Bollettini di Guerra

1942 - giugno dal n. 731 al n. 763

731 - 1 giugno

Contrattacchi nemici tendenti in Marmarica a liberare reparti ac­cerchiati sono stati decisamente stroncati; nel corso di questi com­battimenti la ferrea divisione corazzata Ariete infliggeva gravi per­dite all'avversario: altri 57 carri armati venivano catturati.

Intensa attività dell'aviazione italiana e germanica; 33 velivoli ri­sultano abbattuti dalla caccia dell'Asse in una serie di vittoriosi scon­tri, 4 dalle artiglierie contraeree di grandi unità terrestri. Dal 26 al 31 maggio il nemico ha così complessivamente perduto nel cielo libico 86 apparecchi mentre ammontano a diverse decine quelli distrutti al suolo.

In azioni di bombardamento contro le basi di Micabba e Ta Venezia gli obiettivi sono stati ripetutamente centrati; due Spitfire sono pre­cipitati a seguito di duelli con i nostri cacciatori.

Nella notte scorsa l'aviazione britannica ha compiuto una nuova in­cursione, ad ondate successive e con notevoli forze, sulla città di Messina: un morto e tredici feriti nella popolazione civile, danni notevoli ad alcuni fabbricati tra i quali l'ospedale Principe di Pie­monte dove 40 ricoverati rimanevano feriti. Due bombardieri, cen­trati dalla difesa contraerea, sono caduti in mare: uno fra Villa S. Giovanni e la Riviera del Faro, l'altro tra Gallina e Catona.

 

732 - 2 giugno

La tenace resistenza dei reparti nemici accerchiati in Marmarica. nella regione di Got el Ualeb, e stata ieri infranta dalla convergente azione delle truppe italiane e germaniche: abbiamo preso oltre due­mila prigionieri, catturato 70 carri armati, 50 cannoni, un centinaio di automezzi.

Una forte puntata avversaria, sostenuta da mezzi blindati, è stata respinta.

Altra grossa colonna meccanizzata, che tentava di agire sulle nostre retrovie, era impetuosamente e reiteratamente attaccata dagli avia­tori dell'Asse e costretta a ripiegare dopo aver subito dure perdite. L'arma aerea ha battuto senza tregua i centri delle comunicazioni avversarie e distrutto in combattimento io apparecchi britannici; due altri, colpiti dal tiro delle batterie di unità terrestri, precipitavano al suolo.

Sono proseguite le operazioni contro le basi aeronavali di Malta: ri­sultano centrate le installazioni di Hal Far. Cacciatori tedeschi han­no abbattuto uno Spitfire.

Nel Mediterraneo orientale un nostro velivolo ha silurato un mer­cantile di medio tonnellaggio.

Alcune bombe, sganciate la notte scorsa su Augusta, non hanno causato vittime.

Nei pressi di Licata era costretto ad atterrare un aereo inglese il cui equipaggio veniva catturato.

 

733 - 3 giugno

Il successo riportato dalle truppe dell'Asse nella zona di Got el Ualeb ha assunto più vaste proporzioni: tra i prigionieri, saliti a più di 3.000, è il generale comandante della I brigata corazzata in­glese; anche il numero dei cannoni catturati è aumentato a 128, quel­lo dei mezzi blindati ad oltre 100, quello degli autocarri a circa 100; grandi quantità di armi automatiche e di equipaggiamento sono ca­dute nelle nostre mani.

Nei combattimenti dei giorni scorsi si sono particolarmente distinte le divisioni corazzate tedesche e la divisione motorizzata Trieste. Contrattacchi nemici sono stati prontamente respinti.

L'arma aerea ha continuato il martellamento delle retrovie avversa­rie provocando forti incendi ed esplosioni; in combattimenti con la caccia italo - germanica l'aviazione inglese ha perduto 10 apparecchi. Un nostro aeroplano non è ritornato. Altri sono stati danneggiati. Bombardieri e cacciatori hanno attaccato l'aeroporto di Micabba e distrutto, in duelli aerei, 4 Spitfire.

A nord del delta del Nilo un piroscafo nemico di medio tonnellaggio veniva colpito con bombe da nostri velivoli e gravemente danneggiato.

Aerei britannici hanno compiuto un'incursione nei dintorni di S. An­tioco e di Cagliari: in quest'ultima località due persone sono rimaste uccise e 15 ferite.

 

734 - 4 giugno

In Marmarica i combattimenti di ieri hanno avuto esito a noi favo­revole : sono stati catturati o distrutti 22 carri armati e 7 cannoni, preso buon numero di prigionieri.

Le forze aeree dell'Asse hanno bombardato gli impianti ferroviari e i depositi nella zona di Capuzzo, mitragliato e spezzonato colonne di automezzi, vigorosamente attaccato centri di resistenza. Cinque Curtiss sono stati abbattuti in duelli aerei; due nostri velivoli non sono rientrati alle basi.

Nel cielo di Pantelleria una formazione britannica, intercettata dalla caccia tedesca, perdeva 5 Spitfire.

Un'incursione notturna su Augusta non ha causato perdite; la di­fesa contraerea ha colpito un apparecchio che è precipitato in fiam­me in località S. Croce.

 

735 - 5 giugno

Nel corso di nostre azioni, puntate controffensive britanniche sono state nettamente respinte; l'avversario ha subito notevoli perdite in uomini e mezzi.

Reparti dell'aviazione hanno effettuato violenti e ripetuti bombar­damenti contro posizioni nemiche; in numerosi e vivaci scontri, cacciatori italiani e tedeschi abbattevano 26 velivoli; 2 altri precipi­tavano sotto l'aggiustato tiro di batterie contraeree di nostre unità terrestri.

Bombardieri inglesi hanno attaccato questa notte la città di Siracusa: danni materiali limitati, nessuna vittima tra la popolazione civile.

 

Messerschmitt Bf.110

 

Messerschmitt Bf.110 D3 

Caratteristiche (riferite alla versione E-2): motore Daimler Benz DB.601N cv. 1.200, apertura alare 16,24 m,  lunghezza 12.60 m, altezza 3.45 m, superficie alare 38.50 mq,  peso a vuoto  4500 kg, massimo 6925 kg, velocità massima 548 km/h.  a  5000 m, tangenza 12.800 m, autonomia 1520/2800 km, armamento 2 cannoni da 20 mm, 5 mitragliatrici da 7.9 mm.

Bimotore pluriposto da impiego multiplo della classe dei “Beaufighter” e “Mosquito” inglesi e del “Petlyakov Pe.2” sovietico il Bf.110 risultò uno strumento bellico efficace, versatile, affidabile. Prodotto per l’intera durata del conflitto in 6050 esemplari e passato da un ruolo offensivo a quello marcatamente difensivo di caccia notturno non fu mai interamente soppiantato dal Me.410 che avrebbe dovuto succedergli.

 

 

736 - 6 giugno

Le operazioni delle forze dell'Asse in Marmarica proseguono favorevolmente. Forti unità avversarie appoggiate da artiglierie e mezzi blindati, che hanno tentato di ricacciarci da posizioni raggiunte, sono state battute e contrattaccate: risultano distrutti 36 carri armati, al­cune decine di automezzi, fatto qualche centinaio di prigionieri.

L'aviazione, quantunque ostacolata da sfavorevoli condizioni atmo­sferiche, ha svolto efficace attività: 14 apparecchi britannici veni­vano abbattuti, 6 costretti ad atterrare, uno colpito ed incendiato da batterie terrestri.

Dalle azioni di ieri e del giorno precedente 3 nostri velivoli non hanno fatto ritorno.

Un Beaufighter ha tentato di sorvolare l'isola di Lampedusa: cen­trato dal tiro contraereo, é precipitato in mare; i due sottufficiali componenti l'equipaggio sono stati raccolti e catturati. Un'incursione condotta questa notte su Napoli e dintorni da più ondate di aerei inglesi ha causato danni di non grave entità; alcuni incendi sono stati prontamente domati; fra la popolazione civile, un morto e un ferito.

L'incursione ha successivamente raggiunto il litorale della provincia di Littoria con lancio di razzi illuminanti.

 

737 - 7 giugno

Il poderoso contrattacco sferrato dalle forze motocorazzate dell'Asse ha conseguito ulteriori cospicui successi: l'avversario, costretto a ri­piegare, ha perduto altri 30 carri armati, numerosi pezzi di arti­glieria e automezzi e lasciato nelle nostre mani circa 4.000 pri­gionieri.

Nel corso dell'attuale battaglia in Marmarica i mezzi britannici di­strutti o catturati ascendono pertanto sino a ieri a più di 550 fra carri armati ed autoblindo, i cannoni a oltre 200, a molte centinaia gli automezzi; i prigionieri, fra cui numerosi ufficiali di grado ele­vato, raggiungono i 10.000.

Intensa é stata anche ieri l'attività degli aviatori italiani e germanici; basi e depositi delle retrovie sono stati efficacemente bombardati, concentramenti di autocarri attaccati, veicoli incendiati, in gran nu­mero, 3 Curtiss abbattuti in combattimento con la nostra caccia.

Azioni diurne e notturne condotte da bombardieri in quota e in picchiata sulle attrezzature belliche di Malta, ripetutamente cen­trate, hanno dato luogo a numerosi ed aspri scontri durante i quali venivano distrutti 7 apparecchi avversari e molti altri mitragliati; 5 dei nostri non facevano ritorno alle basi e fra questi un idrosoc­corso attaccato e colpito nonostante recasse ben visibili i contrassegni della Croce Rossa.

Nel Mediterraneo orientale, non lungi da Haifa, nostri aerosiluranti affondavano una petroliera di medio tonnellaggio.

Messina é stata nuovamente bombardata la notte scorsa da velivoli britannici, che si sono succeduti in più ondate nel cielo della città; molti fabbricati civili sono stati danneggiati, qualche incendio — su­bito spento — si é sviluppato nella zona montana della provincia; nessuna vittima é segnalata tra la popolazione.

Dalle artiglierie contraeree risultano abbattuti 3 velivoli dei quali uno precipitato al largo del golfo di Catania, un secondo fra Capo Pe­loro e Villa S. Giovanni, il terzo a levante di Augusta.

 

738 - 8 giugno

Puntate controffensive nemiche, appoggiate da mezzi corazzati, sono state nettamente respinte da nostre unità di fanteria che hanno preso 150 prigionieri e distrutto alcune autoblindo e camionette. L'ingente bottino fatto a seguito della vittoriosa azione, di cui ha dato notizia il bollettino di ieri, comprende — oltre importanti quantità di materiale bellico — 50 cannoni e circa altrettanti pezzi anticarro; fra i prigionieri e il generale comandante della X brigata motorizzata indiana. Nel cielo di Acroma nostri cacciatori abbatte­vano sei velivoli nemici senza subire perdite. Dalle operazioni dei giorni precedenti, 4 nostri aerei non sono rientrati.

Formazioni italiane e tedesche hanno nuovamente attaccato le basi aeronavali dell'isola di Malta; vasti incendi sono scoppiati nella zona degli obiettivi reiteratamente colpiti.

Nella notte scorsa l'aviazione inglese ha bombardato Cagliari. Al­cuni fabbricati del centro della città sono crollati, altri sono stati danneggiati. Si contano 12 morti e 15 feriti. Contegno della popo­lazione calmo e disciplinato.

 

739 - 9 giugno

In Marmarica continuano i combattimenti fra le opposte forze moto­corazzate.

Squadriglie di Macchi, appartenenti al 4° stormo da caccia, impe­gnate contro formazioni avversarie molto superiori di numero, han­no riportati brillanti successi: in ripetuti scontri 14 Curtiss sono stati abbattuti; tutti i nostri aerei hanno fatto ritorno alle basi.

La R.A.F. ha inoltre perduto 7 apparecchi ad opera dei cacciatori germanici ed uno distrutto dalla difesa contraerea di un campo di aviazione.

Un'incursione britannica su Taranto ha provocato piccoli incendi, subito circoscritti e domati, causato lievi danni ad alcune abita­zioni; nessuna vittima. Due bombardieri inglesi sono precipitati col­piti dalle artiglierie della difesa. Nel Mediterraneo un sommergibile nemico è stato affondato da una nostra torpediniera al comando del capitano di corvetta Eugenio Henke. Altro sommergibile veniva at­taccato e colato a picco da nostri mezzi navali antisommergibili col concorso di velivoli da ricognizione marittima.

 

740 - 10 giugno

In diversi settori del fronte marmarico si è anche ieri aspramente combattuto; contrattacchi nemici, sostenuti da elementi blindati, so­no stati respinti con perdite sensibili per l'avversario al quale l'avia­zione non ha concesso tregua, bombardandone i centri di resistenza e mitragliandone le colonne di rifornimento.

Intensa l'attività dei cacciatori italiani e germanici che abbattevano, in vittoriosi duelli, 17 Curtiss; due nostri velivoli non sono rientrati. Gli aeroporti di Micabba e Ta Venezia sono stati battuti da forma­zioni di bombardieri; nel cielo dell'isola l'aviazione inglese perdeva, in combattimenti con la caccia dell'Asse, 5 apparecchi.

Aerei britannici hanno nuovamente attaccato Taranto con bombe dirompenti ed incendiarie: tre caseggiati sono crollati; alcuni in­cendi, rapidamente circoscritti, sono stati successivamente domati; le vittime finora accertate ascendono a 20 morti e 74 feriti. Esem­plare il contegno della popolazione.

Nostri sommergibili, operanti in Atlantico al comando del capitano di fregata Enzo Grossi, del capitano di corvetta Luigi Longanesi Cat­tani e del tenente di vascello Marco Revedin, hanno affondato na­viglio mercantile nemico per complessive 38.000 tonnellate, di cui 27.000 costituite da navi petroliere.

 

741 - 11 giugno

Vivaci scontri fra elementi corazzati si sono conclusi in Marmarica, a nostro vantaggio; sono stati distrutti 20 carri armati, preso un cen­tinaio di prigionieri.

L'aviazione é intervenuta con successo su concentramenti nemici di truppe e di mezzi in marcia ed in sosta, immobilizzando e incen­diando 17 ,autoblindo e molte decine di veicoli di ogni specie. La R.A.F. ha perduto in combattimento 21 velivoli dei quali 12 ab­battuti dalla caccia tedesca e 9 dalla nostra che nel cielo di el Adem vittoriosamente affrontava, senza subire perdite, una formazione ne­mica numericamente superiore.

Un Bristol Blenheim, colpito da aviatori germanici, è precipitato presso l'isola di Linosa; 8 altri apparecchi risultano distrutti da cac­ciatori italiani e tedeschi nel corso di azioni sull'isola di Malta, dove gli obiettivi delle basi di Micabba e Ta Venezia sono stati ripetuta­mente bombardati. Due nostri aeroplani non hanno fatto ritorno. Da Taranto, nuovamente attaccata la scorsa notte da aerei britan­nici, sono segnalati danni di limitata entità; fra la popolazione 5 feriti leggeri.

Nel Mediterraneo orientale sommergibili germanici hanno attaccato un convoglio fortemente scortato, diretto a Tobruk: due piroscafi per complessive 12.000 tonnellate risultano affondati e altri quattro colpiti con siluri.

 

742 - 12 giugno

La posizione di Bir Hacheim, potentemente organizzata e tenace­mente difesa, e stata ieri mat-  tina presa d'assalto ed espugnata dalle fanterie motorizzate italiane e tedesche.

L'attacco e stato preceduto da violenti concentramenti d'artiglierie e appoggiato dall'azione a massa di poderose formazioni aeree. Il numero dei prigionieri supera i 2.000; ingentissimo il bottino che comprende gran numero di cannoni e di mezzi in massima parte intatti; sul terreno sono stati contati, in breve spazio, oltre 1.000 ca­daveri nemici.

Una modesta aliquota del presidio — costituita in prevalenza da ri­belli francesi — ha cercato scampo nella fuga ma, inseguita e mar­tellata senza tregua dai bombardieri dell'Asse, ha subito ulteriori gravissime perdite in uomini e mezzi.

Una puntata di forze blindate inglesi a nord di Bir Hacheim veniva infranta dalla divisione Ariete le cui artiglierie, con fuoco di ecce­zionale efficacia e, precisione aperto alle minime distanze, annullavano l'intervento dei carri nemici che in gran parte rimanevano distrutti.

Sulle retrovie avversarie ha pure agito l'aviazione incendiando e danneggiando in notevoli quantità autoblindo e veicoli dei rifor­nimenti.

In combattimento la caccia tedesca abbatteva cinque velivoli bri­tannici.

Nel Mediterraneo abbiamo perduto un cacciatorpediniere, che è af­fondato per siluramento nemico. Un'altra unità dello stesso tonnel­laggio è stata affondata in seguito all'urto contro una mina vagante. Buona parte degli equipaggi è stata salvata. Le famiglie sono state informate.

Il numero dei morti durante l'incursione nemica su Taranto è sa­lito da 20 a 41.

Alcune bombe sganciate questa notte sulla periferia di Taranto non hanno causato danni né perdite.

 

743 - 13 giugno

In Marmarica aspri combattimenti hanno avuto luogo anche nella giornata di ieri.

Vivaci azioni aeree di bombardamento e di mitragliamento delle re­trovie nemiche si concludevano in scontri fra opposti reparti da cac­cia: il nemico perdeva 10 velivoli; un altro, colpito e incendiato dalle artiglierie contraeree di Bengasi, precipitava in mare.

Un nostro apparecchio non è ritornato.

Formazioni italiane e tedesche hanno attaccato le basi aeronavali di Malta: uno Spitfire è stato abbattuto.

Nelle acque di Tobruk bombardieri germanici hanno centrato due piroscafi per circa 12.000 tonnellate, che possono considerarsi per­duti e danneggiato altro mercantile ed una nave vedetta. Un'incursione britannica sul Pireo ha causato gravi danni a gran numero di case: fra la popolazione greca si contano 36 morti e 28 feriti.

Nella notte sul 12 corrente nostri mas attaccavano nelle acque di Sebastopoli un convoglio fortemente scortato, colpendo con siluri una motonave ed una delle navi leggere di scorta: la motonave e affondata.

 

744 - 14 giugno

La battaglia in Marmarica continua.

Nella regione di Ain el Gazala un attacco di reparti motorizzati e di mezzi blindati contro nostre unità di fanteria non ha avuto alcun successo: il nemico veniva decisamente respinto dopo aver subito notevoli perdite. A ovest di El Adem formazioni motocorazzate dell’Asse hanno battuto un'importante aliquota delle forze avversarie: sono stati distrutti 54 carri armati, prese parecchie centinaia di pri­gionieri. Cacciatori tedeschi abbattevano in combattimento 6 Curtiss e 3 Hurricane.

Azioni di bombardamento sulle basi aeronavali di Malta sono state condotte dall'arma aerea che ha svolto anche intensa attività esplo­rativa nei cieli mediterranei. Un nostro velivolo da ricognizione non e rientrato.

Apparecchi britannici hanno sorvolato questa notte Taranto sganciando qualche bomba senza causare vittime né danni.

Nostri mas, nella notte sul 13, hanno silurato nelle acque di Seba­stopoli un'altra motonave sovietica da 10.000 tonnellate carica di munizioni; mentre il nemico tentava di rimorchiarla, veniva colpita con bombe e fatta saltare in aria da aeroplani germanici che agi­vano in collaborazione con i mas.

 

Heinkel He 111

 

Heinkel He 111

 

 

745 - 15 giugno

Nella zona di Ain el Gazala vivace attività di artiglierie e di pattu­glie. Le perdite subite dal nemico nei combattimenti dei giorni 12 e 13 sono salite a 69 carri armati e 13 cannoni distrutti o catturati. 700 uomini caduti prigionieri.

L'aviazione ha svolto efficaci attacchi su concentramenti di automezzi e di truppe nelle immediate retrovie avversarie: 8 automezzi blin­dati venivano incendiati, alcune decine di autocarri colpiti e dan­neggiati.

Nel Mediterraneo è in corso da ieri una violenta azione aeronavale contro due grossi convogli britannici fortemente scortati. A sgombro ultimato delle macerie il numero complessivo delle vit­time dell'incursione nemica su Taranto, è salito a 99, di cui 12 non identificate.

 

746 s - 15 giugno

Uno dei due convogli di cui al bollettino n. 745, proveniente dall’Atlantico con scorta di numerose unità di linea e di due navi por­taerei, avvistato dalla ricognizione alle prime ore del giorno 13 e se­guito per tutta la giornata, é stato ieri ripetutamente attaccato dalle forze aeree italiane nel tratto di mare tra Sardegna e Tunisia.

Poderose formazioni di aerosiluranti, bombardieri in quota e tuffa­tori, tempestivamente concentrati sulle basi più opportune, si sono susseguite dall'alba al tramonto e hanno avuto ragione della reazione di fuoco delle navi di scorta e degli accaniti attacchi della caccia partita dalle navi portaerei.

Sono stati affondati due incrociatori, un cacciatorpediniere e quattro piroscafi. Una nave da battaglia, una portaerei, due incrociatori, un cacciatorpediniere e quattro piroscafi sono stati ripetutamente colpiti con siluri e bombe e gravemente danneggiati.

Negli aspri combattimenti che si sono impegnati ad ogni ritorno delle nostre formazioni offensive, 15 velivoli nemici sono stati ab­battuti in fiamme. Venti velivoli italiani non sono rientrati alla base. Alcuni equipaggi sono stati tratti in salvo da idrovolanti di soccorso. Un comandante di stormo, un comandante di gruppo e due coman­danti di squadriglia mancano all'appello. Tra gli equipaggi, parecchi feriti. Tre velivoli crivellati di colpi hanno potuto raggiungere il territorio nazionale. Le operazioni sono state riprese sin dalle prime ore di stamane e continuano contro le superstiti unità nemiche.

 

747 s - 15 giugno

La nuova fase della battaglia iniziatasi dopo la caduta di Bir Ha­cheim ha condotto, dopo sanguinosi combattimenti, alla separazione delle forze nemiche.

Le forze dell'Asse, superata Acroma e la Balbia, hanno raggiunto la costa. Tutte le grandi unità nemiche ad ovest, sono accerchiate. Il numero dei prigionieri e la mole del bottino non sono per ora calcolabili.

 

748 - 16 giugno

In Marmarica, dopo la vittoriosa azione segnalata dal bollettino straordinario n. 747, la manovra delle unità italiane e tedesche continua a svilupparsi con successo. Le posizioni di Ain el Gazala sono state raggiunte e superate.

L'aviazione dell'Asse, che domina incontrastata il cielo della batta­glia, ha appoggiato senza tregua le operazioni terrestri: colonne av­versarie in ripiegamento sono state mitragliate e spezzonate, molte centinaia di automezzi immobilizzati o distrutti, batterie ridotte al silenzio.

Nelle giornate del 14 e 15 la R.A.F. ha perduto complessivamente 20 velivoli; 5 nostri aerei non sono rientrati.

Alla grande battaglia aeronavale che si è conclusa ieri sera nel Me­diterraneo la Marina ha potentemente partecipato con le sue forze. Sin dalla loro uscita in mare i due grossi convogli nemici, prove­nienti da levante e da ponente, sono stati segnalati e attaccati da nostri sommergibili che hanno colpito con siluri due delle unità della squadra partita da Gibilterra.

All'alba del 15, a sud di Pantelleria, la 7a divisione navale, formata da due incrociatori leggeri e cinque cacciatorpediniere, ha violente­mente attaccato il convoglio, diretto a Malta da Gibilterra. Questo, pur essendo scortato da forze superiori composte di almeno 2 in­crociatori e 12 cacciatorpediniere, ha ripiegato disperdendosi e co­prendosi di nebbia. Nel combattimento che ne è seguito a distanza ravvicinata un incrociatore nemico è esploso, affondando sotto il fuoco concentrato dell'Eugenio di Savoia e del Montecuccoli; due caccia­torpediniere sono stati gravemente colpiti; un incrociatore e un cac­ciatorpediniere silurati da cacciatorpediniere nostri.

Le nostre navi, fatte segno a continui infruttuosi attacchi aerei, han­no proseguito per tutta, la giornata l'azione contro le unità nemiche affondando a cannonate un altro cacciatorpediniere. L'aviazione dell’Asse interveniva nella lotta bersagliando e decimando il convoglio: quattro piroscafi venivano incendiati o affondati, una petroliera in­cendiata.

L'altro grande convoglio avversario proveniente da Alessandria è stato attaccato da bombardieri e siluranti provenienti dalle nostre basi dell'Africa settentrionale e dell'Egeo: un cacciatorpediniere è stato affondato, 6 unità colpite. In duelli aerei due Spitfire venivano distrutti; un nostro apparecchio non è rientrato.

Nei combattimenti navali svoltisi a oriente e a ponente di Malta abbiamo perduto un incrociatore pesante colpito da siluro aereo e successivamente da altro subacqueo, mentre un caccia, gravemente danneggiato, ha potuto raggiungere un porto nazionale. Gran parte degli equipaggi è stata salvata.

A seguito di ulteriori segnalazioni pervenute, gli aeroplani perduti dagli inglesi durante le operazioni svoltesi il giorno 14 nel Medi­terraneo occidentale sono saliti a 27; altri 19 sono stati distrutti nella giornata di ieri; quattro dei nostri non ritornavano alle basi.

Nel Mar Nero mas italiani hanno affondato un sommergibile bol­scevico.

 

749 - 17 giugno

Le operazioni delle truppe dell'Asse in Marmarica proseguono favo­revolmente: nella zona di Acroma e di El Adem posizioni fortifi­cate, accanitamente difese, sono state conquistate dopo duri com­battimenti. Il bottino fatto nell'azione che ha portato alla conquista di Ain el Gazala e finora accertato ascende a 224 tra carri armati e autoblindo, 85 cannoni, varie centinaia di automezzi distrutti o cat­turati. I prigionieri già affluiti ai campi di concentramento supera‑

no i 6.000.

L'aviazione ha bombardato il porto di Tobruk e abbattuto tre Curtiss. Formazioni aeree hanno attaccato di giorno e di notte le attrezzature belliche di Hai Far e Micabba centrandone gli obiettivi. Un nostro velivolo non ha fatto ritorno.

Aviatori tedeschi hanno distrutto, nei pressi dell'isola di Linosa, un apparecchio britannico il cui equipaggio è stato catturato.

Nel tratto di mare del canale di Sicilia, dove si svolse la vittoriosa battaglia aeronavale che prenderà il nome da Pantelleria, sono state raccolte alcune centinaia di ufficiali e marinai inglesi appartenenti alle navi da guerra e mercantili incendiate o affondate; tra essi un centinaio sono più o meno gravemente feriti.

Il convoglio nemico proveniente da Alessandria e composto di circa 50 unità, già attaccato dall'aviazione italiana e germanica mentre dirigeva su Malta, accertata la presenza di una nostra poderosa squa­dra da battaglia che gli moveva incontro nelle acque di Creta, in­vertiva la rotta rinunciando al tentativo di giungere a destinazione. Mentre ripiegava celermente sul porto di partenza veniva nuovamente attaccato dall'aviazione che gli infliggeva altri gravi colpi. Le perdite complessive subite da tale convoglio si possono così riassumere: ad opera dell'aviazione tedesca 4 tra incrociatori e cacciatorpediniere e numerosi mercantili affondati, molte altre navi colpite e danneg­giate; inoltre un incrociatore colato a picco da sommergibile germa­nico; per parte dei nostri aviatori un cacciatorpediniere affondato, 5 incrociatori e 4 piroscafi gravemente danneggiati.

 

750 - 18 giugno

Mentre si completa il rastrellamento della sacca di Ain el Gazala, unità motocorazzate tedesche e italiane hanno espugnato altri capi­saldi nemici nella regione di el Adem. Secondo osservazione della ricognizione aerea, il nemico ha iniziato il ripiegamento delle sue forze verso la frontiera libico - egiziana.

Intensa è stata anche ieri l'attività dell'aviazione che ha battuto co­lonne in ritirata e concentramenti di automezzi; un grosso deposito di carburanti è stato incendiato nelle retrovie avversarie.

Le artiglierie contraeree tedesche hanno abbattuto un aeroplano bri­tannico.

Dal giorno 14 al 17 risultano complessivamente distrutti dalle forze aeree italiane e germaniche, nel Mediterraneo e in Africa, 114 Veli­voli della R.A.F.; nello stesso periodo di tempo sono andati perduti 40 apparecchi dell'Asse.

Alcune unità navali inglesi, durante il ritorno a Gibilterra, sono state raggiunte da nostri velivoli: un cacciatorpediniere è stato col­pito da due bombe.

Gli aeroporti di Malta sono stati nuovamente attaccati e bombardati.

 

751 - 19 giugno

Le truppe dell'Asse sono a contatto delle difese esterne della piazza di Tobruk. Nel corso di vittoriosi combattimenti, tendenti alla eli­minazione dei superstiti nuclei della resistenza nemica nelle zone re­centemente occupate, abbiamo preso un migliaio di prigionieri, di­strutto 10 carri armati, catturato abbondante materiale di ogni specie; ci siamo inoltre impossessati di 15 aerei dislocati in campi d'avia­zione occupati con azione di sorpresa.

In numerosi scontri 10 velivoli sono stati abbattuti dalla caccia tedesca.
Una unità della nostra flottiglia di mas operante nel Mar Nero ha silurato e affondato un altro sommergibile sovietico nelle acque di Sebastopoli.

 

752 - 20 giugno

In Marmarica puntate offensive di mezzi corazzati italiani e germa­nici hanno avuto successo: abbiamo catturato importanti depositi di materiali, preso alcune centinaia di prigionieri. Reparti della nostra aviazione hanno svolto proficua attività incendiando o immobiliz­zando numerosi automezzi ed alcune autoblindo; é stato bombar­dato il porto di Tobruk.

Due velivoli britannici risultano abbattuti dalla difesa contraerea della piazza di Bengasi durante un'incursione notturna che non ha causato perdite ne danni.

A sud della Sicilia un apparecchio del tipo Wellington veniva attac­cato e distrutto da nostri cacciatori.

Nel Mar Nero nostre unità navali hanno àffondato due piccole navi trasporto da guerra della marina sovietica.

 

753 - 21 giugno

Reparti motorizzati, proseguendo l'avanzata verso est, hanno occu­pato Bardia.

Da ieri é in corso l'attacco della piazza di Tobruk, appoggiato da violente azioni in massa dell'aviazione italiana e tedesca. Nonostante l'aspra resistenza avversaria, le operazioni si svolgono favorevolmen­te; a sera, numerosi forti della cinta esterna erano già stati espu­gnati dalle valorose truppe dell'Asse. Nel Mar Nero un nostro mas al comando del capitano di corvetta Curzio Castagnacci ha silurato e affondato il sommergibile sovietico Equoka catturando alcuni uo­mini dell'equipaggio.

 

754 s - 21 giugno

Dopo gli accaniti combattimenti di ieri, che hanno troncato la resi­stenza nemica, stamane 21 alle ore 7, un parlamentare inglese si é presentato al comando del nostro XXI corpo d'armata per offrire la resa a nome del comandante la piazzaforte di Tobruk.

Le truppe dell'Asse hanno occupato la piazzaforte, la città e il porto. Sono stati catturati 25 mila prigionieri, fra cui parecchi generali. Bottino imponente, da precisare.

 

755 - 22 giugno

Completati l'occupazione e il rastrellamento della regione di Tobruk, le truppe dell'Asse stanno assumendo il nuovo schieramento verso il confine libico - egiziano.

Da una prima sommaria valutazione del bottino fatto a Tobruk ri­sultano catturati alcune centinaia di cannoni, alcune centinaia di automezzi, un centinaio di carri armati e ingenti depositi di muni­zioni, viveri e carburanti. E' confermata la cattura di oltre 25.000 prigionieri fra cui il Comandante della Piazza e altri cinque generali. L'aviazione ha intensamente mitragliato e spezzonato i reparti ne­mici in ritirata: due Curtiss sono stati abbattuti dalla caccia germa­nica, un terzo velivolo dalla difesa contraerea di Bengasi. Un nostro apparecchio non é rientrato.

Formazioni di bombardieri hanno attaccato, nell'isola di Malta, la base di Hal Far.

Nel Mediterraneo, sei aerosiluranti del tipo Beaufighter venivano distrutti in combattimento.

 

756 - 23 giugno

Elementi avanzati delle truppe dell'Asse hanno raggiunto il confine libico - egiziano.

Completate le operazioni di rastrellamento, il numero dei prigionieri presi a Tobruk ha superato i 28.000.

Sulle basi aeronavali di Malta nostre formazioni aeree hanno con­dotto violente azioni di bombardamento a seguito delle quali nu­merosi e vasti incendi sono divampati nella zona degli obiettivi. Tutti i nostri velivoli hanno fatto ritorno.

 

757 - 24 giugno

Azioni locali di nostri elementi avanzati al confine libico - egiziano. In seguito ad ulteriori azioni di rastrellamento nella zona di To­bruk il numero dei prigionieri é salito a 33.000.

Nel cielo di Pantelleria nostri cacciatori hanno intercettato una for­mazione nemica superiore di numero e abbattuto in vittoriosi duelli, senza proprie perdite, 3 Blenheim.

Gli aerodromi di Ta Venezia e Luka sono stati bombardati dall’aviazione dell'Asse: in combattimento la nostra caccia di scorta ai bombardieri distruggeva 8 Spitfire; un nostro aereo non è rientrato alla base.

 

758 - 25 giugno

Travolte le resistenze opposte dalle unità superstiti dell'8a armata britannica al confine libico - egiziano e conquistate Ridotta Capuzzo, Sollum e Halfaya, le forze dell'Asse hanno proseguito l'inseguimento del nemico che si ritira verso oriente.

Sidi el Barrani è stata occupata e la zona a sud di tale località su­perata.

Gli apprestamenti e le attrezzature militari di Marsa Matruh sono state centrate da squadriglie di bombardieri. Tre aerei avversari ri­sultano abbattuti dalla caccia germanica.

Una incursione su Bengasi ha causato qualche danno e alcuni feriti; un apparecchio inglese, colpito dal tiro della difesa contraerea, è precipitato in fiamme.

Sui campi d'aviazione di Luka e di Micabba sono stati rinnovati bombardamenti suscitando notevoli incendi. Tre dei nostri velivoli non sono rientrati alle basi.

Nel Mediterraneo orientale nostri aerei hanno attaccato un convoglio danneggiando con bombe, malgrado la vivace reazione delle navi di scorta, un piroscafo.

In Atlantico un nostro sommergibile al comando del capitano di corvetta Luigi Longanesi Cattani ha affondato un piroscafo armato di 8.000 tonnellate e una motonave di 5.500 tonnellate; altro som­mergibile, comandato dal tenente di vascello Gianfranco Gazzana, ha colato a picco un piroscafo di 6.000 tonnellate.

 

759 - 26 giugno

Le truppe dell'Asse, premendo sul nemico, continuano ad avanzare verso oriente.

 

760 - 27 giugno

In Egitto le forze motocorazzate italiane e tedesche hanno preso contatto con le difese del campo trincerato di Marsa Matruh. L'aviazione dell'Asse, prodigandosi intensamente in appoggio alle truppe avanzanti, ha riportato ieri uno dei suoi più brillanti successi: nel corso di violenti e ripetuti scontri con formazioni nemiche da bombardamento e da caccia, 43 velivoli britannici venivano abbat­tuti; altro apparecchio, colpito dall'artiglieria contraerea di una no­stra grande unità, precipitava in fiamme.

Gli aeroporti di Malta sono stati attaccati di giorno e di notte, con visibile efficacia, da reparti di bombardieri; in duelli con cacciatori avversari la nostra caccia di scorta ne distruggeva tre.

 

761 - 28 giugno

Nella giornata di ieri le unità dell'Asse hanno progredito a sud - est di Marsa Matruh e raggiunta la strada costiera a una trentina di chilometri ad oriente di Marsa Matruh. Sono state catturate alcune centinaia di prigionieri, distrutte alcune decine di carri armati e pa­recchie batterie. Colonne di automezzi e nodi di comunicazione nelle retrovie avversarie sono stati colpiti dai nostri bombardieri.

In duelli aerei 5 apparecchi nemici risultano distrutti da cacciatori germanici.

Dalle operazioni dei giorni 26 e 27 tre nostri velivoli non sono ri­tornati. Un equipaggio è stato recuperato da un nostro mas. Nel canale di Sicilia sei Spitfire, che tentavano di attaccare un idrovo­lante di soccorso, erano prontamente intercettati dalla nostra caccia di scorta che ne abbatteva 2 in fiamme.

Nel Mediterraneo orientale un piroscafo di 5.000 tonnellate, scor­tato, è stato colpito dai nostri aerosiluranti.

 

762 - 29 giugno

Marsa Matruh è stata conquistata stamane.

Rotta la resistenza delle forze blindate nemiche a sud - est della Piazza le unità motocorazzate dell'Asse continuano l'avanzata verso oriente.
Durante gli aspri combattimenti di ieri e nell'occupazione del cam­po trincerato risultano presi oltre 6.000 prigionieri, distrutti o cat­turati 36 carri armati, gran numero di cannoni e di automezzi. L'aviazione ha vigorosamente partecipato alle operazioni terrestri; depositi di materiali e autoveicoli sono stati bombardati e mitragliati, due piroscafi colpiti nel porto di Marsa Matruh ed uno di essi in­cendiato. Diciassette aerei britannici abbattuti in combattimento.

Aeroplani italiani e germanici hanno attaccato le basi di Luka e di Micabba.

 

763 - 30 giugno

Le colonne motocorazzate italiane e tedesche, respingendo ulterior­mente le unità blindate nemiche, hanno raggiunto ed oltrepassato la zona di Fuka.

Alla conquista del campo trincerato di Marsa Matruh, espugnato dall'impeto del contemporaneo assalto da occidente di reparti del nostro XXI corpo d'armata preceduti dal 7° reggimento bersaglieri e da oriente di truppe della 90a divisione germanica, ha potente­mente contribuito l'aviazione dell'Asse impegnatasi con tutte le sue specialità gareggianti in slancio e bravura.

Nel rastrellamento della piazzaforte è stato fatto qualche altro mi­gliaio di prigionieri, catturato materiale bellico d'ogni specie in in­gente quantità.

Formazioni aeree hanno ieri intensamente attaccato le direttrici di ritirata dell'avversario centrando numerosi obiettivi; 3 Curtiss sono stati abbattuti in combattimento.

Nella notte sul 29 Gibilterra è stata bombardata da nostri velivoli: gl'incendi divampati nelle attrezzature aeroportuali erano visibili a grande distanza.

 

Junkers Ju.87 B2

 

Junkers Ju.87 B2

motore Jumo 211Da cv. 1.200, apertura alare m 13.80, lunghezza m 11.00, altezza m 4.23, superficie alare 31.90 mq, peso a vuoto  2.750 kg, massimo 4.340 kg, velocità massima km/h.  380 a 4.000 m, tangenza 8.000 m, autonomia 600 km, armamento 3 mitragliatrici da 7.92 mm, 1.000 kg di bombe.

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