a Mosca, abbiamo avuto modo di scambiare vedute su molti problemi di interesse comune. L'ambasciatore Harriman vi avrà sicuramente informato sui problemi di maggior interesse. Sono pure a conoscenza che il Primo ministro intende farvi sapere la sua opinione sulle trattative. Per mio conto posso dichiarare che queste ultime sono state di grande utilità per chiarire reciprocamente le idee su questioni come il futuro della Germania, il problema polacco, la politica nei Balcani e importanti fatti riguardanti la politica militare futura. Le trattative hanno reso evidente che senza eccessiva difficoltà potremo coordinare la nostra politica su tutti i problemi importanti e che, anche se non potremo assicurare l'immediata soluzione di ognuno di essi, come ad esempio quello polacco, avremo prospettive più favorevoli al riguardo. Spero che la Conferenza di Mosca sarà utile anche sotto altri aspetti, in modo che sia possibile, in un prossimo incontro a tre, prendere delle decisioni specifiche su tutte le più urgenti questioni di interesse comune.
2. L'Ambasciatore Gromyko mi ha informato sulle sue recenti conversazioni con il signor Hopkins, il quale ha dichiarato che voi potrete recarvi nel Mar Nero alla fine di novembre e incontrarvi con me sulla costa sovietica. Mi farebbe grande piacere tale decisione. Il mio colloquio con il Primo ministro mi ha convinto che egli condivide quest'idea. In altre parole, noi tre potremmo incontrarci alla fine di novembre per esaminare tutti quei problemi che si sono accumulati dopo la Conferenza di Teheran. Sarò lieto di ricevere una vostra risposta in merito.
19 ottobre 1944
— 80 —
Personale e segreto da Roosevelt, a Stalin
Ricevuto il 21 ottobre 1944
Abbiamo considerato attentamente il riconoscimento diplomatico delle autorità francesi esistenti come Governo provvisorio della Francia. Queste autorità sono state rese più rappresentative dal popolo francese con il recente allargamento dell'Assemblea Consultiva. Ci attendiamo che la Francia, con l'autorizzazione del generale Eisenhower, costituisca nell'immediato futuro una zona interna che si troverà sotto amministrazione francese; quando ciò avverrà, sarà il momento opportuno per riconoscere le autorità francesi come Governo provvisorio di Francia. Vi informo di queste nostre intenzioni in anticipo in modo che voi possiate intraprendere azioni similari nel momento in cui verrà creata una zona interna retta da amministrazione francese.
— 81 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Ho ricevuto il vostro messaggio del 21 ottobre riguardante la vostra intenzione di riconoscere le autorità esistenti in Francia come Governo provvisorio francese e di creare una zona interna con amministrazione francese. Il governo britannico ha pure notificato al governo sovietico il suo desiderio di riconoscere il Governo provvisorio francese. Quanto all'Unione Sovietica, essa saluta con piacere la decisione di riconoscere il Governo provvisorio francese e ha impartito opportune istruzioni ai suoi rappresentanti a Parigi.
— 82 —
Personale e segretissimo da Roosevelt a Stalin
Ricevuto il 25 ottobre 1944
Sono molto lieto di apprendere, dalle informazioni dell'ambasciatore Harriman e dal vostro messaggio del 19 ottobre, del successo ottenuto da voi e dal Primo ministro nel raggiungere un accordo su varie questioni di grande interesse per tutti noi, dato il nostro costume e desiderio di assicurare e mantenere una pace durevole e soddisfacente. Sono certo che i progressi fatti durante le vostre trattative di Mosca faciliteranno e accelereranno il nostro lavoro nel prossimo incontro a tre, quando dovremo raggiungere un accordo completo sulle attività future, politica e interessi comuni.
Tutti noi dobbiamo studiare la praticità. dei vari luoghi dove si potrebbe tenere il nostro incontro di novembre dal punto di vista delle possibilità di alloggio, sicurezza, accessibilità, ecc. Mi farà piacere conoscere la vostra opinione al riguardo. Stavo pensando a Cipro, Atene o Malta, nel caso che l'entrata della mia nave nel Mar Nero risultasse difficile o impossibile. Io preferisco viaggiare e vivere su una nave. Sappiamo che le condizioni di sicurezza e di vita a Cipro o Malta sono soddisfacenti.
Pregusto il piacere di vedervi di nuovo.
Sarò lieto di ricevere i vostri consigli e suggerimenti.
— 83 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Sono in possesso del vostro messaggio del 25 ottobre.
Se un incontro sulla costa sovietica del Mar Nero, come proponevate in precedenza, va bene per voi, penso sia molto desiderabile procedere in tal senso. Le condizioni sono favorevoli per attuarlo in quella località. Sono certo che si potrà assicurare una facile entrata della vostra nave nel Mar Nero per quella data. I miei medici mi sconsigliano per il futuro lunghi viaggi e debbo tener conto del loro parere.
Sarò lieto di vedervi qualora vi sia possibile intraprendere il viaggio.
29 ottobre 1944
— 84 —
Per il presidente Roosevelt, Washington
Spedito il 9 novembre 1944
Mi congratulo con voi per la vostra rielezione. Confido che il popolo americano, sotto la vostra esperta guida, porterà a termine vittoriosamente, insieme al popolo britannico, sovietico e delle altre nazioni democratiche, la lotta contro il comune nemico in nome della liberazione dell'umanità dalla tirannide nazista.
Stalin
— 85 —
Personale da Roosevelt a Stalin
Ricevuto l'11 novembre 1944
Sono stato molto lieto di ricevere il vostro messaggio di congratulazioni e sono felice che voi e io si possa continuare, insieme agli Alleati, a distruggere i tiranni nazisti e a stabilire un lungo periodo di pace, durante il quale tutti i nostri popoli, liberi dal peso della guerra, potranno raggiungere un maggior grado di benessere e di cultura, ognuno secondo le proprie aspirazioni.
— 86 —
Personale e segretissimo da Roosevelt a Stalin
Ricevuto il 19 novembre 1944
Siamo tutti e tre d'accordo nel desiderio di incontrarci al più presto, ma fattori principalmente geografici rendono la cosa difficile in questo momento. Se sorgessero difficoltà, potrei intraprendere un viaggio per qualsiasi luogo in modo da essere di ritorno per Natale, ma sinceramente sarebbe molto più comodo per me se potessi posporre il viaggio dopo la proclamazione ufficiale del mio mandato, il 20 gennaio.
I miei esperti navali sconsigliano vivamente il Mar Nero. Essi non vorrebbero che una nave di grosso tonnellaggio rischiasse il passaggio attraverso i Dardanelli o il Mar Egeo, poiché questo implicherebbe l'impiego di una scorta massiccia che è di molta utilità altrove. Churchill ha suggerito Alessandria o Gerusalemme e vi è una possibilità anche per Atene, sebbene non vi sia conferma.
Inoltre esito molto a lasciare il Paese negli ultimi giorni di attività del vecchio Congresso, il quale probabilmente resterà in carica fino al 15 dicembre. Per di più la Costituzione esige che io sia qui presente ai primi di gennaio per rivolgere il messaggio augurale al nuovo Congresso.
Io suggerirei di riunirci verso il 29 o 30 gennaio, sperando che per quell'epoca vi sia possibile fare un viaggio in ferrovia verso qualche porto dell'Adriatico, dove potremmo incontrarci, oppure fare una traversata di poche ore fino a Bari su una delle nostre navi, indi recarci in automobile a Roma, o oppure proseguire con la stessa nave fino a Taormina, o a un luogo del genere della Sicilia orientale, dove vi sarà allora un clima particolarmente favorevole.
Quasi tutte le zone del Mediterraneo mi sono accessibili, perché così mi troverei a una distanza, per via aerea, non eccessiva da Washington e potrei compiere i miei doveri costituzionali, che vi sono senz'altro noti. Deve essermi possibile ricevere i progetti di legge spediti da qui e restituirli entro dieci giorni. Spero che le vostre operazioni belliche di gennaio vi permettano di essere libero per quella data, e d'altra parte stimo che non sia opportuno rimandare l'incontro oltre la fine di gennaio o i primi di febbraio.
Se per caso l'esercito o il popolo nazista si disintegrasse nel frattempo, dovremmo naturalmente riunirci prima, sebbene io preferisca molto che l'incontro avvenga alla fine di gennaio.
Un'altra proposta sarebbe che l'incontro avesse luogo in qualche località della Riviera ma questo dipenderà dalla ritirata delle truppe tedesche dall'Italia nord-occidentale. Vorrei che mi riferiste la vostra opinione al riguardo.
Vi sono molti argomenti che spero potrò discutere con voi. Voi e io comprendiamo i nostri rispettivi problemi e, come sapete, io preferisco dare alle discussioni un tono non formale, e non ho nessuna ragione per seguire un programma ufficiale.
Il generale Hurley, mio ambasciatore in Cina, sta facendo del suo meglio per appianare le difficoltà sorte tra le forze della Cina del nord e il generalissimo. Ha fatto qualche progresso, ma non è stato ancora firmato un accordo.
Vi invio i miei più cordiali saluti.
— 87 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
È un vero peccato che i vostri esperti navali mettano in dubbio la possibilità di realizzare la vostra idea precedente di un incontro sulla costa sovietica del Mar Nero. Non ho appunti da muovere alla data da voi proposta per la conferenza: fine gennaio o primi di febbraio, mi auguro tuttavia che si possa scegliere qualche porto sulle coste sovietiche. Devo sempre tener conto del parere dei medici circa il rischio dei nuovi viaggi.
Spero in ogni modo che si potrà raggiungere un accordo definitivo, anche se non subito, sulla scelta di un luogo adatto per tutti noi.
Vi porgo i miei migliori auguri.
23 novembre 1944
— 88 —
Segretissimo e personale da Stalin a Roosevelt
Le notizie indicano che De Gaulle e i suoi amici, che sono arrivati nell'Unione Sovietica, solleveranno due questioni:
1. Concludere un patto franco-sovietico di assistenza reciproca simile a quello anglo-sovietico. Sarà difficile per noi fare obiezioni. Vorrei sapere la vostra opinione e che cosa proponete.
2. De Gaulle proporrà probabilmente di modificare la frontiera orientale della Francia e spostarla fino alla riva sinistra del Reno. Si parla, inoltre, di un progetto per la creazione di una regione Reno-Westfalia da sottomettere a controllo internazionale. È prevista la possibile partecipazione della Francia a questo controllo. In altre parole la proposta francese per lo spostamento della linea di frontiera al Reno sarebbe in concorrenza con la proposta di una regione renana sottoposta a controllo internazionale.
Vi pregherei di farmi sapere la vostra opinione anche su questa questione.
Ho inviato un messaggio simile al signor Churchill.
2 dicembre 1944
— 89 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
L'incontro con il generale De Gaulle mi ha dato modo di avere un amichevole scambio di vedute intorno alle relazioni franco-sovietiche. Nel corso delle conversazioni il generale De Gaulle, come avevo previsto, sollevò le due questioni di maggior importanza: la frontiera .francese sul Reno e il patto franco-sovietico di mutua assistenza sul tipo di quello anglo-sovietico.
Riguardo alla questione della frontiera sul Reno, ho detto che il problema non si può risolvere senza il previo consenso degli Alleati, le cui forze sono impegnate nella lotta di liberazione del territorio francese dai tedeschi. Ho messo in evidenza le difficoltà del problema.
Riguardo alla proposta di un patto franco-sovietico di mutua assistenza, ho fatto presente la necessità di un accurato studio sotto il punto di vista giuridico, in particolare per quanto riguarda la questione di chi in Francia potrà ratificare tale patto nelle attuali circostanze. Questo significa che i francesi dovranno fornire una serie di chiarimenti, che devo tuttora ricevere.
Vi sarò grato se vorrete inviarmi una risposta a questo messaggio con la vostra opinione al riguardo.
Ho inviato un messaggio simile al signor Churchill. Vi porgo distinti saluti.
3 dicembre 1944
— 90 —
Personale e segreto da Roosevelt a Stalin
Ricevuto il 7 dicembre 1944
Vi ringrazio molto per i due messaggi del 2 e 3 dicembre.
Riguardo alla proposta di un patto franco-sovietico di mutua assistenza sulla base di quello anglo-sovietico, questo governo non avrebbe in linea di principio nessuna obiezione da sollevare; se voi e il generale De Gaulle considerate che tale patto è di mutua interesse per i vostri due Paesi e per la sicurezza della Francia mi trovano perfettamente d'accordo con voi. Mi sembra che attualmente non sia di nessun aiuto alla nostra guerra comune il tentativo di risolvere ora questo problema, e che sia preferibile rimandarlo successivamente al crollo della Germania.
— 91 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Vi ringrazio per la vostra comunicazione sulla questione francese. Il generale De Gaulle e io siamo giunti alla conclusione che il patto franco-sovietico di mutua assistenza sarà di utilità sia per le relazioni franco-sovietiche, sia per la sicurezza europea in generale. Il patto è stato firmato oggi.
Per quanto riguarda il confine post-bellico, è stato deciso, come vi avevo informato, di rinviare l'esame del problema.
10 dicembre 1944
— 92 —
Personale e segreto da Roosevelt a Stalin
Ricevuto il 14 dicembre 1944
Dal momento che le prospettive per un prossimo incontro sono ancora poco sicure, e dato che è mia opinione, che credo condividiate, che è urgente convocare una conferenza delle Nazioni Unite dedicata al problema dell'Organizzazione Internazionale, ho pregato l'ambasciatore Harriman di consegnarvi questo messaggio e di trattare con voi, a mio nome, l'importante questione della procedura di voto al Consiglio di Sicurezza. Prima che sia possibile la conferenza generale dovremo senza dubbio accordarci su questa questione e altre ancora. Sto occupandomi di ciò anche con il Primo ministro Churchill.
Dopo un ulteriore esame del problema, ritengo che la sostanza di questo progetto debba essere di completo gradimento delle parti interessate.
Proposta relativa alla sezione C del capitolo riguardante il Consiglio di Sicurezza:
Sezione C
Votazioni
1. Verrà assegnato un voto a ogni membro del Consiglio di Sicurezza.
2. Le decisioni del Consiglio di Sicurezza riguardanti tutte le questioni devono essere approvate con voto favorevole di almeno sette membri.
3. Le decisioni del Consiglio di Sicurezza riguardanti tutte le altre questioni devono essere approvate con voto favorevole di almeno sette membri, inclusi i voti dei membri permanenti; le parti in causa non avranno diritto al voto nelle decisioni che le riguardano, in conformità di quanto esposto nel Capitolo VIII, Sezione A, e in base al Paragrafo 1 del Capitolo VIII, Sezione C.
Questo richiede, come potete notare, l'unanimità dei membri permanenti in tutte le decisioni del Consiglio riguardanti la definizione di una minaccia per la pace, le azioni da intraprendere per scongiurare tale minaccia o per reprimere un'aggressione o altre violazioni della pace. Da un punto di vista pratico, mi sembra che questo sia necessario e si devono adottare misure di questo genere. Sono disposto ad accettare a questo proposito il punto di vista del vostro Governo, espresso nel pro-memoria presentato a Dumbarton Oaks, e riguardante l'Organizzazione Internazionale di Sicurezza. Questo significa naturalmente che ogni membro permanente avrà sempre diritto al voto in decisioni di questo genere.
Le proposte di Dumbarton Oaks prevedono allo stesso tempo, nel Capitolo VIII, Sezione A, delle azioni di natura giuridica e di altro genere con carattere di raccomandazione, che possono essere impiegate dal Consiglio di Sicurezza al fine di promuovere una volontaria e pacifica soluzione delle controversie. A questo riguardo, sono inoltre convinto che se le raccomandazioni del Consiglio di Sicurezza verranno approvate dai membri permanenti, esse acquisteranno un'importanza molto maggiore. Tuttavia considero che tali procedure saranno effettive solo se le grandi Potenze eserciteranno una diretta morale dimostrando la loro fedeltà ai principi della giustizia. Sono fermamente convinto, perciò, che accettando un progetto secondo il quale le parti in causa, implicate in una controversia, si astengano da voto in questo tipo di procedura, e dimostrino così il loro disinteresse ad assumere posizioni di privilegio, i membri permanenti vedrebbero aumentare il loro prestigio morale e consoliderebbero le loro posizioni di principali tutori o violare il principio fondamentale secondo il quale le grandi Potenze devono agire in tutte le decisioni del Consiglio riguardanti tali interessi. Questo renderebbe molto piú accettabile a tutti i Paesi il piano generale, che necessariamente deve affidare alle, grandi Potenze un ruolo speciale per il mantenimento della pace.
Né il pro-memoria sovietico né quello americano, presentati a Dumbarton Oaks, contenevano speciali procedure di votazione riguardanti tali questioni. Naturalmente, i nostri rappresentanti non avevano avuto allora la possibilità di perfezionare degli accordi definitivi al riguardo. Voi e io dobbiamo ora cercare una via per completare il lavoro da essi svolto cos í bene per nostro conto.
Se siete disposto a considerare favorevolmente una soluzione, simile a quélla da me proposta, sulla questione delle votazioni in seno al Consiglio, sareste d'accordo nel convocare al più presto possibile una riunione di rappresentanti nominati da noi e dal Primo ministro Churchill, per elaborare un progetto completo su tale problema e per stabilire i passi necessari a una rapida convocazione di una conferenza generale delle Nazioni Unite?
— 93 —
Personale e segreto da Roosevelt a Stalin
Ricevuto il 20 dicembre 1944
Ritengo che, dato l'interesse suscitato negli Stati Uniti dalla dichiarazione fatta dal Primo ministro Churchill alla Camera dei Comuni, e data la forte pressione a cui siamo sottoposti affinché si renda nota la nostra posizione verso la questione polacca, possa essere necessario che questo governo debba pubblicare una dichiarazione al riguardo nei prossimi giorni. Se tale dichiarazione verrà pubblicata, sarà concepita nei termini seguenti:
(Segue il contenuto sostanziale della dichiarazione pubblicata il 18 dicembre dal signor Stettinius, il cui testo completo è allegato.)
Come potete notare, la dichiarazione proposta non contiene nulla, ne sono certo, che non vi sia già noto come posizione generale di questo Governo, e, per quanto contiene, credo sia in accordo con le trattative da voi condotte con il Primo ministro Churchill a Mosca lo scorso autunno, e per questa ragione di vostro gradimento.
Ritengo della massima importanza che, fino a che noi tre non potremo riunirci e discutere questa preoccupante questione dettagliatamente, non debba essere intrapresa da nessuna parte ogni azione che possa rendere più difficile le nostre trattative.
Ho avuto notizie che il Comitato di Lublino potrebbe attribuirsi la qualità di Governo provvisorio della Polonia. Capisco il vostro punto di vista, secondo il quale è desiderabile che abbia luogo una chiarificazione delle autorità polacche prima che le vostre truppe si inoltrino ancora in Polonia. Tuttavia, a causa delle gravi conseguenze politiche che potrebbero derivare da un tale passo, spero vivamente che voi possiate astenervi dal riconoscere il Comitato di Lublino come Governo provvisorio polacco prima del nostro incontro, che spero avvenga immediatamente dopo la mia entrata in carica il 20 gennaio. Potreste continuare a trattare con il Comitato nella sua forma attuale fino a quella data? Sono a conoscenza che il Primo ministro Churchill è del mio stesso avviso.
Dichiarazione del signor Stettinius
Pubblicata il 18 dicembre 1944
Il governo degli Stati Uniti è decisamente favorevole a una Polonia forte, libera e indipendente, nella quale il popolo polacco abbia il sacrosanto diritto di ordinare la propria vita interna secondo le proprie aspirazioni.
Il governo degli Stati Uniti ha sempre seguito una politica secondo la quale le questioni relative ai confini territoriali devono essere lasciate in sospeso fino al termine delle ostilità. Come il signor Hull dichiarò nel suo discorso del 9 aprile 1944: « questo non significa che alcune questioni possano e non debbano essere risolte nel contempo per mezzo di trattative e accordi amichevoli ». Nel caso delle future frontiere della Polonia, se si raggiungerà un reciproco accordo fra le Nazioni Unite, a ciò direttamente interessate, questo Governo non avrà nulla da obiettare a tale accordo, che potrebbe costituire un contributo essenziale allo svolgimento della guerra contro il nemico comune. Se, come risultato derivante da tale accordo, il Governo e il popolo polacco decidessero che sia nell'interesse della Polonia di trasferire gruppi nazionali, il governo degli Stati Uniti, in collaborazione con altri governi, assisterà, per quanto possibile, la Polonia in tali trasferimenti. Il governo degli Stati Uniti è sempre fedele alla sua politica di non assicurare garanzie per nessuna frontiera speciale. Il governo degli Stati Uniti sta elaborando un piano per una Organizzazione Internazionale di Sicurezza attraverso la quale, in collaborazione con altri Stati membri, potrà assumersi la responsabilità di mantenere la sicurezza generale.
Lo scopo dichiarato dal governo degli Stati Uniti, soggetto ad approvazione degli organi legislativi, è quello di aiutare i Paesi liberati dal nemico a rimettersi dalle devastazioni della guerra e di offrire a questi popoli la possibilità di partecipare come soci al compito di creare una vita più sicura e una maggiore prosperità per tutti gli uomini. Questo vale tanto per la Polonia come per le altre facenti parte delle Nazioni Unite.
La politica, più sopra esposta, del governo degli Stati Uniti nei riguardi della Polonia, ha come fine il perseguimento dei principi fondamentali della politica estera degli Stati Uniti.
— 94 —
A Sua Eccellenza Stalin,
Primo ministro dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche Mosca
Ricevuto il 22 dicembre 1944
È un grande piacere per me, in occasione del genetliaco di Vostra Eccellenza esprimere le mie più cordiali felicitazioni e i miei migliori voti.
Franklin D. Roosevelt
— 95 —
Personale e segreto da Roosevelt a Stalin
Ricevuto il 24 dicembre 1944
Affinché noi tutti si possa avere informazioni essenziali al nostro sforzo coordinato, incaricherò il generale Eisenhower di inviare un ufficiale qualificato del suo Stato Maggiore a Mosca per discutere con voi la situazione sul fronte occidentale in rapporto con quella del fronte orientale. Manterremo il più stretto segreto. È mia speranza che voi possiate vedere questo ufficiale dello Stato Maggiore del generale Eisenhower e organizzare con lui uno scambio di informazioni che saranno di mutuo interesse. La situazione nel Belgio non è cattiva, ma è arrivato il momento di discutere sulla fase successiva.
Data la situazione di emergenza è richiesta una sollecita risposta a questa proposta.
— 96 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Ho ricevuto il vostro messaggio riguardante l'invio di un ufficiale dello Stato Maggiore di Eisenhower a Mosca.
È ovvio che sono d'accordo con la vostra proposta, e sono senz'altro pronto a incontrare questo ufficiale e procedere a uno scambio di informazioni con lui.
25 dicembre 1944
— 97 —
A Franklin D. Roosevelt, Presidente degli Stati Uniti d'America
La Casa Bianca, Washington
Spedito il 26 dicembre 1944
Vi prego di accettare i miei ringraziamenti per le vostre felicitazioni e auguri in occasione del mio compleanno.
J. Stalin
— 98 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Ho ricevuto il vostro messaggio tramite il signor Harriman il 14 dicembre.
Sono completamente d'accordo con voi che, prima della Conferenza generale delle Nazioni Unite, convocata per elaborare la creazione di una Organizzazione Internazionale, sarebbe opportuno che noi raggiungessimo un accordo sui problemi più importanti che non ebbero una soluzione a Dumbarton Oaks, e principalmente sulle procedure di voto in seno al Consiglio di Sicurezza. Mi sembra necessario richiamare la vostra attenzione sul fatto che il progetto originale americano stabiliva la necessità di creare particolari norme circa la procedura di voto nel caso di una controversia in cui fossero interessati, uno o più membri del Consiglio. Il progetto britannico faceva pure presente che la procedura generale per appianare eventuali controversie tra le grandi Potenze poteva risaltare inadeguata.
A tale riguardo, le vostre proposte, contenute nei Paragrafi 1 e 2, non sollevano obiezioni e possono venire accettate, tenendo presente che il Paragrafo 2 si riferisce a questioni di procedura, menzionate nel Capitolo VI, Sezione D.
Per quanto riguarda il Paragrafo 3 della vostra proposta, mi duole comunicarvi che non posso accettarlo nella forma in cui lo avete redatto. Come sapete, il principio della unanimità dei membri permanenti è indispensabile in tutte le decisioni del Consiglio riguardanti una minaccia alla pace, come pure in quelle che richiedono un'azione per reprimere tale minaccia o aggressione o altra violazione della pace. È indubbio che, nell'adottare delle decisioni su tali questioni, occorre il completo accordo tra le Potenze che sono membri permanenti del Consiglio e che hanno la maggiore responsabilità nel mantenimento della pace e della sicurezza. Non c'è bisogno di dire che ogni tentativo di escludere, in qualsiasi fase,, uno o piú membri permanenti del Consiglio delle votazioni sulle questioni menzionate, può portare incresciose conseguenze per la presentazione della sicurezza internazionale (è possibile, in teoria, che la maggioranza dei membri permanenti si trovino esclusi dalle deliberazioni). Questo è in contrasto con il principio di accordo e unanimità delle decisioni delle quattro maggiori Potenze, e può portare alla contrapposizione di qualche grande Potenza ad altre, ciò che può minare la sicurezza universale. Le piccole nazioni sono interessate tanto quanto le grandi ad evitare tale eventualità, poiché una scissione tra le grandi Potenze, unite per salvaguardare la pace e la sicurezza di tutti i Paesi amanti della libertà, sarebbe gravida delle più pericolose conseguenze per tutti questi Paesi.
Devo per questa ragione insistere sulla nostra precedente posizione riguardo al diritto di voto nel Consiglio di Sicurezza. A mio parere questa condotta assicurerà l'unità delle quattro grandi Potenze nella nuova Organizzazione Internazionale, e aiuterà a prevenire tentativi di contrapporre tra di loro le grandi Potenze, ciò che é vitale per la comune lotta futura contro le aggressioni. Tale situazione garantirebbe naturalmente l'interesse delle piccole nazioni mantenendo la loro sicurezza, e sarebbe rispondente agli interessi della pace universale.
Spero che apprezzerete pienamente l'importanza delle suddette condizioni a favore del principio di unanimità delle quattro Potenze, e spero anche che si possa giungere a un accordo nelle decisioni, su questo punto, e su altri non ancora risolti. Sulla base di tale accordo, i nostri rappresentanti potrebbero elaborare un progetto definitivo e discutere sulle misure necessarie per una rapida convocazione della Conferenza generale delle Nazioni Unite.
26 dicembre 1944
— 99 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Il vostro messaggio sulla questione polacca mi é giunto il 20 dicembre.
Riguardo alla dichiarazione del 18 dicembre del signor Stettinius, preferirei discuterne a voce quando ci incontreremo. In ogni modo gli avvenimenti in Polonia hanno già superato di molto la situazione esposta in tale dichiarazione.
Una serie di fatti, che si sono svolti da quando il signor Mikolajczyk venne a Mosca l'ultima volta, in particolare la corrispondenza telefonica con il suo Governo, da noi trovata in possesso di terroristi arrestati in Polonia, agenti segreti del Governo in esilio, dimostrano chiaramente che i colloqui del signor Mikolajczyk con il Comitato Nazionale Polacco servivano da copertura a certi elementi che, alle spalle del signor Mikolajczyk, hanno intrapreso un'azione terroristica contro gli ufficiali e i soldati sovietici in Polonia. Noi non possiamo tollerare una situazione nella quale i terroristi, istigati dagli emigrati polacchi, assassinano i soldati e gli ufficiali dell'Armata Rossa in Polonia, conducono una lotta criminale contro le truppe sovietiche impegnate nella liberazione della Polonia e aiutano direttamente i nostri nemici, dei quali essi sono praticamente alleati. La sostituzione di Mikolajczyk con Arciszewski, e in generale, i mutamenti ministeriali avvenuti in seno al Governo in esilio, hanno aggravato la situazione creando un abisso tra la Polonia e il Governo in esilio.
Nel contempo il Comitato Nazionale ha fatto notevoli progressi nel consolidamento dello Stato polacco e dell'apparato del potere statale sul territorio polacco, ampliando e rafforzando l'esercito polacco, svolgendo una quantità di importanti misure di governo, principalmente nel campo della riforma agraria e in favore dei contadini. Questi sviluppi hanno condotto al potenziamento delle forze democratiche in Polonia e a un apprezzabile aumento del prestigio del Comitato Nazionale presso il popolo polacco e presso grandi strati sociali degli emigrati polacchi. A mio giudizio, dobbiamo rivolgere il nostro interesse ad appoggiare il Comitato Nazionale Polacco e tutti coloro che vogliono e sono in grado di collaborare con esso, ciò che rappresenta un'occasione particolarmente favorevole per gli Alleati e per concludere il compito comune, accelerare cioè la disfatta della Germania di Hitler.
Per l'Unione Sovietica, che sopporta l'intero peso delle relazioni con la Polonia é, nelle attuali circostanze, di poter avere stretti, quotidiani e amichevoli rapporti con un'autorità creata dal popolo polacco sul suo territorio, un'autorità che diviene sempre più forte e che possiede un esercito proprio che combatte a fianco dell’Armata Rossa contro i tedeschi.
Devo francamente confessare che, se il Comitato Polacco di Liberazione Nazionale si trasformerà in un Governo provvisorio polacco, il governo sovietico non avrà ragione, in vista di quanto esposto, di rimandare il suo riconoscimento. Bisogna tener presente che l'Unione Sovietica, più di ogni altra potenza, ha un vantaggio nel rafforzare una Polonia democratica e favorevole agli Alleati, non solo perché sopporta il peso della lotta di liberazione polacca, ma anche perché i confini e i problemi polacchi sono per l'Unione Sovietica inseparabili dalla propria sicurezza.
A ciò posso aggiungere che il successo dell'Armata Rossa nel combattere i tedeschi in Polonia dipende molto dall'esistenza di retrovie tranquille e sicure, e che il Comitato Nazionale Polacco é pienamente consapevole di ciò, mentre il Governo in esilio e i suoi agenti clandestini, con le loro azioni di terrorismo, minacciano di creare una guerra civile nelle retrovie dell'Armata Rossa, e ne ostacolano così i successi.
D'altra parte, nelle condizioni attualmente esistenti in Polonia, non vi è nessuna base logica per continuare a sostenere il Governo in esilio, il quale non gode più della fiducia della popolazione metropolitana e che per di più minaccia una guerra civile alle spalle dell'Armata Rossa, danneggiando in tal modo l'interesse comune della lotta contro i tedeschi. Io ritengo che sarebbe naturale, e giusto come primo passo quello di procedere allo scambio di rappresentanti con il Comitato Nazionale, per poi riconoscerlo come il legittimo Governo provvisorio della Polonia, quando venga proclamato tale. Fino a che ciò non avvenga, temo che la fiducia del popolo polacco nelle potenze alleate possa diminuire. Ritengo che non si debba accettare una situazione per la quale i polacchi possano dire che noi stiamo sacrificando gli interessi della Polonia a quelli di un pugno di emigrati a Londra.
27 dicembre 1944
— 100 —
Personale e segreto da Stalin a Roosevelt
Ricevuto il 31 dicembre 1944
Debbo comunicarvi che sono rimasto turbato e profondamente deluso del vostro messaggio del 27 dicembre, riguardante la Polonia, nel quale mi dite di non potere tenere in sospeso il riconoscimento del Comitato di Lublino come Governo provvisorio in attesa che se ne possa discutere dettagliatamente nel nostro prossimo incontro. Ritengo che nessun serio danno sarebbe stato causato al vostro Governo e all'esercito se aveste rimandato l'atto puramente giuridico del riconoscimento per il breve periodo di un mese che ci separa dal nostro incontro.
Nella mia breve richiesta non vi era alcuna proposta tendente a farvi rompere le relazioni con il Comitato di Lublino o ad allacciarle con il governo di Londra tale come è composto attualmente. Vi avevo pregato insistentemente di rinviare la soluzione di questo problema perché ritengo che vi sia facile comprendere quanto risulterebbe poco adatto e perfino poco serio nei suoi effetti sulla pubblica opinione mondiale e sul morale del nemico in questo momento, se il vostro Governo riconoscesse ufficialmente un Governo della Polonia mentre la maggior parte delle Nazioni Unite, comprese l'Inghilterra e gli Stati Uniti, continua a riconoscere come legale il Governo polacco di Londra, e mantiene relazioni diplomatiche con esso.
Con franchezza pari alla vostra, devo comunicarvi che questo Governo non vede la possibilità di condividere questo punto di vista e di riconoscere, invece del Governo di Londra, quello di Lublino nella sua composizione attuale. Questo non va attribuito a legami particolari od opinioni verso il Governo di Londra. Il fatto è che sino ad ora né il Governo né il popolo degli Stati Uniti hanno avuto alcuna dimostrazione evidente che, sia come formazione, sia come prove susseguenti, il Comitato di Lublino nella sua composizione attuale rappresenti il popolo della Polonia. Non posso ignorare che solo una piccola parte della Polonia vera e propria, a ovest della Linea Curzon, è stata finora liberata dalla tirannia nazista, ed è inoltre altrettanto vero che il popolo polacco non ha avuto la possibilità di esprimere il suo giudizio sul Comitato di Lublino.
Se in seguito alla liberazione della Polonia verrà costituito un Governo provvisorio polacco che abbia il suffragio popolare, l'atteggiamento del governo americano verrà naturalmente condizionato dalla decisione del popolo polacco. Condivido pienamente la vostra opinione che la situazione è peggiorata con l'uscita del signor Mikolajczyk dal Governo di Londra. Sono sempre stato dell'avviso che il signor Mikolajczyk, che io considero sinceramente desideroso di trovare una soluzione a tutti i problemi esistenti tra l'Unione Sovietica e la Polonia, è l'unico dirigente politico polacco di rilievo che sembra offrire la possibilità di una soluzione definitiva della difficile e pericolosa questione polacca. Data la: nostra conoscenza personale e le conversazioni avute con lui quando si trovava qui a Washington e i suoi susseguenti tentativi e sforzi, compiuti durante la sua visita a Mosca, stento a credere che egli fosse a conoscenza di notizie relative a atti di terrorismo.
Questo messaggio vi viene inviato affinché vi sia noto il punto di vista di questo Governo riguardo al riconoscimento, nel presente momento, del Comitato di Lublino come Governo provvisorio della Polonia. Sono più che mai convinto che quando noi tre ci riuniremo troveremo una soluzione al problema della Polonia, e pertanto spero ancora che possiate tenere in sospeso il riconoscimento ufficiale del Comitato di Lublino come Governo provvisorio della Polonia fino a tale momento. Non vedo, dal punto di vista militare, nessuna importante obiezione alla proroga di un mese.