Bollettini di Guerra

1941 - aprile dal n. 298 al n. 329

298 - 1 aprile

Sul fronte greco, nel settore della 11a Armata, azioni nemiche di carattere locale sono state stroncate. Nostre formazioni aeree hanno bombardato depositi munizioni e spezzonato truppe avversarie. Nell’Africa settentrionale, una nostra formazione da bombardamento scortata dalla caccia germanica, ha bombardato basi aeree nemiche ed impianti militari, distruggendo due velivoli al suolo e producendo vasti incendi; la caccia tedesca, in combattimenti aerei, ha abbattuto un velivolo tipo Hurricane. Aerei britannici hanno compiuto una incursione su Misurata, causando alcuni feriti e lievi danni. Nell’Africa orientale, continua accanita la lotta nel settore Nord fra Cheren e Asmara. Nonostante il crescente impiego di truppe e mezzi meccanizzati da parte del nemico, i nostri reparti eroicamente resistono. Una nostra formazione da bombardamento ha attaccato il campo di Giggiga: scontratasi con la caccia avversaria, abbatteva un velivolo tipo Gloster. Altri nostri aerei hanno bombardato con successo automezzi britannici.

 

299 - 2 aprile

Sul fronte greco, nulla di notevole da segnalare. Nell'Africa setten­trionale, truppe meccanizzate, italiane e germaniche, superate resi­stenze nemiche, hanno occupato Marsa el Brega, località della Ci­renaica. Nostri velivoli hanno bombardato navi nel porto di Ben­gasi, affondandone una. Nell'Africa orientale, è continuata nella giornata di ieri la difesa delle nostre truppe contro le preponderanti forze nemiche, sia sul fronte Nord che nella zona del fiume Hauasc, La nostra caccia dell'A.O.I. ha abbattuto due Hurricane e due bom­bardieri nemici.

 

300 - 3 aprile

Sul fronte greco, attività di artiglierie. Nostre formazioni aeree han­no bombardato la base navale di Volo e l'importante centro logi­stico di Florina. In combattimenti aerei sono stati abbattuti due ve­livoli nemici. Tre nostri velivoli non sono rientrati. Nel Mediter­raneo orientale, nostri velivoli bombardieri e siluranti hanno attac­cato un convoglio nemico fortemente scortato; malgrado la violenta reazione contraerea, cinque grossi piroscafi sono stati colpiti ed af­fondati. Tutti i nostri velivoli sono rientrati alla base. Velivoli del C.A.T. hanno attaccato ad ovest di Creta altro convoglio nemico: un piroscafo di 8.000 tonnellate è stato incendiato ed é affondato: un secondo piroscafo, pure di 8.000 tonnellate, é stato colpito con due bombe di grosso calibro e probabilmente affondato. Nell'Africa orien­te, onde evitare ulteriori bombardamenti nemici su Asmara, che avevano già fatto centinaia di vittime fra la popolazione nazionale e quella eritrea, la città é stata evacuata dalle nostre truppe. Nelle nuove posizioni si sta riaccendendo la battaglia. Nell'Africa setten­trionale, il successo delle truppe meccanizzate italo - germaniche è stato allargato oltre Marsa el Brega. L'aviazione italiana e quella te­desca hanno attaccato con ottimi risultati colonne nemiche in riti­rata verso Agedabia.

 

301 - 4 aprile

Sul fronte greco, attività delle opposte artiglierie.

Una nostra formazione da caccia ha attaccato a volo radente colonne di truppe in movimento sulla strada Corizza - Pogradec; sono state inflitte sensibili perdite e vari automezzi sono stati incendiati. Un nostro velivolo da ricognizione marittima ha abbattuto un caccia nemico a ponente della Sardegna. Nell'Africa settentrionale, conti­nuano le operazioni di colonne motorizzate italo - tedesche in Cire­naica. Intensa attività della nostra aviazione: un velivolo nemico abbattuto in fiamme nel cielo di Bengasi. Velivoli britannici hanno compiuto una incursione su Tripoli: una quindicina di vittime nel quartiere ebraico. Altri aerei inglesi hanno mitragliato nostre co­lonne in marcia, causando lievi perdite. Nell'Africa orientale, con­tinua la resistenza sia in Eritrea che nell'Hararino.

 

302 - 5 aprile

Sul fronte greco, azioni locali nel settore della 9a Armata. Nostre formazioni aeree hanno attaccato a volo radente concentramenti di truppe nemiche. Nella rada di Corfù, altre nostre unità aeree hanno colpito con bombardamento in picchiata navi alla fonda. Sono stati affondati due piroscafi, uno da 8.000 e uno da 3.000 tonnellate ed e stato gravemente danneggiato altro naviglio minore. In Cirenaica, le truppe italiane e germaniche sviluppando il successo conseguito nella zona di Agedabia, hanno raggiunto sin da ieri mattina Bengasi e spinto colonne motorizzate oltre detta città. Velivoli tedeschi hanno attaccato una autocolonna nemica nei pressi di Soluch. In combat­timenti aerei la caccia tedesca ha abbattuto tre velivoli britannici. Nella notte sul 4, il nemico ha compiuto una nuova incursione aerea su Tripoli, producendo alcuni danni ad abitazioni civili. Nell'isola di Creta, una nostra formazione da caccia ha attaccato di sorpresa la base aerea di Iraklion, incendiando un velivolo al suolo e danneg­giandone numerosi altri; un nostro aereo non ha fatto ritorno alla base. Nell'Africa orientale, prosegue la nostra resistenza in vari set­tori. Abbiamo perduto una unità di piccolo tonnellaggio nel Mar Rosso, in seguito a bombardamento aereo del nemico. Due altre unità dello stesso tipo si sono auto - affondate nei pressi di Gedda. Gli equipaggi sono salvi.

 

Cruiser Tank Mk.VI (A.15) Crusader II

 

Cruiser Tank Mk.VI (A.15) Crusader II

Caratteristiche: peso 19 t, protezione 49 mm, velocità 48 km/h, autonomia 321 km, armamento 1 da 40 mm – 1 da 7,92 mm – 1 da 7,7, equipaggio 5.

L’apparizione sui capi di battaglia della serie di carri Cruiser fu la conferma dell’affidabilità del sistema di sospensioni ideato da Christie all’inizio degli anni Trenta. Questi carri si ispiravano largamente ad alcuni modelli del progettista americano acquistati e accuratamente valutati dagli organi tecnici dell’esercito inglese. Il più famoso dei cruiser fu indubbiamente il Crusader, realizzato in tre versioni fondamentali. Vennero utilizzati in Africa Settentrionale a partire dal giugno 1941, ristabilendo l’equilibro con i mezzi delle unità corazzate tedesche.

 

303 - 6 aprile

Sul fronte greco, attività di artiglierie. Nostre formazioni aeree han­no attaccato in picchiata e mitragliato apprestamenti difensivi e truppe nemiche.

Nell'Africa settentrionale, continua l'avanzata verso oriente delle co­lonne italiane e tedesche in Cirenaica.

Velivoli inglesi hanno ripetuto, nella notte del 5, il bombardamento su Tripoli: alcuni feriti e danni.

Nel Mediterraneo orientale, un nostro sommergibile ha attaccato un convoglio nemico. Un piroscafo di grosso tonnellaggio è stato affon­dato; un secondo piroscafo è stato colpito con siluro. Nostri velivoli hanno bombardato altro convoglio nemico ad ovest dell'isola di Creta. Un nostro aereo da ricognizione, attaccato da caccia avversari, ha abbattuto un velivolo tipo Hurricane. Nell'Africa orientale le nostre truppe effettuano il loro concentramento nelle zone prestabilite.

 

304 - 7 aprile

Iniziatesi ieri le ostilità contro la Jugoslavia, nostre squadre aeree hanno attaccato obiettivi aeronautici, navali e terrestri, sui fronti greco e jugoslavo. A Spalato sono state bombardate opere portuali e navi alla fonda: due piroscafi di medio tonnellaggio sono stati af­fondati. A Cattaro è stato bombardato il porto causando gravi danni agli impianti; un cacciatorpediniere ed un bacino galleggiante sono stati colpiti in pieno; un piroscafo è stato affondato. L'arsenale di Teodo, nei pressi di Cattaro, è stato gravemente danneggiato; altro cacciatorpediniere è stato colpito. Un deposito munizioni è saltato in aria. Nostri velivoli hanno inoltre attaccato idrovolanti alla fonda e postazioni antiaeree: un aereo nemico è stato distrutto e numerosi altri danneggiati. La base aerea di Mostar ha subito gravi danni. Sono stati inoltre bombardati ponti e vie di comunicazione provo­cando interruzioni. In combattimenti aerei sono stati abbattuti due velivoli nemici; due nostri aerei sono mancanti. L'aviazione nemica ha bombardato Scutari causando alcuni feriti e danni limitati. Nell’Africa orientale, continuano i previsti movimenti delle nostre trup­pe. Addis Abeba è stata da noi sgombrata per evitare vittime fra la popolazione civile. La popolazione bianca, vigilata dalle nostre forze di polizia non ha subito offese. Il nemico ha compiuto un'incursione sulla nostra base aerea di Dessiè, causando danni. In Libia, colonne celeri italiane e tedesche hanno sbaragliato le retroguardie britan­niche a nord - est ed a sud - est di Bengasi ed hanno respinto con successo un contrattacco di carri armati nemici. E' stato fatto un ricco bottino di prigionieri, armi ed automezzi. Un nostro sommer­gibile ha attaccato nel Mediterraneo orientale un convoglio scortato, colpendo due unità nemiche una delle quali é affondata.

 

305 - 8 aprile

Nell'Albania, sul fronte jugoslavo, azioni di elementi avanzati. Sul fronte greco, le nostre truppe hanno respinto attacchi locali nel settore della 9a Armata. Sono stati catturati molti prigionieri. La nostra aviazione ha spezzonato posizioni nemiche. Il 6 corrente, velivoli del Corpo Aereo Tedesco hanno attaccato con successo basi aeree, depositi di munizioni e concentramenti di truppe in territorio jugo­slavo. In detta azione tre velivoli nemici sono stati abbattuti ed altri 17 velivoli sono stati distrutti al suolo.

In Cirenaica, le forze corazzate e motorizzate italo - tedesche — su­perando forti resistenze nemiche — hanno occupato Barce e Tocra. L'avanzata continua. Nella notte sul 7, velivoli inglesi hanno effet­tuato un'incursione su Tripoli. Sono stati colpiti ospedali ed abita­zioni civili: un morto ed alcuni feriti. Aerei inglesi hanno bombar­dato alcune località dell'isola di Rodi nelle prime ore del mattino del 7: nessun danno.

Nell'Africa orientale, nulla di notevole da segnalare.

 

306 - 9 aprile

Alla frontiera giulia, nostri elementi avanzati hanno occupato Kra­njska - Gora in val Sava. Nell'Albania, sul fronte jugoslavo, atti­vità di piccoli reparti; abbiamo catturato forti gruppi di prigionieri con armi. Sul fronte greco, abbiamo respinto un attacco nemico di carattere locale e catturato alcune centinaia di prigionieri. Nostre formazioni da bombardamento hanno attaccato a Sebenico unità navali e idrovolanti alla fonda. Una nave di medio tonnellaggio è stata colpita. Vari idrovolanti, automezzi e baraccamenti sono stati danneggiati. Gli impianti delle basi aeree di Divulje e Vodice sono stati bombardati e hanno subito seri danni. Altri nostri velivoli hanno mitragliato autocolonne, carreggi e colonne di salmerie. In Cire­naica, superate con brillante manovra le resistenze opposte da reparti meccanizzati nemici, particolarmente notevoli a Msus ed a Mechili, le forze italo - tedesche, raggiunta Derna, continuano ad in­calzare il nemico e procedono al rastrellamento della vasta regione rioccupata. Unità del Corpo Aereo Tedesco hanno bombardato e mi­tragliato concentramenti di truppe e autocolonne nemiche. Nell'Afri­ca orientale, il nemico ha ripreso in forze l'attacco nel settore di Massaua. Nel rimanente territorio, situazione nel complesso invanata. Un nostro mas ha silurato un incrociatore pesante inglese nel Mar Rosso.

 

307 - 10 aprile

Sul fronte giulio è continuata l'avanzata delle nostre truppe in val Sava, oltre Kranjska Gora. In Albania, sul fronte jugoslavo, azioni nemiche nello Scutarino sono state stroncate; sono stati catturati numerosi prigionieri. Nostre colonne avanzano in territorio jugo­slavo verso est, per incontrarsi con le colonne tedesche. Sul fronte greco, nessuna novità di rilievo. Formazioni aeree nazionali hanno bombardato truppe ed automezzi avversari nella zona di Bencovazzo (Zara). Gli impianti portuali di Sebenico sono stati nuovamente colpiti dai nostri reparti da bombardamento. Reparti da caccia hanno mitragliato apprestamenti difensivi e truppe sul fronte jugoslavo -albanese, ed hanno attaccato a volo radente presso Slosella (Zara) dieci idrovolanti alla fonda, quattro dei quali sono stati distrutti; gli altri sono stati gravemente danneggiati. Aerei nemici hanno sorvo­lato Zara, lanciando alcune bombe e causando qualche danno. In Cirenaica, il nemico tenta invano di sfuggire all'accerchiamento compiuto dalle forze italo - tedesche, che muovendo presso la costa ed a sud del Gebel, si sono congiunte oltre Derna. Il bottino dei materiali catturati è notevole. Tra i prigionieri sono stati accertati oltre 2000 uomini con sei generali e vari ufficiali superiori. Nostri reparti aerei hanno colpito navi nemiche ed hanno provocato violenti incendi nel porto di Tobruk: due nostri velivoli sono mancanti; un velivolo inglese è stato abbattuto. Nell'Africa orientale, sotto la pres­sione delle preponderanti forze nemiche, dopo valorosa difesa, Mas­saua è caduta. Il porto è stato ostruito. Gli impianti distrutti. Nel Mediterraneo orientale, un nostro sommergibile al comando del te­nente di vascello Domenico Romano ha silurato un incrociatore ne­mico del tipo Liverpool.

 

sidecar DAK

 

 

308 - 11 aprile

Sul fronte giulio é stato occupato Longatico. Prosegue la nostra azione in val Sava e in val Ljubljanica.

In Albania, sul fronte est, continua l'avanzata delle nostre truppe in territorio jugoslavo; sul fronte greco, niente da segnalare. La no­stra aviazione ha attaccato a volo radente truppe, automezzi e po­stazioni nemiche in Jugoslavia. Formazioni di bombardieri hanno colpito opere portuali e depositi della base navale di Sebenico. Gli idroscali di Divulje e Slosella sono stati nuovamente bombardati e mitragliati provocando incendi e danneggiando quattro idrovolanti; sono state inoltre colpite le opere militari di Ragusa. In Grecia è stata danneggiata la stazione ferroviaria di Kyparissia e distrutto un ponte ferroviario sull'Arkadeika (Peloponneso). Il giorno 9, velivoli del Corpo Aereo Tedesco hanno attaccato il porto del Pireo, incen­diando un grande deposito di carburanti, danneggiando gravemente quattro piroscafi di grosso tonnellaggio e opere portuali. In Cire­naica, continua l'inseguimento del nemico verso est, mentre si pro­cede alla raccolta dell'ingente materiale catturato e dei prigionieri: tra questi è il generale Neame, comandante d'Armata. Formazioni del Corpo Aereo Tedesco hanno colpito opere portuali e navi alla fonda nel porto di Tobruk. Formazioni italiani e germaniche di picchiatelli e di Stukas hanno bombardato ammassamenti di truppe presso Tobruk. Nell'Africa orientale italiana, nessuna novità di rilievo.

 

309 - 12 aprile

Sul fronte giulio abbiamo raggiunto Jesenice in val Sava, la conca di Ziri e Sussak. Nostre colonne, dopo avere infranto il dispositivo difensivo nemico, hanno occupato ieri nel pomeriggio la città di Lubiana. L'avanzata continua. Nei dintorni di Zara e nei pressi di Ugliano, nostre formazioni aeree hanno bombardato apprestamenti difensivi e posizioni nemiche. Nella base aerea di Divulje, nuova­mente bombardata, sono stati provocati vasti incendi. Sono state at­taccate e mitragliate truppe nemiche e idrovolanti alla fonda: sei idrovolanti sono stati incendiati e altri due affondati. Nel canale di Cherca sono state attaccate tre torpediniere nemiche: una di esse è affondata e un'altra ha subito gravi danni. Truppe italiane dall'Al­bania, dopo aspri combattimenti, hanno occupato Dibra ed Ocrida ad oriente del lago omonimo, prendendo collegamento con le truppe tedesche provenienti da est. Sono stati catturati molti prigionieri e grandi quantità di armi e materiali. Sul cielo di Malta, velivoli del Corpo Aereo Tedesco hanno abbattuto in combattimenti aerei tre caccia britannici. In Cirenaica, continuano i movimenti delle co­lonne italo - tedesche: è stata occupata Ain el Gazala. Tra l'equi­paggio di un aereo inglese catturato vi è un generale di divisione. Nell'Africa orientale, aerei britannici hanno compiuto un'incursione sulla nostra base di Gimma, arrecando alcuni danni.

 

310 - 13 aprile

E' continuata l'avanzata delle nostre truppe dal fronte giulio. Una nostra colonna celere ha oltrepassato Segna, sul litorale adriatico, spingendosi più a sud - est, oltre Otovac, ove ha superato resistenze nemiche. Altra colonna celere ha preso collegamento a Karlovac con le truppe tedesche provenienti da est. Nel settore di Zara le nostre truppe, efficacemente coadiuvate dall'aviazione, hanno occupato Ben­covazzo, catturando centinaia di prigionieri e ottanta ufficiali. L'isola di Ugliano è caduta nelle nostre mani. Le nostre truppe motorizzate, partite dall'Albania, proseguono l'avanzata in territorio nemico oltre Ocrida. Continua il rastrellamento nella zona occupata intorno al lago, dove sono state catturate alcune migliaia di prigionieri, ingenti quantità di armi e materiali e alcune decine di cannoni. Nella zona del Dibrano, la divisione alpina Cuneense ha fatto oltre mille pri­gionieri fra cui due generali e catturato i8 batterie campali. Sul fron­te greco, nessuna novità di rilievo.

Nostre formazioni aeree hanno bombardato, a Sebenico, opere por­tuali e navi alla fonda ed hanno colpito nuovamente gli impianti dell'idroscalo di Divulje. Unità da caccia hanno mitragliato l'idro­scalo di Traú.

Sul fronte jugoslavo - albanese, sono stati bombardati e mitragliati truppe, automezzi e salmerie nemiche e sono stati ripetutamente colpiti ponti e nodi stradali.

Nell'Africa settentrionale, le truppe italiane e tedesche hanno incal­zato il nemico in ritirata, che è ormai accerchiato intorno a Tobruk. Formazioni del Corpo Aereo Tedesco hanno ripetutamente colpito gli impianti e le navi alla fonda a Salamina. Un piroscafo di medio tonnellaggio è stato affondato, altri cinque piroscafi sono stati gravemente danneggiati. Gli impianti portuali hanno subìto gravi danni. A Rodi, velivoli britannici hanno compiuto un'incursione nella not­te sul 12; nessuna vittima e danni non importanti. Nell'Africa orien­tale, un attacco nemico su Giarso è stato respinto.

 

311 - 14 aprile

In Jugoslavia, continua l'avanzata della nostra 2a Armata, le cui co­lonne hanno superato Gospic. Le truppe di Zara, vincendo forti resistenze avversarie, hanno raggiunto ed investito il centro ferro­viario di Knin, catturando prigionieri ed abbondante materiale ed hanno occupato le isole di Sestrugno, Eso, Raviane e Puntadura. In Albania, nel nord Scutarino, un attacco nemico è stato stroncato dalle nostre truppe che, passate al contrattacco, hanno inflitto all’avversario fortissime perdite ed hanno catturato oltre 500 prigio­nieri, numerosi ufficiali e grande quantità di materiale. In tale azio­ne, si è particolarmente distinto il 31° reggimento carristi, della divisione Centauro. Sul fronte greco, la 9a Armata, superata la re­sistenza nemica, avanza da ieri mattina verso il Korciano. Le colonne greche in ritirata sono di continuo mitragliate dai nostri aerei da caccia, mentre formazioni da bombardamento agiscono su posi­zioni, baraccamenti e vie di comunicazioni del nemico. Il ponte di Perati è stato distrutto. Nostre unità aeree da bombardamento si sono susseguite sugli obiettivi militari di Cattaro. Nell'arsenale sono stati provocati vari incendi ed esplosioni. Il deposito di carburanti di Lipoi è stato distrutto, un piroscafo incendiato ed un cacciator­pediniere gravemente colpito. Sono state compiute, nel nord Scuta­rino, azioni di bombardamento, di mitragliamento e spezzonamento contro truppe nemiche. La base aerea di Mostar è stata ripetuta­mente attaccata con particolare intensità da nostre formazioni da bombardamento e da caccia: sono stati incendiati due aviorimesse e un deposito carburanti e danneggiati gli impianti aeroportuali. Sessantadue velivoli nemici sono stati distrutti ed altri quindici dan­neggiati. L'idroscalo di Divulje ha subito un nuovo attacco dei nostri cacciatori, che hanno affondato un idrovolante nemico. In combat­timenti aerei, un velivolo tipo Gloster è stato abbattuto; un nostro velivolo non ha fatto ritorno alla base. Nelle notti sul 13 e sul 14, velivoli del Corpo Aereo Tedesco hanno bombardato a Malta aero­porti e basi navali. Un cacciatorpediniere è stato colpito; un velivolo tipo Hurricane abbattuto. Nelle prime ore del giorno 14, nostre for­mazioni da caccia hanno mitragliato l'aeroporto di Micabba, dan­neggiando numerosi velivoli al suolo. Nell'Africa settentrionale, le colonne italo - tedesche hanno occupato Bardia e raggiunto i con­fini orientali della Cirenaica, che è stata così rioccupata dopo 12 giorni di duri, vittoriosi combattimenti. A Tobruk resiste ancora un presidio inglese, assediato dalle nostre truppe ed incessantemente martellato dalle forze aeree. Continua il rastrellamento dei prigio­nieri. Il bottino in armi e materiale è ingente. Nell'Africa orientale, nessuna novità di rilievo.

 

312 - 15 aprile

In Jugoslavia, colonne della 2a Armata, preso contatto con le truppe di Zara, hanno occupato il centro di Knin, costringendo alla resa il presidio. Una colonna autocarrata ha raggiunto Sebenico. Forze da sbarco della Marina e reparti dell'Esercito hanno completato l'occupazione delle isole zaratine. In Albania, a nord di Scutari, azioni locali jugoslave sono state nettamente stroncate, infliggendo al nemico gravi perdite. Sul fronte greco le nostre truppe, travolte le resistenze avversarie, sono entrate in Korca. L'avanzata prosegue sui fronti della 9a e della 11a Armata. La nostra aeronautica ha com­piuto azioni di bombardamento contro centri logistici, opere militari ed autocolonne nemiche nel settore greco e jugoslavo. Reparti da bombardamento in picchiata hanno colpito nodi ed opere stradali: il ponte di Doljana (ovest Kalibaki) è stato interrotto e nuova­mente colpito quello di Perati (sulla Vojussa) che il nemico aveva riattivato.

Sono stati mitragliati trinceramenti, automezzi e truppe nemiche. Nel porto di Antivari sono stati spezzonati velieri alla fonda. In combattimenti aerei, tre velivoli nemici sono stati abbattuti; un no­stro velivolo non ha fatto ritorno alla base. In Egeo, nostri aerei hanno bombardato ripetutamente il porto del Pireo. Alcuni piroscafi sono stati danneggiati ed uno è affondato. Vasti incendi sono stati provocati sugli impianti portuali. Nella notte sul 15, aerei britan­nici hanno compiuto incursioni su Brindisi e Valona, arrecando danni a due piroscafi; a Valona un velivolo nemico è stato abbatto dalla difesa. Nell'Africa settentrionale, é stata occupata Sollum. il nemico nella notte sul 15 ha compiuto un nuovo attacco aereo su Tripoli: qualche vittima ed alcuni danni. Nell'Africa orientale ita­liana, nulla di notevole da segnalare.

 

313 - 16 aprile

In Jugoslavia, colonne motorizzate della 2a Armata, dopo avere su­perato resistenze nemiche, hanno occupato Spalato, a 400 chilometri dal confine dal quale erano partite. Reparti della R. Marina, insieme con reparti del R. Esercito e Camicie nere, hanno: proseguito nella occupazione dell'arcipelago dalmata a nord delle isole zaratine. Sul fronte greco, dalla regione dei laghi alla Vojussa, le nostre truppe avanzano. Erseke dopo vivaci combattimenti è stata occupata e superata. L'aeronautica ha effettuato azioni offensive contro opere stra­dali, autocolonne e truppe in marcia. Gli aeroporti di Podgorizza, Giànnina, Paramythia e Corfù sono stati ripetutamente attaccati a volo radente; dieci apparecchi sono stati incendiati al suolo e numerosi altri gravemente danneggiati. In combattimenti aerei, quattro veli­voli da caccia nemici sono stati abbattuti in fiamme. Un nostro ve­livolo da bombardamento in picchiata non ha fatto ritorno alla base. Nei pressi di Corfù, nostri aerei hanno mitragliato due piroscafi da 3.000 tonnellate, uno dei quali è stato incendiato. Nella notte sul 15, formazioni del Corpo Aereo Tedesco hanno attaccato gli aeroporti di Micabba, Ta Venezia ed i cantieri di La Valletta, colpendo im­pianti, piste di volo e postazioni di artiglieria. Nella stessa notte, al­tre formazioni aeree tedesche hanno attaccato l'aeroporto di Eleusis, in Grecia e navi alla fonda nella baia omonima, provocando danni agli impianti, centrando un piroscafo da 6.000 tonnellate e danneg­giandone altri due di pari tonnellaggio. Nell'Africa settentrionale, continuano le operazioni presso Sollum e l'investimento della piazza di Tobruk, dove il nemico si difende accanitamente, appoggiato da unità navali. Formazioni aeree italiane e tedesche continuano la loro azione dì martellamento contro la piazza e le navi nemiche in rada. In combattimenti aerei sono stati abbattuti cinque velivoli Hurricane. Due nostri velivoli non hanno fatto ritorno alle basi. Nel Mediter­raneo orientale nostre unità aeree hanno attaccato navi nemiche in convoglio. Un grosso piroscafo da 15.000 tonnellate, colpito da siluro, e affondato; altre navi, colpite dalle bombe, sono state gravemente danneggiate.

Una nostra formazione da caccia ha attaccato a volo rasente l'aero­porto di Iraklion (Creta), incendiando due bombardieri nemici al suolo. Un nostro velivolo è stato abbattuto: il pilota si è salvato con il paracadute. Nell'Africa orientale, nostri reparti aerei hanno mi­tragliato e spezzonato colonne di autocarri nel settore di Dessiè.

 

314 - 17 aprile

In Jugoslavia, colonne motorizzate della 2a Armata procedono da Spalato su Ragusa. Reparti della Marina hanno completato l'occu­pazione delle isole dalmate. Dall'Albania altre colonne motorizzate, dopo aver occupato, superando le superstiti difese avversarie, Anti­vari e Cettigne, proseguono su Cattaro e Ragusa, per congiungersi alle truppe della 2a Armata provenienti dal nord. Sul fronte greco, malgrado la forte reazione avversaria e le numerose interruzioni stradali, l'avanzata delle nostre truppe prosegue dal lago di Presba all'Adriatico. Truppe della 11a Armata dopo accaniti combattimenti hanno occupato Klisura e procedono oltre. Il nemico ha subito rilevanti perdite ed ha lasciato nelle nostre mani numerosi prigionieri ed ingenti quantità di materiale. Due bombardieri britannici che tentavano sorvolare il territorio albanese, sono stati attaccati dalla nostra caccia; un velivolo tipo Blenheim è stato abbattuto. Al Pireo, nella notte sul 16, nostri aerei hanno compiuto un intenso attacco contro le opere portuali e le navi alla fonda. L'azione aerosilurante, citata nel bollettino di ieri, che ha portato all'affondamento di un grosso piroscafo da 15.000 tonnellate, é stata compiuta dal capitano A.A. pilota Buscaglia e dal tenente di vascello osservatore Casta­gnacci. In Cirenaica, continua la pressione delle truppe italo - tede­sche su Tobruk e nella regione di Sollum. Sul Gebel cirenaico pro­segue il rastrellamento dei nuclei nemici tagliati fuori durante la nostra travolgente avanzata. Nell'Africa orientale, forze nemiche che tentavano il passaggio del fiume Baro (Galla e Sidama), violentemente contrattaccate e volte in fuga, hanno abbandonato nelle nostre mani il loro accampamento. In accaniti combattimenti ad ovest di Dem­bidollo (nord di Gambela) abbiamo inflitto al nemico forti perdite.

 

315 s - 17 aprile

Sfondate nei giorni 14, 15, 16, dopo sanguinosi combattimenti le prime linee della resistenza greca, da stamane le divisioni dell'11 Armata hanno ripreso l'avanzata con impeto travolgente. L'intero fronte nemico è in crisi.

 

316 - 18 aprile

In Jugoslavia, dopo aver occupato Mostar e travolte le ultime resi­stenze nemiche a Metcovic, le colonne motorizzate della 2a Armata hanno raggiunto Ragusa e si sono congiunte con le truppe celeri provenienti dall'Albania che hanno occupato Cettigne e Cattaro.

Sul fronte greco, la manovra di aggiramento delle Armate avversarie schierate tra l'Osum ed il mare è in pieno sviluppo. Premeti, Argi­rocastro e Porto Palermo sono nelle nostre mani. Il nemico, ovunque incalzato dalle nostre truppe, mitragliato e bombardato dalle nostre unità aeree, ripiega in disordine, lasciando nelle nostre mani molti prigionieri e materiali di ogni specie. Nella notte sul 18, velivoli na­zionali e tedeschi hanno bombardato la base navale di La Valletta (Malta). Nella notte sul 17, un nostro convoglio che trasportava ma­teriali in Africa settentrionale, è stato attaccato da un forte reparto di incrociatori e cacciatorpediniere nemici. Nello scontro che ne è derivato, il cacciatorpediniere inglese Mohawk è stato affondato ed altri probabilmente danneggiati. Delle nostre tre siluranti di scorta, che hanno strenuamente difeso il convoglio, una è affondata e le altre due sono state danneggiate. Due piroscafi sono stati affondati e gli altri danneggiati. Gran parte degli equipaggi è stata salvata. Nell'Africa settentrionale, continua l'accerchiamento sempre più rav­vicinato della piazza di Tobruk. Aerei nemici hanno compiuto in­cursioni su Derna e Tripoli; alcuni feriti e lievi danni. A Derna la nostra caccia ha abbattuto un Blenheim. Nell'Africa orientale, il nemico accentua la sua pressione nel settore a sud di Dessiè, valida­mente contenuto dalle nostre truppe. Tentativi di infiltrazione lungo le rive dell'Omo e nella zona di Dembidollo sono stati respinti.

 

317 - 19 aprile

In Jugoslavia, continuano i movimenti delle nostre truppe per com­pletare l'occupazione del territorio dalmata. Tra i numerosi prigio­nieri catturati dalle colonne celeri che, provenienti dall'Albania han­no occupato Cettigne e Cattaro, sono un comandante di Armata col suo Stato Maggiore ed altri cinque generali. Su tutto il fronte greco, prosegue decisamente l'avanzata delle nostre truppe che non danno tregua al nemico, il quale ripiega in disordine, continuamente attac­cato dai nostri aerei. Nostri velivoli hanno bombardato le opere por­tuali di Astakos. Nel Mediterraneo orientale, nostre formazioni aeree hanno attaccato a più riprese, con siluri e con bombe, un convoglio nemico fortemente scortato. Nonostante la difesa della caccia avversaria e la munitissima reazione contraerea del nemico, i nostri aerei centravano con bombe un incrociatore, siluravano ed affondavano due grosse petroliere nemiche. Nell'Africa settentrionale, scontri di pattuglie ad est di Sollum. Formazioni aeree italiane e tedesche han­no bombardato le posizioni nemiche di Tobruk. Un velivolo nemico

stato obbligato dalla nostra caccia ad atterrare in nostro territorio. Nell'Africa orientale, ad est di Gambela, forze nemiche attaccate e volte in fuga hanno subito perdite rilevanti.

 

318 - 20 aprile

Nella giornata di ieri, le divisioni della 9a e dell'11a Armata hanno quasi ovunque raggiunto le frontiere del Regno d'Albania, stron­cando le resistenze tenaci delle forti retroguardie greche e superan­do numerosissime interruzioni stradali. Catturati numerosi prigio­nieri e ingenti quantità di armi e materiali. Numerose unità aeree da caccia, da bombardamento e d'attacco in picchiata, per un totale di 450 velivoli, hanno compiuto intense, continue azioni contro l'esercito greco in ritirata. Sono stati colpiti concentramenti di trup­pe, baraccamenti, postazioni di artiglierie ed interrotti ponti e rota­bili. Centinaia di automezzi carichi di truppe e di materiali sono stati distrutti. L'aeroporto di Katsika (Giànnina) è stato attaccato a volo radente: cinque velivoli sono stati incendiati al suolo. È stata bombardata la base navale di Prevesa. Formazioni del Corpo Aereo Tedesco hanno bombardato l'aeroporto di Micabba e il porto di La Valletta (Malta): sono stati colpiti impianti portuali ed è stato danneggiato un piroscafo di grosso tonnellaggio. Un nostro sommer­gibile ha silurato nel Mediterraneo orientale un cacciatorpediniere nemico. Nell'Africa settentrionale, attività di artiglierie e di pattu­glie nella zona di Tobruk. Velivoli nemici hanno bombardato Ben­gasi e Tripoli: ne vittime, ne danni apprezzabili. Nell'Africa orientale, nulla di notevole da segnalare.

 

319 - 21 aprile

Nella giornata di ieri, le nostre truppe hanno costretto a battere in ritirata le truppe greche che opponevano una tenace resistenza nelle posizioni fortificate ai confini dell'Albania. Si sono svolti aspri combattimenti, in uno dei quali si è particolarmente distinto il 4° reg­gimento bersaglieri. Sono state rioccupate tutte le località del litorale ionico sino al vecchio confine. Nostre formazioni aeree hanno attac­cato, ad ondate successive, postazioni di artiglierie, concentramenti di truppe e mezzi meccanizzati nemici. Rilevante numero di tali mez­zi è stato distrutto e danneggiato. Nei canali di Itaca e a Corfù è stato colpito numeroso naviglio nemico. Sono stati bombardati gli im­pianti portuali della base di Missolungi e la stazione ferroviaria di Kalamata. Velivoli italiani e tedeschi hanno sottoposto ad intensa azione offensiva la base navale di La Valletta (Malta). Un nostro velivolo non è rientrato. Altri reparti aerei hanno ripetutamente bombardato la base aerea di Iraklion (Creta) e navi alla fonda nella baia di Suda. Ad Iraklion gli impianti aeroportuali hanno subito gravi danni. A Suda un cacciatorpediniere nemico è stato incendiato; un piroscafo, colpito da bombe di grosso calibro, è affondato. Reparti aerosiluranti hanno attaccato in varie riprese un convoglio nemico, nel Mediterraneo orientale a sud dell'isola di Gaudo , ed hanno silu­rato ed affondato una grossa petroliera da 15.000 tonnellate ed un incrociatore ausiliario da 8.000 tonnellate.

Tutti i nostri velivoli, nonostante gli attacchi della caccia avversaria e la reazione contraerea, hanno fatto ritorno alla base. Nell'Africa settentrionale, nei pressi di Bardia, un tentativo nemico di sbarco è stato prontamente stroncato. Tutte le truppe che erano riuscite a mettere piede a terra sono state catturate.

Velivoli nazionali e tedeschi hanno ripetutamente bombardato To­bruk, causando danni agli impianti portuali e alle navi alla fonda. Altri aerei tedeschi hanno colpito navi britanniche nella baia di Sollum: una nave da trasporto è stata affondata. A Sollum, quattro velivoli inglesi sono stati abbattuti dalla caccia; un Blenheim è stato abbattuto dalla difesa contraerea. Il nemico, nella notte sul 20, ha compiuto azioni aeree contro alcune località della Cirenaica: ne vit­time ne danni.

In Africa orientale, colonne nemiche nel settore Tigrai, sono state poste in fuga disordinata dal violento fuoco delle nostre artiglierie.

Nel Galla e Sidama, truppe avversarie che tentavano di avvicinarsi alle nostre posizioni, sono state prontamente contrattaccate e respinte ed hanno subito numerose perdite.

Un apparecchio inglese, colpito dall'artiglieria contraerea, è stato costretto ad atterrare nelle nostre linee: l'equipaggio è stato fatto prigioniero.

 

320 - 22 aprile

Sul fronte greco le nostre truppe, proseguendo instancabili nella loro vittoriosa avanzata, hanno ovunque oltrepassato i confini albanesi e sono penetrati in territorio nemico. L'aeronautica, con oltre 400 velivoli da caccia, da bombardamento e d'attacco in picchiata, ha proseguito ininterrottamente a martellare l'esercito greco in ritirata: autocolonne, salmerie e truppe in marcia sono state colpite causando, al nemico, innumerevoli perdite. Sono stati inoltre bombardati i porti di Prevesa, Arta, Corfù e Paxo e provocati danni agli impianti e al naviglio nemico. Un piroscafo è stato incendiato. Nei giorni 20 e 21, formazioni tedesche hanno attaccato nel Mediterraneo cen­trale ed orientale due convogli nemici ed hanno affondato una ci­sterna da 8.000 tonnellate ed un piroscafo di medio tonnellaggio; altri piroscafi sono stati danneggiati. Nostre formazioni da bombar­damento hanno colpito, a Suda, navi nemiche alla fonda e gli im­pianti della base. Un piroscafo di medio tonnellaggio è stato affon­dato. Nell'Africa settentrionale, attività di artiglierie e di pattuglie nella zona di Tobruk, dove in seguito a tentativi isolati di sortita da parte di carri armati nemici abbiamo catturato alcuni prigionieri. Ad est di Sollum una colonna nemica, che aveva tentato di avvici­narsi alle nostre posizioni, è stata respinta con gravi perdite. Nelle prime ore del mattino di ieri, forze aeronavali nemiche hanno com­piuto una azione di bombardamento contro Tripoli. Un bombardiere nemico è stato abbattuto. Nell'Africa orientale, le colonne nemiche che agiscono contro le nostre posizioni del settore di Dessiè, sono state energicamente contrattaccate e respinte.

 

321 s - 23 aprile

L'Armata nemica dell'Epiro e della Macedonia ha deposto le armi. La capitolazione è stata presentata ieri sera alle ore 21.4 da una de­legazione militare greca al Comandante dell’11a Armata italiana sul fronte dell'Epiro. Vengono ora stabilite nei particolari le modalità della resa, in completo accordo col Comando alleato tedesco.

 

322 - 23 aprile

Le nostre truppe, sino al momento della capitolazione dell'Armata greca dell'Epiro e della Macedonia, hanno continuato la loro vitto­riosa avanzata in territorio nemico, superando accanite resistenze e catturando prigionieri, armi e materiali. Formazioni aeree hanno attaccato navi greche nel Canale di S. Maura. Un piroscafo da 2000 tonnellate e due grossi velieri sono stati affondati. Un sommer­gibile e altre navi nemiche sono stati danneggiati. Nel Mediterraneo orientale, il 21 corrente, un nostro velivolo silurante ha affondato un piroscafo da 8000 tonnellate, navigante in convoglio fortemente scortato. Nella notte sul 22, velivoli del Corpo Aereo Tedesco hanno bombardato, in più riprese, gli obiettivi militari della base aerona­vale di Malta.

Nell'Africa settentrionale, a Tobruk, il nemico ha continuato nei suoi tentativi di sortita, che sono stati frustrati prontamente dalle truppe italo - tedesche. Sono stati distrutti alcuni carri armati britannici e catturati armi e materiali. Velivoli inglesi hanno compiuto incursioni su alcune località. della Cirenaica: un aereo nemico è stato abbattuto. Nell'Africa orientale, un nuovo attacco avversario nel set­tore di Dessiè, è stato respinto dalle nostre truppe.

 

323 - 24 aprile

Sino alle ore 18 di ieri, ora in cui sono cessate le ostilità sul fronte delle Armate 9a e 11a, l'avanzata in territorio greco ha proseguito senza soste. Nei combattimenti degli ultimi giorni abbiamo avuto circa 6000 uomini fuori combattimento dei quali, fra morti e feriti, circa 400 ufficiali. Nostre unità da bombardamento hanno attaccato piroscafi alla fonda nel porto di Patrasso e nella baia di Milo. Nel Mediterraneo orientale, bombardieri tedeschi hanno colpito in pieno un piroscafo da 8000 tonnellate. Velivoli del Corpo Aereo Tedesco hanno ripetutamente attaccato, durante la notte sul 23, la base na­vale di La Valletta (Malta) provocando danni e incendi; un caccia­torpediniere è stato affondato. Nell'Africa settentrionale, il nemico appoggiato dall'aviazione ha rinnovato a Tobruk il tentativo di for­zare l'accerchiamento sempre più stretto, ma ha dovuto ripiegare lasciando nelle nostre mani numerosi prigionieri e armi automatiche. Velivoli italiani e germanici hanno attaccato in picchiata, a varie riprese, gli impianti e le navi alla fonda nel porto di Tobruk: un piroscafo è stato affondato, numerosi altri gravemente danneggiati. In scontri aerei, sei velivoli nemici sono stati abbattuti. Nell'Africa orientale, a Dessiè il nemico continua ad attaccare, contenuto dalle nostre truppe. A Mota (Amara), azioni nemiche di fuoco sono state controbattute dalle nostre artiglierie.

 

324 - 25 aprile

In Grecia le nostre truppe stanno completando l'occupazione dell’Epiro settentrionale. Formazioni aeree hanno bombardato, nella baia di Suda (Creta), numerose unità navali alla fonda. Nelle prime ore del mattino di ieri, velivoli nemici hanno effettuato azioni di bombardamento sull'isola di Rodi. Nell'Africa settentrionale, sul fron­te di Tobruk, attività di nostre pattuglie. Nella notte sul 24, il ne­mico ha compiuto una nuova incursione su Tripoli, che non ha pro­vocato vittime: alcuni danni. Nell'Africa orientale, a sud di Dessiè, importanti forze avversarie, energicamente contrattaccate dalle no­stre truppe e investite dalla reazione delle nostre artiglierie, hanno subito forti perdite. Ad est di Gambela e nella zona dei Laghi, si sono svolti scontri a noi favorevoli.

 

325 - 26 aprile

Nella notte sul 25, formazioni aeree germaniche hanno bombardato, ad ondate successive, basi navali ed aeree dell'isola di Malta, provo­cando a La Valletta incendi ed esplosioni. Nel Mediterraneo orien­tale, nostre unità aeree hanno attaccato un convoglio nemico nel canale di Caso ed hanno colpito, nella baia di Milo, un piroscafo da 2000 tonnellate. Nell'Africa settentrionale sul fronte di Tobruk, attività di artiglierie.

Durante le giornate del 24 e del 25, la piazzaforte e la base navale di Tobruk sono state continuamente martellate da velivoli italiani e da numerose formazioni aeree germaniche. Opere portuali e navi alla fonda sono state ripetutamente colpite. Altri velivoli italiani e germanici hanno attaccato mezzi meccanizzati ed artiglierie britan­niche nella zona di Sollum. Nell'Africa orientale, ad est di Gambela, le nostre truppe con magnifico slancio hanno assalito e travolto forze avversarie che si erano trincerate in posizioni favorevoli. Il nemico, volto in fuga precipitosa, ha lasciato sul terreno centinaia di morti ed ha abbandonato armi ed ingenti quantità di materiali.

 

326 - 27 aprile

Nelle operazioni di rastrellamento nell'Albania settentrionale e nell’Epiro sono stati catturati numerosi militari jugoslavi e greci ed ingenti quantità di armi, munizioni e mezzi di trasporto. In Cire­naica, sul fronte di Tobruk, sono state respinte, con forte intervento della nostra aviazione, puntate di carri e fanterie nemiche: abbiamo distrutto sette carri e parecchie autoblindo. Nella notte sul 26, aerei nemici hanno bombardato Bengasi causando alcune vittime e qual­che danno. Un aereo nemico é stato abbattuto dalla difesa contraerea. Le vittime accertate del bombardamento aero - navale di Tripoli sono 101, di cui una ventina nazionali. I feriti sono circa 300. Nell'Africa orientale, a Gimma, un velivolo Hurricane è stato abbattuto dalla difesa contraerea.

 

327 - 28 aprile

Reparti dell'Aeronautica e di Camice Nere hanno stamane occupato Corfù. Sempre stamane, un battaglione di fanteria autocarrato ha occupato Prevesa.

In Cirenaica, sul fronte di Tobruk, il nemico ha nuovamente ten­tato una puntata offensiva con carri e fanterie: è stato ricacciato con perdite. Formazioni aeree da bombardamento in picchiata, italiane e tedesche, hanno attaccato, nei pressi di Tobruk, batterie, automezzi ed accampamenti nemici. Nell'Africa orientale, continuano la pressione del nemico e la valorosa resistenza delle nostre truppe: Dessiè è stata evacuata. Attacchi avversari sono stati respinti nel settore di Alagi. Un nostro sommergibile al comando del capitano di corvetta Salvatore Todaro, ha affondato in Atlantico un incro­ciatore ausiliario nemico da 10.000 tonnellate.

 

328 - 29 aprile

Nelle prime ore di ieri nostri velivoli hanno compiuto, a Malta, una azione a volo radente distruggendo depositi di materiale bellico. Aerei del Corpo Aereo Tedesco hanno mitragliato ed incendiato,nei pressi dell'idroscalo di Calafrana, due idrovolanti inglesi tipo Sunderland. Durante la notte sul 29 numerose formazioni aeree del Corpo Aereo Tedesco hanno bombardato le basi aeronavali di Malta. Sono stati causati incendi ed esplosioni: un incrociatore nemico é stato centrato da bombe di grosso calibro. Nell'Africa settentrionale, a Tobruk, velivoli italiani e germanici hanno ripetutamente colpito fortificazioni e batterie ed hanno mitragliato velivoli nemici al suolo. Nella zona di Sollum elementi esploranti italo - tedeschi hanno in­flitto al nemico sensibili perdite. Nell'Africa orientale, nulla di no­tevole da segnalare.

 

329 - 30 aprile

Nel Mediterraneo centrale formazioni aeree italiane e germaniche hanno bombardato unità navali nemiche.

Velivoli del Corpo Aereo Tedesco hanno bombardato, nell'isola di Malta, le basi aeree ed hanno colpito navi nemiche a La Valletta. In combattimenti aerei due velivoli nemici sono stati abbattuti. In Cirenaica, sul fronte di Tobruk, continua l'assedio delle forze in­glesi. Sul fronte di Sollum azioni offensive italo - tedesche hanno inflitto al nemico notevoli perdite costringendolo ad arretrare in più punti. Reparti aerei italiani e tedeschi hanno continuato l'azione di martellamento contro il porto e le difese di Tobruk: una nave trasporto è stata affondata dai bombardieri germanici. Sono state colpite batterie e posizioni; automezzi britannici sono stati mitra­gliati. Un velivolo tipo Blenheim è stato abbattuto. Nella notte sul 29 aerei nemici hanno compiuto un'incursione su Bengasi. Nell'Afri­ca orientale, nei vari settori, le nostre truppe continuano a contra­stare, con azioni di artiglierie e di fanterie, la pressione del nemico.

 

Aer.Macchi C.200

 

Aer. Macchi C.200 “Saetta”

Caratteristiche: motore Fiat A.74 RC.38 cv 840 a m. 3.800, apertura alare m 10,58, lunghezza m 8,19, altezza m 3,51, superficie alare mq 16,81,  peso a vuoto kg 2.014, massimo kg 2.533, velocità massima km/h 503 a 4.500 m, tangenza 8.900 m, autonomia 870 km, armamento: 2 da 12,7 mm, kg 100 di bombe.

Secondo caccia intercettore monoplano ad essere adottato dalla Regia Aeronautica, pur con problemi aerodinamici propri alla prima generazioni di tali macchine presentava caratteristiche esuberanti, che la cellula avrebbe sfruttato appieno con la motorizzazione col DB.601 tedesco. Impiegato nel Mediterraneo, sul fronte greco-albanese, in nord Africa ed in Russia dette prova d’essere velivolo di buone caratteristiche, in grado di tenere testa all’Hurricane, ma anche indocile che ne rendevano delicato il pilotaggio. Come il G.50 ed il CR.42, terminò la vita operativa come assaltatore.

http://www.squadratlantica.it/