Volare è passione e vocazione, che riempie di sè una vita.
Adolf Galland
Hanna e la Cicogna (Guerra aerea 1939 -1945)
Lunedì, 23 aprile 1945, arriva alla Cancelleria del Reich, il telegramma spedito da Göring da Berchtesgaden per sapere se può assumere con pieni poteri, il governo del Reich. Se per le 22 non avrà ricevuto risposta, si sentirà autorizzato a ritenere che Hitler sia stato privato della libertà di trattare. Quel che Göring non dice è che si propone di raggiungere in volo il quartier generale alleato di Parigi il giorno seguente, 24 aprile, per trattare l’armistizio col generale Eisenhower. Hitler, che sospetta il tradimento, solleva Göring da tutti gli incarichi e ordina ai servizi di sicurezza di arrestarlo, unitamente ai familiari e ai componenti del suo stato maggiore e: « Qualora gli alleati si avvicinino a Berchtesgaden, toglierlo di mezzo con tutti quanti ».
La sera di mercoledì 25 aprile 1945 la collaudatrice aeronautica Hanna Reitsch è raggiunta a Kitzbuhel, in Tirolo, da un messaggio del colonnello generale Ritter von Greim che la prega di recarsi immediatamente a Monaco per una delicata missione. In viaggio apprende che von Greim è stato convocato a Berlino da Hitler. Con un volo avventuroso i due raggiungono il campo berlinese di Gatow, dove una granata distrugge il Fieseler Fi.156 Storch col quale la Reitsch e von Greim debbono raggiungere Berlino. L’unico Storch superstite è pronto al decollo soltanto alle 18.
« Non avevo esperienza di voli di guerra in prima linea e von Greim pretese di pilotare lui. Prima ancora di decollare provai, ritta dietro il suo sedile se mi riusciva di arrivare, allungandomi sopra la sua spalla sinistra, alla manopola del gas e alla cloche. per servirmene in caso di necessità. L’aereo si alzò leggero: per sfuggire ai caccia nemici che spuntavano in cielo da tutte le parti, ci tenemmo appena sopra la chioma degli alberi... Solo che da un momento all’altro si scatenò un fuoco infernale che pareva proprio diretto tutto contro di noi. E non mi ero ingannata, perché sotto di noi brulicava di carri armati e soldati russi.
Vidi perfettamente in faccia i russi che ci sparavano addosso con ogni tipo d’arma: fucili, mitra, armi anticarro. A destra, a sinistra, sopra e al di sotto di noi, era tutto costellato di nuvolette delle esplosioni e a un certo momento ci fu uno scoppio tremendo. Vidi una fiammata bianco-giallastra divampare accanto al motore e nello stesso istante intesi von Greim gridare ch’era stato colpito. Un proiettile anticarro gli aveva trapassato un piede.
Più che altro automaticamente, reagii attaccandomi da sopra una sua spalla alla manopola del gas e alla barra e cercai di pilotare l’apparecchio in evoluzioni difensive. Intanto il ferito aveva perso conoscenza e giaceva abbandonato su se stesso. Tutto intorno era ancora il deflagrare d'innumerevoli esplosioni talmente forti da non sentir quasi più il motore. L’aereo fu più volte colpito in pieno. Con terrore vidi scorrere dai serbatoi alari la benzina. Doveva esplodere da un momento all'altro e non riuscivo a capire perché non lo facesse. Lo Storch conservò invece la sua manovrabilità e io restai incolume. Anche se mi tormentava il pensiero del ferito che riprendeva i sensi per brevi istanti e allora si sforzava con energia incredibile di tornare ai comandi dell'aereo. Ogni volta gli sfuggivano di mano. Ci stavamo avvicinando intanto alla torre della radio. Il fumo, il polverone e il puzzo di zolfo si facevano sempre più densi e pungenti, ma a poco a poco la sparatoria diminuiva. Il serbatoio della benzina era quasi a secco.
Intorno pareva tutto morto. Alberi divelti, pennoni abbattuti e blocchi di cemento armato infranto dappertutto. Ne veniva un senso di desolazione e smarrimento quasi insostenibile. Che lì fosse rimasto ancora qualcosa di vivo non sembrava proprio. Con ogni premura aiutai a scendere dall’aereo il generale che aveva di nuovo ripreso i sensi. Sedette sul cordolo del marciapiede... ».
Non appena riescono ad arrivare alla Cancelleria del Reich Hitler promuove von Greim feldmaresciallo e lo nomina comandante supremo della Luftwaffe al posto di Hermann Göring. All’alba del 29 aprile 1945 von Greim e la Reitsch ricevono l'ordine di allontanarsi da Berlino in volo. Nei pressi c'è una grossa autorimessa nella quale si trova un velivolo da scuola Arado 96. Il successore di Göring viene fatto salire a bordo dell’aereo sotto il fuoco ininterrotto dell’artiglieria sovietica. Il maresciallo B. decolla con i due passeggeri e verso le 3 del mattino atterra sul campo di Rechlin nel Mecklemburgo.
Tiergarten, Berlino 5 maggio 1945. I rottami del Fieseler Fi.156 Stork con cui Hanna Reitsch e Ritter von Greim hanno raggiunto la Cancelleria del Reich il 25 aprile 1945
Hanna Reitsch