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Carteggio Roosevelt Stalin - 1942

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Messaggio segreto e personale di Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto l’11 febbraio 1942

 

In gennaio e febbraio i nostri rifornimenti hanno incluso e includeranno 449 carri armati leggeri, 408 carri armati medi, 244 aeroplani da caccia, 25 B-25 e 233 A-20.

 

Mi rendo conto dell’importanza di farvi pervenire i rifornimenti nel più breve tempo possibile e viene compiuto ogni forzo in questo senso. I rapporti militari che ci pervengono mostrano che respingete vigorosamente i nazisti.

 

Sebbene nell'Estremo Oriente abbiamo delle difficoltà contin­genti, credo che nell'immediato futuro potremo rinforzare quest’area al punto da fermare i giapponesi, ma siamo preparati ad alcuni ulteriori ripiegamenti.

 

 

 

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Roosevelt a Stalin

 

Sono molto onorato che il vostro governo abbia espresso il suo consenso alla nomina ad ambasciatore degli Stati Uniti del mio vecchio e fidato amico ammiraglio Standley. Abbiamo collabo­rato molto strettamente per molti anni e io ripongo completa fi­ducia in lui. Ve lo raccomando non solo come uomo onesto ed energico, ma anche come persona che apprezza e ammira le realiz­zazioni dell'Unione Sovietica che, come voi ricorderete, visitò lo scorso anno insieme con Harriman. L'ammiraglio Standley dal suo ritorno da Mosca ha già fatto molto per una maggior com­prensione della situazione dell'Unione Sovietica negli Stati Uniti; con la sua ricca esperienza e con la conoscenza dei problemi che i nostri rispettivi Paesi stanno affrontando, sono certo che avrà suc­cesso nel portare questi problemi, col vostro aiuto, ancora più vi­cini a noi.

 

Ho posto attenzione al fatto che l'Unione Sovietica ci ha ri­chiesto munizioni e rifornimenti il cui valore supera il miliardo di dollari messo a disposizione lo scorso anno in base alla legge Affitti e Prestiti e in seguito a uno scambio di lettere fra noi.

 

Quindi propongo che in base allo stesso accordo venga posto a disposizione del vostro governo un secondo miliardo alle stesse condizioni per le quali fu concesso il primo. Non so se voi avete qualche altra proposta per quanto. riguarda le condizioni a cui dovrebbe esservi concesso il secondo miliardo di dollari, ma siate certo che sarà oggetto di tutta la nostra attenta e comprensiva con­siderazione. Sarebbe comunque consigliabile per entrambi di rive­dere successivamente questi accordi finanziari in modo da tener conto delle nuove condizioni.

 

 

 

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Stalin a Roosevelt

 

Spedito il 18 febbraio 1942

 

Ho ricevuto il vostro messaggio circa i rifornimenti di armi per i mesi di gennaio e febbraio. Desidero sottolineare che è pro­prio in questo momento in cui il popolo dell'Unione Sovietica e il suo esercito pongono tutte le energie nel ricacciare con una tenace offensiva le truppe di Hitler, che questi aiuti americani, inclusi i carri armati e gli aerei, sono essenziali alla causa co­mune e ad ulteriori nostri successi.

 

 

 

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Stalin a Roosevelt

 

Inviato il 18 febbraio 1942

 

Ho ricevuto la vostra del 13 febbraio. Voglio prima di tutto sottolineare che condivido la vostra convinzione che gli sforzi del nuovo ambasciatore degli Stati Uniti a Mosca, ammiraglio Stan­dley, che voi tenente in così alta considerazione, per portare i nostri Paesi a una ancora maggior comprensione reciproca saranno co­ronati da successo. La vostra decisione, signor Presidente, di de­stinare al governo dell'Unione Sovietica un altro miliardo di dollari in base alla legge Affitti e Prestiti alle stesse condizioni del primo miliardo, viene accolta dall'Unione Sovietica con sincera gratitudine. Riguardo poi alla questione da voi sollevata, vorrei dirvi che per non procrastinare la decisione il governo sovietico non vorrebbe affrontare per il momento la revisione delle condizioni per il secondo miliardo di dollari, né richiederà che venga tenuto conto dell'estremo sforzo imposto all'Unione Sovietica dalla guerra contro il nostro comune nemico. Al tempo stesso sono assolutamen­te d'accordo con voi e spero che potremo fissare insieme il momento in cui sarà consigliabile rivedere gli accordi finanziari che stiamo concludendo, in modo da tenere nel debito conto le circostanze suddette.

 

Colgo questa occasione per richiamare la vostra attenzione sul fatto che nell'utilizzare il prestito concesso all'Unione Sovietica, gli organi sovietici competenti incontrano grandi difficoltà circa la spedizione delle munizioni e dei materiali acquistati negli Stati Uniti. In questa situazione riteniamo che il sistema più utile sia quello di spedire le munizioni dall'Inghilterra ad Arcangelo, si­stema non ancora adottato per quanto riguarda gli invii degli Stati Uniti. Con questo sistema le autorità militari britanniche che inviano le munizioni e i materiali scelgono le navi, organizza­no il carico e lo convogliano ai porti di destinazione. Il governo sovietico sarebbe molto grato se lo stesso sistema di spedizione delle munizioni e di organizzazione di convogli fosse adottato dal governo degli Stati Uniti.

 

Molto sinceramente

Stalin

 

 

 

 

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Roosevelt a Stalin

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 20 febbraio.

 

Desidero informarvi che saremo lieti di rivedere con voi a tempo opportuno i nostri accordi riguardo alle somme da noi an­ticipate in base alla legge Affitti e Prestiti. In questo momento il compito principale è di inviarvi i rifornimenti.

 

Ho dato istruzioni di studiare la vostra proposta di accentrare qua tutti gli invii di munizioni alla Russia.

 

Siamo molto incoraggiati dalle ultime notizie dei successi del vostro esercito.

Vi invio le mie più calde congratulazioni nel ventiquattresimo anniversario dell'Armata Rossa.

 

23 febbraio 1942

 

 

 

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A S. E. il presidente del Consiglio dei Commissari del Popolo dell'Unione Sovietica

 

Ricevuto il 16 marzo 1942

 

Mio caro signor Stalin,

il signor Harriman mi ha consegnato il vostro gentile messaggio del 3 ottobre 1942. Ho gradito molto quanto mi dite.

 

Vi ho già inviato un telegramma informandovi che possiamo includere l'Unione Sovietica nella legge Affitti e Prestiti.

 

Colgo l'occasione per assicurarvi che stiamo facendo ogni sforzo per far pervenire questi rifornimenti sul vostro fronte.

 

La decisione del vostro esercito e del vostro popolo di sconfig­gere il nazismo è un esempio per i popoli liberi di tutto il mondo. Sinceramente vostro

Roosevelt

 

 

 

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Messaggio personale del presidente Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 12 aprile 1942

 

È molto spiacevole il fatto che la distanza renda impossibile oggi un incontro fra noi, incontro che sarebbe utile alla condotta della guerra contro il nazismo. Probabilmente, se le cose andranno bene, come ci auguriamo, l'estate prossima potremo passare qualche giorno insieme in qualche località vicina alla nostra comune frontiera in Alaska. Ma nel frattempo ritengo della massima importanza militare più stretti contatti per uno scambio di vedute.

Sto pensando a una proposta molto importante di ordine strategico che comporterebbe l'impiego delle nostre forze armate, in modo da alleggerire la difficile situazione del vostro fronte occi­dentale.

Io annetto a questo progetto grande importanza. Vorrei quindi che consideraste la possibilità di inviare il signor Molotov e un generale di vostra fiducia a Washington. Il tempo è un fattore decisivo, se dobbiamo darvi un aiuto sostanziale. Noi possiamo mettere a loro disposizione un

buon aereo da trasporto in modo che possano fare il viaggio di andata e ritorno in due settimane.

Con questa proposta non voglio in alcun modo trascurare il mio amico Litvinov, come lui stesso comprenderà benissimo, ma questo incontro ci permetterà di guadagnare tempo.

 

Propongo questa procedura non soltanto per questioni di se­gretezza, assolutamente essenziali, ma anche perché ho bisogno del vostro parere prima di decidere definitivamente l'indirizzo stra­tegico della nostra comune azione militare. Ho inviato Hopkins a Londra in relazione a questa stessa proposta.

 

Il popolo americano è entusiasmato dalla magnifica lotta del vostro esercito; vogliamo aiutarvi a distruggere le armate hitleriane e il loro potenziale bellico ancor più di quanto abbiamo fatto sino ad ora.

 

Vi invio i miei più sinceri saluti.

Roosevelt

 

 

 

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Stalin a Roosevelt

 

Inviato il 20 aprile 1942

 

Vi ringrazio per il vostro messaggio ricevuto a Mosca qualche giorno fa.

 

Il governo sovietico conviene che è essenziale organizzare un incontro fra voi e Molotov per uno scambio di idee sulla organiz­zazione di un secondo fronte in Europa nel prossimo avvenire. Molotov sarà a Washington non oltre il 10-15 maggio con al seguito una rappresentanza militare. Naturalmente Molotov si recherà anche a Londra per uno scambio di idee con il governo britannico.

 

Non dubito che riuscirò ad avere un incontro personale con voi, cosa a cui attribuisco grande importanza, soprattutto alla luce del grande compito di organizzare la disfatta del nazismo.

Vi prego di voler accettare i miei sinceri saluti e auguri di successo nella lotta contro i nemici degli Stati Uniti d'America.

Stalin

 

 

 

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Roosevelt a Stalin

 

Stiamo affrontando grandi difficoltà con la rotta artica dei con­vogli, e ne abbiamo anche informato Litvinov. Potete essere si­curo comunque che non sarà risparmiato alcuno sforzo per in­viare più navi possibili. Ho saputo della cordiale accoglienza che avete riservata all'ammiraglio Standley e desidero esprimervi la mia gratitudine. Sono in attesa di vedere Molotov e non appena mi sarà notificato l'itinerario provvederemo all'invio immediato del mezzo di trasporto. Spero che Molotov possa stare con me alla Casa Bianca nel periodo in cui si fermerà a Washington, ma pos­siamo anche trovargli una casa privata nelle vicinanze, se egli lo desidera.

 

4 maggio 1942

 

Roosevelt

 

 

 

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Stalin a Roosevelt

 

Inviato il 15 maggio 1942

 

Vi ringrazio per il messaggio consegnatomi da Litvinov. Ri­guardo alle presenti difficoltà nell'inviare e scortare le navi dirette all'Unione Sovietica, ho già richiesto al Primo ministro Churchill il suo appoggio per poterle superare rapidamente. Poiché questi convogli dall'America e dall'Inghilterra previsti nel mese di mag­gio costituiscono una questione urgente, rivolgo la stessa richiesta a voi, signor Presidente. Il signor Molotov partirà per l'America e l'Inghilterra fra pochi giorni, in ritardo sul previsto date le condi­zioni atmosferiche. Egli volerà con un aereo sovietico sia in In­ghilterra che in America. Vorrei aggiungere che il governo sovie­tico pensa sia necessario che del viaggio del signor Molotov non sia data alcuna comunicazione alla stampa fino al suo rientro a Mosca, come è stato fatto nel caso della visita di Eden lo scorso dicembre.

 

Per quanto riguarda la residenza di Molotov a Washington vi ringrazio per l'offerta.

Stalin

 

 

 

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Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto I'8 giugno 1942

 

Vi ringrazio per avermi mandato il signor Molotov e attendo ansiosamente la notizia del suo arrivo nell'Unione Sovietica. La visita è stata molto utile.

 

 

 

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Stalin a Roosevelt

 

Inviato il 12 giugno 1942

 

Il governo sovietico considera, come voi signor Presidente, che il risultato della visita di Molotov negli Stati Uniti sia stato molto soddisfacente.

 

Colgo l'occasione per esprimervi, signor Presidente, la sin­cera gratitudine del governo sovietico per la cordiale accoglienza riservata a Molotov e ai suoi collaboratori durante la loro perma­nenza negli Stati Uniti.

 

Il signor Molotov è oggi felicemente rientrato a Mosca.

 

 

 

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Roosevelt a Stalin

 

La situazione che si è determinata nel settore nord dell'oceano Pacifico e nella zona dell'Alaska offre prove tangibili che il go­verno giapponese sta per iniziare operazioni militari contro zone costiere sovietiche. Nel caso che questo attacco si verificasse, gli Stati Uniti sono pronti a venire in aiuto all'Unione Sovietica con forze aeree, purché l'Unione Sovietica metta a disposizione campi di atterraggio nella zona siberiana. Gli sforzi dell'Unione Sovietica e degli Stati Uniti dovrebbero naturalmente essere coordinati con molta precisione in modo da portare rapidamente a compimento questa operazione.

 

L'ambasciatore Litvinov mi ha informato che avete dato la vo­stra approvazione al passaggio di aerei americani via Alaska e Siberia del Nord verso il fronte occidentale e sono lieto di rice­vere questa notizia. Sono dell'opinione che è nostro comune in­teresse che l'esercito, la marina e l'aviazione abbiano dettagliate notizie sulla situazione in modo da fronteggiare questo nuovo pericolo nel Pacifico. Data l'urgenza, sono del parere di affidare ai rappresentanti dell'Unione Sovietica e degli Stati Uniti pieni poteri per iniziare lo studio della situazione e per elaborare un piano definitivo. Propongo perciò di nominare, sia voi che io, queste rappresentanze per un incontro a Mosca e a Washington.

 

17 giugno 1942

 

 

 

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Roosevelt a Stalin

 

Riguardo al mio messaggio del 17 giugno, voglio sottolineare che se l'invio di aerei dagli Stati Uniti all'Unione Sovietica potesse avvenire attraverso l'Alaska e la Siberia anziché attraverso l'Africa, come avviene attualmente, si risparmierebbe molto tempo. Inoltre, se potessimo istituire attraverso la Siberia un servizio di trasporto ciò permetterebbe la spedizione per via aerea all'Unione Sovietica di apparecchi a breve raggio d'azione, evitando il trasporto via mare che avviene attualmente.

 

Se si possono costruire in Siberia campi di atterraggio e orga­nizzare servizi meteorologici e di navigazione in collegamento con i relativi servizi americani, sono pronto a dare istruzioni agli equipaggi americani di pilotare gli aerei da consegnarvi sino al lago Baikal. Questa rotta aerea può essere facilmente collegata con i campi di atterraggio dell'area di Vladivostok. Nel caso di un attacco giapponese alle regioni costiere sovietiche, questa via siberiana permetterebbe agli Stati Uniti il rapido trasferimento di unità aeree nell'area suddetta allo scopo di venire in aiuto all'Unio­ne Sovietica.

 

Da studi che ho fatto sul problema relativo alla costituzione di un servizio aereo Siberia - Lago Baikal, è chiaro che alcuni fiumi che si gettano nell'oceano Artico potrebbero essere utilizzati per l'invio alla Siberia orientale dei materiali ingombranti come la benzina e i macchinari necessari alla costruzione dei campi di atterraggio. La ragione per cui vi scrivo prima di aver ricevuto risposta al mio messaggio del 17 giugno, è dettata dalla necessità di un'azione immediata dato che questi materiali dovrebbero esse­re trasportati mentre i fiumi in questione non sono ghiacciati, cioè durante le prossime settimane.

 

Se siete d'accordo circa l'urgenza e l'importanza di questa rotta aerea, vi chiedo, per accelerare i tempi, di autorizzare un aereo americano a fare un volo di ricognizione dall'Alaska seguendo la rotta proposta in modo da verificare il tipo di equipaggiamento e di rifornimenti necessari per la costruzione dei campi di atter­raggio e l'installazione dei servizi di navigazione essenziali. L'equi­paggio vestirebbe abiti civili e compirebbe questo volo in qua­lità di un'agenzia commerciale. Inoltre sarebbero prese tutte le misure in modo che il personale non possa in nessun caso essere identificato come facente parte di un reparto militare degli Stati Uniti. Uno o due ufficiali sovietici potrebbero naturalmente essere presi a bordo dell'aereo americano a Nome, in Alaska.

 

Il volo non dovrebbe essere una sostituzione degli incontri dei rappresentanti dell'esercito, della marina e dell'aviazione degli Stati Uniti e dell'Unione Sovietica, incontri che avevo sollecitato nel mio messaggio del 17 giugno. Dovrebbe essere effettuato al puro scopo di dare la possibilità ai nostri rappresentanti di discu­tere sulla base di informazioni più precise e particolareggiate di quante non ne dispongano ora.

 

23 giugno 1942

 

 

 

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Stalin a Roosevelt

 

Inviato il 1° luglio 1942

 

In riferimento al vostro messaggio vi comunico che sono pie­namente d'accordo con voi circa l'opportunità di usare la rotta Ala­ska-Siberia quale via di rifornimento aereo americano al fronte occi­dentale. Il governo sovietico ha quindi inviato istruzioni affinché siano completate al più presto le misure necessarie per accogliere aerei in Siberia, cioè siano riattati gli aeroporti esistenti e attrez­zati di servizi supplementari. Sulla questione dei piloti che dovreb­bero volare dall'Alaska, io penso che il problema possa essere ri­solto, come il Dipartimento di Stato ha una volta suggerito, con l'invio di piloti sovietici che possono recarsi a Nome o in qualche altro posto adatto al momento opportuno. Un gruppo scelto di questi piloti potrebbe essere addestrato a compiere quel volo di ricognizione da voi proposto; per garantire il sicuro atterraggio degli aerei, vorremmo sapere il numero di apparecchi che gli Stati Uniti intendono inviare al fronte occidentale per questa via.

 

Circa la vostra proposta di una conferenza fra rappresentanti dell'esercito americano e sovietico per uno scambio di informa­zioni, il governo sovietico è d'accordo e preferirebbe che l'incontro avvenisse a Mosca.

 

 

 

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Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 6 luglio 1942

 

La crisi egiziana, che minaccia la via di rifornimento all'Unione Sovietica, ha indotto il Primo ministro Churchill a inviarmi la richiesta che i quaranta bombardieri A-20 che sono attualmente nell'Irak diretti all'Unione Sovietica, siano trasferiti sul fronte egiziano. Date le nostre scarse informazioni, è impossibile espri­mere un giudizio a questo proposito. Per questa ragione ho pen­sato che sarebbe stato meglio chiedere il vostro parere, pregandovi di considerare anche nel suo insieme lo sforzo bellico delle Na­zioni Unite.

 

 

 

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Stalin a Roosevelt

 

Inviato il 7 luglio 1942

 

In considerazione della situazione in cui si trovano le Forze Alleate in Egitto non ho obiezioni che i quaranta bombardieri A-20, attualmente nell'Irak diretti all'Unione Sovietica, siano trasferiti sul fronte egiziano.

 

 

 

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Roosevelt a Stalin

 

Quali rappresentanti americani alla conferenza che sarà tenuta a Mosca, e da me suggerita nel mio messaggio del 17 giugno, ho designato il maggior generale Follet Bradley, nostro attaché navale, il capitano Duncan e il nostro attaché militare colonnello Michela. Il generale Bradley è l'unico rappresentante che sarà inviato a Mosca dagli Stati Uniti e giungerà completamente preparato e autorizzato a discutere tutti i piani che riguardano la conferenza. Nei prossimi giorni sarà pronto a Nome un quadrimotore ameri­cano per compiere il volo di ricognizione e tre o quattro uffi­ciali sovietici vi prenderanno parte. D'altro canto saremmo molto lieti di avere degli ufficiali americani su un aereo sovietico.

 

 

 

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Roosevelt a Stalin

 

Ho molto apprezzato il vostro telegramma che autorizza il trasferimento dei quaranta bombardieri in Egitto. Ho preso tutte le misure affinché centoquindici carri armati con munizioni e parti di ricambio vi siano inviati immediatamente in aggiunta a quelli che stanno per partire secondo le clausole del protocollo di luglio.

 

9 luglio 1942

 

 

 

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Stalin a Roosevelt

 

Inviato il 18 luglio 1942

 

Ho avuto il vostro messaggio circa la designazione del mag­gior generale F. Bradley, del capitano Duncan e del colonnello Michela per la conferenza di Mosca. I delegati americani avranno tutto il nostro appoggio per portare a termine il loro compito.

 

Da parte sovietica saranno presenti alla conferenza il generale Sterligov, il colonnello Kabanov e il colonnello Levandovich.

 

Riguardo al volo di ricognizione, invieremo nei prossimi gior­ni un aeroplano da Krasnoyarsk a Nome, un bimotore americano che potrebbe prendere a bordo gli ufficiali americani ritornando da Nome.

 

Colgo l'occasione per ringraziarvi per l'invio all'Unione So­vietica dei centocinquanta carri armati supplementari.

 

Considero mio dovere avvertirvi che secondo i nostri esperti al fronte, i carri armati americani prendono fuoco molto facilmente quando sono colpiti da tergo e ai fianchi dai proiettili anticarro. La ragione è che la benzina ad alto numero di ottani forma all'interno del carro armato un denso strato di vapori altamente infiammabili. Anche i carri armati tedeschi usano benzina, ma di un numero di ottani minore, la quale sviluppa meno vapori e quindi sono meno esposti al pericolo di incendio. I nostri esperti ritengono che i migliori motori per i carri armati siano i Diesel.

 

 

 

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Roosevelt a Stalin

 

Ho ricevuto il vostro messaggio riguardante il volo dall'Ala­ska e la conferma di Mosca. I membri dell'equipaggio saranno in Alaska pronti a partire il primo d'agosto. Un bombardiere qua­drimotore sarà a Nome nel caso che ve ne sia bisogno.

 

Vi sono molto grato per il vostro resoconto circa le difficoltà incontrate sul fronte con i carri armati americani. Questa infor­mazione sarà molto utile ai nostri esperti per eliminare questo inconveniente. Il rischio d'incendio nei modelli futuri sarà molto ridotto poiché potrà essere usata della benzina a più basso numero di ottani.

 

23 luglio 1942

 

 

 

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Stalin a Roosevelt

 

Inviato il 2 agosto 1942

 

Ho ricevuto il vostro ultimo messaggio riguardante il volo di prova dell'Alaska. Il nostro aereo B-25 arriverà a Nome fra l'otto e il dieci agosto e prima di decollare prenderà a bordo i tre mem­bri americani dell'equipaggio.

 

 

 

— 23 —

Roosevelt a Stalin

 

Ho chiesto al signor Harriman di andare a Mosca per essere a disposizione vostra e dell'ospite, per prestare qualsiasi aiuto gli sia possibile.

 

5 agosto 1942

 

 

 

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Roosevelt a Stalin

 

Ho avuto notizia da fonte sicura che il governo del Giappone ha deciso di non intraprendere al momento azioni militari contro l'Unione Sovietica. Questo, ritengo, significa che qualsiasi attacco alla Siberia sarà rimandato fino alla prossima primavera. Vi pregherei di comunicare questa notizia al vostro: ospite.

 

 

 

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Stalin a Roosevelt

 

Inviato il 7 agosto 1942

 

Ho ricevuto il vostro messaggio in data 5 agosto. Vi ringra­zio di avermi avvertito della venuta del signor Harriman a Mosca. Ho letto con interesse la vostra informazione sul Giappone e non mancherò di comunicarla al mio ospite.

 

 

 

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Roosevelt a Stalin

 

Gradirei molto la vostra franca opinione sul seguente progetto che ritengo sia utile: col proposito principale di chiarire ai go­verni dell'Iran, Irak, Turchia, Siria, Arabia Saudita ed Egitto quale pericolo corrono nel caso di una vittoria tedesca e di come la loro grande speranza per il futuro sia legata alla disfatta del nazismo nelle zone occupate del Medio e Vicino Oriente, sto inviando il signor Wendell Willkie presso i governi di questi Paesi.

 

Con uno scopo completamente diverso, il signor Willkie avreb­be grande interesse a visitare l'Unione Sovietica. Oltre a constatare di persona la vostra incrollabile unità di intenti nel resistere all'in­vasore e i grandi sacrifici che tutti voi state facendo, egli vuole co­noscere meglio i meravigliosi progressi conseguiti dal popolo russo.

 

Come sapete, il signor Willkie è stato mio rivale nelle elezioni del 1940 ed è oggi capo del partito di minoranza. Egli è in pieno accordo con la mia amministrazione nella politica di opposizione al nazismo e in vera amicizia col vostro governo, ed è di grande aiuto nello svolgimento dei lavori di carattere bellico. Io penso che, sia per il presente che per l'avvenire, una visita del signor Willkie all'Unione Sovietica sarebbe un'ottima cosa. Egli ver­rebbe nell'Unione Sovietica in aereo durante le prime due setti­mane di settembre.

 

Vi sarei molto grato se confidenzialmente e francamente mi informaste se una sua brevissima visita vi sarebbe gradita.

 

9 agosto 1942

 

 

 

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Stalin a Roosevelt

 

Inviato il 12 agosto 1942

 

Ricevo il vostro messaggio del 9 agosto. Il governo sovietico è favorevole alla visita del signor Wendell Willkie all'Unione So­vietica e posso assicurarvi che sarà accolto molto cordialmente.

 

 

 

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Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 19 agosto 1942

 

Mi dispiace molto di non aver potuto prender parte insieme a voi e al signor Churchill alle riunioni che si sono tenute recen­temente a Mosca. Sono al corrente delle immediate necessità della situazione militare, in particolare per quanto riguarda il fronte russo-tedesco.

 

Penso che sarà difficile per i giapponesi farci ripiegare dalle posizioni di vantaggio che abbiamo raggiunto nella zona sud-oc­cidentale del Pacifico. Sebbene le perdite navali da noi subite in questa area siano notevoli, sono comunque giustificate dai suc­cessi ottenuti, e vi assicuriamo che la nostra pressione sarà fra le più vigorose.

 

Mi rendo perfettamente conto, d'altra parte, che il nostro vero comune nemico è la Germania e che, quanto prima, sarà neces­sario per entrambi i nostri Paesi unire le forze e le risorse contro Hitler. Non appena sarà umanamente possibile mettere insieme equipaggiamenti e trasporti, ciò sarà fatto.

 

Nel frattempo, in agosto, altri mille carri armati lasceranno gli Stati Uniti per l'Unione Sovietica e contemporaneamente altro materiale strategico, aerei inclusi.

 

Gli Stati Uniti si rendono perfettamente conto che l'Unione Sovietica, nel 1942, sta sopportando il peso e le perdite della lotta e posso dire che abbiamo molta ammirazione per la splendida resistenza che il vostro Paese ha mostrato. Stiamo venendovi in aiuto il più rapidamente e vigorosamente possibile e spero che crediate alle mie parole.

 

 

 

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Stalin a Roosevelt

 

Spedito il 22 agosto 1942

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 19 agosto. Anch'io sono dolente che vi sia stato impossibile prendere parte ai colloqui che ho avuto recentemente con il signor Churchill.

 

In relazione a quanto mi dite sull'invio di carri armati e altro materiale strategico dagli Stati Uniti in agosto, vorrei sottolineare il nostro particolare interesse nel ricevere aerei americani e altre armi, come pure autocarri, nel maggior numero possibile. È mia speranza che venga presa ogni misura per garantire la più rapida spedizione dei carichi all'Unione Sovietica, in particolare attraver­so le rotte artiche.

 

 

 

— 30 —

Roosevelt a Stalin

 

Egregio signor Stalin,

Consegno questa lettera di presentazione per voi al generale Patrick J. Hurley, già sottosegretario al Dipartimento della Di­fesa e attualmente ambasciatore degli Stati Uniti nella Nuova Zelanda.

 

Il generale Hurley riprende il suo incarico nella Nuova Zelan­da e ritengo molto importante che prima del suo ritorno egli colga l'occasione di visitare Mosca e di studiare di persona, nei limiti del possibile, i più importanti aspetti della nostra attuale strategia mondiale. In questo modo vorrei che egli potesse con­vincere il governo della Nuova Zelanda, oltre a quello dell'Au­stralia, che il mezzo più efficace con cui le Nazioni Unite possono provocare insieme la disfatta di Hitler, è attraverso la prestazione del maggior aiuto possibile al valoroso esercito sovietico, che ha così brillantemente resistito agli attacchi dell'esercito di Hitler.

 

Nello stesso tempo ho chiesto al generale Hurley di visitare l'Egitto, l'Iran e l'Irak per poter conoscere di persona questa parte del Medio Oriente e rendersi conto concretamente della campa­gna in atto in questa area.

 

Come sapete, i governi dell'Australia e della Nuova Zelanda sono propensi a ritenere che sia necessaria un'offensiva generale e immediata delle Nazioni Unite contro il Giappone. Quello che vorrei è che il generale Hurley, dopo la sua visita all'Unione So­vietica, potesse riferire a questi due governi che la miglior stra­tegia per le Nazioni unite è di rendere possibile con la loro unione la sconfitta di Hitler e che questo è il migliore e più sicuro mezzo per garantire la sconfitta del Giappone.

 

Vi invio le più calde congratulazioni per le grandiose realiz­zazioni dell'esercito sovietico e i miei migliori auguri per il vo­stro continuo successo.

 

Vogliate credermi sinceramente vostro

 

5 ottobre 1942           

Roosevelt

 

 

 

— 31 —

Stalin a Roosevelt

 

Colgo l'occasione di inviarvi un messaggio personale grazie alla cortesia del signor Standley, che si reca a Washington, per dirvi due parole circa gli aiuti americani all'Unione Sovietica. Si sostiene che le difficoltà nei rifornimenti derivano soprattutto dalla scarsezza di navi. Per ovviare a questo inconveniente il governo sovietico sarebbe disposto ad accettare una certa riduzione nei ri­fornimenti di armi americane. Potremmo rinunciare completa­mente, per il momento, ai carri armati, cannoni, munizioni, pi­stole, ecc., ma abbiamo al tempo stesso estremo bisogno di un aumento di aerei da caccia moderni, quali gli Aircobra e di certi altri. Bisogna tener presente che il Kittyhawak non è all'altezza dei moderni caccia tedeschi.

 

Sarebbe molto bene se gli Stati Uniti potessero assicurare la fornitura mensile di almeno queste voci: 500 caccia, da 8000 a 10.000 autocarri, 5000 tonnellate di alluminio e da 4000 a 5000 tonnellate di esplosivi. Inoltre abbiamo bisogno entro 12 mesi di 2 milioni di tonnellate di grano e il più possibile di grassi, cibo concentrato e carne in scatola. Noi potremmo trasportare una no­tevole parte di rifornimenti di viveri con navi sovietiche via Vla­divostok, se gli Stati Uniti consentissero di cedere all'Unione So­vietica da 20 a 30 navi per rinsanguare la nostra flotta. Ho par­lato di questo col signor Willkie, con la certezza che egli ve lo avrebbe riferito.

 

Per ciò che riguarda la situazione al fronte, sicuramente sarete al corrente che nei recenti mesi la nostra posizione a sud, partico­larmente nell'area di Stalingrado, è peggiorata in seguito alla scarsezza di aeroplani, soprattutto da caccia. I tedeschi hanno più aerei di quanto non si supponesse. Al sud essi hanno almeno il doppio di aeroplani rispetto ai nostri, il che rende impossibile la protezione delle nostre truppe. L'esperienza ha dimostrato che anche le migliori truppe non servono, se non sono protette dagli attacchi aerei.

 

7 ottobre 1942

 

 

 

— 32 —

Da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 9 ottobre 1942

 

Ho ricevuto una copia del messaggio inviatovi dal Primo mi­nistro. Noi agiremo il più presto possibile per mettere un'unità aerea sotto il vostro Comando strategico nel Caucaso. Sto cercando di procurarvi altri aerei, e vi avvertirò immediatamente. Sto anche cercando di trasferire alcune delle nostre navi mercantili alla vo­stra flotta per aumentare l'afflusso di materiali ai porti del Pacifico. Ho dato ora disposizioni affinché venga messa a vostra disposizione una fabbrica di pneumatici per auto. Stiamo inviando importanti rinforzi nel Golfo Persico per aumentare l'afflusso dei materiali su quella rotta, e confidiamo che questo avverrà. Inviamo un gran numero di motori e altri equipaggiamenti, come anche del per­sonale. Spero che l'operazione da voi ideata abbia successo.

 

L'eroica difesa di Stalingrado ha commosso tutti in America, e noi siamo certi del suo esito favorevole.

 

 

 

— 33 —

Da Roosevelt a Stalin

 

Sto esaminando tutte le possibilità per aumentare il numero degli aerei da caccia da inviare alla Russia. Il fatto è che la pro­duzione totale degli Aircobra è ora destinata ai fronti di combattimento. Sebbene attualmente la grande richiesta di aerei da bombardamento renda impossibile aumentare il numero degli Air­cobra destinati a voi, spero nonostante tutto di aumentare la pro­duzione di questo tipo di aereo, a scapito di quella di altri tipi, per consegnarvene un numero maggiore. Se inoltre le nostre fu­ture operazioni, di cui voi siete a conoscenza, otterranno il successo sperato, saremo in grado di cedervi dei caccia.

 

Un nostro gruppo da bombardamento pesante ha ricevuto l'or­dine di mobilitazione per effettuare operazioni sul vostro fianco meridionale. Questi movimenti sono indipendenti da ogni altra ope­razione o consegna, e gli apparecchi, insieme con i relativi aerei da trasporto, saranno inviati nel Caucaso quanto prima.

 

Vi telegraferò nelle prossime ventiquattro ore per quanto ri­guarda gli esplosivi, l'alluminio e gli autocarri.

 

Venti navi da carico, da usarsi nel Pacifico, verranno messe a vostra disposizione. Nel mese di ottobre vi invieremo 276 aerei da bombardamento, e si sta facendo il possibile per rendere più

rapide queste consegne.

 

 

 

— 34 —

Risposta di Stalin al messaggio di Roosevelt

 

Spedito il 15 ottobre 1942

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 12 ottobre. Vi sono grato per l'informazione.

Stalin

 

 

 

— 35 —

Da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 16 ottobre 1942

 

Sono lieto di informarvi, in risposta alla vostra richiesta, che gli articoli menzionati possono essere messi a disposizione per le consegne nel modo seguente:

 

  • Grano: 2 milioni di tonnellate nel corso del rimanente anno protocollare, in rate mensili approssimativamente uguali.
  • Autocarri: da 8.000 a 10.000 il mese.
  • Esplosivi: 4.000 tonnellate in novembre e in seguito 5.000 tonnellate il mese.
  • Carne: 15.000 tonnellate il mese.
  • Carne in scatola: 10.000 tonnellate il mese.
  • Lardo: 12.000 tonnellate il mese.
  • Sapone: 5.000 tonnellate il mese.
  • Olio vegetale: 10.000 tonnellate si mese.

 

Vi informerò al più presto circa gli invii di alluminio, sui quali mi sto ancora informando.

 

Ho impartito ordini secondo i quali non si risparmieranno sforzi per mantenere rifornite di navi le nostre rotte, tenendo presente il vostro desiderio di dare la precedenza alle consegne a voi destinate.

 

 

 

— 36 —

Da Stalin a Roosevelt

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 16 ottobre. Ho ritardato a rispondervi a causa della situazione delle operazioni al fronte. È ora importante che si ricevano le forniture promesse alla Russia nel modo da voi esposto.

 

19 ottobre 1942

 

 

 

— 37 —

Da Stalin a Roosevelt

 

Ho appena ricevuto dall'ammiraglio Standley la vostra lettera personale, copia della quale mi avevate già inviato prima. L'am­basciatore mi ha anche fatto un esauriente rapporto sulla sua opi­nione riguardo all'Unione Sovietica. Egli mi ha confermato i rap­porti, già ricevuti, sull'efficienza dei combattenti e sulla forza dell’esercito sovietico, come pure sugli urgenti bisogni di forniture da voi indicati. Di questi bisogni tengo pienamente conto.

 

24 ottobre 1942

 

 

 

— 38 —

Da Stalin a Roosevelt

 

Spedito il 28 ottobre 1942

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 24 ottobre. Vi ringrazio per le informazioni.

 

 

 

 

 

 

— 39 —

Da Stalin a Roosevelt

 

Stimatissimo signor Presidente,

 

vi ringrazio molto per la vostra lettera, giuntami oggi tramite il generale Hurley. Ho avuto un lungo colloquio con lui su pro­blemi strategici. Credo che egli mi abbia compreso e che ora sia convinto del vigore dell'attuale strategia alleata. Egli ha fatto ri­chiesta di poter avere l'occasione di visitare uno dei nostri fronti, specialmente il Caucaso. Sarà provveduto affinché egli sia accon­tentato.

 

Sul fronte tedesco-sovietico non vi sono stati cambiamenti no­tevoli nell'ultima settimana. Pensiamo di lanciare la nostra offen­siva d'inverno nell'immediato futuro e stiamo preparandola. Vi ter­rò informato al riguardo.

 

Noi tutti qui ci siamo rallegrati alla notizia dei brillanti suc­cessi delle truppe americane e britanniche nell'Africa del Nord. Ci congratuliamo per la vittoria. Vi auguro di tutto cuore altri successi.

 

Molto sinceramente vostro

 

14 novembre 1942     

Stalin

 

 

 

— 40 —

Da Roosevelt a Stalin

 

Sono lieto che siate stato cos í gentile con il generale Hurley. Come certo comprenderete, ho avuto delle difficoltà a persuadere il popolo australiano e quello neozelandese che la minaccia del Giap­pone si può affrontare solo dopo aver distrutto i nazisti. Il generale Hurley potrà dire loro con molta autorità di come voi, Churchill e io siamo d'accordo su questo punto.

 

Le recenti battaglie che abbiamo sostenuto nel Pacifico sud-oc­cidentale hanno reso le posizioni più sicure laggiù, pur non avendo eliminato completamente i tentativi dei giapponesi di estendere la loro offensiva a sud.

 

Gli Stati Maggiori americano e britannico stanno attualmente studiando gli ulteriori movimenti nel caso in cui potessimo im­padronirci completamente della costa meridionale del Mediterra­neo da Gibilterra alla Siria. Prima che si prendano nuove misure, sia Churchill che io desideriamo avere un colloquio con voi e con il vostro Stato Maggiore, poiché qualsiasi cosa si faccia in avvenire nel Mediterraneo avrà un peso definitivo sulla vostra magnifica campagna e sui movimenti previsti per il prossimo inverno.

 

Non ho bisogno di dirvi di continuare nella vostra vigorosa azione. Voi lo state facendo e sinceramente sento che le cose vanno meglio dappertutto.

 

Con i più cordiali saluti

 

19 novembre 1942     

Roosevelt

 

— 41 —

Messaggio personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Spedito il 20 novembre 1942

 

Abbiamo iniziato l'offensiva nella zona di Stalingrado, nel set­tore meridionale e sud-occidentale. L'obiettivo della prima fase è quello di impadronirci della ferrovia Stalingrado-Likhaya e in­terrompere le comunicazioni delle truppe tedesche a Stalingrado. Nel settore nord-occidentale siamo penetrati nelle linee tedesche su un fronte di 22 chilometri, e nel settore meridionale di 12 chilo­metri. Le operazioni si svolgono con esito soddisfacente.

 

 

 

— 42 —

Da Roosevelt a Stalin

 

Desidero informarvi che abbiamo battuto molto duramente i giapponesi nelle Isole Salomone.

È probabile che siamo riusciti a spezzare la colonna vertebrale della loro flotta, sebbene essi abbiano ancora troppe portaerei per i miei gusti, ma è probabile che presto riusciremo a toglierne di mezzo altre. Siamo presenti nel Pacifico sud-occidentale con forze veramente imponenti, di aria, terra e mare, e non intendiamo trastullarti nell'attesa. Siamo decisi a sfrut­tare i vantaggi acquisiti.

 

Sono sicuro che stiamo affondando molte più navi e abbattendo molti più aerei di quelli che essi riescono a costruire.

 

Spero che riusciremo a cacciare presto i tedeschi dall'Africa e indi faremo assaggiare agli italiani il gusto di un vero bombarda­mento, e sono più che certo che essi non resteranno in piedi sotto una pressione come questa.

 

Le notizie dalla zona di Stalingrado sono fra le più incorag­gianti e vi invio le mie più calde congratulazioni.

 

26 novembre 1942

 

 

 

— 43 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Vi ringrazio per il vostro messaggio ricevuto il 21 novembre. Capisco pienamente il vostro desiderio di spiegare il problema alla gente in Australia e in Nuova Zelanda, e la vostra preoccu­pazione per le operazioni nel Pacifico sud-occidentale. Per quanto riguarda le operazioni nel Mediterraneo, che stanno avendo un così favorevole sviluppo e sono così importanti, nel senso che possono cambiare completamente la situazione militare in Europa, con­divido la vostra opinione, che è giunto cioè il momento opportuno per adeguate consultazioni tra gli Stati Maggiori americano, bri­tannico e russo.

 

Vi saluto cordialmente e vi invio i migliori auguri per ulte­riori successi nella vostra offensiva.

 

 

 

— 44 —

Messaggio personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Vi ringrazio per il vostro messaggio giuntomi il 27 novembre. Sono lieto di apprendere dei vostri successi nella zona delle Salomone e della massiccia concentrazione di forze nel Pacifico sud‑

occidentale.

 

Sono, sicuro che in breve tempo i tedeschi saranno cacciati dall'Africa del Nord, e che questo aiuterà a lanciare l'offensiva alleata in Europa. Le incursioni aeree intensive previste sull'Italia saranno senza dubbio di grande efficacia.

 

Abbiamo ottenuto qualche successo nelle operazioni a Stalin­grado, che sono state rese più facili dalle nevicate e dalla nebbia, che hanno impedito ai tedeschi di impiegare a fondo la loro avia­zione.

 

Abbiamo deciso di lanciare un'offensiva anche sul fronte cen­trale, per impedire al nemico di spostarsi verso il sud.

 

Vi invio cordiali saluti e i migliori auguri all'esercito americano.

 

28 novembre 1942

 

 

 

— 45 —

Da Roosevelt a Stalin

 

Più esamino la nostra situazione militare comune e la neces­sità di prendere presto delle decisioni di ordine strategico, più sono persuaso che voi, il signor Churchill e io dovremmo com­binare presto un incontro.

 

Mi sembra che una conferenza dei nostri capi militari solamente non sarà sufficiente in primo luogo perché essi non possono arrivare a decisioni definitive senza la nostra approvazione, e secondariamente perché ritengo che dovremmo cercare di stabi­lire un'intesa preliminare sulle procedure. che dovranno essere adottate nel caso di un crollo della Germania.

 

La ragione più valida è che io sono molto impaziente di avere un colloquio con voi. La mia proposta sarebbe che noi ci si in­contrasse segretamente in qualche località sicura in Africa che ri­sulti conveniente per tutti e tre. La data dovrebbe essere quella del 15 o 20 di gennaio.

 

Ognuno di noi condurrebbe can sé un numero esiguo di alti ufficiali dell'esercito dell'aviazione e della marina.

 

Spero che considererete favorevolmente questa proposta poiché non vedo altra via per arrivare alle decisioni strategiche d'importanza vitale che dovremo presto prendere insieme. Se riusciremo a prendere la giusta decisione, potremmo, anzi potremo, mettere la Germania fuori combattimento molto più presto del previsto.

 

Io posso facilmente volare, ma non posso prendere in conside­razione l'Islanda o l'Alaska in questa stagione. Si potrebbe tro­vare qualche località, penso, nell'Algeria meridionale, o a Kartum o vicino a quest'ultima, dove il pubblico e la stampa possono essere esclusi. Come semplice suggerimento circa la data, sarebbe oppor­tuno per voi verso la metà di gennaio?

 

2 dicembre 1942

 

 

 

— 46 —

Personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Spedito il 6 dicembre 1942

 

Il vostro messaggio mi è giunto il 5 dicembre.

 

Accolgo con piacere l'idea di un incontro fra i tre capi di go­verno per stabilire una strategia comune. Con mio grande dispia­cere, però, non sarò in grado di lasciare l'Unione Sovietica. Questo e un momento cos í cruciale, che non mi posso assentare neanche per un solo giorno. Proprio adesso è iniziata la campagna d'inverno —e sono in corso le maggiori operazioni, che non subiranno rallentamenti in gennaio. Più che volentieri farei diversamente.

 

I combattimenti sono in pieno sviluppo a Stalingrado e sul fronte centrale. A Stalingrado abbiamo circondato un gran nu­mero di truppe tedesche e speriamo di completare la loro distru­zione.

 

 

 

— 47 —

Da Roosevelt a Stalin

 

Sono rimasto profondamente deluso nell'apprendere che non po­tete assentarvi in gennaio. Vi sono molti problemi di vitale im­portanza da discutere fra di noi. E questo non soltanto per quanto riguarda importantissime decisioni strategiche, ma anche problemi che dovremo discutere in via preliminare in relazione alla politica di emergenza che dovremo essere pronti ad attuare se, e quando, le condizioni della Germania lo permettano. Questi problemi inclu­dono anche quei punti riguardanti la futura politica per l'Africa del Nord e per l'Estremo Oriente, che non possono essere, discussi dai nostri capi militari. Comprendo perfettamente la vostra ur­gente situazione ora e nell'immediato futuro. Tuttavia vi propor­rei di stabilire una data per un incontro nel Nord Africa verso il 1° di marzo.

 

8 dicembre 1942

 

 

 

— 48 —

Da Stalin a Roosevelt

 

Spedito il 14 dicembre 1942

 

Anche a me rincresce molto di non poter, lasciare né prossima­mente né ai primi di marzo l'Unione Sovietica. Gli impegni del fronte non mi permettono semplicemente di farlo. Realmente, gli affari del fronte richiedono la mia continua presenza.

 

Non so fino ad ora quali siano i problemi specifici che voi, si­gnor Presidente, e il signor Churchill desiderate discutere alla no­stra conferenza. Non potremmo trattarli per corrispondenza fino al momento in cui ci si possa incontrare? Io penso che non dovremmo aspettare.

 

Confido che non vi sarà perdita di tempo, e che la promessa di aprire un secondo fronte in Europa, come voi, signor Pre­sidente, e il signor Churchill avete assicurato per il 1942 o per la primavera del 1943 al più tardi, sarà mantenuta, e che realmente verrà aperto un nuovo fronte in Europa da parte dell'America e della Gran Bretagna insieme, nella prossima primavera.

 

In quanto alle voci circa l'atteggiamento sovietico relativo all’utilizzazione di Darlan e di gente come lui, vorrei dirvi che io e i miei colleghi riteniamo che la politica di Eisenhower verso Darlan, Boisson, Giraud e gli altri é assolutamente giusta. Io con­sidero un successo importante essere riusciti a far passare Darlan e gli altri al fianco degli Alleati contro Hitler.

 

Avevo già scritto in precedenza la stessa cosa al signor Churchill.

 

 

 

— 49 —

Da Roosevelt a Stalin

 

Non so esattamente che cosa sia successo della vostra offerta di un'assistenza aerea americana nel Caucaso. Avrei molto pia­cere di inviare unità con piloti ed equipaggi americani. Ritengo che esse potrebbero operare come unità comandate dai loro uffi­ciali, ma ogni gruppo sarebbe sottoposto naturalmente al Comando russo per quanto riguarda gli obiettivi tattici.

 

Vi prego di farmi sapere i vostri desideri al più presto possibile, poiché desidero sinceramente darvi tutto l'aiuto possibile.

 

Il programma degli aerei da caccia non verrebbe modificato. Quello a cui mi riferisco è essenzialmente il tipo di aereo da bom­bardamento che verrebbe inviato nel Caucaso.

 

16 dicembre 1942

 

 

 

— 50 —

Messaggio personale e segreto da Stalin a Roosevelt

 

Spedito il 18 dicembre 1942

 

Vi ringrazio molto per la vostra determinazione di aiutarci. Non vi è più bisogno delle squadriglie anglo-americane con relativi equipaggi nella Trans Caucasia. I combattimenti più importanti sono .in corso, e si svolgeranno in avvenire sul fronte centrale nella zona di Voronezh. Vi sarei molto grato se poteste rendere più rapido l'invio di aerei, specialmente di caccia, ma senza equi­paggi che voi sapete ci sono di estrema necessità nelle zone in­dicate.

 

Una caratteristica dell'aviazione sovietica è quella di disporre di piloti in numero più che sufficiente, ma di non avere abbastanza apparecchi.

 

 

 

— 51 —

Da Roosevelt a Stalin

 

Mi dispiace molto che non si possa combinare la conferenza, ma capisco pienamente la vostra posizione. Vi do ricevuta con la presente della vostra lettera sulle squadriglie anglo-americane. Noi affretteremo per quanto possibile la consegna. di aerei. Ho disposto che vi vengano inviati in gennaio dieci aerei da trasporto.

Vi scriverò in seguito circa alcune misure post-belliche.

 

21 dicembre 1942

 

 

 

— 52 —

Da Roosevelt a Stalin

 

Ricevuto il 28 dicembre 1942

 

Migliaia di soldati di tutte le nazioni, piccole e grandi, unite nella difesa della libertà, della giustizia e dei diritti umani, com­battono a fianco a fianco contro nemici potenti, e si trovano in questo tempo di festività lontani da casa, al di là di oceani e continenti, nei deserti di sabbia o nelle pianure gelate, nelle foreste, nelle giungle, a bordo di navi da guerra o da carico, su isole fortificate, dall'Islanda alle Salomone, nel nuovo e nel vec­chio mondo.

 

Essi cercano, fino al limite delle loro forze, di battere e re­spingere il nemico, incuranti dell'ora e della data. Infliggono colpi tremendi e. ne ricevono altrettanti. Combattono la buona battaglia per ottenere la vittoria che porterà al mondo pace, li­bertà e progresso sociale.

 

Con un profondo imperituro sentimento di gratitudine, il Congresso degli Stati Uniti, con unanime risoluzione, mi ha pregato di trasmettere, in nome del popolo degli Stati Uniti, alle Forze Armate e ai servizi ausiliari dei nostri alleati in terra, in mare e in cielo, i migliori auguri e saluti per le feste, a tutti loro e alle loro famiglie, con la fervida speranza e la preghiera di una rapida e completa vittoria e di una pace duratura.

 

Vi sarei quindi grato se trasmetteste alle vostre Forze Armate e ai servizi ausiliari, in nome del Congresso degli Stati Uniti, mio personale e di quello del popolo degli Stati Uniti, i cordiali au­guri e saluti, la speranza e la preghiera espressi nella risoluzione unanime del Congresso.

 

 

 

— 53 —

Da Roosevelt a Stalin

 

Da un comunicato radio registrato da Tokyo, ho saputo che un sommergibile giapponese ha affondato nel Pacifico un sommergi­bile alleato il 12 ottobre.

 

Questa comunicazione si riferisce probabilmente al vostro som­mergibile Love-16, affondato in un'azione del nemico l'11 otto­bre, mentre era in rotta dall'Alaska agli Stati Uniti. Vi invio l'espressione del nostro cordoglio per la perdita della nave e del suo valoroso equipaggio, e il mio grande apprezzamento per il contributo che la vostra marina apporta alla causa alleata, oltre l'eroico contributo del vostro esercito.

 

30 dicembre 1942

 

 

 

— 54 —

Da Roosevelt a Stalin

 

Nell'eventualità di un attacco alla Russia da parte del Giap­pone nell'Estremo Oriente, sono disposto ad aiutarvi con la mag­giore rapidità possibile in quel teatro d'operazioni con una flotta aerea americana composta di circa 100 quadrimotori da bombarda­mento, a patto che certe forniture ed equipaggiamenti vengano forniti dalle autorità sovietiche e che vengano organizzate in an­ticipo le condizioni opportune per le operazioni.

 

I rifornimenti per le nostre unità dovranno essere effettuati completamente per via aerea, per cui sarà necessario che il go­verno sovietico fornisca bombe, carburanti, lubrificanti, mezzi di trasporto, alloggiamenti, riscaldamento e altre voci minori da sta­bilirsi.

 

Sebbene non si abbia la certezza assoluta che il Giappone at­tacchi la Russia, tuttavia questa eventualità sembra molto proba­bile; perciò, affinché si sia preparati ad affrontarla, propongo che l'ispezione per le installazioni aeroportuali nell'Estremo Oriente,da voi autorizzata il 6 ottobre al generale Bradley, venga effet­tuata ora, e che continuino i colloqui iniziati col vostro consenso l’11 novembre tra il generale Bradley e il generale Korolenko.

 

Ho intenzione di affidare, se voi siete d'accordo, al generale Bradley, il quale gode della mia fiducia, il compito di continuare le trattative. Egli avrà la facoltà di studiare, per conto degli Stati Uniti, ogni fase delle operazioni combinate russo-americane nell’Estremo Oriente, e di consigliare, in base ai risultati di questa ispezione, la composizione e il potenziale delle nostre forze aeree che verranno assegnate ad assistervi qualora ne sorgesse la necessità.

 

Egli stabilirà anche in quale misura sarà preordinata la pre­parazione sufficiente e necessaria a garantire un'efficace parteci­pazione delle nostre unità appena si inizieranno le ostilità. Il suo seguito non sarà composto da più di venti persone, e arriverà in Russia a bordo di due aerei americani Douglas DC-3.

 

Se siete d'accordo su tutto ciò, proporrei che essi arrivassero dall'Alaska, procedendo sulla rotta dei traghetti, in Siberia; indi sotto controllo russo, fino al quartier generale dell'esercito sovie­tico in Estremo Oriente, e di qui ad altre località in Russia, località che si reputino necessarie all'ispezione e all'elaborazione e di­scussone dei piani di operazione.

 

Sarebbe molto utile se venisse assegnato, come aiutante del generale Bradley e come ufficiale di collegamento, un ufficiale russo che parli inglese, come il capitano Vladimir Ovnovin, di Washington, o il capitano Smoyarov di Mosca.

 

Colgo questa occasione per esprimere la mia ammirazione per il valore, la potenza e la tenacia militare dei grandi eserciti russi: il generale Bradley mi ha informato di ciò, e le grandi vit­torie da voi riportate il mese scorso ne sono la prova.

 

30 dicembre 1942

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