Volare è passione e vocazione, che riempie di sè una vita.
Adolf Galland
Dossier FIAT G.50 - 8. L'impiego nella Legione Aerea Croata
L’occupazione della Jugoslavia nella primavera del 1941 porta alla frantumazione dello stato balcanico con la creazione di una pluralità di nazioni sotto l’egida dell’Asse.
La Croazia riceverà quindi consistenti aiuti militari da Italia e Germania, concorrenti ad assicurarsi il controllo sullo stato satellite. Contrapposizione che traspare nel rapporto che segue, dedicato al trasferimento dei G.50 e all’addestramento dei piloti croati. (g)
Comandato per il ritiro di un velivolo G.50 D.C. presso la ditta C.M.A.S.A. di Marina di Pisa, e successivo trasporto a Zagabria, partivo in treno da Torino il 3 giugno 1942 XX° recandomi a Pisa. Effettuato un volo di prova apparecchio su tale aeroporto, raggiungevo il campo della S.A. Aeronautica d'Italia ove si trovavano pronti per il trasporto a Zagabria, e successiva consegna all'aviazione croata, nove G.50 monocomandi.
La partenza ebbe luogo il 12 giugno e, mentre la formazione dei nove monocomandi raggiungeva l'aeroporto di Udine, il sottoscritto col doppio comando - a bordo del quale si trovava, in qualità di passeggero, il capitano pilota croato BOSNER - raggiungeva, isolatamente, l'aeroporto di Gorizia dopo aver atterrato - previa autorizzazione ricevuta dal comando del 53° stormo c.t. - sugli aeroporti di Bresso e Vicenza, dato che la limitata autonomia del D.C. non consentiva di seguire la formazione comandata dal ten. col. pilota GIACHINO nel volo di trasferimento Aeritalia - Udine.
Giunto a Gorizia, il sottoscritto si metteva in collegamento telefonico col proprio capo formazione, il quale gli ordinava di soprassedere alla partenza per Zagabria, dato che le condizioni atmosferiche non buone sulla rotta avrebbero potuto pregiudicare la regolarità del volo.
Il giorno seguente, come da ordini ricevuti, il sottoscritto telefonò al Ten. Col. Giachino ad Udine e questi gli ordinò di non partire senza il suo ordine, poichè si attendevano ulteriori precisazioni Ministeriali prima di sorvolare il confine.
L'autorizzazione ad effettuare il trasporto-velivolo a Zagabria, giunse il 25 giugno. Nel frattempo il Ten. Col. Giachino, per ragioni superiori veniva sostituito nel comando della formazione dal capitano pilota Ferrero del 151° gruppo c.t., e da quest'ultimo ufficiale il sottoscritto ricevette l'ordine di proseguire il viaggio.
La formazione dei 9 monocomandi si trasferì quindi, al comando del capitano Ferrero, da Udine a Zagabria; il sottoscritto partì invece isolatamente da Gorizia, raggiungendo Zagabria (Borongai) circa un'ora dopo che la formazione aveva regolarmente atterrato
All'arrivo di Zagabria era ad attendere il velivolo il Ten. Col. pilota Magni della Missione Militare Italiana in Croazia. Il sottoscritto si presentò all'ufficiale superiore il quale lo accompagnò in macchina in città presso la sede della Missione, dove si trovavano i nove piloti precedentemente arrivati. Nei giorni seguenti fummo presentati al Sig. Generale Oxilia Comandante la R. Missione Militare, ed al Generale Krehn comandante l'aviazione croata che, in segno di cameratesca fratellanza d'armi insignì tutti i piloti italiani del distintivo di pilota dell'aviazione croata, mentre al personale specialista venne consegnato il corrispondente distintivo.
Durante la presentazione dei piloti al Sig. Generale Oxilia, venne da questi rinnovato al nostro comandante l'invito ad effettuare con i G.50 una manifestazione acrobatica sul campo di Borongai, allo scopo di mettere in evidenza le caratteristiche e le possibilità del mezzo.
Detta manifestazione - date le difficoltà che presentava il campo di Borongai, già di per se stesso di limitate dimensioni, ridotte ancora dalla presenza di drenaggi in corso di attuazione - venne effettuata qualche giorno dopo, per ragioni di sicurezza, con soli cinque velivoli.
Alla manifestazione che suscitò l'entusiasmo e l'ammirazione incondizionata degli astanti, sia per la perfezione delle macchine che per la perizia dimostrata dei piloti nelle manovre acrobatiche isolate ed in formazione, erano presenti: il Poglavnik Dott. Ante Pavelic, il maresciallo Kvaternik, il Generale Krehn, il Generale Oxilia, il R.Ministro d'Italia, il Federale, tutti gli ufficiali italiani della R. Missione Militare, un folto stuolo di ufficiali croati, il comandante tedesco del campo di Borongai con qualche ufficiale e, il Comm. Mosca della ditta Caproni ed il Dott. Malvasio del Consorzio.
A manifestazione ultimata i piloti ebbero l'ambito onore di ricevere le congratulazioni personali del Poglavnik e di tutte le maggiori autorità presenti.
La sera, dopo un rinfresco offerto al campo, fummo invitati ad un banchetto offerto dall'aviazione croata.
Dopo qualche giorno i nove piloti che avevano effettuato il trasporto dei monocomandi rientravano in patria, ed il sottoscritto, presi gli ordini dal Ten. Col. Magni e dal Ten. Col. Campanelli, iniziò - in qualità di pilota istruttore - le lezioni a doppio comando sullo svolgimento
delle quali riferì ogni sera alla R. Missione Militare.
Inconvenienti
Le difficoltà incontrate dal sottoscritto durante l'espletamento dal compito affidatogli sono state, astrazion fatta per quelle facilmente superabili - soprattutto di carattere logistico, tecnico, ed addestrativo.
Esse sono imputabili, più che altro, alla mancanza di mezzi di trasporto sicuri, alla deficienza di attrezzatura e di materiali in genere per garantire l'efficienza dei velivoli, alla impossibilità di poter disporre l'intera giornata di un campo adatto per la scuola sia pure in embrione alla discontinuità con la quale gli allievi si presentavano al campo, all'interferenza fra comando tedesco e comando croato.
A maggior chiarimento il sottoscrittosi permette di enumerare i principali inconvenienti lamentati, inconvenienti che perle ragioni suesposte - nonostante l'intervento dallo scrivente richiesto all'Addetto aeronautico presso la R. Missione Militare, e qualche volta direttamente anche gli ufficiali croati che frequentavano il corso di pilotaggio - non si sono potuti praticamente eliminare:
1) - Il campo di Zagabria (Borongai) essendo di dimensioni limitate, non dava sufficiente garanzia di sicurezza per voli scuola e quindi il sottoscritto, accompagnato da un ufficiale croato, visitò il campo di Sveta Nedjelia a circa 18 Km. da Zagabria, per esaminare le possibilità d'impiego.
Tale campo fu dal sottoscritto scartato perché, oltre ad essere pericoloso per la presenza di un rilievo collinare su due lati poco si prestava allo scopo:
a) - per le limitate dimensioni;
b) - per il fondo pesante;
e) - per la presenza di numerosi drenaggi per cui una sola striscia di circa 50/60 mt. X circa 400 sarebbe stata usufruibile;
d) - per la presenza sul campo di una squadriglia mista di Brèguet - P.V.T. - Avia che svolgeva attività bellica.
Successivamente si andò ad esaminare il campo di Velika Gorika, ma anche questo fu scartato perchè atterrabile (col.G.50) in un solo senso, mentre i venti predominanti erano in direzione trasversale, e perché oltre ad una squadriglia di Ca.313 ed alcuni F.L si trovava anche una scuola tedesca.
2) - Il campo di Lucko (a circa di 20 Km. da Zagabria), per quanto non ottimo, fu scelto come sede della scuola, ma anche qui si riscontrarono diversi inconvenienti dei quali il sottoscritto si permette di elencare i principali:
a) - il campo è occupato da una scuola tedesca che svolge attività di volo con apparecchi Bucker e Klemm; quindi difficoltà per disciplinare partenze ed atterraggi a causa del notevole scarto di velocità esistente fra il G.50 e tali tipi di velivoli;
b) - impossibilità quasi assoluta di ottenere dagli allievi piloti tedeschi una coscienziosa disciplina di volo. Varie volte il sottoscritto ha dovuto « riattaccare » perché, in fase di atterraggio, si trovava improvvisamente davanti un Klemm od un Bucker che entrava in campo in scivolata d'ala, tagliando la strada e varie volte si è trovato nella assurda circostanza di dover compiere un altro giro - con conseguente perdita di tempo e sfasamento nella regolarità delle lezioni - perché un velivolo tedesco, la cui velocità è di almeno un terzo inferiore al G.50, si trovava dietro (!) di lui. Tale ordine veniva dato dall'addetto ai voli a mezzo razzi colorati;
e) - impossibilità di poter disporre del campo perla intera giornata, cosicchè le lezioni a D.C. venivano effettuate soltanto al mattino;
d) - quando la scuola tedesca terminava la propria attività, l'autoambulanza ed il carro attrezzi ed anti-incendi venivano ritirati in aviorimessa, esponendo così ad un rischio ingiustificato nella eventualità di incidente di volo;
e) - mancanza da parte croata di materiale di linea (bombole ad aria compressa, ecc.), mancanza di olio per le eliche, olio per impianto carrello e flaps, elastici per ammortizzatori ecc. A queste difficoltà hanno sopperito con molta iniziativa gli operai della F.I.A.T. sig. Falchi Carlo (motorista) e sig. Seo Franco (montatore) che riuscirono con i soli scarsi mezzi di fortuna a loro disposizione a mantenere l'efficienza dei velivoli loro affidati ;
f) - irregolarità nella presentazione dei piloti al campo poichè saltuariamente parte di essi era impiegata in missioni belliche. Questo fatto ha inciso sulla regolarità delle lezioni e sull'assimilazione da parte degli allievi delle cognizioni teoriche e pratiche loro impartite, prolungando il tempo che normalmente sarebbe stato sufficiente per i singoli decolli.
g) - mancanza da parte croata di una esatta precisazione del nominativo di un pilota da designarsi in seguito come istruttore, cosicchè attualmente nessuno dei tredici che hanno decollato può dare sufficiente garanzia di poter immediatamente assolvere tale incarico, anche perchè dopo il decollo e qualche volo di allenamento e di acrobazia, i piloti venivano fatti rientrare ai reparti di provenienza senza far loro continuare un proficuo allenamento.
Svolgimento delle lezioni
Per le necessità derivanti dalla limitata autonomia del D.C. le lezioni vennero dal sottoscritto suddivise con una media da sei ad otto piloti al giorno... A seconda della durata media dei giri, del tempo che si perdeva per le riattaccate dovute ad errore di valutazione delle distanze, alla presenza di altri velivoli sul campo, ecc. ogni pilota effettuava due o tre voli per lezione.
Ogni tre o quattro piloti veniva, per sicurezza effettuato il rifornimento completo.
Risultati
Hanno partecipato complessivamente al corso sedici piloti dei quali solo tredici sono giunti al decollo. I rimanenti tre non hanno potuto effettuarlo per i motivi sotto specificati:
Capitano Milovcevich - non idoneo su G.50. Non volava da 15 mesi. Scarsissima sensibilità. Eliminato in seguito a decisione del comando croato.
Tenente Pavlovic - Erroneamente inviato mentre era in licenza di convalescenza. Ha effettuato una sola lezione a D.C.
S. Tenente Gregov - Ha effettuato 5 lezioni a D. C. Era quasi sempre impegnato col proprio reparto e non ha potuto svolgere con continuità il corso. Recentemente si era ammalato. È però in buone condizioni di allenamento e, se fosse stato presente, avrebbe potuto decollare.
Specchio riassuntivo dell'attività svolta sul campo di Lucko |
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Nominativo |
N. lezioni |
Note |
Maggiore Adum |
6 |
Ha decollato |
Maggiore Cenic |
7 |
Ha decollato |
Capitano Bosner |
5 |
Ha decollato |
Capitano Turko |
7 |
Ha decollato |
Capitano Ikonjikov |
3 |
Ha decollato |
Capitano Popov |
13 |
Effettuato il primo decollo ha messo un'ala a terra. |
Capitano Milovicevich |
3 |
Eliminato per inettitudine |
Tenente Jergovich |
6 |
Ha decollato |
Tenente Pavlovich |
1 |
Erroneamente inviato mentre era in licenza di convalescenza è stato fatto rientrare. |
Tenente Veselinovic |
5 |
Ha decollato |
Tenente Ruscec |
5 |
Ha decollato |
S. Tenente Gregov |
5 |
Non ha potuto decollare perché ammalato. È idoneo. |
Maresciallo Sincic |
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Ha decollato |
Maresciallo Mehanovich |
5 |
Ha decollato |
Maresciallo Kovacich |
5 |
Ha decollato |
Sergente Dzal |
5 |
Ha decollato |
Incidenti
Il capitano Popov nel volo di decollo, per errore di manovra durante la fase di richiamo, ha perso la velocità ed ha toccato pesantemente il suolo mettendo un'ala a terra. Velivolo riparabile in officina (semi ala destra) Rottura ammortizzatore del D.C. riparata sul campo.