Sarajevo, 28 giugno 1914

IL CONSOLE A SERAJEVO, LABIA,
AL MINISTRO DEGLI ESTERI, DI SANGIULIANO

 

La prima notizia giunta a Roma dell'eccidio di Serajevo, comunicazione venne data anche data dall’Ambasciatore a Vienna Avarna col telegramma 5729/880 (spedito da Vienna alle 16,10 e giunto a Roma alle 18,15). Aggiungeva che la notizia gli « era stata confermata alla Corte I. e .R, come anche alla Corte dell'Arciduca. S. M. l'Imperatore che si era recato ieri a Ischl farà domani ritorno a Vienna » e da Martin Franklin con i telegrammi 5740/20 (spedito da Bucarest alle 15,50 e giunto a Roma alle 18,20) e 5741/21, spedito da Budapest alle 17 e giunto a Roma alle 19,15. Aggiungeva: « Impressione qui pro­dotta è grande rammarico quantunque Arciduca fosse Ungheria poco popolare. Aumenta irritazione supposizione trattisi complotto serbo ».

 

 

 

T. 5730.         

Serajevo, 28 giugno 1914, ore 13 (pervenuto ore 15,30).

 

Mentre recavansi al Municipio, in seguito scoppio bomba, Principe Eredi­tario di Austria-Ungheria e Principessa restavano uccisi. Anche Governatore rimasto gravemente ferito. Attentato sarebbe stato deciso ed effettuato dal locale Comitato giovani serbi.

Comunico quanto precede alla R. Ambasciata.

 

 

 

T. 5756/1.      

Serajevo, 28 giugno 1914, ore 14,45 (pervenuto ore 20,35).

 

In rettifica a seguito precedente telegramma odierno senza numero. Morte Principi è dovuta a revolverate. Invece di Governatore sarebbe rimasto ferito un colonnello ajutante. Autore attentato sono tali Cabrinovic e Fric (sic per Princip) di Serajevo. Il primo ha lanciato bomba che produsse solo molti feriti; il secondo lanciò bomba che non esplose, e immediatamente dopo sparò 4 revolverate provocando morte quasi immediata. Entrambi autori sono arrestati e secondo versione momentanea circoli ufficiali attentato sarebbe dovuto a idee socialiste anarchiche degli autori. È mia opinione invece trattarsi di com­plotto Gioventù pan-serba,  risultando fra altro essere il primo degli autori ritornato tre giorni or sono . da Belgrado, donde avrebbe portato bombe e ap­partenere entrambi a una nota attiva Società politica sud-slava. Ho telegrafato

quanto precede alla R. Ambasciata.

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