Volare è passione e vocazione, che riempie di sè una vita.
Adolf Galland
Bombardieri / Ricognitori
Jumkers Ju.87 Picchiatello, immagini, scheda e storia
Velivolo da bombardamento in picchiata, monoplano ad ala bassa a “gabbiano”, monomotore, biposto, a struttura interamente metallica.
[ vedi descrizione completa ]Scheda tecnica
CARATTERISTICHE (R-2) [D-1]
motore: Jumo 211D [Jumo 211 J-1]
potenza: cv 950 a 5.400 m [1.400 al decollo]
apertura alare: m 13,80
lunghezza totale: m 11,00
altezza totale: m 4,23
superficie alare: m2 31,90
peso a vuoto: kg 3205 [3.940]
peso a carico massimo: kg 4390 (5.650) [5.835]
velocità massima: km/h 350 a 5.200 m (340 a livello del mare) [400 a 4.000 m]
tempo di salita: 10’ a 4.500 m [19’ 50” a 5.000 m]
tangenza massima: m 8.200 (5.800 con serbatoi) [7.300]
autonomia: km 500 (1.770) [1.530]
armamento: 2 MG 17 alari da 7,92, 1 MG 15 posteriore da 7,92 [2 MG 17 alari da 7,92, 1 MG 81Z posteriore da 7,92]
carico bellico: kg 500 [1800]
componenti equipaggio: 2
progettista: Hermann Pholmann
primo volo del prototipo: 17 settembre 1935
località: Dessau (Germania)
Junkers Ju.87 B-2 Picchiatello
DESCRIZIONE TECNICA
Velivolo da bombardamento in picchiata, monoplano ad ala bassa a “gabbiano”, monomotore, biposto, a struttura interamente metallica.
Ala bilongherone metallica con rivestimento lavorante; alettoni e ipersostentatori a struttura metallica; freni aereodinamici metallici tipo Junkers a comando idraulico.
Piani di coda con struttura metallica; stabilizzatore controventato con puntoni profilati.
Carrello fisso con ruote indipendenti carenate; ruotino di coda orientabile, non retrattile.
Fusoliera a sezione ellittica cpn struttura in metallo ad ordinate e correntini, rivestimento in lega leggera.
Motore con elica tripala lignea a passo variabile in volo; carburante in due serbatoi alari protetti, aventi capacità complessiva di 480 litri; serbatoio del lubrificante tra la I e II ordinata, avente capacità di 47 litri.
Posti del pilota e dell’armiere in tandem, corazzati, con cappottine vetrate scorrevoli all’indietro; apparato radio ricetrasmittente; macchina fotografica.
Strumentazione per i parametri di volo e del motore.
Nelle versioni B-2 e R-2 due mitragliatrici alari MG 17 da 7,92 mm con tiro al di fuori del disco dell’elica; una mitragliatrice MG 15 da 7,92 mm brandeggiabile a mano per la difesa posteriore.
Carico bellico di una bomba da 500 kg agganciata sotto la fusoliera a un compasso per il tiro in picchiata; oppure 1 bomba da 250 kg ventrale e 4 da 50 kg sub alari. Nella versione R-2 una bomba ventrale da 250 kg e due serbatoi supplementari sub alari aventi ciascuno capacità di 300 litri.
Nella versione D-3 due mitragliatrici alari MG 17 da 7,62 mm con tiro al di fuori del disco dell’elica; una mitragliatrice binata MG 81Z da 7.92 mm con 2.000 colpi, brandeggiabile a mano per la difesa posteriore; possibilità di montare due contenitori alari WB 1A/B con sei MG81Z e 250 colpi per arma.
Carico bellico di una bomba da 1.000 kg sotto la fusoliera. In alternativa: bombe da 50 e 250 kg, per un peso equivalente, in sei attacchi sub alari; due contenitori di legno per 184 bombe da 2 kg ciascuna; due serbatoi supplementari.
DOTAZIONE
La stima degli Ju.87 utilizzati dalla Regia Aeronautica si presenta complessa, in particolare per quelli della versione D-3.
Si rimanda pertanto al testo di Becchetti e Gueli, che presenta una analitica trattazione.
MM. 7047-7098 - n. 52 (agosto 1940 – luglio 1941) B/R
MM. 8009-8058 - n. 50 (luglio – ottobre 1941) B/R
W.Nr. 5088-5899-6024-6041-6054-6233-6285-6295 (ottobre 1942 – giugno 1943) B/R
n. 54/61 (aprile-giugno 1943) D-3
CREDITI
Autori Vari Dimensione Cielo volume VI Bombardieri Ricognitori Edizioni Bizzarri, Roma 1973
G. Borelli, A. Borgiotti, R. Caruana G. Pini, G. Gori Junkers Ju 87 Stuka STEM Mucchi, Modena 1974
A. Borgiotti, C. Gori Gli Stuka della Regia Aeronautica 1940-1945 STEM Mucchi, Modena 1976
F. Becchetti, M. Gueli Gli Stuka della Regia Aeronautica La Bancarella Aeronautica, Torino 2003
Storia aereo
Storia pilota, aviatore
Italians Airplane story and details
Vittorio BRAGADIN
nato il 5 maggio 1920 a Treviso.
Deceduto nel cielo della Jugoslavia il 5 novembre 1941 in azione di guerra
MEDAGLIA D'ORO (alla memoria)
R.D. 24 dicembre 1942 (B.U. 1943 disp. 2 pag. 86 e disp. 11 pag. 689)
SOTTOTENENTE A.A.r.n.
Pilota di Complemento del 101° Gruppo Autonomo, 238a squadriglia
Pilota intrepido del volo in picchiata, si distingueva per la precisione del tiro, per il grande sprezzo del pericolo e per l’irruenza con cui il suo cuore e la sua ala attaccavano e colpivano il nemico. Sempre primo tra i primi ove maggiore era il rischio, più aspra la lotta e più duro l’obiettivo da battere, portava brillantemente a termine, con perizia e forza d’animo inimitabili, le missioni affidategli, confermando in ogni circostanza la sua forte tempra d’aviatore e le sue elette virtù di soldato. Nell’uragano di fuoco di mitraglia di una base aereonavale avversaria, contro la quale aveva una volta portato l’irruenza della sua offesa, faceva olocausto della sua fiorente giovinezza alla Patria, già da lui con tanto valore e tanto amore servita.
Cielo del Mediterraneo, della Grecia e della Jugoslavia, agosto - 5 novembre 1941.
Andrea BREZZI
nato il 31 luglio 1910 a Ollomont (Aosta)
Deceduto nel cielo d’Albania il 21 dicembre 1940 in azione di guerra
MEDAGLIA D’ORO
R.D. 14 settembre 1941 (B.U. 1941 disp. 40 pag. 1753)
TENENTE A.A.r.n.
Pilota di Complemento del 96° Gruppo Autonomo, 236a Squadriglia.
Valentissimo pilota da caccia e da bombardamento in picchiata, primo in ogni più rischiosa impresa, combattente entusiasta e generoso, attaccava ripetutamente con micidiale sicurezza, nel corso di numerosi e aspri combattimenti, i nemici della Patria nel cielo d’Africa. Sul fronte Greco, partito volontario per una ardita missione che era già costata il sacrificio di altro valoroso pilota, portava il suo velivolo fino a pochi metri dal suolo e si avventava con estrema decisione sul nemico, mitragliando. Sottoposto alla violentissima reazione dell’avversario che provocava un principio d’incendio al suo velivolo e, accortosi che il tiro nemico si concentrava sull’apparecchio del gregario, con sublime cameratismo si lanciava ancora una volta sulle batterie nemiche annientandole con un’ultima raffica delle sue armi. Riportatosi in quota noncurante dei disperati cenni dei gregari di affidarsi al paracadute, si dirigeva, per non darsi prigioniero, verso le linee nazionali, ma, nel disperato tentativo di conservare se stesso e il velivolo alla Patria per altri cimenti, in un difficile atterraggio, l’apparecchio s’infrangeva al suolo incendiandosi.
Cielo di Albania, 12 ottobre – 21 dicembre 1940.