Bollettini di Guerra

1943 - maggio dal n. 1071 al n. 1101

1071 - 1 maggio

Sul fronte tunisino vivaci combattimenti d'importanza locale: le artiglierie avversarie hanno effettuato concentramenti di fuoco par­ticolarmente intensi e prolungati nel settore meridionale. Nostre formazioni aeree, di scorta a convogli nel Mediterraneo cen­trale, impegnavano forze nemiche superiori di numero abbattendo 6 Spitfire e 2 Curtiss. La caccia germanica distruggeva due altri ap­parecchi nel cielo della Tunisia.

Velivoli americani hanno lanciato su Messina bombe e ordigni esplo­sivi facendo danni limitati, uccidendo 6 abitanti e ferendone uno. Dei 21 quadrimotori partecipanti all'incursione, 5 sono stati distrutti dalle batterie contraeree e dai nostri cacciatori, altri 4 si sono poi inabissati in mare al largo di Augusta.

Un'azione di mitragliamento aereo sui dintorni di Siracusa non causa­va perdite: 3 apparecchi avversari, presi sotto il tiro delle artiglierie della difesa, precipitavano: il primo a levante della città, il secondo in mare ed il terzo nei pressi dell'Isola delle Correnti.

In Atlantico un nostro sommergibile, al comando del tenente di vascello Gianfranco Gazzana da Milano, ha affondato 4 piroscafi per complessive 29.000 tonnellate.

Nei combattimenti aerei citati dall'odierno bollettino si e particolar­mente distinta una formazione di cacciatori comandata dal tenente Amedeo Guidi da Bologna.

 

1072 - 2 maggio

L'attività combattiva é stata ieri meno intensa sul fronte tunisino. Il nemico aumenta sempre più la sua offesa navale e specie quella aerea al nostro traffico attraverso il Canale di Sicilia.

In Mediterraneo, nel corso di un'azione notturna contro un convoglio avversario, velivoli germanici colpivano con siluri e con bombe al­cuni mercantili.

Negli ultimi giorni grosse formazioni di bombardieri nemici hanno attaccato nostre navi ospedale in navigazione da e per la Tunisia: una di esse ha subito ben quattro successivi attacchi. I danni ripor­tati dalle navi non sono gravi; si deplorano tuttavia vari feriti tra il personale.

 

1073 - 3 maggio

In Tunisia attività di artiglieria e di nuclei esploranti.

Nostri bombardieri hanno efficacemente agito su concentramenti di automezzi nelle retrovie avversarie; in combattimento é stato ab­battuto dalla caccia germanica un velivolo nemico.

 

1074 - 4 maggio

Nella regione settentrionale tunisina le truppe dell''Asse hanno sgom­berato la località di Mateur; sul rimanente fronte saltuarie azioni di artiglieria e vivace attività di reparti avanzati.

Centri logistici dell'avversario sono stati battuti, in attacchi notturni, da formazioni della nostra arma aerea.

Una nostra corvetta al comando del capitano di corvetta Alberto Ceccacci da Ancona ha affondato un sommergibile nemico. Il co­mandante, 5 ufficiali e 41 uomini dell'equipaggio sono stati catturati.

 

1075 - 5 maggio

In più punti del fronte occidentale tunisino, il nemico, con ingenti forze e con largo appoggio di artiglierie e di mezzi blindati, ha rin­novato ieri i suoi attacchi, dovunque respinti dalle truppe dell'Asse. È meritevole di speciale menzione il comportamento del II gruppo del 21° reggimento artiglieria Trieste.

Cacciatori germanici abbattevano in combattimento 3 velivoli; no­stri bombardieri colpivano ripetutamente le installazioni portuali di Beona.

Plurimotori avversari hanno effettuato incursioni su Taranto e Reg­gio Calabria. Nessun obiettivo di interesse militare risulta colpito; di lieve entità i danni arrecati ad edifici civili. Sono segnalati 2 morti e 8 feriti tra la popolazione di Taranto.

 

1076 - 6 maggio

Nel settore occidentale del fronte tunisino le truppe italiane e ger­maniche hanno validamente sostenuto, anche ieri, duri combatti­menti difensivi.

Nostri caccia - bombardieri, con riuscita azione di sorpresa, attacca­vano mezzi corazzati avversari incendiandone e danneggiandone al­cune decine. Sette apparecchi anglo - americani venivano distrutti, in duelli aerei, dalla caccia tedesca.

Nel cielo del Canale di Sicilia, in rapido violento scontro con una formazione nemica, cacciatori italiani comandati dal tenente Amedeo Guidi da Bologna, di scorta ad un convoglio aereo, abbattevano in mare 9 Curtiss.

Dalle operazioni degli ultimi giorni, 2 nostri velivoli non sono ri­tornati.

 

1077 - 7 maggio

La battaglia ha infuriato ieri violentissima in Tunisia dove il rin­novato urto di poderose masse avversarie di fanteria e di carri ar­mati é stato contrastato, con tenace valore, dalle truppe dell'Asse; nel settore settentrionale queste hanno ripiegato, combattendo, su posizioni più arretrate.

L'aviazione nemica, che appoggia l'attacco con forze preponderanti, perdeva nel corso della giornata 10 apparecchi dei quali 4 abbattuti dalla caccia e 6 dalle artiglierie contraeree.

Reggio Calabria, Trapani, Marsala e l'isola di Favignana sono state bombardate da formazioni di quadrimotori: notevoli i danni agli abitati e le perdite fra la popolazione. Sette velivoli risultano distrutti nel cielo della Sicilia dai cacciatori italo - germanici.

A seguito dell'incursione citata dal bollettino odierno si deplorano: 150 morti e 277 feriti a Reggio Calabria; 2 morti e 8 feriti a Trapani; 4 morti e 3 feriti a Marsala.

Il brillante attacco contro formazioni corazzate nemiche, di cui ha dato notizia il bollettino di ieri, é stato condotto dalla 110a squa­driglia da caccia, comandata dal capitano Fioravante Montanari da Campegine (Reggio Emilia).

 

1078 - 8 maggio

Il nemico, con schiacciante preponderanza di uomini e di mezzi, è riuscito a sopraffare la eroica resistenza dei difensori di Tunisi e di Biserta.

Le attrezzature portuali e le opere di interesse militare delle due città sono state tempestivamente distrutte.

Ad oriente di Biserta e nei settori centrale e meridionale del fronte, le unità italiane e germaniche continuano fieramente la lotta.

 

1079 - 9 maggio

Accaniti combattimenti sono tuttora in corso nel settore settentrio­nale del fronte tunisino: con indomabile spirito di decisione i re­parti dell'Asse contendono al nemico ogni guadagno di terreno. Sul fronte meridionale attacchi locali sono stati respinti dalle nostre truppe.

Merita l'onore della citazione per il suo valoroso comportamento il I gruppo del 3° reggimento artiglieria Pistoia.

In duelli aerei la caccia germanica abbatteva 7 apparecchi.

Grosse formazioni di quadrimotori, fortemente scortate, hanno ieri bombardato Porto Empedocle e Pantelleria.

Azioni di bombardamento hanno avuto luogo anche nella zona del Campidano (Sardegna) : lievi danni.

Risultano distrutti dalle artiglierie contraeree 19 apparecchi avver­sari, dei quali uno a Porto Empedocle e 18 a Pantelleria, dove un altro velivolo è stato fatto precipitare da nostri cacciatori.

 

1080 - 10 maggio

A sud - est di Biserta il nemico, facendo affluire sul fronte di com­battimento nuove unità corazzate ed appoggiando l'attacco con po­derose formazioni aeree, ha continuato ieri la sua azione contro le forze italo - germaniche che si sono strenuamente battute.

Solo dopo aver profuso nella lotta ogni energia, rimaste senza arti­glierie e carri armati efficienti, esaurite le munizioni, le valorose truppe dell'Asse operanti in questo settore sono state costrette, di fronte alla soverchiante massa avversaria, a cessare la resistenza.

Sul fronte meridionale reiterati attacchi condotti dall’8a armata britannica, dopo violentissima preparazione di fuoco, venivano respinti con forti perdite nemiche in uomini e materiali.       Le batterie della difesa distruggevano 9 velivoli.

Palermo, Marsala, Messina, Reggio Calabria, Licata e Pantelleria so­no state bombardate da massicce formazioni di quadrimotori che provocavano danni ingenti in Palermo, di minor rilievo nelle altre località.

In corso di accertamento il numero delle vittime.

Ventuno degli apparecchi incursori risultano abbattuti: 8 dai no­stri cacciatori, 7 dalla caccia germanica e 6 dalle batterie contraeree.

 

1081 - 11 maggio

Sul fronte meridionale tunisino i rinnovati attacchi britannici, contro le posizioni tenute dalla nostra I armata, sono stati infranti dalla tenacissima resistenza delle truppe dell'Asse che, con violenti con­trassalti, incuranti della minaccia portata a tergo del loro schiera­mento, hanno annullato ogni vantaggio inizialmente conseguito dall’avversario. Nelle azioni di questi ultimi giorni si è distinta, per slancio e valore, la divisione « Giovani Fascisti ».

A sud - est di Tunisi, colonne nemiche di fanteria e carri armati, proseguendo l'avanzata, hanno raggiunto, dopo duri combattimenti sostenuti con le forze italo - germaniche, la costa sud - orientale della penisola di Capo Bon.

I porti di Algeri e Gabés. sono stati efficacemente bombardati.

Incursioni aeree hanno avuto luogo su Trapani, Porto Empedocle e Pantelleria: si segnalano danni non rilevanti.

Dalle artiglierie contraeree sono stati abbattuti 7 quadrimotori ame­ricani: 4 a Trapani, uno a Messina e 2 su Pantelleria; altri 2 qua­drimotori e 8 caccia precipitavano in mare, ad opera di cacciatori tedeschi, a sud della Sicilia.

 

1082 - 12 maggio

Schierata ancora sulle posizioni a sud della penisola di Capo Bon, raggiunta alle spalle dalle truppe avversarie provenienti dal nord e martellata dall'aviazione, la nostra I armata — contro la quale si sono anche ieri frantumati gli attacchi della 8a Armata britannica — combatte strenuamente, con i suoi reparti italo - germanici e con­trattacca con indomito valore.

Una proposta di resa, avanzata dal generale Freyberg, é stata rifiu­tata dal generale Messe comandante della I armata.

In altre zone del fronte tunisino truppe dell'Asse, ultimate le muni­zioni, hanno dovuto cessare la lotta.

Catania, Marsala, il territorio di Trapani e l'isola di Pantelleria sono state bombardate da formazioni di quadrimotori; notevoli danni a Catania e Marsala.

Colpiti dal tiro delle batterie contraeree 8 velivoli precipitavano in mare: 2 a sud di Catania, uno a Mazara del Vallo (Trapani) e 5 a Pantelleria; altri 14 apparecchi risultano abbattuti in duelli aerei: 9 dalla caccia germanica e 5 da nostri cacciatori.

Le vittime finora accertate, per le incursioni indicate nel bollettino odierno, ascendono a 150 morti e circa 300 feriti in Catania. Quelle tra la popolazione di Palermo, per il bombardamento del giorno 9, sono salite a 210 morti e 421 feriti.

 

1083 - 13 maggio

La I armata italiana, cui é toccato l'onore dell'ultima resistenza dell'Asse in terra d'Africa, ha cessato stamane per ordine del Duce, il combattimento.

Sottoposta all'azione concentrica ed ininterrotta di tutte le forze anglo - americane terrestri ed aeree, esaurite le munizioni, priva or­mai di ogni rifornimento, essa aveva ancora ieri validamente soste­nuto, con il solo valore delle sue fanterie, l'urto nemico. E' così finita la battaglia africana durata, con tante alterne vicende, tren­tacinque mesi.

Nelle ultime lotte, durante le quali tutti i nostri reparti — e quelli germanici a loro fianco schierati — si sono battuti in sublime spirito di cameratesca emulazione, le artiglierie di ogni specialità e il Rag­gruppamento esplorante corazzato cavalleggeri Lodi davano, come sempre, splendida prova.

L'eroico comportamento dei nostri soldati che, sotto la guida del Maresciallo d'Italia Giovanni Messe, hanno nella lunga battaglia as­solto tutti i compiti loro commessi e conquistato nuova gloria alle proprie bandiere, riconsacra nel sangue e nel sacrificio la certezza dell'avvenire africano della Nazione.

 

1084 - 14 maggio

Nostri reparti aerei hanno attaccato, con efficaci azioni notturne, i porti di Bona, Bougie e Sfax.

Un sommergibile nemico é stato affondato nel Tirreno da una unità germanica che ha catturato parte dell'equipaggio.

Nella giornata di ieri plurimotori avversari effettuavano incursioni sulle città di Napoli, Reggio Calabria, Cagliari, Messina e Augusta facendo vittime e causando danni particolarmente ingenti a Cagliari per due volte bombardata. Il fuoco delle artiglierie contraeree di­struggeva 3 apparecchi nel cielo calabro, uno a Porto Empedocle e uno a Messina. Sette altri velivoli venivano abbattuti in combatti­mento da cacciatori italiani e germanici: 5 a Cagliari, 2 ad Augusta. A seguito delle incursioni citate dal bollettino odierno sono finora segnalati fra la popolazione civile: 5 morti e 34 feriti a Napoli; 10 morti e 56 feriti a Cagliari; 19 morti e 41 feriti ad Augusta.

 

1085 - 15 maggio

Nel corso di un attacco notturno contro il porto di Bona, velivoli da combattimento germanici hanno colato a picco una petroliera e danneggiato un mercantile di medio tonnellaggio.

Civitavecchia, Palermo, Sassari e varie località della Sardegna sono state ieri obiettivo di bombardamenti aerei nemici; sono segnalate vittime fra le popolazioni e danni agli abitati, specie a Civitavecchia. Nove apparecchi venivano distrutti dalle artiglierie contraeree della Sardegna, 2 da quelle di Palermo.

Sulle coste orientali della Sardegna nostri cacciatori, intercettata una formazione avversaria, abbattevano 2 bimotori.

Nelle incursioni, di cui dà notizia il bollettino odierno, si deplorano le seguenti perdite tra le popolazioni civili: a Civitavecchia 29 morti e 150 feriti; a Sassari e provincia 14 morti e 40 feriti; a Santa Cate­rina (Nuoro) 3 morti; non ancora accertato il numero delle vittime di Palermo.

 

1086 - 16 maggio

Velivoli dell'Asse hanno nuovamente bombardato il porto di Bona. Un'incursione è stata compiuta, nelle prime ore di questa notte, da una formazione nemica sulla città di Trapani: di limitata entità i danni segnalati. Quattro aerei venivano abbattuti dalle artiglierie del­la difesa.

Le vittime dell'incursione su Civitavecchia, di cui ha dato notizia il bollettino n. 1085, sono salite a 174 morti e 300 feriti finora ac­certati.

 

1087 - 17 maggio

Porti dell'Algeria sono stati attaccati, con buoni risultati, da forma­zioni italiane e germaniche.

Stanotte Roma é stata sorvolata da aerei nemici che hanno poi sgan­ciato bombe sulla zona di Ostia: qualche danno ed alcuni feriti.

 

1088 - 18 maggio

Nostri aerosiluranti, in ricognizione offensiva lungo le coste dell'Afri­ca settentrionale, siluravano un incrociatore leggero nella rada di Bougie ed un piroscafo di medio tonnellaggio in navi- gazione.

Una formazione nemica ha lanciato bombe su Alghero (Sassari) causando il crollo di alcune abitazioni civili e facendo vittime fra la popolazione. Due apparecchi sono stati abbattuti dalle artiglierie della difesa.

Un velivolo avversario veniva pure distrutto in Mediterraneo da una corvetta tedesca, mentre un altro, colpito dalle batterie contraeree, precipitava nelle acque dello stretto di Messina.

A seguito dell'incursione citata dal bollettino odierno si deplorano ad Alghero 11 morti e 50 feriti.

 

1089 - 19 maggio

Un convoglio in navigazione lungo le coste algerine é stato attac­cato da nostri aerosiluranti che colpivano, tre piroscafi di grosso ton­nellaggio: uno di questi, da 10.000 tonnellate, è da ritenere af­fondato.

Formazioni avversarie hanno effettuato azioni di mitragliamento su alcune località della Calabria e bombardato Porto Empedocle, Trapani e l'isola di Pantelleria. I danni risultano di limitata importanza; non sono ancora segnalate le perdite.

Durante tali incursioni il nemico ha perduto, ad opera della caccia e delle artiglierie della difesa, 27 apparecchi: 4 a Porto Empedocle, 14 a nord - ovest di Trapani e 9 a Pantelleria.

 

1090 - 20 maggio

Nostri velivoli hanno proseguito con successo l'azione contro il con­voglio navigante lungo le coste algerine: due piroscafi di medio ton­nellaggio, colpiti da siluri, sono da considerare affondati, mentre un terzo da 10.000 tonnellate risulta gravemente danneggiato.

I porti di Sfax, Orario e Djidjelii sono stati efficacemente attaccati da bombardieri dell'Asse.

Alcune vittime e lievi danni venivano causati a Trapani e nella re­gione del Campidano (Cagliari) da formazioni avversarie che, de­cisamente impegnate in combattimento dalla caccia italo - germanica, subivano complessivamente la perdita di 13 apparecchi. Un quadri­motore era inoltre distrutto dalle batterie contraeree nel cielo della Sicilia.

 

1091 - 21 maggio

Nostri velivoli hanno bombardato nella scorsa notte gli impianti por­tuali di Biserta e silurato nelle acque tunisine un cacciatorpediniere. L'aviazione nemica effettuava ieri incursioni su Grosseto, Messina, Pantelleria e su località della Sardegna.

Dalle batterie dell'isola di Pantelleria venivano distrutti 7 apparec­chi: un altro, pure raggiunto dal tiro contraereo, precipitava in mare nei pressi di Augusta.

Nel cielo della Sardegna cacciatori italiani abbattevano in combat­timento un quadrimotore e 2 bimotori e ugual sorte subivano, ad opera della caccia germanica, due altri aerei avversari.

Nelle incursioni segnalate dall'odierno bollettino sono state finora accertate le seguenti perdite tra le popolazioni civili: a Grosseto 17 morti e 19 feriti; a Messina un morto e un ferito; in Sardegna (pro­vince di Sassari e Nuoro) 5 morti e 21 feriti.

 

1092 - 22 maggio

Un convoglio nemico é stato attaccato, presso le coste della Tunisia, da nostri aerosiluranti e bombardieri notturni: una petroliera di oltre 5.000 tonnellate ed un piroscafo, raggiunti da siluri, venivano affondati, altra unità, probabilmente petroliera, colpita da bombe si incendiava.

Velivoli da combattimento tedeschi sganciavano bombe sugli aero­dromi di Malta provocando vasti incendi; 2 Spitfire risultano abbat­tuti dalla caccia di scorta.

Formazioni aeree avversarie hanno agito su località dello stretto di Messina, della Sicilia, Sardegna e su Pantelleria, notevoli danni agli abitati di Messina e di Reggio Calabria, dove una bomba centrava il brefotrofio.

L'avversario ha perduto 27 velivoli: 19 ad opera della caccia italo - germanica, 8 distrutti dalle batterie contraeree dei quali 2 sulla Sar­degna, 3 a Pantelleria e 1 a Messina.

Nelle azioni contro il convoglio nemico attaccato da nostre forma­zioni aeree, di cui al bollettino odierno, si sono distinti gli equipaggi condotti dai seguenti ufficiali: capitano Carlo Cerqueni da Trieste; tenente Gian Paolo Servida da Milano; sottotenente Natale Vella da Roma.

Le vittime finora accertate per le incursioni aeree di cui al bollettino odierno ascendono complessivamente a 100 morti e 102 feriti in Reg­gio Calabria e Villa S. Giovanni, 4 morti e 10 feriti a Messina.

 

1093 - 23 maggio

Nuovi colpi sono stati portati dalla nostra arma aerea alla naviga­zione nemica lungo le coste algero - tunisine: centrati da siluri, un mercantile da 8.000 tonnellate colava a picco ed una petroliera di uguale tonnellaggio esplodeva inabissandosi. Venivano inoltre col­piti un piroscafo da 7.000 tonnellate e, nel Mediterraneo centrale, un cacciatorpediniere.

Incursioni avversarie su centri della Sicilia hanno causato limitato numero di vittime e danni di non grande rilievo; risultano comples­sivamente abbattuti nel cielo dell'isola 26 apparecchi: 16 dalla caccia italo - germanica e 10 dalle artiglierie contraeree.

Le perdite delle popolazioni civili, segnalate a seguito delle incur­sioni di cui dà notizia il bollettino odierno, sono le seguenti: in provincia di Agrigento 17 morti e 43 feriti; in provincia di Trapani 8 morti e 30 feriti.

1094 - 24 maggio

I porti di Biserta e di Djidjelli sono stati attaccati con buoni risul­tati, dall'aviazione dell'Asse.

Formazioni nemiche hanno effettuato ripetute azioni di bombarda­mento sulle isole di Pantelleria e Lampedusa e sulla città di Messina, il cui centro urbano ha subito danni notevoli; in corso di accerta­mento le perdite della popolazione.

Le batterie contraeree delle due isole distruggevano 6 apparecchi; venivano inoltre abbattuti, dalla caccia germanica, 2 Spitfire su Malta e un bimotore a sud della Sardegna.

Dalle operazioni degli ultimi giorni, 4 nostri velivoli non sono ri­tornati alle basi.

Nelle azioni dei nostri aerosiluranti, citate dal bollettino di ieri, si sono distinti i seguenti piloti:

— capitano Mario Spezzaferri da Torre Annunziata;

— capitano Bruno Pannoncini da Magliano in Toscana (Grosseto);

— tenente Irnerio Bertuzzi da Rimini;

— tenente Antonio Sacilotto da Sacile (Udine);

— tenente Adriano Merani da La Spezia;

— serg. magg. Antonio D'Aniele da Nocera Inferiore (Salerno);

— sergente Giovanni Coppola da Trentola (Napoli).

 

1095 - 25 maggio

Velivoli italiani hanno raggiunto in lungo difficile volo ed efficace­mente battuto obiettivi militari del Sudan e dell'Africa Orientale Italiana.

I porti di Djidjeli e di Bona sono stati bombardati da formazioni germaniche: un mercantile, gravemente colpito, é da ritenere af­fondato.

Azioni aeree nemiche sulle due coste dello stretto di Messina, su Catania e su varie località della Sardegna hanno causato danni li­mitati, più sensibili a Reggio Calabria.

La nostra caccia, impegnatasi in aspri combattimenti, abbatteva nel cielo della Sicilia e della Sardegna 8 bombardieri; io altri apparec­chi avversari erano distrutti dalle artiglierie contraeree.

Le perdite causate tra le popolazioni civili dalle incursioni citate dal bollettino odierno sono state finora accertate per la sola città di Ca­tania in 5 morti e 19 feriti.

La formazione da caccia che si è distinta nei combattimenti svoltisi nel cielo dello stretto di Messina, citati dall'odierno bollettino, era comandata dal maggiore Pietro Serini da Maderno (Brescia).

 

1096 - 26 maggio

Una nostra formazione di aerosiluranti, in ricognizione offensiva lungo le coste algerine, ha intercettato un convoglio nemico scortato da aerei da caccia; a piroscafi di medio tonnellaggio venivano affon­dati ed un terzo gravemente danneggiato. Velivoli italiani e germa­nici hanno bombardato il porto di Biserta.

L'aviazione avversaria ha effettuato ieri incursioni su varie località della Sicilia, sull'isola di Pantelleria e su alcuni centri della Sardegna. La città di Messina è stata ripetutamente attaccata subendo danni gravi specie nella zona centrale, in corso di accertamento le vittime fra la popolazione.

Risultano complessivamente abbattuti 44 apparecchi: 15 dai nostri cacciatori del I stormo e del 161° gruppo C. T., 8 dalla caccia ger­manica e 21 dalle batterie contraeree, di cui 7 a Pantelleria.

In base ad ulteriori precisazioni pervenute debbono aggiungersi alle perdite nemiche, segnalate nel bollettino di ieri, 12 velivoli: 4 ad opera delle artiglierie della difesa su Olbia (Sassari) e 8 in combat­timento dai nostri cacciatori nel cielo della Sardegna.

Il maggior numero degli aerei abbattuti è caduto in mare; fra gli altri: 8 del tipo Fortezze volanti presso le isole Eolie, 2 del tipo Li­berator a sud di Capo Spartivento, 3 a sud - est di Bova Marina (Reggio Calabria), uno a sud - est di Ali Marina (Messina).

 

1097 - 27 maggio

Nella notte sul 26 aerosiluranti italiani, avvistato un convoglio av­versario navigante nelle acque del Mediterraneo orientale con forte scorta, lo attaccavano colpendo gravemente con siluro un caccia­torpediniere.

Nella stessa notte nostri aerei da bombardamento hanno battuto la rotabile e la linea ferroviaria fra Marsa Matruh e el Dabà. Velivoli nemici hanno agito su varie località della Sardegna e su Pantelleria senza causare danni di rilievo: 6 apparecchi sono stati abbattuti dalle artiglierie contraeree italo - germaniche; altri 2 dalla caccia.

Le incursioni segnalate nel bollettino odierno hanno causato com­plessivamente 7 morti e 21 feriti tra la popolazione civile.

 

1098 - 28 maggio

Velivoli italiani e germanici hanno agito sui porti di Biserta e di Susa centrando con bombe mezzi da sbarco ed una piccola petroliera. Nel corso di ripetute incursioni effettuate dall'avversario sull'isola di Pantelleria, che non causavano vittime ne danni, le artiglierie della difesa distruggevano 5 apparecchi.

Altri attacchi aerei compiuti su località della Sardegna e della Si­cilia, danneggiavano qualche fabbricato. La nostra caccia abbatteva in combattimento 2 aerei, mentre 2 bombardieri precipitavano rag­giunti dal tiro delle batterie della difesa nei pressi di S. Antioco e Decimo- mannu.

Due nostri cacciatori non sono rientrati alla base.

 

1099 - 29 maggio

Formazioni aeree dell'Asse hanno bombardato i porti di Susa e di Bona colpendone effica- cemente gli impianti.

Livorno, Foggia, la zona di Lucera e località della Sicilia sono state attaccate dall'aviazione nemica con lancio di bombe ed azioni di mi­tragliamento. Rilevanti i danni ad edifici pubblici e fabbricati civili, con numerose vittime, in Livorno; meno sensibili le perdite e i danni negli altri centri abitati.

In tali incursioni 15 apparecchi avversari risultano abbattuti: 4 dalla nostra caccia nel cielo di Livorno, 4 da quella germanica in Sicilia, 7 dalle artiglierie contraeree dei quali 2 a Livorno, uno su Pantelleria, uno a Porto Empedocle, 2 a Castelvetrano e uno a Marsala.

Le vittime finora accertate fra la popolazione, per le incursioni se­gnalate nel bollettino odierno, ascendono a: 51 morti e 349 feriti a Livorno; 6 morti e 9 feriti nei dintorni di Lucera.

 

1100 - 30 maggio

Bombardieri pesanti germanici sganciavano questa notte sul porto di Biserta bombe di medio e grosso calibro.

L'isola di Pantelleria è stata ripetutamente attaccata da velivoli nemici, dodici dei quali risultano distrutti dalle batterie contraeree.

Sono stati pure bombardati, senza danni di rilievo, S. Antioco e i dintorni di Cagliari; le artiglierie della difesa hanno abbattuto 2 velivoli caduti uno in mare e l'altro presso Mercureddu.

In combattimento con nostri cacciatori uno Spitfire precipitava al suolo presso Trapani.

 

1101 - 31 maggio

Formazioni aeree nemiche sganciavano ieri numerose bombe sulla città di Napoli, che ha subito la 70a incursione, su località della Sar­degna e delle province di Foggia, Bari, Potenza. Notevoli i danni ad edifici pubblici e privati in Napoli, dove sei quadrimotori veni­vano abbattuti, 3 dalla nostra caccia, uno da quella germanica e 2 dalle artiglierie contraeree.

In azioni condotte contro l'isola di Pantelleria, l'avversario perdeva altri 9 apparecchi colpiti dalle batterie della difesa, un altro preci­pitava in mare ad opera dei nostri cacciatori.

Nelle incursioni segnalate nel bollettino odierno si deplorano le se­guenti vittime tra la popola- zione: 58 morti e 351 feriti a Napoli; 5 morti e io feriti complessivamente nelle varie località della Sardegna. In seguito alla rimozione delle macerie e al decesso di alcuni feriti gravi, le vittime dell'incursione nemica su Civitavecchia sono salite a 295.

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