Volare è passione e vocazione, che riempie di sè una vita.
Adolf Galland
Caccia / Assalto
Dewoitine D.520, immagini, scheda e storia
Velivolo da caccia, monoplano ad ala bassa a sbalzo, monomotore, monoposto a struttura interamente metallica.
[ vedi descrizione completa ]Scheda tecnica
CARATTERISTICHE
motore: Hispano Suiza 12Y-45
potenza: cv 910
apertura alare: m 10,19
lunghezza totale: m 8,75
altezza totale: m 2,56
superficie alare: mq 15,95
peso a vuoto: kg 2.090
a carico massimo: kg 2.780
velocità massima: km/h 535 a 5.500 m
velocità minima: km/h 130
tempo di salita: 8’ 59” a 6.000 m
tangenza massima: m 10.100
autonomia: km 1.250
armamento: 1 cannone da 20 mm in fusoliera, 4 mitragliatrici da 7,5 mm. alari
progettista: Castello, Vautier, Rey
pilota collaudatore: Marcel Doret
primo volo prototipo: 2 ottobre 1938
località: Tolosa - Francazal
Dewoitine D.520 Villanova d’Albenga inizio 1943
DESCRIZIONE TECNICA
Velivolo da caccia, monoplano ad ala bassa a sbalzo, monomotore, monoposto a struttura interamente metallica.
Fusoliera metallica con struttura a guscio.
Ala monolongherone metallica con rivestimento in duralluminio; alettoni metallici con rivestimento in tela.
Carrello retrattile per rotazione verso l’interno a scomparsa totale. Ruotino di coda orientabile, non retrattile.
Piani di coda a sbalzo completamente metallici tranne le superfici mobili rivestite in tela.
Posto di pilotaggio chiuso da cappottina vetrata apribile per scorrimento all’indietro; seggiolino del pilota corazzato; apparecchiatura radio ricetrasmittente. Strumentazione: bussola, due anemometri: uno per la condotta di volo ed uno per l’atterraggio, indicatore di virata, variometro, altimetro, termometri acqua ed olio, manometro d’alimentazione, tachimetro.
Motore con elica tripala metallica Chauvière a passo variabile in volo.
Armamento costituito da un cannone Hispano-Suiza da 20 mm assiale con 60 colpi; quattro mitragliatrici da 7,5 mm alari, sparanti al di fuori del disco dell’elica, 675 colpi per arma.
DOTAZIONE
n. 57 (Cfr. i testi dei crediti)
CREDITI
Autori Vari Dimensione Cielo volume III Caccia assalto Edizioni Bizzarri, Roma 1972
William Green Dimensione Cielo volume 23/I Caccia Francia Edizioni Bizzarri, Roma 1974
Giancarlo Garello Regia Aeronautica Armee de l’Air 1940 – 1943 Edizioni Bizzarri, Roma 1975
Giancarlo Garello Aerei francesi nella Regia Aeronautica La Bancarella Aeronautica, Torino 2005
Storia aereo
Il D.520 nel corso del breve conflitto contro la Francia
Il D.520 è molto popolare presso i reparti dell’Armee de l’Air per caratteristiche di volo, sensibilità dei comandi, razionale strumentazione, armamento. Al 10 giugno 1940 equipaggia un solo reparto: il Group de Chasse I/3, con 36 macchine. Anche se impiegato in un numero limitato di esemplari entro il 22 giugno 1940 rivendica l’abbattimento certo di 114 velivoli e probabile di 39.
Una specifica menzione è necessaria per l’Adjutant Le Gloan del GC III/6 che il 15 giugno 1940 sul cielo della Costa Azzurra consegue l’abbattimento di 4 CR.42 ed un BR.20, guadagnandosi la promozione sul campo a sottotenente.
Dewoitine D.520 dell’ Adjutant Le Gloan GC III/6 Le Luc giugno 1940
L’armistizio del 24 giugno 1940 offre l’opportunità alla Regia Aeronautica l’acquisizione di alcuni Dewoitine D.520. Oltre che al Centro Sperimentale di Guidonia, l'aereo è provato dai piloti del 2° stormo. Al rientro in Italia dal fronte libico nel dicembre 1940 il Reparto è distribuito, con dotazione mista di CR.42 e C.200, sugli aeroporti di Caselle, Venegono, Villanova d'Albenga, per la difesa delle aree di Torino, Milano, Genova. A Caselle sono presenti anche tre D.520. I piloti che li hanno provati ne apprezzano prestazioni e comportamento di volo e in particolare il cannone da 20 mm.
Nel giugno 1941 un'aliquota di D.520 dello Stato Francese lascia le colonie del Nord Africa e, autorizzati allo scalo in Sicilia ed Egeo, si portano a contrastare l'azione inglese in Siria. A Catania Fontanarossa rimane incidentato il D.520 n. 309.
L’acquisizione di un’aliquota dopo il novembre 1942
Ma solo nel novembre 1942 la Regia Aeronautica acquisisce un discreto numero di D.520.
Per controbilanciare gli sbarchi Alleati nei territori francesi del Nord Africa, tedeschi ed italiani procedono all’occupazione di Tunisia, Corsica e territorio metropolitano francese. L'Aeronautica francese, sciolta il 27 novembre 1942, dispone di 1.876 aeroplani tra cui 242 D.520: ulteriori 130 nuovi esemplari saranno incamerati dai tedeschi entro l'agosto 1944.
La Regia Aeronautica, in piena crisi della linea di volo, è ben lieta di rastrellare quanto si trova sugli aeroporti della valle del Rodano. I D.520 catturati a Montélimar, Orange, Istres, Aix-en-Provence, sono inoltrati in Italia generalmente appoggiandosi, come primo aeroporto, a Villanova d'Albenga. Qui, presi in carico provvisoriamente dall'8° gruppo del 2° stormo, sono curati dalla locale SRAM e quindi smistati ai reparti.
Dewoitine D.520, 371a squadriglia Littoria (Latina) maggio 1943
La presenza presso i reparti operativi
L'8 febbraio 1943 risultano presenti su questo aeroporto dieci D.520 e il 25 dello stesso mese i primi quattro D.520 sono ceduti al 22° gruppo basato sull'aeroporto di Napoli Capodichino.
Anche in marzo ed aprile seguono continue variazioni. Il 6 aprile nove D.520 passano al Magazzino Territoriale di Vengono, al 59° e 60° gruppo che li impiegano per intercettazioni diurne. Ma già nel gennaio, i piloti del 60° gruppo si sono recati in Francia per rientrare a Lonate Pozzolo con alcuni D.520 e con un unico Morane-Saulnier MS.406. Il 21 maggio 1943 viene concordato uno scambio tra Regia Aeronautica e Luftwaffe: quest'ultima riceve 39 bombardieri bimotori Lioré-et-Oliver Le.O.451 catturati nello stabilimento SNCASE di Ambérieu (Lione), in cambio di 30 D.520.
Nella primavera-estate 1943 i D.520 sono anche impiegati dal 161° gruppo autonomo, presente su alcuni aeroporti dell'Italia meridionale (163a squadriglia Grottaglie, 162a Crotone, 164a Reggio Calabria) restando coinvolti nei violentissimi bombardamenti di quelle basi. Quando il reparto si trasferisce a Cerveteri l'aereo francese non è più in carico.
Dewoitine D.520 164a squadriglia (161° gruppo) Reggio Calabria settembre 1943
Un unico esemplare è presente presso la 300a squadriglia del 167° gruppo. Il maggiore Corrado Ricci vede transitare a Roma-Ciampino alcuni Dewoitine diretti in Calabria. Richiede ed ottiene di poterne avere un esemplare nel suo reparto, usandolo in alcuni decolli e su allarme conservandone un ottimo ricordo.
Anche il 2° gruppo autonomo (358a squadriglia, Villanova d'Albenga) impiega per qualche tempo i D.520 ma il 20 luglio 1943 li cede al 13° gruppo del 2° stormo. Alla fine di luglio questo reparto è a Metato (Pisa) con la 78a e 82a squadriglia, dotate di dodici D. 520: altri 35, in varie condizioni di efficienza, sono con i gruppi già ricordati. Quando il 13 agosto 1943 il 2° stormo passa alla posizione di quadro, i suoi Dewoitine e quelli provenienti dagli altri reparti sono concentrati nel 24° gruppo, egualmente sull'aeroporto di Metato. Al momento dell'armistizio esso ha in carico 13 velivoli, di cui salo 6 operativi. Dopo l'8 settembre, tre D.520 provenienti dal 24° gruppo sono utilizzati per voli di allenamento nell'A.N.R.
Dewoitine D.520 dell’Aviazione Nazionale Repubblicana
La valutazione dei piloti
Chi lo ritiene per armamento e autonomia superiore al MC 202 ma non quanto a robustezza. Anche come manovrabilità il caccia francese non sfigura rispetto all'agile Macchi: con l'accortezza di tenere vuoti i serbatoi alari poiché i notevoli spostamenti del baricentro dovuti alla presenza di carburante fanno diminuire in modo notevole le prestazioni. Negli atterraggi con vento al traverso anche il pilota più esperto rischia di spezzare le gambe di forza del carrello, cosa che non di rado accade in rullaggio per colpa di una buca o di una cunetta. Presso i reparti si provvede a bloccare il ruotino di coda, che libero di ruotare "in folle" imprime sollecitazioni trasversali ai carrelli.
Le caratteristiche di velocità massima, ascensionale e in affondata non sono particolarmente brillanti e costituiscono una grossa limitazione all'impiego come intercettore.
Apprezzate senza riserve alcune dotazioni di bordo, fra cui l'apparato radio e il "moteur cannon"; lo spazioso posto di pilotaggio costitusce una gradita sorpresa per i piloti, abituati a sentire l'aereo sempre troppo "stretto di spalle".
Particolarmente severo un pilota del 22° Gruppo: « Questo aeroplano da noi ha volato poco, per difficoltà di manutenzione del carrello e delle armi, e perché non era gradito a nessun pilota. Infatti con soli 60 colpi nel cannoncino e le 7,7 sulle ali non poteva far molto, data poi la scarsa velocità. Inoltre le 7,7 in quota si inceppavano causa la bassa temperatura che, per contro, se era troppo alta, le faceva sparare senza comando, cosa capitata a terra con l'aereo al sole. Nemmeno sul piano tecnico del pilotaggio piaceva, specie per noi abituati a quella meraviglia del 202 perché il D.520 era leggerissimo sugli alettoni e durissimo sui timoni quando in affondata si aumentava la velocità. Possiamo quindi affermare che la vita del D.520 è stata piuttosto negativa, e si è chiusa il 21.8.43 quando portai l'ultimo D.520 da Capodichino a Metato, dopo soli sei mesi d'impiego.»
Istres, febbraio 1943 Dewoitine D.520 con insegne italiane in rifornimento prima di raggiungere Villanova d’Albenga
INCIDENTI A D.520
Aeroporto |
Data |
M.M. |
Reparto |
Pilota |
Incidente |
|
|||
Albenga |
11.3.1943 |
518 |
3°gruppo C.T. |
Ten. Artina |
In arrivo da Istres imbarda in atterraggio per chiusura semicarrello sinistro |
|
|||
Albenga |
12.3.1943 |
530 |
92a squadriglia |
Serg. Moressi |
Al rientro da un volo di prova urta contro la cima di alcuni alberi, danni alla carenatura del carrello e alla cerniera longherone - ala. |
|
|||
Albenga |
18.5.1943 |
33 |
- |
Ten. Calvani |
Precipita per incendio al motore nei pressi di Finale. Il pilota si lancia col paracadute. |
||||
Albenga |
24.5.1943 |
- |
Sezione intercettori |
Serg. Barbieri |
Decollato su allarme imbarda in atterraggio per forte vento traverso. Aereo F.U. |
||||
Albenga |
30.5.1943 |
- |
156a squadriglia |
Cap. Gasperoni |
Cedimento in rullaggio del carrello. |
||||
Albenga |
2.9.1943 |
- |
- |
- |
Per errata manovra acrobatica striscia sul terreno, si rovescia e prende fuoco. Aereo F.U. Pilota II Gruppo Intercettori ferito |
||||
Metato |
21.7.1943 |
90935 |
78a squadriglia |
Ten. Forcellini |
Imbarda in decollo per piantata al motore, rottura carrello. Aereo R.S. |
||||
Metato |
27.7.1943 |
681 |
77a squadriglia |
Serg. Stevani |
Per errata manovra in atterraggio causa danni all’ala e al carrello destro |
||||
Metato |
7.8. 1943 |
95936 |
78a squadriglia |
Ten. Manzitti |
Per atterraggio lungo imbarda, rompe semiala e carrello sinistro, danneggia l’elica |
||||
Torino Caselle |
14.2.1943 |
427 |
92a squadriglia |
S. Ten. Petrosellini |
Atterraggio pesante e conseguente violento urto con il terreno. Aereo F.U. |
||||
Torino Caselle |
19.2.1943 |
353 |
92a squadriglia |
S. Ten. Petrosellini |
Costretto al rientro per avaria, attera nei limiti del campo a carrello retratto. |
||||
Torino Caselle |
16.5.1943 |
90941 |
78a squadriglia |
Serg. Mag. |
In decollo esce di pista e cappotta presso il cimitero di Caselle. Pilota con contusioni multiple. Aereo R.D. |
||||
Torino Caselle |
9.6.1943 |
- |
233a |
Serg. Fornelli |
Al rientro da un volo di addestramento perde una ruota in atterraggio. |
||||
Reggio Calabria |
2.4.1943 |
- |
- |
Ten. Valtorta |
Urta contro una montagna. Pilota deceduto |
||||
Reggio Calabria |
20.4.1943 |
525 |
164a squadriglia |
Serg. Mag. |
In riattaccata urta alberi e finisce fuori campo. Pilota incolume. Aereo F.U. |
||||
Venegono |
3.4.1943 |
461 |
93a squadriglia |
S. Ten. Rigoli |
Per forte vento al traverso imbarda in rullaggio. |
||||
Venegono |
3.4.1943 |
563 |
93a squadriglia |
Ten. Russo |
Rottura del carrello in rullaggio. Aereo R.D. |
||||
Venegono |
3.4.1943 |
526 |
234a squadriglia |
Ten. Spinoglio |
Rottura semicarrello in atterraggio. |
||||
Venegono |
3.4.1943 |
533 |
234a squadriglia |
Serg. Mag. |
Rottura dell’elica |
||||
STRALCIO DAL LIBRETTO DI VOLO DEL SERGENTE MAGGIORE STELLA
164a squadriglia
Sono riportate esclusivamente le missioni effettuate su D.520
Data |
Durata |
Scopo e note |
|
5.4.1943 |
15’ |
Decollo |
|
13.4.1943 |
10’ |
Prova velivolo |
|
15.4.1943 |
50’ |
Partenza su allarme; nessun contatto |
|
28.4.1943 |
13.35 |
14.40 |
Partenza su allarme: intercettata formazione di B-24 sullo stretto di Messina. Due abbattuti e due probabili (in collaborazione) |
4.5.1943 |
14.35 |
15.15 |
Partenza su allarme; intercettata formazione di quadrimotori mitragliati efficacemente |
6.5.1943 |
11.25 |
12.15 |
Partenza su allarme; intercettata formazione di quadrimotori. All’azione partecipano 4 C.202, 4 D.520, 3 C.200 |
8.5.1943 |
18.20 |
18.40 |
Partenza su allarme; nessun contatto |
9.5.1943 |
11.45 |
12.45 |
Partenza su allarme; intercettato 21 quadrimotori. Un aereo abbattuto, 2 probabili (in collaborazione) |
24.5.43 |
12.10 |
13.05 |
Partenza su allarme; intercettato formazione di quadrimotori. All’azione partecipano 11 C.202, 4 D.520, 3 C.200: 5 caccia risultano colpiti dalla reazione avversaria. Due aerei abbattuti e 3* probabili (in collaborazione) |
25.06.43 |
12.00 |
13.00 |
Partenza su allarme; intercettato formazione di 150 quadrimotori. Sette aerei abbattuti e 1 probabile (in collaborazione) |
9.7.1943 |
40’ |
Intercettata formazione di quadrimotori sull’Etna. Numerosi mitragliati, due probabilmente abbattuti (in collaborazione) |