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Carteggio Churchill Stalin - 1945

— 1 —

Personale e riservato

dal premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Senza dubbio sapete già che il Consiglio nazionale polacco a Lublino ha annunciato la sua decisione di tra­sformare il Comitato nazionale in Governo nazionale provvisorio della Repubblica polacca. Conoscete benis­simo il nostro atteggiamento nei confronti del Comitato nazionale che, secondo noi, ha già acquistato un grande prestigio in Polonia ed è il legittimo esponente della volontà del popolo polacco. La decisione di trasformarlo in Governo provvisorio ci sembra tempestiva, special­mente dopo che Mikolajczyk si è ritirato dal Governo in esilio e che quest'ultimo ha perso ogni parvenza di Governo. Penso che non si possa lasciare la Polonia sen­za Governo. Quindi il Governo sovietico ha deciso di riconoscere il Governo provvisorio polacco. Mi dispiace molto di non essere riuscito a convincervi pienamente della correttezza dell'atteggiamento del Governo sovie­tico sulla questione polacca. Tuttavia spero che i futuri sviluppi della situazione proveranno che il nostro ricono­scimento del Governo polacco di Lublino è in armonia con l'interesse della causa comune degli Alleati e che contribuirà ad accelerare la sconfitta della Germania.

 

Accludo per vostra informazione la copia dei due messaggi riguardanti la questione polacca da me spediti al Presidente.

 

2. So che il Presidente ha il vostro consenso per un incontro tra noi tre alla fine del mese o al principio di febbraio. Sarò molto contento di vedervi entrambi nel nostro paese e spero che il nostro lavoro comune darà buoni risultati.

 

Colgo l'occasione per inviarvi gli auguri di buon anno, di buona salute e di successo.

 

3 gennaio 1945

 

 

 

Allegato N. 1

Messaggio personale e segreto
del premier Stalin al presidente Roosevelt

 

Documento n. 99 del carteggio tra Roosevelt e Stalin anno 1944

 

 

Allegato N. 2

 

Riservato e personale

dal premier Stalin al presidente Roosevelt

 

Documento n. 1 del carteggio tra Roosevelt e Stalin anno 1945

 

 

 

— 2 —

Messaggio personale e riservato
da Churchill al maresciallo Stalin

 

Ho ricevuto il vostro messaggio personale e segreto del 3 gennaio 1945. Vi ringrazio per avermi mandato i due messaggi inviati al Presidente sulla questione po­lacca. Naturalmente, io e i miei colleghi del Gabinetto di guerra siamo dispiaciuti per la piega che gli avveni­menti stanno prendendo. Sono convinto che la cosa migliore sia che noi tre ci incontriamo per discutere insieme tutte le questioni, non soltanto come problemi isolati, ma in relazione all'intera situazione mondiale sia di guerra, sia di passaggio alla pace. Nel frattempo, come ben sapete, il nostro atteggiamento rimane inva­riato.

 

2. Aspetto molto ansiosamente questo importantissimo incontro e sono lieto che il Presidente sia disposto a compiere questo lungo viaggio. Abbiamo concordato, salvo la vostra approvazione, che il nome convenzionale dell'incontro sia “Argonaut” * e spero che userete tale nome nei messaggi che si scambieranno coloro che pren­deranno gli accordi per l'organizzazione.

 

3. Sono appena tornato da una visita al Quartier Generale del generale Eisenhower e a quello del maresciallo Montgomery. La battaglia in Belgio è molto dura ma si pensa che avremo la meglio. L'attacco diversivo che i tedeschi hanno sferrato in Alsazia causa anche delle difficoltà con i francesi ed è diretto a tenere impegnate le forze americane. Penso tuttavia che l'entità e l'arma­mento delle forze Alleate, comprese quelle aeree, faran­no rimpiangere a Von Rundstedt il suo ardito e ben organizzato tentativo di forzare il nostro fronte e forse ci permetteranno di impadronirci del porto di Anversa che ormai ha per noi una importanza vitale.

 

4. Ricambio i vostri cordiali auguri per il nuovo anno. Possa esso .abbreviare le sofferenze delle grandi nazioni che noi serviamo e portare una pace durevole sotto la nostra garanzia comune.

 

5 gennaio 1945

 

* Nome convenzionale dato alla conferenza dei leaders di USA, URSS e Gran Bretagna svoltasi a Yalta nel febbraio 1945.

 

 

— 3 —

Personale e riservatissimo

da Churchill a Stalin

 

La battaglia in occidente è molto dura e in qual­siasi momento possono essere richieste al Comando Su­premo delle decisioni importantissime. Sapete per espe­rienza personale quanto sia angosciosa la situazione quando deve essere difeso un fronte molto esteso dopo una temporanea perdita di iniziativa. Il generale Eisen­hower ha molto desiderio e necessità di conoscere a grandi linee che cosa contate di fare, dato che questo influisce naturalmente sulle più importanti decisioni sue e nostre. Il nostro inviato, generale d'aviazione Tedder, ha dovuto atterrare ieri notte al Cairo a causa del cattivo tempo. Il suo viaggio quindi è stato molto ritardato non certamente per colpa vostra. Nel caso che egli non vi abbia ancora raggiunto, vi sarò molto grato se mi farete sapere se nel mese di gennaio possiamo contare su una grande offensiva russa sul fronte della Vistola o altrove, con qualsiasi altro particolare che potrete fornirmi. Non passerò queste informazioni se­grete a nessuno, eccettuato il maresciallo Brooke ed il generale Eisenhover, solo sotto il vincolo del più asso­luto segreto. Considero la questione urgente.

 

6 gennaio 1945

 

 

 

— 4 —

Personale e segretissimo
dal premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Il vostro messaggio del 6 gennaio mi è giunto la sera del 7.

 

Mi spiace avvertirvi che il generale Tedder non è ancora arrivato a Mosca.

 

È estremamente importante sfruttare la superiorità che abbiamo sulla Germania in fatto di cannoni e aerei. Quello di cui abbiamo bisogno sono condizioni meteo­rologiche adatte al volo e assenza di foschia bassa che impedisce di dirigere il fuoco della nostra artiglieria. Stiamo preparando un'offensiva, ma in questo momento il tempo è sfavorevole. Tuttavia, in considerazione della situazione dei nostri Alleati sul fronte occidentale, il Comando Supremo ha deciso di completare a ritmo acce­lerato i preparativi e, indipendentemente dalle condizio­ni atmosferiche, di iniziare operazioni offensive su vasta scala lungo l'intero fronte centrale, non dopo la seconda metà di gennaio. State certo che faremo tutto quanto è in nostro potere per appoggiare le valorose forze dei nostri alleati.

 

7 gennaio 1945

 

 

 

— 5 —

Messaggio personale e riservatissimo

da Churchill al Maresciallo Stalin

 

Vi sono molto grato per il vostro toccante mes­saggio. L'ho inoltrato al generale Eisenhower come messaggio segretissimo. Possa ogni miglior fortuna as­sistere la vostra nobile impresa.

 

2. La battaglia all'ovest non va poi del tutto male. Vi sono buone speranze di schiacciare i tedeschi nel loro saliente con gravissime perdite. È una battaglia condotta principalmente dagli americani e le loro truppe hanno combattuto splendidamente riportando gravi perdite. Stiamo entrambi giocando tutte le nostre carte. Le no­tizie che mi date saranno di grande incoraggiamento per il generale Eisenhower perché gli danno assicurazione del fatto che i rinforzi tedeschi saranno divisi tra i nostri due fronti di incessante combattimento. La battaglia all'ovest proseguirà ininterrottamente secondo le diret­tive dei generali che hanno il compito di combatterla.

 

9 gennaio 1945

 

 

 

— 6 —

Riservata e personale

dal premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Sono d'accordo per impiegare “Argonaut” come no­me convenzionale per tutte le comunicazioni riguardanti l'incontro, come suggerito nel vostro messaggio del 5 gennaio.

 

In accordo con la proposta fatta dal Presidente, vorrei il vostro assenso per Yalta come sede e il 2 febbraio come data dell'incontro.

 

10 gennaio 1945

 

 

 

— 7 —

Messaggio personale e riservatissimo
da Churchill a Stalin

 

Il signor Eden ed io abbiamo fatto del nostro me­glio in molte occasioni con Re Pietro. È un giovane impetuoso e considera l'accordo Tito-Subasic come una sua virtuale abdicazione. Egli ha ora rilasciato la sua dichiarazione * senza consultarci e in verità contro il nostro parere. Egli pensa che se si tiene fuori da tutto quello che sta per accadere in Jugoslavia, fra pochi anni verrà il suo momento. Ha una grande ammirazione per voi, molto maggiore, secondo me, di quella che ha per noi.

 

2. Suggerisco ora di ritenere valido l'accordo Tito­-Subasic e di non curarci affatto di Re Pietro II. La sua dichiarazione è stata rilasciata senza il parere di alcun Primo Ministro e, dato che egli si definisce un sovrano costituzionale, non può essere perciò considerata come un atto di Stato. Questo significa che noi appoggiamo l'idea di riconoscere il Governo del Maresciallo Tito, venuto al potere durante la Reggenza, come Governo reale jugoslavo, di mandare un ambasciatore a Belgrado e riceverne uno qui. Spero che questa vi sembri una buona soluzione del problema finché non vi sia una libera e aperta espressione della volontà popolare.

 

3. Tuttavia, prima di poterci pronunciare defini­tivamente su questo argomento, dovremmo sottoporre la questione agli Stati Uniti, che deplorerebbero cer­tamente di non essere stati informati. Naturalmente noi non siamo tenuti ad accettare in ogni caso la soluzione da loro proposta. Vi telegrafo prima di pronunciarmi in alcun modo col Maresciallo Tito, salvo chiedergli di aspettare una comunicazione che preparerò per lui dopo essermi consultato con il Governo sovietico.

 

11 gennaio 1945

 

* Stalin si riferisce al comunicato rilasciato dalla Cancelleria del Re di Jugoslavia l’11 gennaio 1945 che riferiva le obiezioni del Sovrano sul patto Tito-Subasic.

 

 

 

— 8 —

Messaggio personale
da Churchill al Maresciallo Stalin

 

In risposta al vostro telegramma del 10 gennaio. D'accordo e molti auguri.

 

12 gennaio 1945

 

 

 

— 9 —

Riservato e personale

dal premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ricevuto il vostro messaggio sulla questione jugo­slava. Grazie per le informazioni.

 

Accetto la vostra proposta di considerare valido l'accordo Tito-Subasic. Facendo questo toglieremo. di mezzo ogni complicazione. Spero che abbiate già in­formato il Presidente.

 

13 gennaio 1945

 

 

 

— 10 —

Personale e segretissimo

dal premier Churchill AL Maresciallo Stalin

 

Da quando vi ho spedito il mio messaggio dell' 11 gennaio sulla questione jugoslava, si è verificato un fatto nuovo e cioè che Subasic, che contava sull'accet­tazione da parte di Re Pietro del principio dell'accordo, vuole ora vedere se vi è modo di eliminare le obiezioni del Re.

Dobbiamo certamente dargli il tempo di siste­mare la questione, se ne è capace, prima di prendere qualsiasi provvedimento da parte nostra.

 

2. Re Pietro ha accettato il consiglio di Eden su almeno uno dei punti importanti, dichiarando di non avere obiezioni contro la Reggenza in sé, ma soltanto contro la forma nella quale viene proposta. Questo fa pensare che la differenza di vedute tra Subasic e il Re possa essere conciliabile.

 

3. Vi farò conoscere appena possibile gli sviluppi della situazione.

 

14 gennaio 1945

 

 

 

— 11 —

Personale e segretissimo dal premier Stalin
al primo ministro Churchill

 

Ho avuto oggi un colloquio con il maresciallo Ted­der e i generali del suo seguito. Penso che le informa­zioni che ci siamo scambiati siano state sufficientemente esaurienti, come oggi probabilmente vi riferirà. Lascia­temi aggiungere che il maresciallo Tedder mi ha fatto un'impressione veramente buona.

 

Nonostante le condizioni meteorologiche sfavore­voli, l'offensiva sovietica si sta svolgendo secondo i piani prestabiliti. Le truppe sono in azione lungo l'in­tero fronte centrale, dai Carpazi al mar Baltico. Malgrado la loro disperata resistenza, i tedeschi sono stati co­stretti a retrocedere. Spero che questo renderà pii facile e più celere l'offensiva progettata da Eisenhower sul fronte occidentale.

 

15 gennaio 1945

 

 

 

— 12 —

Personale e riservato

dal premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Mi è giunto il vostro messaggio del 14 gennaio sulla questione jugoslava. Per quanto mi riguarda non vedo ostacoli all'attuazione delle nostre decisioni, che vi ho già comunicate l'ultima volta. Secondo me non dovremmo perdere tempo rischiando di compromettere l'intera faccenda coi nostri indugi.

 

16 gennaio 1945

 

 

 

— 13 —

Messaggio personale e segretissimo
da parte di Churchill al Maresciallo Stalin

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 13 gennaio in risposta al mio dell' 11. Grazie. Io ve ne ho spedito un altro in data 14 gennaio, cui aggiungo ora quanto segue.

 

Secondo il nostro suggerimento il Re Pietro sta discutendo con Subasic la possibilità di trovare una solu­zione per la quale egli possa accettare l'accordo Tito­-Subasic.

 

Penso che potremmo lasciar loro un po' più di tempo per concludere.

 

16 gennaio 1945

 

 

 

— 14 —

Messaggio di Churchill al Maresciallo Stalin

 

Ricevuto il 17 gennaio 1945

 

Mio caro Maresciallo Stalin,

 

l'ambasciatore spagnolo a Londra mi ha recente­mente inviato una lettera del generale Franco sulle relazioni anglo-spagnole. Ho ora risposto al generale Franco in termini che il Gabinetto di Guerra ha consi­derato con attenzione e pienamente approvato. I miei colleghi ed io pensiamo che vi interesserebbe leggere la corrispondenza in oggetto sopratutto per quello che riguarda i rapporti di amicizia anglo-sovietici di cui si parla. Quindi vi allego entrambe le lettere per vostra informazione. *

 

Cordiali saluti.

Winston S. Churchill

 

* Churchill allegò al suo messaggio le copie prive di data di una lettera di Franco all'ambasciatore spagnolo in Inghilterra, Duca di Alba, e della risposta di Churchill a Franco.

Franco dava istruzioni all'ambasciatore di far conoscere il conte­nuto della sua lettera al “nostro buon amico, il Primo Ministro inglese.” La lettera di Franco aspramente polemica nei riguardi dell’U.R.S.S., affermava che sarebbe stato desiderabile un riavvicina­mento anglo-spagnolo in funzione antisovietica ed anche antiame­ricana.

Nella lettera è scritto infatti che “una volta che la Germania sia stata, distrutta, che la Russia abbia consolidato la sua influenza sull’Europa e sull'Asia e che nella stessa maniera gli Stati Uniti, diventati ormai la nazione più potente del mondo, abbiano conquistato il dominio dell'Atlantico e del Pacifico, le nazioni europee sopravvissute in un continente distrutto dovranno affrontare la più seria e pericolosa crisi della storia.” Franco si lamentava inoltre delle attività del servizio segreto inglese e degli intrighi orditi dall'Inghilterra contro la Spagna.

Nella sua risposta Churchill sosteneva di dissentire dalle osser­vazioni di Franco sulle attività del , controspionaggio in Spagna.

Sottolineava le difficoltà create nel corso della guerra allo sforzo militare alleato dall'atteggiamento spagnolo e in particolare dall'aiuto dato dalla Spagna ai nemici e parlava infine delle denigratorie critiche mosse da Franco alla Gran Bretagna. “Sono comunque felice – scriveva – di osservare i favorevoli cambiamenti determinatisi nella politica spagnola verso di noi da quando il generale Jordana si incarica delle nostre relazioni. Ho pubblicamente sottolineato questi sviluppi nell'allocuzione alla Camera dei Comuni del 24 maggio. Sfortunata­mente, come anche I'E.V. riconosce nella sua lettera al Duca di Alba, questi sviluppi non hanno ancora potuto rimuovere tutte le barriere tra i nostri due paesi. Fino a quando alcune di queste barriere permarranno sarà molto difficile stabilire strette relazioni di amicizia e di collaborazione con la Spagna, come desidererebbe il Governo di Sua Maestà.”

Nel suo messaggio a Stalin, Churchill sottolinea l'accenno all'ami­cizia anglo-sovietica nella risposta a Franco.

A questo proposito Churchill dice: “Vi ingannerei se non smen­tissi catégoricamente la possibilità che il Governo di Suoi Maestà con­sideri l'eventualità di formare un'alleanza di potenze dell'Europa Occi­dentale o di qualsiasi altra parte del mondo in funzione ostile, oppure di affermata necessità di difesa, nei riguardi dei nostri alleati russi. La politica inglese resta saldamente basata sul trattato anglo-russo del 1942 e noi consideriamo la continuazione della collaborazione tra i due popoli essenziale nella struttura dell'organizzazione politica del mondo e ciò non soltanto nel nostro interesse, ma anche per la pace dell'Europa tutta.”

 

 

 

— 15 —

Messaggio personale e segretissimo
di Churchill per il maresciallo Stalin

 

Vi sono molto grato per il vostro messaggio e sono particolarmente lieto che il maresciallo Tedder vi abbia fatto una così favorevole impressione.

 

A nome del Governo di Sua Maestà e mio perso­nale vi porgo i nostri ringraziamenti e le nostre più vive congratulazioni per la grandiosa offensiva che avete sferrato sul fronte orientale.

 

Voi conoscete ora indubbiamente i piani del gene­rale Eisenhower e quanto essi siano stati ritardati dall’'attacco distruttore di Rundstedt.

 

Sono certo che la battaglia su tutto il nostro fronte non avrà soste.

 

Oggi il 21° Gruppo d'Armate britannico al comando del maresciallo Montgomery ha iniziato un attacco nella zona a sud di Roermond.

 

17 gennaio 1945

 

 

 

— 16 —

Messaggio personale e segreto
da Churchill al Maresciallo Stalin

 

Grazie per il vostro messaggio del 16 gennaio sulla situazione jugoslava.

 

Nondimeno sarei felice se foste d'accordo di aspet­tare qualche giorno. Subasic e il suo Governo stanno facendo tutto il possibile per portare Re Pietro al ri­spetto dei suoi doveri costituzionali e lasciare così pres­soché invariato l'accordo. Se ci riusciranno, tutto diven­terà più facile per noi e, ne sono sicuro, anche per gli americani.

 

Convengo con voi sull'urgenza di sistemare queste faccende e sto dandomi da fare in proposito.

17 gennaio, 1945.

 

 

 

— 17 —

Messaggio Personale e Segretissimo
Del Primo Ministro Churchill al Maresciallo Stalin

 

Suggerirei di escludere completamente la stampa da “Argonaut” ma di lasciare a ciascuno di noi la fa­coltà di portare con sé non più di tre o quattro fotografi ufficiali che facciano fotografie e riprese cinematografiche da pubblicarsi quando lo riterremo opportuno. Fatemi sapere se siete d'accordo.

 

Vi sarà, naturalmente, il solito comunicato o comunicati congiunti.

 

Ho spedito un analogo telegramma al presidente Roosevelt.

 

21 gennaio 1945

 

 

 

— 17 —

Messaggio personale e segreto
del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ho ricevuto il vostro telegramma del 21 gennaio u. s. Aderisco volentieri alla proposta di escludere la stampa da “Argonaut” e non mi oppongo al fatto che ogni partecipante porti un certo numero di fotografi.

 

Ho risposto in modo analogo alla richiesta del Presidente.

 

23 gennaio1945

 

 

 

— 18 —

Messaggio personale e segreto
del primo ministro Churchill al Maresciallo Stalin

 

La notte scorsa Re Pietro, senza informarmi delle sue intenzioni, ha licenziato Subasic e il suo Governo. Abbiamo informato Subasic che l'azione del Re non ha assolutamente mutato il desiderio del Governo di Sua Maestà riguardo l'attuazione dell'accordo Tito-Subasic e che noi siamo quindi disposti a trasportare lui e il suo Governo a Belgrado.

 

Sarei del parere che le tre Grandi Potenze dovreb­bero far entrare in vigore l'accordo Tito-Subasic e do­vrebbero informare Tito che, se egli stabilirà con Subasic e col suo Governo di attuare tale accordo, le tre Grandi Potenze riconosceranno il Governo unito formatosi in base all'accordo stesso e accrediteranno i loro amba­sciatori presso il Consiglio di Reggenza.

 

Sarei anche del parere che, fino a quando non sia stato formato questo Governo unificato, non si debba riconoscere nessun altro Gabinetto formato da Re Pie­tro o dal Maresciallo Tito.

 

Ho fatto queste proposte anche al Governo degli Stati Uniti e confido che voi, da parte vostra, sarete d'accordo.

 

Vi farò conoscere direttamente le reazioni ameri­cane in maniera di poter decidere un'azione simultanea.

 

23 gennaio 1945

 

 

 

— 19 —

Messaggio riservato e personale

da parte del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 23 gennaio sulla questione jugoslava.

 

Convengo con voi che l'accordo Tito-Subasic, come già stabilito tra le parti, debba essere attuato senza ulte­riore indugio e che le tre Grandi Potenze debbano rico­noscere il Governo unificato. Penso che non si debba porre alcuna riserva di qualsiasi tipo all'attuazione di questo progetto.

 

25 gennaio 1945

 

 

 

— 20 —

Messaggio riservato e personale
da parte del primo ministro Churchill al Maresciallo Stalin

 

Noi pensiamo che se Subasic non ha raggiunto un accordo soddisfacente con il Re, dimesso o no, egli deb­ba tornare col suo Governo a Belgrado nei primi giorni della prossima settimana e formare insieme al Mare­sciallo Tito una Reggenza ché "renda effettivo l'accordo Tito-Subasic per il Governo reale jugoslavo, a prescin­dere da quello che può dire il Re.

 

Spero che potremo discutere al più presto gli ulti­mi sviluppi di questa faccenda.

 

Nel frattempo stiamo cercando di ottenere l'appro­vazione degli Stati Uniti a questo piano. Anche voi do­vreste dir loro qualcosa.

 

Siamo ammirati per le vostre splendide vittorie contro i comuni nemici e per le possenti forze che avete schierato contro di loro.

 

Vogliate accettare i nostri più calorosi ringrazia­menti e le nostre congratulazioni per queste gesta storiche.

 

27 gennaio 1945

 

 

 

— 21 —

Messaggio urgente segretissimo e personale

da parte di Churchill al Maresciallo Stalin

 

Dato che il Presidente non potrà giungere a Malta prima del 2 febbraio, noi non potremo arrivare a Yalta prima del 3. In ogni caso vi telegraferò per fissare una data più precisa. Naturalmente ciò dipende anche dalle condizioni meteorologiche.

Compiremo il viaggio insieme, ma su aerei diversi.

Pregusto il piacere d'incontrarvi.

 

1 febbraio 1945

 

 

 

— 22 —

Messaggio personale e segretissimo
da parte del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ho ricevuto il vostro messaggio.

Io e i miei colleghi siamo già sul posto.

 

1 febbraio 1945

 

 

 

— 23 —

Messaggio urgentissimo e segreto
da parte del primo ministro Churchill al Maresciallo Stalin

 

Si prevede di giungere a Saki il 3 febbraio alle 12, ora di Mosca.

Avremo già fatto colazione in aereo prima di at­terrare. Continueremo in automobile fino a Yalta.

 

3 febbraio 1945

 

 

 

 

— 24 —

Al Maresciallo Stalin

 

SEGRETO

 

Mio caro Maresciallo Stalin,

 

vi allego:

1. Le ultime notizie ricevute da Londra riguardan­ti la battaglia sul fronte occidentale. *

2. Un memorandum riguardante l'attuale situazio­ne in Grecia. **

 

Penso che entrambi possano interessarvi.

 

Cordiali saluti.

 

Winston S. Churchill

 

 

Vorontsov Palace - 9 febbraio 1945

 

* Testo della comunicazione allegata:

“Londra, ore 18 del 9.2.1945.

La nuova offensiva del maresciallo Montgomery a sud-est di Nimega continua il suo sforzo contro il settore settentrionale della Linea Sigfrido. Le truppe anglo-canadesi sono avanzate per 4 miglia e mezzo e sono penetrate nella prima delle tre linee Sigfrido. Sono state conquistate sette città e villaggi, catturati 1800 prigionieri e itedeschi hanno riportato perdite gravi. Le nostre perdite sono in pro­porzione leggere. La resistenza tedesca sul Reno occidentale a sud di Strasburgo è finita.”

 

** Testo del memorandum allegato:

“Dopo il ristabilimento dell'ordine in Atene da parte delle trup­pe inglesi e greche è stata stabilita una tregua con le truppe del­l'E.L.A.S. in base alla quale queste ultime dovevano ritirarsi dalle città principali e raggiungere determinati distretti. Erano allora stati aperti negoziati da parte del Reggente e del Governo greco del generale Plastiris con i principali capi dell'E.L.A.S. e in conseguenza di questi fu indetta una conferenza da tenersi ad Atene all'inizio di febbraio, conferenza alla quale l'E.L.A.S. era rappresentata da tre delegati.

Il Governo greco avanzò il 3 febbraio proposte molto concilianti miranti alla formazione del nuovo esercito greco, all'epurazione della gendarmeria e della polizia, alla restaurazione del diritto di libertà di parola, di assemblea e di associazione sindacale, dopo di che sarebbero seguite immediate elezioni. Il Governo greco insisteva perché il disar­mo generale precedesse la formazione del nuovo esercito nazionale; era anche pronto ad offrire un'amnistia per tutti coloro che avevano preso parte ai recenti combattimenti, ma chiedeva che i colpevoli di crimini non provocati dalle condizioni createsi per la guerra civile venissero puniti. Le proposte del Governo miravano a garantire, attra­verso un appropriato sistema di processi e di appelli, una giustizia. imparziale; inoltre i capi della rivolta sarebbero stati immuni da ogni accusa. I delegati dell'E.L.A.S. fin dall'inizio accolsero favorevolmente le proposte governative nelle loro linee generali insistendo in un primo tempo per una amnistia generale senza alcuna riserva. Ma il 6 febbraio sottoscrissero la proposta di amnistia offerta dal Governo. Lo stesso giorno però i delegati dell'E.L.A.S. chiesero l'immediata abolizione della legge marziale. Il Governo greco non era disposto ad abolirla in quanto persuaso che la legge marziale avrebbe potuto essere sospe­sa solo dopo il disarmo generale. La conferenza fu aggiornata e non si riunì il 7 febbraio. La situazione economica greca, già difficile, è stata ulteriormente aggravata dai recenti combattimenti; ma ora che è stato ristabilito l'ordine nei principali porti, ossia il Pireo, Salonicco e Patrasso, il Governo di Sua Maestà britannica ha ricominciato i rifor­nimenti di cibo e di altri generi alla Grecia. Il Governo di Sua Maestà si propone di assistere il Governo greco fornendo equipaggiamento ed armi per il nuovo esercito nazionale, la cui formazione consentirà alle truppe britanniche di lasciare gradualmente la

Grecia per essere impiegate sui fronti principali di guerra, contro il comune nemico.”

 

 

 

— 25 —

Messaggio da parte del primo ministro
Churchill al Maresciallo Stalin

 

A nome del Governo di S. M. Britannica vi invio i più calorosi ringraziamenti per l'ospitalità e l'amicizia offerta alla delegazione britannica durante la conferenza di Crimea. Siamo stati profondamente colpiti dalla per­fezione dell'organizzazione e delle iniziative che hanno reso possibile alla Conferenza di svolgersi fra paesaggi così ameni ed imponenti; tutti noi ne abbiamo riportato il ricordo migliore.

 

A tutto ciò devo aggiungere l'espressione dei miei ringraziamenti e della mia gratitudine personale.

 

Mai in incontri precedenti si erano visti tanto chia­ramente i risultati che si possono raggiungere quando tre Capi di Stato si incontrano con la ferma intenzione di affrontare le difficoltà e di risolverle. Voi stesso avete affermato che la collaborazione sarebbe risultata meno facile quando fossero venuti meno i legami vincolanti della guerra contro il comune nemico.

 

Io sono convinto, e sono sicuro che anche voi e il Presidente siate d'accordo, che l'amicizia e la colla­borazione tanto saldamente stabilite non si indeboliran­no quando avremo conquistato la vittoria.

 

Mi auguro che voi possiate vivere a lungo per continuare a guidare le sorti della vostra Nazione che ha mostrato tutta la sua grandezza sotto il vostro co­mando e vi invio i miei migliori auguri e i miei più calorosi ringraziamenti.

 

17 febbraio 1945

 

 

 

— 26 —

Messaggio personale
da parte del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ho ricevuto il vostro messaggio dei 18 febbraio u. s. Sono felicissimo che siate stato soddisfatto della accoglienza avuta in Crimea.

 

20 febbraio 1945

 

 

— 27 —

Messaggio personale

di Churchill al Maresciallo Stalin

 

Leggo con vivo rincrescimento la perdita che avete subito per la morte del generale Chernyakhovsky, in seguito a ferite riportate in azione.

 

Le qualità ed i meriti di questo brillante e corag­gioso ufficiale erano molto ammirati dal Governo e dall'esercito di S. M. Britannica.

 

20 febbraio1945

 

 

 

— 28 —

Messaggio personale
da parte del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Vi prego di accettare i miei ringraziamenti per le vostre condoglianze per la morte del generale D. Cher­nyakhovsky, uno dei migliori uomini dell'Armata Rossa.

 

21 febbraio 1945

 

 

 

— 29 —

Messaggio personale

al Maresciallo Stalin da Churchill

 

Ricevuto il 23 febbraio 1945

 

L'Armata Rossa celebra il ventisettesimo anniver­sario della sua fondazione tra i trionfi che le hanno pro­curato l'incondizionato plauso dei suoi alleati ed hanno segnato la disfatta del militarismo tedesco.

 

Le future generazioni riconosceranno il loro debito verso, l'Armata Rossa nella stessa misura in cui lo rico­nosciamo noi che siamo stati testimoni di queste stori­che gesta. Io chiedo a voi, grande capo di un grande esercito, di salutarlo oggi, ormai alle soglie della vittoria finale, anche da parte mia.

 

 

 

— 30 —

Messaggio personale

del premier Stalin a Churchill

 

Spedito il 27 febbraio 1945

 

Vogliate accettare i miei ringraziamenti per l'alto apprezzamento manifestato per il contributo dell'Armata Rossa alla sconfitta delle forze armate tedesche.

 

Nulla mi sarà più gradito del portare i vostri saluti alla Armata Rossa in occasione del suo ventisettesimo anniversario.

 

 

 

— 31 —

Messaggio personale

Da parte di Churchill a Stalin

 

Ho appena ricevuto i doni di prodotti russi che mi avete inviato a mezzo della nostra nave che si trovava a Sebastopoli.

 

Vi prego di accettare i miei calorosi ringraziamenti per questi munifici doni che apprezzo tanto quanto stimo il cortese pensiero che vi ha suggerito d'inviarmeli.

 

9 marzo 1945

 

 

 

— 32 —

Messaggio personale e segretissimo

di Churchill al Maresciallo Stalin

 

Eden mi ha mostrato il messaggio da lui inviato a Molotov sulla questione dei nostri prigionieri di guerra * che le vostre truppe stanno liberando e l'accordo a tale proposito raggiunto a Yalta. ** Siamo molto preoccupati della situazione che ci avete esposta in detto messaggio.

Non vi è alcuna cosa che interessi il popolo britannico quanto la salvezza dei nostri prigionieri in mano tede­sca, la loro pronta liberazione dalla prigionia ed il loro ritorno in patria. Vi sarei molto grato se voleste perso­nalmente interessarvi del problema e sono certo che voi vorrete fare del vostro meglio per i nostri uomini, cosî come io vi prometto che stiamo facendo noi per i vostri man mano che essi vengono sotto nostro controllo nella zona del Reno.

 

2. L'attacco che le truppe anglo-canadesi hanno iniziato l'8 febbraio, ci è costato circa 16.000 uomini. Si era sperato che la 1a e la 9a Armata americane attac­cassero alla nostra destra il 10 febbraio, ma a causa dell'inondazione provocata dall'apertura da parte nemica delle dighe, l'avanzata delle due Armate americane è stata materialmente impossibile fino a quando il livello dell'acqua non si è abbassato. Ciò ha costretto le nostre truppe a continuare ad attaccare per 15 giorni da sole, in un territorio reso impraticabile dall'inondazione, prima che le unità statunitensi potessero compiere dei progressi apprezzabili. Ci rendiamo conto del fatto che il loro ritardo era giustificato, ma in pratica ci ha fatto piombare addosso gran parte dei rimanenti Corpi scelti tedeschi della zona ovest del Reno.

 

Quando la 9a, la l a e la 3a Armata statunitensi hanno attaccato ai primi di marzo, la vulnerabilità del nemico sul resto del fronte era, come dice Eisenhower, enormemente aumentata. Comunque i risultati ottenuti da queste tre Armate americane hanno di gran lunga superato le nostre aspettative; con azioni brillanti e ardimentose esse hanno ormai completamente sfondato il fronte nemico ad ovest del Reno, che anche noi al nord abbiamo finalmente raggiunto.

 

I tempi sono ormai maturi per ulteriori sviluppi e sto per andare al Quartier Generale del maresciallo Montgomery per assistere alla nuova fase.

 

Egli avrà ai suoi ordini l'Armata canadese, la 2a Armata inglese e la 9a Armata americana e spero di avere ben presto delle buone novità da comunicarvi. Sono felice per i vostri progressi, particolarmente nell’ulteriore e continua riduzione della sacca nazista nella Prussia orientale.

 

Ritengo che Hitler, dopo che la Germania del Nord sarà stata totalmente invasa e che le armate russe si saranno congiunte con noi, cercherà di prolungare la guerra con una lotta all'ultimo sangue nella Germania meridionale e in Austria con possibilità di prendere contatto, attraverso le Alpi, con le sue forze dell'Italia settentrionale. L'implacabile continuazione della lotta a Budapest e al lago Balaton, insieme ad altri elementi, rendono verosimile una tale previsione. Nel frattempo io mi preoccupo delle decisive operazioni all'ovest e al nord, e non ho alcun dubbio che anche voi vi muoverete quanto prima.

 

Tutto il contenuto del paragrafo 2 è riservatissimo. Sembra che da quando ci siamo incontrati a Yalta, siano sorte molte difficoltà, ma sono sicuro che esse sarebbero tutte spazzate via se noi ci potessimo incontrare.

 

21 marzo 1945

 

* In una lettera dell’11 febbraio 1945 Eden chiedeva informa­zioni sul numero di prigionieri di guerra inglesi liberati dall'esercito sovietico, sulla possibilità di concedere dei lasciapassare a ufficiali inglesi inviati dal Governo britannico nei campi di concentramento tedeschi per prigionieri di guerra nelle zone liberate dalle truppe sovietiche. Chiedeva infine in che maniera sarebbero stati fatti rim­patriare dai sovietici gli ex prigionieri inglesi.

 

** L’11 febbraio 1945, come risultato di discussioni svoltesi alla conferenza di Yalta, erano stati firmati tra l'Unione Sovietica e la Gran Bretagna e tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica, analoghi ac­cordi miranti alla protezione, al mantenimento, e al rimpatrio dei pri­gionieri di guerra Alleati e dei civili, cittadini statunitensi e russi e sudditi britannici liberati dalle truppe Alleate.

 

 

 

— 33 —

Messaggio riservato e personale

da parte del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ho ricevuto i vostri messaggi.

 

Per quanto riguarda i prigionieri di guerra inglesi, la vostra ansia per le loro condizioni è ingiustificata. Le loro condizioni sono assai migliori di quelle dei prigionieri di guerra sovietici nei campi inglesi dove, in alcuni casi, essi sono trattati male e perfino percossi. Comunque gli inglesi non sono più nei nostri campi, essendo già in viaggio per Odessa donde rimpatrieranno.

Grazie per le vostre informazioni sulla situazione del fronte occidentale. Ho fiducia nel talento strategico del maresciallo Montgomery.

 

23 marzo 1945

 

 

 

— 34 —

Messaggio personale e segretissimo
del primo ministro Churchill al Maresciallo Stalin

 

Sono al Quartier Generale del maresciallo Mont­gomery. Questi ha appena dato gli ordini per sferrare la grande battaglia per passare il Reno su un largo fronte puntando nella zona di Wesel, con l'atterraggio di un corpo aviotrasportato e con l'uso di circa 2000 bocche da fuoco.

 

Si spera di passare il fiume stasera o domani e di poter stabilire teste di ponte. Abbiamo un'abbondante riserva di carri armati per sfruttare al massimo il suc­cesso una volta che il fiume sia stato attraversato.

 

Vi spedirò un altro messaggio domani. Il mare­sciallo Montgomery mi prega di presentarvi i suoi rispetti.

 

24 marzo 1945

 

 

 

— 35 —

Messaggio personale e segretissimo
per il Maresciallo Stalin da parte di Churchill

 

Spero che abbiate già ricevuto il messaggio che il Presidente degli Stati Uniti ha avuto la bontà di mostrarmi prima di inviarvelo. È mio dovere assicurarvi, a nome del Governo di Sua Maestà Britannica, che il Ga­binetto di guerra mi incarica di comunicarvi il nostro pieno accordo a questo messaggio che sottoscriviamo integralmente.

 

2. Ci sono ora due o tre punti che vorrei partico­larmente sottolineare.

Prima di tutto non riteniamo che nei colloqui di Mosca * sia stato rispettato lo spirito di Yalta né certa­mente la lettera. Non ci saremmo mai aspettati che la Commissione che di comune accordo avevamo con tanta buona volontà formata, non sarebbe stata in grado di assolvere il suo compito rapidamente e agevolmente con reciproca convenienza.

Pensavamo che si sarebbe nel frattempo sicura­mente formato un Governo polacco “nuovo” e “riorga­nizzato” e sarebbe stato riconosciuto da tutte le Nazioni Unite. Questo avrebbe fornito al mondo una prova della nostra capacità e della nostra volontà di lavorare insieme anche per il futuro. Non è ancora troppo tardi per farlo.

 

3. Comunque, anche prima della formazione di un Governo polacco nuovo e riorganizzato, la Commissione si era trovata d'accordo sul fatto che sarebbero state convocate rappresentanze sia dalla Polonia che dagli emigrati polacchi, non necessariamente per far parte del Governo, ma soltanto per libere e franche consul­tazioni. Non è possibile compiere neppure questo passo preliminare a causa della pretesa dei Governi di Mosca o di Lublino di porre il veto contro qualsiasi invito, anche solo per consultazioni. Non potremo mai essere d'accordo su un tale veto da parte di chiunque di noi tre. Questo veto trova il suo esempio più clamoroso nel caso di Mikolajczyk, che è considerato nel mondo inglese e americano come il personaggio più rappresentativo dei polacchi emigrati.

 

4. Abbiamo anche udito con sorpresa e rincresci­mento che è stata ora ritirata la spontanea offerta di Molotov di permettere a missioni ed osservatori l'ingres­so in Polonia. Noi siamo quindi stati privati di qualsiasi mezzo per controllare direttamente le informazioni, spes­so estremamente spiacevoli, che quasi giornalmente ci vengono inviate dal Governo polacco a Londra. Non comprendiamo per quale ragione sia stato calato un velo di segretezza sopra la scena politica polacca. Noi of­friamo le più grandi facilitazioni al Governo sovietico per l'invio di missioni e osservatori singoli nei territori sotto la nostra occupazione militare. In parecchi casi questa offerta è stata accettata dai sovietici e le visite si sono effettuate con reciproca soddisfazione. Chiediamo che venga applicato in questi casi il principio di recipro­cità che potrebbe favorire la formazione di una solida base per una durevole alleanza.

 

5. Il Presidente mi ha anche mostrato i messaggi scambiati tra voi e lui circa l'impossibilità; per Molotov, di intervenire alla conferenza di San Francisco. ** Avevamo sperato che la presenza dei tre Ministri degli Esteri avrebbe contribuito a superare molte delle difficoltà che ci sono piovute addosso dopo la nostra felice e pro­mettente unione a Yalta. Non mettiamo comunque in discussione in alcun modo il peso delle responsabilità che rendono necessaria la permanenza di Molotov in Russia.

 

6. Come il Presidente, anch'io ero rimasto colpito dall'ultima frase del vostro messaggio. Ciò che egli dice a proposito del popolo americano si può anche applicare al popolo inglese e alle nazioni del Commonwealth bri­tannico, con l'aggiunta che gli attuali consiglieri di Sua Maestà ricoprono la loro carica solo per volontà del Parlamento eletto a suffragio universale. Se i nostri sfor­zi per trovare un accordo sulla questione polacca sono destinati all'insuccesso, io sarò costretto a confessarlo al Parlamento quando sarà convocato dopo le vacanze di Pasqua. Mai nessuno ha sostenuto la causa russa con più fervore e convinzione di quanto abbia cercato di fare io. Sono stato il primo a levare la voce il 22 giugno 1941. È ormai trascorso piú di un anno da quando ho proclamato al mondo sconcertato l'equità della linea Curzon per la frontiera occidentale dell'U.R.S.S. ed ora questo confine è stato accettato sia dal Parlamento britannico, sia dal Presidente degli Stati Uniti. È come sincero amico della Russia, dunque, che rivolgo il mio personale appello a voi e ai vostri colleghi perché sia possibile raggiungere con le democrazie occidentali un accordo soddisfacente sulla questione polacca e perché, nella futura guida del mondo, voi non vogliate sottrarvi allo spirito di collaborazione che abbiamo instaurato.

 

31 marzo 1945

 

* Alla conferenza di Yalta i Capi delle tre Potenze Alleate, U.S.A., U.R.S.S. e Inghilterra, raggiunsero sulla Polonia un accordo che prevedeva tra l'altro che il Commissario del Popolo per gli Affari Esteri dell'U.R.S.S. e gli ambasciatori inglese e americano erano “auto­rizzati a consultarsi in prima istanza a Mosca con i membri del Go­verno provvisorio e con gli altri leaders democratici polacchi prove­nienti dalla Polonia o dall'estero, in vista di una riorganizzazione di tale Governo”. In ossequio a tale decisione, il Commissario del Popolo per gli Affari Esteri dell'U.R.S.S. e gli ambasciatori inglese e ameri­cano presero accordi a Mosca per la riorganizzazione del Governo provvisorio polacco in modo che comprendesse rappresentanti sia dei polacchi emigrati che dei polacchi rimasti in patria.

 

** Dal 25 aprile al 26 giu­gno 1945 si riunì a San Francisco la conferenza per elaborare lo statuto della futura organizzazione inter­nazionale per il mantenimento della pace e della sicurezza.

 

 

 

— 36 —

Messaggio personale e segretissimo

di Churchill al Maresciallo Stalin

 

Il Presidente mi ha spedito la sua corrispondenza con voi in merito ai contatti presi in Svizzera fra un ufficiale britannico e uno americano alle dipendenze del maresciallo Alexander ed un generale tedesco di nome Wolff, in relazione all'eventuale resa dell'esercito di Kesselring nell'Italia settentrionale. Ritengo pertanto giusto farvi avere un riassunto esatto dei passi compiuti dal Governo di Sua Maestà. Non appena siamo venuti a conoscenza di queste prese di contatto, ci siamo affret­tati, il 12 marzo, ad informare immediatamente il Go­verno sovietico e tanto noi quanto il Governo statuni­tense vi abbiamo riferito fedelmente tutto ciò che è accaduto. Le sole ed uniche questioni comunque trattate o accennate in Svizzera sono state il controllo delle cre­denziali dell'emissario tedesco e il tentativo di combi­nare un incontro fra un inviato di Kesselring e il mare­sciallo Alexander al Quartier Generale di quest'ultimo o in qualche altra località adatta dell'Italia settentrio­nale. Non vi sono stati negoziati in Svizzera per la resa dell'esercito di Kesselring. Meno ancora vi è stato qual­che complotto politico-militare, come affermate nel vo­stro telegramma al Presidente, essendo noi molto lontani da pensieri di natura tanto disonorevole.

 

2. I vostri rappresentanti sono stati immediata­mente invitati all'incontro che abbiamo cercato di orga­nizzare in Italia. Se esso avesse avuto luogo ed i vostri rappresentanti vi avessero partecipato, sarebbero stati in grado di sentire ogni parola pronunciata.

 

3. Noi riteniamo che il maresciallo Alexander ab­bia il pieno diritto di accettare la resa dell'esercito tedesco composto di 25 divisioni che egli fronteggia in Italia, e di discuterne con gli inviati tedeschi investiti dell'autorità per trattare i termini della capitolazione. Tuttavia ci siamo preoccupati di invitare i vostri rappre­sentanti a questi colloqui di argomento esclusivamente militare presso il Quartier Generale di Alexander, sem­pre che questi colloqui avessero avuto luogo. In realtà però, dalle prese di contatto avvenute in Svizzera non è derivato nessun risultato. I nostri ufficiali sono tor­nati dalla Svizzera senza essere riusciti a fissare un appuntamento in Italia con gli inviati di Kesselring. Su quanto sopra esposto il Governo sovietico è stato com­piutamente informato momento per momento dal mare­sciallo Alexander, da Sir Clark Kerr ed anche tramite fonti statunitensi. Ripeto comunque che in Svizzera non sono cominciati né sono stati sfiorati negoziati di alcun genere, né ufficiali né ufficiosi.

 

4. Esiste tuttavia la possibilità che queste richieste di trattative da parte del generale Wolff siano uno dei tentativi fatti dal nemico con l'intento di seminare diffi­denza tra gli Alleati. Il maresciallo Alexander ha messo in evidenza questa possibilità nel suo telegramma spe­dito l'11 marzo nel quale scriveva: “Vogliate tener presente che i due personaggi principali sono uomini delle SS e di Himmler, il che mi rende molto diffidente.” Il testo di questo telegramma è stata ritrasmesso il 12 marzo al nostro ambasciatore a Mosca perché ne fosse informato il Governo sovietico. * Se l'obbiettivo germanico era quello di seminare la sfiducia fra noi, dobbiamo riconoscere che, almeno per il momento, esso è stato pienamente raggiunto.

 

5. Sir Clark Kerr ha ricevuto istruzioni da Eden, con lettera del 21 marzo, perché chiarisse con Molotov l'intera situazione. ** La risposta in data 22 marzo, con­segnatagli personalmente da Molotov conteneva le se­guenti espressioni: “Nelle presenti circostanze il Go­verno sovietico vede non un malinteso, ma qualcosa di peggio.” Lamentava inoltre che “a Berna, per due setti­mane, sono state condotte dietro le spalle dell'Unione Sovietica, che sta sopportando il peso della guerra con­tro la Germania, dei negoziati fra rappresentanti del Comando tedesco da un lato e rappresentanti dei Co­mandi britannici e americani dall'altro.” Nell'interesse delle relazioni anglo-sovietiche, il Governo di Sua Mae­stà ha deciso di non dare alcuna risposta a questa accusa tanto offensiva e infondata, e di ignorarla. Questa è la ragione per ciò che voi chiamate, nel vostro messaggio al Presidente “silenzio inglese”. Noi abbiamo ritenuto meglio tacere che rispondere ad un messaggio come quel­lo inviatoci da Molotov, ma potete essere certo che sia­mo rimasti stupefatti e profondamente offesi dal fatto che Molotov abbia potuto . accusarci, di un comporta­mento simile. Comunque ciò non ha influito in alcun modo sulle istruzioni impartite al maresciallo Alexander perché vi tenga informati di tutto.

 

6. Neppure risponde a verità quanto da voi rife­rito al Presidente, che cioè l'iniziativa della questione in esame sia stata interamente britannica. In realtà il maresciallo Alexander fu informato che il generale te­desco Wolff desiderava prendere contatto con lui in Svizzera, tramite un agente americano.

 

7. Non esiste alcun rapporto fra le prese di con­tatto di Berna o di qualsiasi altro luogo e la disfatta totale degli eserciti tedeschi nel fronte occidentale. In realtà essi si sono battuti con grande ostinazione e, dall’inizio della nostra offensiva di febbraio fino al 28 mar­zo, hanno causato a noi e alle armate americane la perdita di circa 87.000 uomini. Comunque, essendo nettamente inferiori in numero a terra e letteralmente sopraffatte in aria dalla netta superiorità dell'aviazione anglo-americana, che nel solo mese di marzo ha lanciato più di 200.000 tonnellate di bombe sulla Germania, le forze tedesche del fronte occidentale sono state netta­mente sconfitte. L'inferiorità numerica delle loro forze terrestri è dovuta ai gloriosi attacchi e alla potenza delle Armate sovietiche.

 

8. Riguardo alle accuse formulate nel vostro mes­saggio del 3 aprile al Presidente, che calunniano anche il Governo di Sua Maestà, io e i miei colleghi ci asso­ciamo alle ultime parole della risposta del Presidente.

 

5 aprile 1945

 

* Copia del telegramma di Alexander fu inviata al Commissario del Popolo per gli Affari Esteri dell'U.R.S.S. dall'ambasciatore britannico in U.R.S.S. il 12 marzo 1945. Il telegramma diceva che il generale tedesco Wolff era arrivato in Svizzera per trattare la capitolazione delle forze tedesche dell'Italia Settentrionale e che il capo dei servizi segreti delle forze anglo-americane del Mediterraneo stava trattando con Wolff.

Nello stesso giorno il Commissario per gli Affari Esteri dell’U.R.S.S. comunicò all'ambasciatore britannico che il suo Governo desiderava che una delegazione del Comando Sovietico prendesse parte ai colloqui.

In una lettera datata 15 marzo 1945, l'ambasciatore, britannico rispose che i rappresentanti di Alexander erano già arrivati a Berna in incognito. Appariva chiaro dalla lettera che il Governo britannico negava ai rappresentanti del Comando sovietico il diritto di partecipare ai colloqui di Berna.

Il 16 marzo il Commissario del Popolo per gli Affari Esteri dell’U.R.S.S. inviò all'ambasciatore britannico una lettera nella quale affermava che il rifiuto del Governo britannico di ammettere i rap­presentanti sovietici alle trattative di Berna aveva suscitato molta sorpresa nel Governo sovietico e non poteva essere giustificato nel quadro dei rapporti tra Alleati. “In considerazione di questo — diceva la lettera — il Governo sovietico ritiene assurdo essere escluso dalle trattative in corso a Berna tra i rappresentanti anglo-americani e quelli tedeschi e chiede perciò che le trattative già iniziate a Berna vengano interrotte. Inoltre il Governo sovietico chiede che d'ora in poi siano vietate trattative separate di una o due delle Potenze Alleate con rap­presentanti tedeschi, senza la partecipazione della terza Potenza.”

 

** In una lettera datata 21 marzo 1945 l'ambasciatore britannico aveva sostenuto che “a Berna non si era discusso alcuna clausola di capitolazione”, ma che aveva avuto luogo soltanto un “incontro preli­minare”, allo scopo di accertare se i rappresentanti tedeschi avessero realmente l'autorità per trattare.

La risposta inviata il 22 marzo dal Commissario del Popolo per gli Affari Esteri dell'U.R.S.S. diceva testualmente:

“Nell'accusare ricevuta della vostra lettera del 21 marzo 1945, riguardante le trattative di Berna tra il generale tedesco Wolff e i rappresentanti del maresciallo Alexander, vi comunico che il Governo sovietico considera l’intera questione non come frutto di un malinteso, ma come qualcosa di peggio.

Appare chiaro dalla vostra lettera del 12 marzo, così come dall’accluso telegramma inviato 1'11 marzo dal maresciallo Alexander agli Stati Maggiori Alleati, che il generale tedesco Wolff e coloro che lo accompagnavano, arrivarono a Berna per trattare con il Comando anglo-americano del Mediterraneo la capitolazione delle forze tedesche dell’Italia Settentrionale. La richiesta del Governo sovietico, che rappresentanti del Comando Militare sovietico prendessero parte alle trattative, venne respinta.

Il risultato è che le trattative tra i rappresentanti tedeschi e quelli anglo-americani sono andate avanti a Berna per due settimane, dietro le spalle dell'Unione Sovietica che sta sopportando il maggior peso della guerra contro la Germania. Il Governo sovietico giudica che ciò sia assolutamente inammissibile e insiste nelle sue richieste, inoltrate con la mia lettera del 16 marzo.”

 

 

 

— 37 —

Messaggio personale e segreto

di Stalin al primo ministro Churchill

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 1° aprile sulla questione polacca. In un lungo messaggio, che vi allego in copia, diretto al Presidente, ho risposto ai punti più salienti circa il lavoro della Commissione di Mosca per la Polonia. Per quanto riguarda gli altri punti della vostra comunicazione, devo precisare questo: l'ambascia­tore inglese e quello americano, entrambi membri della Commissione di Mosca, si rifiutano di prendere in consi­derazione l'opinione del Governo provvisorio polacco ed insistono perché siano invitati per consultazioni lea­ders polacchi senza curarsi del loro atteggiamento nei confronti delle decisioni della conferenza di Crimea sulla Polonia e nei confronti dell'Unione Sovietica.

 

Insistono, per esempio, sul fatto che Mikolajczyk venga invitato a Mosca per consultazioni e lo fanno in forma di ultimatum, ignorando il fatto che egli ha apertamente attaccato le decisioni di Yalta sulla Polonia. Tuttavia, se vi sembra necessario, potrei cercare di con­vincere il Governo provvisorio polacco a ritirare il veto all'invito di Mikolajczyk, previo un suo pubblico avallo alle decisioni della conferenza di Crimea sul problema polacco e una sua dichiarazione di voler stabilire rap­porti amichevoli tra la Polonia e l'Unione Sovietica.

 

2. Vi meravigliate per il fatto che la zona militare polacca sia coperta di segretezza. In realtà non vi è alcuna segretezza. Dimenticate il fatto che i polacchi considerano come un affronto al loro orgoglio nazionale l'invio di osservatori britannici o stranieri, specialmente quando ci si ricorda che il Governo provvisorio polacco ritiene che il Governo britannico abbia adottato un at­teggiamento ostile nei suoi riguardi. Per quanto concerne il Governo sovietico esso deve prendere nota del pa­rere negativo del Governo provvisorio polacco all'invio di osservatori stranieri in Polonia. Inoltre, come voi certamente sapete, il Governo provvisorio polacco non ebbe nulla da obiettare all'entrata in Polonia di delega­zioni di paesi che mantengono un diverso atteggiamento nei suoi confronti, come nel caso delle delegazioni dei Governi cecoslovacco, jugoslavo e di altri, che non eb­bero nessuna difficoltà ad entrare.

 

3. Ho avuto una piacevole conversazione con vo­stra moglie che mi ha fatto una profonda impressione. Vogliate accettare i miei più sinceri ringraziamenti per il regalo che mi avete inviato per suo tramite.

 

7 aprile 1945

 

ALLEGATO

 

Messaggio riservato e personale
da parte di Stalin al presidente Roosevelt

 

Documento n. 34 del carteggio tra Roosevelt e Stalin anno 1945

 

 

 

— 37 —

Messaggio personale e segreto

del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 5 aprile.

 

Ho già risposto, nel mio messaggio del 7 aprile per il Presidente Roosevelt, che ho inviato anche a voi, a tutte le principali osservazioni contenute nella vostra comunicazione relativa ai colloqui in Svizzera.

 

Per quello che riguarda gli altri punti del vostro messaggio ritengo necessario precisare:

 

Né io né Molotov abbiamo avuto, intenzione di “calunniare” qualcuno. Qui il problema non è dato dalla

nostra intenzione di “calunniare” qualcuno, ma dal fatto che sono sorte tra noi delle divergenze di vedute circa i doveri e i diritti di un alleato. Come voi vedrete dal mio messaggio al Presidente, il pensiero dell'U.R.S.S. sulla questione è corretto e tende a garantire i diritti di ogni alleato e a togliere al nemico ogni occasione di provocare diffidenza tra noi.

 

2. I miei messaggi sono personali e segretissimi. Questo mi autorizza a dire chiaramente e francamente

il mio parere. È uno dei vantaggi della corrispondenza segreta. Ma se voi prendete ogni mia affermazione sincera come un affronto personale, lo svolgimento di una normale corrispondenza ne risulterà ostacolato. Vi assicuro che non ho mai avuto, né ho ora, alcuna intenzione di offendere qualcuno.

 

7 aprile 1945

 

 

ALLEGATO

 

Messaggio riservato e personale
del premier Stalin al presidente Roosevelt

 

Documento n. 33 del carteggio tra Roosevelt e Stalin anno 1945

 

 

 

— 38 —

Messaggio personale e segreto

di Churchill a Stalin

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 7 aprile. Vi ringrazio per il tono rassicurante dello stesso e nutro fiducia che il malinteso su “Crossword” * possa essere considerato superato.

 

2. Sono rimasto molto colpito dalla morte del Presidente Roosevelt,.col quale in questi ultimi cinque anni e mezzo avevo stabilito rapporti strettissimi di amicizia personale. Questo triste avvenimento rende più che mai apprezzabile il fatto che voi ed io siamo uniti dal vincolo

di tante cortesie e ricordi comuni, anche tra tutti , i pericoli e le difficoltà che abbiamo dovuto superare.

 

3. Colgo L'occasione per ringraziarvi della cortesia con cui avete ricevuto mia moglie durante la sua visita a Mosca e per le premure di cui è stata oggetto durante il suo viaggio attraverso la Russia. Considero un grande onore che le sia conferito l'Ordine della Bandiera Rossa del Lavoro, per l'attività svolta per alleviare le terribili sofferenze dei feriti dell'eroica Armata Rossa. La somma raccolta non è forse elevata, ma è un'offerta spontanea non solo dei ricchi, ma specialmente dei poveri, che sono stati fieri di offrire il loro piccolo contributo set­timanale. Nell'amicizia delle masse dei nostri popoli, nella comprensione dei loro Governi e nel rispetto reci­proco delle loro Forze Armate si basa il futuro della umanità.

 

14 aprile 1945

 

* Nome convenzionale dei negoziati di Berna.

 

 

— 39 —

Messaggio riservato e personale
del primo ministro Churchill al Maresciallo Stalin

 

Sta rapidamente avvicinandosi il glorioso momento del congiungimento delle vostre forze con le nostre sul suolo di una Germania definitivamente sconfitta. Sono sicuro che se quell'avvenimento venisse sottolineato da uno scambio di brevi messaggi radio fra voi, il Presidente Truman e me, ciò avrebbe per i nostri popoli un effetto incoraggiante: Fatemi sapere, per favore, se aderite a. questa proposta. Analoga comunicazione viene da me inviata al Presidente Truman.

 

14 aprile 1945

 

 

 

— 40 —

Messaggio riservato e personale
del primo ministro Churchill al Maresciallo Stalin

 

Nel mio messaggio del 22 marzo vi esprimevo la speranza che voi e il Presidente Roosevelt voleste unirvi a noi nell'inviare ai tedeschi un monito circa la salvezza dei prigionieri alleati in loro mani. Il Presi­dente Roosevelt si dichiarò d'accordo a condizione che lo foste anche voi. * I miei consiglieri militari sono ora del parere che potrebbe essere necessario diffondere tale monito entro breve tempo. Spero, pertanto, che voi pos­siate farmi avere una sollecita risposta.

 

14 aprile 1945

 

* Si riferisce al seguente messaggio inviato dal Primo Mini­stro Churchill al Presidente Roosevelt, una copia del quale fu inviata, il 24 Marzo 1945 al Commissario del Popolo per gli Affari Esteri dell'U.R.S.S. per mezzo dell'ambasciatore britannico a Mosca.

 

“Ho visto la vostra recente corrispondenza col Maresciallo Stalin a proposito dei prigionieri di guerra. Per quanto riguarda i generali prigionieri Alleati in mano ai tedeschi, sono perfettamente d'accordo con voi che bisogna accordarci sul problema ora per poter poi al momento opportuno agire rapidamente.

Abbiamo da lungo, tempo previsto i pericoli che questi prigionieri. corrono, sia in conseguenza della caotica situazione che potrebbe derivare da un crollo tedesco, sia per una deliberata minaccia di Hitler e dei suoi compari di uccidere qualcuno o tutti questi prigionieri.

Lo scopo di questa manovra potrebbe essere quello di cercar di evitare la resa incondizionata oppure quello di salvare la vita dei principali capi nazisti e criminali di guerra, usando questa minaccia come un mezzo per contrattare a danno degli Alleati e per seminare discordie tra loro proprio nella fase finale della guerra. Tenendo conto di questo noi abbiamo inviato lo scorso ottobre al Governo degli Stati Uniti e a quello sovietico attraverso le nostre ambasciate a Mosca ed a Washington una proposta per un monito anglo-russo-americano ai tedeschi ma non abbiamo sinora ricevuto una risposta.

Il 2 marzo scorso il Ministro plenipotenziario inglese a Berna fu informato dal capo del Dipartimento politico Svizzero che, in base a rapporti ricevuti da Berlino, peraltro non confermabili, i tedeschi avrebbero avuto l'intenzione di liquidare ossia uccidere i prigionieri di guerra dei campi di concentramento in pericolo di essere invasi dalle forze Alleate avanzanti, piuttosto che trasferirli o lasciarli cadere in mano degli Alleati.

Inoltre negli ultimi mesi abbiamo ricevuto varie indicazioni sul fatto che i nazisti possono come ultima risorsa uccidere i prigionieri Alleati nelle loro mani o tenerli in ostaggio.

Sono state prese in considerazione da parte delle autorità militari anglo-americane varie proposte di natura pratica per portare immediato aiuto militare e protezione ai prigionieri dei campi di concentramento tedeschi. Io penso che la diramazione al momento opportuno di un monito congiunto compilato sullo schema che avevamo proposto, potrebbe rappresentare un potente aiuto per le misure pratiche che si potessero prendere. Un generale delle S.S. è ora incaricato presso il Ministero della Difesa a Berlino dei campi di concentramento e si crede che le S.S. e la Gestapo siano stati ora incaricati di assumere il controllo dei campi. Su tale gente il monito non farà molto effetto, ma nella peggiore delle ipotesi non farà danno. D'altra parte non sembra certo che le S.S. abbiano completamente preso il posto degli ufficiali regolari e su questi ultimi il monito potrebbe avere un effetto notevole. Comunque noi non mancheremo di sfruttare qualunque possibilità offerta da dualismi di controllo.

Prego caldamente voi e il Maresciallo Stalin, al quale invio copia di questo messaggio, di interessarvi personalmente di questo problema e spero che sarete d'accordo sulla necessità di diramare al momento opportuno il monito che allego."

 

TESTO DEL MONITO PROPOSTO

I Governi della Gran Bretagna, dell'Unione Sovietica e degli Stati Uniti, a nome di tutte le Nazioni Unite in guerra contro la Germania, inviano questo solenne ammonimento a tutti i comandanti e alle guardie che si occupano dei prigionieri di guerra Alleati in Germania o nei territori occupati dai tedeschi, ai membri della Gesta­po e ad ogni altra persona di qualsiasi servizio o grado che sia stata incaricata di occuparsi dei prigionieri di guerra Alleati, sia nelle zone di combattimento che sulle linee di comunicazione o nelle retrovie. Essi dichiarano che riterranno tutte queste persone, non meno dell’Alto Comando tedesco e delle competenti autorità dell'esercito, na­vali ed aeronautiche, individualmente responsabili della salvezza e del benessere dei prigionieri di guerra Alleati in loro mani.

Ogni persona rea di aver maltrattato o di aver permesso che si maltrattasse un prigioniero di guerra Alleato sia nella zona dei com­battimenti che lungo le vie di comunicazione, nei campi, nelle prigioni, negli ospedali o in qualsiasi altro luogo, sarà spietatamente perseguito e tradotto in giudizio.

Notificano che considereranno questa responsabilità come stretta­mente vincolante in tutti i casi, senza facoltà di riversarla su qualsiasi altra autorità o individuo.

 

 

 

— 41 —

Messaggio personale e segreto
del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ho ricevuto i vostri messaggi del 14 aprile.

 

Sono d'accordo sull'opportunità da parte vostra, del Presidente e mia di radiodiffondere brevi messaggi alle truppe in occasione del sospirato congiungimento delle nostre forze. Questo naturalmente, se il Presidente Truman non ha nulla da obiettare. Dovremo però ac­cordarci sulla data della trasmissione.

 

2. Sono anche d'accordo sulla diramazione di un mo­nito comune dei nostri tre Governi sulla salvezza dei prigionieri,di guerra in mano al governo di Hitler. Non ho obiezioni da fare sul testo del monito che mi avete inviato. Vogliate cortesemente comunicarmi se il testo stesso debba essere o meno sottoscritto e informatemi circa la data e l'ora della sua diramazione.

 

14 aprile 1945

 

 

 

— 42 —

Messaggio personale e segreto
del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ho ricevuto il vostro messaggio in occasione della morte del Presidente Roosevelt.

 

Nel Presidente Franklin Roosevelt il popolo so­vietico riconosceva un capo politico d'eccezione e un costante campione della stretta cooperazione fra i no­stri tre paesi.

 

Il nostro popolo conserverà certamente la più alta stima di lui e mai dimenticherà l'amichevole atteggia­mento del Presidente Franklin Roosevelt verso l'Unione Sovietica. Personalmente sono profondamente addolo­rato per la perdita di questo grande uomo, nostro co­mune amico.

 

15 aprile 1945

 

 

 

— 43 —

Messaggio personale e segretissimo
dal primo ministro Churchill al premier Stalin

 

Il signor Mikolajczyk è venuto a trovarmi oggi e, dopo una breve conversazione, ha fatto la seguente di­chiarazione, esprimendo il desiderio che venisse im­mediatamente divulgata. Considerato il telegramma pri­vato da voi inviatomi il 7 aprile, spero che la dichiara­zione di Mikolajczyk vi faccia piacere.

 

1. Considero che una stretta e durevole amicizia con la Russia sia la chiave di volta della futura politica polacca nell'ambito pi ú vasto dell'amicizia tra le Na­zioni Unite.

 

2. Per fugare ogni dubbio sul mio atteggiamento, desidero dichiarare che accetto le decisioni prese in

Crimea circa il futuro della Polonia, la sua posizione indipendente e sovrana e la formazione di un Governo provvisorio che rappresenti l'unità nazionale.

 

3. Sono favorevole alla decisione adottata in. Crimea di convocare una conferenza delle più importanti personalità polacche al fine di costituire un Governo di unità nazionale, che sia quanto più possibile largamente e genuinamente rappresentativo del popolo polacco e tale da determinare il suo riconoscimento da parte delle tre maggiori Potenze.

 

15 aprile 1945

 

 

 

— 44 —

Messaggio riservato e personale

del primo ministro Churchill al Maresciallo Stalin

 

Sono molto contento del vostro accordo sulla diramazione dei tre radio-messaggi. Sarebbe bene che essi venissero incisi su dischi e che poi, nel giorno tra noi concordato, venissero trasmessi, l'uno dopo l'altro, con le necessarie traduzioni, nelle ore più opportune. Io proporrei al Presidente di essere il primo, seguito da voi, mentre io resterei in coda. Vi manderò il testo di quanto mi proporrei di dire.

 

2. Per quanto concerne il monito sulla salvezza dei prigionieri alleati esso dovrebbe, ovviamente, essere sottoscritto da noi tre ed opportunamente datato. Ho incaricato Eden di chiarire la questione a Washington, con Stettinius e, spero, con Molotov.

 

3. Mi aspetto molto dalla conferenza in corso a Washington fra i tre Ministri degli Esteri.

 

16 aprile 1945

 

 

 

— 45 —

Messaggio riservato e personale
del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Spedito il 18 aprile 1945

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 16 aprile re­lativo ai testi del comunicato radio alle truppe e del monito congiunto.

 

Non ho nulla da obiettare circa l'ordine di pre­cedenza da voi proposto per la trasmissione dei radio­messaggi. Riguardo al monito da rivolgere ai tedeschi sulla salvaguardia dei prigionieri di guerra, possiamo dare istruzioni a Molotov, a Eden e a Stettinius di raggiungere un accordo tra loro a Washington.

 

 

 

— 46 —

Messaggio riservato e personale
del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Spedito il 18 aprile 1945

 

Il vostro messaggio contenente le dichiarazioni di Mikolajczyk mi è pervenuto il 16 aprile. Grazie per l'informazione.

 

Non v’è dubbio che tale dichiarazione costituisca un grande passo avanti. Tuttavia dal testo non risulta chiaro se il signor Mikolajczyk accetti o meno quella parte delle decisioni della conferenza di Crimea che riguarda i confini orientali della Polonia. Non sarebbe male, in primo luogo, avere il testo completo della dichiarazione di Mikolajczyk e poi di ottenere da lui un chiarimento circa l'accettazione da parte sua di quella parte delle decisioni prese in Crimea che riguarda la frontiera polacca orientale.

 

 

 

— 47 —

Messaggio riservato e personale

del primo ministro Churchill al maresciallo Stalin

 

Il mio messaggio del 16 aprile conteneva il testo integrale delle dichiarazioni di Mikolajczyk.

Dopo aver ricevuto la vostra risposta, ho accertato con una esplicita richiesta che Mikolaiczyk accetta nella loro integrità, le decisioni prese in Crimea, compresa la parte che definisce il confine orientale della Polonia. In verità non avrei pensato che valesse la pena di inviare la sua dichiarazione se non fossi stato sicuro che le . cose stavano così.

 

18 aprile 1945

 

 

 

— 48 —

Messaggio riservato e personale

da parte del primo ministro e del presidente

 

Ricevuto il 18 aprile 1945

 

Rispondiamo congiuntamente al vostro messaggio del 7 aprile concernente i negoziati polacchi per ragioni di maggior chiarezza, ed affinché non vi siano equivoci sulla nostra posizione in materia.

 

Il Governo della Gran Bretagna e quello degli U.S.A. si sono adoperati in ogni modo per essere costruttivi ed equi nel considerare il problema e continueranno così. Prima di esporvi i concreti e costruttivi suggerimenti che costituiscono lo scopo di questo messaggio, riteniamo necessario rettificare l'impressione completamente errata che sembra voi abbiate riportato sulla posizione dei Governi britannico ed americano quale esposta dai nostri ambasciatori, su nostre diret­tive, durante i negoziati. È del tutto sorprendente che voi abbiate dichiarato che il Governo attualmente in funzione a Varsavia sia stato completamente trascurato durante questi negoziati. Non abbiamo mai avuto si­mili intenzioni né tenuto una simile posizione. Voi do­vreste essere a conoscenza del fatto che i nostri am­basciatori a Mosca si erano accordati senza possibilità di equivoco che i tre leaders del Governo di Varsavia do­vessero essere compresi nella lista dei polacchi da in­vitare a Mosca per consultarsi con la Commissione po­lacca. Non abbiamo mai negato che, fra i tre ele­menti dai quali dovrà essere formato il Governo prov­visorio di unità nazionale, i rappresentanti. dell'attuale Governo di Varsavia giocheranno senza dubbio un ruo­lo preminente. Né si può dire con qualche fondamento che i nostri ambasciatori intendono riservarsi il diritto di evitare un numero illimitato di polacchi. Né può essere interpretato in tal senso il diritto messo ben in chiaro ed accettato dalla Commissione, di invitare alle consultazioni di Mosca polacchi individualmente rap­presentativi tanto se residenti all'estero che in Polonia. Difatti, nel proprio messaggio del 10 aprile, il Presidente Roosevelt diceva specificatamente: “Per facilitare l'accordo, la Commissione può, prima di tutto, selezio­nare un gruppo, piccolo ma rappresentativo, di leaders polacchi i quali potranno a loro volta suggerire altri nomi alla Commissione.” Il vero contrasto tra noi è se il Governo di Varsavia abbia o meno il diritto di porre il veto a singoli candidati alla consultazione. La nostra meditata opinione è che una simile interpreta­zione non possa essere ricavata dalle decisioni di Yalta. Ci sembra, anzi, che voi stiate ritornando alla posizio­ne assunta dalla vostra delegazione alla conferenza di Crimea, che era stata successivamente modificata in sede di accordo. Permetteteci di ricordare che ora noi stiamo parlando soltanto del gruppo di polacchi da invitare a Mosca per consultazioni.

 

Voi dite che sarebbe auspicabile invitare otto polacchi, cinque dalla Polonia e tre da Londra; a prender parte a queste prime consultazioni e nel vostro messaggio al Primo Ministro suggerite che Mikolajczyk potrebbe essere accettato se rendesse pubblica una propria dichiarazione di adesione alle decisioni di Crimea.

 

Sottoponiamo perciò alla vostra attenzione le seguenti proposte rivolte a prevenire un fallimento, con tutte le sue incalcolabili conseguenze, del nostro tentativo di risolvere il problema polacco. Speriamo che riserverete ad esse la vostra sollecita e accurata attenzione:

 

1. Vengano da noi impartite istruzioni alle nostre rappresentanze in seno alla Commissione di estendere immediatamente ai seguenti leaders polacchi l'invito a recarsi a Mosca per consultazioni: Bierut, Osubka-Morawski, Rola-Zymerski, Bishop-Sapieha, un leader che rappresenti il partito politico polacco non facente parte dell'attuale governo di Varsavia (se uno di questi nominativi fosse a voi gradito lo sarebbe anche per noi: Witos, Zulawski, Chachinski, Jasiukowicz) e da Londra: Mikolajczyk, Grabski è Stanczyk.

 

2. Una volta che la Commissione abbia diramato gli inviti a partecipare alla consultazione, i rappresentanti del Governo provvisorio di Varsavia potrebbero, se lo desiderano, arrivare per primi.

 

3. Venga concordato che questi leaders polacchi chiamati per essere consultati, possano suggerire alla Commissione i nominativi di un certo numero di altri esponenti polacchi (residenti in Polonia o all'estero), che possano essere a loro volta consultati, per far sì che tutti i principali gruppi polacchi siano rappresentati nelle discussioni.

 

4. Non pensiamo di poterci compromettere con una qualsiasi formula per determinare la composizione del nuovo Governo di unità nazionale prima della con­sultazione con gli esponenti polacchi e, in ogni caso, non possiamo considerare applicabile alla Polonia il precedente jugoslavo.

 

Vi chiediamo di leggere di nuovo attentamente i messaggi americani ed inglesi del 1° aprile dai quali ri­sultano chiare le più ampie ragioni del nostro orienta­mento che non è mutato ed al quale intendiamo at­tenerci.

 

 

 

— 49 —

Messaggio riservato personale
di Churchill al Maresciallo Stalin

 

Poiché siamo tutti e tre d'accordo di radiodiffon­dere proclami quando avverrà il ricongiungimento delle nostre forze in Germania, suggerisco la seguente pro­cedura.

Ciascuno Stato trasmetterà i tre messaggi. Ci scambieremo le incisioni per via aerea. Il mio procla­ma dirà (inizio): “Dopo un lungo viaggio, dopo tra­vagli e vittorie sulla terra e sugli oceani, le forze dei Grandi Alleati hanno attraversato la Germania e si sono congiunte (a Berlino). Il nostro compito sarà ora di distruggere tutti i focolai di resistenza tedeschi, di strappare alla radice il potere nazista e di porre fine al Reich di Hitler. Abbiamo le forze necessarie per il raggiungimento di questo obbiettivo. Ci stringiamo le mani in un cameratismo sincero e vittorioso e con l'in­flessibile decisione di portare a rompimento i nostri propositi e il nostro compito. Avanti uniti contro il nemico.” (fine).

Inciderò questo messaggio e ve lo spedirò subito per via aerea. Sarebbe opportuno che voi poteste in­viarmi il vostro al più presto possibile, telegrafandomene prima il testo in modo che io possa conoscerne il contenuto.

 

Circa l’ordine di trasmissione ritengo, dopo aver svolto un’indagine, che sarebbe, conveniente che, dalle proprie stazioni, ciascuno trasmettesse per primo il pro­prio proclama.

 

Mi sembra poi preferibile lasciare che siano i re­sponsabili delle trasmissioni radiofoniche di ciascun paese a decidere l'ora precisa in cui desiderano trasmet­tere le incisioni ai rispettivi ascoltatori. Questo, ovvia­mente, con l'impegno di non metterle in onda fino a quando non sia stato ufficialmente annunciato un saldo congiungimento delle armate russe con quelle anglo­americane. Sarebbe molto opportuno che questo annuncio ufficiale potesse essere diramato contemporanea­mente nei tre paesi. Sareste d'accordo di sincronizzare il vostro proclama su questo avvenimento con un ana­logo annuncio del generale Eisenhower? Gli chiederò di mettersi in comunicazione diretta con voi a questo proposito.

 

Ho inviato al Presidente Truman un telegramma analogo.

 

19 aprile 1945

 

 

 

— 50 —

Messaggio riservato e personale
di Churchill al Maresciallo Stalin

 

Mio telegramma del 19 aprile.

 

Le ultime tre frasi non significano, almeno per quanto mi riguarda, che altri annunci nel senso di pro­clami alle truppe debbano in questa occasione essere trasmessi da altri che i tre Capi dei Governi interessati.

 

L'ultima frase si riferiva unicamente all'annuncio dell'avvenuto congiungimento, che sarà diramato con il solito sistema.

 

20 aprile 1945

 

 

 

— 51 —

Riservato e personale

Del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 19 aprile relativo agli indirizzi alle truppe. Sono d'accordo sulla procedura da voi stabilita.

 

Il mio proclama dirà: “Le vittoriose Armate delle Potenze Alleate, che combattono per la liberazione dell'Europa, hanno scon­fitto le forze tedesche e si sono congiunte in Germania.

È nostro scopo e nostro dovere sconfiggere il ne­mico e costringerlo a deporre le armi e ad arrendersi incondizionatamente. Questo dovere verso il nostro po­polo e verso tutti i popoli amanti della libertà per quanto riguarda l'Armata Rossa, sarà compiuto.

Noi salutiamo le valorose truppe dei nostri Al­leati che, sul suolo tedesco, stanno ora fianco a fianco con le truppe sovietiche, fermamente risolute a portare a termine il loro compito.”

 

Il proclama sarà inciso e vi sarà spedito imme­diatamente.

 

Non ho niente da obiettare al fatto che siano i dirigenti delle reti radiofoniche di ciascun paese a

fissare l'ora esatta per la trasmissione dei nostri pro­clami, non appena sia stato annunciato ufficialmente il congiungimento delle truppe sovietiche ed anglo-ameri­cane. Né ho da muovere obiezioni alla sincronizzazione delle nostre dichiarazioni sul congiungimento con un analogo annuncio del generale Eisenhower. Parimenti accettabile è il vostro suggerimento che i nostri proclami siano trasmessi peri primi attraverso le reti radio dei rispettivi paesi.

 

20 aprile 1945

 

 

 

— 52 —

Messaggio personale

di Churchill al Maresciallo Stalin

 

Il Presidente Truman mi informa di ritenere ir­realizzabile radiodiffondere un proclama sul congiungi­mento degli eserciti.

 

Pertanto egli propone di diramarlo come sua dichiarazione alla stampa e alla radio: e ciò nel giorno e nell'ora sulle quali ci accorderemo. Suggerisco di dare istruzioni al generale Eisenhower perché concordi con le autorità militari sovietiche il momento pii adatto per la diffusione.

L'incisione del mio proclama sta per esservi spedita per via aerea.

 

21 aprile 1945

 

 

 

— 53 —

Messaggio personale

di Churchill al Maresciallo Stalin

 

Grazie per il vostro telegramma del 20 aprile sul congiungimento delle nostre Forze.

 

Concordo sulla proposta del Presidente Truman che l'annuncio sia dato simultaneamente nelle tre capitali nel giorno stabilito, alle ore 12, ora di Washington. Se non avete obiezioni da muovere, le nostre disposi­zioni saranno adottate su questa base.

 

22 aprile 1945

 

 

 

— 54 —

Messaggio personale

del Sig. Churchill al Maresciallo Stalin

 

Questa che segue è una pubblica dichiarazione di Mikolajczyk quale è apparsa sul suo giornale. Non vi sono dubbi sulla risposta da lui data nella sua ultima frase alla domanda da voi postami e cioè che egli ac­cetta la Linea Curzon, compresa la cessione di Lvov ai sovietici. Spero che ciò vi soddisferà.

« Su richiesta della Russia le tre Grandi Potenze si sono dichiarate favorevoli alla determinazione della frontiera orientale polacca secondo la Linea Curzon, con possibilità di piccole rettifiche. Il mio punto di vista era che almeno Lvov ed il distretto petrolifero doves­sero essere lasciati alla Polonia. Considerando tuttavia in primo luogo che su questo punto vi era una irrevocabile richiesta sovietica e, secondariamente, che l'esistenza concorde dei nostri due paesi dipende dall'accettazione di tale condizione, noi polacchi siamo co­stretti a chiederci se, in nome della nostra Repubblica, dobbiamo respingere la richiesta e mettere con ciò a repentaglio l'insieme dei nostri interessi nazionali. La risposta a questa domanda deve essere “No”. »

 

22 aprile 1945

 

 

 

— 55 —
Stalin a Churchill

 

Il 21 aprile mi è giunto il vostro messaggio sulla procedura che il Presidente Truman intende seguire. Grazie per la comunicazione.

Come convenuto, la registrazione del mio proclama sarà portata dal “Mosquito” * nel suo viaggio di ritorno.

 

23 aprile 1945

 

* Appellativo del velivolo militare bimotore inglese plurimpiego De Havilland DH.98 utilizzato anche per voli di collegamento.

 

 

 

— 56 —

Stalin a Churchill

 

Il vostro messaggio riguardante l'ora di annuncio del congiungimento delle nostre armate in Germania mi è pervenuto il 22 aprile.

Non ho da muovere alcuna obiezione alla propo­sta del Presidente Truman che il congiungimento dei nostri eserciti sia annunciato simultaneamente nelle tre capitali alle 12, ora di Washington.

Invio al Presidente Truman un'identica comuni­cazione.

 

23 aprile 1945

 

 

 

— 57 —

Messaggio

del maresciallo Stalin al primo ministro Churchill

 

Ho ricevuto il 18 aprile il messaggio che voi ed il Presidente Truman mi avete congiuntamente indiriz­zato. Si direbbe che voi consideriate il Governo prov­visorio polacco non come il nucleo di un futuro Go­verno polacco di unità nazionale, ma unicamente come un gruppo pari a qualsiasi altro gruppo di polacchi. Sa­rebbe difficile conciliare una simile concezione della posizione del Governo provvisorio ed un simile atteggia­mento nei suoi confronti con le decisioni prese in Cri­mea riguardo alla Polonia. Nella conferenza di Crimea noi tre, compreso il Presidente Roosevelt, ci basammo sul presupposto che il Governo provvisorio polacco, come governo attualmente in funzione in Polonia e che raccoglie la fiducia e l'appoggio della maggioranza del popolo polacco, dovesse costituire il nucleo e cioè la parte principale di un nuovo, ricostituito Governo di unità nazionale.

 

Evidentemente voi non siete d'accordo con questa interpretazione. Rifiutando l'esempio jugoslavo come modello per la Polonia, voi confermate che il Governo provvisorio polacco non può essere considerato come la base e l'anima stesso di un futuro Governo di uni­tà nazionale.

 

2. Un'altra circostanza da non dimenticare è che la Polonia confina con l'Unione Sovietica, cosa che non si può dire dell'Inghilterra e degli Stati Uniti.

 

La Polonia costituisce per la sicurezza dell'Unione Sovietica ciò che il Belgio e la Grecia sono per la si­curezza dell'Inghilterra.

 

Voi evidentemente non siete d'accordo sul fatto che l'Unione Sovietica abbia il diritto di volere in Po­lonia un Governo che le sia amico, mentre al contrario il Governo sovietico non può permettere l'esistenza in Polonia di un Governo ostile. Questo è reso indispen­sabile, per non parlar d'altro, dal sangue generosamente sparso dal popolo sovietico sui campi della Polonia per la liberazione di questo paese. Io non so se in Grecia sia stato costituito un Governo veramente rappresen­tativo né se il Governo del Belgio sia un Governo realmente democratico. L'Unione Sovietica non fu con­sultata quando furono formati questi Governi, ma non reclama ora il diritto di interferire in tali questioni per­ché ha ben presente quanto siano importanti il Belgio e la Grecia per la sicurezza della Gran Bretagna. Non riesco a capire perché quando si discute della Polonia non si prenda in considerazione la sicurezza dell'Unio­ne Sovietica.

 

3. Non possiamo non considerare inusitata una situazione nella quale due Governi, quelli degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, raggiungano un accordo preventivo sulla Polonia, e cioè su un paese al quale l'U.R.S.S. è interessata prima e più di tutti e, metten­do i suoi rappresentanti in una posizione intollerabile, cerchino di imporlo.

 

Io dico che una tale situazione non può contri­buire al raggiungimento di una concorde soluzione del problema polacco.

 

4. Vi sono molto grato per avermi cortesemente comunicato il testo della dichiarazione di Mikolajczyk relativo alla frontiera orientale della Polonia. Sono pron­to a raccomandare al Governo provvisorio polacco di prendere nota di detta dichiarazione e di ritirare le loro obiezioni sull'invito di Mikolajczyk, per consultarlo sul nuovo Governo polacco.

 

La cosa importante è ora di accettare il prece­dente jugoslavo come modello per la Polonia. Penso che, se ciò fosse fatto, saremmo in grado di far pro­gressi sul problema polacco.

 

24 aprile 1945

 

 

 

 

— 58 —

Messaggio riservato e personale
del primo ministro Churchill al Maresciallo Stalin

 

Ho visto il messaggio sulla Polonia che il Presi­dente ha consegnato a Molotov perché ve lo trasmetta e, in considerazione della sua particolare importanza, ho consultato il Gabinetto di guerra. Ora è mio dovere informarvi che, per quel che concerne il suddetto messaggio, noi appoggiamo pienamente il Presidente. Spero vivamente che siano trovati i mezzi per risolvere queste serie difficoltà che, se dovessero continuare, offuschereb­bero l'ora della vittoria.

 

24 aprile 1945

 

 

 

— 59 —

Messaggio personale e segreto
del primo ministro Churchill al Maresciallo Stalin

 

Grazie per i vostri due messaggi del 23 aprile che ho regolarmente ricevuto. E grazie anche per le con­gratulazioni da voi inviate, a nome delle vostre valo­rose armate, alle armate delle democrazie occidentali che ora si stanno congiungendo a voi.

 

Vi posso assicurare che noi ricambiamo queste con­gratulazioni.

 

25 aprile 1945

 

 

 

— 60 —

Messaggio personale e segretissimo
del primo ministro Churchill al maresciallo Stalin

 

Il telegramma che faccio seguire immediatamente mi è pervenuto poco fa dall'ambasciatore britannico in Svezia. Anche il Presidente degli Stati Uniti è informato.

 

Non può esservi dubbio, da parte del Governo di Sua Maestà, che la resa debba essere incondizionata e simultanea alle tre Potenze maggiori. Riteniamo sia ne­cessario far sapere a Himmler che le forze tedesche, sia individualmente sia come reparti, dovranno arren­dersi dappertutto alle truppe alleate o ai loro rappre­sentanti sul posto.

 

Finché ciò non avvenga l'attacco alleato dovrà essere proseguito col massimo vigore in tutti i luoghi e in tutti i teatri dove la resistenza continua.

 

Nulla di quanto sopra dovrebbe influire sui di­scorsi che pronunceremo sul congiungimento degli eserciti.

 

25 aprile 1945

 

 

 

— 61 —

Messaggio segretissimo
del primo ministro Churchill al Maresciallo Stalin

 

Ricevuto il 25 aprile 1945

 

Il presente telegramma datato 25 aprile fu rice­vuto dal Ministro britannico a Stoccolma.

 

SEGRETISSIMO

 

Il Ministro svedese degli Affari Esteri ha chiesto a me e al mio collega degli Stati Uniti di rendergli vi­sita alle ore 23 del giorno 24 aprile.

Erano presenti anche il signor Boheman ed il con­ta Bernadotte della Croce Rossa svedese.

 

2. Bernadotte è ritornato dalla Germania, via Danimarca, stanotte. Himmler, che si trovava sul fron­te orientale, gli aveva chiesto di raggiungerlo da Flen­sburg, dove Bernadotte si trovava per conto della Croce Rossa, per incontrarlo con urgenza nel nord della Ger­mania. Bernadotte aveva suggerito Lubecca dove poi l'incontro aveva avuto luogo alle ore 1 del 24 aprile. Himmler, per quanto stanco e convinto che la Ger­mania era finita, era ancora calmo e coerente.

 

3. Himmler aveva detto che Hitler era così gravemente ammalato che poteva esser già morto o morire comunque entro un paio di giorni. Il generale Schellenberg, dello Stato Maggiore di Himmler, aveva aggiunto a Bernadotte che si trattava di un'emorragia cere­brale.

 

4. Himmler aveva dichiarato che mentre Hitler era ancora in attività egli non sarebbe stato in grado di fare il passo che ora si proponeva di fare, ma dato che Hitler era finito egli si trovava ora in posizione di piena autorità per agire. Poi aveva chiesto a Bernadotte di esprimere al Governo svedese il suo desiderio che il Governo stesso si adoperasse per fissare un suo incontro col generale Eisenhower per accordarsi sulla capitolazione dell’intero fronte occidentale. Bernadotte aveva rilevato che un simile incontro non era necessa­rio, dato che egli poteva semplicemente ordinare alle sue truppe di arrendersi. Inoltre aveva dichiarato di non voler inoltrare la richiesta di Hitnmler al Governo sve­dese senza che Norvegia e Danimarca fossero comprese nella capitolazione. In tal caso vi poteva essere qual cosa da discutere in un incontro; dovendosi tener pre­senti gli speciali accordi tecnici sul come ed a chi i tedeschi dislocati nei due paesi dovessero arrendersi. Himmler aveva risposto di esser pronto ad ordinare alle truppe in Danimarca ed in Norvegia di arrendersi alle truppe inglesi, americane o svedesi.

 

5. Himmler sperava di continuare la resistenza sul fronte orientale, perlomeno, per un po’ di tempo, al che Bernadotte aveva osservato che era praticamente impossibile e comunque non accettabile per gli Alleati. Himmler ha aggiunto per esempio che egli sperava che gli Alleati occidentali piuttosto che i russi fossero i pri­mi ad entrare in Mecklemburg per salvare la popola­zione civile. Il generale Shellenberg si trova ora a Flensburg, presso il confine danese, in impaziente at­tesa di una risposta, e può assicurare l'immediata con­segna ad Himmler di qualsiasi messaggio che si rendesse necessario fargli avere. Bernadotte ci ha fatto rilevare che, se non vi fosse stata alcuna reazione da parte alleata, questo avrebbe probabilmente compor­tato una quantità di inutili sofferenze e di perdite di vite umane.

 

6. Il Ministro degli Affari Esteri ha spiegato che egli aveva ritenuto queste notizie di tale importanza da doverle comunicare immediatamente al mio collega sta­tunitense e a me. Il mio collega statunitense ed io ab­biamo osservato che il rifiuto di Himmler di ordinare la resa sul fronte orientale appariva come un ultimo tentativo diretto a seminare discordia fra gli Alleati occidentali e la Russia. È evidente che i i nazisti si dovranno arrendere a tutti gli Alleati contemporaneamente. Il Ministro degli Affari Esteri ed il signor Bohe­man, pur ammettendo che un simile motivo potrebbe essere escluso, hanno sottolineato che il fatto che i capi nazisti ordinino la capitolazione di tutte le truppe sull'intero fronte occidentale, in Norvegia ed in Dani­marca, è un grande vantaggio per tutti gli Alleati com­presa la Russia e che porterà rapidamente alla resa ge­nerale. Comunque il Ministro degli Affari Esteri ha ri­tenuto di dover trasmettere le notizie fornite da Ber­nadotte al Governo britannico e a quello degli Stati Uniti che hanno piena libertà, per quanto riguarda il Governo svedese, di comunicarle al Governo sovietico, in quanto il Governo svedese non intende essere rite­nuto in alcun modo uno strumento per favorire qual­siasi tentativo di seminare discordia tra gli Alleati. La sola ragione per la quale il Governo svedese non è in condizioni di informare direttamente il Governo sovie­tico dipende dal fatto che Himmler ha pattuito che la comunicazione fosse riservata esclusivamente agli Al­leati occidentali.

 

7. Il mio collega statunitense sta per inviare un analogo telegramma al suo governo.

 

 

 

— 62 —

Messaggio personale e segreto

del primo ministro Stalin al primo ministro Churchill

 

Grazie per il vostro messaggio del 25 aprile sulle intenzioni di Himmler di arrendersi sul fronte occi­dentale.

 

Ritengo che il vostro suggerimento di contropro­porre ad Himmler la resa incondizionata su tutti i fron­ti, compreso quello sovietico, sia il solo giusto. Cono­scendovi come vi conosco, non ho mai dubitato che vi sareste comportato esattamente in questa maniera. Vo­gliate quindi agire in conformità a quanto da voi stesso suggerito; per quanto riguarda l'Armata Rossa, essa continuerà ad avanzare verso Berlino nel comune interesse.

 

Per vostra notizia ho spedito una analoga risposta al Presidente Truman che mi aveva sottoposto il me­desimo quesito.

 

25 aprile 1945

 

 

 

— 63 —

Messaggio personale e privato

di Churchill al Maresciallo Stalin

 

Ricevuto il 26 aprile 1945

 

Questo riguarda “Crossword”. Gli inviati tede­schi coi quali abbiamo interrotto qualsiasi contatto po­chi giorni fa, sono ora nuovamente ritornati sul lago di Lucerna. Essi sostengono di avere pieni poteri per la resa degli eserciti in Italia. Il maresciallo Alexander è perciò stato informato che gli vien data libertà di consentire a questi inviati di raggiungere il Quartier Generale delle Forze Alleate in Italia. Ciò sarà loro facile andando in Francia ed imbarcandosi di là su un nostro aereo. Vogliate cortesemente inviare subito una delegazione russa al Quartier Generale del maresciallo Alexander.

 

Il maresciallo Alexander ha facoltà di accettare la resa incondizionata di tutte le: forze armate nemiche sul suo fronte, ma tutte le questioni politiche sono riservate ai tre Governi.

 

2. Rileverete che la resa in Italia non era citata nel telegramma da me inviatovi poche ore fa circa la proposta di resa all'ovest e al nord avanzata da Himmler. Noi abbiamo versato fiumi di sangue in Italia e la resa degli eserciti tedeschi a sud delle Alpi è una ricompensa preziosa per il cuore della nazione britannica con la quale in questo settore gli Stati Uniti hanno diviso le perdite ed i pericoli.

 

3. Quanto sopra è per vostra personale informazione. Il nostro Stato Maggiore ha telegrafato allo Stato Maggiore americano perché lo Stato Maggiore congiunto anglo-americano mandi istruzioni nel medesimo senso al maresciallo Alexander che sarà incaricato di tenere compiutamente informato il vostro alto comando tramite la missione militare anglo-americana a Mosca.

 

 

 

— 64 —

Messaggio personale e segreto

del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ricevuto il vostro messaggio su “Crossword” il 26 aprile u.s. Grazie dell'informazione.

 

Da parte mia vi comunico che il Comando sovietico ha designato il generale Kislenko attualmente delegato del Governo sovietico nella Commissione provvisoria per l'Italia a partecipare presso il Quartier Generale del maresciallo Alexander ai negoziati per la resa delle forze tedesche nell'Italia settentrionale.

 

26 aprile 1945

 

 

 

— 65 —

Messaggio personale e segretissimo

per il maresciallo Stalin dal primo ministro Churchill

 

A vostro telegramma del 25 aprile.

 

Sono felice di sapere che non avevate dubbi sul comportamento che avrei tenuto e sempre terrò nei

confronti del vostro glorioso paese e vostri. Il Governo britannico e quello degli Stati Uniti, ben saldi nel loro atteggiamento in proposito, continueranno sulle linee da voi approvate e tutti e tre ci terremo sempre completamente informati a vicenda.

 

2. Quanto segue è una breve notizia che può essere molto utile. I nostri eserciti saranno tra breve in

contatto su un vasto fronte. Dobbiamo creare al più presto un buon corridoio aereo, il più largo possibile, in modo da stabilire un collegamento aereo postale giornaliero e di facilitare i contatti personali.

 

Ho pregato il generale Eisenhower di studiare per parte sua la rotta pii adatta.

 

27 aprile 1945

 

 

 

— 66 —

Messaggio riservato e personale

del primo ministro Churchill al Maresciallo Stalin

 

Gli eserciti anglo-americani stanno per prendere contatto in Germania con le Forze sovietiche e l'approssimarsi della fine della resistenza tedesca rende ne­cessario che gli. Stati Uniti, la Gran Bretagna é l'Unione Sovietica decidano l'ordinata procedura per l'occu­pazione da parte delle proprie forze di quelle zone che esse presidieranno in Germania e in Austria.

 

2. Il nostro compito immediato è la disfatta dell’esercito tedesco. Durante questo periodo i confini fra le forze dei tre Alleati devono essere decise dai comandarti sul campo e regolate in base a considerazioni e necessità operative. È inevitabile che i nostri eserciti si trovino in questa fase ad occupare territori fuori dai confini dalle zone di occupazione definitive.

 

3. Quando i combattimenti saranno finiti, il no­stro successivo compito sarà di insediare a Berlino e a Vienna la Commissione di Controllo Alleata, di di­sporre i nuovi schieramenti delle forze degli Alleati e di prendere possesso delle rispettive zone di occupa­zione .

 

La linea di demarcazione fra le zone in Germania è già stata decisa * ed ora è necessario che nel prossimo incontro a Vienna da voi proposto ** si raggiunga rapi­damente un accordo sulle zone da occupare in Austria.

 

4. Sembra che per ora non sia prossima la firma di una dichiarazione di resa. In tal caso i Governi do­vrebbero decidere di insediare subito la Commissione Alleata di Controllo e di affidarle il compito di pren­dere dettagliati accordi sul ritiro delle forze nelle zone di occupazione convenute.

 

5. Per venire incontro alle esigenze della situa­zione esposta al paragrafo 2 e specialmente in relazio­ne ad accordi temporanei e di emergenza relativi alle zone tattiche, sono state impartite al generale Eisen­hower le istruzioni seguenti:

 

a) Ad evitare confusioni fra i due eserciti e per impedire che uno possa invadere zone già occupate dall’altro, le due parti dovranno arrestarsi non appena si incontreranno, senza mutare posizione, salvo qualche rettifica alla retroguardia e sulle ali eventualmente necessaria, secondo il parere dei locali comandanti delle due parti, per soffocare tutti i residui focolai di resistenza.

 

b) Quanto alla sistemazioni delle forze dopo la cessazione delle ostilità in una località, le vostre truppe dovranno essere schierate in conformità delle esigenze militari, senza tener conto dei confini di zona. Dovrete ottenere, non appena consentito dall'urgenza della si­tuazione, l'approvazione dei capi dello Stato Maggiore congiunto prima di qualsiasi importante rettifica in con­trasto con rettifiche locali determinate da ragioni ope­rative e amministrative.

 

6. Vi prego di voler essere tanto cortese da im­partire analoghe istruzioni ai vostri comandanti al fronte.

 

7. Il presente messaggio viene da me inviato con­temporaneamente al Presidente Truman.

 

27 aprile 1945

 

* La demarcazione delle zone di occupazione in Germania era stata stabilita nelle clausole del protocollo aggiunto all'accordo tra i Governi degli U.S.A., dell'U.R.S.S. e del Regno Unito firmato dalla Commissione Consultiva per l'Europa il 12 settembre 1944. In seguito, il 14 novembre 1944 e il 26 luglio 1945, il protocollo fu emendato e firmato dal Governo francese.

 

** Si riferisce all'invio a Vienna di delegazioni dei Comandi britannico, americano e francese per partecipare ai colloqui allora in corso tra i Governi del Regno Unito, dell'U.R.S.S. e degli U.S.A.

 

 

 

— 67 —

Messaggio personale e segreto
del primo ministro Churchill al Maresciallo Stalin

 

Mi riferisco al mio messaggio personale del 27 aprile. In mancanza di un documento di resa firmato, le quattro Potenze dovrebbero emettere una dichiara­zione attestante la sconfitta e la resa incondizionata dei tedeschi e assumere il potere in Germania.

 

La bozza di una tale dichiarazione è all'esame del­la Commissione Consultiva per I'Europa e io vi pre­gherei di inviare istruzioni urgenti alla vostra rappre­sentanza nella Commissione affinché il testo definitivo possa essere stabilito senza indugio.

 

28 aprile 1945

 

 

 

— 68 —

Messaggio pérsonale e segretissimo
per il Maresciallo Stalin da parte del primo ministro Churchill

 

Vi ringrazio del vostro messaggio del 24 aprile.

 

Sono stato molto scosso dal malinteso sorto fra noi in merito agli accordi di Crimea sulla Polonia.

 

Dal canto mio mi ero recato a Yalta con la spe­ranza che il Governo polacco di Londra e quello di

Lublino sarebbero stati tolti di mezzo entrambi e che si sarebbe formato un nuovo Governo tra polacchi di buona volontà nel quale i membri del Governo di Bie­rut sarebbero stati in prevalenza.

 

Voi però non avete accettato questo piano e quin­di noi e gli americani concordammo che non bisognava togliere di mezzo il Governo Bierut, ma che questo doveva diventare un “nuovo” Governo  “riorganizzato su più larghe basi democratiche e con l'inclusione dei leaders democratici della madrepatria e di quelli in esilio”.

 

A tale scopo Molotov e i due ambasciatori si erano riuniti a Mosca e avevano tentato di costituire tale Governo mediante consultazioni coi membri dell’attuale Governo provvisorio polacco e con altri esponenti democratici polacchi all'interno della Polonia o in esilio.

 

2. A questo punto la Commissione doveva desi­gnare i polacchi che avrebbero dovuto essere consul­tati. Noi cercammo in ogni caso di trovare uomini rap­presentativi e ponemmo una cura particolare nell'esclu­dere quelle persone che ritenevamo assolutamente osti­li alla Russia. Non scegliemmo per la nostra lista, fra gli elementi del Governo polacco di Londra, che tre uomini onesti, cioè Mikolajczyk, Stanczyk e Grabski, i quali si erano venuti a trovare in contrasto col Governo polacco di Londra perché non accettavano l'at­teggiamento di questo Governo nei confronti russi ed in particolare il rifiuto di accettare la frontiera orien­tale, da noi concordata ormai da tempo, e che io sono stato il primo fuori dall'Unione Sovietica a proclamare giusta e legittima, insieme con le compensazioni, ecc., nell'ovest e nel nord.

 

È vero che a quel tempo Mikolajczyk nutriva an­cora speranze per Lvov, ma come ben sapete egli vi ha ormai, pubblicamente rinunciato.

 

3. I nomi dei polacchi dentro e fuori della Po­lonia furono proposti dagli americani e da noi con lo stesso spirito di collaborazione. La prima cosa che gli inglesi dovettero lamentare fu che, dopo nove setti­mane di lavori e dopo una quantità di telegrammi fra i nostri tre Governi, non si era fatto il benché minimo progresso perché Molotov si era costantemente rifiu­tato in Commissione di pronunciarsi sui polacchi da noi menzionati, in modo che nessuno di essi poté es­sere convocato, neppure per partecipare ad una seduta preliminare. Vogliate osservare che quei nomi erano stati proposti non -necessariamente per designarli co­me membri del Governo polacco riorganizzato, ma sem­plicemente perché partecipassero ai colloqui prelimina­ri previsti dagli accordi di Crimea, attraverso i quali si mirava di addivenire alla, formazione di un Governo provvisorio unificato, rappresentativo dei più impor­tanti esponenti della vita polacca, e disposto a lavo­rare in amichevoli rapporti col Governo sovietico e nello stesso tempo tale da poter essere riconosciuto da noi e dal mondo intero.

 

Questo era il nostro desiderio, e lo è tuttora. Il Governo provvisorio, conformemente alle nostre de­cisioni congiunte di Crimea, avrebbe poi dovuto im­pegnarsi a tenere “elezioni libere e senza limitazioni al più presto possibile, sulla base del suffragio univer­sale e segretezza di voto, alle quali tutti i partiti de­mocratici e antinazisti avrebbero avuto diritto di partecipare e designare i propri candidati”. Ahimè! Nien­te di tutto questo ha potuto essere realizzato.

 

Nel primo paragrafo voi parlate di accettare “il precedente jugoslavo come modello per la Polonia”. Voi avete sempre desiderato che i nostri messaggi pri­vati e personali fossero franchi ed espliciti. Debbo quindi dirvi subito che i due casi sono completamente diversi. Nel caso della Polonia le tre Potenze avevano raggiunto un accordo sul modo di risolvere la neces­sità di un nuovo Governo. Questo doveva formarsi me­diante consultazioni, in presenza della nostra Commis­sione, tra i rappresentanti del Governo di Bierut e i leaders democratici polacchi dentro e fuori la Polonia. Nel caso della Jugoslavia non esisteva niente di simile. Mi sembra che, dopo che il vostro rappresentante nella Commissione sulla Polonia alla Conferenza di Mosca ha reso impossibile l'inizio delle conversazioni previ­ste nel nostro accordo, voi vogliate ora proporre l'ab­bandono della procedura concordata. Noi inglesi rite­niamo quindi che, dopo tutto questo tempo, non è stato fatto assolutamente alcun progresso verso la for­mazione di un governo “nuovo” e “riorganizzato”, mentre al contrario il Governo sovietico ha stipulato un trattato ventennale con l'attuale Governo provviso­rio di Bierut, sebbene esso non sia né “nuovo” né “riorganizzato”. Ho l'impressione che siamo stati noi a subire imposizioni e ad essere messi colle spalle al muro su problemi che noi ritenevamo francamente di aver risolto in Crimea in uno spirito di amichevole ca­meratismo.

 

5. Tengo a dirvi inoltre che l'andamento delle cose in Jugoslavia non mi dà certo la sensazione che gli interessi dei nostri paesi siano tutelati in eguale proporzione. Il Maresciallo Tito è diventato un auten­tico dittatore. Egli ha proclamato che la sua lealtà va prima di tutto all'Unione Sovietica. Egli ha si autoriz­zato che alcuni membri del Governo regio facessero parte del suo Governo, ma essi sono sei soltanto con­tro venticinque nominati da lui. La nostra impressione è che essi non vengano consultati in questioni di alta politica, e che laggiù stia cominciando un regime a par­tito unico. Ciononostante non ho formulato nessuna lagnanza o commento su tutto questo e, sia a Yalta che in altre occasioni, ho accettato le soluzioni raggiunte in Jugoslavia.

Malgrado i miei timori non mi lamento di nessun atto da voi compiuto in Jugoslavia e spero che si lavorerà tutti concordemente perché la Jugosla­via diventi un paese prospero e libero in amichevoli rapporti tanto con la Russia quanto con noi.

 

6. Non possiamo tuttavia accettare “l'esempio” jugoslavo come una guida per ciò che dovrà accadere in Polonia. Né noi né gli americani abbiamo particolari interessi militari in Polonia. Tutto quello che chiedia­mo è di essere trattati come si conviene fra Stati amici. Siamo tutti colpiti dal fatto che voi ci crediate intenzionati a lavorare per un Governo polacco ostile alla Russia. È esattamente il contrario della nostra po­litica. Ma è stato per aiutare la Polonia che gli inglesi entrarono in guerra contro la Germania nel 1939.

Noi vedemmo nel comportamento nazista nei con­fronti della Polonia un indice della spregevole malva­gia brama di conquista e oppressione di Hitler e'l'in­vasione della Polonia fu la scintilla che fece scoppiare l'incendio. Il popolo inglese non va alla guerra per cal­colo, come alle volte si è ritenuto, ma per sentimento. Esso aveva l'impressione, che andò crescendo di anno in anno, che, con tutti i suoi abusi e preparativi, Hi­tler era un pericolo per il nostro paese e per la libertà che noi teniamo in gran conto in Europa. E quando, dopo Monaco, egli violò così vergognosamente la pa­rola data nei confronti della Cecoslovacchia, persino il grande pacifista Chamberlain offri la nostra garanzia alla Polonia contro Hitler. Quando poi la garanzia fu invocata per l'invasione tedesca della Polonia, tutta la nazione entrò in guerra contro Hitler, per quanto fosse impreparata.

 

Si accese nel cuore degli uomini una fiamma come quella che trascinò il vostro popolo nella nobile difesa contro l'aggressione tedesca, proditoria, brutale e, almeno a quanto parve in un primo momento, irresistibile.

 

La fiaccola britannica arde ancora tra tutte le classi e tutti i partiti tanto nella nostra isola quanto nei Dominions indipendenti e nessuno crederà mai che la guerra abbia avuto una fine secondo giustizia sino a quando la Polonia non avrà riconquistato pienamente la sua sovranità, l'indipendenza e la libertà su una base di amicizia con la Russia; Era su questo che ritenevo noi ci fossimo accordati a Yalta.

 

7. Accanto a questo forte sentimento in favore della Polonia, sentimento che io ritengo condiviso con intensità almeno uguale dagli Stati Uniti, è sorto tra tutti i popoli di lingua inglese un ardente e profondo desiderio di essere in eguali ed onorevoli rapporti di

amicizia colla potente Repubblica Sovietica e di lavorare con voi, facendo reciproche concessioni sui differenti sistemi di pensiero e di governo, per lunghi e intensi anni, a vantaggio del mondo intero, che solo le nostre tre Potenze possono ricostruire. Io, che durante

gli anni di grande responsabilità, mi sono adoperato sistematicamente per questa unità, continuerò senza dubbio a fare tutto il possibile e in particolare posso assicurarvi che la Gran Bretagna non lavorerà in favore di un Governo polacco ostile alla Russia, né lo tollererà; ma neppure riconoscerà un Governo polacco che non corrisponda pienamente alle indicazioni date dal nostro Comitato congiunto di Yalta, con particolare riguardo ai diritti del cittadino, come noi li intendiamo nel mondo occidentale.

 

8. Riguardo al vostro accenno alla Grecia e al Belgio, riconosco la comprensione da voi dimostrata quando fummo costretti ad intervenire con notevoli forze armate per stroncare l'attacco dell'E.A.M.- E.L.A.S. contro il Governo di Atene. *

 

Abbiamo dato ripetute istruzioni affinché i vostri interessi in Romania e Bulgaria siano riconosciuti co­me predominanti. Non possiamo tuttavia essere messi da parte completamente e ci dispiace di essere trattati dai vostri dipendenti in questi paesi in modo così diverso da quello cortese con cui siamo stati sempre trattati nei rapporti ad alto livello con voi. Dalla Grecia non vogliamo nient'altro che l'amicizia esistente da lunga data e desideriamo soltanto la sua indipendenza e integrità territoriale. Non abbiamo nessuna intenzione di cercare di imporre un regime monarchico o repub­blicano. La nostra politica in quel paese mira soltanto a riportare le cose alla normalità nel più breve tempo possibile e a far tenere libere e legittime elezioni, spe­ro nei prossimi quattro o cinque mesi. Queste elezioni dovranno decidere sul regime e più tardi sulla .costi­tuzione. La volontà popolare deve essere espressa in condizioni di libertà e il suffragio universale deve af­fermarsi; questo è il nostro principio fondamentale. Se i greci dovessero decidere per la forma repubblicana, ciò non avrà influenza sui nostri rapporti con loro. Use­remo la nostra influenza sul Governo greco perché siano invitati rappresentanti russi a osservare libera‑

Mente ciò che accade in Grecia; spero saranno presenti alle elezioni commissari russi, americani e britannici in tutto il paese, per assicurare che non ci siano intimi­dazioni né altre limitazioni della libertà di scelta fra i differenti partiti in lizza. Dopo di che il nostro lavoro in Grecia potrà considerarsi felicemente concluso.

 

9. Per quanto riguarda il Belgio, non abbiamo contropartite da chiedere, sebbene naturalmente po­tremmo venirci a trovare in difficoltà se essi comincias­sero ad allestire basi per lanciare missili contro di noi; ma speriamo che, qualsiasi forma di governo possano adottare per decisione popolare, essi vogliano entrare a far parte di un sistema difensivo comune diretto a prevenire aggressioni tedesche verso occidente.

 

Il Belgio, come la Polonia, è un teatro di guerra e una via di comunicazione e chiunque deve ricono­scere l'importanza di questi elementi senza i quali i grandi eserciti non sono in grado di operare.

 

10. Quanto al vostro paragrafo 3, è ormai certo che abbiamo concordato cogli americani una linea di azione definitiva riguardo la Polonia. Ciò in quanto sia­mo naturalmente d'accordo sull'argomento e riteniamo entrambi di essere stati trattati piuttosto male per il modo col quale la questione è stata condotta, dalla Con­ferenza di Crimea in poi. Non c'è dubbio che queste cose possano sembrare diverse se guardate da un pun­to di vista opposto. Siamo tuttavia completamente d'ac­cordo nel ritenere che l'impegno preso per una Po­lonia sovrana, libera e indipendente con un Governo in cui siano rappresentati compiutamente ed adeguata­mente tutti gli elementi democratici polacchi, debba co­stituire per noi una questione o di onore o di dovere. Non credo che ci sia la minima possibilità di qualche cambiamento nell'atteggiamento delle nostre due Po­tenze e, quando noi raggiungiamo un accordo, siamo tenuti a dichiararlo.

 

Dopo tutto vi siamo già venuti incontro, partico­larmente per la mia prima iniziativa del 1944, ricono­scendo ufficialmente la frontiera russo-polacca da voi desiderata, e cioè la linea Curzon, compresa Lvov per la Russia.

 

Pensiamo perciò che ora dovreste essere voi a ve­nirci incontro riguardo all'altra metà della linea di condotta che voi avete proclamato di comune intesa con noi, cioè la sovranità, l'indipendenza e la libertà della Polonia, a condizione che la stessa sia in rapporti amichevoli con la Russia.

 

Il Governo di Sua Maestà non può quindi accet­tare un Governo sul tipo di quello jugoslavo, nel quale ci sarebbero quattro rappresentanti dell'attuale Gover­no provvisorio di Varsavia per ciascun rappresentante degli altri elementi democratici. Si dovrebbero bilan­ciare e distribuire equamente i posti chiave nel Go­verno e ciò si potrebbe ottenere secondo gli accordi di Crimea, discutendo la questione con i reali rappre­sentanti dei vari elementi polacchi che non siano fondamentalmente anti-sovietici.

 

11. Altre difficoltà sorgono attualmente poiché dalla Polonia vengono diffuse voci di ogni genere che sono attentamente ascoltate da molti membri del Par­lamento e che in ogni momento possono essere riprese polemicamente in Parlamento o dalla stampa, malgrado io non manchi di deplorare questo fatto; voci sulle quali Molotov non vuole assolutamente concederci alcuna in­formazione, malgrado le mie ripetute richieste. Si è parlato per esempio, di quindici polacchi che si diceva avessero incontrato le autorità russe per discutere, quattro settimane fa, e del signor Witos sul quale è pervenuto un analogo ma più recente rapporto; e si parla molto di deportazioni, ecc. Come posso contro­battere simili lamentele se non mi fornite alcuna in­formazione e se né io né gli americani abbiamo il permesso di mandare qualcuno in Polonia a rendersi personalmente conto del reale stato delle cose? Non esiste territorio occupato o liberato da noi nel quale voi non siate liberi di mandare delegazioni e la gente non comprende perché voi dovreste avere qualche ra­gione di offendervi per analoghe visite da parte di de­legazioni britanniche nei paesi stranieri da voi liberati.

 

12. Non è molto confortante fare previsioni per l'avvenire se voi e i paesi che dominate, nonché i par­titi comunisti di molti altri Stati, siete tutti schierati da una parte e coloro che appartengono alle nazioni di lingua inglese, i loro alleati e i Dominions, dall'altra. È ovvio che tale disputa dilanierebbe il mondo e quelli fra noi Capi di Governo di una parte o dell'altra, che vi avessero contribuito, passerebbero alla storia con infamia. Anche l'imbarcarci in un lungo periodo di so­spetti, abusi e controabusi e di politiche contrastanti, sarebbe un disastro che ostacolerebbe il grande sviluppo della prosperità mondiale per le masse popolari, sviluppo che solo noi tre insieme possiamo ottenere. Io spero che in questo aprirvi il mio animo, non vi sia parola o frase che involontariamente

possa offendervi. Se così fosse, vi prego di farmelo sapere. Ma vi prego, mio caro Stalin, non vogliate sottovalutare le divergenze che si sono prodotte su questioni che potete considerare poco importanti per noi, ma che viceversa sono il simbolo del modo con cui le democrazie di lingua inglese considerano la vita.

 

28 aprile 1945

 

 

 

— 69 —

Messaggio personale e segretissimo

per il maresciallo Stalin da Churchill

 

Ho appena ricevuto un telegramma dal maresciallo Alexander che, dopo un incontro al quale hanno

partecipato i vostri ufficiali, i tedeschi hanno accettato i termini di resa incondizionata presentati loro e stanno inviando le clausole del documento di resa al generale Vietinghoff, con la richiesta di precisare giorno e ora in cui la fine delle ostilità diverrà operante. Sembra perciò che tutte le forze tedesche al Sud delle Alpi stiano per arrendersi quasi immediatamente.

 

29 aprile 1945

 

 

 

— 70 —

Messaggio personale e segreto

del Maresciallo Stalin al primo ministro Churchill

 

Ricevuto il vostro messaggio del 28 aprile.

 

Non ho nulla in contrario alla vostra proposta di fare una dichiarazione pubblica a nome delle Quattro Potenze per comunicare ufficialmente la sconfitta e la resa incondizionata della Germania nell'eventualità che la stessa risulti priva di un'autorità centrale normalmente funzionante.

 

I rappresentanti sovietici nella Commissione Con­sultiva per l'Europa hanno ricevuto istruzioni di inserire nel preambolo della dichiarazione, la cui bozza è stata sottoposta dalla delegazione britannica, un emendamento che conferma il principio della resa incondizionata per le forze armate della Germania.

 

30 aprile 1945

 

 

 

— 71 —

Messaggio urgente e segretissimo
di Churchill al Maresciallo Stalin

 

1. Ho ricevuto oggi dal maresciallo Alexander la seguente comunicazione. Dobbiamo, rallegrarci insieme di questa grande resa.

 

“Il tenente colonnello Von Schweinitz e il maggio­re Wenner, rappresentanti del generale Von Vietinghoff, comandante in capo tedesco del sud-ovest, e del genera­le delle SS Wolff, comandante supremo delle SS e della polizia e plenipotenziario generale dell'esercito tedesco in Italia, hanno rispettivamente firmato i termini della resa alle ore 14, tempo di Londra, di oggi (29 aprile). Il comando di Von Vietinghoff e di Wolff comprende tutta l'Italia (esclusa la parte della Venezia-Giulia ad est dell'Isonzo) nonché le provincie del Vorarlberg, del Tirolo e di Salisburgo e una parte della Carinzia.

 

Le ostilità cesseranno il 2 maggio alle ore 12, ora di Greenwich. Von Schweinitz ha fatto rilevare du­rante la cerimonia della firma che, sotto alcuni punti di vista, egli era andato al di là dei poteri conferitigli da Von Vietinghoff, ma io non penso che ciò possa avere conseguenze sui risultati.

 

Von Schweinitz e Wenner stanno ora ritornando al Quartier Generale di Von Vietinghoff a Bolzano, via Svizzera. Arriveranno nella giornata di domani, 30 apri­le. Al loro arrivo si stabilità un collegamento radio di­retto tra il mio Quartier Generale e quello di Von Vieitinghoff. Il generale Kislenko ed un altro ufficiale russo erano presenti alla cerimonia della firma. È importante che non sia consentita la benché minima indiscrezione fino a quando l'accordo non diventi effettivo.”

 

2. Il Presidente Truman ha proposto che l’annun­cio di questa resa sia dato dal maresciallo Alexander.

 

Poiché i vostri ufficiali erano presenti, ho dato le istruzioni del caso al maresciallo Alexander.

 

30 aprile 1945

 

 

 

— 72 —

Messaggio riservato e personale
del premier Stalin al primo ministro Churchill

                                                                                                    

Ho ricevuto il vostro messaggio del 27 aprile con­cernente l'ordine di occupazione della Germania e dell’Austria da parte dell'Armata Rossa e degli eserciti an­glo-americani.

Dal canto mio devo dirvi che il Comando Supremo sovietico ha dato istruzioni che ogniqualvolta truppe sovietiche vengano in contatto con truppe alleate, il Co­mando sovietico si metta immediatamente in rapporto con il Comando delle truppe U.S.A. e britanniche in modo che, con accordi stipulati direttamente:

 

1. stabiliscano una linea provvisoria di demarcazione tattica;

 

2. facciano in modo di eliminare entro i limiti della loro provvisoria linea di demarcazione, qualsiasi resi­stenza da parte delle truppe tedesche.

 

2 maggio1945

 

 

 

— 73 —

Messaggio riservato e personale
del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ho ricevuto i vostri messaggi del 29 e 30 aprile relativi alla resa incondizionata dei tedeschi in Italia. Grazie dell'informazione. Non ho da muovere obiezioni al fatto che l'annuncio della resa tedesca in Italia sia dato per primo dal maresciallo Alexander.

 

2 maggio1945

 

 

 

— 74 —

Messaggio personale e segreto
del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ricevo il vostro messaggio del 28 aprile sulla que­stione polacca. Devo dirvi che non possono accettare gli argomenti addotti a sostegno della vostra posizione.

 

Voi siete incline a considerare la proposta che il precedente jugoslavo sia assunto come modello per la Polonia come una rinuncia alla procedura concordata tra di noi per costituire un Governo polacco di unità nazio­nale. Non posso trovarmi d'accordo con voi. Io credo che il precedente jugoslavo sia importante soprattutto perché mostra la via alla soluzione più opportuna e più pratica per formare un nuovo Governo di unità nazio­nale basato sull'organo che esercita effettivamente le funzioni statali.

 

È naturale che se il Governo provvisorio polacco che ora funziona in Polonia e che gode dell’appoggio della maggior parte dei cittadini polacchi non verrà preso come base per il futuro Governo di unità nazionale, sarà impossibile contare su una felice attuazione degli accordi di Crimea.

 

2. Io non posso essere d'accordo con voi quando suggerite un controllo tripartito delle elezioni in Grecia. Questo controllo sul popolo di una nazione alleata sa­rebbe certamente considerato come un oltraggio e una grave interferenza nei suoi affari interni. Tale controllo è fuori posto per le nazioni che all'inizio erano satelliti e che in un secondo tempo hanno dichiarato guerra alla Germania e si sono schierate a fianco degli Alleati, come è stato dimostrato dalla esperienza elettorale della Finlandia dove le elezioni si sono svolte senza alcuna interferenza straniera ed hanno dato risultati positivi. Le vostre affermazioni sul Belgio e la Polonia come teatri di guerra e vie di passaggio sono esattissime. Per quanto riguarda la Polonia, il fatto che essa è limitrofa all'Unione Sovietica rende necessario che il futuro Go­verno polacco tenda a stabilire relazioni amichevoli tra Varsavia e Mosca, cosa che è anche auspicabile per le altre nazioni amanti della libertà. Questo vale anche per il precedente jugoslavo. Le Nazioni Unite hanno tutto l'interesse che si stabilisca una costante e durevole amicizia fra la Polonia e la Russia. Non possiamo quin­di rassegnarci a degli esperimenti che abbiano lo scopo di fare entrare nel futuro Governo polacco gente che, per usare le vostre parole, “non sia fondamentalmente anti-russa” e di escludere solo chi a parer vostro, sia “del tutto nemico della Russia”. Né l'una né l'altra formula possono soddisfarci. Insistiamo, e continueremo ad insistere, che sia consultata per la formazione del

Governo polacco solo gente che abbia dimostrato coi fatti il proprio atteggiamento amichevole nei riguardi dell'Unione Sovietica e che, desideri sinceramente e one­stamente collaborare con l'U.R.S.S.

 

3. Devo riferirmi in particolare al paragrafo 11 della vostra lettera che riguarda le difficoltà sorte a causa di voci, circa l'arresto di 15 polacchi, circa de­portazioni, ecc.

 

Sono in grado di informarvi che il gruppo da voi ricordato era di 16, non, 15 polacchi, ed era co­mandato dal famigerato generale Okulicki. Il Servizio informazioni britannico mantiene un deliberato silen­zio, a causa della sua odiosità, su questo generale che, insieme ad altri 15 polacchi, è “sparito”. Ma noi non abbiamo intenzione di tacere su questa faccenda. Que­sto gruppo di 16 guidato dal generale Okulicki, è stato arrestato dalle autorità militari della zona sovietica ed è sotto inchiesta a Mosca. Il gruppo del generale Okulicki, e soprattutto il generale stesso, è accusato di aver preparato ed effettuato attentati terroristici dietro le linee dell'Armata Rossa, attentati che hanno provocato la morte di più di 100 ufficiali e soldati dell'Armata Rossa; il gruppo è anche accusato di detenzione abusiva di apparecchi radio-trasmittenti a tergo delle nostre forze, il che è proibito dalla legge. Tutti o alcuni di loro; secondo l'esito delle indagini, saranno processati. Questo è il modo in cui l'Armata Rossa è costretta a difendere le sue truppe e le sue retrovie dai sabotatori e da coloro che creano disordine.

 

Il Servizio segreto britannico sta spargendo voci sull'assassinio o la fucilazione di alcuni polacchi a Siedcle. Questa notizia è inventata di sana pianta e, a quanto sembra, è stata architettata dagli agenti di Arciszewski.

 

4. Appare chiaro dal vostro messaggio che non volete considerare il Governo provvisorio polacco come la base del futuro Governo di unità nazionale né ac­cordare a questo Governo il posto a cui ha diritto. Devo dire francamente che questo atteggiamento pre­clude ogni possibilità di un'amichevole soluzione del problema polacco.

 

4 maggio 1945

 

 

 

— 75 —

Messaggio riservato e personale
per il maresciallo Stalin da parte del primo ministro Churchill

 

Il Presidente Truman mi dice che vi ha chiesto se siete d'accordo nel sincronizzare i nostri annunci del giorno della vittoria in Europa. Io sono comple­tamente d'accordo.

 

2. L'ora migliore per me sarebbe mezzogiorno ed io impiegherei solo 3 o 4 minuti per annunciare la vittoria sulla Germania. Tenendo conto dell'ora estiva inglese questo significherebbe le ore 13 per voi. Ma allora il messaggio del Presidente Truman dovrebbe essere diffuso a Washington alle sei del mattino, il che non sarebbe giusto né per il Presidente, né per il po­polo americano. Io quindi propongo di andare incontro alle esigenze americane e mi orienterei per le 15 ora estiva inglese, che sarebbero le 16 per voi. Questo renderebbe possibile al Presidente di diramare il suo messaggio alle 9, ora di Washington.

 

3. Abbiate la bontà di informare non appena pos­sibile il Presidente e me se siete d'accordo.

 

5 maggio 1945

 

 

 

— 76 —

Personale e segreto del premier Stalin
al primo ministro di Gran Bretagna Churchill

 

Il vostro messaggio del 5 maggio riguardante l'ora dell'annuncio della vittoria mi è pervenuto il 6 maggio. Concordo con la vostra proposta di fissare le ore 15 secondo l'ora estiva britannica che corrisponde alle 16 ora di Mosca.

 

Ho inviato una nota a questo riguardo anche a Truman.

 

6 maggio 1945

 

 

 

— 77 —

Personale e segreto da Stalin a Churchill

 

Il Presidente è d'accordo per dare l'annuncio ra­diofonico della vittoria in Europa alle 9, ora di Wa­shington, che corrisponde alle 15 ora di Londra e alle 16 ora di Mosca. Questo è lo stesso momento per tutti e tre noi, dato che la terra è rotonda. Spero che vorrete telegrafare tanto a lui quanto a me per dare il vostro consenso.

 

Il giorno fissato è martedì 8 maggio, ma io con­fermerò lunedì 7 maggio se il giorno sarà veramente martedì o se invece dovrà essere spostato a mercoledì 9.

 

7 maggio 1945

 

 

 

— 78 —

Messaggio personale e segreto
per il Maresciallo Stalin da Churchill

 

La nostra missione militare vi avrà mostrato il telegramma del generale Eisenhower. Egli dice che sarà impossibile tener segreta fino a mercoledì la notizia della resa dei tedeschi. Gli ordini alle truppe tedesche trapeleranno sicuramente e sarà materialmente impos­sibile prevenire la diffusione delle notizie. Stando così le cose egli chiede che l'annuncio del Governo venga dato al pii presto possibile. Considero inevitabile que­sta variazione sul programma: propongo quindi che l'annuncio simultaneo sia dato oggi, lunedì, alle 18 di qui; cioè alle 19 di Mosca e alle 12 di Washington. Spero vivamente che questa soluzione non presenti inconvenienti per voi.

 

Ho saputo dal generale Eisenhower che state trattando per la firma dell'accordo concluso oggi alle 1,41 per occupare Berlino martedì.

 

7 maggio 1945

 

 

 

— 79 —

Personale e riservato

da Churchill al Maresciallo Stalin

 

Viste le difficoltà di accordarci su un anticipo dell'ora di diramazione, ho dovuto a malincuore prendere la decisione di posporre il mio annuncio radiofonico fino al momento precedentemente stabilito, cioè alle 15 di domani, martedì, che corrisponde alle 16 di Mosca.

 

È stata rilasciata alla stampa una dichiarazione stabilente l'ora dell'annuncio di domani e che domani martedì, sarà considerato come “Giorno della Vittoria in Europa” e quindi, giorno festivo. Questo era necessario per le masse lavoratrici che devono essere tenute in considerazione.

 

Ho informato il Presidente Truman.

 

7 maggio 1945

 

 

 

— 80 —

Messaggio personale e segreto

del maresciallo Stalin al primo ministro Churchill

 

Ho ricevuto i vostri messaggi del 7 maggio riguardanti l'annuncio della resa della Germania.

 

Il Comando Supremo dell'Armata Rossa non è certo che l'ordine di resa incondizionata dell'Alto Co­mando tedesco sarà eseguito dalle Armate tedesche sul fronte orientale. Temiamo quindi che, se il Governo dell'U.R.S.S. annunciasse oggi là resa della Germania, potremmo trovarci in una posizione imbarazzante e diso­rientare l’opinione pubblica sovietica. Bisogna tener presente, che la resistenza tedesca sul fronte orientale non si va indebolendo, ma, secondo i messaggi radio da noi intercettati, un nucleo considerevole di forze tede­sche ha esplicitamente dichiarato l'intenzione di con­tinuare la resistenza disobbedendo all'ordine di resa di Donitz.

 

Per questa ragione il Comando delle truppe sovie­tiche desidererebbe attendere che la resa tedesca diventi effettiva e posporre l'annuncio dei Governi fino alle 19, ore di Mosca, del 9 maggio.

 

7 maggio 1945

 

 

 

— 81 —

Messaggio personale e segretissimo
di Churchill al Maresciallo Stalin

 

Ho appena ricevuto il vostro messaggio ed ho an­che visto la lettera del generale Antonov al generale Eisenhower che suggerisce di rimandare l'annuncio della resa tedesca al 9 maggio 1945.

Non mi sarà possibile, come voi chiedete, pospor­re di 24 ore l'annuncio della resa.

 

D'altra parte dovrò informare il Parlamento della firma avvenuta ieri a Reims e della ratifica formale predisposta per oggi a Berlino. Ho parlato al telefono col generale Eisenhower ed egli mi assicura d'essere deciso a impegnarsi a fondo contro quei gruppi di fanatici nemici che eventualmente disobbedissero agli ordini ricevuti dal loro Governo e dall'Alto Comando. Questa assicurazione vale certamente per tutte le forze sia britanniche che americane al comando del generale Eisenhower. Io dirò chiaramente nel mio messaggio che vi è ancora qualche isolata resistenza. D'altra parte ciò non è sorprendente, vista l'immensa estensione del fronte e le condizioni di disorganizzazione del Governo tedesco.

 

Penso che il Presidente Truman farà il suo annuncio oggi alle 9, ora americana, e spero che voi potrete fare il vostro, come è stato deciso, sia pure con le necessarie riserve.

 

8 maggio 1945

 

 

 

— 82 —

Dal primo ministro al maresciallo Stalin

messaggio all'Armata Rossa e al popolo russo dalla nazione britannica

 

Ricevuto il 9 maggio 1945

 

Vi invio le nostre più calorose congratulazioni per la splendida vittoria che avete ottenuto nello scacciare l'invasore dal vostro territorio e nell'abbattere la crudele dominazione nazista.

 

Credo fermamente che dall'amicizia e dalla comprensione tra il popolo britannico e quello russo dipenda il futuro del genere umano.

 

Qui nella nostra isola noi pensiamo oggi a voi e vi inviamo dal più profondo del cuore auguri di felicità e di benessere affinché, dopo tutti i sacrifici e le sofferenze dell'oscuro cammino lungo il quale abbiamo marciato insieme, noi si possa procedere con leale cameratismo e con stima anche nello splendore di una pace vittoriosa.

 

Ho pregato mia moglie di dire queste poche parole di amicizia e di ammirazione a voi tutti.

 

 

 

— 83 —

Da Stalin al primo ministro Churchill
messaggio alle forze armate e al popolo della Gran Bretagna
da parte del popolo dell'Unione Sovietica

 

Porgo un saluto a voi, prodi Forze Armate e popolo della Gran Bretagna, e mi congratulo calorosamente con voi per la grande vittoria sopra il nostro comune nemico, l'imperialismo tedesco. Questa storica vittoria ha coronato la lotta sostenuta insieme per la liberazione dell'Europa dalle Forze Armate sovietiche, britanniche e americane.

 

Confido che, nel periodo postbellico, continueranno a svilupparsi felicemente quelle amichevoli relazioni che si sono stabilite tra i nostri paesi durante la guerra.

 

Ho dato istruzioni al mio ambasciatore a Londra di portare a tutti voi le mie congratulazioni per la vittoria e i miei migliori auguri.

 

10 maggio 1945

 

 

 

— 84 —

Messaggio riservato e personale
di Churchill per il Maresciallo Stalin

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 2 maggio sui provvedimenti da prendere in Germania e in Austria non appena i nostri eserciti entreranno in contatto. Sono lieto di apprendere che sono state date istruzioni ai comandanti sovietici ed ho passato queste informa­zioni al generale Eisenhower e al maresciallo Alexander.

 

12 maggio 1945

 

 

 

— 85 —

Messaggio riservato e personale
da parte di Churchill al Maresciallo Stalin

 

Sono spiacente di dover dire che si è creata una grave situazione nella regione italiana della Venezia Giulia.

 

2. Si era sempre convenuto che il futuro di questa regione, acquistata dall'Italia dopo la prima guerra mon­diale, sarebbe stato deciso in sede di trattato di pace, dal momento che la sua popolazione è in gran parte jugoslava e solo in piccola parte italiana. Fino alla con­clusione della pace sarebbe stato giusto e opportuno sot­toporla al governo militare del maresciallo Alexander che l'avrebbe occupata e amministrata a nome delle Nazioni Unite.

 

3. Prima però che ciò potesse avvenire, truppe re­golari dell'esercito jugoslavo entrarono nella regione ed occuparono non solo la campagna dove i guerriglieri jugoslavi avevano già operato, ma penetrarono anche nelle città di Pola, Gorizia, Trieste e Monfalcone, etni­camente italiane. Nel medesimo tempo le truppe al comando del generale Alexander, avanzando da ovest, raggiunsero Trieste e raccolsero la resa delle guarnigioni tedesche nella città e nei dintorni.

 

4. Il maresciallo Alexander allora propose al Ma­resciallo Tito che le truppe jugoslave si ritirassero dalla parte occidentale della regione per consentire allo stesso maresciallo Alexander di controllare le strade e le ferro­vie che uniscono Trieste all'Austria. Era una richiesta molto moderata. In questa parte occidentale il maresciallo propose di instaurare un Governo Militare Al­leato comprendente la città di Trieste, essendo chiaro che questa sistemazione aveva soltanto scopi militari e che non pregiudicava in nessun modo il futuro assetto della regione che il Governo di Sua Maestà ritiene deb­ba essere deciso solo al tavolo della pace.

 

5. Il maresciallo Alexander inviò il suo capo di Stato Maggiore a Belgrado per discutere la sua proposta con il Maresciallo Tito, ma sfortunatamente quest'ultimo rifiutò di accettarla ed anzi chiese di estendere la sua occupazione militare fino all'Isonzo, offrendo nel con­tempo al maresciallo Alexander soltanto qualche faci­litazione per comunicare con l'Austria attraverso Trieste.

 

6. Il Governo di Sua Maestà non può accettare una simile situazione. L'occupazione jugoslava è in netto contrasto col principio da noi sostenuto che il destino di una regione non può essere deciso con la conquista e con l'acquisto unilaterale della sovranità mediante oc­cupazione militare.

 

7. Come voi sapete, il maresciallo Alexander ha il comando delle forze anglo-americane ed è dunque il portavoce ufficiale dei Governi britannico e statunitense. A causa dell'infelice atteggiamento adottato dal Mare­sciallo Tito, egli ha ora rimesso il problema a questi due Governi.

 

8. Questi ultimi, dopo aver attentamente esami­nata la situazione che si è determinata, hanno deciso di inviare al Governo jugoslavo la seguente comunica­zione:

 

“ Il problema della Venezia Giulia è soltanto uno dei tanti problemi territoriali che bisogna risolvere in sede di trattato di pace. Il principio della soluzione me­diante conquista e unilaterale proclamazione di sovra­nità attraverso l'occupazione, cioè il metodo usato dal nemico con conseguenze così tragiche, è stato definiti­vamente e solennemente ripudiato dai Governi Alleati partecipanti a questa guerra. Questo accordo di lavorare insieme per trovare una pacifica e giusta soluzione ai problemi territoriali deve essere il principio fondamentale per il quale i popoli delle Nazioni Unite hanno fatto sacrifici enormi per giungere ad una pace giusta e defi­nitiva. È uno dei fondamenti sui quali le nostre dele­gazioni stanno lavorando, con l'approvazione dell'opi­nione pubblica mondiale, per edificare un sistema di sicurezza mondiale.

 

Il progetto di formare un Governo Militare Alleato per la Venezia Giulia era stato adottato appunto per giungere alla pacifica e durevole soluzione di un pro­blema certamente complesso e mirava a salvaguardare gli interessi delle popolazioni interessate. La sua costi­tuzione, mentre consentirà alle Forze Armate dei Go­verni Alleati di portare a compimento i loro ulteriori compiti in territorio nemico, non pregiudicherà le riven­dicazioni jugoslave nella sistemazione finale.

 

In base a queste considerazioni e in conformità col precedente accordo generale del Governo jugoslavo sui piani proposti riguardo a questa regione, il mio Governo mi ha incaricato di informarvi che il Governo jugoslavo deve immediatamente accettare il controllo da parte del Comando Supremo Alleato del Mediterraneo della re­gione che comprende Trieste, Gorizia, Monfalcone e Pola, delle linee di comunicazione con l'Austria attra­verso Gorizia e Monfalcone e di un'area ad est di questa linea sufficiente a consentire un conveniente controllo amministrativo; il Governo jugoslavo deve inoltre dare appropriate istruzioni alle truppe jugoslave nella regione in oggetto affinché cooperino con il Comando Alleato nell'instaurazione di un Governo Militare sotto l'autorità del Comandante Alleato. Ho avuto istruzioni di riferire con urgenza al mio Governo se il Governo jugoslavo è pronto a sottomettersi immediatamente a quanto sopra esposto.”

 

9. In considerazione della gravità della situazione ho ritenuto giusto informarvi al pii presto possibile dell'azione che i Governi britannico e americano hanno ritenuto necessario intraprendere in conseguenza dell’atteggiamento adottato dal Governo e dall'Esercito jugoslavo nella Venezia Giulia.

 

15 maggio 1945

 

 

 

— 86 —

Messaggio riservato e personale
di Churchill al Maresciallo Stalin

 

Sono sorpreso che, nonostante l'invito da voi ri­volto ad Harriman il 13 aprile, il Governo sovietico rifiuti ai rappresentanti alleati di proseguire per Vienna. Il fatto sul quale Vyshinsky ha attirato l'attenzione in una lettera all'incaricato d'affari britannico, e cioè che le zone di occupazione in Germania sono state determi­nate su base tripartita dalla Commissione Consultiva per l'Europa prima dell'ingresso delle truppe alleate in territorio germanico, non mi sembra aver attinenza con il rifiuto del Governo sovietico di consentire ai rappre­sentanti dei loro Alleati di raggiungere Vienna, liberata dalle forze sovietiche. Non ho affatto l'intenzione, attri­buitami da Vyshinsky, di trasferire dalla Commissione Consultiva per l'Europa a Vienna le decisioni finali in merito alla questione delle zone. Ma, poiché il rappre­sentante sovietico in seno alla Commissione ha modi­ficato alcune delle proposte che lui stesso aveva fatto alla Commissione, dopo aver accertato che parte della zona proposta per i Sovietici era stata distrutta, mi sembra che possiamo chiedere con pieno diritto anche noi di esaminare sul posto gli elementi suscettibili di influenzare le proposte da noi fatte alla Commissione.

 

2. Tuttavia, allo scopo di facilitare una rapida conclusione dell'accordo sulla Commissione Consultiva per l'Europa, accordo che, ne sono certo, anche voi desiderate, vi chiedo siano date al maresciallo Tolbukhin le istruzioni necessarie perché i rappresentanti alleati possano immediatamente raggiungere in volo Vienna.  

 

17 maggio 1945

 

 

 

— 87 —

Riservato e personale

dal premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ho appena ricevuto il vostro messaggio del 17 maggio a proposito dell'arrivo dei rappresentanti bri­tannici a Vienna al fine di definire le locali zone di occupazione.

 

Il Governo sovietico ritiene che la definizione delle zone di occupazione a Vienna, nonché l'esame degli altri argomenti relativi alla situazione in Austria, cada sotto la giurisdizione della Commissione Consultiva per l'Europa, secondo gli accordi presi tra voi, il Presidente Roosevelt e me. Il Governo sovietico non può pertanto essere d'accordo sulla venuta di rappresentanti militari alleati a Vienna, per fissare le zone di occupazione e per risolvere gli altri problemi riguardanti la situazione austriaca. Questo resta il nostro punto di vista. A giu­dicare dal vostro messaggio del 17 maggio voi pure non ritenete possibile portare a Vienna la questione relativa alla suddivisione delle zone. Poiché i nostri punti di vista sull'argomento sono identici, si può stabilire fin d'ora che la questione delle zone di occupazione in Austria e a Vienna sarà definita dalla Commissione Consultiva per l'Europa nel prossimo futuro. Per quanto riguarda la visita a Vienna di rappresentanti britannici allo scopo di documentarsi sul posto circa le condizioni della città e per formulare proposte relative alle zone di occupa­zione a Vienna, il Governo sovietico non ha obiezioni. Conseguentemente invieremo le istruzioni del caso al Maresciallo Tolbukhin contemporaneamente a questo messaggio. I rappresentanti militari britannici potrebbe­ro arrivare a Vienna verso la fine di maggio o al prin­cipio di giugno quando il Maresciallo Tolbukhin, attualmente in viaggio per Mosca, sarà di ritorno a Vienna.

 

18 maggio 1945

 

 

 

— 88 —

Messaggio riservato e personale
dal premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Sebbene il vostro messaggio informativo del 15 maggio non richieda risposta, ritengo opportuno rimet­tervi il testo del messaggio da me inviato al Presidente Truman in risposta a quello suo relativo alla questione jugoslava.

 

22 maggio 1945

 

ALLEGATO

 

Messaggio personale e segreto
del premier Stalin al presidente Truman

 

Il vostro messaggio relativo alla zona di Trieste e dell'Istria mi è pervenuto il 21 maggio. Poco prima avevo ricevuto da voi, tramite il signor Kennan, il testo di un messaggio sul medesimo argomento * trasmesso dall'ambasciatore americano a Belgrado al Governo ju­goslavo. Grazie per le informazioni.

 

La mia opinione sulla sostanza della questione è la seguente:

Ritengo che voi abbiate pienamente ragione nel dire che si tratta di una questione di principio e che nei confronti del territorio di Trieste e dell'Istria non dovrebbe essere consentita alcuna azione che non te­nesse conto delle legittime richieste jugoslave e del contributo dato dalle forze armate jugoslave alla causa co­mune degli alleati, combattendo contro la Germania di Hitler. Non occorre dire che il futuro di quel terri­torio, la cui popolazione è in maggioranza jugoslava, do­vrà essere deciso nel trattato di pace. Tuttavia, per il momento, il punto in discussione è la sua temporanea occupazione militare. Sotto questo aspetto bisognerebbe tener conto, io credo, che sono state le truppe jugoslave a scacciare dal territorio di Trieste e dell'Istria gli invasori germanici, rendendo così un importante servi­zio alla causa comune degli Alleati. Non fosse altro che per questa sola circostanza, sarebbe da considerarsi cosa ingiusta ed un insulto gratuito all'esercito e al popolo jugoslavo, il negare alla Jugoslavia il diritto di occupare un territorio strappato combattendo al nemico, dopo i grandi sacrifici sostenuti nella lotta per i diritti nazionali della Jugoslavia e per la causa comune delle Nazioni Unite.

 

La giusta soluzione di questo problema, a mio giudizio, sarebbe di lasciare al loro posto le truppe jugo­slave e l'amministrazione attualmente in funzione nella zona di Trieste e dell'Istria. Nello stesso tempo la zona dovrebbe essere posta sotto il controllo del Comandante Supremo Alleato e si dovrebbe stabilire una linea di de­marcazione con un accordo reciproco fra il maresciallo Alexander e il Maresciallo Tito. Ove queste proposte fossero accettate, anche il problema dell'amministrazione della zona di Trieste e dell'Istria troverebbe un'equa soluzione.

 

Dato che gli jugoslavi sono in maggioranza nel territorio e che anche durante l'occupazione tedesca cominciò a funzionare sul posto un'amministrazione lo­cale jugoslava, che attualmente riscuote la fiducia della popolazione locale, bisognerà tener conto di tutte queste cose. Il problema dell'amministrazione del territorio po­trebbe trovare una soluzione idonea sottoponendo l'am­ministrazione civile jugoslava già esistente all'autorità del Comando militare jugoslavo.

Spero vivamente che i malintesi sorti fra i Governi degli Stati Uniti e quello britannico da un lato ed il Governo jugoslavo dall'altro circa la situazione della regione di Trieste e dell'Istria, possano essere eliminati e si possa trovare una soluzione favorevole.

 

22 maggio 1945

 

 

 

— 89 —

Messaggio personale e segreto
da Churchill al Maresciallo Stalin

 

Sono lieto di ricevere il vostro messaggio del 18 maggio. Saranno date istruzioni in proposito ai nostri rappresentanti militari tramite il maresciallo Alexander il quale si metterà in comunicazione col maresciallo Tolbukhin tramite le vie normali. Come già dissi nel mio messaggio del 17 maggio, non desidero affatto che la decisione finale sulla questione delle zone sia trasfe­rita dalla Commissione Consultiva per l'Europa a Vienna.

 

22 maggio 1945

 

 

 

— 90 —

Riservato e personale

dal premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Secondo informazioni in possesso dei Comandi mi­litare e navale sovietici, la Germania, in osservanza ai patti di resa, ha consegnato la sua flotta militare e mer­cantile agli inglesi e agli americani. Vi devo informare che i tedeschi hanno rifiutato di consegnare una sola nave da guerra o mercantile alle forze armate sovietiche ed hanno inviato l'intera loro flotta da guerra e mercan­tile a consegnarsi alle forze armate anglo-americane.

 

In queste circostanze sorge naturalmente il proble

 

 

 

ma di assegnare all'Unione Sovietica la sua parte della flotta militare e mercantile tedesca, così come fu fatto per l'Italia. Il Governo sovietico ritiene con buone ra­gioni, e con tutta equità, di poter contare come minimo su un terzo della flotta militare e mercantile della Ger­mania. Ritengo inoltre necessario che i rappresentanti della Marina sovietica siano messi in grado di rendersi personalmente conto dell'entità del materiale pertinente alla resa della Marina militare e mercantile tedesca, nonché delle sue attuali condizioni.

 

Il Comando della Marina sovietica ha incaricato l'ammiraglio Levchenko e un gruppo di esperti di occu­parsi di tale argomento.

 

Invio un analogo messaggio al Presidente Truman.

 

23 maggio 1945

 

 

 

— 91 —

Messaggio

da Churchill al Maresciallo Stalin

 

Vi ringrazio per l'invio della copia del vostro mes­saggio al Presidente Truman, in merito alla questione jugoslava.

 

24 maggio 1945

 

 

 

— 92 —

Messaggio riservato e personale
da Churchill al Maresciallo Stalin

 

Vi ringrazio per il vostro telegramma del 23 mag­gio. Mi sembra che queste questioni dovrebbero for­mare oggetto di una discussione generale che sarebbe bene avesse luogo il più presto possibile fra noi e il Pre­sidente Truman. Vi ringrazio anche per avermi fatto conoscere anticipatamente il vostro punto di vista.

 

26 maggio 1945

 

 

 

— 93 —

Riservato e personale dal premier Stalin
al primo ministro Churchill

 

Il signor Hopkins, giunto a Mosca, mi ha propo­sto a nome del Presidente un incontro fra noi tre nel prossimo futuro. Ritengo che un incontro sia necessario e che la sede più conveniente sarebbe una località nei dintorni di Berlino. Questo sarebbe opportuno anche dal punto di vista politico.

 

Avete qualche obiezione?

 

27 maggio 1945

 

 

 

— 94 —

Messaggio riservato e personale
del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Oltre otto mesi fa la Romania e la Bulgaria hanno rotto con la Germania di Hitler, hanno firmato un ar­mistizio con i paesi Alleati e sono entrate in guerra contro la Germania a fianco degli Alleati, mettendo a disposizione le loro forze armate. Con ciò esse hanno contribuito alla disfatta dell'hitlerismo e facilitato la vittoriosa conclusione della guerra in Europa. In consi­derazione di ciò il Governo sovietico ritiene opportuno riprendere ora normali relazioni diplomatiche e scam­biare rappresentanti con i Governi di Romania e Bul­garia.

 

Il Governo sovietico ritiene anche opportuno ri­prendere le relazioni diplomatiche con la Finlandia la quale, adempiendo ai patti armistiziali, sta ora ripren­dendo il cammino verso la democrazia. Penso infine che tra poco sarà possibile adottare analoga decisione nei riguardi dell'Ungheria.

 

Invio analogo messaggio al Presidente.

 

27 maggio 1945

 

 

 

— 95 —

PERSONALE E SEGRETISSIMO

 

Per il Maresciallo Stalin da Churchill

 

Al vostro messaggio del 27 maggio.

 

Sarò molto lieto di incontrare al più presto voi e il Presidente Truman in quel che resta di Berlino.

Spero che l'incontro possa aver luogo intorno alla metà di giugno.

 

2. Ho inviato identico telegramma al Presidente Truman, il quale mi aveva informato che quest'argomen­to era emerso nei vostri colloqui con Hopkins.

 

I migliori auguri. Desidero molto incontrarvi al più presto.

 

29 maggio 1945

 

 

 

— 96 —

Messaggio riservato e personale
del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 29 maggio e poche ore dopo il suo arrivo, Hopkins mi ha chiamato per informarmi che il Presidente Truman pensa alla data del 15 luglio come la più opportuna per il nostro in­contro a tre. Se ciò è di vostro gradimento io, dal canto mio, non ho nulla da obiettare.

 

I migliori auguri.

 

30 maggio 1945

 

 

 

— 97 —

Messaggio riservato e personale
al Maresciallo Stalin da Churchill

 

Sarò lieto di venire a Berlino con una delegazione britannica, ma ritengo che la data del 15 luglio — ri­peto luglio, il mese dopo giugno — sia troppo lontana per gli urgenti problemi che richiedono la nostra atten­zione. E ritengo anche che noi tradiremmo le speranze e l'unità del mondo se permettessimo ad impegni perso­nali o nazionali di ostacolare un più prossimo incontro. Sebbene sia nel vivo di un'accesa lotta elettorale, io non considero i miei impegni di qui paragonabili ad un incontro fra noi tre. Avevo proposto il 15 giugno — ripeto giugno, il mese prima di luglio —; ma se ciò non è possibile, perché non l'1, il 2 o il 3 luglio?

 

Ho inviato copia di questo messaggio al Presidente Truman.

 

1° giugno 1945

 

 

 

— 98 —

Messaggio riservato e personale
del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Riferendomi al vostro messaggio sull'opportunità di fissare l'incontro fra noi tre per una data più prossi­ma di quella del 15 luglio, devo ripetervi che la data del 15 luglio fu suggerita dal Presidente Truman e che io l'avevo accettata. In considerazione della corrispondenza ora intercorsa su quest'argomento tra voi e il Presidente, mi astengo dal suggerire una nuova data per il nostro incontro.

 

5 giugno1945

 

 

 

— 99 —

Messaggio riservato e personale
di Churchill al Maresciallo Stalin

 

Grazie per il vostro messaggio del 5 giugno. Ho detto al Presidente Truman che accetterò la data da voi concordata e cioè il 15 luglio.

 

6 giugno 1945

 

 

 

— 100 —

Messaggio riservato e personale
di Churchill al Maresciallo Stalin

 

Grazie per il vostro messaggio del 22 maggio col quale mi informate che pensate sia giunto il momento di riprendere le relazioni diplomatiche con la Bulgaria, la Romania e la Finlandia, con la possibilità che analo­ga decisione sia presa nei riguardi dell'Ungheria in un prossimo futuro.

 

2. Noi abbiamo a nostra volta preso in esame le nostre future relazioni con questi Stati, e pensiamo di poter sottoporre al pii presto precise proposte a voi e al Governo degli Stati Uniti. Spererei di poterne di­scutere quando ci incontreremo.

 

10 giugno 1945

 

 

 

— 101 —

Messaggio riservato e personale
del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Grazie per il vostro messaggio del 10 giugno, rela­tivo alla ripresa delle relazioni diplomatiche con la Bulgaria, la Romania e la Finlandia così come con l'Ungheria.

 

Prendo nota che presto mi farete avere vostre pro­poste su questo argomento. Tuttavia penso che la ripre­sa delle relazioni diplomatiche con Romania e Bulgaria che aiutarono le truppe sovietiche a sconfiggere la Ger­mania hitleriana, non debba essere ulteriormente riman­data. Né vi è alcuna ragione di rimandare la ripresa dei rapporti con la Finlandia, la quale adempie regolarmente alle condizioni armistiziali.

 

Per quel che riguarda l'Ungheria si potrà provve­dere un po’ più tardi.

 

14 giugno 1945

 

 

 

— 102 —
Messaggio personale e segretissimo
di Churchill al Maresciallo Stalin

 

Dato che la nostra conferenza, che avrà inizio il 15 luglio a Berlino, sarà probabilmente ancora in corso prima che siano resi noti i risultati delle elezioni bri­tanniche, ritengo sia bene che io porti con me il si­gnor Attlee, capo ufficiale dell'opposizione, perché pos­sa essere assicurata la piena continuità della politica in­glese. Ho informato il Presidente Truman, negli stessi termini, della mia intenzione.

 

2. Attendo il piacere di rivedervi.

 

14 giugno 1945

 

 

 

— 103 —

Messaggio personale e segretissimo

di Churchill al Maresciallo Stalin

 

Propongo di usare per l'imminente conferenza di Berlino, il nome convenzionale “Terminal”.

Siete d'accordo?

 

15 giugno 1945

 

 

 

— 104 —

Messaggio riservato e personale
del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ricevuta vostra del 15 giugno. D'accordo su “Terminal”.

 

 

 

— 105 —

Messaggio riservato e personale
di Churchill al Maresciallo Stalin

 

Ho preso visione della copia del messaggio indiriz­zatovi dal Presidente Truman in data 14 giugno, riguar­do al ritiro delle truppe americane in Germania nella propria zona di occupazione a partire dal 21 giugno, se­condo gli accordi da prendersi fra i rispettivi coman­danti. ~4

 

2. Sono pronto a dare istruzioni al maresciallo Montgomery perché, in collaborazione coi suoi colleghi prenda tutti i provvedimenti necessari per un analogo ritiro delle truppe britanniche entro la loro zona in Ger­mania, per il simultaneo trasferimento delle guarnigioni alleate nella “pii grande Berlino”, e perché si prov­veda ad assicurare libertà di movimento alle forze bri­tanniche per via aerea, per ferrovia e per strada, dalla zona britannica a Berlino e viceversa.

 

3. Sottoscrivo pienamente le dichiarazioni del Pre­sidente Truman a proposito dell'Austria. In particolare conto che voi vogliate impartire le istruzioni del caso; contemporaneamente all'inizio dégli spostamenti in Germania, le forze russe comincino a ritirarsi da quella parte dell'Austria che la Commissione Consultiva per l'Euro­pa ha convenuto in linea di massima che dovrà far parte della zona britannica.

 

15 giugno 1945

 

 

 

— 106 —

PRIVATO

Messaggio personale e segretissimo
per il Maresciallo Stalin da Churchill

 

Durante il corso della nostra conferenza, che avrà luogo dal 15 luglio in avanti, Re Giorgio si recherà in Francia e in Germania per ispezionare le sue truppe e visiterà probabilmente anche il Quartier Generale ame­ricano. Egli sarebbe molto lieto di poter incontrare in quell'occasione voi e alcuni generali sovietici. Sarebbe poi lieto di venire a Berlino in uno dei giorni in cui noi vi saremo riuniti. È ovvio che egli non prenderebbe parte ai lavori della conferenza; si fermerebbe nel set­tore britannico e accetterebbe con piacere il vostro in­vito a colazione al Quartiere Generale sovietico. Alla sera egli offrirebbe un pranzo nel settore britannico, in­vitando voi e gli altri capi sovietici, nonché il Presidente Truman e i membri della sua delegazione. Se il Presi­dente Truman lo desiderasse, egli potrebbe far colazione con lui il giorno successivo. Dopodiché egli riprenderà l'ispezione delle truppe. Nel corso di questa visita egli indubbiamente vorrà conferire onorificenze britanniche ai comandanti britannici, russi e americani designati tra­mite le vie normali. In ogni modo io spero che questa sia un’occasione fausta e gioiosa che ci sarà di grande aiuto in ogni senso.

 

2. Telegrafo subito le stesse notizie al Presidente Truman. Vogliate farmi conoscere il vostro pensiero in merito, onde io possa riferire a Sua Maestà.

 

15 giugno 1945

 

 

 

— 107 —

Riservato e personale

dal premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ho ricevuto il vostro messaggio riguardo al ritiro delle forze alleate nelle loro rispettive zone in Germa­nia ed in Austria. Sono spiacente di dirvi che sono sorte alcune difficoltà per iniziare il 21 giugno il ritiro delle truppe britanniche e americane nelle loro zone e per il loro ingresso a Berlino e in quanto il maresciallo Zhu­kov e altri comandanti sono stati convocati per la seduta del Soviet Supremo che comincerà i suoi lavori a Mo­sca il 19 giugno e per organizzare una parata e pren­dervi parte il 24 giugno. Essi non saranno in grado di rientrare a Berlino prima del 29-30 giugno. Inoltre va tenuto presente che i lavori di sgombero delle mine a Berlino non sono stati ultimati e probabilmente non lo saranno prima della fine del mese.

 

Anche riguardo all'Austria non posso che ripetervi quanto già detto a proposito della convocazione dei comandanti sovietici a Mosca e all'epoca del loro ritorno in sede. Inoltre è necessario che nei prossimi giorni la Commissione Consultiva per l'Europa completi il suo lavoro fissando le zone di occupazione in Austria e a Vienna, cosa che non è stata ancora fatta.

 

Ciò considerato, propongo di sospendere tanto in Germania quanto in Austria l'inizio del ritiro delle no­stre rispettive truppe e l'insediamento nelle loro zone fino al primo luglio.

 

Intanto noi potremmo fin d'ora stabilire le zone d'occupazione per le truppe francesi tanto in Austria quanto in Germania. Adotteremo tutte le misure ne­cessarie per attuare il piano sopra esposto in Germania ed in Austria.

 

Ho scritto in proposito anche al Presidente Truman.

 

 

 

— 108 —

Messaggio personale e segretissimo
da Churchill al Maresciallo Stalin

 

È della massima importanza che sia fissata al piú presto possibile, la sede della prossima conferenza, in quanto sarà necessario un notevole lavoro preparatorio.

 

2. Ritengo opportuno, e sono certo di trovarvi d'ac­cordo, che questa volta le delegazioni russa, americana e britannica debbano avere ciascuna la propria sede se­parata e che debbano provvedere direttamente agli al­loggi, viveri, trasporti, servizi di scorta, comunicazioni, ecc. Propongo che dispongano inoltre di una quarta sede dove possano tenersi le riunioni comuni.

 

3. Il Presidente Truman è completamente d'accor­do con la proposta di cui sopra.

 

4. Sarò dunque lieto se vorrete farmi conoscere al più presto possibile quale zona nelle vicinanze di Ber­lino voi proponete per la conferenza e quali siano preci­samente le località, nell'interno della zona, che ci si pro­pone di assegnare rispettivamente alle delegazioni sovie­tica, americana e britannica. Non appena in. possesso della vostra risposta darò immediatamente istruzioni al maresciallo Montgomery di predisporre tutto il necessa­rio per la delegazione britannica tenendosi in contatto col maresciallo Zhukov e il generale Eisenhower.

 

5. Spero che si terrà presente la nostra richiesta di poter disporre di un aeroporto il piú vicino possibile alla nostra delegazione. Potremo eventualmente dividere un aeroporto con gli americani.

 

17 giugno 1945

 

 

 

— 109 —

Riservato e personale

dal premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Rispondo al vostro del 14 giugno.

Apprezzo molto i motivi che vi fanno ritenere ne­cessario includere il signor Attlee nella delegazione bri­tannica.

 

18 giugno 1945

 

 

 

— 110 —

MESSAGGIO RISERVATO E PERSONALE
DEL PREMIER STALIN AL MINISTRO CHURCHILL

 

Ho appena ricevuto il vostro messaggio del 17 giugno.

 

Le delegazioni saranno sistemate come previsto nel vostro messaggio e come era stato fatto in Crimea. Ogni delegazione avrà la propria sede riservata e organizzata in conformità ai desideri dei capi delegazione. Tutte e tre le delegazioni saranno sistemate nel distretto di Ba­belsberg a sud-est di Potsdam. Per le riunioni collegiali sarà usato un quarto edificio, il palazzo del principe ereditario a Potsdam.

 

2. Il maresciallo Zhukov arriverà a Berlino il 28 giugno. Per tale data gli addetti ai servizi logistici di Montgomery ed Eisenhower dovrebbero essere sul po­sto per controllare e prendere in consegna gli stabili as­segnati alle vostre delegazioni. Essi potranno ottenere tutte le notizie e gli schiarimenti necessari dal generale Kruglov, che i vostri hanno conosciuto a Yalta.

 

3. Esiste un buon campo di atterraggio a Kladow, non lontano dal luogo dove risiederanno le vostre de­legazioni, dove potrete atterrare.

 

18 giugno 1945

 

 

 

 

— 111 —

Messaggio riservato e personale
dal premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Quantunque il Governo jugoslavo abbia accettato la proposta dei Governi americano e britannico in merito alla zona di Trieste e dell'Istria, i negoziati per Trieste sembrano arrivati a un punto morto. La ragione princi­pale è che i rappresentanti del Comando Alleato del Me­diterraneo rifiutano di accogliere anche in minima parte i desideri degli jugoslavi, per merito dei quali la regione è stata liberata dagli invasori tedeschi; una regione nella quale, per di più, la popolazione è prevalentemente ju­goslava. Questa situazione non può essere considerata soddisfacente dal punto di vista alleato.

 

Non volendo peggiorare le relazioni, nella mia cor­rispondenza mi sono finora trattenuto dal ricordare la condotta del maresciallo Alexander; ora però sono co­stretto a mettere in rilievo che il tono sprezzante che il maresciallo Alexander usa talvolta rivolgendosi agli jugoslavi nel corso dei negoziati, è assolutamente inam­missibile. Ed è semplicemente intollerabile che il mare­sciallo Alexander si sia permesso in un pubblico discorso ufficiale di paragonare il Maresciallo Tito a Hitler e Mussolini. Questo è scorretto e offensivo per la Jugo­slavia.

 

Il Governo sovietico è anche rimasto sorpreso dal tono perentorio della dichiarazione presentata dai rap­presentanti anglo-americani al Governo jugoslavo il 2 giugno. Come ci si può attendere, usando simili me­todi, di conseguire risultati duraturi e positivi?

 

Quanto sopra mi costringe a richiamare la vostra attenzione sulla situazione. Voglio ancora sperare che per quanto riguarda Trieste e l'Istria i legittimi interessi jugoslavi siano rispettati, specialmente in considerazione del fatto che gli jugoslavi, sul punto fondamentale, sono venuti incontro agli Alleati.

 

21 giugno 1945

 

 

 

— 112 —

Messaggio personale, riservato e segretissimo

di Churchill al Maresciallo Stalin

 

Ieri ho avuto un’altra conversazione col Re ed egli ritiene più opportuno arrivare a Berlino nel giorno sta­bilito, offrire semplicemente una colazione a voi e al Presidente Truman, insieme ad altri ospiti adatti, e ri­partire quindi nel pomeriggio per continuare l'ispezione. Mi domando se questa soluzione vi può riuscire più gradita. Vi prego perciò di esprimermi con tutta since­rità il vostro pensiero, con la certezza di non offendermi.

 

22 giugno 1945

 

 

 

— 113 —

Messaggio riservato e personale
del Maresciallo Stalin a Churchill

 

Propongo che, seguendo il precedente della Confe­renza di Crimea, la stampa non sia ammessa a “Ter­minal”, ma che sia consentita la presenza dei fotografi.

 

Ho già telegrafato analogamente al Presidente Truman.

 

23 giugno 1945

 

 

 

— 114 —

Messaggio riservato e personale
del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Mi sono pervenuti il vostro messaggio del 22 giu­gno sulla visita del Re a Berlino e il messaggio prece­dente sul medesimo argomento. Il mio programma non comprendeva un incontro col Re, ma solo la conferenza di noi tre, sulla quale voi, il Presidente ed io ci erava­mo scambiati messaggi in precedenza. Tuttavia, se ritenete necessario che io debba incontrare il Re, non ho obiezioni al vostro progetto.

 

23 giugno 1945

 

 

 

— 115 —

Messaggio riservato e personale
di Churchill al Maresciallo Stalin

 

Vi sono molto grato per il vostro messaggio del 21 giugno. Spero che le cose si siano sistemate per il meglio a Belgrado; potremo comunque esaminare la questione insieme a Berlino. Sebbene io non avessi preso visione del testo della dichiarazione del maresciallo Ale­xander prima del suo rilascio, posso assicurarvi che egli nutre sentimenti di amicizia tanto nei confronti della Russia che verso il Maresciallo Tito. Sono certo che il maresciallo Tolbukhin potrebbe confermarvelo.

 

24 giugno 1945

 

 

 

— 115 —

Messaggio riservato e personale
del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Sono d'accordo con la proposta contenuta nel vo­stro messaggio del 23 giugno.

 

27 giugno 1945

 

 

 

— 116 —

Messaggio riservato e personale
per il Maresciallo Stalin da parte di Churchill

 

Molte grazie per il vostro gentilissimo telegramma circa la proposta di una visita dei Re a Berlino durante la conferenza. Ho molto apprezzato la vostra risposta. Tuttavia il Re non ritiene possibile compiere ora que­sta ispezione in Germania per il fatto che moltissimi poliziotti e ufficiali del Servizio speciale saranno impe­gnati per la conferenza dei tre. Egli mi ha informato del suo desiderio di visitare l'Ulster in questo periodo. Devo quindi chiedervi di scusarmi per avervi sottoposto inutilmente il problema in una precedente lettera alla quale avete risposto il 23 giugno.

 

1 ° luglio 1945

 

 

 

— 117 —

Messaggio riservato e personale

di Churchill al premier Stalin

 

Dal momento che siamo tutti d'accordo che la stampa non debba essere ammessa a “Terminal”, riten­go che convenga annunciarlo pubblicamente prima. Que­sto eviterà delusioni ed eviterà che siano mandati a Ber­lino importanti inviati speciali.

 

Propongo che ciascuno di noi faccia sapere che i giornalisti non saranno ammessi a “Terminal” e che al massimo saranno emessi comunicati ufficiali in base a decisioni prese di volta in volta.

 

Spedisco un analogo telegramma al Presidente Truman.

 

4 luglio 1945

 

 

 

— 118 —

Messaggio riservato e personale
del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ho ricevuto il vostro messaggio che tratta della questione Trieste-Istria e della Jugoslavia.

 

Non ho nulla in contrario a discutere questo pro­blema nel prossimo convegno in Germania.

6 luglio, 1945.

 

 

 

— 119 —

Messaggio personale

del premier Stalin al primo ministro Churchill

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 4 luglio. Sono d'accordo con voi di avvertire la stampa che i giornalisti non saranno ammessi a “Terminal”.

 

6 luglio 1945

 

 

 

— 120 —

Messaggio riservato e personale
per il premier Stalin da parte di Churchill

 

Ho sentito dal Presidente che, in conformità con i nostri accordi, egli annuncerà oggi che la stampa non sarà ammessa a “Terminal” e che alla conferenza ver­ranno rilasciati soltanto comunicati ufficiali in base a decisioni prese di volta in volta.

 

Il Presidente mi avverte che vi ha appena man­dato un messaggio analogo.

 

 

 

In previsione del vostro consenso faremo oggi una analoga dichiarazione a Londra.

 

6 luglio 1945

 

 

 

— 121 —

Messaggio personale
di Churchill al Maresciallo Stalin

                                                                                                             

Ricevuto il 12 luglio 1945

 

Vi accludo la lettera che Ribbentrop ha indiriz­zato a me e a Mr. Eden 97 Penso che possa interessarvi in qualche punto, per quanto sia molto prolissa e noiosa.

 

 

 

— 122 —

Messaggio personale

di Attlee al Generalissimo Stalin

 

Ricevute le dimissioni di Churchill, Sua Maestà il Re mi ha incaricato di formare il nuovo Governo. Sono sicuro comprenderete che, dati gli immediati e urgenti compiti che mi attendono, non potrò tornare a Potsdam in tempo per la conferenza plenaria fissata per le 17 di venerdì 27 luglio.

 

Prevedo di poter arrivare a Potsdam per un in­contro nel tardo pomeriggio di sabato 28 luglio, e vi sarò molto grato se si potessero prendere dispo­sizioni, sempre che questo si accordi con i vostri im­pegni.

 

Mi rammarico molto per i contrattempi provocati da questo rinvio.

 

 

— 123 —

Messaggio riservato e personale
dal Generalissimo Stalin al primo ministro Attlee

 

Ho ricevuto il vostro messaggio del 27 luglio. Non ho niente in contrario a che la nostra conferenza sia tenuta secondo quanto proponete sabato 28 luglio, all’ora che più vi farà comodo.

 

27 luglio 1945

 

 

 

— 124 —

Al Generalissimo Stalin

 

Mio caro Generalissimo,

 

siete stato veramente gentile nel comunicarmi que­sto pomeriggio che avreste facilitato una sollecita ri­nuncia alla cittadinanza sovietica ad un certo numero di giovani donne che hanno contratto matrimonio do­rante gli scorsi tre o quattro anni con ufficiali o sol­dati delle forze britanniche dislocate nell'Unione So­vietica e in alcuni casi anche con civili.

 

Vi esprimo la mia più calda riconoscenza e colgo l'occasione per dirvi che voi renderete felici venti gio­vani coppie.

 

Proporrei, se non avete niente in contrario, di dare istruzioni a Sir Clark Kerr per poter discutere le formalità del nulla-osta con Molotov al loro ritorno a Mosca.

 

Sinceramente vostro,

 

Attlee

 

Berlino, 1° agosto 1945

 

 

 

— 125 —

Riservato e personale

dal premier Stalin al primo ministro Attlee

 

Ho ricevuto la vostra lettera del 1° agosto.

 

Non ho niente in contrario a che l'ambasciatore britannico a Mosca discuta con Molotov la questione delle cittadine sovietiche che hanno sposato durante la guerra cittadini inglesi ora in partenza per la Gran Bretagna.

 

7 agosto 1945

 

 

 

— 126 —

Messaggio personale

per il Generalissimo Stalin da parte di Attlee

 

Vi invio le mie più vive congratulazioni per la conclusione della guerra e per la completa vittoria delle nostre forze unite contro l'ultimo degli aggressori.

 

Si apre ora dinanzi a noi la prospettiva di creare tra le nazioni un nuovo spirito che bandirà le diffidenze e la paura della guerra, sostituendole con la fiducia e la collaborazione, senza le quali non può sussistere spe­ranza per il mondo. Nutro la fervida speranza che l'amicizia e l'accordo nati fra l'Unione Sovietica e il Regno Unito durante la guerra possano consolidarsi e accrescersi sempre più negli anni della ricostruzione e. che il nostro trattato d'alleanza possa essere la base di una stretta e duratura collaborazione fra di noi.

 

17 agosto 1945

 

 

 

— 127 —

Dal generalissimo Stalin al primo ministro Attlee

 

Vi ringrazio per i vostri saluti amichevoli e per le congratulazioni per la vittoria sul Giappone e a mia volta mi congratulo con voi per la vittoria.

 

La guerra contro la Germania e il Giappone e le nostre mete comuni nella lotta contro gli aggressori hanno avvicinato l'Unione Sovietica e il Regno Unito ed hanno fatto nascere la nostra collaborazione che du­rerà per molti anni a venire, fondandosi sul trattato di alleanza fra noi.

 

Mi auguro che questa collaborazione, collaudata in guerra e nei pericoli della guerra, si svilupperà e si rafforzerà a beneficio dei nostri popoli anche dopo la guerra.

 

20 agosto 1945

 

 

 

— 128 —

Messaggio urgente, personale e segretissimo
da parte di Attlee al premier Stalin

 

È sorta ieri una divergenza sulla composizione del Consiglio dei Ministri degli Esteri che dovrà occuparsi della stesura dei trattati di pace. La discussione verte­va sull'interpretazione del Protocollo di Berlino.

 

2. Il signor Bevin asseriva che la clausola da an­nullare fosse la decisione di stabilire un Consiglio com­posto dai Ministri degli Esteri del Regno Unito, dell’U.R.S.S., della Cina, della Francia e degli Stati Uniti d'America, per compiere il lavoro preparatorio per le disposizioni di pace (paragrafi A e Al della Parte I del Protocollo della Conferenza di Berlino), e che il Con­siglio nel suo insieme è quindi responsabile del disbrigo di tutti i compiti ad esso affidati. Egli perciò asseriva che la seguente decisione, raggiunta dal Consiglio l' 11 settembre è giusta:

 

“ Si è convenuto che tutti e cinque i membri de! Consiglio abbiano il diritto di presenziare ad ogni incontro e di prendere parte a qualsiasi discussione, ma che per gli argomenti riguardanti le disposizioni di pace, non abbiano il diritto di voto i membri i cui Governi non siano stati firmatari delle corrispondenti clausole della capitolazione.”

 

3. Ho parlato con Eden che mi ha detto che il sud parere alla Conferenza di Potsdam era che il Con­siglio fosse libero di stabilire la sua propria procedura, senza essere costretto entro i limiti delle precise clau­sole dell'accordo di Potsdam.

 

4. Molotov ritiene che la decisione del Consiglio dell' 1 l settembre costituisca una violazione degli ac­cordi di Potsdam, che debba essere annullata e che in avvenire, per i lavori riguardanti i trattati di pace, il Consiglio debba essere composto soltanto dei Ministri degli Esteri degli Stati firmatari degli armistizi, e che mentre gli Stati Uniti d'America dovrebbero essere in­clusi nel caso della Finlandia, la Cina dovrebbe essere assolutamente esclusa e che la Francia non dovrebbe partecipare ad alcuna trattativa eccettuate quelle per l'Italia. Questo non concorda con la mia interpretazione dello spirito e delle intenzioni delle conclusioni rag­giunte a Potsdam.

 

5. La decisione del Consiglio dell’11 settembre era stata presa dai cinque Ministri presenti, compreso Molo­tov, e si accorda con le opinioni disinteressate dei Se­gretari agli Esteri degli Stati Uniti e della Gran Bre­tagna. Mi sembra fuori discussione che il Consiglio avesse il diritto di prendere detta decisione (vedi paragrafo A 4 - ii - Parte I del Protocollo di Berlino). Inoltre non si può sostenere che tale decisione sia in contrasto con la decisione di Potsdam in quanto una restrizione del diritto di voto significherebbe in pratica che si tiene un Consiglio per prendere decisioni così come sono pro­poste.

 

Dal momento che tale questione mi è stata sottoposta, preferisco trattare più ampiamente il problema. La decisione dell’11 settembre era stata presa all'unanimità e in seguito a discussione ed io vedo con grave timore la proposta di stabilire un precedente di rimet­tere in discussione una decisione presa in tal modo, ed il tentativo di abrogarla, respingendo in tal modo le conclusioni a cui era giunto il Ministro degli Esteri britannico agendo in fiducioso accordo con gli altri Mi­nistri degli Esteri. Io temo che questo potrebbe cam­biare completamente ed in maniera dannosa la natura ed il significato del Consiglio dei Ministri degli Esteri ed introdurre un elemento di confusione nella sua pro­cedura.

 

Dubito fortemente che sia possibile ottenere l'una­nime consenso del Consiglio sul cambiamento della sua precedente decisione e qualunque tentativo di farlo causerebbe certamente una grave offesa alla Francia e alla Cina e sarebbe sicuramente male interpretato qui dal pubblico e dal Parlamento cui avevamo riferito in buona fede che il Consiglio avrebbe funzionato come un Consiglio a Cinque, dichiarazione che. era stata ac­colta in questa nazione con un senso di sollievo. Il signor Molotov ritiene che, con la sua proposta, il lavoro del Consiglio si sarebbe notevolmente accelerato.

Anche se ciò fosse vero, il che non è affatto provato           dal corso della discussione, non sarebbe sufficiente a controbilanciare il danno causato dall'offesa recata ad un'armonica collaborazione. A mio parere sono in gio­co il successo della presente conferenza e perfino tutto il futuro del Consiglio e la fiducia in una giusta pace. Perciò spero ardentemente che voi vorrete autorizzare la vostra delegazione ad aderire alla decisione presa l’11 settembre. Dopo tutto è la pace che noi ci sfor­ziamo di stabilire ed essa è molto più importante della procedura.

 

23 settembre 1945

 

 

 

— 129 —

Messaggio personale e segreto
di Stalin al primo ministro Attlee

 

Spedito il 24 settembre 1945

 

Mi è giunto il vostro messaggio circa le contro­versie sorte al Consiglio dei Ministri.

 

La posizione di V. M. Molotov in queste circo­stanze deriva dalla necessità di mettere in pratica fe­delmente la decisione della Conferenza di Berlino, ne­cessità che è stata chiaramente formulata nel paragra­fo 3 (b) della decisione del Consiglio dei Ministri. La decisione dell’11 settembre del Consiglio dei Ministri si opponeva alla decisione della Conferenza di Berlino sopra menzionata, ed è per questo inaccettabile.

 

La questione quindi non verte sulla procedura del Consiglio dei Ministri ma sul diritto del Consiglio dei Ministri degli Esteri di revocare l'una o l'altra clausola delle decisioni della Conferenza di Berlino. Io penso che svaluteremmo le decisioni della Conferenza di Berlino se, anche per un attimo, concedessimo al Con­siglio dei Ministri degli Esteri il diritto di revocarle.

Io non penso che la rettifica di un errore commesso, rettifica intesa a riaffermare le decisioni della Confe­renza di Berlino, sulle quali insiste Molotov, possa far nascere un atteggiamento negativo verso la conferenza o il Consiglio dei Ministri oppure offendere qualcuno.

 

 

 

— 130 —

Messaggio personale

di Attlee al Generalissimo Stalin

 

Ricevuto il 30 ottobre 1945

 

Desidero sappiate che sto facendo una breve visita al Presidente Truman a Washington per discutere con lui ed il Primo Ministro canadese i problemi che la scoperta dell'energia atomica ha fatto sorgere.

 

2. Spero che la vostra breve vacanza vi faccia bene.

 

 

 

— 131 —

Messaggio di Attlee al Generalissimo Stalin

 

Ricevuto il 6 novembre 1945

 

Nell'anniversario della fondazione dello Stato so­vietico vi invio i più sentiti rallegramenti e le più vive congratulazioni.

 

Possa l'Unione Sovietica prosperare a lungo sotto la vostra guida e possa l'amicizia tra i nostri popoli, fondata sulla nostra vittoria, sull'alleanza anglo-sovietica e sulla comune appartenenza all'Organizzazione delle Na­zioni Unite, farsi sempre più stretta nel prossimo anno di pace.

 

 

 

— 132 —

Messaggio riservato e personale
del Generalissimo Stalin al primo ministro Attlee

 

Ho ricevuto il vostro messaggio circa l'incontro con il Presidente Truman. Grazie per la comunicazione.

 

8 novembre 1945

 

 

 

— 133 —

Dal generalissimo Stalin
al primo ministro della Gran Bretagna Attlee

 

Spedito il 15 novembre 1945

 

Grazie per i vostri rallegramenti in occasione del 28° anniversario della fondazione dello Stato Sovietico.

 

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