Bollettini di Guerra

1943 - gennaio dal n. 951 al n. 981

951 - 1 gennaio

Nella Sirtica e in Tunisia riusciti colpi di mano di pattuglie dell’Asse che facevano prigionieri e catturavano materiali.

Puntate di elementi motorizzati nemici nel Sahara libico sono state stroncate dalla pronta reazione del nostro presidio di Gatrun men­tre nel Fezzan vivace attività svolgevano nostre unità esploranti. Velivoli tedeschi, durante un'azione condotta contro un campo di aviazione dell'Algeria, distruggevano al suolo alcuni apparecchi e ne danneggiavano molti altri; due Boston erano inoltre abbattuti in combattimento dalla caccia tedesca nel cielo tunisino.

All'ingresso del porto di Bona un convoglio nemico veniva attaccato da aerei germanici che centravano due mercantili di medio tonnel­laggio con bombe di grosso calibro: entrambi i piroscafi possono considerarsi perduti.

In Atlantico un nostro sommergibile al comando del capitano di fregata Carlo Liannazza ha affondato il 29 novembre il piroscafo Argo di 5.500 tonnellate ed altro sommergibile, comandato dal ca­pitano di corvetta Carlo Fecia di Cossato, ha colato a picco — ri­spettivamente il 21 e il 26 dicembre — i mercantili armati Queen City e Dona Aurora di complessive 9.925 tonnellate.

 

952 - 2 gennaio

Sul fronte sirtico nostri caccia - bombardieri hanno attaccato reparti avanzati e concentramenti di automezzi britannici. Tre apparecchi sono stati abbattuti in combattimento dalla caccia germanica.

In Tunisia posizioni tatticamente importanti venivano raggiunte da una riuscita nostra puntata locale. Nel corso di vivaci scontri, cac­ciatori tedeschi distruggevano sei velivoli avversari; un altro preci­pitava colpito dalla difesa contraerea di Sfax.

Formazioni germaniche hanno nuovamente agito sul naviglio anglo­americano nelle acque algerine: alcuni mercantili e una unità da guerra risultano gravemente danneggiati.

Le attrezzature belliche dell'isola di Malta sono state bombardate da reparti dell'aviazione italiana.

Il nemico ha compiuto una incursione su Palermo nella scorsa notte: i danni causati non sono gravi; accertati finora 6 morti e 4 feriti.

 

953 - 3 gennaio

Elementi blindati nemici sono stati a più riprese battuti dall'efficace tiro della artiglieria nella regione sitrtica.

Puntate avversarie nel Fezzan fallivano contro la tenace resistenza dei nostri valorosi presidi, appoggiati da reparti sahariana dell'arma aerea.

Nel settore tunisino ulteriore terreno veniva guadagnato dalle forze dell'Asse in vivaci scontri  nel corso dei quali due carri armati e una decina di paracadutisti americani erano catturati.

Intensa attività delle opposte aviazioni ha caratterizzato la giornata: 22 apparecchi nemici risultano abbattuti in combattimento. Incursioni dei velivoli anglo - americani su centri della Tunisia causa­vano alcuni danni; sono segnalati 7 morti e 20 feriti fra i ricoverati dell'ospedale di Gabès.

 

954 - 4 gennaio

Nella Sirtica l'attività operativa è stata ostacolata dalle avverse con­dizioni atmosferiche. Un aeroporto avanzato veniva bombardato da una nostra formazione con riuscito attacco notturno.

In Tunisia reparti italiani e germanici hanno consolidato i successi dei giorni scorsi ed occupato nuove posizioni.

Il nemico perdeva 5 velivoli in combattimento, altrettanti erano ab­battuti dal tiro contraereo di unità terrestri.

Non è ritornato alla base, dalla sua missione di guerra, un nostro cacciatore.

 

955 - 5 gennaio

Sul fronte 'sirtico il perdurante maltempo ha reso anche ieri difficile l'attività terrestre ed aerea.

Nelle regioni desertiche del sud libico si é accentuata la pressione contro i nostri presidi avanzati.

In Tunisia continua il rafforzamento delle posizioni recentemente conquistate; nei combattimenti del giorno 3 risultano fatti circa 300 prigionieri fra i quali 6 ufficiali. Con riuscito colpo di mano un gruppo d'assalto germanico ha distrutto 2 fortini e catturato 2 uffi­ciali e 28 soldati britannici.

Otto velivoli nemici venivano abbattuti in vivaci duelli e 4 altri in­cendiati al suolo da squadriglie tedesche.

Durante la scorsa notte le attrezzature e i depositi del porto di Al­geri sono stati attaccati dalla nostra aviazione.

Un nostro sommergibile non ha fatto ritorno alla base. Le famiglie dell'equipaggio sono state informate.

Una incursione aerea su Lampedusa causava danni non rilevanti.

 

956 - 6 gennaio

Nessun avvenimento di rilievo nel settore della Sirtica.

Sul fronte tunisino intensa attività di opposte pattuglie da ricogni­zione; tre velivoli sono stati abbattuti da aviatori germanici. Nei com­battimenti del giorno 3, oltre ai prigionieri già segnalati, venivano presi al nemico 9 cannoni, alcune mitragliatrici, numerose armi per fanteria e distrutti 30 automezzi.

Nostri aerei da bombardamento hanno efficacemente attaccato i porti e i depositi di Algeri, Bougie e Philippeville.

Su Kairouan (Tunisia) velivoli americani compivano una incursione che cagionava 4 morti e 6 feriti fra la popolazione civile. Un idrovolante della nostra ricognizione marittima, in missione nel Mediterraneo occidentale, attaccato da due caccia britannici riusciva ad abbatterli entrambi in aspri duelli rientrando alla base colpito e con un ferito a bordo.

 

957 - 7 gennaio

Nella Sirtica più accentuata attività esplorativa.

E' continuata la pressione di preponderanti forze sui nostri presidi del Sahara libico.

Contrattacchi avversari condotti con impiego di consistenti reparti di fanteria non ottenevano in Tunisia alcun risultato: il nemico era ovunque ricacciato sulle posizioni di partenza.

Formazioni della nostra aviazione hanno bombardato le basi por­tuali anglo - americane 'dell'Africa settentrionale francese ed in par­ticolare le attrezzature di Bona suscitando violenti incendi sugli obiettivi.

Incursioni aeree causavano qualche danno nei quartieri centrali di Tunisi; pure a Kairouan venivano distrutte alcune abitazioni arabe; sono segnalate vittime fra le popolazioni.

In combattimento 5 apparecchi sono stati abbattuti dalla caccia ger­manica, uno dall'artiglieria della difesa.

Nelle acque di Pantelleria 2 nostri mas colpivano e facevano preci­pitare in fiamme un aereo, respingendo inoltre l'attacco di alcuni altri.

Una unità navale, al comando del tenente di vascello Saverio Marotta, ha affondato un sommergibile nemico nel Mediterraneo centrale.

 

958 - 8 gennaio

Moderata attività operativa sui fronti sirtico e tunisino, dove abbia­mo respinto puntate di elementi nemici e preso alcuni prigionieri. Reparti dell'aviazione italiana hanno rinnovato il bombardamento del porto di Bona e, unitamente a formazioni germaniche, agito con­tro colonne di automezzi; oltre cinquanta di questi venivano immo­bilizzati e molti altri danneggiati in ripetute azioni a volo radente. Cinque caccia avversari erano abbattuti nei combattimenti della giornata.

Lungo le coste algerine aerei tedeschi attaccavano con successo un convoglio: due mercantili di 8.000 tonnellate ciascuno, centrati, co­lavano a picco, 5 altri erano sicuramente colpiti.

Quadrimotori nord - americani hanno ieri sganciato numerose bom­be dirompenti sulla zona portuale e sui quartieri centrali di Palermo, causando il crollo di edifici privati; la popolazione ha subito perdite finora accertate in 46 morti e 262 feriti. Anche su Licata venivano lanciati spezzoni incendiari: segnalati danni limitati a qualche fab­bricato ed un ferito.

 

959 - 9 gennaio

Sui fronti della Sirtica e della Tunisia scontri di pattuglie a noi fa­vorevoli.

L'aviazione dell'Asse ha svolto intensa attività; in Libia concentra­menti di carri armati e di automezzi venivano attaccati da nostre squadriglie d'assalto con visibili risultati, mentre nel corso di viva­cissimi duelli svoltisi nel cielo libico e tunisino la caccia germanica abbatteva 21 apparecchi.

Durante azioni nemiche di bombardamento aereo su centri abitati dell'Africa settentrionale, nostre batterie della difesa colpivano e di­struggevano 2 velivoli.

Una nuova incursione é stata effettuata sull'isola di Lampedusa: non sono segnalati danni di rilievo; nessuna vittima.

Non ha fatto ritorno alla base un nostro sommergibile; secondo no­tizie di fonte nemica gran parte dell'equipaggio é caduta prigioniera.

 

960 - 10 gennaio

Le condizioni atmosferiche, nuovamente peggiorate, hanno ostaco­lato l'attività operativa sui fronti dell'Africa settentrionale. Sono stati efficacemente bombardati dalla nostra aviazione l'aero­dromo di Maison Blanche ed i porti di Bougie e di Algeri; in quest’ultimo divampavano incendi di vaste proporzioni. Ammassamenti di truppe e di automezzi venivano pure attaccati con buon risultato, nella regione tunisina, da aerei germanici che incen­diavano e distruggevano numerosi veicoli. Due apparecchi nemici risultano abbattuti da nostri cacciatori; non ha fatto ritorno dalle operazioni di guerra della giornata un nostro velivolo.

 

961 - 11 gennaio

Attività esplorativa sul fronte sirtico.

Nella regione tunisina abbiamo respinto nuclei nemici, catturato qualche arma e fatto alcuni prigionieri.

In entrambi i settori, nonostante il maltempo, aliquote dell'aviazione italiana e germanica hanno a più riprese bombardato e mitragliato, con visibili effetti, lo schieramento avanzato e le colonne in movi­mento dell'avversario.

Cinque apparecchi venivano abbattuti in combattimento dai caccia­tori tedeschi.

Attacchi aerei contro l'isola di Lampedusa e Tripoli non causavano perdite; lievi i danni.

Nei pressi di Capo S. Vito (Palermo) sono stati rinvenuti, insieme alle salme dei sei componenti dell'equipaggio, i resti di un bimotore inglese colpito ed incendiato dalle artiglierie della difesa durante una precedente incursione.

 

962 - 12 gennaio

Nella Sirtica l'attività aerea é stata particolarmente intensa: in audaci ripetute azioni di constatata efficacia, formazioni italiane d'assalto e squadriglie germaniche da bombardamento in quota e in picchiata hanno attaccato aeroporti avanzati, concentramenti di automezzi, am­massamenti di truppe.

Diciotto apparecchi venivano abbattuti in combattimento — 7 dai cacciatori italiani, 11 da quelli tedeschi —  1 distrutto dalle artiglie­rie contraeree, 4 altri incendiati al suolo. Non hanno fatto ritorno 4 nostri caccia.

Nel Fezzan forze avversarie numericamente prevalenti sono state co­strette a ripiegare. Prosegue la prevista nuova dislocazione dei nostri presidi nei territori del sud - libico.

In Tunisia puntate nemiche appoggiate da carri armati urtavano contro la valida resistenza di nostri elementi avanzati: combattimenti locali sono in corso.

L'aviazione germanica bombardava un aerodromo algerino danneg­giando gravemente numerosi velivoli sul campo e colpendo un de­posito di munizioni; centrava inoltre con bombe un mercantile nella rada di Bougie e faceva precipitare 5 apparecchi nel corso di vivaci duelli.

Una incursione é stata compiuta nel pomeriggio di ieri su Napoli e dintorni; danni non rilevanti: nel crollo di alcuni edifici civili la popolazione ha subito perdite finora accertate in 23 morti e 65 feriti. Degli 8 plurimotori partecipanti all'azione 4 venivano distrutti: uno dalle batterie della difesa e 3 dalla caccia levatasi prontamente in volo. Tali apparecchi risultano caduti: due nella provincia di Sa­lerno (presso le località di Acerno e Calvanico S. Cipriano), uno a Lioni (Avellino) ed il quarto in mare fra Ischia e Procida. Alcuni dei componenti gli equipaggi sono deceduti, altri sono stati catturati.

 

963 - 13 gennaio

Sul fronte sirtico azioni degli opposti elementi esploranti.

Negli scontri dei giorni scorsi nel Fezzan il nemico ha subito per­dite sensibili: abbiamo preso una cinquantina di prigionieri fra i quali due ufficiali.

In Tunisia risultano distrutti nei combattimenti tuttora in corso 14 carri armati, 2 autoblindo, numerosi veicoli.

Un aeroporto libico veniva bombardato e mitragliato da una forma­zione di nostri velivoli che incendiavano un deposito di carburante e distruggevano a terra apparecchi ed automezzi. Altri reparti della nostra aviazione hanno agito su posizioni avanzate dello schiera­mento avversario nella regione tunisina. Quattro aerei sono stati ab­battuti dai cacciatori dell'Asse nei duelli della giornata; due nostri apparecchi non hanno fatto ritorno.

Alcune bombe sganciate sull'abitato di Sciacca (Agrigento) nel po­meriggio di ieri causavano danni limitati; fra la popolazione civile sono segnalati 7 morti ed un ferito.

In seguito ad azioni nemiche abbiamo perduto due siluranti; gran parte degli equipaggi è salva.

 

964 - 14 gennaio

Le opposte aviazioni, quantunque ostacolate da tempeste di sabbia, sono state ieri molto attive in Libia.

In frequenti duelli 11 apparecchi venivano abbattuti dai cacciatori dell'Asse, di cui 5 dagli italiani e 6 dai tedeschi. Il nostro 4° stormo da caccia concorreva a tali successi distruggendo due quadrimotori e portando così a 500 le sue vittorie. Tre altri velivoli precipitavano sotto il tiro di batterie contraeree nostre e germaniche.

Bombardamenti aerei nemici di località abitate hanno causato per­dite fra le popolazioni locali; danni non gravi.

Sul fronte tunisino sono falliti ripetuti attacchi condotti dall'avver­sario con appoggio di reparti blindati: diversi carri armati risultano distrutti.

Nostre formazioni aeree hanno agito in successive ondate su colonne di truppe e concentramenti di automezzi; di questi una decina ve­niva incendiata.

Anche le attrezzature portuali di Algeri e di Bona sono state inten­samente bombardate.

E' rientrato alla sua base un apparecchio segnalato mancante dal bol­lettino del giorno 12.

 

965 - 15 gennaio

L'attività nemica e sensibilmente aumentata ieri nel cielo libico. Im­portanti formazioni venivano intercettate da reparti di cacciatori ger­manici che, in ripetuti vivaci combattimenti, abbattevano 28 appa­recchi, fra i quali numerosi bombardieri pesanti.

Nel Fezzan nostri elementi sahariani hanno sostenuto favorevoli scon­tri con nuclei motomeccanizzati avversari.

Forti puntate nemiche sono state nuovamente respinte nel settore meridionale del fronte tunisino dove le truppe attaccanti hanno su­bito notevoli perdite.

Aerei nemici hanno bombardato Sfax: pochi e di lieve entità i danni; due velivoli risultano distrutti, uno dalle batterie contraeree, l'altro dalla nostra caccia; un pilota é stato catturato.

Nel corso di un'azione contro obiettivi navali, aviatori tedeschi col­pivano e danneggiavano due unità, di cui una da guerra.

Dalle azioni degli ultimi giorni due nostri apparecchi non sono rien­trati alle rispettive basi.

 

966 - 16 gennaio

Alle azioni aeree degli scorsi giorni sono seguite, sul fronte sirtico aspri combattimenti terrestri nel corso dei quali le unità britanniche attaccanti venivano contenute e respinte in dura prolungata lotta; trentacinque carri armati nemici risultano distrutti.

In Tunisia, elementi avversari, appoggiati da mezzi blindati, erano costretti a ripiegare, a seguito di vivaci scontri.

In entrambi i settori della battaglia le aviazioni italiana e germa­nica sono intervenute con successo, bombardando centri delle retrovie e basi portuali, mitragliando colonne in marcia e in sosta, intercet­tando con successo le formazioni dell'opposta aeronautica.

Tre apparecchi sono stati abbattuti da cacciatori italiani, tredici da quelli tedeschi; molti altri incendiati o danneggiati al suolo. Incursioni su Tripoli non hanno provocato danni di rilievo: sono segnalati tre morti e cinque feriti fra la popolazione libica; due bombardieri precipitavano sotto il tiro delle artiglierie della difesa. Alcune bombe venivano pure sganciate sull'isola di Lampedusa e su Gela, le cui batterie contraeree centravano e distruggevano ciascuna un velivolo.

Due nostri aerei non hanno fatto ritorno dalle operazioni della giornata.

Nella notte sul 16 la torpediniera Perseo, al comando del tenente di vascello Saverio Marotta, mentre navigava in servizio di protezione del traffico, è stata attaccata da tre grossi cacciatorpediniere nemici. Li ha audacemente affrontati silurandone uno e sebbene colpita e con incendio a bordo, è riuscita a rientrare alla base.

 

967 - 17 gennaio

Nella notte sul 12 dicembre reparti d'assalto della R. Marina, for­zata l'entrata del porto di Algeri, attaccavano numerose navi. E' stato accertato, fino ad oggi, il siluramento di un incrociatore e di 3 grossi piroscafi; due di questi sono sicuramente affondati, il terzo inca­gliato, mentre l'incrociatore veniva danneggiato. Risulta che, nonostante la violenta reazione avversaria, quasi tutti gli audaci vio­latori sono rimasti illesi.

Sul fronte sirtico intenso fuoco d'artiglierie: il nemico non ha rin­novato gli attacchi del giorno precedente.

In Tunisia, un colpo di mano di nostri elementi avanzati contro un fortino aveva successo. Nella fallita azione nemica, nel settore meridionale, della quale ha dato notizia il bollettino del giorno 15, l'avversario ha lasciato sul terreno 120 morti.

Nostre formazioni aeree hanno bombardato con buoni effetti le basi algerine e le attrezzature di Malta; ad opera della caccia tedesca 3 apparecchi erano distrutti in combattimento.

Velivoli nemici mitragliavano ieri Pachino (Siracusa) causando lievi danni all'abitato; fra la popolazione: un ferito. Anche su Lampe­dusa sono state nuovamente lanciate, senza conseguenze, alcune bombe: un apparecchio è stato abbattuto dalla difesa dell'isola.

Non è rientrato dalle azioni di guerra della giornata un nostro aereo.

 

968 - 18 gennaio

Nella Tripolitana orientale sono in corso vivaci combattimenti nei quali nostre forti retroguardie sono state impegnate da importanti unità nemiche. Venti carri armati avversari risultano immobilizzati. In Tunisia attacchi nemici di carattere locale sono stati respinti.

Formazioni aeree italiane e germaniche hanno ripetutamente agito sui porti algerini; 2 navi mercantili di medio tonnellaggio venivano colpite ed entrambe sono da ritenere affondate; 2 apparecchi erano abbattuti dalla caccia tedesca.

La base di La Valletta è stata pure attaccata con visibili risultati da nostri velivoli.

 

969 - 19 gennaio

In Tripolitania reparti italiani e germanici hanno opposto accanita resistenza alla persistente pressione nemica, infliggendo all'avversa­rio sensibili perdite. Scontri di pattuglie si sono risolti a nostro van­taggio nel Fezzan.

Sul fronte tunisino gruppi da combattimento italo - tedeschi guadagnavano terreno in riuscite puntate, nel corso delle quali venivano prese alcune decine di prigionieri.

L'aviazione ha svolto nella giornata notevole attività appoggiando ef­ficacemente le operazioni terrestri ed intercettando con successo for­mazioni nemiche: cacciatori dell'Asse abbattevano 9 apparecchi fra cui alcuni plurimotori; un altro quadrimotore precipitava sotto il tiro di batterie contraeree.

Bona è stata bombardata da nostri aerei.

Nelle acque algerine un importante convoglio era attaccato da ve­livoli germanici che affondavano due piroscafi di medio tonnellaggio e altri tre ne incendiavano.

Ripetute incursioni su Tripoli hanno causato danni notevoli ad edi­fici civili ed un certo numero di vittime nella popolazione libica. Porto Empedocle è stato attaccato da aerei avversari: nessun obiet­tivo militare risulta colpito; danni non gravi ad alcuni fabbricati; due morti e nove feriti fra gli abitanti. Le artiglierie della difesa distrug­gevano uno dei bombardieri partecipanti all'azione.

 

970 - 20 gennaio

L'attività combattiva è continuata ieri intensa in Tripolitania; squa­driglie da bombardamento in picchiata hanno battuto, con visibili risultati, le colonne britanniche causando ad esse gravi perdite e ral­lentandone l'avanzata.

Reparti dei nostri presidi del sud attaccavano con riuscita azione un nucleo blindato avversario distruggendo 5 camionette e prendendo alcuni prigionieri.

Nella regione tunisina proseguono, con l'appoggio di forti aliquote dell'arma aerea, le operazioni dei gruppi da combattimento italiani e germanici; sono state conquistate posizioni di importanza tattica tenacemente difese e fatte parecchie centinaia di prigionieri.

Nei duelli aerei della giornata, 4 apparecchi venivano distrutti dalla caccia dell'Asse, che ne abbatteva un altro nel cielo di Tripoli du­rante una incursione.

Presso le coste algerine una formazione di aerosiluranti, al comando del tenente Giuseppe Cimicchi, attaccava — nonostante la violenta reazione contraerea — un convoglio anglo - americano centrando un grosso mercantile che era visto rapidamente colare a picco.

Un'azione di nostri caccia - bombardieri contro due sommergibili aveva pure successo: una delle due unità, ripetutamente colpita, é da ritenere affondata.

Non ha fatto ritorno dalla sua missione di guerra un nostro velivolo. Una silurante in servizio di scorta nel Mediterraneo e andata per­duta per attacco di sommergibile; buona parte dell'equipaggio é sal­va; le famiglie dei mancanti sono state informate.

Aeroplani nemici hanno sganciato stamane alcune bombe dirompenti nei dintorni di Noto: fra la popolazione un morto e ii feriti; non sono segnalati danni di importanza.

 

971 - 21 gennaio

In Tripolitana le forze dell'Asse continuano l'attuazione dei pre­visti movimenti; nostre formazioni aeree hanno ripetutamente bom­bardato e mitragliato mezzi blindati avversari.

Tre Spitfire risultano abbattuti da cacciatori germanici; ali due apparecchi precipitavano al suolo sotto il tiro delle batterie con­traeree.

Nel settore tunisino sono state consolidate le posizioni raggiunte: nei combattimenti degli ultimi tre giorni abbiamo complessivamente preso 1500 prigionieri, molto materiale bellico — fra cui 20 can­noni ed alcune decine di mitragliatrici — distrutti 30 automezzi.

Durante un'incursione nemica sul porto e la città di Susa (Tunisia) un quadrimotore, colpito dalle artiglierie della difesa, cadeva in mare.

Velivoli italiani a grande raggio d'azione hanno agito sul porto di Orano: una nave è stata lasciata in fiamme ed un'altra gravemente danneggiata. Formazioni di bombardieri operavano sul porto di Al­geri centrando due piroscafi uno dei quali è affondato.

Reparti dell'aviazione germanica hanno attaccato ieri al largo di Algeri un convoglio nemico colando a picco una nave di 8.000 ton­nellate e colpendone altre 8 per complessive 49 mila tonnellate. Suc­cessivamente nostri aerosiluranti, al comando del capitano pilota Ric­ciarini Giulio, si portavano sullo stesso convoglio affondando con siluro un piroscafo di 10.000 tonnellate e danneggiandone grave­mente un altro di uguale tonnellaggio.

Nel Mediterraneo occidentale, durante la notte, sono stati ripetuta­mente attaccati da formazioni di aerosiluranti numerosi mercantili nemici naviganti in convogli fortemente protetti. Il capitano Franco Melley, il tenente Alessandro Setti ed il tenente Francesco Cossu han­no rispettivamente affondato un piroscafo di oltre 7.000 tonnellate (complessivamente 21 mila tonnellate). Un quarto piroscafo è stato gravemente danneggiato dal sottotenente Carlo Pfister.

 

972 - 22 gennaio

Ieri, a sud - est e a sud - ovest di Tripoli, sulla linea Garian - Tarhuna - litorale si sono svolti aspri combattimenti fra le nostre forze moto­corazzate e quelle nemiche.

Cacciatori italiani, intercettata una numerosa formazione di caccia avversari, ne abbattevano due; colonne nemiche in movimento veni­vano pure bombardate e mitragliate.

In Tunisia l''ulteriore sviluppo delle operazioni dei giorni precedenti ha portato alla conquista di altre importanti posizioni. Il totale dei prigionieri è salito ad oltre 2.500. Un bimotore è stato abbattuto presso Gabès da una squadra di motomitraglieri: tre uomini dell’equipaggio risultano catturati.

Le attrezzature portuali di Algeri ed un convoglio che navigava lungo le coste algerine hanno subito l'attacco di nostri bombardieri: un piroscafo del convoglio è stato colpito.

Cacciatori germanici, in ripetuti scontri con l'aviazione avversaria, abbattevano 4 apparecchi.

Incursioni su Licata, Porto Empedocle, Gela e Castelvetrano non causavano danni; 4 aerei sono stati abbattuti, uno in ciascuna località (2 precipitati in mare, uno caduto in fiamme presso Giacosia ed un quarto fra Gela e Piazza Armerina).

Nella giornata del 20, aeroplani nemici hanno pure mitragliato la stazione di Ispica (Ragusa) ed un treno merci ivi in sosta cagio­nando un morto e 4 feriti tra la popolazione.

Nostri cacciatori, partiti su allarme, intercettavano formazioni di bombardieri scortati abbattendo un bombardiere ed un caccia.

I cannoni contraerei di nostre piccole unità navali hanno abbattuto in fiamme un altro apparecchio nemico nei pressi di Pantelleria. Dalle operazioni della giornata 5 nostri velivoli non hanno fatto ritorno.

 

973 - 23 gennaio

Combattimenti tra le opposte unità motorizzate sono proseguiti nella giornata di ieri a sud di Tripoli; l'aviazione dell'Asse é intervenuta ripetutamente in appoggio alle azioni terrestri.

Questa notte, dopo duri combattimenti dei giorni precedenti, Tri­poli é stata sgomberata dalle truppe dell'Asse che si dirigono verso occidente.

In Tunisia le truppe italiane e germaniche hanno ampliato i van­taggi conseguiti nei giorni precedenti. Un velivolo americano é stato abbattuto dalle artiglierie contraeree di una nostra divisione. Nella sera del 22 nostri reparti da bombardamento hanno agito sul porto di Bona centrandone le installazioni e provocando incendi ed esplosioni.

Successivamente una formazione di aerosiluranti raggiungeva la baia di Bona ad onta delle avverse condizioni atmosferiche e, individuati tre piroscafi, li centrava con siluri affondandone sicuramente due e danneggiandone gravemente un terzo. Altro mercantile veniva col­pito all'imboccatura del porto. Tutti i nostri velivoli facevano ritorno alle basi. Nostri sommergibili hanno affondato nel Mediterraneo due unità mercantili nemiche.

Aerei nemici hanno bombardato Ispica in provincia di Ragusa, Pa­chino (Siracusa) e Noto. Tre morti e un ferito tra la popolazione civile.

 

974 - 24 gennaio

I movimenti dell'armata corazzata italo - germanica verso le nuove posizioni di schieramento continuano con ordine e regolarità e non si sono avute nella giornata di ieri che parziali azioni di elementi blindati impegnati dalle nostre retroguardie.

In duelli aerei un velivolo veniva distrutto dai nostri cacciatori. Nel settore tunisino, durante combattimenti che ci hanno dato il possesso di un'altra posizione nemica, sono stati presi 275 prigionieri e catturati materiali bellici. Negli ultimi due giorni 16 aerei avver­sari risultano abbattuti: 10 dalla caccia germanica e 6 dalle batterie contraeree.

Durante un attacco infruttuoso di aerosiluranti ad un nostro convo­glio, 2 apparecchi precipitavano in mare colpiti dal preciso tiro delle navi di scorta.

Aerei nemici mitragliavano, presso Castellammare del Golfo (Si­cilia) un treno viaggiatori: segnalati 7 morti e 30 feriti. Altre in­cursioni in provincia di Catania, nei pressi di Ragusa e di Licata e su Lampedusa, causavano lievi danni ad edifici e 2 vittime tra la popolazione; un apparecchio, centrato dalla difesa di quest'ultima località, cadeva in mare.

Un nostro sommergibile, al comando del tenente di vascello Alpinolo Cinti, ha silurato e colpito un cacciatorpediniere di scorta a un con­voglio nel Mediterraneo.

 

975 - 25 gennaio

Nella Tripolitania occidentale, limitata attività fra elementi avanzati nemici e nostre unità di retroguardia.

I nostri movimenti continuano a svolgersi regolarmente verso il nuo­vo schieramento.

Formazioni di bombardieri hanno violentemente battuto il porto e l'aerodromo di Tobruk, provocando notevoli incendi.

Azioni locali, in vari tratti del settore tunisino, si sono concluse a van­taggio dei reparti dell'Asse; uno Spitfire é stato distrutto dalla caccia germanica.

L'aviazione avversaria ha sganciato alcune bombe sulla periferia di Palermo e su Porto Empedocle: nessun danno nella prima località; qualche edificio civile colpito nella seconda, ove 3 degli aerei attac­canti venivano abbattuti.

Dalle operazioni belliche 2 nostri velivoli non sono ritornati alle basi.

Nelle acque algerine, un sommergibile, al comando del tenente di vascello Giulio Scano, ha colpito con due siluri e affondato un grosso piroscafo nemico, navigante in convoglio.

 

976 - 26 gennaio

Scontri tra gruppi da ricognizione nella zona tripolina occidentale. In Tunisia un attacco nemico contro posizioni da noi conquistate veniva stroncato; 8 camionette sono state catturate con parte dei loro equipaggi, altre incendiate, da un nostro presidio avanzato.

Cacciatori italiani e germanici hanno abbattuto 4 velivoli; un quinto risulta distrutto dalle artiglierie contraeree.

Le perdite nemiche, nei combattimenti svoltisi in Tunisia dal 18 al 24 gennaio, sono salite ad oltre 4.000 prigionieri, 13 carri armati catturati o distrutti, 70 cannoni, circa 200 automezzi, un centinaio di mitragliatrici e altri materiali bellici.

Uno Spitfire, che ha sorvolato Pachino (Siracusa) nella sera del 23, e stato colpito dalle batterie della difesa precipitando in mare. Su Avola (Siracusa) una incursione causava 2 morti e 7 feriti tra la po­polazione e lievi danni; bombe sganciate sopra Amabilina (Marsala) danneggiavano alcuni fabbricati: nessuna vittima. Aeroplani nemici hanno pure mitragliato e spezzonato, sulla litorale ionica, due treni merci e le stazioni ferroviarie di Brancaleone, Riace, Istica, provo­cando pochi danneggiamenti e 8 feriti.

Nel Mediterraneo un nostro sommergibile, al comando del tenente di vascello Gaspare Cavallina, ha colpito con due siluri un grosso trasporto nemico di 18.000 tonnellate, scortato da cacciatorpediniere, affondandolo.

 

977 - 27 gennaio

Nella Tripolitana occidentale limitati scontri di opposti reparti mo­tocorazzati.

Un attacco appoggiato da carri armati e puntate di mezzi blindati contro nostre posizioni nel settore tunisino venivano respinti. Nostri cacciatori distruggevano in combattimento un bimotore ame­ricano; 3 membri dell'equipaggio sono stati catturati; altri 4 appa­recchi venivano incendiati al suolo dalla caccia germanica in un riu­scito attacco su aeroporto avversario.

Formazioni di bombardieri italiani hanno ripetutamente colpito le attrezzature di Bona e di Algeri.

Con audace azione notturna nel Mediterraneo occidentale un nostro aerosilurante centrava con siluro un piroscafo di medio tonnellaggio navigante in convoglio.

Nel pomeriggio di ieri e questa notte quadrimotori nemici hanno tentato incursioni su Messina: la difesa contraerea ha impedito agli attaccanti di agire sull'abitato costringendoli a sganciare il carico di bombe in mare e :in località viciniori; danni non gravi: due dei ve­livoli, raggiunti dal tiro delle artiglierie, precpitavano uno a levante di S. Raineri e l'altro a ponente di Pellaro.

Stamane, poco prima dell'alba, un aereo ha sorvolato Napoli lan­ciando da altissima quota alcune bombe cadute nei pressi di Torre del Greco; due case coloniche risultano colpite e due feriti sono se­gnalati tra i coloni.

Non ha fatto ritorno alla base un nostro velivolo.

 

978 - 28 gennaio

In Tripolitania nessuna azione di rilievo; la caccia germanica abbat­teva in combattimento 5 Curtiss.

Intensa attività esplorativa da ambo le parti in Tunisia ove mezzi corazzati nemici venivano respinti dal tiro dell'artiglieria.

La base navale di La Valletta (Malta) é stata bombardata da una nostra formazione aerea.

Apparecchi britannici sanno sorvolato Roccella Marina, Siderno e Gioiosa in provincia di Reggio Calabria lanciando alcuni spezzoni e mitragliando due treni; un morto e 13 feriti, tutti colpiti da pallot­tole esplosive. Sono stati pure mitragliati un treno tra Cassibile e Avola (Siracusa) e la stazione di Brolo (Messina): vengono segnalati un morto e alcuni feriti.

Sulla rotabile Vittoria - Ragusa altro apparecchio sparava raffiche di mitragliatrice ma, centrato dai tiro contraereo, precipitava in fiamme. Dalle varie missioni belliche due nostri velivoli non sono rientrati Il piroscafo nemico di medio tonnellaggio citato ieri nel bollettino come colpito da un aerosilurante (capo equipaggio tenente pilota Bat­tista Mura) risulta affondato.

 

979 - 29 gennaio

Nostre unità nel settore occidentale della Tripolitania hanno valida­mente resistito alla continuata pressione britannica; in contrattacchi sono stati respinti reparti nemici operanti contro una nostra forma­zione da ricognizione.

Sul fronte tunisino le forze dell'Asse hanno conquistato nuove posi­zioni mantenendole saldamente nonostante violenti ritorni offensivi dell'avversario. La caccia italiana e germanica abbatteva in combat­timento 7 velivoli ed altri 3 ne distruggeva al suolo.

Sfax (Tunisia) veniva ieri bombardata in più ondate da aerei nemici: notevoli i danni, in corso di accertamento il numero delle vittime. Aeroplani inglesi sganciavano qualche bomba dirompente e spez­zoni incendiari nei dintorni di Cefalù e mitragliavano, nella stessa zona, un treno viaggiatori; altre azioni di mitragliamento si sono avute su linee ferroviarie e su rotabili nelle province di Palermo e Cosenza: complessivamente vengono segnalati 8 morti e 9 feriti. Una incursione avversaria su Scicli (Siracusa) causava 18 morti e 25 feriti nella popolazione ed il crollo di alcune abitazioni.

 

980 - 30 gennaio

Sul fronte della Tripolitania occidentale limitate azioni di reparti esploranti.

In Tunisia le truppe dell'asse consolidano le posizioni raggiunte. Avia­tori germanici hanno distrutto 13 apparecchi: 7 in combattimento e 6 a terra su di un aeroporto presso Bona; 2 Curtiss erano inoltre abbattuti dalle artiglierie contraeree. Gli equipaggi sono stati cat­turati.

Nelle acque tra Algeri e Bougie un convoglio fortemente scortato veniva attaccato da formazioni di nostri aerosiluranti al comando dei capitani Giulio Cesare Graziani ed Urbano Mancini e del tenente Giuseppe Cimicchi; nonostante la poderosa reazione di fuoco ed ae­rea, 2 mercantili — uno di medio ed uno di grosso tonnellaggio - venivano affondati ed un terzo gravemente danneggiato; un caccia­torpediniere britannico tipo Jervis, centrato da siluro, s'inabissava. Contro lo stesso convoglio agivano poco dopo velivoli tedeschi che affondavano tre navi per complessive 14.000 tonnellate e due cac­ciatorpediniere; un altro cacciatorpediniere e un piroscafo di 4.000 ton­nellate rimanevano seriamente danneggiati.

Bombardieri nemici tentavano ieri l'attacco ad un nostro convoglio nel Mediterraneo; il pronto intervento della scorta ostacolava l'azio­ne e faceva precipitare in mare un bimotore. Aerei avversari hanno ieri effettuato incursioni su alcune località della Sicilia: un ferito e danni di poca entità. Nel cielo di Messina la caccia italiana intercet­tava ieri un apparecchio incursore che si schiantava in mare presso S. Margherita; il capitano pilota sud-africano, lanciatosi col para­cadute, veniva catturato. Altro velivolo veniva distrutto dal tiro della difesa.

Nelle prime ore di stamani 8 bombardieri nemici hanno nuovamente volato su Messina lanciando numerose bombe. Danni notevoli. L'ar­tiglieria contraerea ha abbattuto 2 velivoli nemici: uno precipitava presso Mili, in contrada Milese, l'altro nel porto a levante della cit­tadella.

Sempre stamani altre incursioni sono state pure compiute su Augu­sta e Catania: numerose bombe, sganciate nei dintorni delle città, non causavano danni di rilievo; colpiti dalle artiglierie, 4 aerei ca­devano rispettivamente nelle località di La Ballata, Greco S. Croce, Capo Passero e nei pressi di Catania. Dalle operazioni delle ultime due giornate due nostri velivoli non sono ritornati.

 

981 - 31gennaio

Forti reparti nemici hanno attaccato, appoggiati da carri armati e da intenso fuoco di artiglieria, nostre posizioni nella Tripolitana occidentale, ma sono stati respinti subendo sensibili perdite in uomi­ni, pezzi controcarro ed automezzi.

Sul fronte tunisino azioni di gruppi da combattimento dell'Asse hanno avuto favorevole sviluppo; contrattacchi avversari contro le posizioni raggiunte venivano ributtati.

La caccia germanica abbatteva 8 apparecchi inglesi, uno dei quali fa­cente parte di una formazione che aveva mitragliato una colonna di autoambulanze.

Nostri bombardieri hanno operato su La Valletta e sul porto di Bona: in quest'ultima località si sviluppavano vasti incendi. Un aeroplano del tipo Glenn - Martin risulta distrutto da nostri cacciatori nei pres­si delle coste tunisine.

Nel tardo pomeriggio di ieri quadrimotori Liberator sorvolavano nuo­vamente la città di Messina lanciando bombe dirompenti ed incen­diarie; notevoli i danni; le vittime nelle incursioni della giornata sal­gono a 51 morti e 105 feriti. La nostra caccia, intercettata la forma­zione, abbatteva 2 degli aerei attaccanti.

Nello scontro perdevamo un Macchi - 200 il cui pilota, lanciatosi con il paracadute, atterrava incolume.

Nel Mediterraneo una torpediniera comandata dal tenente di vascello Filippo Ferrari - Aggradi ha affondato un sommergibile nemico. Nella notte sul 30 un nostro sommergibile, operante sulle coste al­gerine, al comando del tenente di vascello Vittorio Petrelli - Campa­gnano, ha attaccato un grosso convoglio nemico fortemente scortato in navigazione verso levante silurando a distanza ravvicinata due grossi cacciatorpediniere entrambi affondati e colpendo inoltre una terza unità imprecisata. Dopo solo 6 minuti il sommergibile ha nuo­vamente attaccato la formazione silurando ed affondando una quarta grossa unità. I risultati sono stati controllati a vista dal nostro som­mergibile che ha saputo disimpegnarsi senza alcun danno. Altro sommergibile al comando del tenente di vascello Alberto Lon­ghi ha attaccato un convoglio scortato al largo di Bougie silurando e colpendo non meno di due unità di tipo imprecisato il cui affon­damento non é stato potuto constatare a causa della reazione nemica.

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