Bollettini di Guerra

1940 - dicembre dal n. 177 al n. 207

177 - 1 dicembre

Sul fronte greco, rinnovati attacchi del nemico sono stati respinti dalle nostre truppe che hanno vigorosamente contrattaccato. Si è particolarmente distinta la divisione alpina Julia. Nell'Africa setten­trionale automezzi nemici sono stati spezzonati e posti in fuga da una nostra squadriglia in esplorazione offensiva nella zona di el Auenat. Due aerei nemici hanno lanciato bombe su Menelao (Cirenaica), senza causare danni né vittime. Nell'Africa orientale un attacco ne­mico su Gallabat è stato respinto. Uno scontro a noi favorevole si e svolto ad Irogri (ovest del lago Rodolfo); dopo sei ore di combat­timento, il nemico è stato posto in fuga lasciando sul terreno 72 morti tra i quali un ufficiale, vari feriti, armi e tre autocarri carichi di materiali e munizioni. Da parte nostra le perdite sono minori.

 

178 - 2 dicembre

Sul fronte greco, violenti attacchi nemici sono stati ovunque respinti. Il nemico, ributtato da nostri contrattacchi sulle posizioni di par­tenza, ha subito gravi perdite specialmente sulla destra della 11.a Ar­mata, dove l'attacco, preceduto da intensa preparazione d'artiglieria, e stato condotto da un intero Corpo d'Armata. Sul fronte della ha Armata si sono particolarmente distinti due battaglioni della divisione Pusteria e la divisione Ferrara; alla testa del 47° reggimento fanteria è gloriosamente caduto il colonnello Trizio. Reparti di ca­valleria sorpresi da nostri esploratori alpini sono stati annientati. Aerei nemici hanno lanciato bombe senza conseguenze su zone deserte di alcune isole del Dodecanneso. Nell'Africa orientale la nostra caccia ha incendiato un velivolo tipo Wellesley sul campo di Ghedaref. Aerei nemici hanno lanciato bombe nella zona di Cassala, causando due morti e quattro feriti tra la popolazione; un velivolo nemico è stato abbattuto dalla difesa contraerea. Altre incursioni aeree hanno avuto luogo su Burao, dove due donne sono state ferite; su Assab e su Metemma, dove si lamentano tre morti e diciassette feriti.

 

179 - 3 dicembre

Attacchi greci e nostri contrattacchi, sul fronte della 9a e della 11a Armata. La nostra aviazione ha cooperato con le truppe, bombar­dando vie di comunicazione e mitragliando postazioni ed automezzi nemici; nostre formazioni aeree hanno bombardato il Forte Nuovo ed altri obiettivi militari a Corfù. Nel Mediterraneo centrale, la no­stra caccia ha abbattuto in fiamme un velivolo tipo Blenheim. Nella notte dal 27 al 28 novembre, un nostro sommergibile in crociera nelle acque del canale di Sicilia ha attaccato e colpito con un siluro un incrociatore nemico scortato da due cacciatorpediniere proveniente da Malta. Nell'Africa settentrionale un attacco nemico, appoggiato dal fuoco di artiglieria, al nostro posto di el Gazala, sul massiccio di el Auenat, é stato respinto dal nostro presidio. Nostri aerei hanno spezzonato il posto inglese di Ain el Prinz. Nell'Africa orientale, incursioni aeree nemiche su Adi Ugri e Zula hanno causato danni lievissimi; nessuna vittima. A Metemma un aereo nemico é stato abbattuto dalle nostre truppe. Aerei nemici hanno lanciato alcune bombe su Napoli e su Augusta, che hanno causato danni non im­portanti e piccoli incendi subito domati; non si lamentano vittime. Un nostro sommergibile rientrato alla base ha riferito di aver affon­dato in Atlantico il 18 novembre il piroscafo inglese Lylian Moller di 5.000 tonnellate. L'Ammiragliato britannico ha recentemente an­nunziato la perdita dei sommergibili Rainbou, e Triad. Detti som­mergibili operavano in Mediterraneo. Debbono pertanto annoverarsi tra quelli distrutti dalla Marina italiana, secondo quanto annunziato di volta in volta nei precedenti bollettini. Caratteristiche delle uni­tà affondate: Rainbow, dislocamento in superficie 1475 tonnellate, in immersione 2030 tonnellate, armato con otto tubi di lancio da 533 millimetri, un cannone da 102 millimetri e due mitragliere contraeree; Triad, dislocamento in superficie 1090 tonnellate, in immersione 1575 tonnellate, armato con dieci tubi lanciasiluri da 533 millimetri, un cannone da 102 millimetri, due cannoncini contraerei.

 

180 - 4 dicembre

Sul fronte greco, rinnovati attacchi di numerose formazioni nemi­che con preparazione e rilevante appoggio di artiglierie sono stati contenuti dalla tenace resistenza delle nostre truppe, che hanno an­che vigorosamente contrattaccato. Le nostre formazioni aeree hanno appoggiato l'azione delle truppe concentrando violenti bombarda­menti specialmente nella zona ad ovest di Erseke. I porti di Prevesa e di S. Maura sono stati attaccati con successo dai nostri bombardieri. Una nostra formazione di aerei, incontratasi con una squadriglia di velivoli P. Z. L. ne ha abbattuti sei in fiamme nel cielo di Tirana. Tre nostri velivoli non sono rientrati. Aerei nemici hanno lanciato bombe a Mirake (Elbassan), uccidendo due donne, un bambino ed un operaio, senza causare danni. Nostri velivoli siluranti hanno si­lurato nella baia di Suda due incrociatori nemici. Nell'Africa orien­tale, il giorno 29 novembre un incrociatore nemico ha aperto il fuoco sulle opere di Alula, causando qualche danno; nessuna vittima. Il 1° dicembre un nostro sommergibile ha silurato in Atlantico un cacciatorpediniere nemico.

 

181 - 5 dicembre

Sul fronte greco, anche nella giornata di ieri si sono svolti attacchi e contrattacchi nei settori delle due Armate. Nostre formazioni aeree da bombardamento normale ed in picchiata, in efficaci azioni di cooperazione aero - terrestre hanno bombardato opere militari, rota­bili, ponti, autocolonne di salmerie e truppe in marcia. La rotabile Premeti - Perati é stata particolarmente e ripetutamente attaccata, ri­manendo interrotta in più punti. Le basi di Corfù, Zante e Prevesa sono state bombardate. Durante un combattimento tra una nostra formazione da caccia ed una nemica sono stati abbattuti cinque ve­livoli da caccia avversari; due nostri velivoli non sono rientrati. Il 29 novembre un nostro sommergibile, il Delfino, ha affondato un cacciatorpediniere greco nel mare Egeo. Nell'Africa orientale, ele­menti meccanizzati nemici hanno attaccato un nostro posto ad ovest di Tessenei e sono stati prontamente respinti. Incursioni aeree ne­miche su Cheren e su Ghinda non hanno causato danni né vittime. Un velivolo nemico è stato abbattuto dalla nostra caccia. Aerei ne­mici provenienti dalla Svizzera hanno lanciato bombe su Torino. Si deplorano un morto e tre feriti, nei pressi di un ospedale; taluni incendi, subito domati di una tintoria, di un lanificio e di una fab­brica di tappeti; nessun danno agli obiettivi militari.

 

Regio Esercito cannone controcarro 47/32

Cannone anticarro e d’accompagnamento 47/32 mod.35

Caratteristiche: calibro 47  mm, lunghezza in calibri 42, Velocità iniziale media m/s 250:630, peso kg 78,80, gittata utile 3500 m, cadenza colpi al minuto 12 – 14. 

Nel 1935 il Regio Esercito ritenne opportuno adottare il pezzo austriaco Böeler; eccezionalmente leggero ed in grado di perforare una corazza di acciaio di 44 mm a 500 m e con inoltre il vantaggio della disponibilità di munizionamento esplodente e della scomponibilità per il trasporto. Perfezionato nel 1939, il 47/32 equipaggiò per tutto il periodo bellico i reparti controcarri italiani. L’arma presentava due soli limiti: la mancanza di scudatura e di un trattorino per il trasporto di munizioni e serventi. Quando nel 1942 apparve evidente l’insufficienza del 47 contro i nuovi corazzati Alleati si rinunciò alla produzione di un modello nazionale, ordinando alla Germania 1.000 esemplari del PAK 40 da 75 mm.

 

 

182 - 6 dicembre

In Albania il nemico, impiegando forze tratte anche dalle altre fron­tiere, continua la sua pressione particolarmente alla nostra ala sini­stra. Le nostre truppe hanno contrattaccato. Nei combattimenti le truppe delle divisioni Arezzo e Venezia sono state superiori ad ogni elogio. La nostra aviazione ha attaccato con successo vie di comu­nicazione e concentramenti di truppe nemiche con azioni di bom­bardamento e di mitragliamento. Tutti i nostri velivoli sono rientrati. Nell'Africa settentrionale, scontri di pattuglie nella zona a sud di Sidi el Barrani; il nemico è stato posto in fuga ed ha abbandonato armi e munizioni. L'aviazione nemica ha lanciato qualche bomba nella zona di Tobruk, causando due morti ed un ferito ed in quelle di Sollum e di Sidi el Barrani, senza causare vittime né danni.

 

183 - 7 dicembre

In Albania, il nemico continua la sua pressione alla nostra estrema ala sinistra sul gruppo di montagne ad ovest di Pogradec, limitando la sua attività, sul rimanente fronte, ad attacchi locali nella zona di Argirocastro. Nostri contrattacchi ci hanno ridato il possesso di di­verse posizioni. Si sono particolarmente distinti il battaglione alpino Bolzano, il 2° reggimento bersaglieri ed il 26° artiglieria di Corpo d'Armata. La nostra aviazione, malgrado le condizioni atmosferiche decisamente avverse e la nutrita reazione contraerea, ha effettuato numerosi attacchi a volo radente, bombardando e mitragliando trup­pe, automezzi e colonne di salmerie, interrompendo rotabili e col­pendo centri d'affluenza. Gli obiettivi militari di Zante e di Arta sono stati violentemente bombardati. Ad Erseke è stata provocata la esplosione di un deposito di munizioni. Nell'Africa orientale, quat­tro aerei nemici tipo Wellesley hanno mitragliato Buriè causando un morto e qualche ferito; intervenuta la nostra caccia, ne abbatteva tre. Altri aerei nemici hanno bombardato un villaggio a nord - est di Sabderat, uccidendo e ferendo alcuni indigeni; ugualmente a Ghelebà (Callam) bombe nemiche ferivano tre donne e quattro bam­bini, tutti indigeni; a Metemma e nella stretta Sabderat, incursioni aeree nemiche non hanno causato vittime né danni; a Neghelli è stato ucciso un ascaro.

 

184 - 8 dicembre

In Albania, rinnovati attacchi nemici all'ala sinistra della 9a Armata sono stati respinti dalle nostre truppe. Sul rimanente del fronte at­tività di pattuglie esploranti da ambo le parti. Nostri velivoli hanno bombardato gli obiettivi militari di Prevesa e di Itaca. Aerei nemici hanno effettuato incursioni su Valona. Accolti dalla tempestiva e precisa reazione contraerea ed attaccati dalla nostra caccia hanno perduto un velivolo che è stato abbattuto dalle batterie contraeree della R. Marina; un altro che è stato abbattuto in fiamme dalla nostra caccia; altri due, inseguiti dai nostri cacciatori, sono scomparsi nelle nubi con segni di incendio a bordo. Nell'Africa settentrionale, una nostra formazione da caccia ha mitragliato a volo radente numerosi mezzi meccanizzati nemici ad est di Bir Enba, immobilizzandone alcuni; un nostro velivolo ha bombardato apprestamenti militari ne­mici lungo l'Uadi el Rami (presso Marsa Matruh). Nell'Africa orien­tale, nostri aerei hanno attaccato una ventina di automezzi a Mecali Welles (a nord di Cassala), la stazione ferroviaria di Malawiya (a sud di Cassala) ed un velivolo Wellesley al suolo sul campo di Saraf Said (nord - est di Gallabat). Tutti i nostri velivoli sono rientrati.

 

185 - 9 dicembre

Sul fronte greco, nel settore della 9a Armata, reiterati attacchi del nemico sono stati respinti dalle nostre truppe che hanno anche sfer­rato numerosi e vittoriosi contrattacchi. La 11a Armata ha comple­tato, senza perdite di uomini e di materiali, il ripiegamento ordinato su una linea a nord di Argirocastro e minori località limitrofe. La nostra aviazione, pur ostacolata da avverse condizioni atmosferiche, ha bombardato gli obiettivi militari di S. Maura e del golfo di Arta. I resti di uno dei velivoli nemici, segnalati nel precedente bollettino come gravemente colpiti, sono stati rintracciati nel nostro territorio; un ufficiale pilota inglese, lanciatosi col paracadute, è stato raccolto gravemente ferito. Nell'Africa settentrionale, una colonna di mezzi meccanizzati nemici è stata posta in fuga dal fuoco della nostra ar­tiglieria a sud - est di Alam Rabia. Formazioni nemiche hanno at­taccato l'aeroporto di Tripoli e le località di Gargaresc, di Zanzur e di Tarhuna, causando un morto e cinque feriti e qualche danno materiale. Altri aerei nemici hanno attaccato l'aeroporto di Bengasi, danneggiando un'aviorimessa, ed Ain el Gazala, senza conseguenze.

 

Tre velivoli nemici sono stati abbattuti dalla nostra caccia, un quarto dalle batterie contraeree della R. Marina. Nell'Africa orientale, incur­sioni aeree nemiche su Gallabat e su Gherilli (Somalia) hanno cau­sato qualche morto ed alcuni feriti. Altre incursioni su Moiale e Mega non hanno causato vittime, né danni.

 

186 - 10 dicembre

Sul fronte greco, alla nostra sinistra e nel settore dell'Osum sono stati ributtati attacchi del nemico, che, sopraffatto dalla nostra im­mediata reazione, ha subito gravi perdite. Sul resto del fronte le no­stre truppe si sono consolidate sulle nuove posizioni occupate. Alla testa dei suoi battaglioni alpini è valorosamente caduto il colonnello Psaro. In Africa settentrionale, sono stati abbattuti quattro apparec­chi nemici. In Africa orientale, il nemico ha effettuato una incur­sione nella zona di Tessenei, con un piccolo reparto guidato da un ufficiale inglese e montato su autocarri che portavano la bandiera italiana. A malgrado di ciò, riconosciuto il nemico, il tentativo è stato sventato dal pronto intervento di una nostra mezza compagnia. Il reparto inglese, il cui comandante è caduto, ha prontamente ripie­gato con gravi perdite. Da parte nostra un ufficiale e alcuni ascari feriti. Azioni aeree nemiche su Assab e lungo la ferrovia di Gibuti non hanno recato danni sensibili.

 

Regio Esercito cannone controcarro 47/32

 

187 - 11 dicembre

All'alba del giorno 9, divisioni corazzate inglesi hanno attaccato il nostro schieramento a sud - est di Sidi el Barrani, tenuto da formazioni di truppe libiche. Queste truppe hanno valorosamente resistito in un primo tempo, ma dopo alcune ore sono state sopraffatte e si sono ritirate su Sidi el Barrani. Nella giornata del 9 e nella giornata di ieri, combattimenti di una violenza eccezionale si sono svolti tra le truppe nemiche e le nostre. La divisione Camicie nere 3 gennaio e la 1a divisione Libica hanno tenuto testa all'attacco infliggendo al nemico perdite oltremodo gravi. Nella zona continuano accaniti com­battimenti. In uno di essi è caduto, alla testa dei suoi battaglioni li­bici, il generale Maletti. La nostra aviazione ha volato in ogni istante sul cielo della battaglia, mitragliando e bombardando le formazioni corazzate nemiche. Sul fronte greco la giornata è trascorsa senza azioni degne di particolare rilievo.

 

188 - 12 dicembre

Sul fronte greco, qualche sporadico tentativo di attacco nemico è meato nettamente respinto. Abbiamo catturato prigionieri e armi auto­matiche. Le nostre forze aeree, malgrado le condizioni proibitive del tempo, hanno effettuato azioni di bombardamento su concentra­menti di truppe in zona Borova e su piroscafi alla fonda nel golfo di Patrasso. In Africa settentrionale le operazioni sono tuttora in corso. Anche nella giornata di ieri si sono svolti accaniti combatti­menti ad ovest di Sidi el Barrani, nella zona di Bugbug. Le perdite in mezzi e uomini inflitte al nemico sono considerevoli. Anche le nostre sono sensibili. Nel combattimento aereo di cui è stata data notizia col bollettino n. 186 gli aerei nemici abbattuti, anziché quat­tro, sono tredici schiacciati al suolo e accertati. Sette nostri velivoli non sono rientrati. In Africa orientale, attività di piccoli reparti: al confine sudanese una nostra pattuglia ha sorpreso e annientato un posto nemico. In zona Tessenei (Eritrea) un tentativo nemico di in­filtrazione, condotto con qualche carro armato e cinque autoblindo, è stato arrestato e respinto dalle nostre truppe e dalle nostre artiglierie anticarro. Un nostro aereo in ricognizione, attaccato da sette caccia nemici, ne abbatteva uno in fiamme e rientrava incolume. Un in­crociatore inglese presentantosi davanti a Chisimaio ha sparato al­cuni colpi contro la città senza provocare danni; veniva a sua volta colpito dalle nostre batterie costiere. Aerei nemici hanno bombar­dato le zone di Hargheisa e di el Uak nella Somalia ex britannica.

 

189 - 13 dicembre

Alla frontiera cirenaica, nella zona tra Sollum e Sidi el Barrani e nella zona desertica a sud est, è continuata ieri violenta la battaglia tra le nostre truppe che combattono con grande valore e le colonne coraz­zate nemiche. Le nostre squadriglie da caccia e da bombardamento, nonostante tempeste di sabbia sollevate dal ghibli, hanno volato inin­terrottamente dall'alba al tramonto bombardando ed incendiando le unità nemiche. Il numero complessivo degli apparecchi nemici ab­battuti in combattimento dal giorno 9 sale a diciotto. Dallo stesso giorno, dodici nostri velivoli non sono rientrati.

In Africa orientale, attività di nostre pattuglie al confine sudanese, col concorso della nostra aviazione che ha inflitto perdite a mezzi meccanizzati nemici. Un apparecchio nemico è stato abbattuto in fiamme. Sul fronte greco, nessun avvenimento degno di speciale se­gnalazione. Sono stati respinti piccoli attacchi di carattere locale.

 

190 - 14 dicembre

Nella zona di frontiera cirenaica sono continuati i combattimenti per tutta la giornata di ieri e nel pomeriggio; alcuni contrattacchi effet­tuati dalle nostre truppe hanno rallentato la pressione nemica. No­stre formazioni aeree hanno volato ininterrottamente sul campo di battaglia. La nostra caccia ha abbattuto in combattimento sei Gloster; tutti i nostri aerei sono rientrati, alcuni con morti e feriti a bordo. In Africa orientale, al confine sudanese, attività di pattuglie e di ar­tiglieria. Nostri aerei hanno spezzonato un’autoblindo immobiliz­zandola, mitragliato e bombardato salmerie. Una formazione da bombardamento e da caccia ha effettuato un'azione a volo radente sul campo di aviazione di Goz - Regeb incendiando al suolo cinque aerei decentrati nella boscaglia. Durante l'azione il comandante della formazione, per avaria all'apparecchio, fu costretto ad atterrare in territorio nemico; un suo gregario con audace abilità riusciva ad atterrare vicino, prenderlo a bordo e riportarlo incolume alla base. Sul fronte greco, attacchi nemici sferrati in diversi settori sono stati decisamente stroncati dalle nostre truppe che hanno vigorosamente contrattaccato. Specialmente nel settore di Osum il nemico ha subito perdite sensibili. Nei combattimenti di questi giorni si è particolar­mente distinta la divisione alpina Tridentina. La nostra aviazione, con ondate successive di bombardieri e picchiatelli, ha efficacemente colpito concentramenti di truppe e colonne in marcia.

Nel corso della notte nostri aerei da bombardamento, nonostante le avverse condizioni atmosferiche, hanno con effetti visibili colpito l'aeroporto di Micabba (Malta). La sera del 13 aerei nemici hanno compiuto un'incursione su Crotone lanciando alcune bombe che han­no arrecato qualche danno ad una casa ed incendiato due baracche. Si lamentano due feriti leggeri. Come già citato nel bollettino n. 180, il sommergibile Argo comandato dal tenente di vascello Alberto Crepas, che ha silurato il 1° dicembre in Atlantico il cacciatorpedi­niere canadese Seguenay, ha attaccato il 5 dicembre un convoglio nemico scortato, silurando un piroscafo di 12.000 tonnellate che è affondato capovolgendosi.

 

191 - 15 dicembre

Dopo l'evacuazione di Sidi el Barrani, ieri — sesta giornata della grande battaglia — le truppe italiane e quelle inglesi si sono san­guinosamente scontrate dalla mattina al tramonto nella zona deser­tica Forte Capuzzo - Sollum - Bardia. Attacchi e contrattacchi si sono svolti senza sosta. Il campo di battaglia è seminato di gruppi di autoblindo e di carri armati nemici che bruciano. Ma la pressione delle forze nemiche non si è ancora attenuata. L'aviazione si è pro­digata, con l'ammirevole spirito di sacrificio che la distingue, bom­bardando e combattendo ininterrottamente. Nei combattimenti di ieri sono stati abbattuti in fiamme dalla nostra caccia undici veli­voli. Ulteriori controlli fanno salire a dodici i velivoli nemici abbat­tuti nel giorno precedente. Sei dei nostri apparecchi da bombarda­mento non sono rientrati. Il nemico ha effettuato azioni di bombar­damento contro la base di Bardia e quella di Tripoli. In quest'ulti­ma città due apparecchi nemici sono stati abbattuti. Sul fronte greco, attacchi nemici in vari settori sono stati ributtati dai nostri contrat­tacchi durante i quali il nemico ha subito considerevoli perdite. No­stre formazioni aeree hanno eseguito con continuità efficaci bom­bardamenti su concentramenti di truppe greche, su salmerie e auto­mezzi a diretto concorso delle operazioni terrestri. Nostri picchiatelli hanno interrotto nodi stradali, bombardato e mitragliato truppe nemiche. Altre formazioni hanno colpito un viadotto sulla ferrovia Salonicco - Atene. In Africa orientale, i nostri aerei hanno bombar­dato obiettivi militari nemici nella zona di Gallabat. Al confine su­danese attività di pattuglie e di artiglieria. Il nemico ha eseguito in­cursioni aeree su alcune località dell'Eritrea, senza fare vittime né recare notevoli danni. Il sommergibile Neghelli, al comando del ca­pitano di corvetta Carlo Ferracuti, ha silurato e affondato al largo delle coste egiziane un incrociatore nemico del tipo Southampton. Nella notte scorsa, Napoli è stata oggetto di tre incursioni aeree con lancio di bombe sul porto e di spezzoni incendiari sulla città. Nel porto è stata colpita un'unità di medio tonnellaggio della R. Marina; i danni non sono rilevanti; si lamentano una cinquantina fra morti e feriti dell'equipaggio. Un piccolo motoveliero, colpito da un'altra bomba, è affondato. Gli incendi ai piani elevati di talune abitazioni sono stati immediatamente spenti per il pronto intervento dei vigili del fuoco. I feriti civili sono otto. Contegno della popolazione, esemplare.

 

Infantry Tank Mark II Matilda

Infantry Tank Mark II Matilda II 

Caratteristiche: peso 16 t, protezione 80 mm, velocità 24 km/h, autonomia km 112, armamento 1 da 40 – 1 da 7,9 – 1 da 7,7, equipaggio 4 uomini.

Il concetto di carro armato per fanteria fu essenzialmente britannico e portò alla realizzazione di alcuni mezzi tra i quali spicca il Matilda II. Questo carro riponeva la sua efficacia nella protezione offerta dalla corazzatura con una elevata resistenza ai colpi dei cannoni controcarro esistenti nelle prime fasi della guerra. Tuttavia la bassa velocità del mezzo permetteva all’avversario di poter colpire ripetutamente punti vitali quali i cingoli e lo scarico e la ventilazione del motore. 

 

 

192 - 16 dicembre

In Cirenaica, nella zona di frontiera, è continuata la pressione di forze nemiche bombardate dalla nostra aviazione, che ha inflitto molte perdite alle formazioni corazzate. Sul fronte greco, nuovi at­tacchi nemici sono stati respinti. Negli aspri combattimenti, sensi­bili sono state le perdite del nemico e nostre. In Africa orientale, una incursione aerea del nemico su Assab ha causato danni ad alcune costruzioni della città.

 

193 - 17 dicembre

La ottava giornata di battaglia nella zona desertica del fronte cire­naico si è svolta con un accanimento non inferiore a quello delle precedenti giornate. La nostra aviazione, malgrado il tempo proibi­tivo, non ha rallentato la sua attività, in concorso alla resistenza delle truppe e con le sue formazioni da caccia e da bombardamento ha fortemente logorato il nemico. Sul mare, nostri aerosiluranti hanno colpito con due siluri un incrociatore da 6000 tonnellate che aveva bombardato Bardia. Cinque nostri apparecchi non sono rientrati.

Sul fronte greco, calma nel settore della 9a Armata, aspri combatti­menti in quello dell'11a. Nei combattimenti dei giorni scorsi si sono particolarmente distinti il reggimento Granatieri e il reggimento Lancieri di Milano. In Africa orientale, sul fronte del Sudan, atti­vità di pattuglie e di artiglierie. Nella mattina di ieri un aereo ne­mico che tentava di bombardare Dire Daua è stato abbattuto dalla nostra caccia levatasi in volo all'allarme. Durante l'incursione ne­mica di cui al bollettino n. 191, un nostro caccia ha abbattuto in fiamme un Wellesley.

 

194 - 18 dicembre

Nella zona di frontiera cirenaica le truppe nemiche, per il logorio e le perdite subite, hanno rallentato nella giornata di ieri — nona della grande battaglia — la loro pressione. Le nostre artiglierie hanno efficacemente battuto reparti di mezzi meccanizzati nemici, mentre le nostre formazioni aeree hanno bombardato unità corazzate più lontane. L'incrociatore nemico silurato dinanzi a porto Bardia, di cui al bollettino n. 193, è stato visto capovolgersi ed affondare. Gli aerosiluranti affondatori erano al comando del capitano pilota Grossi e del tenente pilota Barbani, coadiuvati dagli osservatori te­nenti di vascello Marazio e Riva. Nostri apparecchi hanno bombar­dato navi da guerra inglesi presentatesi davanti a Porto Bardia. La aviazione da caccia avversaria ha contrastato l'azione dei nostri bom­bardieri, che hanno abbattuto un apparecchio Gloster. Nostre forma­zioni da caccia, di scorta ai bombardieri, hanno impegnato combat­timento con la caccia nemica: un Hurricane é stato abbattuto; un nostro apparecchio da caccia non é rientrato. Dei cinque apparecchi nazionali che nel bollettino n. 193 erano stati dati come perduti, due hanno fatto rientro alla base. Fra i tre apparecchi che si possono ritenere definitivamente perduti é anche quello del colonnello Ara­mu, due volte Atlantico, bombardiere di eccezione, che alla testa dello stormo aveva diretta l'azione. Nella giornata del 16 sono stati abbattuti 5 caccia inglesi. Sul fronte greco, nel settore dell'11a Ar­mata, si sono svolti aspri combattimenti. Nostre formazioni da caccia hanno effettuato efficaci azioni di mitragliamento su concentramenti di truppe nemiche. In Egeo, nella mattinata di ieri, aerei nemici hanno lanciato alcune bombe su Rodi e Stampalia. In Africa orien­tale, nostre formazioni aeree hanno effettuato un'azione notturna sui campi di Erkowit, Sabt e Summit, sorprendendoli in piena at­tività: sono stati spezzonati una diecina di apparecchi al suolo. Una nostra formazione da bombardamento ha eseguito un'efficace azione notturna sugli impianti portuali e sui depositi di nafta di Porto Sudan. Durante il volo di rientro un apparecchio, per il cattivo tempo, era costretto ad atterrare in territorio nemico; riusciva però a ripar­tire rientrando incolume alla base. Altre azioni da bombardamento venivano effettuate dai nostri reparti sulla stazione ferroviaria di Ghedaref e sugli apprestamenti difensivi di Otrub e Monte Rejan. Durante la giornata, ad ondate successive, formazioni da bombar­damento hanno ripetuto l'azione sulla base aerea, il porto e il depo­sito di nafta di Porto Sudan; quattro velivoli nemici sono stati si­curamente distrutti al suolo; gli impianti portuali e i depositi di nafta sono stati danneggiati in maniera evidente: grandi colonne di fumo erano visibili a distanza. Una nostra formazione attaccata da sette velivoli da caccia ne abbatteva due; un nostro velivolo non è rientrato. Nei pressi di el Uasch la nostra aviazione ha bombardato e spezzonato mezzi meccanizzati nemici; un apparecchio non è rientrato.

 

195 - 19 dicembre

Nell'Africa settentrionale, la battaglia continua nella zona di Bardia dove sono segnalati notevoli concentramenti di mezzi meccanizzati nemici. Alcune di queste formazioni che avevano tentato di avvici­narsi alla città sono state contrattaccate con successo. Nostre forma­zioni aeree hanno efficacemente bombardato mezzi meccanizzati ne­mici. Sul fronte greco, attività di artiglieria nel settore della 9a Ar­mata. Nostre unità navali hanno, nella giornata di ieri, bombardato efficacemente postazioni nemiche nella zona di Lukova. Nostre for­mazioni aeree hanno bombardato concentramenti nemici nella zona di Argirocastro e in quelle di Morgone e di Kolonia. Nell'Africa orientale, nostre formazioni aeree hanno bombardato: la stazione, il campo di aviazione e il campo trincerato di Ghedaref, causando vasti incendi, il campo di aviazione di Roseires, distruggendo una fotoelettrica e provocando un violento incendio; Porto Sudan, con successive ondate. Su Porto Sudan, aerei inglesi tipo Gloster e Blen­heim hanno attaccato le nostre formazioni; un Gloster è stato ab­battuto; tutti i nostri velivoli sono rientrati. Aerei nemici hanno lan­ciato bombe su Metemma e Hargheisa, senza conseguenze.

Nell'Italia settentrionale, aerei nemici hanno lanciato bombe nei pressi di Vercelli, causando lievi danni a quattro case; su Milano, causando danni a qualche stabile ed un morto e alcuni feriti; e su Genova, causando danni e nessuna vittima.

 

196 - 20 dicembre

Nella zona di frontiera cirenaica, le nostre artiglierie hanno contro­battuto, con successo, artiglierie nemiche e mezzi meccanizzati nel settore di Bardia. Durante azioni di mitragliamento e bombarda­mento, le nostre formazioni aeree, venivano assalite da gruppi di aeroplani nemici. Le nostre formazioni reagivano sostenendo una furibonda battaglia: due Hurricane sono stati abbattuti, un nostro apparecchio da caccia non è rientrato. Nella notte dal 18 al 19 é stata bombardata Alessandria. Sul fronte greco, nel settore dell'11a Armata, aspri combattimenti sono tuttora in corso.

Sono stati intensamente bombardati nella giornata di ieri concen­tramenti di truppe nemiche in varie località. Durante una di queste azioni una nostra formazione da bombardamento è stata attaccata da quattro Gloster: tre velivoli nemici sono stati abbattuti in fiamme. I nostri velivoli picchiatelli hanno attaccato, affondandolo, un piro­scafo; bombardato e mitragliato concentramenti, automezzi e sal­merie. Durante un tentato attacco nemico su Valona, il giorno 18, sono stati abbattuti dalla nostra caccia tre apparecchi Blenheim. In Africa orientale, al confine sudanese, attività di pattuglie e di arti­glieria. Nella giornata del 19 sono stati colpiti i depositi e appre­stamenti difensivi nemici nei pressi di Metemma. Nostri aerei, il giorno 18, hanno bombardato e spezzonato truppe a nord della sta­zione di Eriba e il bivio ferroviario di Haiya Junction, centrando. Aerei nemici in quattro ondate successive hanno lanciato bombe su Brindisi; cinque feriti leggeri, di cui due donne, tra la popolazione civile.

 

197 - 21 dicembre

Nella zona di frontiera cirenaica, attività di artiglieria. Nella gior­nata del 19 il nemico, oltre agli aerei perduti di cui al bollettino n. 196, ha perduto altri due velivoli da caccia. Meritano speciale citazione tutti i reparti operanti in Cirenaica della V squadra aerea, che hanno instancabilmente e fino alle più sublimi forze del sacri­ficio collaborato alla lotta per la distruzione delle unità corazzate nemiche, sostenendo nello stesso tempo duri combattimenti contro le forze aeree avversarie.

Sul fronte greco, tentativi di attacchi nemici sono stati ovunque respinti. Un nostro colpo di mano ci ha dato il possesso di una im­portante posizione. I reparti aerei hanno compiuto continue efficaci azioni in diretta collaborazione con le truppe. Formazioni di bom­bardieri, picchiatelli e cacciatori hanno colpito concentramenti di truppe, nodi stradali e opere militari su tutto il settore interessante le azioni in corso. Nel canale di Corfù sono stati affondati due grossi velieri. In ripetuti e violenti combattimenti sono stati ab­battuti due velivoli Gloster. Un nostro velivolo non è rientrato.

Nostre unità navali hanno eseguito il bombardamento di posizioni nemiche lungo le coste ioniche colpendo efficacemente i bersagli prestabiliti. In Africa orientale, attività di artiglieria. Una nostra formazione aerea ha effettuato un'incursione notturna su Aden, bom­bardando da bassa quota l'aeroporto. Altra formazione ha bombar­dato apprestamenti nemici nella zona di Metemma, provocando va­sti incendi.

 

198 - 22 dicembre

Nella zona di frontiera cirenaica, azioni delle opposte artiglierie. Una nostra unità navale ha bombardato gruppi motorizzati nemici presso la costa; una torpediniera ha abbattuto un aerosilurante ne­mico. Nostri reparti aerei hanno effettuato un intenso bombarda­mento contro concentramenti di truppe e mezzi meccanizzati; inol­tre, durante tutta la notte, per quanto ostacolati dal maltempo, han­no tenuto costantemente sotto offesa banchine ed impianti di una base avanzata nemica, dove sono stati provocati incendi. Il nemico ha effettuato il bombardamento di una nostra base aerea in Tripo­litania. Sul fronte greco, un attacco nemico è stato arrestato con azione di artiglieria e da un nostro contrattacco, che ha inflitto all’avversario notevoli perdite. Durante la notte sul 21 dicembre e per tutta la giornata, numerose formazioni di bombardieri e picchiatelli hanno battuto efficacemente apprestamenti di truppe, strade, ferro­vie, batterie e basi, interessanti le operazioni in corso in Albania. In vari combattimenti aerei sono stati abbattuti in fiamme undici velivoli nemici tipo Gloster. Quattro nostri velivoli non sono rien­trati. In Africa orientale, solita attività di artiglieria al confine su­danese. Una nostra formazione aerea ha ripetutamente bombardato truppe nemiche in una località dell'alto Sudan. Nella notte fra il 21 e il 22 aerei nemici hanno lanciato alcune bombe sulla città di Fiume colpendo una casa privata e ferendo sei persone.

 

199 - 23 dicembre

Nella zona di frontiera cirenaica la situazione è immutata. Sono stati rinnovati bombardamenti aerei di una base avanzata del ne­mico e attacchi contro suoi mezzi corazzati. Un aerosilurante ha colpito ed affondato un incrociatore ausiliario inglese. Il nemico ha bombardato alcuni centri della Libia: un morto e tre feriti. Sul fronte greco, attacchi nemici sono stati respinti da nostri contrattac­chi. Abbiamo inflitto al nemico sensibili perdite e catturato armi automatiche.

Formazioni da caccia si sono scontrate con una formazione di nove velivoli tipo Blenheim; tre di essi sono stati abbattuti. In Africa orientale sono stati bombardati automezzi e apprestamenti nemici in località dell'Alto Sudan. Durante l'incursione aerea nemica sul ter­ritorio metropolitano avvenuta nella notte dal 21 al 22 sono state lanciate anche alcune bombe nella laguna veneta, senza danni a persone ne a cose.

 

Africa Settentrionale reparti inglesi

 

200 - 24 dicembre

Nella zona di frontiera cirenaica, le nostre artiglierie hanno bat­tuto autoblindo e carri armati nemici avvicinatisi alle nostre posi­zioni. Nostri bombardieri hanno effettuato una riuscitissima azione contro mezzi meccanizzati e contro una base avanzata nemica. In combattimento aereo la nostra caccia abbatteva due velivoli tipo Hurricane. Un nostro velivolo non è rientrato da una ricognizione. L'aerosilurante che ha affondato un incrociatore ausiliario inglese, come da bollettino n.199, aveva per osservatore il tenente di vascello Sleiter e per pilota il tenente A. A. Galimberti. Sul fronte greco sono stati respinti alcuni attacchi del nemico al quale sono state inflitte forti perdite. Nel corso di ricognizioni offensive sono stati catturati prigionieri, mitragliatrici e numerosi fucili.

Si è particolarmente e nuovamente distinta la divisione alpina Julia. In Africa orientale, al confine sudanese, un reparto avversario, che tentava avvicinarsi alle nostre posizioni avanzate, è stato respinto.

 

201 - 25 dicembre

Nella zona di frontiera cirenaica la situazione è immutata. I reparti aerei hanno proseguito la loro azione di bombardamento e mitra­gliamento contro mezzi meccanizzati avversari. Le basi avanzate ne­miche sono state ancora sottoposte ad un intenso bombardamento; in una base aerea sono stati notati scoppi e incendi. In Tripolitania il nemico ha bombardato la città e il porto di Tripoli recando qual­che danno. Sul fronte greco il maltempo ostacola le operazioni: ten­tativi di attacchi nemici sono stati respinti. Un nostro reparto da caccia, in crociera di protezione, ha vivacemente contrastato un'in­cursione nemica sul cielo di Valona mitragliando ed inseguendo alcuni velivoli Blenheim, che si sono sottratti al combattimento. In Africa orientale, al confine sudanese, un nostro reparto in ricogni­zione, il giorno 23, attaccato da automezzi armati, li costringeva a ripiegare con perdite. Verso le ore 12,20 di ieri 24 un aereo nemico ha sorvolato Napoli e dintorni, lanciando alcuni spezzoni incendiari e i soliti manifestini.

 

202 - 26 dicembre

Nella zona di frontiera cirenaica attorno a Bardia, vivaci azioni delle artiglierie nemiche controbattute dalle nostre. Un attacco con­tro un nostro posto nel deserto è stato respinto. Nella notte fra il 24 e il 25 e durante la giornata di ieri, una base avanzata nemica è stata sottoposta ad un intenso bombardamento aereo: una nave da guerra è stata colpita. Sono stati inoltre bombardati efficacemente nuclei di mezzi meccanizzati nel sud della Cirenaica. Sul fronte greco abbiamo respinto attacchi in vari punti, infliggendo al nemico sensibili perdite e catturando prigionieri. Alcune formazioni da bom­bardamento hanno colpito basi navali ed apprestamenti portuali ne­mici interessanti lo svolgimento delle operazioni in corso. Durante un'incursione nemica su Valona, di cui al bollettino n. 201, la di­fesa contraerea della R. Marina ha abbattuto un velivolo avversario. In Africa orientale, sul fronte sudanese, attività di pattuglie e aerea. Sono state spezzonate e mitragliate truppe nemiche attendate e co­lonne in marcia. Un nostro apparecchio non è rientrato. Il sommer­gibile Serpente, al comando del tenente di vascello Antonio Dotta, nella notte fra il 20 e il 21 ha attaccato nel Mediterraneo centrale una formazione navale nemica, lanciando due siluri contro un in­crociatore leggero ed affondandolo come é stato constatato dalla ri­cognizione aerea. Il sommergibile Mocenigo, al comando del capi­tano di corvetta Alberto Agostini, ha affondato a cannonate nell’Oceano Atlantico due grossi piroscafi e ne ha colpito, con siluro, un terzo.

 

203 - 27 dicembre

Nella zona -di frontiera cirenaica continuano azioni delle opposte ar­tiglierie ed attività di pattuglie. Intensa attività della nostra aviazione: sono stati compiuti bombardamenti contro navi, nella rada di una base avanzata, contro batterie e contro mezzi meccanizzati. La caccia ha impegnato combattimento con una numerosa formazione di Gloster: tre velivoli nemici sono stati abbattuti. Un nostro velivolo non é rientrato.

Nelle acque della Cirenaica, il mattino del 26, un idro da ricogni­zione marittima ha avvistato e bombardato efficacemente un som­mergibile avversario. Sul fronte greco, attività di artiglierie e azioni di carattere locale.

Installazioni portuali, piroscafi alla fonda ed obiettivi direttamente interessanti le operazioni terrestri sono stati colpiti dai nostri bom­bardieri. Il tentativo nemico di offendere una nostra base è stato sventato dal pronto intervento dei nostri cacciatori: tre velivoli Blenheim sono stati abbattuti. In Africa orientale, nulla di notevole da segnalare.

 

204 - 28 dicembre

Nella zona di frontiera cirenaica, sul fronte di Bardia, tiri di arti­glieria. In una azione combinata con aviazione una nostra colonna celere ha distrutto un reparto meccanizzato nemico, catturandone gli equipaggi.

Una unità navale ha effettuato lungo la costa un'azione di artiglieria contro reparti blindati, disperdendo nuclei avversari e riducendo al silenzio artiglierie autoportate. Nostri bombardieri hanno continuato a tenere sotto la loro efficace offesa, durante la giornata di ieri e nella notte precedente, basi avanzate e mezzi meccanizzati nemici. La nostra caccia ha sostenuto vivaci combattimenti con quella av­versaria. Un nostro aereo ha colpito con siluro e affondato nel Me­diterraneo un piroscafo da 5.000 tonnellate. Complessivamente sono stati abbattuti tre velivoli nemici da caccia; un nostro bombardiere non è rientrato. Sul fronte greco, attacchi nemici sono stati respinti da una nostra decisa reazione. Sono stati catturati alcuni prigionieri ed armi automatiche. Formazioni da bombardamento e da caccia si sono susseguite contro truppe, apprestamenti e nodi stradali. E' stata attaccata la base navale avversaria di Prevesa, colpendo in pieno piroscafi alla fonda. Nell'Atlantico, un nostro sommergibile non è rientrato. In Africa orientale, nulla di notevole da segnalare.

 

205 - 29 dicembre

Nella zona di frontiera cirenaica, aumentata attività di artiglieria e di pattuglie sul fronte di Bardia; azione di nostre colonne celeri, in cooperazione con l'aviazione, le quali, nella regione desertica, hanno distrutto alcune autoblindo nemiche. Due nostri aero - siluranti han­no attaccato e colpito un monitore ed un cacciatorpediniere. Un no­stro velivolo da caccia non è rientrato. Sul fronte greco, azioni di carattere locale. Forze nemiche sono state disperse da nostri tiri di artiglieria.

Reparti aerei hanno colpito importanti basi logistiche avversarie nel Mediterraneo. In Africa orientale, attività di artiglierie e azioni di contrapposte pattuglie di cavalleria al confine sudanese. Una forma­zione da caccia ha compiuto una riuscita incursione a bassa quota mitragliando truppe autotrasportate in movimento e incendiando alcuni mezzi; impegnato il combattimento con cinque caccia tipo Gloster, riusciva ad abbatterne quattro. Velivoli nemici hanno bom­bardato nostre località in Etiopia senza arrecare danni.

Un nostro velivolo non è rientrato.

 

206 - 30 dicembre

Nella zona di frontiera cirenaica continuano azioni di artiglierie at­torno a Bardia; qualche piccolo reparto meccanizzato inglese che tentava di avvicinarsi alle nostre opere è stato respinto. In successive azioni offensive, l'Aeronautica ha spezzonato e mitragliato nuclei meccanizzati nemici: numerosi mezzi sono stati danneggiati e di­strutti. Nella zona di Giarabub un attacco nemico è stato respinto. Gli inglesi hanno bombardato alcune nostre basi senza arrecare danni. Sul fronte greco il nemico ha tentato operazioni di carattere locale, ma è stato respinto con gravi perdite. Le formazioni da bom­bardamento e da caccia di due squadre si sono susseguite contro im­pianti portuali, apprestamenti difensivi e truppe. A Prevesa, base navale nemica, in seguito ad una azione di bombardieri, condotta con audacia, sono stati causati incendi e provocati gravi danni a materiali, installazioni del porto e ad un piroscafo alla fonda. Su Valona, nella mattinata di ieri 29 corrente, la difesa contraerea della R. Marina ha abbattuto in fiamme un apparecchio da bombardamento. La caccia, intercettata la formazione, abbatteva altri due velivoli nemici. Unità navali hanno eseguito, indisturbate, una prolungata azione di bom­bardamento contro apprestamenti nemici sulla costa greco - albanese, con evidenti risultati distruttivi. In Africa orientale nulla di note­vole da segnalare. Nella notte fra il 29 e il 30 aerei nemici, in due ondate successive, hanno sorvolato Napoli lanciando manifestini ed alcune bombe sulla città. Sono stati colpiti caseggiati civili; si de­plorano sette morti ed alcuni feriti. Un nostro sommergibile dislocato in Atlantico ha abbattuto un aereo da bombardamento inglese.

 

207 - 31 dicembre

Nella zona di frontiera cirenaica, azioni delle nostre artiglierie e dell'aviazione da caccia mediante spezzonamento e mitragliamento contro gruppi di carri armati e di autoblindo nemici che sono stati respinti e danneggiati, mentre tentavano avvicinarsi alle nostre po­sizioni. Azioni lontane di artiglierie e di aviazione da bombarda­mento contro la base di Sollum. Nella notte tra il 29 e il 30 aerei nemici hanno bombardato nostri campi della Cirenaica senza per­dite ne danni. Sul fronte greco si sono svolti combattimenti di carat­tere prevalentemente locale. Il nemico ha subito sensibili perdite ed ha lasciato in nostre mani armi e prigionieri. Unità navali hanno effettuato una intensa azione di bombardamento contro centri ne­mici di rifornimento lungo la costa greco - albanese con visibili ef­fetti. Numerose formazioni da bombardamento e di picchiatelli han­no con continuità battuto apprestamenti militari, ponti e strade. La caccia ha mitragliato vari concentramenti di truppe e colonne di automezzi in moto. Con ottimi risultati sono stati bombardati i porti e gli obiettivi militari di Salonicco e di Prevesa e gli aeroporti di Giànnina e Kotzani. Sono stati distrutti al suolo due velivoli avver­sari. Una pattuglia di Hurricane che tentava contrastare una nostra formazione di bombardieri è stata respinta ed un Hurricane è stato abbattuto. In Africa orientale, al confine sudanese attività di arti­glierie e di pattuglie. Aerei nemici hanno bombardato una nostra base incendiando un apparecchio. Attaccati dalla caccia due velivoli sono stati abbattuti. Nella notte fra il 30 e il 31 aerei nemici hanno sorvolato alcune località dell'Italia meridionale con lancio di razzi. Un aereo avversario è stato abbattuto in fiamme.

 

Africa Settentrionale POW italiani

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