Volare è passione e vocazione, che riempie di sè una vita.
Adolf Galland
Scuola / collegamento
Cansa Fc.12, immagini, scheda e storia
Velivolo da alienamento caccia e assalto, monoplano ad ala bassa a sbalzo, monomotore, biposto a struttura mista.
[ vedi descrizione completa ]Scheda tecnica
CARATTERISTICHE
motore: Fiat A.30 R.A. bis
potenza: cv. 600
apertura alare: m 11,00
lunghezza: m 8,50
altezza totale: m 2,58
superficie alare: m 19,00
peso a vuoto: kg 1.600
peso a carico massimo: kg 2.350
velocità massima: km/h 425
velocità minima: km/h 115
tangenza massima: m 7.600
autonomia: km 1.100
armamento: 1 mitragliatrice da 12,7 mm
carico bellico: 4 bombe da 50 kg
componenti equipaggio: 2
progettista: Giacomo Mosso
pilota collaudatore: Fausto Moroni
primo volo prototipo: n/c.1, il 16 ottobre 1940
località: Cameri (Novara)
CANSA FC.12, n/c. 1, Cameri, autunno 1940
DESCRIZIONE TECNICA
Velivolo da alienamento caccia e assalto, monoplano ad ala bassa a sbalzo, monomotore, biposto a struttura mista.
Ala a cassone in un solo pezzo interamente in legno con rivestimento lavorante in compensato; alettoni e ipersostentatori construttura in legno; freni aerodinamici di picchiata.
Piani di coda a sbalzo interamente in legno con parti mobili compensate aerodinamicamente e munite di flettner.
Carrello retrattile per rotazione all’indietro in apposite carenature sub alari; gambe di forza con ammortizzatori oleo-elastici e ruote munite di freni.
Ruotino di coda orientabile, non retrattile.
Fusoliera con struttura in tubi d’acciaio saldati per la parte prodiera fino al bordo d’uscita alare, in legno per la parte posteriore; rivestimento metallico in corrispondenza del motore e dell’abitacolo, in compensato telato e verniciato per la parte rimanente.
Posti di pilotaggio in tandem ad abitacolo chiuso con cappottine ribaltabili lateralmente, sganciabili in volo in caso di emergenza; per aumentare la visibilità in atterraggio la cappottina posteriore è anche scorrevole all’indietro. Eventuale apparato radio ricevente e trasmittente.
Strumentazione standard per i parametri di volo e controllo del motore.
Motore con elica bipala metallica a passo regolabile a terra: carburante in serbatoi della capacità totale di 420 l.
Nella versione armata, una mitragliatrice da 12,7 mm con 250 colpi montata sopra la cappottatura motore. Attacchi sub alari per 4 bombe da 50 kg. Spezzoniera nella parte centrale dell’ala sostituibile con un serbatoio supplementare di carburante.
PRODUZIONE
N/C. 1 – prototipo
CREDITO
Autori Vari Dimensione Cielo scuola collegamento vol. 11 edizioni dell’Ateneo & Bizzarri Roma 1977
Storia aereo
Proseguendo i suoi studi per realizzare una gamma completa di aerei da scuola e da allenamento, il 19 giugno 1939 la CANSA presenta al Ministero dell’Aeronautica il progetto dell’FC.12, un monoplano monomotore biposto in tandem da allenamento caccia.
La proposta tiene conto dei suggerimenti del Ministero tendenti a garantire grande facilità di produzione, basso costo, impiego di materiali autarchici non strategici ma al tempo stesso s’ispira alla produzione estera, in particolare al Miles Master, con motore Rolls-Royce Kestrel XXX da 715 cv, reclamizzato come il più veloce aereo da addestramento del mondo con una velocità massima in quota di 432 km/h.
Il CANSA Fc.12 in uno stadio avanzato di costruzione
In Italia non è disponibile un motore della stessa categoria munito di compressore ma la CANSA pensa di utilizzare i Fiat A.30 R.A. bis da 600 cv che si renderanno disponibili in grande numero alla radiazione dai reparti operativi dei CR.32 e dei Ro.37. Questi motori presentano il vantaggio di un consumo specifico molto basso e di un ottimo raffreddamento con radiatori di ridotta superficie e quindi di minimo ingombro aerodinamico. Con l’A.30, l’FC.12 può garantire una velocità massima di 425 km/h e autonomia di 1.100 km con velocità di crociera a 365 km/h.
L’aereo può essere realizzato quasi interamente con legnami nazionali (abete e compensato di pioppo) e presenta una cellula con l’elevatissimo coefficiente di robustezza 14, che consente l’installazione esterna di quattro bombe da 50 kg sotto la parte centrale dell’ala per esercitazioni al tiro in picchiata. Esso può essere munito di una mitragliatrice da 12,7 mm, spezzoniera interna e apparato radio ricevente e trasmittente. Per semplificare al massimo l’ala e la retrazione del carrello, esso scompare parzialmente in due carenature esterne al cassone alare ma ne viene studiata anche una versione con rotazione delle ruote e loro totale retrazione di piatto nello spessore della celu1a.
La disposizione generale di fusoliera si richiama largamente a quella dei CR.30 biposto come allestimento degli abitacoli e disposizione dei comandi. L’FC.l2 ê munito di flaps ma non di elica a calettamento variabile ed il suo costo in produzione di serie unitario dovrebbe aggirarsi sulle 200.000 lire.
Il 13 luglio 1939 la DGCA invia il progetto al Gabinetto del Ministro che il 16 luglio richiede la trasmissione dello stesso al Comitato Progetti. Il 29 dicembre la DGCA invia i piani dell’FC.l2 all’esame del Comitato Progetti ribadendo le brillanti caratteristiche dell’aereo ma anche la sua non rispondenza ad alcuna specifica ministeriale in quanto esso è stato studiato dalla CANSA di propria iniziativa. In sostanza FC.I2 non ha prestazioni sufficienti come velivolo bellico mentre velocità e potenza sono troppo elevate per il normale addestramento. Il recupero dei motori da CR.32 e Ro.37 ne renderebbe indubbiamente economica la produzione ma poi essa diventerebbe costosa nell’impiego per gli elevati consumi di carburante necessari.
Pertanto la DGCA non ritiene conveniente la realizzazione degli FC.12 mentre possono essere gli stessi CR.32, al momento di essere radiati, a passare direttamente ai reparti d’allenamento.
Inoltre risultano già ordinati velivoli come il S.A.I. 7 e l’FN.315 con caratteristiche molto vicine all’FC.12 ma con motori di potenza molto inferiore. Dello stesso parere sono anche il Gabinetto del Ministro e l’Ufficio di Stato Maggiore.
Comunque la DGCA invita la CANSA a studiare un velivolo che possa utilizzare i circa 450 motori recuperabili dalla radiazione dei Fiat CR.20. Pertanto la CANSA progetta l’FC.14 che conserva la fusoliera dell’FC.12 abbinandola ad un’ala di minore apertura e superficie.
Vista laterale del CANSA Fc.12
Per iniziativa della Ditta viene costruito il solo prototipo dell’FC.12 che il collaudatore Moroni porta in volo per la prima volta a Cameri il 16 ottobre 1940. II velivolo presenta posti in abitacoli aperti e solo in seguito la già prevista soluzione con cappottina chiusa. Ma anche la realizzazione del velivolo non può mutare il parere espresso dai vari enti ufficiali della Regia Aeronautica secondo i quali le Scuole debbono basarsi su velivoli di minore potenza o utilizzare caccia radiati dalla linea operativa.
La CANSA propone l’aereo anche per l’addestramento al tiro in picchiata presso le Scuole dell’assalto. A ciò si riferisce la sigla I-TUFF dell’FC.12 che, non essendo in carico alla Regia Aeronautica, per volare ha bisogno di una omologazione civile. Per il tiro in picchiata il velivolo è munito di alette-freno sopra e sotto l’ala.
Moroni effettua numerose prove di tiro sul poligono di Lonate Pozzolo con tuffi fra i 6.000 e i 2.000 m di quota. L’aereo dimostra grande robustezza ed esce bene dalle affondate, oltre a dimostrare più in generale un ottimo comportamento di volo. Anche Ferrarin prova il nuovo aereo nel tiro in picchiata e se ne dichiara molto soddisfatto: l’FC.12 vola anche presso il Centro Sperimentale di Guidonia.
L’esuberante potenza motrice, la grande robustezza, le buone prestazioni e caratteristiche di volo, l’elevato carico utile spingono la CANSA a proporre l’aereo come assaltatore leggero in versione quadriarma (due mitragliatrici sulla cappottatura motore, due alari) ma la proposta non viene accolta dal Ministero.
Pertanto l’FC.12 rimane presso la Ditta ove viene presentato a varie Missioni aeronautiche straniere in visita in Italia.
Vista superiore del CANSA Fc.12