Volare è passione e vocazione, che riempie di sè una vita.
Adolf Galland
Bombardieri / Ricognitori
AVIA LM.02, immagini, scheda e storia
Aliante da attacco in picchiata, monoplano ad ala medio-bassa a sbalzo, monoposto a struttura interamente lignea.
[ vedi descrizione completa ]Scheda tecnica
CARATTERISTICHE
apertura alare: m 16,00
lunghezza: m 10,75
altezza: m 2,80
superficie alare: mq 35,00
peso a vuoto: kg 1.100
peso a carico massimo: kg 2.840
velocità massima: km/h 540 (in picchita)
velocità minima: km/h 72
carico bellico: kg 1.640
componenti equipaggio: 1
progettista: Pieraldo Mortara
pilota collaudatore: Nello Raimondo
primo volo prototipo: MM. - alla fine del 1942
località: Vercelli
AVIA LM.02
AVIA LM.02 con carrello operativo e carico bellico
DESCRIZIONE TECNICA
Aliante da attacco in picchiata, monoplano ad ala medio-bassa a sbalzo, monoposto a struttura interamente lignea.
Ala con struttura e rivestimento in legno, in due parti; freni aerodinamici tipo Junkers a comando automatico, nella parte centrale; il galleggiamento è assicurato da compartimenti stagni.
Piani di coda a sbalzo in legno e tela.
Carrello sganciabile per il decollo con carico bellico (per i voli di prova e di addestramento è applicabile un carrello ammortizzato).
Cediglia di coda ed archi di protezione alle estremità alari. Pattino centrale per atterraggi senza carico.
Fusoliera a sezione ellittica in legno con struttura a guscio, in due parti.
Cabina di pilotaggio con cappottina vetrata a ribaltamento laterale (l'angolo visivo è di oltre 90°).
Strumentazione per i parametri di volo, sicura e comando meccanico ausiliario del freno aerodinamico (per l'apertura a bassa velocità in atterraggio), comando elettrico sgancio bombe, sicura e comando di emergenza meccanici, traguardo di puntamento e segnalatore acustico automatico di quota, comandi meccanici ganci cavi di rimorchio e carrello di decollo.
Carico bellico di due bombe da 820 Kg.
PRODUZIONE
MM. - primo prototipo
MM. - secondo prototipo
Storia aereo
Una peculiare modalità operativa
Esaminando questo mezzo bellico, ci troviamo di fronte ad una tecnica d'impiego eccezionale realizzata con una macchina molto semplice dal punto di vista costruttivo. Il programma è definito nel corso del 1941 presso il Ministero dell'Aeronautica in Roma durante una serie di incontri tra i responsabili della Direzione Generale Costruzioni Armamento ed il comandante Francis Lombardi, titolare della ditta A.V.I.A. (Azionaria Vercellese Industrie Aeronautiche). Si tratta di realizzare un aliante monoposto per il bombardamento in picchiata da utilizzare contro particolari obiettivi: il piano è specificatamente studiato per attaccare la piazzaforte di Gibilterra, in ore notturne e realizzando la sorpresa per l'impossibilità di rilevamento sonoro.
L'ing. Pieraldo Mortara si incarica così di progettare l'aliante AVIA LM.02 nel quale debbono essere risolti parecchi problemi, in parte complicati dall'assoluta mancanza di una precedente esperienza su alianti ad elevatissimo carico alare e di robustezza tale da consentire le alte sollecitazioni della picchiata. Nel dicembre 1941 lo LM.02 è definito in ogni suo dettaglio e può essere passato all'approvazione delle Autorità aeronautiche ed alla fase costruttiva. L'aliante, dotato di pattino ventrale e « cediglia » di coda, prevede comunque due tipi di carrelli: uno, semplice e leggero, per i voli di messa a punto o per la fase addestrativa, l'altro, molto robusto e sganciabile dopo il decollo, per le partenze operative con il carico di bombe. Infatti lo LM.02, armato con due ordigni ventrali da 820 kg. (« 820 P ») è destinato a decollare al traino di un trimotore SM.79 con autonomia maggiorata ed attraversare il Mediterraneo, rimorchiato dallo stesso, ad una quota di 4.000 metri e velocità di 280 km/h.
In prossimità dell'obiettivo, essendo l'SM .79 notevolmente alleggerito di carburante, si prevede che il treno aereo possa anche effettuare un certo guadagno di quota e portare l'aliante nelle migliori condizioni di sgancio. Con rapporto di planata 1: 10 (la perdita di 1.000 metri di quota permette di percorrere 10 km.) lo LM.02 può essere sganciato dall'SM.79 a 20/30 km. da Gibilterra, avanzare sull'obiettivo senza essere rilevato dalla rete d'ascolto nemica, effettuarvi la picchiata finale e lo sgancio delle bombe ad una velocità di 540 km/h. In questa fase l'aria entrante da una serie di fori sul bordo d'attacco alare ha la forza sufficiente per aprire automaticamente i freni alari di picchiata tipo Junkers, che poi si chiudono gradualmente alla richiamata del pilota. L'aliante sfrutta quota e velocità residue per ammarare nella baia di Algeciras ove il pilota deve essere recuperato da un sommergibile nazionale.
Primo volo di collaudo, si conferma l'esattezza dei calcoli progettuali
Il primo esemplare dello LM.02 viene ultimato nell'autunno 1942 ed è destinato a collaudarlo Nello Raimondo, un amico carissimo di Lombardi e Mortara che abbina alla professione di notaio eccezionali qualità di pilota. Il primo volo si svolge in circostanze molto impegnative. Sul piccolo campo di Vercelli (circa 750 metri) giunge infatti un CR.42 con il compito di rimorchiare lo LM.02 sul più agibile aeroporto di Cameri, sede della Scuola Volo Senza Motore della Regia Aeronautica. Senza alcuna possibilità di prove preliminari i due piloti riescono con grande perizia ad effettuare il decollo del treno aereo, reso complesso dalle limitate possibilità del velivolo trainatore, dai 1.200 kg. dell'aliante, dall'esiguità del campo.
A Cameri si svolge il ciclo delle prove di volo durante le quali lo LM.02, anche grazie all'estrema semplicità della formula, si rivela quasi a punto. Alla prima prova di picchiata i freni si aprono automaticamente a 450 km/h. ed altrettanto regolarmente si richiudono alla richiamata del pilota: il che rivela l'esattezza dello studio teorico di taratura per gli elastici in gomma;contrastanti la pressione aerodinamica che tende ad aprire gli aerofreni. Raimondo effettua la prova ad una quota di sicurezza di 1.000 metri, ma a terra il progettista passa egualmente momenti di apprensione nel seguire la rischiosa manovra che è la verifica di tutto il lavoro teorico e che mette chiaramente in gioco l'incolumità stessa del pilota. Anche la struttura della grande ala in legno resiste bene alle sollecitazioni della picchiata e della successiva richiamata.
Gli eventi armistiziali bloccano ogni sviluppo
Purtroppo l'esperienza prosegue molto lentamente per le difficoltà in cui ormai si dibatte la Regia Aeronautica e per l'accertata efficienza delle stazioni radar nemiche che hanno rimpiazzato i vecchi sistemi d'ascolto: né mai giungono i simulacri in cemento delle bombe da 820 kg. con cui effettuare prove su poligono al fine di verificare precisione e stabilità durante il tiro. Mentre Nello Raimondo è richiesto dalle Costruzioni Aereonautiche Talíedo per collaudare l'aliante da trasporto TM.2.
Nell'estate 1943, presso l'AVIA di Vercelli componenti di un esemplare di LM.02 sono destinati alle prove statiche mentre un secondo prototipo è pronto al montaggio: questo materiale va perduto dopo gli avvenimenti armistiziali.