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IL SECONDO ARBITRATO DI VIENNA

30 agosto 1940

 

SECONDO ARBITRATO DI VIENNA

 

Il Regio Governo Romeno ed il Regio Governo Ungherese si sono rivolti al Governo del Reich ed al Regio Governo Italiano, con la ri­chiesta di voler risolvere con un arbitrato la questione pendente fra la Romania e l'Ungheria del terri­torio da cedere all'Ungheria...

 

1. Il confine tracciato sull'allegata car­ta verrà stabilito come definitivo con­fine fra la Romania e l'Ungheria. L'esatta definizione sul terreno del con­fine stesso rimane affidata ad una commissione romeno-ungherese.

 

(Il nuovo confine incominciava a sud di Nagyszalonta su quello che era sta­to sino allora il confine ungaro-romeno, proseguiva in direzione nord-ovest per circa 10 km a sud-est oltre Gran Varadino, quindi procedeva In direzio­ne est a sud oltre Klausenburg fino ad un punto press'a poco a 30 km a nordovest di Neumarkt. Di lì portava a sud-ovest oltre Neumarkt ver­so sud-est. A circa 22 km a nord-ovest di Kronstadt piegava verso est sino alla cresta principale dei Carpazi, don­de portava sino al confine romeno-sovietico lungo l'antico confine un­garo-romeno di prima del 1914).

 

2. Il territorio finora romeno e desti­nato a passare all'Ungheria, verrà evacuato dalle truppe romene entro un termine di quattordici giorni, e consegnato all'Ungheria in condizioni

di perfetto ordine...

 

3. Tutti i cittadini romeni che ad oggi sono residenti nei territori destinati a passare all'Ungheria, acquistano senz'altra formalità la cittadinanza unghe­rese. Hanno il diritto ad optare per la cittadinanza romena entro un ter­mine di sei mesi. Le persone che faranno uso di tale diritto d'opzione, debbono lasciare il territorio unghere­se entro un ulteriore termine di un anno, e verranno accolti dalla Romania...

 

4. I cittadini romeni appartenenti al ceppo nazionale ungherese, i quali ri­siedono nei territori che nel 1919 sono passati dall'Ungheria alla Romania ed ora rimangono romeni, ottengono il diritto ad optare per la cittadinanza ungherese entro un termine di sei me­si. Per le persone che faranno uso del suddetto diritto di opzione, valgono le disposizioni fondamentali precedentemente indicate al punto 3.

 

5. Il Regio Governo Ungherese assu­me l'obbligo solenne di porre in ogni maniera in posizione di parità con gli altri cittadini ungheresi, quelle persone, che in ragione del presente lodo arbitrale, ottengono la cittadinanza ungherese, ma appartengono al ceppo nazionale romeno...

 

7. Nel caso in cui nell'esecuzione del presente lodo arbitrale sorgano diffi­coltà o dubbi, il Regio Governo Ro­meno ed il Regio Governo Ungherese si accorderanno immediatamente in proposito. Qualora su qualche problema al riguardo non riuscissero a concordare, essi inoltreranno il problema stesso al Governo del Reich e al Regio Go­verno Italiano per la definitiva deci­sione.

 

]oachim von Ribbentrop        Ciano

 

Vienna, 30 agosto 1940

 

 

 

Ungheria secondo arbitrato di Vienna 

 

L'UNGHERIA MUTILATA. - L'unione dell'Austria e dell'Ungheria nella monarchia absburgica fu regolata dal compromesso austro-ungherese del 1867, che assicurava ai due paesi piena parità e auto­nomia sotto un'unica dinastia. Nel complesso dell'Impero il Regno d'Ungheria rappresentava circa il 48% della superficie territoriale e il 40,6 % della popolazione. Questa non era però costituita tutta di Magiari, ma secondo le statistiche ufficiali del 1910, era così ripartita in base alla lingua parlata: Magiari 10 051 000 (48 %), Romeni 2 949 000 (14%), Serbo-Croati 2940000 (14%), Tedeschi 2 037 000 (9,8%), Slovacchi 2 032 000 (9,7%), Ruteni 473 000 (2,3 %), Sloveni 93 000 (0,4 %) e altre minoranze insignificanti. Questi gruppi etnici diversi, taluni dei quali territorialmente compatti, costituivano altrettante forze centrifughe che avevano ripetutamente manifestato il desiderio d'autonomia e d'indipendenza e che al momento dello sfasciarsi dell'Impero Austro-Ungarico sotto l'impulso delle armi italiane vittoriose dovevano agire come dissolventi sulla compagine dello stato.

L'Ungheria, che fin dal 16 ottobre 1918 aveva dichiarato decaduto il compromesso del 1867 per svinco­larsi dalla solidarietà con la crollante monarchia, il 31 ottobre si proclamò indipendente; il 13 novem­bre Carlo d'Absburgo, l'ultimo imperatore, abdicò la Corona di S. Stefano. Ma intanto i Serbo-Croati (proclama di Zagabria, 29 ottobre), gli Slovacchi (proclama di Turičansky Svätý Martin, 30 ottobre) e Fiume (30 ottobre) si erano staccati di propria iniziativa dall'Ungheria; i Romeni occuparono militar­mente la Transilvania e gli Austriaci il Burgenland (dicembre 1918).

Conclusa con le Potenze alleate e i loro vassalli la pace del Trianon (4 giugno 1920), l'Ungheria si trovò ridotta a meno di un terzo dell'antico dominio: 93 073 kmq. con 7 980 000 abitanti, avendo ceduto i seguenti territori: alla Cecoslovacchia, la Slovacchia e la Rutenia Subcarpatica (61 623 kmq. con 3 606 000 abitanti); alla Romania, la Transilvania, il Màramaros, la Crisciana e parte del Banato (101477 kmq. con 5 208 000 abitanti); alla Iugoslavia la Croazia e Slavonia, il resto del Banato, la Bacs­ka, parte della Baranya e il territorio della Mur (63 011 kmq. con 4 091000 abitanti) ; all'Italia, Fiume (20 kmq. con 50 000 abitanti) ; all'Austria il Burgenland (3 977 kmq. con 292 000 abitanti), salvo il distret­to di Sopron (46 000 abitanti), per il quale l'Ungheria ottenne il plebiscito, che diede una maggioranza del 65% a lei favorevole (14 dicembre 1921).

 

 

RIACQUISTI TERRITORIALI DELL'UNGHERIA.- L'Ungheria mutilata dal trattato del Trianon non aveva mai rinunciato alla speranza di riunire a sé i territori che le erano stati strappati, e sopratutto quelli di popolazione prevalentemente magiara. Infatti, secondo le statistiche ufficiali del 1930-31, si trovavano in Romania 1 426 000 Magiari, in Cecoslovacchia 692 000 e in Iugoslavia 468 000. Ma la rigida politica antirevisionista dei tre Stati finitimi, riuniti nella Piccola Intesa e appoggiati dalle Potenze occidentali, contrastava le aspirazioni ungheresi. Per rompere il cerchio che la isolava nel­l'Europa danubiana e assicurarsi quelle migliori condizioni internazionali che le permettessero di rag­giungere la sospirata revisione dei trattati di pace, l'Ungheria si accostò dapprima all'Italia (trat­tato di amicizia dell'aprile 1927, rafforzato dai protocolli di Roma del 17 marzo 1934) e successivamente anche alla Germania. La crisi europea degli anni 1938 e seguenti offrì all'Ungheria, allineata alle Po­tenze dell'Asse, l'occasione di ricuperare una parte dei territori perduti.

L'ingrandimento dell'Ungheria avvenne in quattro fasi, fino a tutto il 1941: 1° Durante la crisi ceco­slovacca dell'estate 1938, l'Ungheria sollevò la questione delle popolazioni magiare della Slovacchia; il conflitto fu risolto dal primo arbitrato di Vienna (2 novembre1938) con la cessione all'Ungheria d'una fascia di territorio d'ampiezza variante da 2 a 65 km. lungo la frontiera Ungherese-Slovacca e Rutena comprendente i centri di Komàrom, Kassa e Munkacs (11 927 kmq. con 1 041 000 abitanti). 2° Allo sfasciarsi dello Stato Cecoslovacco (14 marzo 1939), l'Ungheria intervenne prontamente ad occupare la Rutenia Subcarpatica, a cui fu aggiunto, per un accordo ungherese-slovacco (4 aprile 1939), una striscia di territorio slovacco a protezione della zona di Ungvàr (12 061 kmq. con 588 000 abitanti.). 3° Quando nel luglio 1940 si manifestò la crisi dello Stato romeno, l'Ungheria avanzò la richiesta di restituzione dei territori a maggioranza magiara della Transilvania; il conflitto fu ancora una volta risolto arbitral­mente dai Ministri degli Esteri dell'Asse (secondo arbitrato di Vienna, 30 agosto 1940) con la restituzione all'Ungheria del Màramaros e della Transilvania orientale comprendente il territorio dei Szekely di compatta maggioranza ungherese (43 104 kmq. con 2 392 000 abitanti). 4° Nell'aprile 1941 le truppe un­gheresi parteciparono alla campagna che portò allo smembramento della Iugoslavia, occupando la Bacska, la Baranya e il territorio della Mur (circa 12 000 kmq. con 1 100 000 abitanti). Lo Stato ungherese venne pertanto a misurare circa 172 000 kmq. con 14 800 000 abitanti. Nel maggio-giugno 1941, 13 500 ma­giari provenienti dalla Bucovina vennero stabiliti come coloni nella Bacska.

 

“L’Europa e il mondo attraverso le due guerre”
Consociazione Turistica Italiana

Supplemento al n.1 Gennaio 1943 della Rivista “Le Vie d’Italia”

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