Volare è passione e vocazione, che riempie di sè una vita.
Adolf Galland
Scuola / collegamento
Rogozarski SIM-XIV, immagini, scheda e storia
Velivolo da scuola ricognizione, idrovolante a scarponi, monoplano ad ala bassa a sbalzo, bimotore triposto a struttura mista.
[ vedi descrizione completa ]Scheda tecnica
CARATTERISTICHE
motore: Argus AS 10 E
potenza unitaria: cv 270
apertura alare: m 15,20
lunghezza: m 11,20
altezza: m 4,47
superficie alare: mq 35,58
peso a vuoto: kg 2.230
peso a carico massimo: kg 3.350
velocità massima: km/h 243
velocità minima: km/h. -
tempo di salita: 4’30” a 1.000 m
tangenza massima: m 4.350
autonomia: km 840
armamento: 2 mitragliatrici Browning da 7,5 mm. (1 anteriore, 1 dorsale)
carico bellico: 200 kg di bombe
componenti equipaggio: 3
progettista: Sima Milutinovic
primo volo del prototipo: 8 febbraio1938
località: Belgrado
Rogozarski SIM-XIV, Cattaro, estate 1941
DESCRIZIONE TECNICA (relativa alla « Serie I »)
Velivolo da scuola ricognizione, idrovolante a scarponi, monoplano ad ala bassa a sbalzo, bimotore triposto a struttura mista.
Ala con struttura in legno e rivestimento in compensato e tela.
Galleggianti in lega leggera collegati ai motori e alla radice delle semiali con tubi in acciaio.
Fusoliera a sezione ovale con struttura monoguscio in legno, in traliccio di tubi e rivestimento in tela la parte posteriore al bordo d’uscita alare.
Posto di pilotaggio ad abitacolo chiuso da cappottina scorrevole all’indietro; segue la postazione dell’osservatore con apparato radio ricetrasmittente e mitragliatrice dorsale Browning da 7,5 mm; all’estremità anteriore della prua, completamente vetrata, postazione con mitragliatrice brandeggiabile di identico modello e calibro della dorsale.
Strumentazione standard per i parametri di volo e il controllo dei motori.
Carico bellico di 200 kg di bombe.
DOTAZIONE
n. 8 – dal maggio 1941
CREDITI
E. Brotzu, M. Caso, G. Garello Dimensione Cielo scuola collegamento vol. 11 Edizioni dell’Ateneo & Bizzarri, Roma 1977
Storia aereo
Nell’aprile 1941, al termine delle brevi ostilità contro la Jugoslavia, sull'idroscalo di Castelnuovo (Cattaro) sono catturati 28 idrovolanti di vario tipo che vengono ispezionati il 15 maggio 1941 dal ten.col.pil. Ivo Ravazzoni, Comandante del 2° Reparto Sperimentale Volo di Vigna di Valle. È scartato il recupero di 13 idrovolanti di tipo leggero, altri 9 di costruzione tedesca sono richiesti ed ottenuti dalla Luftwaffe, rimangono sei bimotori Rogozarski SIM-XIV (Serie «O» e Serie «1») da ricognizione costiera. La Serie «O», con motori Argus AS.10 C da 240 cv ed eliche a passo fisso, si distingue per l'ala controventata da coppie di tiranti, similmente ai piani di coda, e tettuccio dell'abitacolo a strutture sottili. La Serie «I», con motori Argus AS.10 E da 270 cv ed eliche a passo variabile in volo, presenta invece ala a sbalzo ed abitacolo con strutture irrobustite.
Cattaro, estate 1941: verifica di un SIM-XIV prima dell'inoltro in Italia
Valutazione, trasferimento, impiego in Italia
Il 20 maggio 1941 lo Stato Maggiore della Regia Aeronautica ordina il prelievo a Cattaro di un primo SIM-XIV per sottoporlo a prove di valutazione. A tal fine il 26 giugno 1941 giunge da Vigna di Valle il cap. pil. Vittorio Della Valle che però non ne trova nessuno in condizioni di immediato trasferimento in Italia. Impiegando nostro Personale distaccato presso l'idroscalo jugoslavo, il SIM n.169 è sottoposto a lavori che durano tre giorni e quindi Della Valle lo fa provare all'unico pilota jugoslavo presente nella base, il maresc. Bucovic. Il breve volo di 8 minuti si svolge regolarmente per cui il nostro pilota decide di provarlo a sua volta, ma in pieno decollo si arresta un motore per difetto di alimentazione. Si procede pertanto al controllo di propulsori e carburante impiegato ed il 29 giugno 1941 Della Valle è in grado di trasferire il SIM a Vigna di Valle.
A Castelnuovo, il 22 luglio 1941 anche il maresc.pil. Ferdinando Tarabusi effettua da solo il primo volo sul SIM, lo controlla il giorno seguente e prova a farvi acrobazia in quota allorché il maresc. Bucovic ne vanta il comportamento di volo. In realtà il SIM-XIV è un aereo di facile pilotaggio ma tutt'altro che acrobatico e se ne accorge Tarabusi al momento di effettuarvi un looping. Il 24 luglio egli compie il suo primo trasferimento da Cattaro ad Orbetello. Il volo di due altri SIM si interrompe ad Anzio per noie accusate da un velivolo che non è in grado di proseguire fino ad Orbetello. Segue un altro prelievo effettuato dai maresc. Tarabusi e Aldo Bianchi: ma mentre il primo aereo si mantiene a bassa quota e non ha problemi di consumo, quello di Bianchi sceglie una quota di crociera più sicura, consuma più carburante e per il suo esaurimento è costretto ad ammarare al largo di Civitavecchia.
In totale vengono trasferiti in Italia 8 SIM-XIV.
Per le limitate caratteristiche di volo, si decide di impiegare questi idrovolanti in compiti, addestrativi assegnandoli alla Scuola Osservazione Marittima di Orbetello (3a Squadriglia).
Le installazioni del SIM sono quanto mai rudimentali a cominciare dall'indicatore di livello del carburante che funziona su un sistema pneumatico alla pressione di un pulsante: i valori indicati sono comunque poco attendibili.
Anche le eliche, se a passo variabile in volo, hanno un comando meccanico a manovella scomodo e lento per cui bisogna agire prima su un motore e poi sull'altro. Nella condotta di volo bisogna porre particolare attenzione nelle virate a bassa quota per la tendenza del velivolo a cadere di muso.
Le qualità nautiche sono così modeste da consigliarne l'impiego da specchi d'acqua molto riparati (acque interne, lagune) o da mare in calma assoluta. Il SIM è considerato poco più di un aereo da turismo a cui sono stati imposti dei compiti militari. In confronto il Caproni Ca.316, che i piloti hanno modo di valutare ed impiegare contemporaneamente a Vigna di Valle e Orbetello, è considerato molto più completo e di migliori caratteristiche sia in volo che in mare.
Un incidente mortale, la progressiva radiazione del SIM-XIV
Il 16 ottobre 1941 il SIM-XIV n.151 del maresc.pil.istruttore Nobile e del maresc. Dal Monte (in allenamento) si schianta da 300 m. di quota nell'eseguire una puntata sul tombolo della Feniglia (Orbetello) causando la morte dei due piloti.
Nel corso del 1942 i SIM-XIV di Orbetello sono progressivamente radiati per le cattive condizioni e per la mancanza delle parti di ricambio.
All'inizio del 1943 rimane un solo SIM impiegato raramente dal Comandante della Scuola Osservazione Marittima magg.Ercole Savi.
Quando nel giugno 1943 la Scuola si trasferisce a Portorose, in Istria, il SIM viene lasciato ad Orbetello per le scarse possibilità di arrivare a destinazione.
SIM-XIV con la definitiva colorazione presso la Scuola Osservazione Marittima di Orbetello
(cortesia Signora Barbara Rocca)