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Conferenza di Yalta - 9

Conferenza di Yalta 4 - 11 febbraio 1945


Protocollo sui lavori della Conferenza di Crimea

 

 

La conferenza dei capi di governo degli Stati Uniti d’America, della Gran Bretagna e dell’URSS, che si è svolta in Crimea dal 4 all’11 febbraio, è giunta alle seguenti conclusioni:

 

 

Organizzazione mondiale

 

È stato deciso:

 

1. che la conferenza delle Nazioni Unite per la proget­tata organizzazione mondiale dovrà essere convocata il martedì 25 aprile 1945 e avrà luogo negli Stati Uniti d'America;

 

2. che a questa conferenza devono essere invitati i se­guenti Stati:

a) le Nazioni Unite nella loro composizione dell'8 feb­braio 1945;

b) le nazioni aderenti che avranno dichiarato guerra al nemico comune entro il 1° marzo 1945. (In questo caso sotto il termine di « nazioni aderenti » si intendono le otto nazioni aderenti e la Turchia). Allorché avrà luogo la conferenza sulla organizzazione mondiale, i delegati del Regno Unito e degli Stati Uniti d’America sosterranno la proposta di ammissione di due repubbliche sovietiche, l'Ucraina e la Bielorussia, quali membri fondatori;

 

3. che il governo degli Stati Uniti si consulterà, a nome delle tre potenze, col governo della Cina e col governo provvi­sorio francese, a proposito delle decisioni prese nella presente conferenza circa la progettata organizzazione mondiale;

 

4. che il testo degli inviti che verranno diramati a tutti gli Stati che prenderanno parte alla conferenza deve essere il seguente:

 

Invito

 

Il governo degli Stati Uniti d’America a nome proprio e dei governi del Regno Unito, dell’Unione Sovietica, della Repubblica di Cina e così pure del governo provvisorio della Repubblica francese, invita il governo di . . . . . a inviare i suoi rappresentanti alla conferenza delle Nazioni Unite che avrà luogo il 25 aprile 1945, o poco dopo questa data, a San Fran­cisco, negli Stati Uniti d’America, per preparare lo statuto della organizzazione generale internazionale per il mantenimento della pace mondiale e della sicurezza.

 

I governi summenzionati propongono che la conferenza assuma come base per tale statuto le

proposte per la costitu­zione dell’organizzazione internazionale, che sono state pub­blicate nell’ottobre scorso a conclusione della conferenza di Dumbarton-Oaks e che furono completate con le seguenti con­dizioni del paragrafo C, capitolo VI:

 

« C. Votazione.

1. Ogni membro del Consiglio di sicurezza ha un voto.

2. Le decisioni del Consiglio di sicurezza sui problemi procedurali vengono adottate con la maggioranza di sette voti.

3. Le decisioni del Consiglio di sicurezza su tutti gli altri problemi vengono adottate con una maggioranza di sette voti che includa i voti concordanti dei membri permanenti; la parte coinvolta nelle dispute si astiene tuttavia dalla votazione in base al paragrafo A del capitolo VIII e in base alla seconda frase del primo capoverso del paragrafo C del capitolo VIII ».

 

Ulteriori informazioni sui relativi provvedimenti saranno comunicate in seguito.

 

Nel caso che il governo di . . . . . desideri esprimere opinioni e osservazioni riguardanti le proposte prima della conferenza, il governo degli Stati Uniti d'America sarà felice trasmettere tali opinioni e osservazioni agli altri governi partecipanti.

 

 

Tutela territoriale

 

È stato deciso che i cinque Stati che occuperanno posti permanenti nel Consiglio di sicurezza, dovranno consultarsi fra loro prima della conferenza delle Nazioni Unite sulla questione della tutela territoriale.

 

Questa raccomandazione è stata accettata a condizione che la tutela territoriale sia applicata solo: a) per i mandati esistenti della Lega delle nazioni;

b) per i territori strappati agli Stati nemici in seguito alla presente guerra;

c) per ogni altro territorio che si ponga spontaneamente sotto tutela, e

d) nella prossima conferenza delle Nazioni Unite o durante le consultazioni che la precederanno non è prevista nessuna discussione su territori concreti; la decisione a proposito di quali siano i territori rientranti nelle suddette categorie che saranno messi sotto tutela, sarà oggetto di un ulteriore accordo.

 

 

Zona di occupazione per i francesi
e Consiglio di controllo in Germania

 

È stato deciso di offrire alla Francia il controllo di una zona in Germania, da occupare con le truppe francesi. Questa zona verrà ricavata dalle zone britannica e americana e i suoi limiti verranno stabiliti da inglesi e americani con la consulta­zione del governo provvisorio francese.

È stato inoltre deciso che il governo provvisorio francese dovrà essere invitato a partecipare in qualità di membro al Consiglio di controllo per la Germania.

 

 

Riparazioni

 

È stato firmato il seguente protocollo:

 

 

Protocollo delle trattative fra i capi dei tre governi
alla Conferenza di Crimea sulle riparazioni tedesche in natura

 

I capi dei tre governi si sono accordati su quanto segue:

 

1. La Germania è obbligata a risarcire in natura i danni da essa causati nel corso della guerra contro le nazioni alleate.

Le riparazioni spettano innanzitutto ai paesi che hanno sopportato il maggior peso della guerra, hanno subito le più forti perdite e hanno organizzato la vittoria sul nemico.

 

2. Le riparazioni dovranno essere pagate dalla Germania in tre forme:

a) prelevamenti una tantum, entro due anni dalla ca­pitolazione o dalla fine della resistenza organizzata, dai beni nazionali della Germania che si trovano tanto sul suo territorio quanto al di fuori di esso (attrezzature, macchine utensili, navi, materiale rotabile, investimenti tedeschi all’estero, azioni delle imprese tedesche industriali, di trasporti e di navigazione); tali prelevamenti dovranno essere compiuti soprattutto al fine di disarmare militarmente ed economicamente la Germania;

b) forniture annuali di merci della produzione corrente, per un periodo di cui verrà definita la lunghezza;

c) utilizzazione della mano d'opera tedesca.

 

3. L'elaborazione dettagliata del piano per le riparazioni sulla base dei principi summenzionati viene affidata a una commissione internazionale che viene istituita a Mosca e che sarà composta dai rappresentanti dell'URSS, degli Stati Uniti e della Gran Bretagna.

 

4. Per quanto riguarda la somma complessiva delle ripa­razioni, come pure la ripartizione fra i paesi colpiti dall'aggres­sione tedesca, le delegazioni sovietica e americana si sono ac­cordate su quanto segue: « La Commissione di Mosca per le riparazioni prenderà come base per il suo lavoro iniziale di studio la proposta del governo sovietico che la somma comples­siva delle riparazioni, di cui ai punti « a » e « b » del paragra­fo 2, debba essere di 20 miliardi di dollari e che il 50% .di questa somma vada all'Unione Sovietica. La delegazione inglese ha ritenuto che prima dell'esame della Commissione di Mosca per le riparazioni nessuna cifra debba essere formulata.

 

La summenzionata proposta sovietico-americana è stata trasmessa alla Commissione di Mosca per le riparazioni o una delle proposte sottoposte al suo esame.

 

 

I maggiori criminali di guerra

 

La conferenza ha deciso che la questione dei maggiori criminali di guerra, dopo la chiusura della conferenza, deve essere sottoposta all’esame dei tre ministri degli esteri che ne riferiranno a tempo debito.

 

 

Accordo fra i paesi alleati
sulle questioni dei prigionieri di guerra
e dei cittadini di questi paesi

 

Alla Conferenza di Crimea hanno avuto luogo trattative fra le delegazioni britannica, americana e sovietica per la con­clusione di un accordo esauriente sulle misure per la prote­zione, il mantenimento e il rimpatrio dei prigionieri militari e dei cittadini della Gran Bretagna, dell’Unione Sovietica e degli Stati Uniti d'America liberati dalle forze militari alleate, combattenti ora in Germania. I testi dell'accordo fra URSS e Gran Bretagna e fra URSS e Stati Uniti d'America, firmati l’11 febbraio, sono identici. L’accordo fra l’Unione Sovietica e la Gran Bretagna è stato firmato da Molotov e da Eden. Hanno firmato l’accordo fra l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti il tenente generale Grislov e il generale Dean.

 

Conformemente a questi accordi, finché non saranno asse­gnati mezzi di trasporto per il rimpatrio dei cittadini alleati, ogni Stato alleato fornirà cibi, vestiario, assistenza medica e soddisferà le altre necessità dei cittadini degli altri alleati. Uffi­ciali sovietici aiuteranno le autorità britanniche e americane nel compito di assistenza dei cittadini sovietici liberati dalle truppe americane e inglesi per il periodo in cui essi si troveranno sul continente europeo o nel Regno Unito, in attesa dei trasporti che li riporteranno alle loro case.

 

Ufficiali americani e inglesi aiuteranno il governo sovie­tico nell'opera di assistenza ai sudditi britannici e ai cittadini americani.

 

Dal momento che l’accordo è stato raggiunto, i tre governi si impegnano ad assicurare ogni aiuto, compatibilmente con le esigenze delle operazioni militari, per assicurare un rapido rimpatrio di tutti questi prigionieri e cittadini.

 

 

Accordo fra le tre grandi potenze

sulla questione dell’Estremo Oriente

 

I capi delle tre grandi potenze — Unione Sovietica, Stati Uniti d’America e Gran Bretagna — si sono accordati perché entro due o tre mesi dalla capitolazione della Germania e dalla fine della guerra in Europa, l’Unione Sovietica entri in guerra contro il Giappone dalla parte degli alleati alle seguenti con­dizioni:

 

1. Mantenimento dello status quo della Mongolia Esterna (Repubblica popolare mongola).

 

2. Ripristino dei diritti spettanti alla Russia e violati dalla perfida aggressione del Giappone nel 1904, e cioè:

a) restituzione all'Unione Sovietica della parte meri­dionale dell'isola di Sakhalin e di tutte le isole ad essa vicine;

b) internazionalizzazione del porto commerciale di Dai­ren, con garanzia degli interessi predominanti dell’Unione So­vietica in detto porto, e ripristino dell’affitto di Port Arthur, come base militare marittima dell’URSS;

c) sfruttamento comune della ferrovia cino-orientale e della ferrovia sud-mancese, che fa capo a Dairen, in base alla organizzazione di una società mista cino-sovietica con garanzia per gli interessi predominanti dell’Unione Sovietica; si tiene con questo presente che la Cina manterrà la sua piena sovranità in Manciuria;

 

3. Consegna delle isole Kurili all'Unione Sovietica.

 

Si presuppone che l'accordo circa la Mongolia Esterna e i summenzionati porti e ferrovie richieda il consenso del generalissimo Ciang Kai-scek.

 

Dietro consiglio del maresciallo Stalin, il presidente prenderà misure per ottenere tale consenso.

 

I capi di governo delle tre grandi potenze sono concordi nell’affermare che queste richieste dell’Unione Sovietica dovranno essere incondizionatamente soddisfatte dopo la vittoria sul Giappone.

 

Da parte sua l’Unione Sovietica si dichiara pronta a concludere col governo nazionale cinese un patto di amicizia e di alleanza fra l’URSS e la Cina per dare aiuto a quest’ultima con le sue forze armate al fine di liberare la Cina dal giogo giapponese.

 

11 febbraio 1945

 

 

Conferenza di Yalta 4 - 11 febbraio 1945

 

 

Conferenza di Yalta 4 - 11 febbraio 1945

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