Volare è passione e vocazione, che riempie di sè una vita.
Adolf Galland
Bombardieri / Ricognitori
CRDA Cant.Z.515, immagini, scheda e storia
Scheda tecnica
CARATTERISTICHE
motore: Isotta Fraschini Delta R.C. 35
potenza: cv 700 a 3.500 m
apertura alare: m 22,50
lunghezza totale: m 16,29
altezza totale: m 5,84
superficie alare: mq 63,00
peso a vuoto: kg 6.390
a carico massimo: kg 8.640
velocità massima: km/h 382 a 4.300 m
velocità minima: km/h -
tempo di salita: 17’48” a 5.000 m
tangenza massima: m -
autonomia: km. 1.900
armamento: 4 mitragliatrici; 1 da 12,7 mm dorsale, 3 da 7,7 mm (1 alare, 1 laterale destra, 1 laterale sinistra)
carico bellico: kg 600
componenti equipaggio: 4
progettista: Filippo Zappata
pilota collaudatore: Mario Stoppani
primo volo prototipo: MM. 466 l’8 luglio 1940
località: Monfalcone
CRDA Cant.Z.515
DESCRIZIONE TECNICA
Idrovolante a scarponi per la ricognizione marittima, monoplano ad ala bassa a sbalzo, bimotore quadriposto a struttura lignea.
Ala bilongherone in legno e rivestimento in compensato e tela verniciata.
Piani di coda a sbalzo, con deriva doppia, a struttura in legno e rivestimento in compensato e tela verniciata.
Galleggianti metallici con rivestimento in chitonal, collegati alla fusoliera da una struttura in tubi di acciaio.
Motori con eliche tripale metalliche a passo variabile in volo; carburante in serbatoi alari.
Equipaggio di 4 componenti formato da: osservatore a prua in cabina vetrata, primo e secondo pilota con posti in tandem, radiotelegrafista armiere.
Strumentazione standard; apparato radio ricetrasmittente.
Armamento difensivo costituito da: una mitragliatrice SAFAT da 7,7 mm con 500 colpi fissa in caccia alla radice della semiala destra, con tiro al di fuori del disco dell'elica; una mitragliatrice Scotti da 12,7 mm con 350 colpi in torretta dorsale Caproni-Lanciani Delta E; due mitragliatrici SAFAT da 7,7 mm con 500 colpi per arma, brandeggiabili a mano e tiro da due portelli laterali di fusoliera.
Attacchi nella parte ventrale della fusoliera per 6 bombe da 100, 50, 40 Kg.
PRODUZIONE
MM. 466 prototipo
MM. 35789 - 35803 15 CRDA (MM. 35789/90 completate all’8.9.1943, MM. 35791/35797 completate entro il marzo 1944)
CREDITI
Autori Vari Dimensione Cielo vol.6 Bombardieri Edizioni Bizzarri, Roma 1974
Giorgio Evangelisti Giuseppe Zappata Le navi aeree di Filippo Zappata Editoriale Olimpia, Firenze 1996
Giancarlo Garello, Decio Zorini Le Officine aeronautiche CANT 1923 - 1945 Aeronautica Militare Ufficio Storico, Roma 2003
Storia aereo
Proposte per un idrovolante bimotore bideriva a galleggianti sono avanzate dall'ing. Zappata nel giugno 1937 con il Cant. Z.510 e nel febbraio 1939 con il Cant. Z.514. Il Cant. Z.515 può essere considerato una versione semplificata di quest'ultimo, con propulsori meno potenti.
Pari classe e coevo dello CMASA RS.14, il Cant. Z.515 ha la curiosa prerogativa di sembrare nettamente più piccolo del diretto concorrente, mentre è in effetti esattamente l'opposto.
In questo caso la tradizionale pulizia aerodinamica della linea progettuale di Filippo Zappata è accentuata dalla ridottissima sezione di fusoliera, dalla soluzione bi-deriva per le superfici di coda, dal limitato ingombro dei motori Isotta-Fraschini Delta. Entrambi i velivoli sono destinati a sostituire e ad ampliare la vasta gamma di missioni dei Cant. Z.501, il cui impiego viene limitato a compiti di sorveglianza basi e vigilanza foranea.
Il prototipo del CRDA Cant.Z.515 alla fonda a Vigna di Valle.
La fusoliera, come altre realizzazioni dei CRDA è percorsa da un lungo “flash”
Il Cant. Z.515 è abbastanza affine al Cant. Z.1018 MM.467: esso ha infatti la stessa piattaforma alare, lo stesso complesso bi-deriva per la coda, una fusoliera dalle dimensioni simili anche se meno pronunciata per l'assenza della gondola ventrale e per le minori sezioni trasversali. Molti comandi interni (messa in bandiera delle eliche, manette giri-motore ecc.) sono indifferentemente impiegabili sul Cant. Z.1018/Piaggio P.XII e sul Cant. Z.515. Essendo sufficienti propulsori nell'ordine degli 800 cv., Zappata si rivolge agli I.F. Delta, motori che hanno fatto sperare a più di un progettista ottime caratteristiche di rendimento, con pesi e dimensioni ridotte. Nella pratica, anche il loro impiego sul Cant. Z.515 sarà fonte di delusioni e di inconvenienti ricorrenti. Per il Cant. Z.515, come per il Cant. Z.1018, alla costruzione di prototipi in legno deve far seguito la produzione in serie di esemplari metallici.
L'idro è collaudato da Mario Stoppani che il 3 dicembre 1940 provvede al suo trasferimento presso il Centro Sperimentale di Vigna di Valle. Nel febbraio 1941 i piloti del Centro hanno modo di valutare comparativamente il prototipo del Cant. Z.515 e l'RS.14 MM.35386.
A fine maggio 1941 il Cant. Z.515 è ormai completo della torretta dorsale con l'arma difensiva e di altri apparati, di cui sono eseguiti le consuete prove di collaudo.
I lavori che oberano la Ditta di Monfalcone ritardano notevolmente lo sviluppo e la produzione del velivolo. Una sua versione terrestre, destinata al sondaggio meteorologico e richiesta alla fine del 1941, viene sconsigliata dal progettista in quanto comporta la definizione di un nuovo velivolo.
Ci si accorda allora per il ricondizionamento dei Cant. Z.1007/I.F. Asso con motori I.F. Delta.
Mentre ha positiva conclusione la trattativa con l'industria giapponese per la riproduzione su licenza.
Ancora il 10 novembre 1942, è esaminata l'eventualità di stornare le commesse di 100 Cant. Z.515, riducendo tale ordine a soli 18 esemplari, al fine di avvantaggiare le collaterali e ben più impellenti produzioni di Cant. Z.1007 ter e Cant. Z.1018. Al 31 luglio 1943 la Regia Aeronautica ha in carico 3 Cant. Z.515 sperimentali, di cui uno destinato alle prove con il carico di caduta e due allestiti come ricognitori marittimi, mentre i restanti velivoli risultano completi all’80%. Dopo l'armistizio, e quindi sotto il controllo tedesco, dato lo stato d’avanzamento dei lavori ne viene autorizzato il completamento. Tale piano viene bloccato dai bombardamenti subiti nel 1944 che distruggono gli esemplari MM. 35790/7, mentre i restanti sei subiscono la demolizione.
CRDA Cant. Z.515 ormai con insegne tedesche in fase di completamento