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Carteggio Roosevelt Stalin - 1944

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Messaggio dal Primo ministro J. V. Stalin al presidente F. D. Roosevelt

 

Sono lieto di apprendere dalla stampa che la vostra salute è migliorata. Vi invio i miei migliori saluti e vi auguro una rapida e completa guarigione.

 

4 gennaio 1944

 

 

 

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Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto l’11 febbraio 1944

 

Ho seguito con la massima attenzione gli ultimi sviluppi del­le vostre relazioni con la Polonia. Credo di conoscere esattamente il vostro punto di vista sull'argomento, e colgo pertanto l'occa­sione per esporvi le mie idee sulla base delle nostre conversa­zioni a Teheran. Prima di tutto consentitemi di chiarire che io non voglio né intendo permettermi di darvi dei suggerimenti, né tantomeno dei consigli, su quali siano gli interessi della Rus­sia in questa vertenza, dato che comprendo benissimo che la futura sicurezza del vostro Paese riguarda a buon diritto sopratutto voi. Le considerazioni che mi accingo a farvi sono sola­mente dettate da argomenti di più vasta portata, relativi allo scopo comune per il quale noi tutti stiamo lavorando.

 

Come sapete, la stragrande maggioranza del nostro popolo e il Congresso hanno accolto con entusiasmo le grandi questioni di prin­cipio ratificate alla Conferenza di Mosca e di Teheran, e io so che siete d'accordo con me nel ritenere della massima importanza che la fiducia in questi accordi non sia messa in dubbio. Confido che si potrà trovare una soluzione che tuteli gli interessi della Russia e sod­disfi il vostro desiderio di vedere una Polonia amica e indipendente, che nello stesso tempo non sia contraria alla cooperazione così ma­gnificamente instaurata a Mosca e a Teheran. Ho esaminato accura­tamente i punti di vista del vostro Governo, esposti dal signor Molo­tov al Signor Harriman il 18 gennaio, e riguardanti l'impossibilità, da parte sovietica, di trattare in qualsiasi modo con il governo po­lacco in esilio nella sua formazione attuale, e alla proposta del signor Molotov, secondo la quale il governo polacco debba venire ricosti­tuito con l'inclusione di elementi polacchi che si trovano attualmente negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e nell'Unione Sovietica. Com­prendo benissimo il vostro desiderio di trattare solamente con un governo polacco nel quale voi possiate riporre piena fiducia e sul quale possiate fare affidamento per stabilire relazioni amichevoli di lunga durata con l'Unione Sovietica, ma spero sinceramente che, fino a quando questo problema non sia risolto, non si debba fare niente che possa trasformare questo problema particolare in qual­cosa che pregiudichi gli interessi generali della futura collaborazione internazionale. Dato che l'opinione pubblica si orienta verso il prin­cipio della collaborazione internazionale, è nostro preciso dovere im­pedire qualsiasi azione che possa ostacolare il raggiungimento del nostro obiettivo principale.

 

Il Primo ministro Churchill mi ha detto che si sta adoperando per persuadere il Primo ministro polacco ad accettare senza riserve, come base per le attrattive riguardanti i mutamenti territoriali, quanto è stato proposto dal vostro, Governo. Non sarebbe possibile, su questa base, arrivare a una soluzione sulla composizione del go­verno polacco, che lasci allo stesso Primo ministro polacco la fa­coltà di apportare quei cambiamenti nel suo Governo che si reputino necessari, senza che vi sia una prèssione palese o un'imposizione da parte di un paese straniero?

 

Mi sembra che come ordine di precedenza, dovrebbe essere con­siderato prima di tutto il fatto che i partigiani polacchi debbano collaborare con le vostre truppe che avanzano, e non agire contro di esse. Questo è particolarmente impattante ora che avanzano, e estre­mamente utile un'assicurazione in questo senso da parte di tutti i polacchi.

 

 

— 7 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Ho ricevuto il vostro messaggio sulla questione polacca. È ovvio che una giusta soluzione di questo problema è di grande importanza sia per l'Unione Sovietica che per la nostra causa comune.

 

Vi sono due punti principali da considerare: primo, la frontiera sovietico-polacca, secondo, la composizione del governo polacco. Voi conoscete il punto di vista del governo sovietico dalle dichiara­zioni pubblicate recentemente e dalla lettera di V. M. Molotov in risposta alla nota del signor Hull, ricevuta a Mosca il 22 gennaio tramite l'ambasciatore sovietico Gromyko.

 

Mi riferisco prima di tutto alla frontiera sovietico-polacca. Come sapete, il governo sovietico ha dichiarato ufficialmente che non considera immutabile la frontiera del 1939, e si è dichiarato d'accordo sulla Linea Curzon. Con questa dichiarazione abbiamo fatto im­portanti concessioni riguardo alla questione della frontiera, era lo­gico attendersi una dichiarazione adeguata da parte del governo polacco. Quest'ultimo avrebbe dovuto dichiarare ufficialmente che la frontiera stabilita dal Trattato di Riga, andava riveduta, e che la Linea Curzon veniva accettata come la nuova frontiera tra l'Unione Sovietica e la Polonia. Avrebbe inoltre dovuto fare una dichiara­zione ufficiale sul riconoscimento della Linea Curzon, come ha fatto il governo sovietico. Ma il governo polacco a Londra si è rifiutato di trattare, e ha continuato a insistere, nelle dichiarazioni ufficiali, che la frontiera, impostaci dal Trattato di Riga in un momento difficile, deve restare immutata. Non vi è dunque nes­suna base per un accordo, poiché la posizione dell'attuale governo polacco ne preclude, come è ovvio, qualsiasi possibilità.

 

Date queste circostanze, anche il problema della composizione del governo polacco è divenuto più acuto. È chiaro che il governo po­lacco, nel quale gli elementi filo fascisti e imperialisti, ostili all'Unio­ne Sovietica, svolgono una funzione principale, come ad esempio Sonsnkowki, nel quale è difficile trovare un elemento veramente de­mocratico, non può venire accettato in Polonia né, come insegna l'esperienza, può stabilire relazioni amichevoli con le nazioni de­mocratiche che la circondano. È evidente che un tale governo polacco non può istituire relazioni amichevoli con l'Unione Sovietica, e non ci si può aspettare che non semini discordia tra i Paesi democra­tici, i quali, al contrario, dovrebbero rafforzare la loro unità. Di con­seguenza, è estremamente urgente un radicale miglioramento della composizione del governo polacco.

 

Ho tardato a rispondervi perché ero occupato al fronte.

 

16 febbraio 1944

 

 

 

 

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Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 18 febbraio 1944

 

Sono lieto di informarvi, in risposta al vostro messaggio del 29 gennaio, che le navi degli Stati Uniti più sotto indicate sono a di­sposizione del Comando navale sovietico per un uso temporaneo, fino a quando non verranno sostituite da un uguale tonnellaggio di unità italiane, che verranno messe a disposizione dell'Unione Sovietica: l'incrociatore Milwaukee, il cui arrivo è previsto per l'8 mar­zo in un porto inglese non ancora stabilito.

 

I mercantili da 10.000 tonnellate John Gorrie e Harry Percy, che si trovavano rispettivamente a Liverpool e a Glasgow.

 

 

 

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Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 18 febbraio. Vi sono grato per le notizie. Esso tuttavia non esaurisce il problema, poiché non accenna ai cacciatorpediniere e ai sottomarini anglo-americani, che devono sostituire quelli italiani secondo quanto stabilito a Teheran. Aspetto una sollecita risposta a questi punti, a cui accennavo nel mio messaggio del 29 gennaio.

 

21 febbraio 1944

 

 

 

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Da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 21 febbraio 1944

 

I recenti successi delle vostre truppe nella zona nord-ocidentale e in Ucraina sono stati seguiti con grande interesse e profonda sod­disfazione. Vi invio i miei migliori auguri e congratulazioni.

 

 

 

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Personale da Stalin a Roosevelt

 

Ho ricevuto il vostro messaggio con le vostre congratulazioni per i recenti successi delle truppe sovietiche. Vi prego di accettare i sensi della mia gratitudine per i vostri amichevoli auguri.

 

23 febbraio 1944

 

 

 

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A Sua Eccellenza J. V. Stalin, comandante supremo delle Forze Armate

dell'Unione delle Repubbliche Socialiste So­vietiche - Mosca

 

Ricevuto il 23 febbraio 1944 - (Ritradotto)

 

In occasione del ventiseiesimo anniversario dell'Armata Rossa, desidero trasmettere a voi, comandante supremo, le mie sincere congratulazioni per le importanti e grandiose vittorie ottenute dalle Forze Armate dell'Unione Sovietica nello scorso anno. Le magnifiche vittorie ottenute dall'Armata Rossa sotto la vostra gui­da sono state fonte di incitamento per tutti noi. L'eroica difesa di Leningrado fu coronata e ricompensata dalla recente completa sconfitta del nemico alle porte di quella città. Per effetto della vitto­riosa offensiva dell'Armata Rossa, milioni di cittadini sovietici sono stati liberati dall'oppressione e dalla schiavitù. Questi risultati, in­sieme con l'accordo raggiunto a Mosca e a Teheran, ci assicurano la definitiva vittoria sugli aggressori nazisti.

Franklin D. Roosevelt

 

 

 

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Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 24 febbraio 1944

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 21 febbraio sul prestito di navi anglo-americane alla marina sovietica.

 

A quanto mi risulta, la Gran Bretagna vi fornirà la nave da battaglia, i quattro sottomarini e gli otto cacciatorpediniere. Ho telegrafato al Primo ministro a questo riguardo. Quando saprò qualcosa da lui, ve lo comunicherò.

 

 

 

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Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 25 febbraio 1944

 

In riferimento al mio messaggio del 23 febbraio, ho ricevuto una risposta del Primo ministro Churchill e l'accordo, nei termini in cui vi è stato esposto, è ora confermato.

 

 

 

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Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 25 febbraio 1944

 

Negli ultimi mesi, i governi delle Nazioni Unite hanno preso diversi provvedimenti per gettare le basi di un'azione comune post-bellica nel campo delle relazioni economiche internazionali. Ricorderete che la Conferenza delle Nazioni Unite, tenuta nel mag­gio del 1943, sulle risorse alimentari e l'agricoltura, aveva creato una commissione provvisoria, la quale sta elaborando delle propo­ste, da formulare ai vari Governi, per la creazione di un'organiz­zazione permanente in questo campo. Più recentemente è stata creata, ed è attualmente in funzione, l'Amministrazione per gli aiuti e la ricostruzione delle Nazioni Unite.

 

Per circa un anno non si sono tenute discussioni tecniche non ufficiali, al livello degli esperti, fra molte delle Nazioni Unite, sui problemi relativi al meccanismo della stabilizzazione monetaria internazionale. Tali discussioni preludono a una, possibile convoca­zione di una Conferenza monetaria delle Nazioni Unite. Ana­loghe discussioni hanno avuto luogo, sebbene in scala minore, per quanto riguarda l'opportunità di creare delle organizzazioni che facilitino gli investimenti internazionali. Tra alcune delle Nazioni Unite si sono inoltre svolte discussioni non ufficiali riguar­danti la politica commerciale, la politica merceologica e le atti­vità dei cereali. Sono in programma discussioni circa l'aviazione civile, il petrolio e altri problemi. In aprile si terrà una confe­renza dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, in parte de­dicata all'esame delle sue attività future.

 

La necessità, sia di discussioni non ufficiali sia di conferenze ufficiali su vari problemi economici, è stata sottolineata in un do­cumento presentato dal segretario di Stato alla Conferenza dei ministri degli Esteri a Mosca, denominato « Principi del nostro programma per la cooperazione economica internazionale ». È stato proposto che « è giunto il momento di creare una commis­sione, che comprenda i rappresentanti delle Nazioni Unite prin­cipali, ed eventualmente di alcune altre, per una pianificazione comune delle procedure da seguire in questi problemi ». Secondo me, è evidente che esiste la palese necessità di una sezione delle Nazioni Unite per la pianificazione comune delle procedure se­condo le quali si debbano prendere in esame i vari campi della cooperazione economica internazionale, gli argomenti da discu­tere, l'ordine delle discussioni, i mezzi con i quali si devono coor­dinare gli accordi esistenti e quelli previsti e le attività future.

 

In questo momento non è mia intenzione, in relazione a ciò, trattare i pii vasti problemi di una organizzazione internazionale per il mantenimento della pace e della sicurezza. Sono già in esame tra i nostri Governi, secondo le clausole del Trattato di Mosca, discussioni preliminari su questo argomento. La questio­ne che voglio qui sollevare è di procedere a dei passi per la creazione di un apparato delle Nazioni Unite per la collaborazione economica post-bellica, argomento che fu accennato alla Conferenza di Mosca dal segretario di Stato, e fu discusso a Teheran da voi, dal Primo ministro e da me.

 

Vi sarei molto grato se mi faceste conoscere il vostro punto di vista circa la proposta fatta dal segretario di Stato a Mosca, non­ché qualsiasi altra considerazione riguardo alla miglior procedura da seguire in questo problema di così grande importanza.

 

 

 

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Dal Primo ministro J. V. Stalin al Presidente e al Primo ministro Churchill

Personale e segreto

 

Ho ricevuto i vostri due messaggi, concernenti le navi italia­ne, per mezzo del signor Harriman il 24 e il 25 febbraio. Ho anche ricevuto il messaggio vostro e del Primo ministro del 7 febbraio, trasmessomi dall'ambasciatore britannico Kerr il 24 febbraio.

 

Ringrazio voi e il Primo ministro per le notizie riguardanti il prestito temporaneo di otto cacciatorpediniere e di quattro sot­tomarini all'Unione Sovietica, nonché di una nave da battaglia e di ventimila tonnellate di navi mercantili prestate dalla Gran Bretagna, e di un incrociatore e di ventimila tonnellate di navi mercantili prestate dagli Stati Uniti. Il signor Kerr ci ha specifi­catamente avvisato che tutti i cacciatorpediniere sono stati va­rati molto tempo fa, e io ho dei dubbi sulle loro possibilità d'im­piego. Mi sembra che la marina britannica e americana non do­vrebbe trovare difficoltà nell'assegnare almeno quattro degli otto cacciatorpediniere, di recente allestimento. Spero ancora che voi e il Primo ministro possiate consegnare almeno quattro caccia­torpediniere moderni. Come risultato delle operazioni militari tedesche e italiane abbiamo perso una buona parte dei nostri cac­ciatorpediniere, è perciò molto importante per noi poter compen­sare questa perdita almeno in parte.

 

26 febbraio 1944

 

 

 

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Al signor Franklin D. Roosevelt, presidente degli Stati Uniti d'America

La Casa Bianca, Washington

 

Spedito il 28 febbraio 1944

 

Vi prego di accettare la mia sincera gratitudine per le vostre amichevoli congratulazioni in occasione del ventiseiesimo anni­versario dell'Armata Rossa e dei successi ottenuti dalle Forze Ar­mate dell'Unione Sovietica nella lotta contro gli invasori di Hitler.

 

Sono profondamente convinto che non è lontano il giorno in cui la lotta vittoriosa delle Forze Armate dell'Unione Sovietica, unitamente a quelle degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, ot­terranno, in base agli accordi raggiunti a Mosca e a Teheran, il risultato di una sconfitta definitiva del nostro comune nemico, la Germania di Hitler.

J. Stalin

 

 

 

— 18 —

Da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 28 febbraio 1944

 

Sono a conoscenza del messaggio inviatovi dal Primo ministro in data 20 febbraio, riguardante l'accordo tra il governo sovietico e polacco su un tentativo di risolvere il problema della frontiera polacca post-bellica.

 

Se verrà accettata, la proposta del Primo ministro affretterà il termine da noi previsto di una rapida sconfitta delta Germania, e vi prego di esaminarla favorevolmente e con benevolenza.

 

Ritengo, come vi ho già detto, che il problema più urgente sia quello di garantire che le vostre truppe ricevano l'aiuto dei polacchi quando entreranno in Polonia.

 

 

 

—19 —

Da Stalin a Roosevelt - Personale e segreto

 

Per quanto sia mio desiderio accogliere favorevolmente il messaggio del signor Churchill sui polacchi, che voi conoscete, credo di poter affermare che il governo polacco in esilio non desidera instaurare relazioni normali con la Russia. Basti dire che gli emigrati polacchi a Londra non solo respingono la Linea Curzon, ma rivendicano anche Leopoli e Vilna, capitale della Li­tuania.

 

Posso dire solo che non è ancora maturo il momento per una soluzione del problema delle

relazioni polacco-sovietiche. Per vostra conoscenza accludo la mia risposta al signor Churchill su questa questione.

 

3 marzo 1944

 

Allegato:

 

Personale e segreto - Dal Primo ministro Stalin al Primo ministro Churchill

 

Ho ricevuto per mezzo del signor Kerr il 27 febbraio ambe­due i messaggi del 20 febbraio riguardanti la questione polacca.

Ora che ho esaminato dettagliatamente la relazione delle vo­stre conversazioni con i dirigenti del governo polacco in esilio, sono più che mai convinto che uomini, come loro non sono in grado di stabilire relazioni normali con la Russia. Basti rilevare che essi, non solo sono disposti a riconoscere la Linea Curzon, ma reclamano sia Leopoli che Vilna. Per quanto riguarda il desiderio di sottomettere alcuni territori sovietici al controllo stra­niero, non possiamo prendere in considerazione una simile usur­pazione poiché, secondo il nostro punto di vista, il solo fatto di porre una questione di questo genere è un affronto per l'Unione Sovietica.

Ho già scritto al Presidente che non è ancora maturo il mo­mento per una soluzione del problema delle relazioni sovietico-polacche. Devo riconoscere che questa conclusione era giusta.

 

3 marzo 1944

 

 

 

— 20 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 4 marzo 1944

 

Oggi ho dichiarato durante una conferenza stampa, in rispo­sta a domande insistenti, che le navi da guerra e mercantili italiane vengono attualmente impiegate dal Comando Alleato nel Mediterraneo, e che, per aiutare la marina sovietica nella sua lotta, verranno assegnate alla stessa alcune navi italiane, o un tonnellaggio corrispondente di navi americane e britanniche.

 

 

 

— 21 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Ho ricevuto la vostra comunicazione circa la dichiarazione da voi fatta alla conferenza stampa tenuta a Washington, riguar­dante il trasferimento di un certo numero di navi italiane, o del loro equivalente in navi americane e britanniche, all'Unione So­vietica. Ve ne ringrazio.

 

6 marzo 1944

 

 

 

— 22 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Ho ricevuto il vostro messaggio sulla collaborazione post-bel­lica nel campo economico.

 

I problemi sulla collaborazione economica internazionale, se­gnalati nel promemoria del signor Hull, rivestono senza dubbio una grande importanza e meritano la nostra attenzione. Riten­go che sia il momento opportuno per creare un organismo delle Nazioni Unite per lo studio di questi problemi, che stabilisca la procedura d'esame dei vari, aspetti della collaborazione econo­mica internazionale, in accordo con le decisioni adottate alle con­ferenze di Mosca e di Teheran:

 

10 marzo 1944

 

 

 

— 23 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt e Churchill

 

Ho ricevuto il vostro messaggio sulla cessione di otto caccia­torpediniere all'Unione Sovietica da parte del governo britannico. D'accordo che tali navi vanno benissimo per il servizio di scorta, ma certamente comprenderete che l'Unione Sovietica ha anche bisogno di cacciatorpediniere adatti per altre operazioni. È asso­lutamente incontestabile il diritto degli Alleati di disporre della marina italiana, naturalmente, e ciò bisogna che venga chiarito al governo italiano, in particolare per quanto riguarda le navi che devono venire cedute alla Russia.

 

 

 

— 24 —

Da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 18 marzo 1944

 

Ho spedito oggi per via aerea una lettera personale al presi­dente Inonu a proposito del cromo, poiché mi è nota l'impor­tanza del cromo turco per la Germania. Ho inviato la lettera dell'Ambasciatore Steinhardt ad Ankara, affinché provveda a con­segnarla. Sono sicuro che voi siete d'accordo, ma vi prego di farmi sapere se questo passo non è in contrasto con qualche ini­ziativa da voi presa o che pensate di prendere, in modo che io possa impedire la consegna della lettera. Il testo condensato della mia missiva al presidente Inonu è il seguente:

 

« Quasi ogni giorno si presentano molti problemi sui quali amerei discutere con voi, e mi dispiace che tanta  distanza ci divida.

 

Voglio scrivervi oggi sull'argomento del cromo.

 

Come sapete, la Russia, con l'occupazione di Nikopol, ha tolto ai tedeschi una notevole fonte di manganese. Per molti usi, il mi­nerale di cromo turco può sostituire il manganese, e l'aver tolto ai tedeschi il manganese di Nikopol accresce l'importanza del cromo turco per la produzione bellica tedesca.

 

È ovvio che i continui ingenti invii di minerale di cromo dalla Turchia alla Germania sono divenuti un problema che è fonte di grande preoccupazione per le Nazioni Unite. Voi po­tete nel modo migliore decidere come si possa privare la Ger­mania della possibilità di ottenere ulteriori forniture di minerale di cromo turco. Conoscendo la vostra abilità, spero che riuscirete in un modo o nell'altro a raggiungere tale scopo. Sono convinto che comprenderete come questa sia un'occasione unica per la Turchia di apportare il proprio contributo al vero benessere del mondo.

 

Non ho bisogno di dirvi quanto mi abbiano fatto piacere le nostre conversazioni al Cairo, e credo che ora voi e io possiamo parlare come vecchi amici.

 

Vi invio i miei migliori auguri e spero in un nostro prossimo incontro ».

 

Invio al signor Churchill un telegramma analogo.

 

 

 

— 28 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Ho ricevuto il vostro messaggio contenente in sintesi il testo della vostra lettera al presidente della Turchia circa le consegne di cromo turco alla Germania.

 

L'esposizione che voi proponente ai turchi mi sembra molto opportuna, sebbene abbia poche speranze in un risultato positivo.

 

20 marzo 1944

 

 

 

— 29 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Dato che il signor Churchill vi ha inviato, come mi ha informato, copia del suo messaggio del 21 marzo indirizzato a me circa la questione polacca, ritengo doveroso inviarvi, per vostra conoscenza, copia della mia risposta al suo messaggio.

 

Accludo la copia.

 

23 marzo 1944

 

Allegato:

 

Personale e segreto dal Primo ministro Stalin al Primo ministro Churchill

 

Ho ricevuto ultimamente due messaggi da voi sulla questione polacca e ho letto la dichiarazione fatta al riguardo dal signor Kerr al signor Molotov, in accordo con le vostre istruzioni. Non ho potuto rispondere prima, dato che spesso gli affari del fronte mi distolgono da ogni altro problema.

 

Vi rispondo ora argomento per argomento.

 

Sono rimasto sorpreso dal fatto c sia i vostri messaggi sia in particolare la dichiarazione di Kerr siano irti di minacce verso l'Unione Sovietica. Vorrei richiamare la vostra attenzione su questa circostanza poiché le minacce sono un metodo non solo fuori luogo nelle relazioni fra alleati, ma anche dannoso, dato che può condurre a risultati opposti. Gli sforzi dell'Unione So­vietica per sostenere e attuare la Linea Curzon vengono quali­ficati in uno dei vostri messaggi come una politica di forza. Ciò significa che ora cercate di definire la Linea Curzon illegittima, e ingiusta la lotta per ottenerla. Sono in totale disaccordo con voi. Devo far notare che a Teheran voi, il Presidente e io abbiamo convenuto di considerare legale la Linea Curzon.

 

Allora ritenevate che il governo sovietico mantenesse una po­sizione giusta sull'argomento, e avete dichiarato che sarebbe in­sensato, per i rappresentanti del governo polacco in esilio, di non riconoscere la Linea Curzon. Ma ora sostenete quasi il contrario.

 

Questo vuol dire forse che non riconoscete più gli accordi di Teheran e che siete disposto a violarli? Io non dubito che, se aveste mantenuto l'atteggiamento assunto a Teheran, il conflitto con il governo polacco in esilio si sarebbe potuto risolvere. Per quanto riguarda me e il governo sovietico, noi ci atteniamo tut­tora al punto di vista di Teheran, e non abbiamo alcuna inten­zione di metterlo di nuovo in discussione,, poiché riteniamo che l'attuazione della Linea Curzon rispecchia non una politica di forza ma una politica tendente a ristabilire i diritti legittimi dell'Unione Sovietica verso quei territori, che lo stesso Curzon e il Consiglio supremo delle Potenze Alleate hanno riconosciuto non appartenenti alla Polonia nel 1919.

 

Voi dite, nel vostro messaggio del 7 marzo, che il problema della frontiera sovietico-polacca deve essere rimandato fino a che non venga convocata la Conferenza per l'armistizio. Ritengo che qui vi sia un malinteso. L'Unione Sovietica non desidera né in­tende combattere una guerra contro la Polonia. Non ha nessun contrasto con il popolo polacco e si considera alleata della Po­lonia e del popolo polacco. È per questa ragione che sta ver­sando il proprio sangue per liberare la Polonia dall'oppressione tedesca. Sarebbe perciò strano parlare di un armistizio tra la Russia e la Polonia. L'Unione Sovietica è però in contrasto con il governo polacco in esilio, il quale non rappresenta gli interessi del popolo polacco né rispecchia le loro aspirazioni. Sarebbe an­che strano identificare la Polonia con il governo polacco in esilio a Londra, un governo che è staccato dalla Polonia. Non riesco a vedere alcuna differenza tra il governo polacco in esilio e il governo jugoslavo in esilio, che sono affini, o tra alcuni generali del governo polacco in esilio e il generale serbo Mihajlovic.

 

Nel messaggio del 21 marzo mi comunicate la vostra inten­zione di fare una dichiarazione alla Camera dei Comuni se­condo la quale tutte le questioni territoriali devono essere riman­date alle conferenze per l'armistizio o per la pace delle Po­tenze vittoriose, e che nel frattempo voi non potete riconoscere nessuna cessione di territori operata con la forza. In questo modo farete credere che l'Unione Sovietica è ostile alla Polonia, e pra­ticamente negate che la lotta condotta dall'Unione Sovietica con­tro l'aggressione tedesca sia una guerra di liberazione. Ciò equi­vale ad attribuire all'Unione Sovietica quello che in realtà non esiste e che può gettare il discredito su di lei. Senza dubbio, i popoli dell'Unione Sovietica e l'opinione pubblica mondiale considereranno la vostra dichiarazione come un insulto gratuito all'Unione Sovietica.

 

Naturalmente voi siete libero di fare le dichiarazioni che vo­lete alla Camera dei Comuni, ciò è affar vostro. Ma se farete una dichiarazione di questo genere, io la considererò un atto ingiusto e poco amichevole verso l'Unione Sovietica.

 

Nel vostro messaggio esprimete la speranza che una rottura sulla questione polacca non pregiudicherà la nostra collabora­zione in altri campi. Per quanto mi riguarda, io sono sempre stato, e sono, per la collaborazione. Ma temo che il metodo dell'intimidazione e della diffamazione, se verrà continuato, non apporterà benefici alla nostra cooperazione.

 

23 marzo 1944

 

 

 

— 30 —

Da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 23 marzo 1944

 

L'ambasciatore Harriman mi ha appena comunicato che l'Unio­ne Sovietica pensa di non partecipare alla Conferenza della Orga­nizzazione Internazionale del Lavoro, che avrà inizio il 2 aprile a Filadelfia.

 

Ho esaminato attentamente il ruolo che l'Organizzazione In­ternazionale del Lavoro deve avere nel migliorare costantemente le condizioni sociali e di lavoro nel mondo. È mio vivo desiderio che voi siate informato su questo problema.

 

L'Organizzazione Internazionale del Lavoro dovrebbe essere, a mio parere, lo strumento regolatore della politica internazio­nale sui problemi riguardanti direttamente il benessere nel lavoro e la collaborazione internazionale in questo campo. Desidererei che questa organizzazione divenisse un'istituzione con funzioni simili a quelle di un organo delle Nazioni Unite per lo studio dei problemi economici e sociali relativi al lavoro, e alla politica economica internazionale interessata direttamente al miglioramento del tenore di vita. Sarebbe increscioso se i nostri due governi non approfittassero della conferenza di Filadelfia per favorire lo sviluppo dei nostri obiettivi comuni. Noi potremmo per questo adattare l'esistente Organizzazione Internazionale del Lavoro ai compiti che ci sono dinanzi, senza perdita di tempo.

 

Dietro mie istruzioni, i delegati del governo degli Stati Uniti alla Conferenza di Filadelfia proporranno l'adozione di misure tendenti ad ampliare le attività e le funzioni dell' Organizzazione Internazionale del Lavoro, e solleveranno la questione della sua futura relazione con altre organizzazioni internazionali. Dato che vi interessate di questi problemi, e dal momento che esistono molti problemi sociali ed economici di interesse comune per i nostri due governi, spero sinceramente che il vostro governo prenda parte a questa conferenza.

 

 

 

— 31 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Condivido il vostro desiderio per una cooperazione tra i no­stri due governi nello studio dei problemi economici e sociali legati con il miglioramento del benessere nel lavoro su scala internazionale. L'Unione Sovietica, tuttavia, non può inviare rap­presentanti alla conferenza dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro a Filadelfia per le ragioni esposte nella lettera al signor Harriman, poiché i sindacati sovietici si sono opposti a tale par­tecipazione, e il governo sovietico non può non tener conto della loro opinione.

 

È ovvio che se l'Organizzazione Internazionale del Lavoro dovesse divenire un organo delle Nazioni Unite, e non della Lega delle Nazioni, con la quale l'Unione Sovietica non può associarsi, sarebbe probabile una partecipazione sovietica. Spero che ciò possa realizzarsi, e che in futuro verranno prese misure adeguate al riguardo.

 

25 marzo 1944

 

 

 

— 32 —

Personale e segreto dal Presidente al maresciallo Stalin

 

Ricevuto il 25 marzo 1944

 

Verranno rilasciati i passaporti al prof. Lange e al padre Or­lemanski, secondo la vostra richiesta, affinché possano accettare il vostro invito di visitare l'Unione Sovietica. Sui nostri mezzi di trasporto, tuttavia, attualmente sovraffollati a causa delle operazioni militari, non vi sono posti disponibili e di conse­guenza il viaggio dagli Stati Uniti all'Unione Sovietica dovrà avvenire con mezzi di trasporto sovietici. Credo che capirete che il prof. Lange e il padre Orlemanski viaggiano come privati cittadini e che il governo degli Stati Uniti non può assumersi nessuna responsabilità per le loro opinioni o per le loro attività. Potrebbe essere necessario per il governo degli Stati Uniti chia­rire questo punto nel caso che questo viaggio venisse commen­tato dalla stampa.

 

 

 

— 33 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Ho ricevuto il vostro messaggio, nel quale mi avvisate che sono stati rilasciati i passaporti al prof. Lange e al padre Orle­manski. Sebbene i mezzi di trasporto sovietici siano molto affol­lati, procureremo noi un mezzo di trasporto a Lange e Orle­manski. Il governo sovietico considera la visita di Lange e Orle­manski nell'Unione Sovietica come quella di due privati cittadini.

 

28 marzo 1944

 

 

 

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Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 4 aprile 1944

 

Vi ringrazio molto per il vostro messaggio del 25 marzo. Spero che alla prossima conferenza venga chiarito che l'Organiz­zazione Internazionale del Lavoro non farà più parte della Lega delle Nazioni e che aderirà alle Nazioni Unite. Tuttavia spero che l'Unione Sovietica manderà dei rappresentanti alla successiva conferenza.

 

Vi terrò informato dei lavori della conferenza di Filadelfia.

 

 

 

— 35 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Ho ricevuto il vostro messaggio sull'Organizzazione Interna­zionale del Lavoro il 4 aprile. Vi ringrazio per la vostra rispo­sta. Ritengo che l'attuazione delle misure di un nuovo ordina­mento dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro spianerà il terreno per una futura partecipazione sovietica ai suoi lavori.

 

6 aprile 1944

 

 

 

— 36 —

Messaggio dal signor Churchill e dal presidente Roosevelt al maresciallo Stalin

Personale e segretissimo

 

1. In conformità alle trattative di Teheran, lo sbarco gene­rale avrà luogo verso la data «R », secondo quanto è stato co­municato dai generali Deane e Burrows allo Stato Maggiore so­vietico. Agiremo con tutte le nostre energie.

 

2. A metà maggio lanceremo un'energica offensiva contro la penisola italiana.

 

3. Dopo l'incontro di Teheran, le vostre truppe hanno otte­nuto una magnifica serie di vittorie per la causa comune. Anche nel mese in cui voi avevate pensato che non vi sarebbe stata un'attività di rilievo, esse hanno riportato grandi vittorie. Vi in­viamo i nostri migliori auguri e confidiamo che le vostre truppe, insieme con le nostre, operando all'unisono con gli accordi rag­giunti a Teheran, annienteranno gli hitleriani.

 

18 aprile 1944

Churchill

Roosevelt

 

 

 

— 37 —

Personale e segreto da Stalin al Presidente e al Primo ministro Churchill

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 18 aprile.

 

Il governo sovietico ha appreso con soddisfazione che, secon­do gli accordi di Teheran, lo sbarco avverrà nel momento pre­stabilito, e su ciò i generali Deane e Burrows hanno già infor­mato il nostro Stato Maggiore. Siamo lieti di apprendere che agirete con la massima energia. Sono certo che l'operazione pre­vista avrà successo.

 

Spero inoltre che anche le operazioni che state per iniziare in Italia avranno un esito favorevole. Come avevamo stabilito a Teheran, l'Armata Rossa lancerà contemporaneamente una nuova offensiva in modo da apportare il massimo appoggio alle opera­zioni anglo-americane. Vi prego di accettare i sensi della mia gra­titudine per gli auguri da voi espressi in occasione dei successi dell’Armata Rossa. Mi unisco a quanto da voi dichiarato, che cioè i nostri e i vostri eserciti, aiutandosi a vicenda, sconfiggeranno Hitler e compiranno così la loro missione storica.

 

22 aprile 1944

 

 

 

38

Al signor Franklin D. Roosevelt, presidente degli Stati Uniti d'America.

La Casa Bianca - Washington

 

Vi prego di accettare le sincere condoglianze del governo so­vietico in occasione della grave perdita subita dagli Stati Uniti per la morte di Franklin Knox, sottosegretario della Marina ame­ricana.

J. Stalin

 

 

 

— 39 —

Personale e confidenziale dal Presidente al maresciallo Stalin

 

29 aprile 1944

 

Accettate, vi prego, la mia sincera gratitudine, e quella del Governo e del popolo americano per il vostro gentile messaggio in occasione della tragica morte del signor Frank Knox, sottosegre­tario della Marina.

 

5 maggio 1944

 

 

 

— 40 —

A Franklin D. Roosevelt, presidente degli Stati Uniti d'America

 

Spedito il 6 maggio 1944

 

Caro amico,

vi ringrazio molto per aver aiutato il padre Stanislaw Orle­manski a ottenere il permesso di venire a Mosca.

 

Vi auguro buona salute e molti successi.

Sinceramente vostro

Stalin

 

 

 

— 41 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Vi sarei grato se mi comunicaste il vostro punto di vista sull’opportunità di pubblicare una dichiarazione, dopo il giorno « D », più o meno del seguente tenore, in nome del governo sovietico, del governo degli Stati Uniti e del governo britannico:

 

« È stata fatta la proposta che i Governi Alleati pubblichino una dichiarazione comune diretta al popolo della Germania e ai popoli simpatizzanti con quest'ultima, nella quale si metta in ri­lievo il recente sbarco operato sul continente europeo. Non sono d'accordo con questa dichiarazione poiché potrebbe esagerare l'importanza di questi sbarchi. Ciò che io desidero far notare al popolo tedesco e ai suoi simpatizzanti è che la loro sconfitta è inevitabile. Desidero anche sottolineare che da questo momento non è logico da parte loro continuare la guerra. Essi devono ren­dersi conto seriamente che, con i loro obiettivi presenti e con i dirigenti attuali, è inevitabile che vengano totalmente sconfitti.

 

D'ora in avanti, ogni perdita umana è per i tedeschi una perdita inutile. È anche vero che, da un punto di vista realistico, anche gli Alleati subiscono delle perdite. Tuttavia la superiorità nume­rica degli Alleati nei confronti della popolazione e delle risorse tedesche è così grande che i tedeschi subiranno un colpo molto più grave degli Alleati, e fino all'ultimo uomo, e che la sola te­nacia non potrà aiutare a lungo la Germania. È stato già chiarito esaurientemente che gli Alleati non cercano la totale distruzione del popolo della Germania. Ciò che essi vogliono è solamente la distruzione totale della filosofia di quei tedeschi che hanno dichia­rato di voler asservire il mondo.

 

Gli Alleati vogliono conquistare l'ultimo fine della libertà uma­na, una libertà veramente più ampia, politica, intellettuale e re­ligiosa, e una maggiore giustizia economica e sociale.

Il nostro tempo ci insegna che nessuno può essere sufficiente­mente forte da dominare il mondo intero. Il governo degli Stati Uniti e il popolo americano, che è due volte quello della Germania, dice al popolo tedesco che è tempo. di abbandonare la via del male.

La stragrande maggioranza della popolazione mondiale, circa due miliardi di uomini, la pensa nello stesso modo. Solo la Ger­mania e il Giappone restano di fronte al resto dell'umanità.

 

Ogni tedesco sa in fondo al cuore che questa è la verità. La Germania e il Giappone hanno commesso un terribile e disastroso errore. La Germania e il Giappone devono espiare giustamente la pazzesca distruzione di vite e di beni da essi commessa. Essi devono rinunciare ai principi che sono stati loro imposti, devono ora riconoscere chiaramente la falsità di questi principi.

 

Quanto più rapidamente terminerà la lotta e la carneficina, tanto prima si giungerà a una civiltà più elevata in tutto il mondo.

 

Le offensive che sferrano gli eserciti americano, britannico e sovietico e i loro alleati nel teatro europeo si svilupperanno, come noi speriamo, con successo. Tuttavia il popolo tedesco deve rendersi conto che queste offensive sono solo una parte di quelle che, aumentando di entità, condurranno inevitabilmente alla vittoria. »

 

Il Primo ministro Churchill è d'accordo nel seguirmi con una dichiarazione dello stesso tenore.

 

23 maggio 1944

 

 

 

— 42 —

A Sua Eccellenza J. V. Stalin comandante supremo delle Forze Armate

dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche

 

Mosca

 

Mio caro maresciallo Stalin,

 

vi invio due diplomi d'onore per Stalingrado e Leningrado, città che si sono guadagnate l'ammirazione sincera del popolo americano. L'eroismo degli abitanti di queste due città e dei sol­dati che le hanno cos í valentemente difese, non solo è stato fonte di ispirazione per il popolo degli Stati Uniti, ma è anche servito a stringere ancor più i legami di amicizia che uniscono i nostri due Paesi. Stalingrado e Leningrado sono diventate il sinonimo del­la forza d'animo e della tenacia, che ci hanno permesso di resi­stere e che ci renderanno possibile infine vincere l'aggressione dei nostri nemici.

 

Spero che, nel consegnare questi diplomi alle due città, riterrete opportuno trasmettere ai loro abitanti l'espressione mia personale di amicizia e di ammirazione e la mia speranza che i nostri po­poli continueranno a sviluppare quella profonda comprensione che ha contraddistinto il nostro sforzo comune.

 

Molto sinceramente, vostro

 

25 maggio 1944        

Franklin D. Roosevelt

 

 

 

— 43 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Ho ricevuto la vostra comunicazione circa la dichiarazione al popolo tedesco.

 

Data l'esperienza della guerra contro i tedeschi e dato il loro carattere, non ritengo che la dichiarazione da voi proposta possa ottenere un effetto positivo, visto che sarebbe sincronizzata con l'inizio dello sbarco e non con il momento in cui lo sbarco anglo­americano e la successiva offensiva sovietica avranno ottenuto no­tevoli successi.

 

Per quanto riguarda il carattere della dichiarazione, potremo ripensarci quando le circostanze favoriranno la sua pubblicazione.

 

26 maggio 1944

 

 

 

— 44 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Con riferimento al mio messaggio del 23 maggio, in cui propo­nevo di esaminare un appello che avrei dovuto pubblicare per in­fluenzare il popolo tedesco, sono stato informato che la proposta non è stata approvata dal Primo ministro inglese e dal suo Governo.

Siccome l'appello proposto non ha un'importanza molto grande, e dato che vi è stata una precisa e ferma opposizione da parte del governo britannico, propongo che non si proceda, per il momento, a pubblicare nessuna dichiarazione di questo genere.

 

27 maggio 1944

 

 

 

— 45 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Ho ricevuto il vostro messaggio che mi informava della vostra decisione di non procedere per il momento a nessuna dichiarazione al popolo tedesco.

 

Vi ringrazio per la comunicazione.

 

30 maggio 1944

 

 

 

— 46 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 26 maggio riguardante la mia proposta di fare una dichiarazione per influenzare il po­polo tedesco.

 

Il messaggio che vi ho inviato il 27 maggio, e che evidentemen­te si è incontrato con il vostro, corrisponde alla vostra opinione, secondo la quale per il momento non è il caso di fare questa dichiarazione.

 

30 maggio 1944

 

— 47 —

Dal Primo ministro Stalin al presidente Roosevelt

 

Mi congratulo con voi per la liberazione di Roma, magnifica vittoria delle truppe anglo-americane.

 

La notizia è stata motivo di grande soddisfazione nell'Unione Sovietica.

 

5 giugno 1944

 

 

 

— 48 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Spedito il 7 giugno 1944

 

Considero necessario farvi sapere che il 6 giugno, in risposta a un messaggio del signor Churchill, gli ho inviato il seguente per­sonale, riguardante il piano per un'offensiva sovietica estiva.

 

« Ho ricevuto la vostra comunicazione sul fortunato inizio dell' « Overlord ». Ciò è per noi motivo di gioia e di speranza di ulteriori successi.

 

L'offensiva estiva sovietica, secondo gli accordi di Teheran, avrà inizio a metà giugno in uno dei settori vitali del fronte. L'offen­siva generale si svilupperà per gradi, per mezzo dell'intervento consecutivo delle truppe in azione offensive. Tra la fine di giugno e la fine di luglio le operazioni si trasformeranno in offensiva ge­nerale delle truppe sovietiche.

 

6 giugno 1944

 

 

 

— 49 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto l'8 giugno 1944

 

Ho ricevuto il vostro messaggio di congratulazioni per la ca­duta di Roma e ve ne ringrazio molto; vi ringrazio anche per aver­mi mandato copia del vostro messaggio al signor Churchill. Tutto ciò mi ha fatto molto piacere.

 

Le notizie dalla Francia settentrionale riportano che tutto pro­cede secondo le previsioni.

 

Vi invio i miei più cordiali saluti.

 

 

 

— 50 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 19 giugno 1944

 

Come sapete il signor Mikolajczyk, Primo ministro polacco, ha appena terminato una breve visita a Washington, e, per le ra­gioni che l'ambasciatore Harriman vi ha già spiegato, ho ritenuto che la mia visita fosse auspicabile e necessaria nello stesso tempo.

 

Voi sapete pertanto che la sua visita non è legata ad alcun ten­tativo, da parte mia, di ingerirmi in merito alle divergenze esi­stenti tra il governo polacco in esilio e il governo sovietico. Seb­bene si sia proceduto a un sincero e utile scambio di vedute su numerosi argomenti relativi alla Polonia, vi posso assicurare che non è stato elaborato nessun piano o proposta specifica riguar­dante le relazioni sovietico-polacche. Ritengo tuttavia che potrebbe essere di vostro interesse conoscere la mia impressione personale del signor Mikolajczyk e della sua posizione verso i problemi che si pongono al suo Paese.

 

Il signor Mikolajczyk mi è sembrato un uomo molto sincero e ragionevole, il cui unico desiderio è di agire nel modo migliore per il suo Paese. Egli sa perfettamente che l'avvenire della Polo­nia dipende da una base di relazioni veramente buone con l'Unione Sovietica e per raggiungere questo scopo farà, a mio giu­dizio, ogni sforzo. La sua prima preoccupazione è la necessità vitale di stabilire la migliore collaborazione tra l'Armata Rossa e le forze clandestine polacche nella lotta comune contro il nostro nemico. Egli ritiene che il coordinamento tra le vostre truppe e le forze organizzate clandestine polacche è un fattore militare del­la piú grande importanza non solamente per le vostre truppe a Oriente, ma anche per il compito principale di abbattere la belva nazista per mezzo dei nostri sforzi combinati.

 

La mia impressione è che il Primo ministro pensi soltanto alla Polonia e al popolo polacco, e che non permetterà che nessuna considerazione meschina sia di ostacolo ai suoi tentativi di rag­giungere una soluzione con voi. In effetti ritengo che egli non esi­terebbe a venire a Mosca, se sapesse che voi vedete di buon occhio un tale passo da parte sua, per discutere personalmente e franca­mente con voi i problemi che riguardano i vostri due Paesi, e par­ticolarmente l'urgenza di una cooperazione militare immediata. Sono certo che capirete che con questa osservazione non sto asso­lutamente cercando di imporvi i miei punti di vista personali in un problema che è di particolare rilievo per voi e per il vostro Paese. Ho creduto tuttavia che aveste il diritto di conoscere la mia opinione sincera sulle impressioni riportate nelle conversazioni con il Primo ministro Mikolajczyk.

 

 

 

— 51 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Sono in grado di comunicarvi che, al massimo tra una setti­mana, l'esercito sovietico inizierà la seconda fase della sua offen­siva. Saranno impiegate centotrenta divisioni, comprese quelle corazzate. Io e i miei colleghi contiamo di ottenere importanti successi. Spero che ciò sarà di sostanziale aiuto per le operazioni Alleate in Francia e in Italia.

 

21 giugno 1944

 

 

 

— 52 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 23 giugno 1944

 

Vi ringrazio per il vostro messaggio del 21 giugno. La vostra brillante offensiva, insieme con i nostri sforzi sul fronte occiden­tale, spingeranno rapidamente i nazisti in una situazione molto difficile.

 

 

 

— 53 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Vi ringrazio per le informazioni circa il vostro incontro con il signor Mikolajczyk.

 

La collaborazione militare tra l'Armata Rossa e le forze clandestine polacche che combattono gli invasori nazisti è senza dub­bio essenziale per la disfatta definitiva del nostro comune nemico. A questo riguardo è certamente di grande importanza un'equa soluzione al problema delle relazioni sovietico-polacche. Voi siete a conoscenza del punto di vista del governo sovietico e del suo desiderio di vedere una Polonia forte, indipendente e democra­tica, nonché delle relazioni sovietico-polacche di buon vicinato e basate su una durevole amicizia. Secondo il governo sovietico è condizione essenziale per raggiungere ciò un rimpasto del go­verno polacco in esilio che garantisca la partecipazione dei diri­genti polacchi che si trovano in Inghilterra, negli Stati Uniti e nell’Unione Sovietica, e più particolarmente degli elementi democra­tici polacchi che si trovano nella stessa Polonia. È pure una con­dizione essenziale il riconoscimento, da parte del governo polacco, della Linea Curzon come nuovo confine tra l'Unione Sovietica e la Polonia.

 

Devo notare tuttavia che la dichiarazione del signor Miko­lajczyk a Washington rivela che egli non ha fatto un solo passo avanti rispetto a questo punto. Ecco perché in questo momento mi è difficile esprimere un parere circa una visita a Mosca del si­gnor Mikolajczyk.

 

Noi tutti apprezziamo moltissimo il vostro interessamento per le relazioni sovietico-polacche e gli sforzi che fate in questo campo.

 

Mosca, 24 giugno 1944

 

 

 

— 54 —

Personale e segreto dal Primo ministro J. V. Stalin al Presidente, signor F. D. Roosevelt

 

Ho ricevuto il vostro messaggio concernente i due diplomi d'onore per Stalingrado e Leningrado. Essi mi sono stati trasmessi dall'ambasciatore Harriman e verranno inoltrati a destinazione. Nel riceverli ho fatto la seguente dichiarazione:

 

« Accetto i diplomi del presidente Roosevelt come simbolo della feconda cooperazione tra i nostri due Paesi in nome della libertà e del progresso umano.

 

I diplomi verranno consegnati ai rappresentanti di Stalingrado e Leningrado. »

 

Vi prego di accettare la mia gratitudine per l'alto apprezza­mento degli sforzi compiuti da Stalingrado e Leningrado nella lotta contro gli invasori tedeschi.

 

27 giugno 1944

 

 

 

— 55 —

Personale al Presidente, signor F. D. Roosevelt

 

Vi prego di accettare le mie più cordiali congratulazioni in occa­sione della liberazione di Cherbourg dagli invasori tedeschi. Sa­luto le valorose truppe americane e britanniche per il loro bril­lante successo.

 

27 giugno 1944         

J. Stalin

 

 

 

— 56 —

Personale e confidenziale da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 28 giugno 1944

 

Le notizie della vostra grande vittoria a Vitebsk mi hanno molto rallegrato. Io invio le mie congratulazioni a voi perso­nalmente e al vostro valoroso esercito.

 

 

 

— 57 —

Personale e segreto dal Primo ministro J. V. Stalin al Presidente, signor Roosevelt

 

Vi ringrazio a nome mio e a nome dell'Armata Rossa per le vostre congratulazioni in occasione della liberazione di Vitebsk da parte delle truppe sovietiche.

 

30 giugno 1944

 

 

 

— 58 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Ricevuto il 19 luglio 1944

 

Ritengo che se la situazione si svolgerà in modo così rapido e con tale successo, dovremo combinare nel prossimo futuro un in­contro tra voi, il Primo ministro e me. Il signor Churchill è dello stesso parere.

 

Per me la cosa migliore sarebbe che ci incontrassimo tra il 10 e il 15 settembre. Sono attualmente in viaggio per l'Estremo Oriente e dovrò rimanere a Washington per parecchie settimane al mio ritorno.

 

Sia per me che per voi, la zona più centrale sarebbe la Scozia del nord. Voi potreste raggiungerla con una nave o in aereo e io potrei recarmici via mare.

 

Spero che mi farete sapere le vostre decisioni. Si potrà ottenere sicurezza e segretezza sia a terra sia a bordo.

 

 

 

— 59 —

Al maresciallo J. V. Stalin - Mosca

 

Mio caro maresciallo,

 

proprio mentre stavo partendo per questo viaggio nel Pacifico, ho ricevuto la vostra bella fotografia incorniciata, che considero mol­to ben riuscita. Sono particolarmente lieto di averla e ve ne sono molto grato.

 

La velocità con cui avanzano le vostre truppe è impressionar te, e io desidero molto incontrarvi per sapere come avete organiz­zato le comunicazioni e i rifornimenti con le truppe avanzanti.

 

Abbiamo occupato l'isola chiave di Saipan dopo perdite piutto­sto ingenti e siamo attualmente impegnati nell'occupazione di Guam. Nello stesso tempo abbiamo appena ricevuto notizie delle difficoltà esistenti in Germania e specialmente nel quartier gene­rale di Hitler. Tutto ciò va molto bene.

 

Con i miei più cordiali saluti.

Molto sinceramente vostro

 

21 luglio 1944

 

Franklin D. Roosevelt

 

 

 

— 60 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Condivido la vostra opinione circa l'opportunità di un in­contro tra voi, il signor Churchill e me.

Debbo dirvi che in questo momento, in cui l'Armata Rossa è cos í duramente impegnata su un fronte tanto vasto, non posso lasciare, sia pure per breve tempo, la direzione delle operazioni al fronte. Anche i miei collaboratori ritengono che ciò sia asso­lutamente impossibile.

 

22 luglio 1944

 

 

 

— 61 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Vi invio per conoscenza il testo del mio messaggio al Primo ministro signor Churchill sulla questione polacca.

 

23 luglio 1944

 

Segreto e personale da Stalin a Churchill

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 20 luglio. Vi scrivo per il momento circa la questione polacca solamente.

 

Gli eventi sul nostro fronte si stanno sviluppando con un rit­mo molto veloce. Lublino, una delle più importanti città della Polonia, è stata oggi occupata dalle nostre truppe, le quali conti­nuano ad avanzare.

 

In questa situazione ci troviamo di fronte al problema pratico dell'amministrazione del territorio polacco. Noi non desideriamo creare, né lo faremo, una nostra amministrazione su suolo po­lacco, poiché non vogliamo interferire con gli affari interni della Polonia. I polacchi stessi dovranno occuparsene. Abbiamo per­ciò considerato opportuno metterci in contatto con il Comitato Polacco di Liberazione Nazionale, costituito recentemente dal Con­siglio Nazionale della Polonia, creato a Varsavia alla fine dello scorso anno e che è formato da rappresentanti di gruppi e par­titi politici democratici, come sapete dal vostro ambasciatore a Mosca. Il Comitato Polacco di Liberazione Nazionale intende creare un'amministrazione su territorio polacco, e io spero che que­sto progetto venga realizzato. Non abbiamo potuto trovare in Po­lonia altre forze capaci di organizzare un'amministrazione. Le cosiddette organizzazioni clandestine, dirette dal governo polacco a Londra, sono risultate effimere e prive di influenza. Per quanto riguarda il Comitato polacco, non posso considerarlo alla stregua di un governo polacco, ma può darsi che in seguito serva come base per la formazione di un governo provvisorio costituito da forze democratiche.

 

Per quanto riguarda Mikolajczyk, non rifiuterò certamente di vederlo. Sarebbe preferibile, tuttavia, che egli si mettesse in con­tatto con il Comitato Nazionale Polacco, che è ben disposto verso di lui.

 

23 luglio 1944

 

 

 

— 62 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 28 luglio 1944

 

Mi è giunto il vostro telegramma circa la situazione polacca: il Primo ministro Churchill mi comunica che Mikolajczyk partirà per Mosca per incontrarsi con voi.

 

Non occorre che vi dica quanto io speri che possiate risolvere l'intero problema con il massimo vantaggio per i nostri sforzi co­muni.

 

 

 

— 63 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 28 luglio 1944

 

In vista dell'attuale rapido sviluppo delle operazioni belliche, capisco perfettamente le vostre difficoltà a partecipare a una con­ferenza con il Primo ministro Churchill e me, spero che tale pro­posta sia da voi tenuta presente e che ci si possa riunire il più presto possibile.

 

Stiamo avvicinandoci al momento in cui dovranno essere pre­se altre decisioni strategiche e un incontro del genere mi sareb­be di grande aiuto.

 

 

 

— 64 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Ho ricevuto i vostri messaggi del 28 luglio. Condivido la vostra opinione sull'importanza di un incontro, ma le circostanze rela­tive alle operazioni sul nostro fronte, alle quali avevo accennato l'ultima volta, mi impediscono, purtroppo, di pensare alla possi­bilità di incontrarci nell'immediato futuro.

 

Per quanto riguarda la questione polacca, essa dipende prin­cipalmente dai polacchi stessi e dall'abilità dei membri del go­verno polacco in esilio di cooperare con il Comitato di Libera­zione Nazionale, il quale è già entrato in funzione in Polonia e attorno al quale stanno sempre più riunendosi le forze democra­tiche polacche. Da parte mia sono pronto ad aiutare i polacchi per quanto possibile.

 

2 agosto 1944

 

 

 

— 65 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Desidero informarvi sul mio incontro con Mikolajczyk, Grab­ski e Romer. Il colloquio che ho avuto con Mikolajczyk mi ha convinto che egli non possiede informazioni sufficienti sulla Po­lonia. Al tempo stesso ho avuto l'impressione che Mikolajczyk sia favorevole nel trovare una via per finire i polacchi.

 

Siccome non considero corretto imporre una decisione ai po­lacchi, ho suggerito a Mikolajczky che egli e i suoi colleghi si riunissero e discutessero i loro problemi con i rappresentanti del Comitato di Liberazione Nazionale Polacco, e per primo il pro­blema della rapida unificazione di tutte le forze democratiche della libera Polonia. Alcuni incontri hanno già avuto luogo, e ne ho avuto conferma dalle due parti. La delegazione del Comitato Nazionale ha proposto la Costituzione del 1921 come base per il governo polacco, e ha offerto al gruppo di Mikolajczyk, se la pro­posta è accettabile per loro, quattro portafogli, includendo la carica di Primo ministro per Mikolajczyk. Egli, tuttavia, è in dubbio se accettare la proposta. Mi dispiace dire che tali incontri non hanno dato gli effetti sperati. Purtuttavia sono stati utili, perché hanno permesso a Mikolajczyk e Morawski, come pure a Bierut, ap­pena giunto da Varsavia, uno scambio di idee e soprattutto di confermare il reciproco desiderio di cooperare del Comitato Nazionale Polacco e di Mikolajczyk per creare in questa direzione delle possibilità concrete. Questo può considerarsi il primo passo nei rapporti tra il Comitato di Liberazione Nazionale Polacco e il gruppo Mikolajczyk. Speriamo che in avvenire le cose possano migliorare.

 

Mi consta che il Comitato di Liberazione Nazionale Polacco a Lublino ha deciso di invitare il prof. Lange a far parte dello stes­so e ad accettare la carica di ministro degli Esteri. Se Lange, un ben noto leader democratico polacco, avesse la possibilità di re­carsi in Polonia per occupare questa carica, ciò senza dubbio favo­rirebbe l'unità polacca e la lotta contro il nemico comune. Spero che voi condividiate questa opinione e che non rifiutiate il vo­stro appoggio in questo problema, di così grande importanza per la causa degli Alleati.

 

9 agosto 1944

 

 

 

— 66 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 12 agosto 1944

 

Ho ricevuto il vostro telegramma del 9 agosto e vi ringrazio del riepilogo che avevate avuto la gentilezza di farmi sulle tratta­tive del Primo ministro Mikolajczyk con voi e con il Comitato Polacco a Mosca.

 

Come sapete, è mio desiderio che emerga da questi colloqui una soluzione che soddisfi tutte le esigenze e che permetta la for­mazione di un governo polacco provvisorio legale e realmente rappresentativo.

 

Sono sicuro che comprenderete la difficoltà di questo Governo ad assicurare iniziative ufficiali riguardo a Lange nella presente fase. Egli ha, naturalmente, come privato cittadino, tutti i diritti legali di agire secondo coscienza, inclusa la rinuncia alla cittadi­nanza americana.

 

Sono certo che comprenderete le ragioni per cui, nelle presenti circostanze e particolarmente prima della conclusione dei collo­qui fra il Primo ministro Mikolajczyk, di cui continuiamo a rico­noscere il Governo, e il Comitato Polacco, il governo degli Stati Uniti non vuole ingerirsi nella richiesta del Comitato Polacco affinché il prof. Lange ne faccia parte in qualità di ministro responsabile degli Affari Esteri, né vuole esprimere alcuna opi­nione in merito a tale richiesta.

 

 

 

— 67 —

Urgente e segretissimo da Roosevelt e Churchill a Stalin

 

Stiamo preoccupandoci di quale sarà la reazione dell'opinione pubblica mondiale, nel caso che venissero effettivamente abbando­nati gli anti-nazisti di Varsavia. È nostro convincimento che noi tre dobbiamo fare il possibile per salvare il maggior numero di pa­trioti.

 

Confidiamo che invierete ai patrioti polacchi di Varsavia ri­fornimenti e munizioni, o pensate che potreste aiutarci più rapida­mente con i nostri aerei? Speriamo nella vostra approvazione. Il fattore tempo è della massima importanza.

 

20 agosto 1944

Roosevelt

Churchill

 

 

 

— 68 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 20 agosto 1944

 

Ho appena visto i nostri comandanti del fronte del Pacifico. Sebbene molto lusingato dai progressi conseguiti, sono molto preoc­cupato dall'immensità del compito.

 

Mi è stato riferito da Harriman il vostro consenso alla imme­diata preparazione per una futura collaborazione tra le nostre forze. Il generale Dean mi ha comunicato le proposte da lui pre­sentate allo Stato Maggiore dell'Armata Rossa, riguardanti la col­laborazione sovietico-americana. Spero che vorrete sollecitare il vostro Stato Maggiore a proseguire speditamente insieme alla Missione militare degli Stati Uniti nella preparazione dei piani relativi. I capi di Stato Maggiore degli Stati Uniti hanno auto­rizzato la Missione militare a rappresentarli nell'elaborazione di questi piani strategici in attesa del momento in cui sarete pronti ad agire. Ritengo che per preparare una rapida conclusione della guerra nel Pacifico non vi sia nulla di più importante da fare in questo momento.

 

 

 

— 69 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Ho ricevuto il vostro messaggio relativo al problema del Pa­cifico e mi rendo conto dell'importanza che annettete ad esso. Noi pure consideriamo molto importante una vostra vittoria laggiù.

 

Nello stesso tempo sono certo che voi vi renderete conto dello sforzo in cui sono impegnate le nostre truppe per assicurare il suc­cesso della lotta che si svolge in Europa. Tutto questo ci fa sperare che non sia lontano il giorno in cui riusciremo ad assol­vere il nostro impegno ed essere quindi in grado di dedicarci ad altri compiti. È mio desiderio che il generale Dean possa collabo­rare con il nostro Stato Maggiore.

 

22 agosto 1944

 

 

 

— 70 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il I settembre 1944

 

La dichiarazione della vostra delegazione a Dumbarton Oaks, secondo la quale il governo sovietico potrebbe richiedere che ognuna delle diciassette Repubbliche dell'Unione fosse considerata come singolo membro della nuova organizzazione Internazionale, mi preoccupa molto. Benché la vostra delegazione abbia dichia­rato che il problema non sarà riproposto nella presente fase delle trattative, sento il dovere di avvertirvi che, per quanto riguarda gli Stati Uniti e certamente altre nazioni importanti, tutto il pro­getto sarebbe definitivamente messo in pericolo se la questione ve­nisse sollevata in qualsiasi fase prima della definitiva istituzione dell'inizio delle attività dell'Organizzazione Internazionale. Spero che vi sia possibile rassicurarmi a questo riguardo.

 

Il rinvio di questa questione non pregiudicherà la possibilità di un'ulteriore discussione quando l'Assemblea sarà creata. L'As­semblea avrà allora i poteri per prendere una decisione.

 

 

 

— 71 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Ho ricevuto il vostro messaggio sulla partecipazione dell'Unione delle Repubbliche Sovietiche all'Organizzazione Internazionale di sicurezza.

 

Annetto eccezionale importanza alla dichiarazione fatta dalla delegazione sovietica sull'argomento. Dopo gli emendamenti co­stituzionali avvenuti nel nostro Paese ai primi di quest'anno, i go­verni delle Repubbliche dell'Unione sono particolarmente sensi­bili alle reazioni dei Paesi amici all'estensione dei loro diritti nel campo delle relazioni internazionali, estensione prevista dalla Co­stituzione sovietica.

 

Saprete certamente che l'Ucraina e la Russia Bianca, membri dell'Unione Sovietica, sono per esempio superiori, come popola­zione e come importanza politica a molte nazioni che tutti consi­derano giusto facciano parte dei membri fondatori dell'Organiz­zazione Internazionale. Spero perciò che mi si presenti l'oppor­tunità di potervi chiarire l'importanza della questione sollevata dalla delegazione sovietica a Dumbarton Oaks.

 

7 settembre 1944

 

 

 

— 72 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 9 settembre 1944

 

Ho avuto un interessante e piacevole colloquio con il vostro ambasciatore circa lo svolgimento delle trattative di Dumbarton Oaks. Apparentemente rimane un solo punto importante sul quale non abbiamo raggiunto un accordo, ed è la questione delle vota­zioni nel Consiglio. Noi e i britannici consideriamo che nelle de­cisioni del Consiglio le parti in causa non abbiano diritto di voto, anche se una delle parti è membro permanente del Consiglio, men­tre ho saputo dal vostro ambasciatore che il vostro Governo è di parere contrario.

 

Tradizionalmente, sino dalla fondazione degli Stati Uniti, le parti in causa non hanno diritto di voto. So che l'opinione pub­blica negli Stati Uniti non capirebbe né appoggerebbe un progetto per un'organizzazione internazionale che violasse questa tradi­zione. Inoltre sono persuaso che molti Paesi seguono lo stesso prin­cipio e sono convinto che sarebbe difficile per i Paesi più piccoli accettare un'Organizzazione Internazionale nella quale le grandi Potenze insistessero per avere il diritto di voto in controversie che le interessino direttamente. Essi, molto probabilmente, ve­drebbero in ciò un tentativo, da parte delle grandi Potenze, di porsi al di sopra della legge. Da parte mia avrei, inoltre, dei grossi problemi col Senato.

 

Spero perciò che troverete possibile dare istruzioni alla vostra delegazione di trattare un accordo secondo la nostra proposta sul voto. Le trattative di Dumbarton Oaks potranno in questo caso concludersi rapidamente con pieno e grande successo.

 

 

 

— 73 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Sono in possesso del vostro messaggio sulle trattative di Dum­barton Oaks.

 

È pure mio desiderio che così importanti trattative possano con­cludersi con successo. Sarebbe certo un passo importante verso una successiva cooperazione tra i nostri Paesi per assicurare una futura e completa pace e sicurezza.

 

Il successo dell'Organizzazione Internazionale dipende molto, a mio giudizio, dalla procedura di voto in seno al Consiglio, perché è essenziale che quest'ultimo basi la sua attività su un principio di accordo e unanimità tra le quattro Potenze in ogni questione, includendo quei casi in cui sia interessata diretta­mente una di esse. La proposta originale americana di stabilire una procedura di voto speciale per quei casi in cui uno o più membri del Consiglio, che abbiano la qualità di membri perma­nenti, siano direttamente interessati, mi sembra corretta. In altro modo sarebbe nullo l'accordo raggiunto alla Conferenza di Tehe­ran, dove fummo guidati soprattutto dal desiderio di assicurare prima di ogni altra cosa l'unità d'azione delle quattro Potenze, unità così necessaria per prevenire future aggressioni. Questa uni­tà implica, naturalmente, che fra le grandi Potenze non vi siano sospetti. L'Unione Sovietica non può ignorare l'esistenza di al­cuni assurdi pregiudizi che ostacolano un atteggiamento obiet­tivo nei suoi confronti. Inoltre le altre nazioni devono considerare le probabili conseguenze di una mancanza di unità tra le Gran­di Potenze.

 

Mi auguro che teniate conto dell'importanza di queste con­siderazioni, e che si possa giungere a un accordo definitivo in merito.

 

14 settembre 1944

 

 

 

— 74 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Ho ricevuto il messaggio vostro e del signor Churchill circa la Conferenza di Quebec, che mi informa sui vostri piani strategici futuri. La comunicazione mostra il grande compito che le forze armate americane e britanniche devono assolvere. Permettete che auguri a voi e alle vostre armate molti successi.

 

Attualmente le truppe sovietiche stanno liquidando nel Bal­tico il nucleo di resistenza tedesco che preme sul nostro fianco si­nistro. Non riusciremo ad avanzare nella Germania orientale senza prima aver sgominato questo gruppo. Inoltre le nostre forze han­no due compiti immediati da assolvere: eliminare l'Ungheria dalla guerra e mettere a dura prova le difese tedesche sul fronte orien­tale e, se questo sarà possibile, sgominarle.

 

29 settembre 1944

 

 

 

— 75 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 5 ottobre 1944

 

Sebbene desiderassi che il prossimo incontro avvenisse tra voi, Churchill e me, apprendo che il Primo ministro preferirebbe avere un colloquio con voi al più presto.

 

Sono sicuro che capirete che in questa guerra mondiale non vi è una sola questione che non interessi, politicamente o mili­tarmente, gli Stati Uniti. Sono convinto fermamente che noi tre, e solo noi tre, possiamo trovare una soluzione ai problemi non ancora risolti. In questo senso, pur condividendo il desiderio del signor Churchill per un incontro, preferisco che il vostro collo­quio col Primo ministro sia una preparazione dell'incontro di noi tre, che potrebbe aver luogo, per quanto mi concerne, in qualsiasi momento dopo le elezioni negli Stati Uniti.

 

Suggerirei in questo caso, se voi e il Primo ministro lo ap­provate, che il mio ambasciatore non potrebbe, naturalmente, pren­dere impegni per il governo degli Stati Uniti negli importanti problemi che dovranno essere discussi fra voi e il signor Churchill.

 

Avrete per allora ricevuto la dichiarazione della posizione adot­tata dai nostri capi di Stato Maggiore congiunti, riguardo alla guerra contro il Giappone, e desidero sottolineare ancora una vol­ta la mia completa adesione alle vostre assicurazioni al riguardo. I nostri tre Paesi stanno portando a termine una guerra vittorio­sa sulla Germania, e sono certo che avremo un successo non minore nella lotta contro una nazione che non è certamente meno nemica della Russia che degli Stati Uniti.

 

 

 

— 76 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Il vostro messaggio del 5 ottobre mi ha lasciato alquanto perplesso. - Avevo immaginato che il signor Churchill venendo a Mosca avrebbe rispettato l'accordo stabilito con voi a Quebec. Sem­bra però che la mia supposizione sia diversa dalla realtà. Non so che argomenti vogliano trattare il signor Churchill e il signor Eden a Mosca. Nessuno dei due mi ha informato di ciò. Il si­gnor Churchill mi ha comunicato, in un suo messaggio, la sua in­tenzione di venire a Mosca, se ciò mi trovasse d'accordo. Natu­ralmente, ho dato le mie condizioni. Le cose, riguardo alla visita di Churchill a Mosca, stanno a questo punto.

 

Vi informerò, quando avrò chiarito la situazione con il signor Churchill.

 

8 ottobre 1944

 

 

 

— 77 —

Da Stalin e Churchill a Roosevelt

 

1. In una discussione priva di formalità abbiamo esaminato in via preliminare la situazione per quanto ci riguarda, e abbiamo elaborato un piano di incontri ufficiali e non ufficiali. Abbiamo invitato i signori Mikolajciyk, Romer e Grabski a raggiungerci subito per ulteriori trattative con noi e con il Comitato Nazionale Polacco. Siamo d'accordo nel non riferire nei nostri colloqui le con­clusioni di Dumbarton Oaks, delle quali si discuterà in un suc­cessivo incontro a tre. Dobbiamo considerare il miglior modo per raggiungere un accordo sulla politica verso i Balcani, includendo Ungheria e Turchia. Abbiamo predisposto affinché il signor Harri­man sia presente come osservatore a tutti gli incontri di una certa importanza, e che il generale Dean sia pure presente quando siano trattate questioni militari.

 

Ci siamo accordati sui contatti tecnici tra i nostri alti ufficiali e il generale Dean per i problemi militari, e anche per gli in­contri successivi che richiederanno la nostra presenza e per quelli dei due sottosegretari agli Esteri con il signor Harriman. Vi da­remo ampia informazione dei progressi fatti.

 

2. Cogliamo l'occasione per inviarvi i nostri migliori auguri e per esprimervi le nostre congratulazioni per il valore delle truppe americane e per la condotta della guerra sul fronte occi­dentale da parte del generale Eisenhower.

 

10 ottobre 1944

 

Churchill

Stalin

 

 

 

— 78 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin e Churchill

 

Ricevuto il 12 ottobre 1944

 

Grazie per il vostro messaggio comune del 10 ottobre, n. 794.

 

Sono molto lieto di sapere che state raggiungendo un accordo sulla politica internazionale, nel quale siamo tutti interessati, dati i nostri sforzi comuni, presenti e futuri, per prevenire altre guerre mondiali.

 

Roosevelt

 

 

 

— 79 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

1. Durante la permanenza del signor Churchill e del signor Eden a Mosca, abbiamo avuto modo di scambiare vedute su molti problemi di interesse comune. L'ambasciatore Harriman vi avrà sicuramente informato sui problemi di maggior interesse. Sono pure a conoscenza che il Primo ministro intende farvi sapere la sua opinione sulle trattative. Per mio conto posso dichiarare che queste ultime sono state di grande utilità per chiarire reciproca­mente le idee su questioni come il futuro della Germania, il pro­blema polacco, la politica nei Balcani e importanti fatti riguar­danti la politica militare futura. Le trattative hanno reso evidente che senza eccessiva difficoltà potremo coordinare la nostra poli­tica su tutti i problemi importanti e che, anche se non potremo assicurare l'immediata soluzione di ognuno di essi, come ad esem­pio quello polacco, avremo prospettive più favorevoli al riguardo. Spero che la Conferenza di Mosca sarà utile anche sotto altri aspetti, in modo che sia possibile, in un prossimo incontro a tre, prendere delle decisioni specifiche su tutte le più urgenti que­stioni di interesse comune.

 

2. L'Ambasciatore Gromyko mi ha informato sulle sue re­centi conversazioni con il signor Hopkins, il quale ha dichiarato che voi potrete recarvi nel Mar Nero alla fine di novembre e in­contrarvi con me sulla costa sovietica. Mi farebbe grande pia­cere tale decisione. Il mio colloquio con il Primo ministro mi ha convinto che egli condivide quest'idea. In altre parole, noi tre potremmo incontrarci alla fine di novembre per esaminare tutti quei problemi che si sono accumulati dopo la Conferenza di Te­heran. Sarò lieto di ricevere una vostra risposta in merito.

 

19 ottobre 1944

 

 

 

— 80 —

Personale e segreto da Roosevelt, a Stalin

 

Ricevuto il 21 ottobre 1944

 

Abbiamo considerato attentamente il riconoscimento diplo­matico delle autorità francesi esistenti come Governo provvisorio della Francia. Queste autorità sono state rese più rappresentative dal popolo francese con il recente allargamento dell'Assemblea Consultiva. Ci attendiamo che la Francia, con l'autorizzazione del generale Eisenhower, costituisca nell'immediato futuro una zona interna che si troverà sotto amministrazione francese; quando ciò avverrà, sarà il momento opportuno per riconoscere le autorità francesi come Governo provvisorio di Francia. Vi informo di que­ste nostre intenzioni in anticipo in modo che voi possiate intra­prendere azioni similari nel momento in cui verrà creata una zona interna retta da amministrazione francese.

 

 

 

— 81 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 21 ottobre riguardante la vostra intenzione di riconoscere le autorità esistenti in Francia come Governo provvisorio francese e di creare una zona interna con amministrazione francese. Il governo britannico ha pure no­tificato al governo sovietico il suo desiderio di riconoscere il Go­verno provvisorio francese. Quanto all'Unione Sovietica, essa sa­luta con piacere la decisione di riconoscere il Governo provvisorio francese e ha impartito opportune istruzioni ai suoi rappresentan­ti a Parigi.

 

 

 

— 82 —

Personale e segretissimo da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 25 ottobre 1944

 

Sono molto lieto di apprendere, dalle informazioni dell'amba­sciatore Harriman e dal vostro messaggio del 19 ottobre, del suc­cesso ottenuto da voi e dal Primo ministro nel raggiungere un accordo su varie questioni di grande interesse per tutti noi, dato il nostro costume e desiderio di assicurare e mantenere una pace durevole e soddisfacente. Sono certo che i progressi fatti durante le vostre trattative di Mosca faciliteranno e accelereranno il no­stro lavoro nel prossimo incontro a tre, quando dovremo raggiun­gere un accordo completo sulle attività future, politica e inte­ressi comuni.

 

Tutti noi dobbiamo studiare la praticità. dei vari luoghi dove si potrebbe tenere il nostro incontro di novembre dal punto di vista delle possibilità di alloggio, sicurezza, accessibilità, ecc. Mi farà piacere conoscere la vostra opinione al riguardo. Stavo pen­sando a Cipro, Atene o Malta, nel caso che l'entrata della mia nave nel Mar Nero risultasse difficile o impossibile. Io prefe­risco viaggiare e vivere su una nave. Sappiamo che le condizioni di sicurezza e di vita a Cipro o Malta sono soddisfacenti.

 

Pregusto il piacere di vedervi di nuovo.

 

Sarò lieto di ricevere i vostri consigli e suggerimenti.

 

 

 

— 83 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Sono in possesso del vostro messaggio del 25 ottobre.

 

Se un incontro sulla costa sovietica del Mar Nero, come pro­ponevate in precedenza, va bene per voi, penso sia molto desidera­bile procedere in tal senso. Le condizioni sono favorevoli per at­tuarlo in quella località. Sono certo che si potrà assicurare una facile entrata della vostra nave nel Mar Nero per quella data. I miei medici mi sconsigliano per il futuro lunghi viaggi e debbo tener conto del loro parere.

 

Sarò lieto di vedervi qualora vi sia possibile intraprendere il viaggio.

 

29 ottobre 1944

 

 

 

— 84 —

Per il presidente Roosevelt, Washington

 

Spedito il 9 novembre 1944

 

Mi congratulo con voi per la vostra rielezione. Confido che il popolo americano, sotto la vostra esperta guida, porterà a termine vittoriosamente, insieme al popolo britannico, sovietico e delle altre nazioni democratiche, la lotta contro il comune nemico in nome della liberazione dell'umanità dalla tirannide nazista.

 

Stalin

 

 

 

— 85 —

Personale da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto l'11 novembre 1944

 

Sono stato molto lieto di ricevere il vostro messaggio di con­gratulazioni e sono felice che voi e io si possa continuare, insieme agli Alleati, a distruggere i tiranni nazisti e a stabilire un lungo periodo di pace, durante il quale tutti i nostri popoli, liberi dal peso della guerra, potranno raggiungere un maggior grado di benessere e di cultura, ognuno secondo le proprie aspirazioni.

 

 

 

— 86 —

Personale e segretissimo da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 19 novembre 1944

 

Siamo tutti e tre d'accordo nel desiderio di incontrarci al più presto, ma fattori principalmente geografici rendono la cosa dif­ficile in questo momento. Se sorgessero difficoltà, potrei intra­prendere un viaggio per qualsiasi luogo in modo da essere di ri­torno per Natale, ma sinceramente sarebbe molto più comodo per me se potessi posporre il viaggio dopo la proclamazione ufficiale del mio mandato, il 20 gennaio.

 

I miei esperti navali sconsigliano vivamente il Mar Nero. Essi non vorrebbero che una nave di grosso tonnellaggio rischias­se il passaggio attraverso i Dardanelli o il Mar Egeo, poiché questo implicherebbe l'impiego di una scorta massiccia che è di molta utilità altrove. Churchill ha suggerito Alessandria o Geru­salemme e vi è una possibilità anche per Atene, sebbene non vi sia conferma.

 

Inoltre esito molto a lasciare il Paese negli ultimi giorni di attività del vecchio Congresso, il quale probabilmente resterà in carica fino al 15 dicembre. Per di più la Costituzione esige che io sia qui presente ai primi di gennaio per rivolgere il messaggio augurale al nuovo Congresso.

 

Io suggerirei di riunirci verso il 29 o 30 gennaio, sperando che per quell'epoca vi sia possibile fare un viaggio in ferrovia verso qualche porto dell'Adriatico, dove potremmo incontrarci, oppure fare una traversata di poche ore fino a Bari su una delle nostre navi, indi recarci in automobile a Roma, o oppure proseguire con la stessa nave fino a Taormina, o a un luogo del genere della Sicilia orientale, dove vi sarà allora un clima particolarmente fa­vorevole.

 

Quasi tutte le zone del Mediterraneo mi sono accessibili, per­ché così mi troverei a una distanza, per via aerea, non eccessiva da Washington e potrei compiere i miei doveri costituzionali, che vi sono senz'altro noti. Deve essermi possibile ricevere i progetti di legge spediti da qui e restituirli entro dieci giorni. Spero che le vostre operazioni belliche di gennaio vi permettano di essere libero per quella data, e d'altra parte stimo che non sia op­portuno rimandare l'incontro oltre la fine di gennaio o i primi di febbraio.

 

Se per caso l'esercito o il popolo nazista si disintegrasse nel frattempo, dovremmo naturalmente riunirci prima, sebbene io preferisca molto che l'incontro avvenga alla fine di gennaio.

Un'altra proposta sarebbe che l'incontro avesse luogo in qualche località della Riviera ma questo dipenderà dalla ritirata delle truppe tedesche dall'Italia nord-occidentale. Vorrei che mi riferiste la vostra opinione al riguardo.

 

Vi sono molti argomenti che spero potrò discutere con voi. Voi e io comprendiamo i nostri rispettivi problemi e, come sapete, io preferisco dare alle discussioni un tono non formale, e non ho nessuna ragione per seguire un programma ufficiale.

 

Il generale Hurley, mio ambasciatore in Cina, sta facendo del suo meglio per appianare le difficoltà sorte tra le forze della Cina del nord e il generalissimo. Ha fatto qualche progresso, ma non è stato ancora firmato un accordo.

 

Vi invio i miei più cordiali saluti.

 

 

 

— 87 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

È un vero peccato che i vostri esperti navali mettano in dubbio la possibilità di realizzare la vostra idea precedente di un incontro sulla costa sovietica del Mar Nero. Non ho appunti da muovere alla data da voi proposta per la conferenza: fine gennaio o primi di febbraio, mi auguro tuttavia che si possa scegliere qualche porto sulle coste sovietiche. Devo sempre tener conto del pa­rere dei medici circa il rischio dei nuovi viaggi.

 

Spero in ogni modo che si potrà raggiungere un accordo definitivo, anche se non subito, sulla scelta di un luogo adatto per tutti noi.

 

Vi porgo i miei migliori auguri.                     

 

23 novembre 1944     

 

 

 

— 88 —

Segretissimo e personale da Stalin a Roosevelt

 

Le notizie indicano che De Gaulle e i suoi amici, che sono arrivati nell'Unione Sovietica, solleveranno due questioni:

 

1. Concludere un patto franco-sovietico di assistenza reciproca simile a quello anglo-sovietico. Sarà difficile per noi fare obie­zioni. Vorrei sapere la vostra opinione e che cosa proponete.

 

2. De Gaulle proporrà probabilmente di modificare la fron­tiera orientale della Francia e spostarla fino alla riva sinistra del Reno. Si parla, inoltre, di un progetto per la creazione di una regione Reno-Westfalia da sottomettere a controllo internazio­nale. È prevista la possibile partecipazione della Francia a questo controllo. In altre parole la proposta francese per lo spostamento della linea di frontiera al Reno sarebbe in concorrenza con la pro­posta di una regione renana sottoposta a controllo internazionale.

 

Vi pregherei di farmi sapere la vostra opinione anche su que­sta questione.

 

Ho inviato un messaggio simile al signor Churchill.

 

2 dicembre 1944

 

 

 

— 89 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

L'incontro con il generale De Gaulle mi ha dato modo di avere un amichevole scambio di vedute intorno alle relazioni fran­co-sovietiche. Nel corso delle conversazioni il generale De Gaulle, come avevo previsto, sollevò le due questioni di maggior im­portanza: la frontiera .francese sul Reno e il patto franco-sovietico di mutua assistenza sul tipo di quello anglo-sovietico.

 

Riguardo alla questione della frontiera sul Reno, ho detto che il problema non si può risolvere senza il previo consenso degli Alleati, le cui forze sono impegnate nella lotta di liberazione del territorio francese dai tedeschi. Ho messo in evidenza le diffi­coltà del problema.

 

Riguardo alla proposta di un patto franco-sovietico di mutua assistenza, ho fatto presente la necessità di un accurato studio sot­to il punto di vista giuridico, in particolare per quanto riguarda la questione di chi in Francia potrà ratificare tale patto nelle at­tuali circostanze. Questo significa che i francesi dovranno for­nire una serie di chiarimenti, che devo tuttora ricevere.

 

Vi sarò grato se vorrete inviarmi una risposta a questo mes­saggio con la vostra opinione al riguardo.

 

Ho inviato un messaggio simile al signor Churchill. Vi porgo distinti saluti.

 

3 dicembre 1944

 

 

 

— 90 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 7 dicembre 1944

 

Vi ringrazio molto per i due messaggi del 2 e 3 dicembre.

 

Riguardo alla proposta di un patto franco-sovietico di mutua assistenza sulla base di quello anglo-sovietico, questo governo non avrebbe in linea di principio nessuna obiezione da sollevare; se voi e il generale De Gaulle considerate che tale patto è di mutua interesse per i vostri due Paesi e per la sicurezza della Francia mi trovano perfettamente d'accordo con voi. Mi sembra che at­tualmente non sia di nessun aiuto alla nostra guerra comune il tentativo di risolvere ora questo problema, e che sia preferibile rimandarlo successivamente al crollo della Germania.

 

 

 

— 91 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Vi ringrazio per la vostra comunicazione sulla questione fran­cese. Il generale De Gaulle e io siamo giunti alla conclusione che il patto franco-sovietico di mutua assistenza sarà di utilità sia per le relazioni franco-sovietiche, sia per la sicurezza europea in ge­nerale. Il patto è stato firmato oggi.

 

Per quanto riguarda il confine post-bellico, è stato deciso, come vi avevo informato, di rinviare l'esame del problema.

 

10 dicembre 1944

 

 

 

— 92 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 14 dicembre 1944

 

Dal momento che le prospettive per un prossimo incontro sono ancora poco sicure, e dato che è mia opinione, che credo condivi­diate, che è urgente convocare una conferenza delle Nazioni Unite dedicata al problema dell'Organizzazione Internazionale, ho pregato l'ambasciatore Harriman di consegnarvi questo messaggio e di trattare con voi, a mio nome, l'importante questione della procedura di voto al Consiglio di Sicurezza. Prima che sia pos­sibile la conferenza generale dovremo senza dubbio accordarci su questa questione e altre ancora. Sto occupandomi di ciò anche con il Primo ministro Churchill.

 

Dopo un ulteriore esame del problema, ritengo che la sostanza di questo progetto debba essere di completo gradimento delle parti interessate.

Proposta relativa alla sezione C del capitolo riguardante il Consiglio di Sicurezza:

 

Sezione C

Votazioni

1. Verrà assegnato un voto a ogni membro del Consiglio di Sicurezza.

 

2. Le decisioni del Consiglio di Sicurezza riguardanti tutte le questioni devono essere approvate con voto favorevole di almeno sette membri.

 

3. Le decisioni del Consiglio di Sicurezza riguardanti tutte le altre questioni devono essere approvate con voto favorevole di almeno sette membri, inclusi i voti dei membri permanenti; le parti in causa non avranno diritto al voto nelle decisioni che le riguardano, in conformità di quanto esposto nel Capitolo VIII, Sezione A, e in base al Paragrafo 1 del Capitolo VIII, Sezione C.

 

Questo richiede, come potete notare, l'unanimità dei membri permanenti in tutte le decisioni del Consiglio riguardanti la de­finizione di una minaccia per la pace, le azioni da intraprendere per scongiurare tale minaccia o per reprimere un'aggressione o al­tre violazioni della pace. Da un punto di vista pratico, mi sem­bra che questo sia necessario e si devono adottare misure di questo genere. Sono disposto ad accettare a questo proposito il punto di vista del vostro Governo, espresso nel pro-memoria pre­sentato a Dumbarton Oaks, e riguardante l'Organizzazione In­ternazionale di Sicurezza. Questo significa naturalmente che ogni membro permanente avrà sempre diritto al voto in decisioni di questo genere.

 

Le proposte di Dumbarton Oaks prevedono allo stesso tem­po, nel Capitolo VIII, Sezione A, delle azioni di natura giuridica e di altro genere con carattere di raccomandazione, che possono es­sere impiegate dal Consiglio di Sicurezza al fine di promuovere una volontaria e pacifica soluzione delle controversie. A questo riguardo, sono inoltre convinto che se le raccomandazioni del Con­siglio di Sicurezza verranno approvate dai membri permanenti, esse acquisteranno un'importanza molto maggiore. Tuttavia con­sidero che tali procedure saranno effettive solo se le grandi Po­tenze eserciteranno una diretta morale dimostrando la loro fedel­tà ai principi della giustizia. Sono fermamente convinto, perciò, che accettando un progetto secondo il quale le parti in causa, im­plicate in una controversia, si astengano da voto in questo tipo di procedura, e dimostrino così il loro disinteresse ad assumere po­sizioni di privilegio, i membri permanenti vedrebbero aumentare il loro prestigio morale e consoliderebbero le loro posizioni di principali tutori o violare il principio fondamentale secondo il quale le grandi Potenze devono agire in tutte le decisioni del Consiglio riguardanti tali interessi. Questo renderebbe molto piú accettabile a tutti i Paesi il piano generale, che necessariamente de­ve affidare alle, grandi Potenze un ruolo speciale per il mante­nimento della pace.

 

Né il pro-memoria sovietico né quello americano, presentati a Dumbarton Oaks, contenevano speciali procedure di votazione riguardanti tali questioni. Naturalmente, i nostri rappresentanti non avevano avuto allora la possibilità di perfezionare degli ac­cordi definitivi al riguardo. Voi e io dobbiamo ora cercare una via per completare il lavoro da essi svolto cos í bene per nostro conto.

 

Se siete disposto a considerare favorevolmente una soluzione, si­mile a quélla da me proposta, sulla questione delle votazioni in seno al Consiglio, sareste d'accordo nel convocare al più pre­sto possibile una riunione di rappresentanti nominati da noi e dal Primo ministro Churchill, per elaborare un progetto completo su tale problema e per stabilire i passi necessari a una rapida con­vocazione di una conferenza generale delle Nazioni Unite?

 

 

 

— 93 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 20 dicembre 1944

 

Ritengo che, dato l'interesse suscitato negli Stati Uniti dalla dichiarazione fatta dal Primo ministro Churchill alla Camera dei Comuni, e data la forte pressione a cui siamo sottoposti affinché si renda nota la nostra posizione verso la questione polacca, possa essere necessario che questo governo debba pubblicare una dichia­razione al riguardo nei prossimi giorni. Se tale dichiarazione verrà pubblicata, sarà concepita nei termini seguenti:

 

(Segue il contenuto sostanziale della dichiarazione pubblicata il 18 dicembre dal signor Stettinius, il cui testo completo è allegato.)

 

Come potete notare, la dichiarazione proposta non contiene nulla, ne sono certo, che non vi sia già noto come posizione ge­nerale di questo Governo, e, per quanto contiene, credo sia in accordo con le trattative da voi condotte con il Primo ministro Chur­chill a Mosca lo scorso autunno, e per questa ragione di vostro gradimento.

 

Ritengo della massima importanza che, fino a che noi tre non potremo riunirci e discutere questa preoccupante questione detta­gliatamente, non debba essere intrapresa da nessuna parte ogni azione che possa rendere più difficile le nostre trattative.

 

Ho avuto notizie che il Comitato di Lublino potrebbe attri­buirsi la qualità di Governo provvisorio della Polonia. Capisco il vostro punto di vista, secondo il quale è desiderabile che abbia luogo una chiarificazione delle autorità polacche prima che le vostre truppe si inoltrino ancora in Polonia. Tuttavia, a causa delle gravi conseguenze politiche che potrebbero derivare da un tale passo, spero vivamente che voi possiate astenervi dal ricono­scere il Comitato di Lublino come Governo provvisorio polacco pri­ma del nostro incontro, che spero avvenga immediatamente dopo la mia entrata in carica il 20 gennaio. Potreste continuare a trat­tare con il Comitato nella sua forma attuale fino a quella data? Sono a conoscenza che il Primo ministro Churchill è del mio stesso avviso.

 

 

Dichiarazione del signor Stettinius

Pubblicata il 18 dicembre 1944

 

Il governo degli Stati Uniti è decisamente favorevole a una Polonia forte, libera e indipendente, nella quale il popolo po­lacco abbia il sacrosanto diritto di ordinare la propria vita in­terna secondo le proprie aspirazioni.

 

Il governo degli Stati Uniti ha sempre seguito una politica secondo la quale le questioni relative ai confini territoriali devono essere lasciate in sospeso fino al termine delle ostilità. Come il signor Hull dichiarò nel suo discorso del 9 aprile 1944: « questo non significa che alcune questioni possano e non debbano essere risolte nel contempo per mezzo di trattative e accordi ami­chevoli ». Nel caso delle future frontiere della Polonia, se si rag­giungerà un reciproco accordo fra le Nazioni Unite, a ciò di­rettamente interessate, questo Governo non avrà nulla da obiettare a tale accordo, che potrebbe costituire un contributo essenziale allo svolgimento della guerra contro il nemico comune. Se, come ri­sultato derivante da tale accordo, il Governo e il popolo polacco decidessero che sia nell'interesse della Polonia di trasferire gruppi nazionali, il governo degli Stati Uniti, in collaborazione con altri governi, assisterà, per quanto possibile, la Polonia in tali tra­sferimenti. Il governo degli Stati Uniti è sempre fedele alla sua politica di non assicurare garanzie per nessuna frontiera speciale. Il governo degli Stati Uniti sta elaborando un piano per una Organizzazione Internazionale di Sicurezza attraverso la quale, in collaborazione con altri Stati membri, potrà assumersi la respon­sabilità di mantenere la sicurezza generale.

 

Lo scopo dichiarato dal governo degli Stati Uniti, soggetto ad approvazione degli organi legislativi, è quello di aiutare i Paesi liberati dal nemico a rimettersi dalle devastazioni della guerra e di offrire a questi popoli la possibilità di partecipare come soci al compito di creare una vita più sicura e una maggiore pro­sperità per tutti gli uomini. Questo vale tanto per la Polonia co­me per le altre facenti parte delle Nazioni Unite.

 

La politica, più sopra esposta, del governo degli Stati Uniti nei riguardi della Polonia, ha come fine il perseguimento dei prin­cipi fondamentali della politica estera degli Stati Uniti.

 

 

 

— 94 —

A Sua Eccellenza Stalin,

Primo ministro dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche Mosca

 

Ricevuto il 22 dicembre 1944

 

È un grande piacere per me, in occasione del genetliaco di Vostra Eccellenza esprimere le mie più cordiali felicitazioni e i miei migliori voti.

 

Franklin D. Roosevelt

 

 

 

— 95 —

Personale e segreto da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 24 dicembre 1944

 

Affinché noi tutti si possa avere informazioni essenziali al nostro sforzo coordinato, incaricherò il generale Eisenhower di inviare un ufficiale qualificato del suo Stato Maggiore a Mosca per discutere con voi la situazione sul fronte occidentale in rap­porto con quella del fronte orientale. Manterremo il più stretto segreto. È mia speranza che voi possiate vedere questo ufficiale dello Stato Maggiore del generale Eisenhower e organizzare con lui uno scambio di informazioni che saranno di mutuo interesse. La situazione nel Belgio non è cattiva, ma è arrivato il momento di discutere sulla fase successiva.

 

Data la situazione di emergenza è richiesta una sollecita ri­sposta a questa proposta.

 

 

 

— 96 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Ho ricevuto il vostro messaggio riguardante l'invio di un uffi­ciale dello Stato Maggiore di Eisenhower a Mosca.

 

È ovvio che sono d'accordo con la vostra proposta, e sono sen­z'altro pronto a incontrare questo ufficiale e procedere a uno scambio di informazioni con lui.

 

25 dicembre 1944

 

 

 

— 97 —

A Franklin D. Roosevelt, Presidente degli Stati Uniti d'America

La Casa Bianca, Washington

 

Spedito il 26 dicembre 1944

 

Vi prego di accettare i miei ringraziamenti per le vostre fe­licitazioni e auguri in occasione del mio compleanno.

J. Stalin

 

 

 

— 98 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Ho ricevuto il vostro messaggio tramite il signor Harriman il 14 dicembre.

 

Sono completamente d'accordo con voi che, prima della Con­ferenza generale delle Nazioni Unite, convocata per elaborare la creazione di una Organizzazione Internazionale, sarebbe opportu­no che noi raggiungessimo un accordo sui problemi più impor­tanti che non ebbero una soluzione a Dumbarton Oaks, e princi­palmente sulle procedure di voto in seno al Consiglio di Sicu­rezza. Mi sembra necessario richiamare la vostra attenzione sul fatto che il progetto originale americano stabiliva la necessità di creare particolari norme circa la procedura di voto nel caso di una controversia in cui fossero interessati, uno o più membri del Con­siglio. Il progetto britannico faceva pure presente che la procedura generale per appianare eventuali controversie tra le grandi Potenze poteva risaltare inadeguata.

 

A tale riguardo, le vostre proposte, contenute nei Paragrafi 1 e 2, non sollevano obiezioni e possono venire accettate, tenendo pre­sente che il Paragrafo 2 si riferisce a questioni di procedura, menzionate nel Capitolo VI, Sezione D.

 

Per quanto riguarda il Paragrafo 3 della vostra proposta, mi duole comunicarvi che non posso accettarlo nella forma in cui lo avete redatto. Come sapete, il principio della unanimità dei membri permanenti è indispensabile in tutte le decisioni del Con­siglio riguardanti una minaccia alla pace, come pure in quelle che richiedono un'azione per reprimere tale minaccia o aggres­sione o altra violazione della pace. È indubbio che, nell'adotta­re delle decisioni su tali questioni, occorre il completo accordo tra le Potenze che sono membri permanenti del Consiglio e che hanno la maggiore responsabilità nel mantenimento della pace e della sicurezza. Non c'è bisogno di dire che ogni tentativo di escludere, in qualsiasi fase,, uno o piú membri permanenti del Consiglio delle votazioni sulle questioni menzionate, può portare incresciose conseguenze per la presentazione della sicurezza in­ternazionale (è possibile, in teoria, che la maggioranza dei mem­bri permanenti si trovino esclusi dalle deliberazioni). Questo è in contrasto con il principio di accordo e unanimità delle decisioni delle quattro maggiori Potenze, e può portare alla contrapposi­zione di qualche grande Potenza ad altre, ciò che può minare la sicurezza universale. Le piccole nazioni sono interessate tanto quanto le grandi ad evitare tale eventualità, poiché una scissione tra le grandi Potenze, unite per salvaguardare la pace e la sicu­rezza di tutti i Paesi amanti della libertà, sarebbe gravida delle più pericolose conseguenze per tutti questi Paesi.

 

Devo per questa ragione insistere sulla nostra precedente posizione riguardo al diritto di voto nel Consiglio di Sicurezza. A mio parere questa condotta assicurerà l'unità delle quattro grandi Potenze nella nuova Organizzazione Internazionale, e aiuterà a prevenire tentativi di contrapporre tra di loro le grandi Potenze, ciò che é vitale per la comune lotta futura contro le aggressioni. Tale situazione garantirebbe naturalmente l'interesse delle pic­cole nazioni mantenendo la loro sicurezza, e sarebbe risponden­te agli interessi della pace universale.

 

Spero che apprezzerete pienamente l'importanza delle suddette condizioni a favore del principio di unanimità delle quattro Potenze, e spero anche che si possa giungere a un accordo nelle decisioni, su questo punto, e su altri non ancora risolti. Sulla base di tale accordo, i nostri rappresentanti potrebbero elaborare un progetto definitivo e discutere sulle misure necessarie per una rapida convocazione della Conferenza generale delle Nazioni Unite.

 

26 dicembre 1944

 

 

 

— 99 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Il vostro messaggio sulla questione polacca mi é giunto il 20 dicembre.

 

Riguardo alla dichiarazione del 18 dicembre del signor Stetti­nius, preferirei discuterne a voce quando ci incontreremo. In ogni modo gli avvenimenti in Polonia hanno già superato di molto la situazione esposta in tale dichiarazione.

 

Una serie di fatti, che si sono svolti da quando il signor Mikolajczyk venne a Mosca l'ultima volta, in particolare la corri­spondenza telefonica con il suo Governo, da noi trovata in pos­sesso di terroristi arrestati in Polonia, agenti segreti del Governo in esilio, dimostrano chiaramente che i colloqui del signor Miko­lajczyk con il Comitato Nazionale Polacco servivano da coper­tura a certi elementi che, alle spalle del signor Mikolajczyk, hanno intrapreso un'azione terroristica contro gli ufficiali e i soldati so­vietici in Polonia. Noi non possiamo tollerare una situazione nella quale i terroristi, istigati dagli emigrati polacchi, assassina­no i soldati e gli ufficiali dell'Armata Rossa in Polonia, condu­cono una lotta criminale contro le truppe sovietiche impegnate nel­la liberazione della Polonia e aiutano direttamente i nostri ne­mici, dei quali essi sono praticamente alleati. La sostituzione di Mikolajczyk con Arciszewski, e in generale, i mutamenti mini­steriali avvenuti in seno al Governo in esilio, hanno aggravato la situazione creando un abisso tra la Polonia e il Governo in esilio.

 

Nel contempo il Comitato Nazionale ha fatto notevoli progressi nel consolidamento dello Stato polacco e dell'apparato del potere statale sul territorio polacco, ampliando e rafforzando l'esercito polacco, svolgendo una quantità di importanti misure di gover­no, principalmente nel campo della riforma agraria e in favore dei contadini. Questi sviluppi hanno condotto al potenziamento delle forze democratiche in Polonia e a un apprezzabile aumento del prestigio del Comitato Nazionale presso il popolo polacco e presso grandi strati sociali degli emigrati polacchi. A mio giudizio, dob­biamo rivolgere il nostro interesse ad appoggiare il Comitato Na­zionale Polacco e tutti coloro che vogliono e sono in grado di collaborare con esso, ciò che rappresenta un'occasione particolar­mente favorevole per gli Alleati e per concludere il compito co­mune, accelerare cioè la disfatta della Germania di Hitler.

 

Per l'Unione Sovietica, che sopporta l'intero peso delle relazio­ni con la Polonia é, nelle attuali circostanze, di poter avere stretti, quotidiani e amichevoli rapporti con un'autorità creata dal po­polo polacco sul suo territorio, un'autorità che diviene sempre più forte e che possiede un esercito proprio che combatte a fianco dell’Armata Rossa contro i tedeschi.

 

Devo francamente confessare che, se il Comitato Polacco di Liberazione Nazionale si trasformerà in un Governo provvisorio polacco, il governo sovietico non avrà ragione, in vista di quanto esposto, di rimandare il suo riconoscimento. Bisogna tener pre­sente che l'Unione Sovietica, più di ogni altra potenza, ha un vantaggio nel rafforzare una Polonia democratica e favorevole agli Alleati, non solo perché sopporta il peso della lotta di liberazione polacca, ma anche perché i confini e i problemi polacchi sono per l'Unione Sovietica inseparabili dalla propria sicurezza.

 

A ciò posso aggiungere che il successo dell'Armata Rossa nel combattere i tedeschi in Polonia dipende molto dall'esistenza di retrovie tranquille e sicure, e che il Comitato Nazionale Polacco é pienamente consapevole di ciò, mentre il Governo in esilio e i suoi agenti clandestini, con le loro azioni di terrorismo, minac­ciano di creare una guerra civile nelle retrovie dell'Armata Rossa, e ne ostacolano così i successi.

 

D'altra parte, nelle condizioni attualmente esistenti in Polonia, non vi è nessuna base logica per continuare a sostenere il Go­verno in esilio, il quale non gode più della fiducia della popo­lazione metropolitana e che per di più minaccia una guerra ci­vile alle spalle dell'Armata Rossa, danneggiando in tal modo l'in­teresse comune della lotta contro i tedeschi. Io ritengo che sa­rebbe naturale, e giusto come primo passo quello di procedere allo scambio di rappresentanti con il Comitato Nazionale, per poi riconoscerlo come il legittimo Governo provvisorio della Polonia, quando venga proclamato tale. Fino a che ciò non avvenga, temo che la fiducia del popolo polacco nelle potenze alleate possa diminuire. Ritengo che non si debba accettare una situazione per la quale i polacchi possano dire che noi stiamo sacrificando gli in­teressi della Polonia a quelli di un pugno di emigrati a Londra.

 

27 dicembre 1944

 

 

 

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Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Ricevuto il 31 dicembre 1944

 

Debbo comunicarvi che sono rimasto turbato e profondamente deluso del vostro messaggio del 27 dicembre, riguardante la Po­lonia, nel quale mi dite di non potere tenere in sospeso il rico­noscimento del Comitato di Lublino come Governo provvisorio in attesa che se ne possa discutere dettagliatamente nel nostro prossi­mo incontro. Ritengo che nessun serio danno sarebbe stato cau­sato al vostro Governo e all'esercito se aveste rimandato l'atto pu­ramente giuridico del riconoscimento per il breve periodo di un mese che ci separa dal nostro incontro.

 

Nella mia breve richiesta non vi era alcuna proposta ten­dente a farvi rompere le relazioni con il Comitato di Lublino o ad allacciarle con il governo di Londra tale come è composto at­tualmente. Vi avevo pregato insistentemente di rinviare la solu­zione di questo problema perché ritengo che vi sia facile com­prendere quanto risulterebbe poco adatto e perfino poco serio nei suoi effetti sulla pubblica opinione mondiale e sul morale del nemico in questo momento, se il vostro Governo riconoscesse uffi­cialmente un Governo della Polonia mentre la maggior parte delle Nazioni Unite, comprese l'Inghilterra e gli Stati Uniti, continua a riconoscere come legale il Governo polacco di Londra, e mantiene relazioni diplomatiche con esso.

 

Con franchezza pari alla vostra, devo comunicarvi che questo Governo non vede la possibilità di condividere questo punto di vista e di riconoscere, invece del Governo di Londra, quello di Lublino nella sua composizione attuale. Questo non va attribuito a legami particolari od opinioni verso il Governo di Londra. Il fatto è che sino ad ora né il Governo né il popolo degli Stati Uniti hanno avuto alcuna dimostrazione evidente che, sia come formazione, sia come prove susseguenti, il Comitato di Lublino nella sua composizione attuale rappresenti il popolo della Polonia. Non posso ignorare che solo una piccola parte della Polonia vera e propria, a ovest della Linea Curzon, è stata finora liberata dalla tirannia nazista, ed è inoltre altrettanto vero che il popolo polac­co non ha avuto la possibilità di esprimere il suo giudizio sul Comitato di Lublino.

 

Se in seguito alla liberazione della Polonia verrà costituito un Governo provvisorio polacco che abbia il suffragio popolare, l'at­teggiamento del governo americano verrà naturalmente condizionato dalla decisione del popolo polacco. Condivido pienamente la vostra opinione che la situazione è peggiorata con l'uscita del signor Mikolajczyk dal Governo di Londra. Sono sempre stato dell'avviso che il signor Mikolajczyk, che io considero sincera­mente desideroso di trovare una soluzione a tutti i problemi esi­stenti tra l'Unione Sovietica e la Polonia, è l'unico dirigente poli­tico polacco di rilievo che sembra offrire la possibilità di una soluzione definitiva della difficile e pericolosa questione polacca. Data la: nostra conoscenza personale e le conversazioni avute con lui quando si trovava qui a Washington e i suoi susseguenti ten­tativi e sforzi, compiuti durante la sua visita a Mosca, stento a cre­dere che egli fosse a conoscenza di notizie relative a atti di ter­rorismo.

 

Questo messaggio vi viene inviato affinché vi sia noto il punto di vista di questo Governo riguardo al riconoscimento, nel pre­sente momento, del Comitato di Lublino come Governo provvi­sorio della Polonia. Sono più che mai convinto che quando noi tre ci riuniremo troveremo una soluzione al problema della Po­lonia, e pertanto spero ancora che possiate tenere in sospeso il riconoscimento ufficiale del Comitato di Lublino come Governo provvisorio della Polonia fino a tale momento. Non vedo, dal punto di vista militare, nessuna importante obiezione alla pro­roga di un mese.

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