Volare è passione e vocazione, che riempie di sè una vita.
Adolf Galland
Bombardieri / Ricognitori
Savoia Marchetti SM.79 Sparviero, immagini, scheda e storia
Martino AICHNER
nato il 12 marzo 1918 a Trento.
MEDAGLIA D'ORO
D.P.R. 7 aprile 1988
SOTTOTENENTE A.A.r.n.
Pilota di Complemento del 132° Gruppo 281.a Squadriglia Aerosiluranti
Partecipava, quale capo equipaggio di apparecchio aerosilurante, alla luminosa vittoria dell'Ala d'Italia nei giorni 14 e 15 giugno 1942 nel Mediterraneo. Incurante della violenta contraerea che gli danneggiava gravemente l'apparecchio, portava decisamente l'attacco ad un cacciatorpediniere nemico, che colpiva con grande precisione, affondandolo. Nuovamente colpito dalla reazione avversaria, ammarava con grande perizia, rendendo possibile il salvataggio del personale di bordo.
Cielo del Mediterraneo, 15-15 giugno 1942.
Athos AMMANNATO
nato l’11 novembre 1911 a Roma.
Deceduto nel cielo della Marmarica il 20 febbraio 1941 in azione di guerra
MEDAGLIA D'ORO
R.D. 3 luglio 1942 (B.U. 1942 disp. 30 pag. 1471 e disp. 39 pag. 2054)
CAPITANO A.A.r.n.
Pilota, in S.P.E. del 41° Stormo 60° Gruppo, Comandante delle 235.a Squadriglia
Intrepido comandante di squadriglia, baldo combattente di tre guerre, quattro volte decorato al Valor Militare, volontario per le più aspre e ardite azioni belliche, aveva portato sempre brillantemente a termine in un'aura di entusiasmo e di fede, tra i rischi più gravi, tutte le missioni affidategli. Sulla via del ritorno da un volo di guerra alturiero, compiuto su velivolo terrestre, scompariva nel mare che la sua ala vittoriosa aveva tante volte sorvolato.
Cielo del Mediterraneo e della Marmarica, 11 giugno 1940 - 20 febbraio 1941.
Silvio ANGELUCCI
nato il 20 marzo 1909 a Conza della Campania (Avellino).
Deceduto nel cielo del Mediterraneo Occidentale il 13 agosto 1942 in azione di guerra
MEDAGLIA D'ORO (alla memcria)
D.P.R. 14 giugno 1937 (B.U. 1957 disp. 16 pag. 833)
TENENTE A.A.r.n.
Pilota, in S.P.E. del 46° Stormo 105° Gruppo, 255.a Squadriglia
Pilota di doti eccezionali e di provato valore in una lunga attività bellica su più fronti. Durante un'azione di aerosiluramento contro un incrociatore, nonostante avesse l'apparecchio colpito e in fiamme, proseguiva impassibile nell'attacco conclusosi con l'olocausto della sua fiorente giovinezza.
Cielo del Mediterraneo Occidentale, 13 agosto 1942.
Mario ARAMU
nato il 7 aprile 1900 a Cagliari.
Deceduto in Libia (Cielo della Marmarica) il 17 dicembre 1940 in combattimento aereo
MEDAGLIA D'ORO (alla memoria)
11 D. 30 dicembre 1940 (B.U. 1941 suppl. 1 pag. 1 e B.U. 1942 disp. 18 pag. 856)
COLONNELLO A.A.r.n.
Pilota, in S.P.E. Comandante del 9° Stormo 29° Gruppo, 63.a Squadriglia
Colonnello pilota, navigatore tra i più audaci, Atlantico ed eroico legionario di Spagna, alla testa del suo stormo scagliato contro il nemico cui non aveva concesso tregua in tanti giorni di prove supreme, scompariva nel cielo della battaglia marmarica dopo prodigi di valore.
Cielo della Marmarica, 17 dicembre 1940.
Riccardo BALAGNA
nato il 30 ottobre 1912 a Pinerolo (Torino).
Deceduto nel cielo del Mediterraneo Orientale il 24 giugno 1941 in azione di guerra
MEDAGLIA D'ORO (alla memoria)
R.D. 22 dicembre 1941 (B.U. 1942 disp. 2 pag. 49 e disp. 8 pag. 367)
SERGENTE MAGGIORE A.A.r.spec.
Marconista in Rafferma, 131° Gruppo Autonomo 279.a Squadriglia
Marconista abilissimo, di provato ardimento, sempre primo in ogni impresa ed in ogni rischio, partecipava volontario ad una audace azione di aerosiluramento contro unità navali nemiche. Durante l'attacco svoltosi sotto l'infuriare della violentissima reazione sebbene colpito dalle raffiche della caccia nemica, non abbandonava l'arma e :in un supremo sforzo di volontà cooperava ancora alla difesa del velivolo; ma una seconda raffica lo abbatteva sull'arma. Costretto il velivolo ad ammarare, veniva accolto sul battellino di salvataggio e sul fondo di quello, che male teneva il mare, sopportava stoicamente il dolore delle carni martoriate, senza una parola di lamento, incoraggiando anzi i propri compagni a resistere nella durissima prova. Nelle ore della notte, atroci per il freddo e le sofferenze, non abbandonava la propria forza d'animo benché le sue condizioni si aggravassero. Quando già la terra era in vista, dopo aver affermato che avrebbe ripetuto volentieri una simile azione qualora si fosse salvato, spirava serenamente e dopo aver salutato la Patria in armi ed i compagni, trasvolava nel cielo degli eroi.
Cielo del Mediterraneo Orientale, 24 giugno 1941.
Italo BALBO
nato il 5 giugno 1896 a Ferrara.
Deceduto nel cielo di Tobruk il 28 giugno 1940
MEDAGLIA D'ORO (alla memoria)
R.D. 2 dicembre 1940 (B.U. 1941 disp. 22 pag. 860)
MARESCIALLO DELL'ARIA Governatore della Libia
Maresciallo dell'Aria, quadrunviro e fedele soldato del Duce nell'ora della vigilia, del combattimento e della vittoria, insuperabile trasvolatore di continenti e di oceani, colonizzatore di masse e reggitore di terre imperiali con le armi, con le leggi e con opere di romana grandezza, nel cielo di Tobruk, mentre si accingeva a scagliare oltre confine le valorose truppe ed i possenti stormi, concludeva con il sacrificio supremo l'eroica sua vita, nella memoria delle genti eternando le gesta e le glorie della razza.
Cielo di Tobruk, 28 giugno 1940.
Armando BOETTO
nato il 25 agosto 1911 a Courgnè (Aosta).
Deceduto nel cielo del Mediterraneo 18 maggio 1941 in azione di guerra
MEDAGLIA D'ORO
R.D. 17 ottobre 1941 (B.U. 1941 disp. 44 pg. 2015 e disp. 48 pag. 2304) in commutazione della Medaglia d'Argento e una di Bronzo di cui al R.D. 18 aprile 1941 e R.D. 13 novembre 1940 (B.U. 1940 disp. 45 pag. 1638 e suppl. 9 pag. 32)
CAPITANO A.A.r.n.
Pilota in S.P.E. del 32° Stormo 38° Gruppo, Comandante della 49.a Squadriglia
Comandante di squadriglia da bombardamento terrestre, con istancabile attività ed ardimento, alla testa della sua squadriglia, conseguiva notevoli risultati infliggendo al nemico notevoli perdite. Volontario in difficili missioni isolate si prodigava con volontà decisa oltre ogni sacrificio. Da più combattimenti rientrava con l'apparecchio gravemente danneggiato e riportando in salvo con mirabile perizia il suo eroico equipaggio. In una più rischiosa missione di ricognizione su formazione navale nemica scortata da portaerei, costretto a rientrare per avaria, ripartiva immediatamente con sublime slancio e lungamente si intratteneva nel cielo della battaglia per dare preziose informazioni sul nemico cercando di eludere l'azione della caccia avversaria proteggendosi con le nubi e combattendo quando assalito. Eroicamente rimaneva al suo posto di lotta e gloria fino a quando non veniva sopraffatto dai maggiori mezzi dell'avversario, dando esempio di supremo eroismo e di completa dedizione alla Patria.
Cielo del Mediterraneo, 12 giugno 1940 - 8 maggio 1941.
Loris BULGARELLI
nato il 28 febbraio 1909 a Cento (Ferrara).
Deceduto all'Ospedale Militare di Tobruk il 13 dicembre 1940 in seguito a ferite riportate in combattimento aereo.
MEDAGLIA D'ORO (alla memoria)
R.D. 10 ottobre 1941 (B.U. 1941 disp. 43 pag. 1907 e disp. 48 pag. 2298)
CAPITANO A.A.r.n.
Pilota, in S.P.E. del 33° Gruppo Autonomo Comandante della 60.a Squadriglia
Veterano d'Africa e di Spagna, comandante di squadriglia da bombardamento veloce, dall'alba del primo giorno di guerra, effettuava numerose azioni su obiettivi terrestri e navali nei cieli di Malta, dei Mediterraneo Orientale e dell'Egitto, dimostrando sempre doti di perizia e di valore. Ripetutamente attaccato dalla caccia nemica, mai desisteva dal suo compito e contribuiva all'abbattimento di due assalitori. Alla testa dei suoi piloti, nelle giornate dell'offensiva inglese in Marmarica, si prodigava con magnifico slancio e con dedizione incomparabile anche in difesa dei combattimenti di terra. Durante il bombardamento di un reparto corazzato che minacciava una nostra unità, assalito da sei caccia avversari, sosteneva eroicamente l'impari aspra lotta. Colpito a morte reclinava sui comandi la nobile fronte.
Cielo del Mediterraneo e della Marmarica, giugno - 13 dicembre 1940.
Carlo Emanuele BUSCAGLIA
nato il 22 settembre 1915 a Novara.
Deceduto a Campo Vesuvio (Napoli) il 24 agosto 1944 per incidente di volo
MEDAGLIA D'ORO
R.D. 10 maggio 1943 (B.U. 1943 disp. 22 pag. 1-27 e disp. 30 pag. 1871)
MAGGIORE A.A.r.n.
Pilota, in S.P.E. Comandante del 132° Gruppo Autonomo 281 Squadriglia
Comandante di un gruppo di aerosiluranti, fiaccola d'eroismo e maestro della arma nuovissima, in trentadue vittoriose azioni di siluramento tra uragani di ferro e idi fuoco, confermava lo spirito guerriero dell'italica gente, infliggendo alla marina nemica la perdita di oltre 100.000 tonnellate di naviglio. Alla testa dei suoi gregari, dopo aver compiuto con ardimento e perizia inimitabili un'azione con risultati brillantissimi contro navi anglo-americane, alla fonda di una base dell'Africa del Nord, ripeteva, il giorno appresso, l'attacco. Sulle vampe della violenta difesa contraerea, sotto la mitraglia rabbiosa di numerosi caccia che gravemente colpivano il suo velivolo incendiandolo, si lanciava come folgore sull'obiettivo prescelto e, a distanza ravvicinata, mentre un'ala dell'apparecchio era già consumata dal fuoco, sganciava il siluro contro un grosso piroscafo che, colpito, si incendiava.
Cielo del Mediterraneo, maggio - novembre 1942.
Stefano CAGNA
nato il 25 dicembre 1901 ad Ormea (Cuneo).
Deceduto nel cielo del Mediterraneo il l° agosto 1940 in azione di guerra
MEDAGLIA D'ORO (alla memoria)
R.D. 30 dicembre 1940 (B.U. 1941 suppl. 1 pag. 1 B.U. 1962 disp. 4 pag. 309)
GENERALE DI BRIGATA AEREA Comandante della X Brigata Marte
8° Stormo, 27° Gruppo, 18° Squadriglia
Generale di B.A. due volte Atlantico, navigatore audacissimo attraverso i ghiacci del polo ed i deserti dell'Africa, ardito fra gli arditi, alla testa dei suoi bombardieri vittoriosi, cadeva in combattimento nel cielo del Mediterraneo, mentre piombava ancora una volta con aggressiva irruzione sulla flotta britannica già precedentemente dalla sua azione tanto tormentata e gravemente danneggiata. Luminoso esempio di supremo eroismo.
Cielo del Mediterraneo, 1 agosto 1940.
Vittorio CANNAVIELLO
nato il 25 febbraio 1906 a Napoli.
Deceduto n21 cielo del Canale di Sicilia il 12 agosto 1943 in combattimento aereo
MEDAGLIA D'ORO (alla memoria)
D.P.R. 13 febbraio 1959 (B.U. 1959 disp. 9 pag. 715) in commutazione della Medaglia d'Argento di cui al D.C.P.S. 11 settembre 1947 (B.U. 1947 disp. 21 pag. 1560)
TENENTE COLONNELO A.A.r.n.
Pilota, in S.P.E. Comandante del 132°, Gruppo Autonomo 278.a Squadriglia
Già comandante di gruppo aerosiluranti, attraverso molteplici prove di perizia tecnica di eroico ardimento Si affermava comandante e combattente del più alto valore. Addetto aeronautico all'estero, trovandosi in licenza in Italia, in un'ora assai grave per il Paese si offriva volontariamente e chiedeva insistentemente di assumere il comando di un reparto di aerosiluranti destinato ad attaccare una forza navale nemica nelle acque della Sicilia. Scomparso nel cielo della battaglia, lasciava imperituro ricordo della magnanimità del suo spirito, della grandezza del suo esempio. di una esistenza serenamente consacrata e consapevolmente offerta alle fortune della Patria.
Cielo del Canale di Sicilia, 12 agosto 1943.
Franco CAPPA
nato il 9 maggio 1916 a Bovolone (Verona).
Deceduto nel cielo del Mar di Sardegna 18 maggio 1941 in azione di guerra
MEDAGLIA D'ORO (alla memoria)
R.D. 24 ottobre 1941 (B.U. 1941 disp. 45 pag. 2071 e disp. 52 pag. 2562)
TENENTE A.A.r.n.
Pilota, di Complemento della 280.a Squadriglia Autonoma
Primo pilota di apparecchio aerosilurante già distintosi in altre azioni quale bombardiere, partecipava all'attacco di una potente formazione navale nemica. Con suprema audacia e decisione, penetrando nel violento sbarramento di fuoco navale e contraereo, attuava il proposito, già alla partenza manifestato ai camerati, di avvicinarsi il più possibile all'obiettivo pur di non fallire il colpo. Mentre compiva con quest'intento l'azione, un proiettile spezzava la sua ala eroica. Non vinto ancora, sganciava il siluro precipitando in mare accanto al colpito potente scafo nemico. Esempio di eroismo e di suprema dedizione alla Patria.
Cielo del Mar di Sardegna marzo - 8 maggio 1941.
Alessandro CASELLI
nato il 18 febbraio 1920 a Penne (Pescara).
Deceduto nel cielo di Koritza il 18 novembre 1940 in combattimento aereo
MEDAGLIA D'ORO (alla memoria)
R.D. 25 luglio 1941 (B.U. 1941 disp. 35 pag. 1510)
SOTTOTENENTE A.A.r.n.
Pilota, di Complemento del 46° Stormo 105° Gruppo, 255.a Squadriglia
Giovanissimo capo equipaggio, già vittoriosamente provato in duri scontri con la caccia nemica, in una rischiosa azione di bombardamento, veniva attaccato da preponderanti forze che riuscivano ad incendiargli il velivolo. Con calma ammirevole e sereno sprezzo del pericolo, noncurante delle fiamme, portava l'apparecchio sulle nostre linee e solo allora ordinava al personale di bordo, che con audacia aveva respinto l'attacco abbattendo due assalitori, di lanciarsi col paracadute. Rimasto solo e ritenuto vano il tentativo di riportare in salvo la preziosa macchina che le fiamme avevano tramutato in rogo ardente, tentava, in condizioni ormai impossibili, il proprio lancio, che si concludeva col sacrificio di una giovane vita che va additata ad esempio della più pura ed eroica abnegazione.
Cielo di Koritza, 18 novembre 1940.
Giuseppe CIMICCHI
nato il 22 marzo 1913 a Castelviscardo (Terni)
MEDAGLIA D'ORO
D.P.R. 12 ottobre 1953 (B.U. 1955 disp. 8 pag. 575)
CAPITANO A.A.r.n.
Pilota in S.P.E. del 132° Gruppo Autonomo Comandante della 281.a Squadriglia
Eccellente aerosiluratore, magnifico comandante di squadriglia, nel corso di otto mesi di guerra nel Mediterraneo, prendeva parte singolarmente e alla testa dei suoi gregari che trascinava in superbe gare di ardimento a sedici durissime e rischiosissime azioni di siluramento e di ricognizioni offensive violando munitissime basi nemiche come Algeri, Bougie e Gibilterra. Col preciso lancio dei suoi siluri colpiva ed affondava o danneggiava gravemente ventuno fra piroscafi e navi da guerra nemici. Esempio luminoso di cosciente temerarietà e di assoluta intera dedizione alla Patria ed all'Arma.
Cielo del Mediterraneo, 21 settembre - 28 novembre 1942 e 29 gennaio - 17 agosto 1943.
Giorgio COMPIANI
nato il 15 ottobre 1915 a Parma.
Deceduto nel cielo del Mediterraneo il 14 giugno 1942 in azione di guerra
MEDAGLIA D'ORO (alla memoria)
D.L. 30 dicembre 1847 (B.U. 1948 disp. 6 pag. 341 e B.U. 1959 suppl. 7 pag. 263) in commutazione della Medaglia d'Argento di cui al R.D. 1,, marzo 1943 (B.U. 1943 disp. 5 pag. 246 e disp. 19 pag. 1182
SERGENTE MAGGIORE A.A.r.n.
Pilota in Rafferma, del 46° Stormo 104° Gruppo, 253.a Squadriglia
Capo equipaggio di aerosilurante rifiutava il ricovero in ospedale e, benché sofferente per grave malattia, chiedeva di partecipare ad un'azione particolarmente rischiosa contro un convoglio nemico potentemente scortato. Prima di partire lasciava uno scritto al proprio comandante affermando che non avrebbe lasciato il cielo della battaglia se non dopo aver colpito la nave portaerei segnalata. Avvistata la formazione navale nemica si portava all'attacco dell'obiettivo prescelto e non desisteva pur in mezzo al violento fuoco delle armi contraeree delle navi e di quelle degli apparecchi da caccia nemici. Sganciato il siluro contro la portaerei da distanza ravvicinata e colpitala gravemente, ormai certo che il proprio mezzo non gli avrebbe consentito di tornare alla base perché seriamente danneggiato, si lanciava contro la fiancata di altra unità da guerra nemica in un ultimo sublime olocausto.
Cielo del Mediterraneo, 14 giugno 1942.
Francesco Aurelio DI BELLA
nato il 7 luglio 1914 a Roccalumera (Messina)
MEDAGLIA D'ORO
D.P.R. 9 febbraio 1954 (B.U. 1954 disp. 4 pag. 198 e B.U. 1959 suppl. 7 pag. 572)
CAPITANO A.A.r.n.
Pilota di Complemento del 130° Gruppo Autonomo 283a Squadriglia
Ufficiale pilota aerosilurante, combattente di più guerre e su vari fronti, più volte decorato al Valor Militare, sempre primo ad affrontare le missioni di volo più pericolose sia di giorno che idi notte. Affetto da malattia contratta in servizio, ancora convalescente, chiedeva ed otteneva di rientrare ai reparto per scagliare la sua micidiale arma contro il nemico ché invadeva il sacro suolo della Patria. Nel breve giro di 7 giorni effettuava 5 siluramenti danneggiando ed affondando unità nemiche per complessive 54 mila tonnellate. Mitragliato in partenza notturna dalla caccia nemica, col velivolo colpito in più parti, si dirigeva alla ricerca del nemico e raggiuntolo, sotto le vampate della violenta difesa contraerea che fortemente menomava l'efficienza del velivolo, attaccava silurava ed affondava una grossa unità da carico. Con le fiamme a bordo subiva un nuovo attacco dalla caccia nemica che toglieva al velivolo l'ultima possibilità di volo. Con abile manovra, calma e perizia, effettuava un riuscito ammaraggio alla luce lunare, portando in salvo l'intero equipaggio. Degno continuatore dell'esempio dei più puri eroi dell'Aria.
Cielo di Sicilia, 17 luglio 1943.
Armando DI TULLIO
nato il 3 aprile 1913 a Roma.
Deceduto nel cielo di Alessandria d'Egitto il 4 luglio 1940 in azione di guerra
MEDAGLIA D'ORO (alla memoria)
B.P.R. 24 dicembre 1948 (B.U. 1949 disp. 5 pag. 265 e B.U. 1959 suppl. 7 pag. 337) in commutazione della Medaglia d'Argento di cui al R.D. 9 agosto 1940 (B.U. 1940 disp. 32 pag. 1069 e B.U. 1942 disp. 8 pag. 393)
MARESCIALLO 3a Cl. A.A.r. spec.
Armiere in Rafferma del 34° Gruppo Autonomo 67.a Squadriglia
Armiere di un velivolo da bombardamento, durante l'attacco ad una base nemica d'oltremare, difendeva strenuamente il suo velivolo contro preponderanti formazioni da caccia. Ferito agli arti inferiori, e sostituito alla mitragliatrice dall’Ufficiale puntatore, presente a se stesso e con stoica noncuranza del dolore eseguiva lo sgancio delle bombe colpendo efficacemente l'obiettivo. Accortosi che l'ufficiale puntatore si era accasciato perché colpito a morte, benché estenuato dalla grave perdita di sangue si portava ancora alle mitragliatrici laterali e continuava nell'impari lotta finché colpito alla testa decedeva, non senza prima aver visto un nemico, da lui colpito, precipitare in fiamme.
Cielo del Mediterraneo Orientale, 11 giugno - 4 luglio 1940.
Pietro DONA' DELLE ROSE
nato il 10 gennaio 1914 a Venezia.
Deceduto nel cielo del Mediterraneo Occidentale il 27 agosto 1941 in azione di guerra
MEDAGLIA D'ORO
R.D. 26 settembre 1942 (B.U. 1942 disp. 42 pag. 2239 e B.U. 1943 disp. 11 pag. 688)
TENENTE A.A.r.n.
Pilota in S.P.E. della 283a Squadriglia Autonoma
Ufficiale pilota di elevate qualità militari, volontario d'Africa più volte decorato al valore, in linea con reparti operanti all'inizio delle ostilità, richiedeva volontariamente l'assegnazione alle specialità aero-siluranti. In una azione di siluramento contro un incrociatore ausiliario nemico, onde permettere ad un altro velivolo silurante di effettuare il lancio con assoluta precisione, effettuava una audacissima manovra impegnante, che continuava, incurante della formidabile reazione contraerea, fino a poche centinaia di metri dal nemico. Mentre l'altro velivolo silurante colpiva a morte l'incrociatore, il suo apparecchio, inquadrato dalle mitragliere precipitava a brevissima distanza dalla nave attaccata. Alto esempio 'di eroismo, oltre il dovere.
Cielo del Mediterraneo Occidentale 27 agosto 1941.
Antonio FORNI
nato il 6 aprile 1908 a Fombio (Milano).
Deceduto nel cielo del Mediterraneo Occidentale il 27 agosto 1941 in azione di guerra
MEDAGLIA D'ORO
R.D. 26 settembre 1942 (B.U. 1942 disp. 42 pag. 2242 e B.U. 1943 disp. 1 pag. 46)
TENENTE DI VASCELLO R.S.
Osservatore della 283.a Squadriglia Autonoma
Partecipava, due volte nella stessa giornata, all'attacco contro una potente formazione navale nemica scortata da portaerei. Entrambe le volte attaccato da preponderanti forze da caccia, contribuiva all'abbattimento sicuro di tre apparecchi nemici e a quello probabile di un quarto. Nel secondo combattimento, con l'apparecchio ripetutamente colpito e con feriti a bordo; protraeva la strenua difesa del velivolo sino a quando gli attaccanti, duramente provati erano costretti a ripiegare. In una successiva azione di siluramento contro un incrociatore nemico, nella quale il suo velivolo aveva il compito di impegnare al massimo il fuoco dell'incrociatore per consentire, ad altro aerosilurante, di effettuare il lancio con esito sicuro, incurante del rischio mortale permaneva sotto il tiro concentrato permettendo così il pieno raggiungimento dello scopo. Centrato dal fuoco della nave, precipitava in mare: superbo esempio di tenace ardimento e di dedizione fino al sacrificio.
Cielo del Mediterraneo Occidentale, 23 luglio 1941.
Aldo FORZINETTI
nato 18 dicembre 1914 a Milano.
Deceduto nel cielo del Mediterraneo il 17 dicembre 1941 in azione di guerra
MEDAGLIA D'ORO
R.D. 8 agosto 1942 (B.U. 1942 disp. 37 pag. 1921 e disp. 46 pag. 2496)
SOTTOTENENTE A.A.r.n.
Pilota di Complemento della 281.a Squadriglia Autonoma
Figura superba di aerosiluratore, già circonfuso dall'aureola della gloria per precedenti vittoriose azioni, in suprema dedizione alla Patria, al vertice dell'umano ardire, attaccava di pieno giorno una potente formazione navale nemica. Con la decisa volontà di penetrare entro la barriera del fuoco navale e contraereo per colpire più da presso un grosso incrociatore sfaceva del suo corpo, del velivolo e del siluro un'arma sola da scagliare contro l'obiettivo. Entro la cortina di ferro e di fuoco, con il velivolo già gravemente colpito, sganciava infatti il siluro e quindi precipitava con la sua gloriosa ala in fiamme sul mare nostro, fiaccola imperitura di luce italica.
Cielo del Mediterraneo, 6 agosto - 17 dicembre 1941.
Luigi GENTILE
nato il 12 agosto 1920 a S. Michele (Bari). Deceduto a Shannon (Irlanda) il 26 febbraio 1960
per incidente di volo
MEDAGLIA D'ORO
R.D. 5 marzo 1942 (B.U. 1942 disp. 14 pag. 643 e disp. 46 pag. 2498)
SOTTOTENENTE A.A.r.n.
Pilota di Complemento dell'8° Stormo 28° Gruppo, 19.a Squadriglia
Giovanissimo ufficiale pilota, entusiasta e capace, dava più volte prova di coraggio e sprezzo del pericolo in numerose e rischiose azioni di guerra.
Durante una missione di ricerca di camerati dispersi in mare, attaccato da soverchiante caccia avversaria, svolgeva le manovre per la difesa e reazione con sangue freddo e calma esemplari.
Con tutti i membri dell'equipaggio gravemente feriti, e con il velivolo colpito e reso inservibile, era costretto all'ammaraggio in mare aperto, eseguendo la difficile manovra con precisione e prontezza e provvedendo con le sole sue forze a trasbordare sul battellino tutti i camerati che altrimenti, essendo essi immobilizzati per le gravi ferite; avrebbero seguito le sorti del velivolo repentinamente inabissatosi.
Rimanendo per tre ore in acqua per permettere ai feriti di sistemarsi sul canotto nel modo migliore, iniziava la faticosa navigazione, per guadagnare la costa lontana, mai mancando di confortare i camerati doloranti con la parola e dando loro, con la serenità dello spirito, la certezza del salvamento.
Con fraterna devozione assisteva il collega osservatore morente che trovava la forza estrema di additare ai compagni il sublime comportamento del giovane pilota.
Per tutto il pomeriggio e la notte provvedeva da solo a dirigere il battello verso terra fieno a che dopo diciannove ore di navigazione, riusciva a sbarcare sulla riva i compagni feriti.
Raccogliendo in un supremo sforzo le proprie energie, compiva una lunga e faticosa marcia per raggiungere un Comando Alleato cui chiedeva i soccorsi.
Infaticabile, rimaneva al fianco dei compagni fino al loro ricovero in ospedale, incurante di sé, preoccupato soltanto dei propri uomini attoniti per tanta forza d'animo.
Cielo del Mediterraneo Orientale, 25 giugno 1941.
Italo GHERARDINI
Nato il 29 maggio 1915 a Montescudaio (Pisa).
Deceduto nel cielo di Ras al Ara il 15 ottobre 1940 in azione di guerra
MEDAGLIA D'ORO (alla memoria)
R.D. 10 maggio 1941 (B.U. 1941 disp. 28 pag. 1129)
SOTTOTENENTE A.A.r.n.
Pilota di Complemento del 44° Gruppo Autonomo 6a Squadriglia
Ufficiale pilota di eccezionali qualità, su tutti i cieli dell'Impero in oltre 600 ore di volo, valicando i confini del dovere, si distingueva in ogni più arduo cimento. Portava a termine una difficilissima missione sulla base di Aden nonostante fosse attaccato da tre caccia avversari con i quali impegnava combattimenti abbattendone uno e ponendo in fuga gli altri. Caduti due componenti dell'equipaggio nell'impari lotta, chiedeva di accompagnarli all'ultima dimora al comando di un plotone d'onore. Rientrato al campo dal mesto uffizio mentre una formazione era in procinto di prendere il volo per una rischiosissima impresa, fedele alle nobili tradizioni dell'Arma, chiedeva ed otteneva d'onore di. parteciparvi. Nell'azione conclusasi in asprissimo combattimento contro forze nemiche soverchianti, durante il quale venivano abbattuti due apparecchi e gravemente danneggiata una grossa nave, coronava il suo grande ideale con l'offerta suprema della sua giovinezza. Quando già la vittoria precorreva le ali onuste di gloria egli passava sereno dal cielo della guerra a quello degli eroi.
Cielo dell'Impero 1937-1940 - Cielo di Ras al Ara, 15 ottobre 1940.
Victor Ugo GIROLAMI
nato il 24 aprile 1910 a Roma.
Deceduto nel cielo della Marmarica il 16 dicembre 1940 in azione di guerra
MEDAGLIA D'ORO (alla memoria)
R.D. 1, maggio 1941 (B.U. 1941 disp. 18 pag. 696 e B.U. 1942 disp. 8 pag. 365)
CAPITANO A.A.r.n.
Pilota in S.P.E. del 9° Stormo 29° Gruppo, Comandante della 63a Squadriglia
Comandante di squadriglia da bombardamento, già valoroso combattente nei cieli d'Africa e di Spagna, con grande perizia e superba audacia portava poi le sue pattuglie di vittoria in vittoria in numerose battaglie diurne e notturne, su obiettivi terrestri e navali, dal fronte orientale al fronte della Marmarica. In un'azione a bassa quota, contro forti e vaste formazioni meccanizzate nemiche, attaccato da numerosi caccia nemici, ne sosteneva impavido l'urto in una strenua ed impari lotta. Caduto il mitragliere del suo apparecchio sotto violenti raffiche di mitragliatrice, ne prendeva il posto e continuava strenuamente, la lotta contribuendo ad abbattere due velivoli avversari, fino a che, colpito in fronte cadeva con l'arma in pugno, mentre il velivolo precipitava in una scia di fiamme come fiaccola di suprema dedizione dell'eroe alla Patria.
Cielo della Marmarica, 16 dicembre 1940.
Giulio Cesare GRAZIANI
nato il 24 gennaio 1915 a Affile (Roma)
MEDAGLIA D'ORO
D.P.R. 20 luglio 1955 (B.U. 1955 disp. 17 pag. 1328) in commutazione della Medaglia d'Argento di cui al R.D. 14 novembre 1941 (B.U. 1941 disp. 47 pag. 22:38 e B.U. 1942 disp. 21 pag. 993)
TENENTE A.A.r.n. Pilota in S.P.E.
della 281a Squadriglia Autonoma
Giovane capo equipaggio di apparecchio da bombardamento, partito in volo, isolato dalla sua formazione, per un'azione su una munita base navale nel Mar Rosso, veniva attaccato, prima di raggiungere l'obiettivo, da numerosi caccia avversari.
Pur avendo avuto, nell'impari lotta, l'aereo ripetutamente colpito, due specialisti dell'equipaggio feriti mortalmente e lui stesso gravemente ferito alla regione cervicale, incurante del dolore, portava a compimento la missione.
Nella rotta di ritorno; nuovamente attaccato, riusciva con ardita brillante manovra a sfuggire al nemico e, nonostante si trovasse in condizioni fisiche menomate per l'irrigidimento del collo e del busto, eseguiva per perdita di carburante un brillante atterraggio di fortuna in zona desertica lontana dalla propria base.
Impaziente di riprendere a combattere, otteneva con reiterata insistenza, in anticipo sul suo completo ristabilimento in salute, la dichiarazione di idoneità al volo, e si faceva assegnare alla specialità siluranti.
In pieno giorno, a poche miglia da Alessandria, nonostante la violentissima reazione contraerea, attaccava primo della sua squadriglia, una formazione navale, lanciando il siluro contro una grossa unità.
Ancora una volta rientrava alla base col velivolo seriamente colpito dopo un volo di 600 km. su mare aperto, confermando e sue qualità di perizia e di audacia senza limiti.
Cielo del Mar Rosso, 16 dicembre 1940 - Cielo del Mediterraneo Orientale, 13 ottobre 1941.
Mario INGRELLINI
nato il 21 aprile 1915 a Lucca. Deceduto nel cielo del Mediterraneo il 14 giugno 1942 in azione di guerra
MEDAGLIA D'ORO (alla memoria)
D.P.R. 18 giugno 1949 (B.U. 1949 disp. 16 pag. 1185 e B.U. 1959 suppl. 7 pag. 431) in commutazione della Medaglia d'Argento di cui al R.D. 1° marzo 1943 (B.U. 1943 disp. 5 pag. 247 e disp. 19 pag. 1182)
TENENTE A.A.r.n.
Pilota di Complemento del 46° Stormo 104° Gruppo, 253a Squadriglia
Ufficiale di complemento, già decorato al Valor Militare per l'eroico suo comportamento su altri fronti, assolveva brillantemente rischiose missioni belliche fortemente contrastate. Capo equipaggio di velivolo aerosilurante, alla vigilia di una azione contro una potente formazione navale nemica esprimeva la decisione di attaccare. a costo di ogni sacrificio la portaerei di scorta. Durante l'attacco fu visto sdegnare due bersagli favorevoli e benché già in fiamme, puntare decisamente contro l'obiettivo prefisso che colpiva con siluro. Sottrattosi al fuoco nemico, impossibilitato ormai, date le condizioni del velivolo a rientrare alla base, fu visto ripiegare nuovamente verso le navi e infrangersi contro le murate di una di esse. Esempio sublime di eroismo e di sereno spirito di sacrificio.
Cielo del Mediterraneo Occidentale, 4 febbraio 1941 - 14 giugno 1942.
Roberto LIBERI
nato il 17 aprile 1901 a L'Aquila. Deceduto nel cielo del Mediterraneo il 27 luglio 1941 in azione di guerra
MEDAGLIA D'ORO
R.D. 8 febbraio 1943 (B.U. 1943 disp. 9 pag. 587 e disp. 17 pag. 1051) in commutazione della
Medaglia d'Argento di cui al R.D. 28 maggio 1942 (B.U. 1942 disp. 24 pag. 1148)
TENENTE COLONNELLO
AA.r.n. Pilota in S.P.E. del 10° Stormo Comandante del 30° Gruppo, 56a Squadriglia
Comandante di gruppo da bombardamento, combattente volontario di quattro guerre, sei volte decorato al Valor Militare, si attribuiva quale privilegio della sua carica, il compito delle più rischiose azioni. Superando le sofferenze fisiche di una scossa salute, si prodigava, sempre primo alla testa dei suoi reparti, dando superbo esempio ai dipendenti. Nel corso di una ricognizione effettuata in prossimità di munita base aeronavale nemica, attaccato da soverchiante caccia, dopo aver eroicamente combattuto scompariva nel cielo della battaglia.
Cielo del Mediterraneo, febbraio-luglio 1941.
MAIORE Francesco
nato il 25 agosto 1921 a Noto (Siracusa). Deceduto all'Ospedale N.W. Africa il 28 novembre 1942 in seguito a ferite riportate in combattimento aereo
MEDAGLIA D'ORO
R.D. 10 maggio 1943 (B.U. 1943 suppl. 22 pag. 1334 e disp. 30 pag. 1870)
AVIERE SCELTO FOTOGRAFO
A.A.r. spec. in Breve ferma del 132° Gruppo Autonomo, 281a Squadriglia
Intrepido specialista di velivolo silurante, già decorato sul campo, esentato dal servizio per le ferite riportate in precedente azione, chiedeva, l'indomani, al proprio comandante, in procinto di partire per una nuova missione, la concessione di poterlo ancora seguire e l'onore di far parte ancora una volta dell'equipaggio. Assecondato nel :suo desiderio, incurante delle raffiche della caccia avversar;a, che nel tentativo di ostacolare l'impresa, colpiva gravemente l'apparecchio, impavido e sereno partecipava, in piena comunione di spirito col proprio comandante, ad un'epica gesta: il lancio dell'apparecchio in fiamme e del siluro contro una nave nemica che veniva colpita ed incendiata. Precipitava quindi gloriosamente 'con il velivolo in mare, nella luce di una nuova superba vittoria dell'Ala italiana.
Cielo del Mediterraneo, 11-12 novembre 1942.
Urbano MANCINI
nato il 10 dicembre 1912 a S. Giorgio in Bosco (Padova).
Deceduto nel cielo del Mediterraneo il 27 marzo 1943 in combattimento aereo
MEDAGLIA D'ORO
D.C.P.S. 2 novembre 1946 (B.U. 1947 disp. 3 pag. 98 e B.U. 1959 suppl. 7 pag. 184)
CAPITANO A.A.r.n.
Pilota in S.P.E., Comandante dei 105° Gruppo Autonomo, 254a Squadriglia
Superbo Comandante di Gruppo Siluranti, sempre primo, alla testa dei suoi Reparti che trascinava con la virtù dell'esempio eroico, fervido propugnatore di ogni più alto ideale, conduceva intenso ciclo di ardite operazioni di siluramento in settore irto di difese e di insidie, arrecando al nemico ingenti danni. Partito ancora una volta all'attacco di un importante convoglio nemico in navigazione, affrontava impavido e sereno l'uragano di ferro e di fuoco delle navi e dei caccia di scorta. Riusciva a colpire, con decisa volontà, una grossa unità che affondava, ma la sua ala infranta, non tornava sul suolo della Patria. Purissimo eroe, espressione della forte gente italica e della sua tradizione guerriera.
Cielo del Mediterraneo, 18 novembre 1942 - 27 marzo 1943.
MOCCHEGGIANI Giorgio
nato il 23 aprile 1917 a Sedico (Belluno).
Deceduto nel cielo della Marmarica il 14 dicembre1940 in azione di guerra
MEDAGLIA D'ORO (alla memoria)
R.D. 24 ottobre 1941 (B.U. 1941 disp. 45 pag. 2078 e disp. 52 pag. 2551)
SOTTOTENENTE A.A.r.n.
Pilota in S P.E. del 33° Gruppo Autonomo 60a Squadriglia
Giovane ufficiale pilota di apparecchio da bombardamento, chiedeva di partecipare a numerosi voli di guerra diurni e notturni, dando chiara prova di perizia e di sprezzo del pericolo. Durante un'azione di bombardamento su divisioni corazzate inglesi, benché ferito e con il velivolo in fiamme, in seguito ad attacco della caccia nemica, con suprema energia e grande spirito di sacrificio, riusciva ad aprire la cabina pilotaggio e con disperata volontà si adoperava perché il primo pilota venisse salvato con il paracadute, conscio che col suo atto di superba generosità precludeva a sé stesso ogni possibilità di salvezza. Investito dalle fiamme faceva olocausto della sua fiorente giovinezza alla Patria.
Cielo della Marmarica, 18 ottobre - 14 dicembre 1940.
Ademaro NICOLETTI ALTIMARI
nato il 6 aprile 1903 a Livorno.
Deceduto a Rodi il 30 luglio 1940 per incidente di volo
MEDAGLIA D'ORO (alla memoria)
R.D. 11 luglio 1941 (B.U. 1941 disp. 33 pag. 1388)
MAGGIORE A.A.r.n.
Pil. in S.P.E. del 12° Stormo Comandante del 42° Gruppo, 206a Squadriglia
Trasvolatore atlantico, comandante di un gruppo di velivoli da bombardamento veloce, alla testa dei suoi gregari compiva con somma audacia e grande perizia un fulmineo attacco contro la flotta inglese navigante in mare aperto, riuscendo a colpire e ad affondare, nonostante la violenta reazione contraerea, una nave da guerra nemica. Primo in ogni rischio partiva di notte per compiere un bombardamento su lontana e munita base avversaria, ma, dopo il decollo a pieno carico, per improvvisa avaria dei 'motori, era costretto a discendere su terreno accidentato, riuscendo con grande perizia a posarvi l'apparecchio che s'incendiava. Benché subito avvolto dalle fiamme che gli mordevano di già le carni e cosciente del grave pericolo di imminente scoppio delle bombe, nell'intento unico di salvare l'equipaggio, lasciava per ultimo il velivolo e, dopo aver rivolto ancora una volta parole di fede e di sprone ai suoi dipendenti, che infatti riuscivano a salvarsi, con superbo stoicismo sopportava le atroci sofferenze del suo corpo bruciato chiudendo così eroicamente la sua gloriosa vita di volatore e di soldato.
Cielo del Mediterraneo Orientale, giugno-luglio 1940.
Sante PATUSSI
nato il 23 novembre 1915 a Tricesimo (Udine).
Deceduto nel cielo del Mediterraneo Orientale il 26 giugno 1941 in azione di guerra
MEDAGLIA D'ORO (alla memoria)
R.D. 5 marzo 1942 (B.U. 1942 disp. 14 pag. 642 e disp. 46 pag. 2498)
TENENTE R. ESERCITO FANTERIA
Osservatore di Complemento dell'8° Stormo 28° Gruppo, 19a Squadriglia
Ufficiale osservatore dall'aeroplano, capace, attivissimo, entusiasta, chiesta ed ottenuta l'assegnazione in zona d'operazioni, svolgeva attività intelligente e coraggiosa in numerose azioni in zona desertica.
Durante una missione di ricerca di camerati dispersi in mare, attaccato da cinque velivoli da caccia, con calma esemplare rispondeva a furiosi assalti nemici che già avevano danneggiato il velivolo e ferito il resto dell'equipaggio.
Vista l'arma abbandonata dall'armiere ferito ed accortosi di un nuovo attacco avversario proveniente dal basso, si precipitava per reagire in quella direzione.
Colpito una prima volta ad una gamba, continuava a sparare, finché una seconda raffica lo abbatteva sull'arma.
Avvenuto l'ammaraggio in mare aperto, benché con le carni straziate e lacerate e col corpo immerso in gran parte nell'acqua entrata nel velivolo, insisteva perché il pilota unico illeso, deponesse, sul battellino di salvataggio, prima gli altri feriti.
Durante diciassette ore di permanenza sul mare, senza alcun conforto di medicinali né di viveri né d'acqua, sorretto soltanto dalla sublime forza d'animo e dal senso del dovere, incitava :i compagni feriti alla sopportazione del dolore e alla speranza della salvezza, esaltando il camerata pilota e lo aiutava, pur morendo, nello orientamento del canotto verso la riva amica.
Conscio della fine imminente, dava l'ultima parola di sollievo ai camerati, ammirati per tanto stoicismo e rivolgeva un augurio alle sorti della Patria ed espressioni di saluto alla madre.
Chiudeva così nell'angusto spazio del battello, ancora in pieno mare la giovane esistenza, dando, fino all'ultimo anelito, insuperabile esempio di forza d'animo, senso del dovere, sublime cameratismo.
Cielo del Mediterraneo Orientale, 25 giugno 1941.
Carlo PFISTER
nato il 5 aprile 1916 a New York (U.S.A.).
Deceduto nel cielo del Mediterraneo il 12 febbraio 1943 in azione di guerra
MEDAGLIA D'ORO (alla memoria)
D.L. 21 settembre 1945 (B.U. 1945 disp. 24 pag. 1088 e B.U. 1959 suppl. 7 pag. 106)
SOTTOTENENTE A.A.r.n.
Pilota in S.P.E. del 132° Gruppo Autonomo 278a Squadriglia
Intrepido pilota cinque volte decorato al Valor Militare, promosso per merito di guerra, impareggiabile combattente, sempre primo e sempre volontario per le missioni più ardue e rischiose, siluratore capace, entusiasta, calmo ed aggressivo, faceva rifulgere fra l'infuriare delle più violente reazioni nemiche e nelle più critiche condizioni di volo il suo grande valore, la sua eccezionale perizia e la sua incrollabile volontà di vittoria. In un volo di guerra, non vinto dal nemico ma dall'insidia del destino, incontrava morte gloriosa in servizio della Patria in armi.
Cielo del Mediterraneo, 12 settembre 1942 - 12 febbraio 1943.
Ugo POZZA
nato il 19 settembre 1907 ad Asolo (Treviso).
Deceduto nel cielo del Mediterraneo il 4 luglio 1940 in azione di guerra
MEDAGLIA D'ORO (alla memoria)
D.L. 3 maggio 1945 (B.U. 1945 d?sp. 12 pag. 502 e B.U. 1959 suppl. 7 pag. 85) in commutazione della Medaglia d'Argento di cui al R.D. 9 agosto 1940 (B.U. 1940 disp. 32 pag. 1069)
CAPITANO A.A.r.n.
Pilota in S.P.E. del 34° Gruppo Autonomo Comandante della 67a Squadriglia
Figura superba di soldato prode e valoroso, combattente dell'aria sempre primo ed ardente là dove maggiore fosse il rischio e più aspra si combattesse la lotta; volontario di ogni impresa, già promosso per merito di guerra e più volte decorato al Valor Militare, conseguiva risultati brillantissimi in numerose rischiose e vittoriose azioni belliche. Durante un bombardamento diurno su munitissima e lontana base nemica d'oltremare, mentre ultimava il tiro ed il lancio dello bombe, veniva attaccato da numerosi apparecchi da caccia avversari. Balzato dalla cabina di puntamento lanciava il primo segnale di allarme e d'incitamento ai compagni di volo, impugnava deciso, calmo e sicuro di sé una mitragliatrice laterale, subito abbattendo in fiamme un caccia assalitore. Ma mentre con tutta l'aggressività del suo grande animo, sparava ancora su altri velivoli che dappresso lo incalzavano, delle raffiche nemiche abbattevano, al suo fianco, l'armiere e successivamente ferivano in modo grave il marconista ed il motorista. Egli rimasto ultimo e solo difensore del velivolo, continuando strenuamente a combattere, riusciva a respingere gli attacchi. Quando già l'aspra ed impari lotta, vittoriosamente sostenuta, volgeva al suo termine e il nemico cominciava a ritirarsi, l'ultima raffica lo colpiva al petto, ed egli cadeva da eroe sulla sua arma, ancora impugnata nell'attimo del trapasso, chiudendo così. gloriosamente la sua mirabile vita di purissimo, soldato dell'aria.
Cielo del Mediterraneo, 11 giugno - 4 luglio 1940.
Rolando RICCI
nato il 25 luglio 1913 a Rivarolo Ligure (Genova). Deceduto a Milano il 29 gennaio 1962
per malattia
MEDAGLIA D'ORO (a vivente)
D.C.P.S. 21 marzo 1947 (B.U. 1947 disp. 10 pag.619 e B.U. 1959 suppl. 7 pag. 209)
I° AVIERE A.A.r. spec.
Motorista in Rafferma del 32° Stormo 38° Gruppo, 228a Squadriglia
Abilissimo motorista di apparecchio da bombardamento, in un'azione contro una importante formazione navale scortata da portaerei, nel corso di reiterati violenti attacchi da parte di caccia nemici, azionando prontamente e con abilità una mitragliatrice di bordo, conteneva e collaborava all'abbattimento di un assalitore. Perduta la vista, per un proiettile che lo aveva colpito negli occhi, pur tra atroci sofferenze, continuava a prestare la sua opera ed a dare utili suggerimenti agli altri membri dell'equipaggio per assicurare il funzionamento dei motori e la condotta del velivolo che riusciva a rientrare alla base nonostante fosse menomato in parti vitali. Sottoposto alle prime cure esprimeva il suo orgoglio per il dovere compiuto e il suo auspicio per i migliori destini della Patria.
Cielo di 60 Km. NW. Capo Buogaroni, 25 luglio 1941.
Luigi ROVELLI
nato il 25 aprile 1915 a Rodi Garganico (Foggia).
Deceduto nel cielo del Mediterraneo Centrale il 28 dicembre 1941 in azione di guerra
MEDAGLIA D'ORO (alla memoria)
RD. 24 luglio 1942 (B.U. 1942 disp. 32 pag. 1602 e disp. 42 pag. 2274
TENENTE A.A.r.n.
Pilota in S.P.E. della 281a Squadriglia Autonoma
Intrepido, valoroso capo equipaggio di velivolo aerosilurante, già precedentemente distintosi in (numerose e vittoriose azioni belliche, compiendo bombardamenti e ricognizioni offensive, attaccando convogli, silurando navi ed abbattendo un caccia che gli aveva gravemente colpito il velivolo, partecipava ad un ardito attacco contro un convoglio nemico fortemente scortato da navi da guerra e protetto da velivoli da caccia, incurante della violenta rabbiosa reazione aerea e contraerea, solo dominato dalla decisa volontà di colpire, si scagliava, anima e arma contro le unità navali avversarie. Giunto a minima distanza dall'obiettivo la sua ala veniva infranta dal fuoco nemico e con essa precipitava .in fiamme sul mare. Esempio magnifico di luminoso eroismo e di suprema dedizione alla Patria.
Cielo del Mediterraneo, 14 dicembre 1940 - 28 dicembre 1941.
Sergio SARTOF
nato il 4 novembre 1913 a Roma.
Deceduto nel cielo dell'A.S. il 9 dicembre 1940 in azione di guerra
MEDAGLIA D'ORO (alla memoria)
R.D. 24 ottobre 1941 (B.U. 1941 disp. 45 pag. 2065 B.U. 1942 disp. 8 pag. 363) in commutazione della Medaglia d'Argento di cui al R.D. 26 settembre 1941 (B.U. 1940 disp. 41 pag. 1445)
TENENTE A.A.r.n.
Pilota in S.P.E. del 14° Stormo 45° Gruppo, 22.a Squadriglia
Capo equipaggio di velivolo da bombardamento, partecipava a tutte le azioni di guerra compiute dal suo reparto, dando prova in ogni circostanza di eccezionale perizia, di altissimo senso del dovere, di supremo sprezzo del pericolo, e di grande entusiasmo, per cui rinunciava due volte alla licenza concesagli come premio della sua infaticata attività bellica. Durante un'azione condotta contro ingenti forze meccanizzate dirette all'attacco di nostre posizioni, veniva assalito da soverchiante caccia nemica. Eseguito il tiro nonostante il furioso combattimento già in corso, contribuiva validamente all'abbattimento di sei caccia nemici e di tre probabili. Pur avendo l'apparecchio crivellato dai colpi e già con l'incendio a bordo, persisteva nel mantenere il proprio posto a difesa della formazione, finché, per la esplosione del velivolo, scompariva nella battaglia, facendo olocausto della sua giovane vita alla Patria, già tanto mirabilmente servita.
Cielo dell'A.S.I., giugno 1940 - 9 dicembre 1940.
Valerio SCARABELLOTTO
nato il 26 agosto 1905 a Roma.
Deceduto nel cielo di La Valletta il 9 luglio 1940 in azione di guerra
MEDAGLIA D'ORO (alla memoria)
R.D. 25 agosto 1940 (B.U. 1940 disp. 35 pag. 1190 e B.U. 1942 disp. 8 pag. 366)
CAPITANO A.A.r.n.
Pilota in S.P.E. del 30° Stormo 87° Gruppo, 192a Squadriglia
Valoroso pilota d'Africa e di Spagna, ebbe già a dare di sé prove superbe di fede e di eroismo. Capo equipaggio di velivolo da bombardamento, pur ferito a morte da una raffica di mitragliatrice durante un'audace azione nel cielo del Mediterraneo, continuava a prodigarsi sino all'estremo delle sue forze impartendo ancora, nell'attimo del supremo olocausto, ordine al suo equipaggio perché la missione affidatagli venisse compiuta. Espressione sublime di dovere che la morte innalza al mito.
Cielo del Mediterraneo (Malta), 9 luglio 1940.
Lelio SILVA
nato il 23 gennaio 1915 a Venaria Reale (Torino).
Deceduto nel cielo del Mediterraneo Occidentale il 15 giugno 1942 in azione di guerra
MEDAGLIA D'ORO
R.D. 23 novembre 1942 (B.U. 1942 disp. 50 pag.2720 e B.U. 1943 disp. 6 pag. 357)
TENENTE A.A.r.n.
Pilota in S.P.E. del 2° nucleo addestramento siluranti
Ufficiale pilota di eccezionale coraggio e perizia, già combattente per la conquista dell'impero, più volte decorato al Valor Militare, volontario nelle imprese più rischiose, sempre primo fra i primi, partecipava a numerose azioni di bombardamento su munitissime basi nemiche d'oltremare e imponenti formazioni navali. Capo equipaggio di velivolo aerosilurante, durante l'attacco in pieno giorno di una potente formazione navale nemica, scortata da portaerei, assalito da soverchianti forze da caccia, si lanciava con animo saldo e superba decisione contro una nave portaerei, che silurava da distanza ravvicinata. Dalla lotta asperrima cercata, voluta e fermamente sostenuta, abbattuto dalla difesa nemica, l'apparecchio non rientrava alla base. Alto esempio di una vita tutta dedicata al servizio della Patria e di assoluta dedizione al dovere spinto fino all'estremo limite del sacrificio.
Cielo del Mediterraneo Occidentale, 15 giugno 1942.
Vito SINISI
nato il 1° luglio 1907 a Ripacandita (Potenza).
Deceduto nel cielo del Mediterraneo Orientale il 24 giugno 1941 in azione di guerra
MEDAGLIA D'ORO (alla memoria)
R.D. 22 dicembre 1941 (B.U. 1942 disp. 2 pag. 49 e disp. 8 pag. 367)
MARESCIALLO 3° Cl. A.A.r. spec.
Armiere raffermato del 131° Gruppo Autonomo 279° Squadriglia
Maresciallo armiere di provata capacità e di ardimento, volontariamente partecipava ad una rischiosa azione di aerosiluramento contro unità navali nemiche. Durante la missione, svoltasi sotto l'infuriare di una violentissima reazione contraerea, manteneva contegno calmo e sereno. Attaccato dalla caccia, rispondeva con la propria arma all'offesa nemica, fino a quando una raffica lo abbatteva mortalmente ferito. Costretto il velivolo ad ammarare veniva accolto sul battellino di salvataggio. Con le carni straziate dal piombo nemico sopportava con stoica fermezza il tormento di una lunga permanenza in mare, senza un lamento, solo timoroso di essere di impaccio ai camerati col proprio corpo ormai inutile. Sentendosi prossimo alla fine rivolgeva ai compagni parole di saluto per la Patria e per la sua famiglia, pregando di essere, dopo morto, gettato in mare. Quindi spirava con la nobile serenità dei più puri eroi italici.
Cielo del Mediterraneo Orientale, 24 giugno 1941.
Antonio TREVIGNI
nato il 18 febbraio 1917 a Tripoli (Libia).
Deceduto a Sondalo (Sondrio) il 23 ottobre 1942 per malattia
MEDAGLIA D'ORO
R.D. 30 dicembre 1940 (B.U. 1941 suppl. 1 pag. 2)
1° AVIERE A.A.r. spec.
Armiere in Commutazione ferma del 15° Stormo 47° Gruppo, 53° Squadriglia
Armiere a bordo di un velivolo da bombardamento, assalito da numerosi caccia durante un'azione contro unità navali, colpito ad una spalla, con una gamba maciullata da una pallottola esplosiva e l'altra spezzata, incurante dell'atroce dolore per le gravissime ferite, avvinghiato in magnifico slancio alla sua arma, persisteva nel fuoco, abbattendo con precise raffiche due caccia avversari. Rifiutando poi il soccorso che gli volevano portare i compagni di volo, li invitava a non preoccuparsi di lui, ma solo del nemico. Si trascinava quindi al posto di pilotaggio per manifestare al comandante la sua gioia per l'esito del tiro. All'ospedale sopportava con romana fierezza e stoico coraggio l'amputazione della gamba, dicendosi soltanto fiero e lieto d'aver potuto compiere tutto il suo dovere verso la Patria.
Cielo del Mediterraneo, 17 agosto 1940.
Antonio VELLERE
nato il 5 giugno 1913 a Sarceto (Vicenza).
Deceduto nel Mediterraneo Centrale il 2 dicembre 1942 in azione di guerra
MEDAGLIA D'ORO (alla memoria)
D.C.P.S. 21 maggio 1947 (B.U. 1947 disp. 15 pag. 1093 e B.U. 1959 suppl. 7 pag. 224)
TENENTE A.A.r.n.
Pilota di Compl. del 130° Gruppo Autonomo 280a Squadriglia
Superba figura di aerosiluratore, reduce invitto da numerosi cimenti contro poderose formazioni navali nemiche, partecipava ad azioni di siluramento particolarmente difficile durante un intenso ciclo operativo, scagliandosi più volte e sempre con lo stesso animo, contro le navi nemiche, attraverso la barriera di fuoco della difesa, dava superba prova delle sue eroiche doti di soldato.
Rientrato ferito da un'azione notturna, solo compreso delle necessità contingenti, e deciso a non tornare se non col serto della vittoria, chiedeva di prendere parte alle altre azioni del reparto.
Partito per una rischiosa azione di siluramento, di pieno giorno ed attaccato da soverchianti forze da caccia, pur vedendo precipitare tre velivoli della sua formazione, manteneva il suo posto, fermo nella decisione di raggiungere a tutti i costi l'obiettivo.
Colpito da una raffica di mitragliatrice fondeva nel rogo dell'ala la fiamma del suo ardimento, scomparendo quindi nel cielo della battaglia.
Cielo del Mediterraneo, 13 dicembre 1941 - 2 dicembre 1942.
Ignazio ZANINI
nato il 11 febbraio 1916 a Corbola (Rovigo).
Deceduto nel cielo del Mediterraneo Centrale il 12 ottobre 1940 in combattimento aereo
MEDAGLIA D'ORO (alla memoria)
R.D. 30 dicembre 1940 (B.U. 1941 suppl. 1 pag. 2)
1° AVIERE A.A.r. spec.
Armiere in Commutazione ferma del 36° Stormo 108° Gruppo, 257a Squadriglia
Armiere su velivolo da bombardamento in rischiosa azione contro unità navali nemiche, veniva ferito da una raffica di mitragliatrice che gli spezzava un braccio. Incurante della menomazione e del dolore, non preoccupandosi della critica situazione del volo per l'incalzare della reazione nemica compiva regolarmente il puntamento ed il tiro, quindi, brandendo col suo braccio valido la sua mitragliatrice, cooperava con inalterata fermezza alla difesa, finché cadeva sotto una nuova raffica. Fulgido esempio di stoicismo e di valore, egli sembrò ascendere già prima del trapasso, nella luce degli eroi, tanto grandi parvero all'ammirazione dei compagni di volo, la serenità, la dedizione, la fermezza con cui, servendo la Patria oltre il dovere, si avviò al supremo sacrificio.
Cielo del Mediterraneo Centrale, 12 ottobre 1940