Bollettini di Guerra

1943 - febbraio dal n. 982 al n. 1009

982 - 1 febbraio

Forti azioni di reparti blindati e di artiglierie sono continuate da parte nemica nella Tripolitana occidentale, sempre contrastate dalla nostra immediata reazione: 5 carri armati, alcuni cannoni e nu­merosi automezzi avversari venivano distrutti.

In Tunisia proseguono i combattimenti nelle zone raggiunte i gior­ni scorsi dalle truppe dell'Asse che hanno preso un centinaio di pri­gionieri e immobilizzato 12 carri armati.

In aspri duelli la caccia germanica abbatteva io velivoli mentre altri 4 venivano distrutti dalle batterie contraeree.

Nostri cacciatori di scorta ad un convoglio in navigazione nel Me­diterraneo sventavano l'attacco di bombardieri britannici e facevano precipitare in mare un Beaufighter.

Quadrimotori americani si sono ieri portati tre volte sul cielo di Mes­sina sganciando numerose bombe e causando danni .ingenti a molti fabbricati: il numero delle vittime é in via di accertamento. Ad opera della difesa contraerea italo - germanica di Reggio Calabria e Messina, 3 Liberator venivano abbattuti.

Uno degli apparecchi che avevano agito su Messina, mitragliava e spezzonava una casa presso Melito di Porto Salvo (coste meridionali della Calabria): sono segnalati sei morti, fra cui l'Arcivescovo della Diocesi in visita pastorale e cinque feriti civili.

Altre incursioni su Catania, Trapani ed Augusta, causavano danni a fabbricati; non ancora precisate le vittime. Le artiglierie della di­fesa abbattevano tre degli aerei incursori su Augusta, visti precipi­tare in fiamme ed esplodere, uno a nord - est di Siracusa, un altro a levante della penisola di Magnisi ed il terzo a nord - est della città. La contraerea di Trapani ha abbattuto due apparecchi che sono ca­duti, uno tra gli scogli Porcelli e Asinelli e l'altro a nord della città. Una nostra corvetta e una torpediniera sono affondate per azione nemica al largo delle coste tunisine. L'arrivo immediato dei mezzi di soccorso ha permesso di salvare la quasi totalità degli equipaggi.

 

983 - 2 febbraio

Intensificata azione di pattuglie esploranti nella Tripolitania occi­dentale; nostre formazioni aeree hanno battuto con evidenti effetti ammassamenti di automezzi nemici.

Ripetuti attacchi condotti dall'avversario con l'appoggio di mezzi blindati sul fronte tunisino non hanno conseguito risultati: dovun­que l'attaccante è stato respinto con perdite in uomini e materiali; sei carri armati venivano distrutti. Il numero dei prigionieri presi al .nemico durante i combattimenti delle due ultime giornate è salito a 800. Cacciatori germanici abbattevano in duelli aerei cinque velivoli. Le attrezzature portuali di Bona sono state efficacemente colpite da bombardieri italiani.

Su Lampedusa e nei dintorni di Cagliari aeroplani nemici sgancia­vano alcune bombe che causavano danni non gravi e 5 feriti nella zona di Cagliari. La difesa contraerea di Lampedusa centrava un apparecchio che precipitava in fiamme.

Le vittime finora accertate in Trapani per l'incursione di ieri ascen­dono a 18 morti e 64 feriti.

 

984 - 3 febbraio

Nel settore della Tripolitania occidentale attività di pattuglie esplo­ranti. In Tunisia il nemico ha continuato i suoi attacchi sostenuti da concentramenti di fuoco e da notevoli forze motocorazzate; le po­sizioni sono state saldamente tenute dalle truppe italiane e germaniche che hanno inflitto all'avversario gravi perdite, tra cui 18 car­ri armati.

In combattimento la caccia tedesca abbatteva 12 apparecchi, uno pre­cipitava ad opera della difesa contraerea, altri 8 venivano distrutti al' suolo su di un aerodromo.

A tarda sera di ieri alcuni velivoli nemici sorvolavano Crotone, osta­colati dal preciso tiro delle batterie: nessuna vittima, qualche danno.

 

985 - 4 febbraio

Sul fronte della Tunisia sono in corso combattimenti ai quali le op­poste aviazioni partecipano intensamente. In un tentato bombarda­mento di quadrimotori nemici fortemente scortati contro una nostra base aeronavale, un nucleo di cacciatori italiani intercettava la pode­rosa formazione avversaria, distruggeva un apparecchio e costringeva gli altri a desistere dall'azione.

La caccia germanica in altri ripetuti scontri abbatteva 13 aerei; altri due velivoli risultano perduti dal nemico nei g0iorni scorsi, oltre quelli già segnalati: uno inabissatosi in mare a sud di Sfax, un altro incen­diato dalla nostra caccia nel cielo tunisino.

Nella giornata di ieri bombardieri americani hanno in successive on­date operato sulla città di Palermo. L'intervento dei nostri cacciatori e l'intensa reazione contraerea ostacolavano le incursioni; 4 quadri­motori venivano abbattuti: 3 caduti in mare rispettivamente tra Ca­po Zafferano e Termini Imerese, a km. ad est di Castellammare del Golfo e 4 km. ad est del porto di Palermo, il quarto, precipitato in fiamme tra Capo S. Marco e Cavarretto, in prossimità. di Sciacca. Sono segnalati 16 morti e 41 feriti nella popolazione, danni notevoli a fabbricati.

Attacchi aerei sono stati pure portati su località nei dintorni di Ra­gusa, Nicastro e nelle province di Messina e Reggio Calabria: nes­suna vittima, danni di scarso rilievo.

 

986 - 5 febbraio

Nostre retroguardie hanno contrastato con successo, nella Tripoli­tania occidentale, l'intensificata attività esplorativa del nemico che ha perduto numerose camionette.

In Tunisia, scontri locali nel corso dei quali alcuni mezzi blindati leggeri venivano catturati da reparti dell'Asse. I prigionieri presi nelle operazioni citate dal bollettino del 2 febbraio sono saliti ad oltre 1.000. In combattimenti svoltisi nel cielo tunisino, la caccia ita­lo - germanica abbatteva 15 apparecchi.

Un'importante formazione di bimotori attaccava, senza alcun risul­tato, nel Mediterraneo, un nostro convoglio: uno degli aeroplani av­versari era distrutto dalla scorta aerea.

Velivoli nemici, agendo in più ondate, hanno compiuto nella tarda sera di ieri, un'incursione sulla città e sui dintorni di Torino; molti edifici risultano colpiti, ancora imprecisato il numero delle vittime. Altri aerei si sono spinti fino alla zona di La Spezia sganciando bom­be che hanno causato danni di non grande entità.

Nella notte anche Trapani è stata obiettivo d'incursione: un velivolo nemico precipitava in fiamme presso Bonagia.

 

987 - 6 febbraio

Sul fronte tunisino gruppi da combattimento italo - germanici han­no svolto intensa attività esplorativa e conquistato, dopo vivace com­battimento, una importante posizione.

Dalla caccia tedesca sono stati abbattuti tre velivoli avversari. Bom­bardieri nemici sganciavano ieri sera bombe e spezzoni incendiari su Palermo causando pochi danni; in corso di accertamento le vittime. Tre degli aerei incursori, raggiunti dal tiro delle artiglierie della difesa, precipitavano: uno in mare 5 km. a nord - est di Monte Pel­legrino, il secondo vicino Finale (Cefalù) ed il terzo presso Carini. Le incursioni del giorno 4 hanno provocato complessivamente tra la popolazione civile di Torino e provincia 39 morti e 62 feriti, a La Spezia 11 feriti.

Uno dei quadrimotori che il giorno 3 agirono sui dintorni di Ra­gusa risulta distrutto, presso Pozzallo, dalle batterie contraeree; un altro apparecchio, oltre quello già segnalato ieri, é caduto in mare a nord - est di Trapani, colpito dal fuoco della difesa.

Un nostro sommergibile non è tornato alla base.

Alcuni uomini dell'equipaggio sono salvi. Le famiglie degli altri sono state informate.

 

988 - 7 febbraio

Vivace attività delle opposte artiglierie al confine libico - tunisino. In Tunisia azioni di reparti esploranti: abbiamo fatto alcune decine di prigionieri; una pattuglia autocarrata americana, spintasi verso le nostre linee, veniva catturata.

Velivoli dell'Asse hanno portato i loro attacchi su concentramenti di automezzi e colonne di rifornimenti in marcia; navi alla fonda nella rada di Tripoli sono state bombardate.

Aerei nemici lanciavano ieri bombe e spezzoni presso Finale (Pa­lermo) provocando l'incendio di una zona boschiva e mitragliavano due treni viaggiatori tra Licata e Gela e nelle vicinanze di Cassibile (Siracusa), causando un morto e cinque feriti.

 

989 - 8 febbraio

Sul fronte della Tunisia limitata attività esplorativa.

Nel porto di Algeri, attaccato da nostri bombardieri, sono divam­pati vasti incendi.

Un plurimotore nemico è stato abbattuto nella zona di Gabès. Appa­recchi avversari hanno sorvolato il litorale fra Agrigento e Porto Empedocle mitragliando, senza conseguenze, un treno. Un nostro velivolo è andato perduto.

Fra Gela e Butera uno Spitfire risulta abbattuto dal tiro di mitraglia­trici, il pilota è stato catturato.

Formazioni dell'aviazione nemica hanno agito sui dintorni di Ca­gliari, provocando, tre morti e quattro feriti tra i civili e danni non gravi. Tra i nostri cacciatori venivano abbattuti 4 aeroplani, dei quali 3 in mare presso Capo Pula, Capo Spartivento e a 40 km. a sud di quest'ultimo, mentre il quarto si infrangeva al suolo fra Iglesias e S. Antioco.

Ieri nel pomeriggio quadrimotori americani lanciavano numerose bombe su Napoli, causando danni e vittime in via di accertamento. Quattro dei velivoli attaccanti precipitavano in fiamme, ad opera delle artiglierie della difesa e della nostra caccia: uno a sud di Capo Posillipo, a nel Golfo di Napoli a sud di Torre Annunziata, il quarto al largo di Capri.

 

990 - 9 febbraio

Alla frontiera libico - tunisina una forte puntata del nemico è stata energicamente stroncata col concorso di aerei d'assalto.

Durante un'incursione sul porto di Gabés l'aviazione avversaria per­deva 12 apparecchi, fra cui 6 bimotori; altri 4 velivoli nemici venivano abbattuti in combattimento nel cielo della Tunisia ad opera della caccia germanica.

Una pattuglia di nostri cacciatori intercettava una grossa formazione di bombardieri fortemente scortata e in aspri duelli ne distruggeva 2.
Nelle acque algerine due nostri sommergibili, comandati dai tenenti di vascello Vittorio Petrelli - Campagnano e Ottorino Beltrami, silu­ravano ed affondavano rispettivamente un piroscafo di 10.000 ton­nellate navigante in convoglio ed una torpediniera.

Messina nella mattinata e Palermo nella tarda sera sono state ieri bombardate da aeroplani nemici: perdite e danni in corso di accer­tamento. Risultano abbattuti 6 apparecchi: uno dalla nostra caccia al largo di Messina; tre dalle artiglierie italiane e germaniche della difesa di Palermo, precipitati in mare presso Torre dell'Orsa, ad est dell'Arenella e a nord di Mongerbino; due da un cacciatore tedesco nei dintorni di Pozzallo (Ragusa).

Le vittime dell'incursione del giorno 7 su Napoli ascendono a 10 morti e 60 feriti tra la popolazione civile.

 

991 - 10 febbraio

Attività di elementi esploranti lungo il confine libico - tunisino. Am­massamenti di automezzi e concentramenti di truppe, sono stati bat­tuti con buon risultato da reparti dell'aviazione dell'Asse. Nel settore tunisino tiri di molestia delle opposte artiglierie. Una formazione aerea avversaria ha bombardato intensamente Kai­rouan (Tunisia) facendo numerose vittime tra la popolazione; la caccia germanica ha abbattuto in combattimento 16 apparecchi.

Bombe dirompenti ed incendiarie sono state sganciate su alcuni paesi del litorale calabro - ionico, su Noto Marina e sulla città di Trapani: limitati i danni; non ancora precisate le perdite.

Nel cielo di Trapani le artiglierie contraeree italo - germaniche cen­travano 4 velivoli che precipitavano uno a nord della città, un altro in mare presso le isole Egadi, un terzo in contrada Blandino ed il quarto a sud di Paceco.

 

992 - 11 febbraio

In Tunisia nessun avvenimento di rilievo.

L'aviazione germanica ha abbattuto, in duelli aerei, 4 caccia bri­tannici.

Le vittime causate fra la popolazione araba di Kairouan dall'incur­sione aerea nemica del giorno 9 sono salite a oltre 200 morti e 300 feriti.

Un nostro velivolo non è ritornato alla base.

Apparecchi inglesi hanno attaccato con bombe un nostro sommer­gibile nel Mediterraneo senza causargli danni; uno dei bombardieri, colpito dal tiro contraereo della nave, è precipitato in mare.

 

993 - 12 febbraio

Il maltempo ha ostacolato le operazioni nel settore tunisino.

Un aereo britannico, colpito dal tiro di una nostra autoblindo, è pre­cipitato al suolo.

Le attrezzature portuali di Bougie sono state bombardate da velivoli italiani.

Tra Rodi e Creta cacciatori germanici abbattevano 2 aerosiluranti av­versari.

 

994 - 13 febbraio

In Tunisia il perdurare delle avverse condizioni atmosferiche ha li­mitato l'attività bellica a sporadiche azioni di pattuglia.

Questa notte navi alla fonda nei porti di Bona e di Bougie sono state attaccate da nostri bombardieri con visibili effetti.

Velivoli nemici hanno lanciato bombe e mitragliato treni merci e viaggiatori in alcune località della Calabria e della Sicilia causando complessivamente 3 morti e 12 feriti tra il personale ed i passeggeri. Un apparecchio è stato abbattuto nei pressi di Castelvetrano dal tiro di una nostra batteria.

 

995 - 14 febbraio

Nel settore tunisino sono stati respinti due attacchi locali. L'aviazione dell'Asse ha distrutto in combattimento due apparecchi nemici.

Dalle operazioni degli ultimi quattro giorni non sono ritornati alla base tre nostri velivoli.

Aerei britannici hanno bombardato Crotone, colpendo l'asilo infan­tile « Regina Margherita » e numerosi fabbricati civili: sono segna­lati 3 morti e 15 feriti tra la popolazione.

Treni viaggiatori in Calabria e in Sicilia venivano ieri mitragliati da aeroplani nemici; accertati complessivamente un morto ed al­cuni feriti.

Uno degli apparecchi incursori è stato abbattuto nei pressi di Pa­chino (Siracusa).

 

996 - 15 febbraio

Intensa attività di opposte pattuglie esploranti sul fronte libico - tu­nisino. In violenti scontri con l'aviazione avversaria cacciatori ger­manici abbattevano 11 Spitfire.

Nostri bombardieri hanno agito sulle attrezzature portuali di Tobruk e di Algeri provocando vasti incendi.

Ieri a tarda sera aerei nemici in più ondate hanno lanciato bombe di vario calibro e spezzoni incendiari sulla città di Milano causando danni gravi a numerosi fabbricati civili; vittime finora accertate: 16 morti e 224 feriti.

Due dei quadrimotori sono precipitati, ad opera delle artiglierie del­la difesa, uno in via Boffalora ed uno tra Mercallo ed Inveruno. Un ufficiale nemico, lanciatosi col paracadute, è stato catturato. Altra incursione, effettuata su La Spezia, causava tra la popolazione un morto e 22 feriti.

 

997 - 16 febbraio

Nel settore tunisino, una azione di carattere locale, oltre alla conqui­sta di posizioni nemiche, faceva cadere nelle nostre mani 781 pri­gionieri, 33 cannoni semoventi, 23 cannoni e numerosi automezzi. Nella stessa azione venivano distrutti o catturati 97 carri armati nemici.

In duelli aerei cacciatori germanici abbattevano o distruggevano al suolo 24 apparecchi. Un altro velivolo, un P. 40 americano, era ab­battuto dal tiro di nostri reparti terrestri. Il pilota, lanciatosi con il paracadute, è stato catturato.

Un caccia inglese è stato fatto precipitare in mare, presso le coste africane, da un nostro aerosilurante.

Un nostro sommergibile non è ritornato alla base. Le famiglie dell’equipaggio sono state informate.

Nel pomeriggio di ieri l'aviazione nemica ha effettuato incursioni su Napoli e Palermo. I danni sono ingenti, le perdite accertate a Napoli sono di 7 morti, dei quali 5 a Torre del Greco e 15 feriti tra i civili.

A Palermo le vittime finora accertate sono 98 e i feriti 297.

La caccia italiana e il fuoco dell'artiglieria contraerea distruggevano 4 degli apparecchi incursori, 3 a Napoli e 1 a Palermo.

Aerei nemici hanno effettuato incursioni e mitragliamenti su treni e scali ferroviari della Sicilia e della Calabria, 4 feriti.

Presso Scicli (Siracusa) 2 Spitfire precipitavano in fiamme ad opera di nostre batterie. Un terzo aereo veniva distrutto dalla caccia ger­manica nel cielo di Trapani.

Quattro nostri velivoli non sono tornati alle loro basi.

 

998 - 17 febbraio

Nella giornata di ieri le operazioni locali in corso sul fronte tuni­sino hanno portato all'annientamento di gruppi nemici isolati, alla cattura di altro materiale ed alla distruzione di carri armati pesanti. L'aviazione é stata attiva da ambo le parti, 2 velivoli britannici sono stati abbattuti dalle artiglierie contraeree.

In una tentata incursione su Castelvetrano un quadrimotore, colpito dal tiro della difesa, precipitava presso Porto Palo.

 

999 - 18 febbraio

In Tunisia le truppe dell'Asse hanno occupato altre posizioni nemi­che, respingendo poi un contrattacco avversario, appoggiato da mez­zi corazzati.

Nel cielo tunisino 4 aerei nemici venivano abbattuti: 3 dal tiro di reparti terrestri, uno dalla caccia.

A nord di Algeri velivoli germanici attaccavano un convoglio scor­tato, affondando un piroscafo di 8.000 tonnellate e danneggiandone un altro di eguale stazza.

Aeroplani americani hanno lanciato bombe dirompenti ed incendia­rie su Cagliari, Quartu S. Elena e Gonnosfanadiga, causando gravi danni ad abitazioni civili e vittime fra la popolazione: sono stati finora segnalati 100 morti e 235 feriti. Attaccati dai nostri cacciatori, 3 dei velivoli incursori precipitavano presso Sanassi, nei dintorni di Maramines ed a ponente dell'isola di S. Pietro; 12 aviatori, lancia­tisi con il paracadute, venivano catturati.

Al largo di Catania uno Spitfire, centrato dal fuoco di un nostro bombardiere, cadeva in mare.

 

1000 - 19 febbraio

Le azioni locali in corso nel settore centrale del fronte tunisino han­no avuto ulteriori favorevoli sviluppi, portando alla occupazione di Gafsa, raggiunta fino dal giorno 15, e di Sbeitla.

L'aviazione italo - germanica ha portato il suo efficace concorso con lancio di bombe e mitragliamenti a volo radente su concentramenti di truppe e di automezzi.

Nel corso di questi combattimenti sono stati fatti complessivamente 2.876 prigionieri e catturati o distrutti 169 carri armati, 95 automezzi blindati, 36 cannoni semoventi, 66 pezzi di artiglieria di vario ca­libro, 6 aeroplani e gran numero di autocarri.

Un attacco sferrato dal nemico nel settore settentrionale é stato respinto.

I porti di Tripoli e Bengasi sono stati bombardati.

Sul canale di Sicilia un cacciatore germanico ha abbattuto un plu­rimotore britannico.

Nella notte sul 18 una formazione di :nostri aerosiluranti, nonostante le pessime condizioni atmosferiche, attaccava al largo delle coste al­gerine un convoglio nemico scortato: quattro piroscafi, di cui uno da 10.000 tonnellate, risultano colpiti; due di essi sono successiva­mente affondati.

 

1001 - 20 febbraio

In Tunisia attività di reparti esploranti. Le pessime condizioni atmo­sferiche hanno ostacolato le operazioni aeree.

Un nostro velivolo non è ritornato alla base.

Nel Mediterraneo occidentale, all'alba del 18, un nostro sommergi­bile ha attaccato e colpito con siluro un piroscafo navigante in con­voglio.

 

1002 - 21 febbraio

Nel settore meridionale del fronte tunisino si è svolto un combatti­mento fra carri armati nel quale nostre unità corazzate, appoggiate dall'aviazione, con immediato contrattacco hanno frustrato l'azione nemica.

Nostri velivoli si sono portati su Tripoli di Siria e Beirut bombar­dando, depositi e raffinerie di petrolio.

Aerei avversari hanno sganciato bombe su Napoli causando danni non gravi ad edifici civili: tra la popolazione sono stati finora ac­certati 119 morti e 332 feriti.

Altra incursione ha avuto luogo su Palermo: pochi feriti. Quattro dei velivoli attaccanti, colpiti dal tiro delle artiglierie contraeree ita­liane e germaniche, precipitavano: due in mare, uno a 11 km. da Palermo ed il quarto in località Brancaccio.

Inoltre sono state sganciate alcune bombe in Calabria sulle località Amantea, Gioia Tauro e Cittanova. Alcune vittime tra la popola­zione civile.

Due aerei risultano pure distrutti dalle batterie della difesa mentre sorvolavano Porto Empedocle.

 

1003 - 22 febbraio

In Tunisia le forze dell'Asse hanno conquistato nel settore centrale altre posizioni. Alcune decine di carri armati risultano distrutte; sono stati presi numerosi prigionieri.

L'aviazione italo - germanica ha intensamente agito sulle retrovie av­versarie ed abbattuto in combattimento tre aerei; un altro apparecchio e stato distrutto dalle artiglierie contraeree. Dalle operazioni degli ultimi due giorni tre nostri velivoli non hanno fatto ritorno.

Su varie località della Sicilia, della Calabria e del Salernitano aerei nemici hanno ieri sganciato bombe; un treno ospedale tra Gabella e Strongoli (Catanzaro) ed altri convogli ferroviari e stazioni sono stati pure mitragliati: segnalati complessivamente un morto e 11 feriti, danni non rilevanti.

Dal tiro delle batterie della difesa venivano abbattuti 4 velivoli: 3 su Trapani, caduti uno nei pressi di Villa Nasi, uno presso Levanzo e uno a levante di Favignana; uno a Catanzaro Marina, inabissatosi in mare in vicinanza della costa.

Questa notte nostri aerosiluranti hanno attaccato un convoglio ne­mico, a nord della costa algerina, affondando un piroscafo e colpen­do con siluro altri due mercantili.

 

1004 - 23 febbraio

In Tunisia sono stati stroncati contrattacchi del nemico contro le posizioni raggiunte dalle truppe dell'Asse.

Cinque velivoli risultano abbattuti in duelli aerei nel cielo tunisino e sul Canale di Sicilia.

Nei combattimenti degli ultimi 4 giorni venivano presi 845 prigio­nieri, distrutti 56 carri armati, 74 automezzi blindati, 58 cannoni e catturati molti automezzi.

Il nemico ha perduto 2 bombardieri nell'attacco ad un nostro con­voglio in Mediterraneo e 2 aerosiluranti sull'isola di Milo (Cicladi). Ieri sera aeroplani nemici hanno incursionato la città ed i dintorni di Palermo causando danni limitati e 6 morti e 6 feriti nella popo­lazione civile, il cui contegno é stato esemplare. Due degli apparec­chi incursori, colpiti dal tiro delle batterie contraeree ed un terzo, abbattuto dalla nostra caccia notturna, precipitavano rispettivamente ad est di Monte Pellegrino, ad ovest di Terrasini ed in mare presso Valdesi.

Tre altri velivoli sono stati distrutti dal tiro delle artiglierie: 2 su Pantelleria, caduti in mare vicino alla costa, ed uno a Catanzaro Marina precipitato a circa 15 km dalla spiaggia.

 

1005 - 24 febbraio

Sul fronte tunisino scontri locali fra reparti esploranti ed intensifi­cata attività delle opposte aviazioni.

Undici apparecchi nemici sono stati abbattuti: 7 in combattimenti aerei dalla caccia germanica, 4 dalla difesa contraerea.

Nostri velivoli hanno bombardato i porti di Tripoli ed Algeri susci­tando in quest'ultimo un vasto incendio.

Quadrimotori americani lanciavano ieri su Messina molte bombe cagionando 8 morti e 32 feriti tra la popolazione e danni rilevanti ad edifici civili. La nostra caccia, prontamente levatasi in volo, at­taccava i bombardieri facendone precipitare due in mare.

Nella provincia di Catanzaro azioni di mitragliamento compiute da aerei avversari su treni e stazioni ferroviarie e qualche bomba sgan­ciata presso Curinga (S. Pietro a Maida) restavano senza conseguenze.

 

1006 - 25 febbraio

In Tunisia azioni a carattere locale; la caccia germanica ha abbat­tuto in duelli aerei 6 apparecchi avversari.

Nostre formazioni aeree hanno attaccato le attrezzature portuali e navi alla fonda a Philippeville.
A Kairouan e Gabès si sono avuti 12 morti ed una trentina di feriti tra la popolazione araba per attacco aereo nemico.

I depositi di petrolio di Tripoli di Siria e l'aeroporto di Laodicea (Siria) sono stati efficacemente bombardati dalla nostra aviazione. Questa notte velivoli nemici hanno lanciato bombe su Napoli causan­do danni non gravi ad edifici civili; segnalati alcuni feriti nella po­polazione.

Azioni isolate di mitragliamento nelle province di Catanzaro, Mes­sina e Trapani: lievissimi danni, due morti e tre feriti.

Nel Canale di Sicilia un nostro idrosoccorso ha tratto in salvo 7 componenti l'equipaggio di un quadrimotore americano colpito du­rante l'incursione del giorno 23 su Messina.

Dalle missioni belliche dei giorni scorsi tre nostri velivoli non hanno fatto ritorno.

 

1007 - 26 febbraio

Nel settore tunisino azioni di pattuglie. Formazioni da caccia dell’Asse hanno attaccato con successo un aeroporto nemico distruggen­do al suolo 5 velivoli; altri 5 apparecchi venivano abbattuti in com­battimento.

 Nostri aerosiluranti, superando avverse condizioni atmosferiche e l'intensa reazione nemica, si portavano questa notte sul porto di Bona e colpivano con siluri tre piroscafi colandoli a picco.

Le raffinerie di petrolio di Haifa e il porto di La Valletta sono stati efficacemente bombardati da nostri aerei.

In Mediterraneo una nostra torpediniera, al comando del tenente di vascello Bruno Bartoli, ha affondato un sommergibile nemico.

Su alcune località tra Capo Passero e Pozzallo (Ragusa) e su Trabia (Palermo) aeroplani avver-   sari hanno sganciato bombe e sparato raffiche di mitragliatrice: vengono segnalati 12 morti e 24 feriti tra la popolazione, sensibili danni a caseggiati.

Un apparecchio nemico è precipitato in mare presso Pozzallo, col­pito dal tiro della difesa contraerea.

 

1008 - 27 febbraio

L'aviazione italo - germanica é stata molto attiva nello scacchiere tu­nisino, appoggiando efficacemente azioni locali nel settore setten­trionale; in combattimenti aerei 22 apparecchi avversari sono stati abbattuti.

Velivoli nemici hanno lanciato bombe su Gabés e Biserta danneg­giando molte abitazioni civili e causando alcuni morti e feriti. In Mediterraneo venivano raccolti 7 naufraghi di una motosilurante inglese affondata.

Nel pomeriggio di ieri aeroplani avversari bombardavano Cagliari provocando notevoli danni: 73 morti e 286 feriti tra la popolazione.

 

1009 - 28 febbraio

Sul fronte tunisino forze di fanteria e motocorazzate dell'Asse han­no effettuato riuscite puntate offensive. Colonne nemiche in movi­mento e concentramenti di automezzi sono stati bombardati dalla aviazione, sei apparecchi venivano abbattuti dai cacciatori germanici in duelli aerei e io dalle artiglierie della difesa.

Due nostri caccia, colpiti dalla reazione contraerea, sono andati perduti.

Velivoli avversari hanno lanciato bombe su Siracusa. Segnalati 30 morti e 71 feriti tra la popolazione. Danni gravi a fabbricati civili. Due bombardieri ed uno Spitfire risultano distrutti dalla caccia italo - tedesca, rispettivamente nei pressi di Cagliari, Trapani e Siracusa. L'equipaggio di un bombardiere americano, composto di 9 persone è stato salvato e catturato in alto mare al largo della Sardegna.

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