Volare è passione e vocazione, che riempie di sè una vita.
Adolf Galland
Bombardieri / Ricognitori
Caproni Ca.312, immagini, scheda e storia
Velivolo da ricognizione, monoplano ad ala bassa a sbalzo, bimotore, triposto a struttura mista
[ vedi descrizione completa ]Scheda tecnica
CARATTERISTICHE (Riferite al Ca.312 bis ex Belgio)
motore: Piaggio P.XVI R.C.35
potenza unitaria: cv 630 a 3.500 m
apertura alare: m 16,20
lunghezza totale: m 13,40
altezza totale: m 3,03
superficie alare: mq 38,40
peso a vuoto: kg 3.950
a carico massimo: kg 5.700
velocità massima: km/h 419 a 5.000 m
velocità minima: km/h 130
tempo di salita: 10’ 30’’ a 4.000 m
tangenza massima: m 8.400
autonomia: km 1.400
decollo: m 350
atterraggio: m 350
armamento: non istallato sugli esemplari di serie
carico bellico: non istallato sugli esemplari di serie
componenti equipaggio: 3
trasportati: 5
progettista: Cesare Pallavicino
pilota collaudatore: Ettore Wengi
primo volo prototipo: MM. 401 il 7 dicembre 1938
località: Ponte San Pietro
Caproni Ca.312 Tipo Belgio
DESCRIZIONE TECNICA (Riferite al Ca.312 bis ex Belgio)
Velivolo da ricognizione, monoplano ad ala bassa a sbalzo, bimotore, triposto a struttura mista.
Fusoliera divisa in due parti collegate da attacchi a spinotto: l’anteriore in profilati di lamiera di acciaio saldati con rivestimento in lamiere di lega leggera; la centrale e posteriore costituita da tubi di acciaio al cromo-molibdeno saldati con rivestimento in tela verniciata. Pannelli trasparenti in rodovetro e vetro infrangibile.
Ala con struttura bilongherone in legno con armature metalliche e rivestimento in compensato telato e verniciato; alettoni in legno con armature metalliche e rivestimento in tela; ipersostentatori ventrali in legno e rivestimento in tela. Carrello retrattile per rotazione verso il retro a scomparsa parziale nelle gondole dei motori.
Ruotino di coda orientabile, non retrattile.
Piani di coda a sbalzo con struttura in legno con armature metalliche e rivestimento in compensato, tranne le superfici mobili rivestite in tela.
Cabina di pilotaggio con posti affiancati e postazione per il radiotelegrafista.
Posto di pilotaggio con strumentazione standard.
Due serbatoi sistemati in speciali compartimenti alari dalla capacità complessiva di 1.080 litri posti tra le fiancate della fusoliera ed i castelli motori, possibilità di istallazione in fusoliera di due serbatoi ausiliari della capacità di 270 litri
Due serbatoi dell’olio, della capacità di 55 litri ciascuno, sistemati posteriormente a ciascun motore sui tubi di sospensione del motore stesso.
Motori con eliche tripale a passo variabile in volo.
PRODUZIONE
MM. 401 Primo prototipo
MM. 20837 Secondo prototipo
MM. 12639 – 12653 n. 15 (giugno - luglio 1942, Taliedo e C.A.B.*)
MM. 12341 – 12364 n. 24 (luglio - ottobre 1941, esemplari ex Belgio, C.A.B.)
* 2 esemplari di produzione Taliedo e 13 C.A.B.
CREDITI
Autori Vari Dimensione Cielo volume V Bombardieri Ricognitori Edizioni Bizzarri, Roma 1973
Rosario Abate Gli aeroplani della Caproni Aeronautica Bergamasca vol. II Edizioni dell’Ateneo & Bizzarri, Roma 1978
A. Emiliani, G. F. Ghergo, A. Vigna Regia Aeronautica: Balcani e fronte orientale Intergest, Milano 1974
Storia aereo
Un ulteriore sviluppo della formula iniziata col « Ghibli » destinata all’esportazione
Il Caproni Ca.312 costituisce ulteriore sviluppo del «Libeccio». Il prototipo è ricavato dalla trasformazione di un Ca.310 ed effettua il primo volo di collaudo ad opera di Ettore Wengi, sul campo di Ponte S. Pietro, il 7 dicembre 1938.
La cellula è proposta con motori Piaggio P.XVI ed eliche tripale: la velocità massima raggiunge i 430 km/h, la salita a 4.000 metri è effettuata in 9 minuti, l'autonomia è di oltre 1.500 km. Risulta evidente come l'originaria formula del «Ghibli» sia qui ulteriormente sviluppata: si è peraltro passati da un peso a vuoto di 1.750 kg del Ca.309 ai 3.400 kg del Ca.312.
Il nuovo aereo è comunque una macchina per l'esportazione in quanto la Caproni concentra tutto il suo piano produttivo per la Regia Aeronautica sul Ca.314 propulso dagli Isotta Fraschini Delta.
Il Belgio ordina 24 esemplari del Ca.312 nella versione a muso corto ed ampie sfinestrature di fusoliera, con attacchi ventrali per un siluro; mentre 15 macchine sono richieste dalla Norvegia.
A causa della capitolazione di questi Nazioni per l'azione bellica tedesca, entrambi gli ordini sono rilevati dalla Regia Aeronautica.
Trittico del prototipo del Caproni Ca.312
Il prototipo del Caproni Ca.312 M.M.20837 a Ponte San Pietro
Due viste del Caproni Ca.312 bis Tipo Belgio, MM. 12343 a Ponte San Pietro
L’assegnazione e l’utilizzo da parte di enti aeronautici italiani
Buona parte di essi sono assegnati a Esercitavia, altri invece rimangono presso Enti aeronautici come velivoli da collegamento. Il Comando Aeronautica dell'Albania ne ha 4 in data 1° gennaio 1942; la MM.12362 è assegnata il 19 febbraio 1942 alla Commissione Italiana d'Armistizio con la Francia, la MM.12363 è presso la, Scuola Volo di Mostar ove piloti italiani si occupano dell'addestramento del Personale dell'Aviazione Croata, la MM. 12361 è in data 17 febbraio 1942 presso il Comando Aviazione Grecia, le MM.12359 - 12360 sono assegnate il 27 febbraio 1942 al Comando Aviazione dell'Egeo.
Il 28 giugno, 4 Ca.312 cominciano ad essere impiegati dal 145° gruppo Trasporti operante in Libia e presso di esso rimangono fino all'inizio di agosto. Dopo, tre bimotori passano alla 33a squadriglia (68° gruppo O.A.), il 12 agosto ne arriva uno per la 24a, ed il 23 agosto il gruppo ne ha in carico sei (5 con la 33a, 1 con la 24a). Nel mese di ottobre la dotazione del reparto si riduce a due esemplari. Il 1° gennaio 1943 i Ca.312 superstiti sono assegnati dal Comando Settore Aeronautica ovest della Libia al 64° gruppo di Zuara, ultimo reparto dell'O.A. ad operare in Africa settentrionale.
I Ca.312 giungono anche sul fronte russo. Inizialmente si tratta di due velivoli (MM.12343 e 12348) attrezzati come aeroambulanze ed assegnati al 71° gruppo, poi seguiti da esemplari da trasporto.
Al momento del ripiegamento sull'aeroporto di Stalino all’inizio febbraio 1943 il 71° gruppo ha ne ha 2 con la 38a squadriglia e 3 con la 116a.
Alla stessa data, l'Aviazione per il Regio Esercito ha in carico altri 11 Ca.312: 2 (MM.12644 e 12354) presso la Scuola O.A. di Cerveteri, 4 a Lucca con la 36a squadriglia, 1 a Gela con la 87a (66° gruppo), 1 ad Alghero con la 131a (65° gruppo), 1 a Ronchi dei Legionari con la 33a (68° gruppo), 2 a Venaria Reale con la 122a e la 136a squadriglia (64° gruppo).
Il 23 aprile 1943 muore in incidente di volo su un Ca.312 il gen. Mario Piccini, Comandante dell'Aviazione Sloda (Slovenia-Dalmazia) valente promotore ed organizzatore di quel settore operativo.
Caproni Ca.312 bis ex Norvegia
motore: Piaggio P.XVI R.C.35 - potenza: cv 630 a 3.500 m - apertura alare: 16,20 m - lunghezza totale: m 13,40 - altezza totale: m 3,03 - superficie alare: mq 38,40 - peso a vuoto: kg 3.875 - a carico massimo: kg 5.475 - velocità massima: km/h 340 a 4.175 m - velocità minima: km/h 124 - tempo di salita: 7’ 1’’ a 4.000 m - tangenza massima: / m - autonomia: 1.600 km - decollo: 280 m - atterraggio: 230 m - armamento: non istallato sugli esemplari di serie - carico bellico: non istallato sugli esemplari di serie - componenti equipaggio: 3
Due viste del Caproni Ca.312 capo serie della commessa norvegese a Ponte San Pietro
Caproni Ca.312, istallazioni interne