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Dossier Breda 65 - 1. L'impiego in Spagna

Come tanti altri aerei italiani dell’epoca il Breda 65 vede l’impegno nella guerra civile spagnola. Leggiamo una compiuta descrizione del suo utilizzo nella relazione dell’allora capitano Duilio Fanali. (g)

 

Duilio Fanali Capitano 65 squadriglia in Spagna 

 

RELAZIONE SULL'IMPIEGO DEL « BREDA 65 »
COME APPARECCHIO D'ASSALTO, DA CACCIA E DA RICOGNIZIONE

 

L'attività bellica della 65° Squadriglia d'Assalto, durante 12 mesi di campagna, fu svolta con differenti modalità in relazione alle varie esigenze presentatesi nello svolgimento delle operazioni e alla necessità di dover sperimentare nel campo pratico le possibilità dell'apparecchio in dota­zione al Reparto.

 

I vari compiti assolti dal Reparto furono i seguenti:

1) Caccia contro bombardieri su allarme.

2) Crociera di vigilanza in funzione di caccia contro bombardieri.

3) Crociera d'interdizione sulle linee.

4) Ricognizioni nel campo strategico.

5) Bombardamento orizzontale ed in picchiata.

6) Spezzonamento, mitragliamento.

 

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1) CACCIA CONTRO BOMBARDIERI SU ALLARME.

 

Nel periodo in cui il Ba 65 è stato sperimentato in servizio di allarme sul campo di Soria, cioè dal 7 luglio al 3 agosto 1937 l'apparecchio è risultato assolutamente inadatto a tale impiego e ciò per le seguenti ragioni:

 

a) Ritardo alla partenza. — È sempre stato notevole per la necessità di riscaldare accurata­mente il motore prima di poterlo portare a piena ammissione in quanto, a freddo o insufficiente­mente riscaldato, nascono seri inconvenienti dovuti alla scarsa lubrificazione. In seguito ad af­frettato riscaldamento, alcuni motori hanno dovuto essere smontati per guasti specialmente alla ventola ed agli ingranaggi del compressore, organo molto delicato che non può essere riparato che in ditta.

Per riscaldare un motore da freddo sono necessari, nel periodo estivo e nelle ore calde della giornata, cioè nelle migliori condizioni, dagli 8 ai 10 minuti. Questo tempo arriva fino ai 20 mi­nuti all'alba e nelle giornate fredde.

D'altra parte, tenere il motore continuamente caldo in maniera da essere pronto alla partenza comporta oltre il serio inconveniente di consumare rapidamente alcuni organi molto delicati, che quello di sporcare le candele dei cilindri inferiori, come accade in tutti i motori stellari e di presentare notevoli difficoltà di avviamento.

 

b) Difficoltà di decollo. — A carico normale, 500 litri di benzina e armi a rifornimento comple­to, l'apparecchio decolla con difficoltà, ed è indispensabile portarsi contro vento. Questo porta, sovente, a rullate molto lunghe con rilevante perdita di tempo anche perché data la delicatezza delle gambe di forza e del ruotino di coda, è necessario rullare ad andatura moderata.

 

c) Difficoltà  di salita. — Si è riscontrato che il tempo minimo impiegato per raggiungere la quo­ta di 4000 metri relativi è di 18 minuti da cui appare evidente come, anche nelle migliori condi­zioni, il servizio di allarme non possa essere svolto dal Ba 65.

 

 

 

2) CROCIERA DI VIGILANZA IN FUNZIONE DI APPARECCHIO DA CACCIA CONTRO BOMBARDIERI.

 

L'apparecchio Ba 65 è stato impiegato per un periodo di circa tre mesi in crociere di vigilanza sul campo di Soria, sede di un importante concentramento di velivoli nazionali, compiendo in questo periodo circa 300 ore di volo. Lo scopo era quello di impedire oppure ostacolare le fre­quenti incursioni del bombardamento avversario su detto campo.

 

I risultati ottenuti furono abbastanza soddisfacenti in quanto le incursioni nemiche, dapprima quasi giornaliere, vennero diradandosi notevolmente fino a diventare sporadiche e saltuarie. Una volta sola, apparecchi avversari del tipo « Martin Bomber » apparvero sul cielo del campo mentre era in volo l'apparecchio di turno ed in questo caso fu potuta efficacemente impedire l'a­zione impegnando il combattimento ed abbattendo un velivolo avversario.

 

Per questo impiego il velivolo Ba 65 presenta i seguenti vantaggi:

a) doti di velocità sufficienti (trovandosi già in crociera alla quota ottima di utilizzazione) per inseguire, raggiungere ed imporre il combattimento a velivoli da bombardamento di velocità su­periore;

 

b) doti di armamento e di volume di fuoco che lo mettono in grado di colpire, molto efficace­mente, gli apparecchi avversari. Infatti l'unica volta che è avvenuto il combattimento, il velivolo Ba 65 ha potuto con facilità raggiungere ed abbattere l'apparecchio prima detto con due raffi­che successive e con un complesso di soli 125 colpi sparati con le 4 armi a cadenza libera;

 

c) doti di autonomia che gli permettono di rimanere in quota per notevole periodo di tempo ed eventualmente inseguire per uno spazio rilevante.

 

Questo impiego non è però in armonia con le caratteristiche globali dell'apparecchio in quanto, volendolo utilizzare a questo scopo, risultano inutili e superflue la maggior parte delle installa­zioni le quali non fanno che diminuire le caratteristiche del velivolo e peggiorare le condizioni di impiego, senza alcun giovamento.

 

L'impiego in crociera di protezione per un velivolo come il Ba 65, dovrebbe essere contemplato soltanto in circostanze particolarissime ed in casi di necessità mentre, in linea di massima, non sarebbe conveniente.

 

 

 

3) CROCIERE D'INTERDIZIONE SULLE LINEE.

 

Per questo impiego vale quanto già detto per le crociere di vigilanza. Si potrebbe ottenere qualche risultato importante quando il compito fosse assolto da pattuglie di tre velivoli di cui uno fornito di apparato radio-ricevente per ricevere segnalazioni da terra. Infatti le probabilità di in­contrare una formazione di bombardieri, senza l'aiuto di notizie da terra, è pressoché nulla an­che nel caso in cui si avesse necessità di difendere una certa zona di territorio dalla probabile offesa del bombardamento avversario.

 

Si aggiunge però a sfavore di questo impiego il fatto che in nessuna circostanza il velivolo Ba 65 sarebbe in grado di sostenere combattimento con formazioni da caccia nemiche che even­tualmente potrebbe incontrare.

 

 

 

4) RICOGNIZIONI NEL CAMPO STRATEGICO.

 

Sono state eseguite ricognizioni fotografiche ed a vista nel campo strategico con velivolo Ba 65 con un raggio d'azione spinto 100-200 Km. circa nell'interno del territorio nemico. I risultati sono stati soddisfacenti in quanto in due occasioni si riuscì ad individuare e fotografare campi dell'aviazione nemica di cui si sospettava l'esistenza in una determinata zona. Queste ricognizio­ni furono eseguite senza scorta alcuna e senza osservatore.

 

Il velivolo ha dimostrato la possibilità di poter eseguire tale tipo d'impiego con un buon rendi­mento, sempre nel caso che sia sfruttata in pieno la sorpresa oppure sia tempestivamente avvi­stata l'eventuale caccia nemica. È possibile da parte del pilota una osservazione accurata del terreno, limitata dal fatto che non è conveniente attardarsi, oppure seguire nel ritorno una rotta uguale a quella percorsa nell'andata.

 

La presenza dell'osservatore non è risultata utile e possibile per i seguenti motivi:

a) vede solo sulla verticale per cui non conoscendo in precedenza la zona da osservare, con dif­ficoltà riesce ad individuare perfettamente la località in cui il velivolo si trova;

 

b) le qualità di volo dell'apparecchio vengono ad essere molto danneggiate per quanto riguarda salita, velocità, maneggevolezza e decollo (peso spostato verso l'indietro);

 

c) la rotta dovrebbe essere tenuta quasi esclusivamente dal pilota, non essendo agevole all'os­servatore il controllarla oppure comunicare col pilota stesso;

 

d) anche in caso di necessità di trasmissioni radio il pilota potrebbe farlo purché disponesse de­gli apparati ed installazioni adatte.

 

Inconveniente abbastanza grave che si fa risentire specialmente in questo genere d'impiego è la scarsissima e quasi nulla visibilità offerta dall'apparecchio nel settore posteriore. Il pilota ha l'impossibilità di sorvegliare il settore di cielo dietro le proprie spalle e quindi è impedito a ma­novrare valendosi della velocità del proprio mezzo, per evitare un eventuale attacco alle spalle da parte di caccia nemici.

 

In questo caso l'apparecchio non è in condizioni di potersi difendere efficacemente e può essere facilmente abbattuto.

 

Si è verificato che un velivolo Ba 65, durante una ricognizione eseguita sul fronte di Santander a circa 40 Km. dalle linee, venne sorpreso ed attaccato da 7 caccia nemici del tipo « Rata », ap­punto a causa della cattiva visibilità posteriore. Il combattimento fu imposto in quanto, essendo i caccia nemici giunti alle spalle, il pilota non poté avvistarli. L'apparecchio Ba 65 non poté so­stenere il combattimento sia per l'inferiorità di quota, sia per la sorpresa, sia per le scarse doti di maneggevolezza in confronto dei velivoli avversari. A stento poté salvarsi con la fuga riportan­do numerose raffiche.

 

Concludendo, si ritiene che un velivolo del tipo del Ba 65 sia in grado di assolvere un compito di ricognizione strategica senza osservatore e senza scorta, usando determinati accorgimenti e cercando di migliorare la visibilità posteriore.

 

 

 

5) BOMBARDAMENTO LEGGERO.

 

È stato sperimentato nel campo bellico questo tipo di azione ottenendo risultati quasi negativi.

 

Escludendo sempre la presenza dell'osservatore (in questo caso puntatore) per le ragioni già det- te e per l'impossibilità di una intesa perfetta fra lo stesso ed il pilota questo tipo di azione non risulta efficace, specie se da quota elevata, anche perché non esiste un adatto sistema di punta- mento; il tiro è risultato sempre impreciso.

 

Il pilota è inoltre costretto ad una serie di manovre (apertura dello scomparto porta-bombe, sgancio-apertura dell'abitacolo per poter chiudere lo scomparto) le quali, oltre ad assorbirlo completamente nel momento del tiro, influiscono sulla perfetta condotta del velivolo. Da bassa quota il tiro conserva gli stessi inconvenienti per quanto riguarda complessità di ma­novre, mentre vengono diminuiti quelli riguardanti la precisione senza però che si giunga ad ot­tenere un sufficiente grado di esattezza sul tiro stesso.

 

Sono stati fatti esperimenti di lancio in picchiata, sospendendo alle ali (fuori del raggio dell'elica ed alla minima distanza dall'asse baricentro del velivolo) due bombe (da Kg. 100, da Kg. 20 o da Kg. 15) munite di spoletta normale oppure ritardata. Si ritiene che questo tipo di lancio, se fatto da bassa quota, possa dare risultati positivi, per quanto riguarda la precisione, specialmen­te contro obiettivi come ponti, strade ferrate, fortificazioni di piccole dimensioni non facilmente vulnerabili dal bombardamento pesante.

 

Il sistema ideato e messo in atto presso la stessa 65° Squadriglia d'Assalto, si è dimostrato otti­mo, semplice, pratico. Nelle prove eseguite in via sperimentale ed al vero si sono ottenuti i se­guenti risultati:

a) facilità di manovra da parte del pilota;b) buona precisione e facilità di puntamento essendo possibile eseguirlo con lo stesso traguardo delle armi automatiche;

c) errori in direzione nulli in tutti i tiri eseguiti;

d) errori in gittata al massimo di 15-20 metri mollando le bombe a 500 metri di altezza.

 

Nelle due prove al vero il tiro è riuscito abbastanza bene. Come le bombe ritardate (ritardo 20")

le bombe stesse sono scoppiate parzialmente a breve distanza dall'obiettivo. Le bombe torpedi­ne, lanciate da 600 metri senza che l'apparecchio ne risentisse l'effetto, sono cadute pure molto vicino al bersaglio.

 

 

 

6) ASSALTO.

 

L'impiego dell'apparecchio Ba 65 in azioni di attacco al suolo fu reso possibile soltanto dopo che furono opportunamente modificate le installazioni d'armamento, le quali risultavano inade­guate per tale tipo d'impiego. Il Reparto iniziò la sua attività bellica durante la battaglia di Te­ruel dove, fin dalle prime azioni, poté dimostrare l'importanza e l'efficacia del suo intervento nel cielo della battaglia e nelle retrovie nemiche.

 

I compiti affidati furono: colpire centri di resistenza nelle prime linee, bersagli animati sulle rota­bili e negli abitati, concentramenti di truppe nelle immediate retrovie e nelle strade d'accesso, sia per agevolare l'attacco delle truppe nazionali, sia per ostacolare, disturbare, disgregare la prepa­razione avversaria nelle immediatezze del fronte.

 

Questi compiti furono assolti da formazioni di 6 o 9 velivoli spezzonatori e mitragliatori operan­ti in ala destra allungata in una o due pattuglie distinte, sempre operanti in collegamento a vista. Di preferenza le azioni sono state condotte con navigazione e rotta superiore ai 2500 metri; in­dividuato l'obiettivo da tale quota la formazione si lancia all'assalto con rilevante angolo di di­scesa, inizia il mitragliamento non appena cominciano ad apparire gli eventuali obiettivi finché, giunta alla quota di 200 metri relativi circa, comincia a spezzonare proseguendo quasi orizzon­talmente a bassa quota fino al raggiungimento delle linee. In molti casi (obiettivi in vicinanza delle linee) si sono eseguiti passaggi successivi riacquistando quota in territorio nazionale per poi lanciarsi nuovamente all'attacco.

 

L'esito di tutte le azioni eseguite ha dimostrato la grandissima efficacia dello spezzonamento e del mitragliamento potendosi constatare con evidenza gli effetti materiali e morali dell'assalto.

 

Considerazioni sull'impiego.

a) L'azione condotta a bassissima quota ha sempre portato a risultati di massima precisione e di grande efficacia.

 

b) La formazione adottata (ala destra allungata) si è dimostrata molto idonea ed adeguata al­l'impiego; essa consente elasticità di manovra al Comandante della formazione ed a tutti i gre­gari, sia nella rotta di avvicinamento, che nella fase di assalto e di scampo; permette ampia visi­bilità nella fase di individuazione degli obiettivi (favorita dalla picchiata) che si presentano con brevissimo anticipo alla vista.

 

c) La quota di navigazione e di avvicinamento (circa 2500 metri) si è dimostrata adatta per rea­lizzare una buona velocità e poter iniziare vantaggiosamente la manovra d'attacco essendo pos­sibile individuare i punti del terreno più caratteristici e successivamente gli obiettivi e quindi de­terminare la migliore rotta di attacco e la quota minima più adatta per rendere più facile lo scampo. Da tale quota si ha inoltre la possibilità di esplorare il cielo nemico ed evitare di tro­varsi tra la caccia avversaria sovente incrociante a difesa del territorio da battere. La rapida picchiata da 2500 metri a circa 200 metri relativi conferisce al velivolo una velocità di circa 400 Km/ora, diminuendo così il tempo di permanenza sotto il tiro contraereo. Sovente è stata sfruttata la configurazione geografica del terreno per defilare l'arrivo della formazione ri­spetto alle batterie contraeree oppure agli stessi obiettivi.

La bassa percentuale degli apparecchi colpiti in relazione al numero delle azioni compiute ed alla intensità delle reazioni contraeree avversarie, più volte subite, dimostrano la convenienza di una tale modalità di impiego;

 

d) La quota d'attacco vero e proprio (200 metri relativi circa, minimo consentito per l'immunità dalle scheggie degli spezzoni) si è dimostrata la più adatta per l'efficacia e la precisione del tiro (sia di lancio, sia di caduta), per approfittare delle doti mimetiche rispetto alla caccia avversaria generalmente incrociante a quota elevata, per permettere un rapido scampo potendo ulterior­mente picchiare fino ai limiti consentiti dalla configurazione del terreno.

 

 

Comportamento del velivolo.

Il velivolo Ba 65 ha dimostrato di poter eseguire compiti d'assalto pur non essendo in possesso di tutti i requisiti che si debbono richiedere ad un velivolo creato per tale scopo.

 

La insufficiente velocità a bassa quota, la scarsa maneggevolezza, il difettoso centraggio e le mediocri qualità globali obbligano la formazione ed i piloti a speciali accorgimenti, richiamano e tengono impegnata la loro attenzione in maniera eccessiva limitando la loro capacità offensiva e diminuendo quindi il rendimento della azione.

 

Inoltre la macchina è troppo complessa o meglio troppo complicata, facilissima a rendersi inef­ficiente (per garantire 6 apparecchi in volo occorre metterne in moto 9) — tarda a partire — tra l'altro presenta il grosso difetto di essere molto sonora in volo (elica in presa diretta, deficienza di silenziatore) cosicché si autosegnala molto da lontano permettendo al nemico di mettersi in protezione ed alle sistemazioni contraeree di predisporsi all'offesa. Le azioni si sono svolte con raggio spinto fino a più di 200-250 Km. dalla base su terreno impervio e spesso in condizioni atmosferiche avverse. Queste non hanno impedito le azioni di assalto a bassa quota, mentre in­vece hanno obbligato le formazioni da bombardamento, operanti in quota, a portarsi sovente su di un obiettivo secondario.

 

Gli effetti dell'azione contraerea avversaria sono stati contenuti sfruttando la sorpresa e la velo­cità incrementata dalla rapida picchiata, le probabilità di incontro con la caccia nemica diminui­te con l'oculato e tempestivo impiego della Squadriglia.

 

 

Breda 65 Aviazione Legionaria

 

CREDITO
Giancarlo Garello Il Breda 65 e l’aviazione d’assalto Edizioni dell’Ateneo & Bizzarri, Roma 1980

http://www.squadratlantica.it/