Volare è passione e vocazione, che riempie di sè una vita.
Adolf Galland
Caccia / Assalto
Piaggio P.119, immagini, scheda e storia
Velivolo da caccia, monoplano ad ala bassa a sbalzo, monoposto a struttura interamente metallica.
[ vedi descrizione completa ]Scheda tecnica
CARATTERISTICHE
motore: Piaggio P.XV RC.60
potenza: cv 1650 al decollo
apertura alare: m 13,00
lunghezza totale: m 13,00
altezza totale: m 3,00
superficie alare: mq. 27,80
peso a vuoto: kg 2.670
peso a carico massimo: kg 4.100
velocità massima (prevista): km/h. 640 a 6.800 m
velocità minima: km/h 130
tempo di salita (previsto): 7' 15'' a 6.000 m
tangenza massima: m 12.500
autonomia: km 1.500
decollo: m 250
atterraggio: m 300
armamento: 2 mitragliatrici da 12,7 mm nel muso
progettista: Giovanni Casiraghi
pilota collaudatore: Nicolò Lana
primo volo del prototipo: MM. 497 il 19 dicembre 1942
località: Villanova d'Albenga
Piaggio P.119
DESCRIZIONE TECNICA
Velivolo da caccia, monoplano ad ala bassa a sbalzo, monoposto a struttura interamente metallica.
Fusoliera con struttura a guscio in duralluminio.
Ala bilongherone metallica con struttura a cassone; alettoni con struttura in duralluminio e rivestimento in tela; ipersostentatori ad apertura ventrale, interamente metallici. Carrello retrattile per rotazione verso l'interno a scomparsa totale.
Ruotino di coda orientabile, non retrattile.
Piani di coda a sbalzo completamente metallici tranne le superfici mobili rivestite in tela. Posto di pilotaggio con cappottina vetrata ribaltabile lateralmente.
Strumentazione standard.
Motore con elica tripala metallica Piaggio a passo variabile in volo.
Due mitragliatrici Breda – SAFAT da 12,7 mm. montate sopra la cappottatura motore, sincronizzate e sparanti attraverso il disco dell'elica, 550 colpi per arma (non montate nel prototipo altre due mitragliatrici da 12,7 mm. ed un cannone da 20 mm.).
PRODUZIONE
MM.497 - prototipo
Storia aereo
Sul finire del 1940 la Piaggio studia i progetti di massima di un grande velivolo da trasporto, il P.127 propulso da sei Piaggio P.XV RC.60 disposti nello spessore alare ed azionanti coppie di eliche controrotanti. Per raccogliere sufficienti esperienze sul funzionamento di motori intubati il progettista, fa costruire il monomotore P. 119, basato sull'impiego di una grossa unità motrice radiale disposta in fusoliera, che trasmette il movimento all'elica mediante un lungo albero motore: il raffreddamento del propulsore è ottenuto con una presa d'aria sistemata in posizione ventrale.
Villanova d’Albenga: prova motore del Piaggio P.119
Il prototipo (MM.497) è realizzato nel corso del 1942. Le prove a terra sono effettuate a metà novembre 1942, mentre il primo volo per opera di Nicolò Lana il successivo19 dicembre. Seguono pochi altri voli che tuttavia presentano le stesse ricorrenti difficoltà. Il motore dimostra gravi insufficienze di raffreddamento, obbligando a tenere i flabelli costantemente aperti; questi sono anche causa di probabili interferenze aerodinamiche che si manifestano con la tendenza del velivolo a cabrare; impossibile dare motore a causa delle violente vibrazioni che esso comunica alla cellula; da ultimo il P.119 presenta problemi di centraggio come l’ Aircobra americano. Così l'attività di volo si limita al solo aeroporto di Villanova d'Albenga, ove i problemi descritti non consentono di rilevate le caratteristiche o compiere prove di tiro, mentre lo stesso collaudatore rinuncia a ogni acrobazia per impegnarsi in una condotta particolarmente attenta. Ciononostante il 2 agosto 1943 in atterraggio, complice il cattivo funzionamento dei freni, il P.119 imbarda con limitati danni all'elica e a un’estremità alare, che comunque si rinuncia a riparare data la situazione bellica e la natura sperimentale del velivolo.
Viste interne, laterale e di pianta, del Piaggio P.119