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Teheran 9

Lend Lease marinai sovietici con Thompson .45 ACP



Quarta seduta della conferenza

dei capi di governo dell'URSS, degli Stati Uniti e della Gran Bretagna

10 dicembre 1943

Seduta all'ora del pranzo. Inizio ore 13 termine ore 15

 

 

Hopkins La questione d'invitare la Turchia ad entrare in guerra è connessa a quella dell’appoggio che la Turchia potrà avere dalla Gran Bretagna e dagli Stati Uniti. Inoltre è neces­sario coordinare l’entrata della Turchia in guerra con la stra­tegia generale.

 

 

Roosevelt In altre parole Inonu ci domanda se appogge­remo la Turchia. Penso che questa questione vada ancora ela­borata.

 

 

Stalin Churchill ha detto che il governo britannico offre in aiuto alla Turchia venti - trenta squadriglie e due - tre divisioni.

 

Churchill Noi non abbiamo dato il nostro accordo per due - tre divisioni. In Egitto abbiamo diciassette squadriglie che non vengono utilizzate in questo momento dal comando anglo‑
americano. Queste squadriglie, nel caso di entrata in guerra della Turchia servirebbero alla sua difesa. Inoltre l’Inghilterra ha acconsentito ad offrire alla Turchia tre reggimenti della DCA.
Ecco tutto ciò che è stato promesso dagli inglesi alla Turchia. Gli inglesi non hanno promesso alla Turchia truppe. I turchi hanno cinquanta divisioni. Sono buoni combattenti, ma non
hanno armamenti moderni. Per quanto riguarda le due - tre divisioni di cui parla il maresciallo Stalin, il governo britannico le ha destinate ad occupare le isole dell'Egeo in caso di entrata in guerra della Turchia, ma non in aiuto alla Turchia.

 

 

Roosevelt (rivolgendosi a Churchill) Non è vero che l'ope­razione contro Rodi esige una grande quantità di mezzi di sbarco?

 

 

Churchill Questa operazione non esige più mezzi di sbar­co di quanti ve ne sono nel  Mediterraneo.

 

 

Roosevelt La mia difficoltà sta nel fatto che lo stato mag­giore americano non ha ancora studiato la questione della en­tità dei mezzi di sbarco necessari per l’operazione in Italia, per la preparazione dell’Overlord in Inghilterra e per l’oceano In­diano. Perciò devo essere cauto nel far promesse alla Turchia. Temo che queste promesse non aiuterebbero a realizzare il nostro accordo di ieri.

 

 

Stalin Oltre a entrare in guerra la Turchia offrirà pure il suo territorio per l'aviazione degli alleati.

Churchill: Naturalmente.

Stalin Penso che si possa chiudere la questione.

 

 

Churchill Noi non abbiamo offerto nulla che non pos­siamo dare. Abbiamo offerto ai turchi tre nuove squadriglie da caccia, per giungere alla cifra generale di venti squadriglie, con­tando quelle in Egitto. Forse gli americani aggiungono qual­cosa? Abbiamo promesso ai turchi reparti PWB, ma non ab­biamo promesso loro truppe perché non ne abbiamo. Per quan­to riguarda i mezzi di sbarco, essi serviranno nel mese di marzo, ma penso che potremo trovarli nel periodo fra l'occupazione di Roma e l’inizio dell’Overlord.

 

 

Roosevelt Io voglio consigliarmi con i militari. Spero che Churchill abbia ragione, ma i miei consiglieri dicono che possono incontrarsi difficoltà nell'impiego dei mezzi di sbarco nel periodo fra la presa di Roma e l'inizio dell’Overlord. Essi pensano che è assolutamente necessario avere per il 1° aprile i mezzi di sbarco che saranno impiegati nell’operazione Overlord.

 

Churchill Io non vedo difficoltà. Noi offerte alla Turchia non ne abbiamo fatte e del resto non so se Inonu le accetterà. Al Cairo egli prenderà conoscenza della situazione. Io posso offrire ai turchi venti squadriglie. Truppe ai turchi non ne darò. Inoltre penso che non ne abbiano neppure bisogno. Ma il fatto è che io non so se Inonu verrà al Cairo o no.

 

 

Stalin Non si ammalerà Inonu?

 

 

Churchill Facilmente può ammalarsi. Se Inonu non è d'accordo di venire al Cairo per l'incontro con me e col pre­sidente, sono d'accordo di andare da lui con un incrociatore ad Adana. Inonu verrà là ed io gli raffigurerò il pessimo quadro che s’offrirà ai turchi nel caso non vogliano entrare in guerra e un quadro a rosee tinte in caso contrario. Vi comunicherò poi i risultati delle mie conversazioni con Inonu.

 

 

Hopkins L’appoggio alla Turchia in guerra non è stato discusso dai militari americani ed io quindi dubito della op­portunità dell’invito a Inonu di venire al Cairo, finché i militari non abbiano studiato la questione.

 

 

Stalin Vale a dire che Hopkins propone di non invitare Inonu.

 

 

Hopkins Non propongo di non invitare Inonu, ma sotto­lineo che sarebbe utile preventivamente avere un'idea dell'aiu­to che possiamo dare ai turchi.

 

 

Churchill Sono d'accordo con Hopkins. Noi dobbiamo in­tenderci sulla questione di un eventuale aiuto ai turchi.

 

 

Stalin Non si può farlo senza i militari?

 

 

Churchill Noi dobbiamo studiare la questione dei mezzi di sbarco insieme ai militari. È possibile che essi riescano ad averne più di quanti noi pensiamo prendendoli dall'oceano In­diano o Pacifico o costruendoli. Se ciò è impossibile, allora bi­sogna rinunciare a qualche cosa. Ma in ogni caso, è deciso che l’Overlord non deve soffrirne.

 

 

Roosevelt Penso che sarebbe utile che io esponessi breve­mente la situazione nell’oceano Pacifico in rapporto all'even­tuale ritiro da laggiù dei mezzi di sbarco come propone Chur­chill. Devo sottolineare che in primo luogo la distanza dall’ocea­no Pacifico al Mediterraneo è enorme. In secondo luogo, nell’oceano Pacifico noi ci muoviamo al nord al fine di tagliare le comunicazioni dei giapponesi e ci occorrono mezzi di sbarco in quella zona.

 

 

Hopkins È vero che Churchill e Eden non hanno par­lato coi turchi dell'occupazione delle isole dell'Egeo?

 

 

Eden No, non ne ho parlato. Ho solo chiesto ai turchi di concederci le basi aeree e non ho toccato con loro la que­stione dei mezzi di sbarco.

 

 

Roosevelt Se m'incontrerò col presidente turco, gli pro­porrò che noi prendiamo Creta e le isole del Dodecanneso poi­ché sono assai vicine alla Turchia.

 

 

Churchill Io voglio avere dai turchi le basi aeree nella zona di Smirne, che gli inglesi hanno aiutato a costruire. Otte­nute queste basi noi cacceremo le forze aeree tedesche dalle isole. Siamo pronti per questo scopo a pagare lo scotto di un nostro aereo per ogni aereo tedesco distrutto. L’obiettivo di cacciare le guarnigioni tedesche dalle isole sarà raggiungibile se ci assicureremo la superiorità aerea in questa zona. Non v'è bisogno di prendere d'assalto l’isola di Rodi, dove si trovano ottomila italiani e cinquemila tedeschi. Li possiamo far morire di fame. Se avremo le basi in Turchia, le nostre navi, con l'ap­poggio dell'aviazione potranno tagliare le comunicazioni dei te­deschi e lo scopo sarà raggiunto.

 

 

Stalin Questo è giusto. Secondo me, le venti squadriglie al Cairo ora non fanno nulla. Ma se entreranno in azione, delle forze aeree tedesche non rimarrà nulla. Bisognerebbe però ag­giungere alle squadriglie da caccia una certa quantità di bom­bardieri.

 

 

Roosevelt Io sono d'accordo con la proposta di Churchill di offrire venti squadriglie e una certa quantità di bombardieri per la difesa della Turchia.

 

 

Churchill Noi offriamo alla Turchia una certa copertura dall'aria e la DCA. Ora è inverno e un’invasione in Turchia è improbabile. Noi pensiamo di continuare il rifornimento di ar­mi alla Turchia. La Turchia riceve in gran parte armamenti americani. Oggi noi offriamo alla Turchia l'inestimabile possibilità di accettare l’invito del governo sovietico di partecipare alla conferenza per la pace.

 

 

Stalin Di quali armamenti ha bisogno la Turchia?

 

 

Churchill I turchi hanno fucili, una discreta artiglieria, ma non hanno artiglieria anticarro, né aviazione, né carri arma­ti. Noi abbiamo organizzato in Turchia scuole militari, ma i turchi le frequentano poco. Non hanno esperienza nel maneg­giare le apparecchiature radio, ma sono buoni combattenti.

 

 

Stalin È del tutto possibile che se i turchi daranno gli aerodromi agli alleati, la Bulgaria non attacchi la Turchia e i tedeschi attendano di essere attaccati dalla Turchia. La Turchia non li attaccherà, e si troverà semplicemente in stato di guerra con loro. Ma gli alleati avranno dalla Turchia aerodromi e porti. Se le cose andassero così, non sarebbe neanche male.

 

 

Eden Io ho detto ai turchi che essi possono concedere le basi aeree agli alleati senza combattere, perché la Germania non attaccherà la Turchia.

 

 

Roosevelt A questo riguardo la Turchia potrebbe guar­dare l’esempio del Portogallo.

 

 

Eden Numan non voleva concordare col mio punto di vista, sostenendo che la Germania reagirà e che la Turchia pre­ferirebbe entrare in guerra di sua propria volontà piuttosto che esservi trascinata.

 

 

Churchill Questo è giusto. Ma devo dire quanto segue. Quando voi domandate alla Turchia di prolungare la sua neu­tralità concedendoci le basi aeree, i turchi ci rispondono allora che preferiscono la guerra sul serio; quando invece voi dite ai turchi di entrare in guerra sul serio, allora rispondono che non hanno armi per questo. Se i turchi rispondono negativamente alla nostra proposta, allora dobbiamo ragionare con loro seria­mente. Dobbiamo dire loro che essi in questo caso non parte­ciperanno alla conferenza della pace. Per quanto riguarda l'In­ghilterra, diciamo da parte nostra che non ci interessano gli affari dei turchi. Inoltre, cesseremo il rifornimento di armi alla Turchia.

 

 

Eden Io voglio precisare quali richieste dovremo presen­tare alla Turchia al Cairo. Io intendo che dobbiamo chiedere ai turchi di entrare in guerra contro la Germania.

 

 

Stalin Precisamente contro la Germania...

 

 

 

 

II Seduta alla tavola rotonda

Inizio alle ore 16 termine alle ore 19,40

 

 

Roosevelt Vorrei che a questa seduta noi discutessimo le questioni della Polonia e della Germania.

 

 

Stalin Nonché il comunicato.

 

 

Roosevelt Il comunicato si sta già preparando.

 

 

Molotov Possiamo ora avere risposta alla domanda rela­tiva alla consegna a noi di una parte della flotta militare e mer­cantile italiana?

 

 

Roosevelt La risposta è molto semplice. Noi abbiamo ri­cevuto una grande quantità di navi italiane. Esse devono, a mio avviso, essere temporaneamente a disposizione delle Nazioni Unite e devono essere impiegate nel migliore dei modi. Dopo la guerra esse devono essere distribuite fra le Nazioni Unite.

 

 

Molotov Se è impossibile consegnarci queste navi in pro­prietà, chiediamo che ci siano consegnate in temporaneo usu­frutto. Noi le useremo negli interessi degli alleati e di tutte le Nazioni Unite.

 

 

Stalin Se la Turchia non entrerà in guerra allora non si potranno trasportare le navi italiane a noi consegnate nel mar Nero, quindi vorremmo averle nel mare del Nord. Noi sappia­mo che la Gran Bretagna e gli Stati Uniti hanno bisogno di navi, ma noi non chiediamo molto.

 

 

Churchill Sono favorevole.

 

 

Roosevelt Anch'io.

 

 

Churchill Vorrei che queste navi si trovassero nel mar Nero.

 

 

Stalin Anche noi preferiamo averle nel mar Nero.

 

 

Churchill Forse, sarebbe bene condurre le navi italiane date all'Unione Sovietica nel mar Nero insieme alle navi britan­niche in aiuto alla flotta militare sovietica.

 

 

Stalin Bene, fate pure.

 

 

Churchill Abbiamo bisogno di regolare la questione della consegna delle navi con gli italiani, poiché essi ci aiutano con la loro flotta. Alcune navi italiane combattono, altre fanno un servizio di pattuglia. I sottomarini vengono utilizzati per i ri­fornimenti. Naturalmente è auspicabile trarre dalla flotta ita­liana il massimo utile possibile, che averla contro. Perciò do­mando di darci due mesi di tempo per regolare con gli italiani la questione della consegna delle navi italiane all’Unione So­vietica. È una faccenda delicata e qui bisogna comportarsi come il gatto fa col topo.

 

 

Stalin Possiamo quindi ricevere queste navi alla fine di gennaio del prossimo anno?

 

 

Roosevelt D’accordo.

 

 

Churchill D’accordo.

 

 

Stalin Su queste navi vi saranno nostri equipaggi.

 

 

Churchill Noi vorremmo aiutare la flotta russa nel mar Nero con le nostre navi. Inoltre saremmo lieti di aiutare il rial­lestimento delle basi militari marittime sovietiche nel mar Nero, ad esempio di Sebastopoli. Saremmo anche lieti, se il governo sovietico lo riterrà utile, di condurre nel mar Nero quattro - cinque sottomarini britannici per affondare là romeni e tedeschi. Debbo dire che non abbiamo sul mar Nero né pretese, né interessi.

 

 

Stalin Sta bene, ringrazieremo per qualunque aiuto ci sarà dato.

 

 

Churchill Vi è un elemento di cui potremmo servirci in caso di entrata in guerra della Turchia. Se la Turchia avrà ti­more di entrare in guerra, ma sarà d'accordo di prolungare la sua neutralità, forse permetterà il passaggio di alcuni sottoma­rini attraverso il Bosforo e i Dardanelli nel mar Nero e le navi con i rifornimenti per essi. I sottomarini americani affondano molti bastimenti giapponesi nell'oceano Pacifico; i nostri sotto­marini hanno affondato un gran numero di navi tedesche e ita­liane nel Mediterraneo; ora i nostri sottomarini potrebbero dare aiuto nel mar Nero.

 

 

Stalin La questione è esaurita?

 

 

Churchill Si.

 

 

Roosevelt Vorrei parlare della Polonia. Voglio esprimere la speranza che il governo sovietico possa iniziare negoziati e ristabilire relazioni col governo polacco.

 

 

Stalin Gli agenti del governo polacco che si trovano in Polonia, sono legati ai tedeschi. Essi uccidono i partigiani. Voi non potete immaginare che cosa facciano laggiù.

 

 

Churchill Questa è una grossa questione. Noi abbiamo di­chiarato guerra alla Germania perché la Germania ha attaccato la Polonia. A suo tempo mi stupì che Chamberlain non avesse iniziato a condurre la lotta per i cechi a Monaco, ma improvvi­samente nell'aprile del 1939 dette la garanzia alla Polonia. Mi meravigliai quando egli rifiutò più favorevoli possibilità e tornò alla politica di guerra. Ma contemporaneamente mi rallegrai di questa circostanza. Negli interessi della Polonia e per ottem­perare la nostra promessa, benché non fossimo preparati, ec­cezion fatta per le nostre forze navali, dichiarammo guerra alla Germania ed avemmo una grande funzione nel convincere la Francia ad entrare in guerra. La Francia è crollata. Ma noi gra­zie alla nostra posizione insulare siamo risultati combattenti attivi. Noi attribuiamo grande importanza alla causa per la quale siamo entrati in guerra. Comprendo la differenza storica fra il nostro e il punto di vista russo nei confronti della Polonia. Ma noi prestiamo grande attenzione alla Polonia poiché l’attacco contro di essa ci ha costretto a intraprendere gli attuali sforzi. Io ho anche assai ben compreso la posizione della Russia all’inizio della guerra e, considerando la nostra debolezza all'ini­zio della guerra e il fatto che la Francia sia venuta meno alle garanzie date a Monaco, comprendo che il governo sovietico non poteva rischiare allora la sua esistenza in questa lotta. Ma ora c'è un'altra situazione ed io spero che se ci chiederanno perché siamo entrati in guerra noi risponderemo che è av­venuto perché avevamo dato la garanzia alla Polonia. Voglio ricordare l’esempio, da me portato, dei tre fiammiferi, uno dei quali rappresenta la Germania, l'altro la Polonia e il terzo l'Unione Sovietica. Tutti e tre questi fiammiferi devono essere spostati a occidente, per risolvere uno dei compiti principali che stanno di fronte agli alleati: la garanzia delle frontiere occi­dentali dell’Unione Sovietica.

 

 

Stalin Ieri non si è parlato dei negoziati col governo po­lacco. Ieri abbiamo parlato del fatto che è necessario prescri­vere al governo polacco questo e quello. Io devo dire che la Russia è, non meno, ma pi ú interessata delle altre potenze a buoni rapporti con la Polonia, poiché questa è sua vicina. Noi siamo per il ristabilimento e per il rafforzamento della Polonia. Ma noi separiamo la Polonia dal governo polacco emigrato a Londra. Abbiamo rotto i rapporti con questo governo non a causa di un nostro capriccio, ma perché il governo polacco si è unito a Hitler nel calunniare l’Unione Sovietica. Tutto ciò è stato pubblicato sulla stampa. Quali garanzie possiamo avere che il governo polacco emigrato a Londra non faccia nuova­mente lo stesso? Noi vorremmo avere la garanzia che gli agenti del governo polacco non uccideranno i partigiani, che il go­verno polacco emigrato chiamerà effettivamente alla lotta con­tro i tedeschi e non cercherà di escogitare qualche intrigo. Noi manterremo buoni rapporti col governo che farà appello alla lotta attiva contro i tedeschi. Ma io non sono certo che l'at­tuale governo polacco emigrato a Londra sia come dovrebbe essere. Se il governo polacco solidarizza con i partigiani e se noi avremo la garanzia che i suoi agenti non manterranno le­gami con i tedeschi in Polonia, allora siamo pronti ad intavo­lare i negoziati con questo governo.

 

Churchill parla di tre fiammiferi. Vorrei domandare che cosa significa.

 

 

Churchill Sarebbe bene qui, alla tavola rotonda, venire a conoscenza delle intenzioni russe circa le frontiere della Po­lonia. Mi sembra che allora Eden o io stesso potremmo esporle ai polacchi. Noi pensiamo che bisogna dare soddisfazione alla Polonia, indubbiamente a spese della Germania. Noi saremmo pronti a dire ai polacchi che questo è un piano buono e che non possono aspettarsene uno migliore. Dopo potremmo porre la questione del ristabilimento dei rapporti. Ma vorrei sotto­lineare che noi vogliamo l'esistenza di una Polonia forte e indi­pendente, amica della Russia.

 

 

Stalin Si tratta che le terre ucraine devono ritornare all’Ucraina, le bielorusse alla Bielorussia, cioè fra noi e la Po­lonia deve esistere la frontiera del 1939, stabilita dalla Costitu­zione sovietica.

Il governo sovietico sta su questa posizione e la ritiene giusta.

 

Quali questioni sono ancora in discussione?

 

 

Roosevelt La questione della Germania.

 

 

Stalin Quali proposte vi sono in merito?

 

 

Roosevelt Lo smembramento della Germania.

 

 

Churchill Io sono per lo smembramento della Germania. Ma vorrei ponderare la cosa relativamente allo smembramento della Prussia. Sono per la separazione della Baviera e di altre province dalla Germania.

 

 

Roosevelt Per stimolare la nostra discussione, vorrei espor­re il piano, da me personalmente preparato due mesi fa, per lo smembramento della Germania in cinque Stati.

 

 

Churchill Vorrei sottolineare che la radice del male della Germania è la Prussia.

 

 

Roosevelt Vorrei che noi avessimo di fronte dall'inizio il quadro nel complesso e poi parlassimo delle singole compo­nenti. A mio avviso, la Prussia deve essere indebolita e ridi­mensionata. La Prussia deve formare la prima parte indipenden­te della Germania. Nella seconda parte della Germania devono essere incluse Hannover e le regioni nord-occidentali della Ger­mania. La terza parte la Sassonia e la regione di Lipsia. La quarta parte — la provincia di Hessen (Assia), Darmstadt, Kassel e le regioni situate a sud del Reno, nonché le vecchie città della Westfalia. La quinta parte — Baviera, Baden, Wurtt­emberg. Ciascuna di queste cinque parti si presenterà come Stato indipendente. Inoltre dal territorio della Germania de­vono essere distaccate le regioni del canale di Kiel e Am­burgo. Queste regioni saranno amministrate dalle Nazioni Unite

dalle quattro potenze. Le zone della Ruhr e della Saar devono essere poste sotto il controllo delle Nazioni Unite o dei patroni di  tutta l’Europa. Ecco la mia proposta. Devo preavvisare che lo faccio soltanto a titolo di prova.

 

 

Churchill Voi avete esposto completamente tutto. Io ritengo che esistano due questioni: una demolire e l’altra costruire. Io ho due idee: la prima è isolare la Prussia dal resto della Germania; la seconda è la divisione delle provincie meridionali della Germania – Baviera, Baden Wurttemberg, palatinato – dalla Saar alla Sassonia inclusa. Io terrei la Prussia in condizioni dure. Ritengo che sia facile staccare le provincie meridionali della Prussia e includerle in una federazione del Danubio. Coloro che vivono nel bacino del Danubio non sono la causa della guerra. In ogni caso con i prussiani io procederei assai più severamente che con gli altri tedeschi. I tedeschi meridionali non cominceranno una nuova guerra.

 

 

Stalin Non mi piace il piano di nuove unioni di Stati. Se verrà deciso di dividere la Germania, non bisogna creare nuovi raggruppamenti. Se fossero cinque o sei gli Stati e due le regioni in cui Roosevelt propone di smembrare la Germania, questo piano di Roosevelt per indebolire la Germania può essere esaminato. Churchill dovrà presto avere a che fare con grandi masse di tedeschi, così come noi. Churchill vedrà allora che nell’esercito tedesco combattono non solo i prussiani, ma anche i tedeschi delle altre province della Germania. Soltanto gli austriaci, arrendendosi, gridano: io sono austriaco, e i nostri soldati li accolgono. Per quanto riguarda i tedeschi delle altre provincie della Germania essi resistono con pari accanimento. Per quanto possiamo trattare la questione dello smembramento della Germania, non bisogna creare una nuova associazione di Stati danubiani, che non potrà aver vita. L’Ungheria e l’Austria devono esistere separatamente. L’Austria è esistita come stato indipendente sino a che non è stata toccata.

 

 

Roosevelt Sono d’accordo con il maresciallo Stalin in particolare sul fatto che fra i tedeschi che vengono dalle varie province tedesche, non esiste differenza. Cinquant’anni fa questa differenza esisteva, ma ora tutti i soldati tedeschi sono uguali. Invero ciò non di riferisce al corpo degli ufficiali prussiano.

 

 

Churchill Non voglio che mi si interpreti come se io non fossi a favore dello smembramento della Germania. Io vorrei dire che se si frazionasse la Germania in alcune parti e non si costituissero associazioni di queste parti , allora, come ha detto il maresciallo Stalin, verrà il tempo in cui i tedeschi si riunificheranno.

 

 

Stalin Non vi sono misure che possano escludere la possibilità di riunificazione della Germania.

 

 

Churchill Il maresciallo Stalin preferisce un’Europa spezzettata?

 

 

Stalin   Che c’entra qui l’Europa? Io non so se bisogna o no costituire quattro, cinque, o sei stati tedeschi indipendenti. Questa questione và discussa.

 


Roosevelt
conviene o no creare per lo studio della questione della Germania un comitato speciale o, forse, conviene trasferirla alla commissione di Londra?

 


Stalin
Si può trasmettere la questione alla commissione di Londra, nella quale vi sono rappresentanti dei nostri tre Stati.

 


Churchill
Vorrei ora tornare alla questione polacca, che mi sembra più urgente perché i polacchi possono fare molto chiasso. Io vorrei dar lettura della mia proposta per la questione polacca. Con ciò non chiedo che la si approvi nella forma in cui l’ho scritta, perché io stesso non ho ancora preso una decisione definitiva.

 

La mia proposta dice:
« In linea di principio è stato approvato che il centro dello Stato e del popolo polacco deve essere situato fra la cosiddetta linea Curzon e la linea del fiume Oder, includendo nella composizione della Polonia la Prussia orientale e la provincia di Opole. Ma il definitivo tracciato della frontiera esige un minuzioso studio e l’eventuale separazione della popolazione in alcuni punti ».

 

 

Stalin I russi non hanno porti che non si gelano nel mar Baltico. Perciò i russi avrebbero bisogno dei porti che non si gelano di Königsberg e Memel e della corrispondente parte di territorio della Prussia orientale. Tanto più che storicamente, queste sono terre anticamente slave. Se gli inglesi sono d'accordo di consegnarci il territorio indicato, allora noi approve­remo la formula proposta da Churchill.

 

Churchill Questa è una proposta molto interessante che io studierò senz'altro.

 

 

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