Volare è passione e vocazione, che riempie di sè una vita.
Adolf Galland
Scuola / collegamento
Fieseler Fi.156 Stork, immagini, scheda e storia
Velivolo da collegamento, monoplano ad ala alta controventata, monomotore, bi – triposto a struttura mista.
[ vedi descrizione completa ]Scheda tecnica
CARATTERISTICHE
motore: Argus AS.10C
potenza: cv 240
apertura alare: m 14,25
lunghezza: m 9,74
altezza: m 3,76
superficie alare: mq 26,00
peso a vuoto: kg 910
peso a carico massimo: kg 1.260
velocità massima: km/h 185
velocità minima: km/h 50
tempo di salita: 8’ 48” a 3.000 m
tangenza massima: m 5.900
autonomia: km 330
decollo: m 30
atterraggio: m 40
componenti equipaggio: 2 o 3
progettista: Reinhold Mewes, Viktor Maugsch
pilota collaudatore: Gerhard Fieseler
primo volo del prototipo: inizio 1937
località: Kassel (Germania)
Fieseler Fi.156 C-1 Stork, I Gruppo Aviazione Presidio Coloniale, Libia autunno 1940
DESCRIZIONE TECNICA
Velivolo da collegamento, monoplano ad ala alta controventata, monomotore, bi – triposto a struttura mista.
Semiali a pianta rettangolare controventate da montanti in tubi d’acciaio, incernierate e ripiegabili lungo la fusoliera, con struttura bi longherone in legno e rivestimento in tela; alette Handley-Page in lega leggera, fissate lungo il bordo d’attacco alare; alettoni e flaps al bordo d’uscita alare.
Piani di coda con struttura in legno e rivestimento in tela controventati alla parte fissa del timone verticale, realizzato integralmente alla fusoliera; piano di coda fisso orizzontale ad incidenza regolabile con parti mobili munite inferiormente di alette aggiuntive.
Carrello fisso, a ruote indipendenti, con gambe di forza dotate di ammortizzatori oleodinamici a lunga corsa; ruote a bassa pressione munite di freni idraulici; pattino di coda ammortizzato oleodinamicamente.
Fusoliera a sezione rettangolare con struttura in tubi d’acciaio saldati e rivestimento in lamierino di lega leggera per la parte anteriore dell’abitacolo, in tela per le parti rimanenti.
Posto di pilotaggio in abitacolo chiuso munito di porta d’accesso sul fianco destro; in tandem secondo posto per un passeggero eventualmente dotabile di doppi comandi e ulteriore posto di fortuna; strumentazione standard , per i parametri di volo, controllo del motore e volo strumentale. Eventuale dotazione radio ricetrasmittente e macchina aerofotoplanimetrica.
Piccolo compartimento di carico con portello sul fianco destro.
Motore con elica bipala in legno a passo fisso; due serbatoi del carburante disposti alla radice delle semiali aventi capacità totale di 160 litri.
Possibilità d’istallazione di una mitragliatrice da 7,9 mm per la difesa posteriore dorsale.
DOTAZIONE
MM. |
Quantità |
Periodo |
Note |
|
1 |
gennaio 1939 |
Già I-ULIA, gennaio 1938 |
4467 - 4462 |
6 |
agosto 1940 |
Successivamente M.M. 459 - 464 |
5454 |
1 |
Aprile 1942 |
Per il Governatore dell’Egeo |
|
1 |
|
Per il Governatore della Libia |
12820 - 12831 |
12 |
agosto - ottobre 1942 |
|
|
3 |
Fine 1942 |
Per Comando Aviazione Fronte Orientale |
CREDITI
E. Brotzu, M. Caso, G. Garello Dimensione Cielo Scuola Collegamento vol. 11 Edizioni dell’Ateneo & Bizzarri, Roma 1977
A. Emiliani, G.F. Ghergo, A. Vigna Regia Aeronautica: colori e insegne 1935 1943 Intergest, Milano 1974
Storia aereo
Storia pilota, aviatore
Italians Airplane story and details
Furio LAURI
nato l’11 ottobre 1918 a Zara
MEDAGLIA D’ORO (a vivente)
D.C.P.S. 3 gennaio 1947 (B.U. 1947 disp.5 pag. 220)
Tenente A.A.r.n. Pilota di complemento
Ufficiale pilota animato da purissimo amor patrio, all’atto dell’armistizio, ancora convalescente di ferite di guerra, non esitava ad abbandonare la sua città natale per portarsi in volo a Roma in cui partecipava ai combattimenti di Porta S. Paolo. Successivamente si faceva animatore della resistenza capeggiando una esigua schiera di sabotatori annidatesi sul Monte Gennaro. Sfuggito al rastrellamento di detta località, raggiungeva ancora una volta Roma e, ad avvenuta liberazione, col velivolo disarmato e di scarsa velocità atterrava in zone impervie a tergo del nemico onde raccogliere notizie preziose per lo sviluppo delle operazioni e trasportare alcuni feriti gravi e prigionieri. Di particolare utilità quelle che consentivano di prevenire la distruzione di Genova. In critiche circostanze, assistito dal suo coraggio e dalla sua perizia, riusciva sempre a portare a termine le missioni affidategli pur sapendo di essere attivamente ricercato e consapevole dell’avvenuta cattura dei genitori.
Cielo dell’Italia occupata, 8 settembre 1943 – 17 aprile 1945.