Volare è passione e vocazione, che riempie di sè una vita.
Adolf Galland
Caccia / Assalto
Caproni Ca.331A e B, immagini, scheda e storia
Velivolo da caccia notturna, monoplano ad ala bassa a « gabbiano », bimotore, triposto a struttura interamente metallica.
[ vedi descrizione completa ]Scheda tecnica
CARATTERISTICHE (Ca.331B)
motore: Isotta Fraschini Delta III (Isotta Fraschini Delta IV)
potenza unitaria: cv 825 a 5.700 m
apertura alare: m 16,46
lunghezza: m 11,75
altezza: m 3,94
superficie alare: mq 38,4
peso a vuoto: kg 4.250
peso a carico massimo: kg 6.050
velocità massima: km/h 480 a 5.000 m (km/h 520 a 6000 m)
velocità minima: km/h 130
tempo di salita: 13’ 10’’ a 6.000 m (9' 03" a 6.000 m)
tangenza massima: m 8.000
autonomia: km 1.670
armamento: 4 mitragliatrici da 12,7 mm (8 mitragliatrici da 12,7 mm)
progettista: Cesare Pallavicino
pilota collaudatore: Ettore Wengi
primo volo del prototipo: MM. 427 il 31 agosto1940
località: Ponte San Pietro (Bergamo)
Caproni Aeronautica Bergamasca Ca.331B, Ponte San Pietro (Bergamo), fine 1942
DESCRIZIONE TECNICA
Velivolo da caccia notturna, monoplano ad ala bassa a «gabbiano», bimotore, triposto a struttura interamente metallica.
Fusoliera metallica con struttura a guscio e rivestimento lavorante.
Ala metallica, a cassone con rivestimento lavorante; profilo variabile.
Carrello retrattile per rotazione verso l'indietro, a scomparsa totale nelle gondole dei motori; comando di retrazione elettrico o meccanico di emergenza, a mano.
Ruotino di coda orientabile, retrattile.
Piani di coda a sbalzo, con deriva doppia, interamente metallici.
Posto di pilotaggio ed abitacoli per il mitragliere ed il marconista, corazzati; apparecchiatura radio rice-trasmittente, radio-goniometro.
Strumentazione standard.
Serbatoi per il carburante: due principali alari e due supplementari in fusoliera.
Motori con eliche tripale metalliche Piaggio, a passo variabile in volo.
Sei mitragliatrici da 12,7 mm fisse in caccia: quattro nella parte inferiore del muso e una per ciascuna radice delle semiali, 350 colpi per arma. Una mitragliatrice da 12,7 mm con 500 colpi in torretta dorsale tipo Lanciani. Una mitragliatrice da 12,7 mm. con 500 colpi in posizione ventrale sganciabile.
Vano in fusoliera, per bombe o serbatoio supplementare.
Quattro attacchi sub-alari per carichi esterni.
PRODUZIONE
MM. 427 - primo prototipo
MM. 428 - secondo prototipo
MM. 426 - prototipo parzialmente completato
CREDITI
Autori Vari Dimensione Cielo caccia assalto vol. II Edizioni Bizzarri Roma 1972
Rosario Abate Il bimotore che piaceva ai tedeschi Aerofan n. 76, gennaio-marzo 2001
Storia aereo
Il lunghissimo iter di una macchina riuscita
La storia di questo velivolo può essere portata ad esempio di un itinerario lunghissimo, in cui si perdono le potenzialità di una macchina molto promettente.
Il Caproni Ca.331 O.A. vola per la prima volta il 31 agosto 1940, pilotato dal capo collaudatore della CAB, Ettore Wengi. Il velivolo si presenta come un triposto da ricognizione propulso da due Isotta-Fraschini Delta RC.40, sviluppanti 770 cv a 4.000 metri: nel muso, completamente vetrato, vi è il posto di pilotaggio; immediatamente dietro è sistemato il mitragliere addetto alla torretta Lanciani contenente l'arma da 12,7 mm, per la difesa superiore del velivolo; oltre, è l'abitacolo per il marconista-armiere della 12,7 mm sparante nel settore inferiore, verso la coda. L'armamento si completa con due mitragliatrici fisse da 12,7 mm, alla radice delle ali, e nella possibilità di trasportare in una stiva interna sino a 1.000 Kg di bombe. L'aereo è ordinato dalla Regia Aeronautica nella forma dei tre prototipi MM. 426/7/8. I primi voli danno subito risultati di rilievo: nonostante la bassa potenza installata, l'aereo raggiunge i 480 km/h. a 5.100 m e questo grazie ad una cellula aerodinamicamente molto curata e riuscita.
Il Ca.331 è la prima realizzazione della CAB, interamente metallica, con struttura a guscio e rivestimento completo in duralluminio.
Agosto 1940, il Caproni Ca.331 O.A. (Ca.331 A) prototipo della versione da ricognizione
Le valutazioni militari, che vedono come collaudatore Mario De Bernardi, si svolgono secondo la consueta «routine»: nella primavera 1941 prove di volo a Guidonia e, nell’estate dello stesso anno, di tiro presso il poligono di Furbara.
Il positivo apprezzamento tedesco, il ciclo di valutazioni a Rechlin
Nonostante che i risultati siano buoni, la Regia Aeronautica non concretizza il suo interesse, nemmeno ordinando la serie « zero ». Così il Ca.331 ritorna in. Ditta, a Ponte S. Pietro, ove viene esaminato da una missione tedesca, che lo prova in volo e ne riporta impressioni molto favorevoli. Ne consegue l'invito per un ciclo di prove a presso il Centro Sperimentale della Luftwaffe, a Rechlin. Nell’estate del 1942, Gianni Caproni e Cesare Pallavicino raggiungono questa località con al seguito un Ca.331 O.A. (Ca.331 A) ed un Ca.314. Al termine delle valutazioni la Luftwaffe formula un ordine per mille esemplari del Ca.313 «G», versione destinata all'addestramento dei piloti alla navigazione aerea ed alla guida dei plurimotori. L’interesse per il 331 non si materializza a causa della soluzione costruttiva con largo impiego di leghe leggere, che pone gravi problemi di approvvigionamento.
Caproni Ca.331 O.A. (Ca.331 A), Guidonia, primavera 1941
Il Caproni Ca.331 C.N. (Ca.331 B)
Il moltiplicarsi, dalla seconda metà del 1942, delle incursioni diurne e notturne sul territorio nazionale fa crescere le esigenze di disporre di moderne macchine per contrastarle. Il Ministero dell’Aeronautica richiede pertanto la trasformazione del velivolo in bimotore da caccia pesante, con possibilità di impiego notturno.
Si arriva perciò alla definizione del Ca.331 C.N. (Ca.331 B): il muso vetrato fusiforme viene sostituito con uno solido a gradino con nella parte inferiore quattro armi fisse da 12,7 mm e una di identico calibro alla radice d’ogni semiala.
Mario De Bernardi e Cesare Pallavicino riportano nell’autunno 1942 il velivolo, a Furbara, per un nuovo ciclo di prove di tiro. L'esito è pienamente soddisfacente e fa quindi seguito un ordine da parte della Regia Aeronautica, per ben mille esemplari. La produzione si basa sulla realizzazione di parti staccate, presso diversi complessi industriali, con successiva operazione di assemblaggio dei componenti: la parte anteriore della fusoliera presso la Caproni-Taliedo, la rimanente parte di fusoliera e le gondole motrici complete di carrello, presso la Caproni Aeronautica Bergamasca, gli impennaggi presso la Caproni-Trento, l'ala presso la Reggiane. L'organizzazione di un simile apparato richiede ovviamente tempi molto lunghi, lunghissimi data la grave situazione generale degli inizi del 1943.
Alla data dell'armistizio, dalle varie catene di montaggio non sono uscite neppure le teste di serie.
Bel dettaglio del 331 A, sull’aeroporto di Guidonia
Migliorie, differenti motorizzazioni e varianti di armamento
Questi velivoli si sarebbero peraltro avvalsi di alcuni importanti miglioramenti, maturati nel corso del 1943. Già il Ca.331 C.N. (Ca.331 B) presenta unità motrici Isotta-Fraschini Delta, ulteriormente sviluppate ed eroganti 825 cv a 5.700 metri. L’adozione di un nuovo tipo di eliche, porta a un incremento della velocità massima, che raggiunge 505 km/h a 5.300 metri. L'eventuale adozione di motori quali i Daimler Benz DB.605 da 1.475 cv porterebbe a velocità ancora maggiori, nell'ordine dei 640 km/h, pienamente possibili per la struttura e la robustezza dell'aereo.
Già nel 1942 si è pensato di installare unità motrici più potenti, nella forma degli Isotta Fraschini Zeta RC.42 da 1.250 cv ma i ritardi nell'approntamento di questo motore, partano alla cancellazione del programma.
Altri interventi riguardano il potenziamento del volume di fuoco. Nell'agosto del 1943, si realizza la sostituzione dell’armamento fisso in caccia, con quattro cannoni Mauser da 20 mm, con 200 colpi per arma. Mentre su un altro prototipo si avvia l’istallazione di un contenitore ventrale con sei cannoni Ikaria da 20 mm. Entrambe i velivoli sono colti dall'armistizio presso la Ditta, dove vengono demoliti dai tedeschi.
Rimane invece allo stadio di progetto la versione cacciacarri armata di cannoncino da 37 mm., pari classe del CANSA FC.20 bis.
Il Caproni Ca.331 C.N. (Ca.331 B) in allestimento, presso la Caproni Aeronautica Bergamasca di Ponte S. Pietro.
L'armamento in caccia è di quattro cannoni da 20 mm.